Mia Mamma è Disponibile

Capitolo 2 - Mamma sballa e si confessa

Giovanna Esse
2 days ago

L'esperienza di quella sera, in occasione della cena al "Circolo del Mare", a Palermo, era stato sicuramente un momento traumatico della mia vita! Vedere la propria madre che fa l'amore con il proprio Direttore, non è certamente una scena rilassante, anche se già, precedentemente, c'era stato l'episodio del bacio in bocca tra mia madre ed il Direttore, che io avevo visto, mentre passeggiavo il cane. In più, quella sera al circolo, era presente anche il mio compagno, che aveva visto tutto e che adesso sapeva.

Passarono alcuni mesi da quegli eventi e ricordo perfettamente che ero caduto in uno strato di prostrazione senza precedenti: intanto perchè mi tornavano in mente le scene più compromettenti viste quella sera ed in particolare la scena in cui mia madre in ginocchio, nuda davanti a lui, con la bocca aperta in attesa che il Direttore le eiaculasse in bocca......... e subito dopo il Direttore che, raggiunto l'orgasmo, esplose venendo copiosamente sulla lingua di mia madre, che in pochi istanti si ricopri di sperma.....

Mia madre che pur non amando il sapore dello sperma, come ben si intuiva dall'espressione del suo viso, dovette ingoiarlo per dimostrare che era completamente sottomessa a lui!

Oltre alle scene, vi erano le frasi si, quelle maledette frasi che non ti aspetti di sentirle pronunciate da tua madre: da tua madre ti aspetti di sentire sempre frasi del tipo "come va tesoro, a scuola come è andata oggi, hai fame, etc."; no, non quelle frasi mi tornavano in mante, ma altre, frasi volgari, pronunziate da mia madre durante il godimento; me le ricordo bene le frasi e l'espressione di mia madre mentre le pronunziava: "ah che bello, dai fottimi, fottimi, sono la tua troia, la tua cagna in calore, la tua pulla..............., baciami dai, baciami con la lingua, ne ho voglia................, ah così ancora, si dai chiavami, sfondami l'utero dai..............., ah si mi piace alla pecorina, dai fottimi, fammi sentire troia......., perchè non ti ho incontrato prima?............, dai più veloce, fottimi come dio comanda, dai.........., ah si come godo, uhhhsssss che bello, dai montami come si fa con una vacca, spaccami la fica.............., amore voglio che te ne vieni, dai, vienimi dentro, ne ho voglia..............., fottimi come si deve, dai lo voglio sentire dentro il ventre il tuo cazzone, dai fottimi come sai fare, si così, dai ancora, più veloce, dio come godo.........., mi sento una troia in calore..........., siiiii godo, godo, ancora........., voglio che te ne vieni, dai, vienimi dentro, trattami da puttana, vienimi dentro, voglio il tuo sperma dentro di me, dentro la vagina di questa tua troia..............., dai mi piace quando mi sborri dentro e sento il tuo liquido caldo che mi inonda.........., su, voglio che te ne vieni, dai sborrami in bocca, la tua troia è pronta, voglio sentire che sapore ha la tua sborra......... dai voglio che te ne vieni, dai vienimi addosso...... si certo che ho goduto! non hai sentito che sono venuta........ è stato bello".

E poi le frasi volgari rivolte a mia madre da quell'estraneo, da quel porco, cazzo come si era permesso, che diritto aveva avuto, frasi del tipo: "vedo che stai godendo, puttana che sei!............, sei una troia da quattro soldi!............., voglio sentire che grugnisci come una scrofa mentre godi.............., cerca di venirtene presto, puttana..........., vengo, vengo, ti sto riempiendo, brutta zoccola..........., brutta cagna, apri la tua lurida bocca da pompinara, apri la bocca al massimo......... la lingua, escila tutta fuori, così, siiii.............".

E poi c'erano i pensieri che mi tormentavamo: se una donna sposata tradisce il marito è una puttana; mia madre aveva tradito il marito; quindi mia madre era una puttana! Si, mia madre era una puttana! questo mi torturava la mente. Perchè proprio io? perche era successo? non trovai risposte.

Per fortuna non mi trovai più in situazioni imbarazzanti e per un po' iniziai a sperare che forse era stato solo un episodio isolato: E no, un pensiero, violentemente, mi penetrava di tanto in tanto il cervello, un pensiero brutto, entrava dentro la mia mente senza essere stato invitato, si, il pensiero mi diceva che c'era dell'altro, c'era che mia madre era giunta al matrimonio non vergine, quindi il suo imene era stato perforato prima che lei conoscesse mio padre, da un altro maschio: cazzo l'imene: feci studi sull'imene e lessi che l'imene, sostantivo maschile singolare, è una membrana mucosa, più o meno flessibile, che occlude parzialmente l'orifizio vaginale nella donna vergine e che normalmente viene lacerato dalla penetrazione del pene durante il primo rapporto sessuale; per questo motivo, molte culture ne hanno fatto il simbolo della purezza. Tuttavia, la sua integrità non è un indicatore affidabile della verginità femminile, in quanto la membrana imenale può rompersi facilmente per molte altre ragioni, quali, ad esempio, una caduta dalla bicicletta o l'uso di assorbenti interni.

L'imene è uno degli organi che presenta le maggiori variazioni morfologiche. Ad esempio, l'apertura centrale (detta orifizio dell'imene) può essere arrotondata o a semiluna, oppure la membrana può presentare più di un foro.

Dal punto di vista clinico, l'aspetto più importante è quello dell'imene imperforato, in cui la membrana ricopre completamente l'orifizio mediante il quale il canale vaginale si apre all'esterno. L'origine del termine anatomico "imene" deriva dal greco "hymèn", che significa membrana. Tuttavia, nella mitologia greca, Imene (o Hymenaios) era anche il nome della divinità preposta alla protezione degli sposi e del rito del matrimonio.

Leggevo e rileggevo, pensavo e ripensavo, ma la conclusione era sempre la stessa: il suo imene era stato perforato prima che lei conoscesse mio padre, al di fuori del sacro vincolo del matrimonio, da un altro maschio. Ed ancora pensavo e ripensavo, come era stata la prima volta per lei, aveva avuto dolore, era uscito sangue? Che cosa aveva usato come metodo anticoncezionale? la pillola, il preservativo? Ed ancora, quante volte l'avevano fatto e come l'avevano fatto? E poi la sbandata con il personal trainer, anche lui........... volevo sapere tutto o forse avrei voluto dimenticare.......... Solo nel sonno riuscivo a trovare serenità ed in qualche canna con il mio compagno Rosario, che aveva assistito quella sera. In quel periodo mi ero anche lasciato con Serena, con la quale ero stato insieme per circa un anno e con la quale avevo conosciuto le prime esperienze sessuali. Per il resto mia madre in famiglia continuò a comportarsi normalmente come sempre! Andava a lavorare in banca al mattino, tornava verso le 15, faceva le normali faccende domestiche, poi usciva per la spesa. La sera non la vidi più uscire e questo mi rincuorò e mi fece pensare che forse erano stati solo una serie di eventi sfortunati, forse, adesso, tutto era tornato normale.

Per la cronaca mia madre aveva ottenuto la promozione a funzionario, anche grazie alla segnalazione che il Direttore aveva fatto alla commissione! Per l'occasione era stata organizzata una gita, tutta pagata dalla banca, di una settimana a Parigi: saremmo partiti mia madre ed io, ci sarebbe stato anche il mio compagno con la madre ed altri colleghi e colleghe, alcuni anche con i figli. Mio padre per motivi di lavoro restò a casa con mio fratello.

Si partì con l'aereo verso le 10 di mattina; arrivati a Parigi, ci sistemammo in albergo, al Crowne Plaza paris Republique. Uscimmo dopo circa un'ora alla volta del Louvre, dove restammo fino alle 17 circa. Tornammo in albergo e ci preparammo alla cena di gala. Durante la visita avevo notato che uno dei colleghi di mia madre, Ciccetto, era particolarmente galante ed attento con lei e questo mi creò ansia.

In albergo avevo preso una camera con mia madre, con letto matrimoniale e lettino aggiunto; mi preparai per la cena, quindi scesi incontrandomi con mio compagno che mi aspettava per una fumata prima di cena; dopo tre quarti d'ora circa scese mia madre: restai senza fiato per la bellezza che emanava! un abito lungo nero da sera, scollato, legato al collo, con un profondo spacco nella parte anteriore, decorato di strass scintillanti, molto provocante, ma super raffinato ed elegante, scarpe tacco 16, nere, in pelle, calze velate; ben truccata come sempre, aveva per l'occasione legato i suoi capelli lunghi in una treccia morbida e poi arrotolati su se stessi per andare a formare uno chignon. Come sempre mise molta attenzione anche nella scelta dei gioielli, indossando una collana con singolo filo di perle coltivate, un collana d'ora con catenina fina, con ciondolo raffigurante una foglia d'oro con una piccola pietra al centro, anello con perla e brillante del fidanzamento, alcuni bracciali d'oro e per finire orecchini di perle e brillanti del matrimonio, gli stessi della famosa cena al "Circolo del Mare". Verso le 19 ci spostammo in taxi al ristorante per la cena di gala; ci portarono in un ristorante di lusso parigino "La Table du Lancaster", due stelle Michelin, centralissimo, praticamente in una traversa degli Champs Elysées, che proponeva alta cucina francese.

Servirono un tipico menu francese a base di pesce e precisamente un antipasto composto da ostriche, accompagnate da un bel piatto di cozze cucinate in modo molto semplice, con solo aglio, prezzemolo e vino bianco; come primo piatto una zuppa di pesce calda, preparata partendo da una base di pesce spada cotto separatamente a vapore che viene aggiunto a un misto di verdure cotte, tra cui carote, patate, sedano, porri e un mazzetto di erbe aromatiche servita bollente ed accompagnata da dei crostini spalmati con l’aioli, una salsa a base di aglio. Come secondo piatto, ci portarono un trancio di salmone aromatizzato alle erbe aromatiche e le famose Coquilles Saint Jacques, i classici molluschi bretoni comunemente chiamati capesante o pettini di mare, cucinati con vino bianco, erbe aromatiche e burro.

Quindi un tagliere di formaggi francesi, tra i quali il cremoso Brie, il saporito Roquefort e il Camembert. Per finire il pasto portarono la classica Millefeuille e del Profiterole. Tutto innaffiato da un Chassagne Montrachet; per finire Champagne Cristal a fiumi, naturalmente!

A cena sentivo gli sguardi degli uomini presenti nella sala sopra di lei, la spogliavano con gli occhi, molti le sorridevano, qualcuno ammiccavano e molti sicuramente scambiavano commenti tra di loro; sicuramente tutti i maschi presenti l'avrebbero voluta portare a letto. Tra questi il più attivo era Ciccetto! Si sedette accanto a lei e per tutto il tempo non fece che concederle tutte le attenzioni possibili: sempre gentile e galante, le versava da bere, le chiedeva se era tutto a posto, le sorrideva. La cena trascorse serenamente ed allegramente tra confidenze e chiacchiere sulla giornata trascorsa. A metà cena, ad un tratto, notai che Ciccetto, in virtù della cresciuta confidenza, le mise una mano sulla spalla! Tra un piatto e l'altro mia madre usciva a fumare sempre Muratti; allora fumava circa 40 sigarette al giorno! E Ciccetto usciva con lei per fumare! Verso metà cena andai in bagno avendo la vescica piena; mentre urinavo sentii due colleghi di mia madre che commentavano tra loro:

Primo collega: ma l'hai vista Maria Vittoria stasera? E' sempre un gran pezzo di fica!

così vestita e truccata sembra una vera escort d'alto bordo e la bocca, porca miseria, da vera pompinara!

Secondo collega: chissà che bocchini che tira con quella bocca!

non sai quanto mi piacerebbe infilare il cazzo tra quelle mammelle da vacca che si ritrova!

Primo collega: beato chi se la tromba! Secondo me quella ha sempre fame di cazzo... ma hai visto come va in giro? L’altro giorno in ufficio aveva un vestitino..... ed una faccia da zoccola!

Secondo collega: questa va messa alla pecorina e fottuta con i sacri crismi caro mio........ E per finire una bella sborrata su quella faccia da troia... secondo me alla fine lecca tutto con quella lingua da ingorda che si ritrova....... comunque, a quanto pare, ha avuto una storia con il Direttore!

Primo collega: ah ecco allora, ora mi spiego la promozione, certo, ora mi spiego....... non mi sembrava una proprio in gamba nel lavoro, anzi! Sicuramente poco preparata e poco capace.....

Entra un terzo collega, responsabile magazziniere della banca..........

Terzo collega: picciotti ma di chi state parlano?

Primo collega: della dottoressa Maria Vittoria Dovidio.

Terzo collega: miii, una pompinara!

Ascoltavo sconcertato della nomea che mia madre si era fatta tra i colleghi. Ad un tratto entra un altro collega, dalla voce lo riconosco, è Ciccetto!

Ciccetto: ragazzi, come va?

Primo collega: noi bene e tu che ci racconti, a che punto sei con la signora?

Ciccetto: ragazzi se continua così stasera o al massimo domani sera quella me la porto a letto..........Me la sto lavorando bene, bene!

Secondo collega; Ciccetto sei un grande, ma come ci stai riuscendo?

Ciccetto: ma, la signora ha carenze affettive, ha le sue esigenze fisiche che secondo me il marito non soddisfa: la sto infinocchiando per bene, facendole credere di avere un forte sentimento nei suoi confronti, cosa che invece non è; poi essendo io adesso il suo capo ufficio ed essendo lei sensibile alle gerarchie........ non so se mi spiego! Per catalizzare il tutto le ho comprato un piccolo gioiello, di poco valore, sapete com'è, la chiave dell'oro apre tutte le porte!

Primo collega: attento Ciccetto, questa pensa che il tuo sentimento sia sincero e se è vero che ha carenze affettive, potrebbe innamorarsi e poi non si stacca più!

Ciccetto: ragazzi io questa voglio solo portarmela a letto, scoparmela per un po'! Poi, quando mi sarò divertito abbastanza, la mollo come uno straccio vecchio, non so se mi spiego.........E poi, come sicuramente sapete, non sarei il primo, siete al corrente che ha avuto una relazione con il Direttore?

Secondo collega: si, ne parlavamo prima! certo un po' puttana la signora!

Ciccetto: beh, leverei "un po" ed è questa considerazione che mi da la quasi certezza di riuscire.......

Primo collega: bene, casomai allora quando finisci di usarla ce la potresti passare a noi, che ne dici?

Ciccetto: con piacere ragazzi!

Ascoltavo in silenzio dentro il cesso quella discussione sempre più sconcertato della nomea che mia madre si era fatta tra i colleghi: era considerata una poco di buono sul lavoro, una puttana da portare a letto e poi gettare via come uno straccio! Uscirono tutti e poco dopo uscii anche io e tornai al tavolo. La cena terminò verso le 22.30.

Mia madre: tu che fai adesso, perchè noi andiamo a fare quattro salti in discoteca, ci portano al Les Bains.

Io: no, io sto con il mio compagno Rosario, tu vai pure, penso che quando torni sarò a dormire in camera nostra.

Mia madre: oh tesoro buona notte allora e fai il bravo, mi raccomando!

Io: ok mamma buona serata, fai la brava anche tu.

Mi sorrise non immaginando a cosa alludevo con quella raccomandazione! Ci salutammo con un bacio sulla guancia ed io andai da Rosario che mi aspettava.

Rosario: che si fa, facciamo un giretto per Parigi e poi ci facciamo una cannetta?

Io: ok, però voglio tornare presto ed aspettare che torni mia madre, sai Rosario, voglio tenerla sotto controllo menrte siamo qui!

Rosario: ok va bene; ma perchè, pensi che ci vogliano provare?

Io: non lo so, dopo quello che è successo, voglio stare attento.

Rosario: fai bene.

Uscimmo dall'albergo per fare una passeggiata. Iniziammo a camminare fra le vie strette e piene di localini del Quartiere Latino, tra profumi e voci così contrastanti, fra turisti di ogni nazionalità e locali che andavano dalle pizzerie italiane, ai kebab turchi. Ci avviammo verso le rive della Senna, dove le luci dei palazzi si riflettono nelle acque nere del fiume e i Bateaux Mouches illuminati attraversano con il loro andare lento tutta la città. Mi innamorai dei ponti maestosi che portano da una riva all’altra e propongono una vista pazzesca della città; ci soffermammo a respirare quell’aria fresca e silenziosa. Poi ancora in marcia tra i palazzi illuminati e il rumore dell’acqua, da un lato il maestoso palazzo del Louvre dall’altro Pont des Arts, due ragazzi si baciano nascosti dal buio ed eccoci, girato l’angolo troviamo la Pyramide du Louvre, con le sue lastre di vetro illuminate e la quasi totale assenza di persone nella piazza che rendono questo luogo davvero magico la sera. Poi pian piano tornammo in albergo dove arrivammo verso l'una di notte. Andiamo nella mia camera e ci facemmo una bella fumata: stoniamo di brutto, poi, dopo una mezz'ora ci salutammo. Io uscii a cercare mia madre. Dopo un po' eccola, è con Ciccetto nel bar dell'albergo; avevano preso qualcosa al bar e stavano andando verso le camere. Presero l'ascensore, le porte si chiusero! Salii velocemente al terzo piano dove vi erano le camere dei bancari, mi nascosi. Uscirono dall'ascensore, Ciccetto teneva il braccio al fianco di mia madre che sembrava ubriaca e lei le poggiava la testa sulla spalla. camminavano nel lungo corridoio con la moquette rossa a terra, verso le camere; notai che saltavano la nostra camera! Continuarono a camminare nel corridoio fino alla camera 69, Ciccetto aprì la porta con una scheda, entrarono, la porta si richiuse! Cadde il silenzio in corridoio, tutti erano ormai a dormire!

Adesso che fare pensai! corsi nella mia camera e mi infilai dentro; mi sedetti a pensare: eravamo di nuovo nell'incubo! no, non ci voleva......Aprii la finestra e vidi che la loro camera era tre balconcini dopo la mia: dovevo constatare di persona, non potevo rimanere nel dubbio. Scavalcai il primo muretto, poi il secondo e mi ritrovai nel loro terrazzino; la tenda della finestra era mezza aperta e luce del comodino lasciava vedere abbastanza bene l'interno. Maledizione no, non volevo che accadesse di nuovo: mia madre nuda in ginocchio, Ciccetto in camicia senza pantaloni e senza mutande; mia madre aveva il suo membro in bocca e stava praticandogli un bocchino; lui aveva la faccia godente e soprattutto soddisfatta! Si, c'era riuscito a sedurre mia madre.

Vedevo la testa di mia madre ritmicamente andare avanti e indietro in un movimento costante ed armonico, mentre con la lingua percorreva ogni centimetro della sua asta e con la mano accompagnava tale movimento. La faccia di Ciccetto mostrava chiaramente che le sensazioni che provava erano stupende. La mano dell'uomo accompagnava la testa di mia madre a prendere quel cazzo sempre più dentro, fino alle tonsille! Mia madre continuò ancora per un po' quel movimento lento con la testa, facendo ben aderire le labbra al cazzo di Ciccetto. Con la lingua lo pennellava e mentre veniva su lo succhiava. Arrivata in cima alla cappella la baciava con le labbra e la leccava con la lingua. E poi ricominciava. Ormai si vedeva chiaramente che mia madre era una vera esperta nel fare pompini. I capelli le cadevano giù oscurandole la visuale e rendendole difficoltosa l’operazione. Ciccetto presto se ne avvide e li raccolse con le mani, mentre mia madre continuava a spompinarlo. Dopo un po' Ciccetto estrasse il suo cazzo dalla bocca di mia madre e la fece mettere sul letto alla pecorina, quindi messosi dietro di lei e poggiata la sua trivella sul suo ostio vaginale, con una lievissima forza, la penetrò; inizio quindi a montarla con ritmo e decisione, da vero maschio, muovendo ritmicamente il bacino dietro di lei; ad ogni colpo di reni, il suo fallo la penetrava a fondo dentro la vagina fino all'utero e la forza trasmessa da ogni colpo di reni si trasmetteva al suo corpo che sobbalzava in avanti, secondo un ritmo armonico e costante; ad ogni colpo di reni di Ciccetto mia madre sobbalzava in avanti, le sue grosse mammelle sobbalzavano anch'esse in avanti ed anche le collane che portavo al collo e gli orecchini di perle e diamanti sobbalzavano, in un gioco ritmico e costante! Con le mani Ciccetto le accarezzava tutto il corpo, soffermandosi a palparle le tette. Anche se dalla finestra non si sentiva nulla, vedevo dall'espressione del viso di mia madre e dai suoi movimenti, che stava godendo come una cagna in calore. Ad un tratto Ciccetto estrasse il suo cannolo dalla vagina di mia madre e la fece distendere sul letto, quindi le alzò le gambe allargandogliele per bene e mettendo in vista oltre che la gran fica pelosa superrotta, anche il buco del culo. Quindi mise la mano di mia madre sulla vulva e lei iniziò a sgrillettarsi freneticamente; subito dopo sputo sul suo buco del culo e le poggiò il grosso glande contro. Dopo un minimo sforzo vidi il suo telescopio entrare completamente dentro l'ano di mia madre inculandola; iniziò a muoversi ritmicamente. Mia madre completamente fuori di se continuò a sgrillettarsi finchè raggiunse l'orgasmo; Ciccetto, dopo qualche minuto raggiunse anche lui l'orgasmo, estrasse il pene dal buco del culo e, allargatale la fica le sborrò sulla vulva; subito dopo iniziò a spalmarle lo sperma dentro la vulva ed allargato l'ostio vaginale, che in mia madre, anche a seguito dei parti, è abbastanza ampio, gli infilò con le dita parte dello sperma in vagina. Quindi si distese su di lei iniziandola a baciare alla francese. Mi allontanai disgustato, ma contemporaneamente eccitato! Avevo appreso un'altra cosa su mia madre e cioè che praticava rapporti contro natura. Si, si faceva anche inculare e a giudicare con quanta facilità, Ciccetto, che comunque aveva un cazzo abbastanza grosso, l'aveva sodomizzata, doveva essere abbastanza dilatata! Sicuramente era stato il Direttore a romperle il culo! Tornai in camera nostra con un mucchio di domande per la testa e tante paure. Pensai e ripensai e poi decisi. Si, l'avrei affrontata, volevo che lei sapesse che io sapevo, volevo sapere tutto di lei........

Verso le tre di notte si apri la porta ed entrò lei; era visibilmente sconvolta.

Mia madre: ancora sveglio sei?

Io: si mamma, ti aspettavo; come mai così tardi?

Mia madre: si, abbiamo fatto tardi in discoteca. Io vado a farmi una doccia.

Entro nel bagno chiuse la porta senza chiave; dopo pochi istanti sentii il rumore dell'acqua.

Usci poco dopo con una tovaglia bianca avvolta nel corpo, ormai senza trucco, ma ancora con gioielli.

Mi feci forza, non fu facile, ma dovevo farlo.

Io: mamma che succede?

Mia madre: ma niente tesoro, abbiamo perso un casino di tempo prima di partire, poi là ci siamo scatenati e non ci siamo accorti del tempo che passava; alla fine un altro casino di tempo per tornare.

Io: mamma, dimmi cosa succede? per favore?

Mia madre: te l'ho detto tesoro, abbiamo perso tempo prima per partire, siamo arrivati già tardi, poi abbiamo ballato e poi, per tornare, abbiamo perso ancora tempo. Mi dispiace se sei rimasto sveglio, ma io non ti avevo detto di aspettarmi; se avevi sonno, potevi dormire, non mi sarei offesa!

Io: mamma dimmi cosa ti succede, per favore, non fare finta di non capire, ti prego; per me non è facile chiederti queste cose!

A quel punto mia madre capì e si stravolse in faccia per la vergogna, arrossendo come un adolescente.

Mia madre: ma di cosa parli? Cosa vuoi dire?

Io: mamma ti prego, parliamone, farà bene ad entrambi, parlo di te e della tua vita! Mamma, dimmi cosa ti succede? per favore? Anche questa sera mamma, non sei arrivata in camera a quest'ora perchè hai perso tempo per la discoteca! Parliamone ti prego.

A quel punto mia madre non ebbe più dubbi sul fatto che sapessi tutto, si stravolse in faccia ancora di più per la vergogna, si lanciò verso di me abbracciandomi fortemente e scoppiò in un pianto irrefrenabile!

Mia madre: perdonami ti prego, muoio dalla vergogna per quello che ho fatto, per quello che sono diventata, perdonami, mi vergogno troppo!

Continuava a piangere come una bambina e ad abbracciarmi forte; anche io l'abbracciai!

Io: dai mamma non piangere, calmati, ne parliamo con calma, dai! Dai su, non fare così, ti prego, sai che facciamo, per rilassarci entrambi adesso ci facciamo una cannina, che ne dici? Però smetti di piangere.

Mia madre si calmò un po' e si asciugò le lacrime con un fazzoletto, poi singhiozzando a tratti, riprese a parlare.

Mia madre: ma si, facciamoci quello che vuoi, in questo momento non me ne frega niente delle convenzioni, ma prima ho bisogno di bere.

Iniziai a preparare la canna mentre mia madre stappava una bottiglia di Cristal e ne beveva due bicchieri. Ci sedemmo in poltrone ed accesi la canna, mentre le spiegavo come si fumava. Mia madre bevve un terzo bicchiere di champagne, poi un quarto, quindi prese la canna che le avevo passato e aspirò con forza dopo essersi asciugate le ultime lacrime.

Aspiro una, due, tre volte e trattenne il respiro. Io la guardavo e pian piano sentivo crescere in me un'attrazione sessuale verso di lei che, lentamente, si sostituiva alla pena che poco prima avevo provato! Contemporaneamente la rabbia per come lei era diventata, si trasformò in accettazione ed in curiosità. Dopo avere aspirato profondamente per la quarta volta la passò a me ed io incurante che il filtro fosse inumidito dalla sua saliva aspirai e volontariamente cercai di bagnare il filtro più che potevo con la mia saliva; gliela passai di nuovo sapendo che sarebbe venuta a contatto con la mia saliva! Lei aspirò nuovamente: una, due, tre volte e trattenne il respiro! L'alcool ed il fumo le salirono rapidamente in testa.

Mia madre: mamma mia come mi è salito al cervello! Però cavolo è una bella sensazione!

Io: mamma dai distenditi sul terzo lettino che ti faccio un bel massaggio come quando ero piccolo, che ne dici; ho visto che nel bagno c'è un olio per massaggi che mi sembra speciale; ti faccio un massaggio così tu ti rilassi e mi racconti tutto dall'inizio. Che ne pensi?

Mia madre: ok sei un tesoro, mi serve proprio un bel massaggio.

Detto questo si distese prona sul lettino abbassandosi l'asciugamano indietro fino a coprirle solo il culo e mostrando le spalle e la schiena nude.

Mia madre: ti da fastidio se tengo i gioielli, ho dimenticato di toglierli?

Io: no mamma nessun problema, ma adesso rilassati.

Mia madre era nuda sul lettino, in posizione prona, con un asciugamano che le copriva il culo. Vedevo quelle spalle piene di nei, scoperte, che emanavano odore e desiderio. Presi l'olio e lo versi abbondante ed iniziai a massaggiarla; mia madre si rilasso quasi subito ed io iniziai ad avere peccaminosi pensieri........

Mia madre: bene, sei bravissimo tesoro, continua così, meno male che ci sei tu a consolare la tua mamma.

Io: allora mamma, raccontami tutto, vedrai poi ti sentirai meglio e decideremo insieme su come affrontare tutta questa situazione.

Mia madre: cosa vuoi sapere? Chiedimi pure ogni cosa!

Io: la cosa migliore è che tu mi racconti tutto dall'inizio, i tuoi primi amori........., sfogati e tira fuori tutto quello che hai dentro, non sono qui per giudicarti, ma per ascoltarti ed aiutarti. Tranquilla mamma, non ti giudico! Adesso parla tu però, raccontami del tuo primo amore.

Mia madre: non è facile per me parlare a mio figlio, ma ci proverò, intanto tu continua a massaggiarmi così, è bellissimo e quest'olio, avevi ragione, è spettacolare, versamene ancora addosso, mi piace, mi dà calore! Allora dicevamo, si il mio primo amore lo conobbi all'età di ventidue anni; era un collega di banca arrivato a Palermo da pochi mesi; era simpatico, un po' misterioso, un uomo più grande, quarantacinquenne, peraltro sposato. Era estate e fu subito passione; siamo stati insieme per tre mesi; lui era di Firenze e poco dopo dovette tornare a casa, ma trovavamo il modo di vederci ogni tanto..... poi si stancò di me e mi tradì con un'altra. Ci lasciammo e non ci sentimmo mai più!

Io: ma è stato con lui che hai avuto le prime esperienze intime? Non è stato durante la prima notte di nozze?

Intanto il massaggio si era fatto più intenso ed io ero eccitatissimo. Mia madre si tolse l'asciugamano mettendo allo scoperto il suo culo da panico.

Mia madre: questo asciugamani levalo, non serve, così mi puoi massaggiare anche la schiena che la sento a pezzi, tanto non penso che ti imbarazzi a vedere tua madre nuda, no?

Feci scolare dell'olio sul culo di mia madre e ripresi il massaggio lungo la schiena e dopo un po' sui glutei evitando di avvicinarmi all'ano. Sentivo che a lei piaceva essere toccata, lo sentivo dal tono dei muscoli, dalla pelle d'oca, da come pian piano aveva modificato il tono della voce.

Mia madre: si, cosi, perfetto, continua: allora dicevamo, si è stato con lui che ho avuto le prime esperienze sessuali, è stato l'uomo con cui ho fatto l'amore per la prima volta. Non sono arrivata vergine al matrimonio, se è questo che volevi sapere e tuo padre non è stato quello che mi ha avuta per primo! Diciamo che mi ha preso di seconda mano!

Io: parlamene, dimmi come è andata!

Mia madre: certo tesoro. La prima sera che ci mettemmo insieme non facemmo l'amore, ma facemmo, diciamo, altre cose, tu mi capisci?

Io: si ti capisco, ma per liberarti di quello che hai entro devi dirmi tutto, con i termini giusti.