Femmina
Capitolo 1 - in Sicilia

Capitolo 2 - sicilia
1975, 18 anni, esami di maturità, la mia storia con il papà dei gemelli è finita da poco, un giorno la moglie mi ha detto che, visto che i bambini andavano alle elementari, avevano assunto una governante fissa che si sarebbe anche occupata del supporto alla loro istruzione, quindi, capitolo chiuso.
Passai gli esami con un 54/60 ma non avevo intenzione di fare l’università, ero portata per le lingue, quindi mi iscrissero all’Oxford Institute per perfezionare il mio inglese però, prima di iniziare mi meritavo delle belle vacanze in estate e così presi il mio primo aereo nella vita ed andai dai nonni in Sicilia.
Dopo qualche giorno dal mio arrivo ci trasferimmo dal Paese alla campagna dove avremmo passato tutta l’estate, la casa era abbastanza grande, oltre ai nonni c’erano i miei due zii ed i loro tre figli, di qualche anno più piccoli di me, era una sensazione strana essere la più vecchia, comunque eravamo anche molto più vicini al mare, con una pedalata di mezz’ora ci si arrivava.
Avevo però due problemi : uno era che la nonna mi rimpinzava continuamente e l’altro era che erano restii a lasciarmi andare al mare da sola, per il secondo, però, intervenne papà che, al telefono gli disse di lasciarmi fare che ero grande abbastanza, così al mattino verso le dieci andavo al mare e tornavo il pomeriggio verso le cinque, la mia abbronzatura e la mia vita sociale ne guadagnarono.
Il mare di Scoglitti era molto bello, c’erano anche molti giovani della mia età o poco più grandi e, devo dire che subii diversi “assalti” ma non detti spago a nessuno, poi, dopo qualche giorno, in un locale sulla spiaggia conobbi due fratelli che stavano costruendo un villaggio vacanza lì vicino e venivano in quel locale per pranzare a mezzogiorno, avranno avuto circa 30/35 anni, io ero, in costume da bagno, al tavolo vicino al loro per mangiare la mia solita tagliata di frutta e attaccarono discorso chiedendomi se ero straniera, i miei capelli biondi spiccavano, gli dissi di no e raccontai di essere in vacanza da amici e che venivo da Milano, devo dire che mi invecchiai anche di qualche anno, del resto il mio corpo si era ulteriormente sviluppato, soprattutto il mio seno che adesso era una buona terza abbondante, comunque facemmo quattro chiacchere e poi loro tornarono al lavoro ed io alla mia spiaggia.
Nei giorni successivi la nostra conoscenza si fece più concreta e devo ammettere che la compagnia era piacevole e mi facevano la corte entrambi, la cosa mi lusingava e mi stuzzicava, la colpa era anche mia che civettavo con entrambi, un giorno mi invitarono a visitare il loro cantiere e accettai….
- Sono piena di sabbia, lasciatemi fare prima una doccia e arrivo
- Ti aspettiamo qui
Dopo la doccia andai in cabina e cambiai dli slip del costume mettendone uno bianco di un altro completo con due anelli dorati ai lati dei fianchi ed una camiciola bianca in garza di cotone senza indossare il reggiseno del costume, li raggiunsi e dal loro sguardo mi resi conto che apprezzavano il mio outfit, salimmo in auto e in una decina di minuti raggiungemmo il cantiere
- Ti facciamo vedere la villetta campione, ogni villetta ha due trilocali ed una veranda sul davanti
Era carina e completamente arredata, c’era anche l’aria condizionata che accesero subito
- La usiamo anche come ufficio, un appartamentino come ufficio e l’altro come casa, vuoi qualcosa di fresco da bere? Noi ci facciamo un caffè
- Caffè anche per me, grazie
Messe le tazze sul tavolo uno dei due, sorseggiando il caffè disse
- Allora Giovanna, ci conosciamo da una decina di giorni e, sinceramente, devo dire che ci piaci molto, a tutti e due, cosa ne dici tu?
- Anche voi mi siete simpatici e mi piacete
- Questo ci fa piacere ma hai pensato con quale di noi due ti piacerebbe, diciamo, fare una conoscenza più……profonda?
- Devo scegliere per forza?
Stuzzicandoli
- Beh, ci piacerebbe
- E se non volessi scegliere?
-
- In che senso?
- Beh, perché non fare, come dici tu, una conoscenza più profonda di tutti e due?
Ecco mi ero buttata
- Wow, sei sicura?
- Direi di si, scusate vado un attimo in bagno
Uscita dal bagno dove avevo lasciato sia la camicia che gli slip li chiamai e poi mi sdraiai su uno dei letti, arrivarono, si guardarono un attimo e , in un baleno si liberarono dei vestiti e mi raggiunsero sul letto cominciando ad accarezzarmi e baciarmi e li lasciai continuare piacevolmente l’idea di essere oggetto delle attenzioni di due uomini contemporaneamente mi portò ad un livello di eccitazione mai provato, sul comodino avevo posizionato una scatola di preservativi che avevo rubato al papà dei gemelli ed un lubrificante che avevo comprato in profumeria a Milano, era l’occasione per dire addio anche alla mia seconda verginità.
Usai mani, bocca e lingua su tutti e due poi, quando ritenni che uno di loro fosse pronto gli indicai il comodino e lui capì, mi inginocchiai sul letto appoggiando la testa sul materasso, con il culetto bene in alto, lui mi penetrò lentamente ma in modo deciso e intanto sentivo il fresco del lubrificante sul mio buchino posteriore ed la pressione di un dito che lo forzava intanto però non dimenticavo il fratello che si era sdraiato al mio fianco e che mi infilava la lingua in bocca, i colpi dell’altro erano lunghi e profondi, ebbi un primo orgasmo abbastanza presto e lui continuò a pompare dentro di me, adesso le dita nel culetto erano due, con movimento rotatorio, lui non era ancora venuto quando uscì da me e puntando il membro ancora viscido dei miei umori al mio buchino posteriore mi penetrò, lentamente ma inesorabilmente, un centimetro per volta, tremavo mentre lo faceva, il dolore era abbastanza forte, poi cominciò a muoversi, non ancora dentro per tutta la sua lunghezza, affondando sempre di più ad ogni colpo, , le mani sulla mia schiena, la mia invece era corsa a sollecitare la mia patatina, ed ebbi un secondo orgasmo contemporaneamente al suo, ero abbastanza scossa ma anche l’altro fratello aveva diritto alla sua parte e prese il posto del primo sfruttando il lavoro dell’altro mi penetrò direttamente nel culetto, era meno delicato, un po’ più violento ma la cosa non mi dispiaceva, alternava il mio buchino posteriore alla mia patatina, stringendomi forte i fianchi, poi mi prese per i capelli e mi cavalcò come fossi una cavalla, fino a che crollò su di me urlando gutturalmente i suo piacere.
Era passata solo un ora e avevo già avuto tre orgasmi, avevamo ancora un po’ di tempo prima che dovessi tornare a casa, ci misi un po’ di più perché il sellino della bici non era proprio il massimo dopo il trattamento che aveva subito il mio culetto.
Furono vacanze splendide e straordinariamente piacevoli ma finirono anche quelle e dovetti tornare alla vita nella mia grigia Milano.
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