La puttana - 1

Alphamaster
3 months ago

"Dove la trovo la puttana che dico io?" si chiedeva Giuseppe guidando lentamente guardandosi in giro scandagliando i bordi della strada nella zona industriale. C'era buio e cominciava ad aver paura di non trovarla, il che sarebbe stato un brutto modo di cominciare la serata e che necessariamente la avrebbe anche fatta finire. Dopo aver finito il secondo giro e cominciato il terzo la vide: "Ecco quella giusta!" pensò accostando all'angolo buio dove lei stava. "Quanto?" fu la richiesta che le fece, breve, brutale, senza preamboli, tanto quella era una puttana, non una da corteggiare.

Lei si chinò al finestrino, sporgendo indietro il culo in modo provocante masticando del chewing gum. Un bel corpicino, capelli biondi riuniti in due trecce ai lati della testa - probabilmente più pratici da tenere puliti se il cliente chiedesse un pompino, pensò lui, e poi per avere un'aria più fanciullesca? Fosse quel che fosse, era uno schianto. Lo guardò provocante, e gli disse il listino. "Pompino in macchina cinquanta euro, scopata in macchina cento, a casa tua per il resto della notte duecentocinquanta".

Lui la guardò inarcando un sopracciglio: "Due e cinquanta? Devi valerli tutti quei soldi! Fa vedere la merce!". Lei ammiccò e allargò la canotta bianca da cui già si vedevano in trasparenza i capezzoli, dandogli un bello sguardo di un seno sodo di terza misura attraverso la scollatura, poi si tirò su la minigonna a tubino mostrando di non avere intino e una vagina depilata e deliziosa, assolutamente ancora non rovinata dal troppo uso. "A casa faccio tutto, anale, pissing, footjob, pompini... chiedi e avrai!" - "Sali!" fu la risposta che Giuseppe le dette con voce roca. "Ti porto da me, voglio fare porcate per tutta la notte".

Mentre guidava verso casa le tirò su il top approfittando del buio e le palpò i seni con la mano libera. Erano sodi, e chiaramente non di silicone. Morbidi, caldi, perfetti. Lei lo lasciò fare, rimanendo con i seni scoperti. Dopo qualche minuto fu lui a dirle di coprirsi dato che stava arrivando a casa sua, e lei ridendo lo fece "che ne so che vuoi che mi copra? Li hai scoperti tu! Tu paghi, tu fai le regole! Pensavo ti piacesse che gli altri automobilisti ti vedessero in auto con una donna nuda!" e fece nuovamente un occhiolino.

Giuseppe aveva il cazzo in tiro già da quando lei si era tirata su la gonna, e le chiese "Come ti chiami?" ma lei non cadde nella trappola, e rispose semplicemente "chiamami come vuoi, sei tu che paghi". Lui ci pensò su e disse "OK. Per stasera sei Sabrina". Lei annuì, e nel frattempo essendo arrivati e parcheggiato in garage, scesero.

"Woah, casa col garage, in centro poi. Mi sa che ho chiesto poco!" ma lui le rispose sbrigativo "non sono fatti tuoi, devi solo farmi sborrare per tutta la notte e avrai due e cinquanta e non un euro in più", ottenendo come risposta le spallucce. "Va bene, tanto stasera c'era poco movimento", poi proseguì: "Sabrina è la tua ragazza?", ma Giuseppe fece le spallucce, "Una ex" disse. "Una che mi pento di aver trombato poco prima che mi lasciasse, perché era arrapante da morire". Lui guarda lei e le disse "Visto che comando io, mettiti nuda. Metti i vestiti accanto alla porta, starai tutta la sera spogliata e disponibile, qualsiasi cosa facciamo" – fece una pausa – "Lasciati solo le scarpe col tacco e le calze a rete" ottenendo come risposta un ironico "OK capo, ma prima i soldi!". Dopo incassati due pezzi da cento e uno da cinquanta con e messi nella micro borsetta, con un movimento sensuale la biondina tolse prima il top, rimanendo a seni nudi e massaggiandoli con fare erotico, e poi con uno sgusciare lento ma sinuoso la vide calarsi la gonna. Piegò tutto accanto alla porta, rimanendo in calze e scarpe come richiesto dal cliente.

"Forza, fammi un pompino" disse lui, ma lei tirò fuori un preservativo "Solo col guanto, per tutto. La protezione dalle malattie è la priorità!" e si fermò a guardarlo "Cosa fai, ti spogli o resti vestito? Ti devo spogliare io?" - Lui era un po' contrariato all'idea di farlo con il profilattico, la sua idea era di farle il pieno di sperma in ogni buco, e glielo disse "Non possiamo farlo senza preservativo?", ma lei fu irremovibile. "No, noi puttane lo facciamo così tesorino. Per farlo senza guanto ti ci vuole una fidanzata" e gli fece un ammiccante occhiolino. "Ma non temere, conosco un trucchetto che ti piacerà" disse mentre lui si toglieva i vestiti rimanendo nudo e con un alzabandiera invidiabile.

Lei aprì la confezione dell'anticoncezionale, se lo mise sulle labbra e da in ginocchio davanti a lui glielo infilò con la bocca, lavorando con maestria. Dopo un attimo sul cazzo di giuseppe c'era un preservativo perfettamente srotolato e infilato. "Cazzo, sei una vera esperta nel tuo mestiere, sai?" disse Giuseppe, ottenendo un sorriso ammiccante di risposta. Appena il cappuccio fu messo sul pene di lui la prostituta bionda cominciò a lavorarselo, era davvero brava, e fu in breve tempo che lui la dovette fermare. "Aspetta, così mi fai godere. Ho una autonomia di quattro colpi, voglio farli durare". Lei sospirò – "Va bene, speravo di far presto, ma a quanto pare non ci sei cascato. Che cosa vuoi adesso?"

"Adesso voglio sculacciarti ben bene" disse lui. Lei alzò le spalle "Niente fruste, niente cinghie, lasciano segni. Con le mani va bene". E si mise con la faccia appoggiata alle mani sul tavolo, porgendogli le natiche. Lui cominciò a colpirla, prima piano, poi più forte, ansimando. Le natiche della biondina si arrossavano, la sua vagina si bagnava, il respiro si faceva rapido. "Posso toccarmi? Mi hai fatto venire voglia..." e alla risposta positiva del cliente comincò a strofinarsi il bottoncino del piacere, sempre più veloce in accordo con il ritmo dei colpi di lui che cresceva. Venne, godendo come di solito le puttane non fanno ma più come una cam girl, squirtando sul pavimento.

Una volta ripreso fiato si girò e disse "Mi sa che stasera sarà divertente anche per me, stalloncino!" - Lui la fece rimettere nella stessa posizione e le penetrò lo sfintere, godendosi il culetto di lei (tutto meno che vergine, lo doveva aver usato parecchio!). Lei si penetrò la vagina con due dita, strofinandole da dentro il suo stesso corpo contro il pene di lui, stimolandolo in modo formidabile e nel frattempo stringendo più possibile il culo per aumentare la stimolazione dell'uomo che la sodomizzava. Giuseppe non riuscì a resistere, scaricando spruzzi di piacere nel profilalttico, ancora e ancora. Anche la ragazza raggiunse di nuovo l'apice, strano che una puttana godesse così tanto, doveva essere puttana per passione oltre che per lavoro (a volte succede che qualche ninfomane finisca per fare la prostituta solo per avere cazzi a sufficienza da soddisfarla). Finito di godere uscì da quella che per quella sera era Sabrina, ammosciato e con il preservativo pieno del suo succo.

Sabrina lo sfilò dal membro e guardando Giuseppe chiese "dove sta la pattumiera, stalloncino?". Lui le indicò la cucina e disse "dietro la porta". Lei camminò fino a li, seguita dagli occhi di lui. Bellissima, un corpo da urlo! Il piccolo tesoro di sperma nel suo involucro di lattice fini nel pattume, mentre lui si asciugava con dei fazzolettini, porgendo poi il pacchetto anche alla puttana.

SEGUE

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