Sentimentalmente cornuto

Carletto Duro
2 months ago

La forza della mia relazione con Christian sta tutta nella chimica e nella nostra perfetta affinità sessuale. Anche l’amore reciproco, è in secondo piano. Aver trovato qualcuno con cui poter essere se stessi a letto, con cui soddisfare ciascuno le proprie fantasie, con cui essere stabili e “fedeli” nonostante viviamo una relazione poligama e aperta, è il massimo che si potesse desiderare.

Ciò che adoro di lui, sono tutti i suoi kink e i suoi feticismi. Non manca mai di farmi sapere cosa lo ecciterebbe, e io tendo sempre a soddisfare e a realizzare ogni sua fantasia, anche la più perversa. 

È come se il mio feticismo fosse quello di realizzare i suoi feticismi.

È capitato, ad esempio, che mi confidasse una sua certa eccitazione nell’immaginarmi seduta a fumare mentre con un piede gli stuzzicavo il cazzo. E sinceramente, guardare i suoi occhi arrapati mentre realizzavo quella sua fantasia, mi ha fatto ardere dentro. Lo guardavo, seduta sul divano, mentre lentamente fumavo la mia sigaretta, e intanto con le dita dei piedi gli accarezzavo il cazzo. Era duro come marmo e mi faceva sorridere soddisfatta. Quando l’ho preso tra le piante dei piedi e ho iniziato a segarlo così voleva impazzire. È venuto sui miei piedi che avevo appena spento la sigaretta. Un record.

Ma uno dei kink che più mi fanno eccitare è il suo sentirsi un po’ cuckold. In pratica si eccita morbosamente quando mi scopo qualcun altro davanti a lui. È quello che ama fare quando di tanto in tanto capitiamo nei club privé. 

L’altra sera è successa una cosa molto eccitante. E a renderla così eccitante è stato il fatto che fosse completamente inaspettata.

Sono tornata da lavoro piuttosto tardi. Ero infreddolita e stanca, tutto quello che volevo era farmi una doccia calda e andare a dormire. 

Dopo aver tergiversato un po’ anche a causa del bagno sempre occupato (se avete letto altri miei racconti saprete che vivo in una casa in condivisione con altre 2 ragazze più i rispettivi compagni), è finalmente arrivato il mio turno. 

Christian mi segue in bagno e, mentre io mi godo l’acqua bollente, lui è seduto sul water che mi racconta la sua giornata. 

Il vetro della doccia è leggermente appannato, ma questo non impedisce al suo sguardo di scrutare ogni angolo del mio corpo. Lo vedo, che gli piace guardarmi, così lo stuzzico un po’, passandomi il doccino sulla figa e ansimando anche in maniera leggermente finta.

Sì gli piace. Si vede. Lo guardo poggiare la schiena al muro e mentre interrompe il suo racconto, stringe le gambe e si massaggia il cazzo. Allora gioco ancora un po’. Lascio che un dito scivoli sul mio corpo inseguendo una goccia che dai seni corre sulla mia pelle. Arriva sul mio inguine e lì, scivolando un po’ di più, la punta del dito scompare. 

“Ti piace quello che vedi?” gli chiedo. Mi eccita, saperlo eccitato.

Annuisce, mentre continua a torturarsi il cazzo sopra la stoffa dei pantaloni.

Poi ecco il colpo di scena.

Bussano alla porta. I due colpi quasi la sfondano. 

“Mimì, devo prender’ mie cose di armadietto” dice la voce dall’esterno. È Marko, il fidanzato di Martina, il colosso ceco.

Guardo Christian alzarsi in piedi. Con l’indice gli faccio cenno di non muoversi. 

Socchiudo appena il vetro della doccia quel tanto che basta per girare la chiave.

“Entra pure Marko…” dico guardando fisso Christian negli occhi. Non dice nulla. 

Marko entra come se nulla fosse, dopotutto mi ha visto in ogni ‘salsa’, in quella casa non ci facciamo grossi problemi.

Lui va verso l’armadietto, inizia a frugare, e riempie un borsello con un po’ di cose. Poi richiude e va verso la porta. 

“Scusate disturbo” dice ridendo. Io ho ancora gli occhi su Christian e sul suo cazzo duro sotto i pantaloni del pigiama.

L’idea è stata fulminea. 

Chiudo nuovamente a chiave la porta prima che Marko la raggiunga. Chiudo l’acqua e spalanco il vetro della doccia. 

Marko è un gigante di quasi due metri, biondo e dal fisico scultoreo. Non esattamente il mio tipo ideale, ma un gran figo, oggettivamente. Poi, io che sono così minuta, accanto a lui sembro essere grande quanto un suo braccio.

“Scusami Marko, ma se sei d’accordo, avrei una cosa che mi passa per la mente…” gli dico, mentre gli tolgo il borsello e lo metto da parte. 

Non so se ha capito quello che gli ho detto, ma ha sicuramente capito le mie intenzioni. 

Con le mani ancora bagnate cerco di sollevargli la maglietta. Il suo ventre scolpito e i pettorali perfetti sembrano voler smentire il suo lavoro da programmatore nerd. 

Non fa grande resistenza e se la sfila via completamente. Io guardo Christian e gli sorrido. Lui torna a sedersi sul water. 

Allora io bacio il petto muscoloso del ragazzo della mia coinquilina, gli passo le mani umide sulla pelle e scivolo giù verso il cordino dei suoi pantaloni della tuta grigi.

Slaccio il nodo e abbasso pantaloni e boxer in un colpo solo, liberandogli il cazzone barzotto, ma non ancora in piena erezione. 

Lo afferro con entrambe le mani e lo guardo con desiderio, per poi voltare gli occhi verso il mio ragazzo. 

“Ti dispiace se lui ci guarda?” gli chiedo, ma i miei occhi sono fissi su quelli di Christian.

In realtà neanche faccio caso al suo “no no”, che sono già in ginocchio sul telo scendidoccia. Muovo entrambe le mani, piano, sul cazzone di Marko, che ora sta assumendo una consistenza decisamente più interessante. È grosso. Come lunghezza non supererà i 18, ma come grossezza… 

Non resisto. Mi sta salendo la porca.

Passo la punta della lingua sotto il suo scroto e lecco tra i testicoli, mentre le mie mani segano quel bel cazzo tenendolo ritto in verticale. Con la coda dell’occhio guardo Christian, che nel frattempo ha liberato il suo cazzo e si sta segando mentre mi osserva con un’espressione che mi sciolgo.

La mia lingua risale su quella turgida asta di carne fino a soffermarsi lì sul frenulo. Ora guardo Marko negli occhi. L’uomo giusto nel momento giusto. Quel movimento di lingua sulla parte più sensibile del suo cazzo sta facendo effetto. La cosa mi diverte.

Decido che è il momento di avvolgere la sua cappella tra le mie labbra. È così grosso che mi riempie la bocca. Inizio a succhiare mentre continuo a muovere la lingua nella parte bassa della sua cappella. Con una mano gli stringo i testicoli mentre lo masturbo con l’altra. 

Di tanto in tanto mi stacco per prendere fiato. La mia saliva mi tiene legata a quel cazzone, anche se sono con lo sguardo girata verso il mio ragazzo.

“Ti piace? Ti piace guardarmi fare la troia con un altro cazzo?” gli mormoro.

Sputo un po’ su quella cappella e riprendo a succhiarla. Christian si sta segando e ansima, e sento godere anche Marko. Io mugolo di piacere, mentre quel cazzone sembra scoparmi la bocca. 

Sono un lago. Voglio continuare a giocare.

Resto in ginocchio, ma gattono adesso verso Christian. Lo guardo dal basso e ho un brivido, nel vederlo così eccitato. La sua mano non smette di muoversi sul suo cazzo. 

Appoggio le mie braccia sulle sue gambe ed inarco la schiena. Senza dire nulla giro la testa verso Marko e gli sorrido. 

E lui capisce al volo. 

Si inginocchia dietro di me, mi appoggia la cappella alle porte della mia fighetta fradicia e, dopo aver pucciato un po’ della punta nei miei umori, me lo infila dentro senza fare troppi complimenti.

Resto per un momento con gli occhi sgranati e il fiato spezzato. 

“Oh… Dio…” mormoro appena guardando il mio fidanzato davanti a me.

Marko inizia a sbattermi il suo cazzone dentro e io non riesco a fingere che non stia godendo come una porcella. Tutta la situazione mi fa impazzire. 

I suoi colpi dentro di me sono forti e regolari, me lo fa sentire tutto, ed è così grosso che mi sembra di essere aperta come non mai.

Ansimo, ogni tanto mi scappa qualche “oh sì” tra i sospiri e tra gli urletti, e qualche volta la stessa espressione sfugge anche a Christian, che non si perde un secondo di quel momento.

Sento le mani di Marko allargarmi le chiappette. Ho le gambe che mi tremano. Il suo inguine sbatte contro il mio sedere. 

Poggio la testa sulla gamba di Christian, quel tanto che basta da farmi sfiorare il viso dal suo cazzo eretto e dalla sua mano che lo sega. Non faccio nulla. Godo e basta.

Intanto i colpi di Marko si fanno più decisi e anche i suoi versi. Dice qualcosa nella sua lingua, o forse la dice in italiano ma io non la capisco perché intanto mugolo come una gattina in calore con il cazzo di Christian che se lo sta segando praticamente sulla mia faccia. 

I versi di Marko scandiscono i suoi colpi e dopo poco sfila via quel coso gigante dalla mia passera per schizzarmi tutta la sua sborra sulla schiena. Io sono ancora un lago ma non riesco a smettere di guardare Christian. Lo guarda venirmi addosso e aumenta eccitato il movimento della sua mano.

“Oh sì, bravo, vieni anche tu come lui… hai visto come mi ha scopata bene? Hai visto? Ho la figa in fiamme…” gli dico per buttare benzina sul suo personale incendio interiore.

Pochi istanti ed eccolo. Indirizza il suo cazzo verso la mia guancia e viene. Mi schizza sul viso, sulle labbra. Io sorrido e lo incito coi miei “sì”, mentre mi riduce la metà del viso ad una maschera di sperma.

Marko si rialza e ridendo si riveste. 

“Voi due pericolosi…” dice ridacchiando e uscendo dal bagno.

Esther, l’altra coinquilina, urla dalla sua stanza: “Finitooo? Devo fare la pipììì!”

Io sorrido mentre con della carta igienica cerco di togliere il grosso di quelle due cartucce scaricate su di me. Sono ancora parecchio eccitata. Guardo Christian, muto, ancora col cazzo in mano e il respiro affannato. Mi sembra di sentire il suo cuore esplodergli nel petto.

Gli darò il tempo di ricaricare le batterie, ma poi lui dovrà soddisfare me. 

Spoiler: lo farà.

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