INCESTO. vol.1
Capitolo 8 - Il nostro primo film porno.

Sono Carmela, quarant'anni, alta m. 1,70, capelli neri, occhi scuri e bel fisico slanciato, bel seno che riempie una quarta piena e un bel culo grosso che ondeggia quando cammino per strada, indossando tacchi molto alti che lo evidenziano ancor di più. Sono vedova da sei anni ed ho una figlia di nome Maria, che ha diciannove anni. Lei è la mia copia alla sua età. È alta come me, stesso colore di capelli e occhi, anche il seno è bello e prosperoso, leggermente più piccolo del mio, i fianchi sono stretti e il suo bel culo a mandolino sormonta due cosce lunghe e snelle, che lei ama mostrare indossando sempre gonne e tacchi alti. Viviamo in una grande città del Nord, dove il mio defunto marito aveva aperto un grande negozio di abbigliamento. Fino alla sua morte le cose sono andate molto bene e, anche durante la pandemia, siamo riuscite a resistere abbastanza bene, ma ultimamente le cose sembrano essersi molto complicate. Vuoi per l’aumento delle materie prime, per le bollette esose o per il calo dei consumi, le nostre entrate sono andate sempre più diminuendo. Ho cercato in tutti modi di far fronte alla crisi e, alla fine, ne ho parlato con mia figlia:
«Penso che avremo bisogno di un prestito per poter continuare ad andare avanti.»
Di conseguenza, mi son recata presso diversi istituti di credito, dove, in passato, abbiamo avuto rapporti economici, ma, chi più, chi meno, in maniera velata, mi hanno fatto capire che non mi avrebbero aiutato. Poi, circa una settimana fa, quasi all’ora di chiusura, è entrato in negozio un signore molto distinto e, poiché eravamo presenti sia io che mia figlia, ci siamo subito messe a sua disposizione. Ha scelto e misurato diversi capi molto pregiati e, alla fine ne ha acquistato alcuni di maggior pregio e, al momento del conto, mi son sentita in dovere di fargli un buono sconto. Lui lo ha apprezzato molto e, mentre stava uscendo, si è fermato un attimo, è tornato sui suoi passi e mi si è avvicinato, parlando in maniera calma e garbata.
«Mi chiamo Armando e sono un imprenditore cinematografico. Sono sempre alla ricerca di giovani talenti da inserire nei miei film e, poiché voi due siete mamma e figlia, sareste perfette per un progetto che sto cercando di realizzare. Se la cosa vi può interessare, vi lascio il mio recapito telefonico e, vi assicuro, il compenso sarebbe davvero notevole.»
Ci ha rivolto ancora un’ultima occhiata ed è uscito, mentre Maria mi guardava e mi chiedeva cosa aveva ancora da dire il signore appena uscito. Ho osservato il biglietto e ho notato che, sul retro, c’era un logo di una nota casa cinematografica. Quando l'ho cercata su Internet, ho scoperto che era una casa di produzione di film porno. Per un attimo mi son sentita indignata e, una volta chiuso il negozio, ho smesso di pensare a tutta questa faccenda. Giunta a casa, ho trovato nella cassetta della posta l’ennesima bolletta salata da pagare e, mentre stavo cenando, ho ripensato a tutta la faccenda e così ne ho parlato anche con mia figlia.
«Non credo che dovremmo farlo! So che abbiamo bisogno di soldi e, da quando è morto papà, le cose sono state piuttosto difficili, ma, da questo a giungere a recitare in film porno, penso che tu abbia perso la testa!»
L'ha guardata in maniera decisa e le ha risposto in maniera ancora più dura.
«Tra meno di due settimane la banca si prenderà l'auto, tra un mese, forse, anche la casa ed il negozio. Ho provato a chiedere un prestito, ma non trovo nessuno disposto ad aiutarci, a meno che non optiamo a metterci nelle mani di usurai, che, naturalmente, sarebbe anche una soluzione peggiore, quindi non dirmi cazzate sul fatto che non dobbiamo farlo, perché, piccola mia, noi dobbiamo farlo! In ogni caso, andiamo a vedere di cosa si tratta, sentiamo di quali cifre si parla.»
Il giorno successivo ho chiamato e mi ha risposto una voce di donna molto pacata e professionale; ho fissato un appuntamento per il lunedì successivo, giorno in cui tengo il negozio chiuso per il riposo settimanale. Per tutto il resto della settimana era stato un continuo discutere con Maria e, mentre percorrevo la strada per raggiungere il luogo indicato, mi sentivo inquieta e stanca per il continuo nervosismo, che si era creato fra di noi. Dopo circa un’ora di viaggio, il navigatore mi ha condotto in una zona industriale, lontano dalla nostra città e mi son trovata davanti ad un enorme cancello. C’era solo una piccola insegna sul campanello, dove ho suonato con decisione. Maria mi guardava un po’ titubante. Dopo qualche secondo il cancello si è aperto e, appena entrati, sul marciapiedi una freccia indicava dove erano ubicati gli uffici. Anche se l'edificio era in una zona industriale della città, siamo rimaste sorprese nello scoprire che gli uffici dello studio erano davvero carini, con carta da parati fresca alle pareti e ben arredati. Siamo state accolte da una donna attraente, di circa trent'anni, seduta alla scrivania quale addetta alla reception.
«Abbiamo un appuntamento con un certo Armando: potresti per favore dirgli che Carmela e Maria sono arrivate.»
La donna dopo avermi sorriso, ci ha invitato a metterci sedute, mentre è sparita dietro una porta posta poco distante da lei.
Dopo esserci accomodate, ho parlato a bassa voce a mia figlia.
«Vedi? Non è così male come pensavi!»
Lei mi ha guardato un po’ esasperata dalla mia affermazione.
«Mamma, siamo qui per far film porno! Potresti farlo nel più lussuoso hotel del mondo, ma sarebbe comunque un luogo sporco!»
Stavo per replicare, ma la ragazza addetta alla reception si è avvicinata, ci ha indicato la porta e ci ha invitato ad entrare. Appena entrate, ci è venuto incontro Armando ed ho potuto constatare ancora una volta che era un bell'uomo: alto, sui quarantacinque anni, e ci ha subito messo a nostro agio con i suoi modi gentili, il suo appeal disinvolto e la sua voce pacata e cordiale.
«Son davvero contento che voi due abbiate deciso di venirmi a trovare. Vedete, abbiamo questo film in arrivo, intitolato: "Madre e figlia" e se vi siete informate su come opera la nostra azienda, avrete scoperto che usiamo sempre attori presi dalla realtà, che comunque rispecchino la peculiarità di tutti i nostri film! Ad esempio: quando facciamo un film di uomini gay, nel film utilizziamo solo gay veri, mai attori che fingono di essere gay, quindi, nel caso del nostro, per il nuovo film, abbiamo bisogno di una madre vera con figlia, e voi due siete perfette.»
Abbiamo ascoltato entrambe attentamente, poi, dopo aver guardato un attimo mia figlia, mi sono voltata verso di lui e sono stata molto sincera nel parlare di come realmente mi sentivo.
«Ma noi non abbiamo alcuna esperienza di recitazione, signor Armando; quindi, se state cercando attori con un curriculum, dovrete cercare qualcun altro!»
Il signor Armando ha annuito con la testa mentre io parlavo e, quando ho finito, si è spiegato ancora più dettagliatamente.
«Dal suo punto di vista, il discorso non fa una piega, ma, in questo caso, noi non vogliamo esperienza. Vogliamo la freschezza del dilettante e, dal vostro aspetto, la si deduce splendidamente!»
Maria, che fino a quel momento era rimasta in silenzio, lo ha guardato dritto negli occhi ed è arrivata dritta al sodo, con una domanda molto specifica.
«Fino a questo momento ci ha fatto solo complimenti, ma potrebbe esser più chiaro su questi due punti: quanto ci paga e cosa dobbiamo fare per guadagnarlo!»
Armando è rimasto un po’ stupito dal modo diretto di parlare di Maria, ma subito e con calma è sceso nei dettagli.
«Come vi ho anticipato, il lavoro è ben pagato. Riceverete ognuna di voi 10.000 €. Tutto quello che dovrete fare è interagire sessualmente tra voi due e con altri attori e/o attrici. Naturalmente tutto dovrà esser molto reale e spontaneo.»
Ho visto lo stupore negli occhi di mia figlia e, prima che lei potesse dire una parola, ho preso una penna ed ho chiesto: "Dove firmiamo?!"
Ho guardato Maria, che era rimasta davvero stupita e, anche se era stata contraria fin dall'inizio, ha dovuto ammettere che diecimila erano un sacco di soldi e così, con un po' di esitazione, ha firmato anche lei. Appena riavuto il contratto firmato nelle mani, Armando, ha appoggiato i fogli sulla scrivania, si è alzato in piedi ed è venuto davanti a noi due e con un tono deciso, ed ha impartito il suo primo ordine.
«Va bene, signore, è ora di mettersi al lavoro! La prima cosa che voglio che facciate è togliervi i vestiti e far l'amore proprio lì sul divano!»
Maria incredula lo ha guardato, balbettando qualcosa.
«V-vuoi dire, ora? Non dobbiamo truccarci, o qualcosa del genere?»
Lui ci ha guardato serio e deciso e la sua voce non ha lasciato spazio ad ulteriori repliche.
«Non preoccuparti del trucco, del guardaroba o di qualsiasi altra cosa, questa è solo una prova, quindi, per favore, andiamo avanti: mettetevi nude e cominciate a giocare tra di voi.»
Entrambe ci siamo avvicinate al divano e, dopo esserci guardate negli occhi, abbiamo cominciato lentamente a spogliarci. Mentre lasciavamo cadere i nostri abiti, Armando si è avvicinato ancora a noi e ci osservava con estrema attenzione.
«Sono stupito dalla bellezza dei vostri corpi, sono entrambi molto carini; il fatto che avete le tette grandi è molto importante, perché sono molto graditi al pubblico che ama i grossi seni e questo ci permette di vendere più video. Quanti anni avete?»
Dopo aver visto le guance di Maria diventare rosse, mi sono girata verso di lui e, con calma, gli ho risposto:
«Ho quarant'anni e Maria diciannove!»
Lui ha sorriso ed ha annuito compiaciuto, mentre continuava ad osservarci attentamente. Quando siamo state entrambe completamente nude, è stato subito ovvio che nessuno di noi due aveva mai fatto nulla del genere prima, quindi, il signor Armando ha suggerito un suo piccolo aiuto.
«Vedo che voi due siete un po' tese: quindi posso far intervenire uno dei nostri attori maschi che, dandosi da fare tra voi, possa servire da aiuto a rompere il ghiaccio?»
Entrambe gli abbiamo rivolto lo sguardo indecise, ma, insieme, abbiamo annuito. Lui, allora, ha preso la cornetta del telefono e ha chiesto a qualcuno, all’altro capo del filo, di Luca, affinché lo raggiungesse immediatamente. Cinque minuti dopo, un giovane di circa vent'anni è entrato nell'ufficio ed ha chiesto:
«Voleva vedermi, signor Armando?»
«Vieni Luca che voglio presentarti le protagoniste femminili del nostro nuovo video, Carmela e sua figlia Maria. Poiché vorrei far qualche prova, ho pensato a te per rompere un po’ il ghiaccio, dal momento che loro due sono assolutamente inesperte.»
Lui, dopo aver appoggiato una mano sulla spalla del giovane, lo ha accompagnato davanti a noi due che, in quel momento, ci siamo sentite in imbarazzo per esser in piedi, in mezzo alla stanza, nude insieme a due sconosciuti, ma Luca si è limitato a darci una rapida occhiata, per poi voltarsi di nuovo verso il signor Armando, in chiara attesa di istruzioni.
«Prova a farle sciogliere un po’!»
Luca si è di nuovo ricolto a noi e, con un'alzata di spalle, ha risposto che non c’erano problemi. Immediatamente e, senza nessuna esitazione, ha iniziato a spogliarsi ed entrambe abbiamo avvertito una forte eccitazione nel vedere quel corpo meravigliosamente muscoloso ed un cazzo, non ancora duro, ma molto lungo e grosso, che penzolava fra le gambe del ragazzo unitamente a due grosse palle da vero toro. Sono rimasta sorpresa, mentre Maria, nel vedere quella verga non ancora eretta, ha esclamato incredula:
«Accidenti, è enorme?! Non ho mai visto niente di simile!»
Anch’io era incredula ed ho potuto sentire la mia vagina inumidirsi rapidamente, al solo fissare quello splendido corpo massiccio e ben scolpito.
«Figlia mia, ho il doppio della tua età e, credimi, non ho mai nemmeno sognato di vedere un cazzo di quella taglia!»
Con le mani sui fianchi ed il pene che si sollevava rapidamente, Luca si era avvicinato con disinvoltura al divano e, sfoggiando una disinteressata sicurezza derivatagli dai suoi anni di esperienza con donne, ha preso Maria tra le braccia e, dopo averla baciata sulla bocca con passione, una volta staccato da lei, l’ha fatta inginocchiare davanti a lui, mentre, allungando le mani verso il mio viso, mi ha tirato a sé e anch’io sono stata baciata intensamente. La sua lingua è entrata prepotentemente nella mia bocca e, dopo aver giocato un po' con la mia, si è staccato ed ha fatto inginocchiare anche me davanti a lui. È stato in quel momento che Maria, mentre teneva in mano quella enorme verga, mi ha guardato con occhi carichi di desiderio.
«Allora dimmi, mamma, chi lo assaggia prima, tu o io?»
«Fai quello che vuoi, dipende da te. Scegli tu!»
Una risatina è sfuggita dalle labbra di Luca e con una leggera pressione sulla mia spalla, mi ha fatto mettere di lato.
«Hai mai visto tua figlia succhiare un cazzo così grosso?
Sicuramente non avrà l’esperienza che puoi avere tu: quindi, vediamo cos’è capace di fare.»
Maria era quasi in delirio per l'erezione di quel cazzo e, senza aspettare che glielo dicessero, lo ho preso in bocca ed ha iniziato a succhiarlo come se fosse l'ultimo cazzo sulla faccia della terra. La guardavo con occhi carichi di ammirazione, mentre vedevo mia figlia in ginocchio davanti a lui che, con estrema disinvoltura se lo infilava giù nella gola, come affamata. Luca mi ha sorriso compiaciuto e mi ha dato un ordine.
«Sdraiati sul divano e tocca la tua fica, voglio vederti sborrare tra tre minuti, quindi muoviti puttana!»
Piuttosto stupita da quell’ordine così perentorio, mi son seduta sul divano ed ho preso a masturbarmi, mentre Maria non si curava più di me. Luca mi ha guardato ed ha fatto un commento.
«Hai una fica molto pelosa, pensi di poter venire tra tre minuti»?
Ha allungato una mano verso di me ed ha iniziato a masturbarmi velocemente, scoprendo che avevo il clitoride completamente dilatato perché eccitato nel vedere mia figlia succhiare il cazzo enorme di quel giovane attore porno. Lui intanto era molto soddisfatto di Maria, di come gli stava succhiando il cazzo.
«Sei molto brava con la bocca e, scommetto, che hai avuto un sacco di cazzi più grandi del mio!»
Non gli ha risposto, lui si è girato verso di me e si è accorto che ero prossima all’orgasmo.
«Che pensi? Non trovi che tua figlia sia una gran puttana? Guarda come lo succhia bene e, scommetto, anche tu devi esser brava quanto lei, perché di sicuro anche tu devi averne presi tanti e, forse, anche più grossi del mio.»
L’ho guardato già abbastanza eccitata e stordita dal piacere che mi stava assalendo e, con un filo di voce, gli ho risposto:
«No! No, è il cazzo più grande che abbia mai visto!»
Poi il mio orgasmo è esploso all’improvviso e l’ho gridato ad alta voce:
«Ohh, sì, sto venendo! Ora vengo!»
Il mio corpo ha preso a tremare in maniera scomposta sopra il divano, mentre sentivo la fica in fiamme e Maria, sentendomi raggiungere l'orgasmo, l'ha avuto anche lei perché, in quel momento, Luca ha iniziato a scaricarle in bocca lunghi schizzi di sperma caldo.
«Fantastiche! Sia la madre che la figlia, sono due puttane straordinariamente perfette per questo lavoro.»
Maria si era accasciata mentre provvedeva ad eliminare un filo di sperma dal mento, quando Luca si è rivolto a me parlando con tono davvero soddisfatto.
«Devi esser più che orgogliosa di tua figlia: è una vera troia! La piccola è munita di un vero talento come succhia cazzi! Ne ho viste poche ricevere in bocca la mia sborra e ingoiarla quasi tutta.»
L’ho guardato, ancora un po’ stordita dal piacere.
«No! È una brava ragazza ed anche una brava succhiacazzi, ma ora, mi farai assaggiare il tuo grosso arnese o te lo dovrò implorare?»
Lui ha guardato il suo cazzo che si stava rapidamente irrigidendo e sorridendo si è avvicinato a me.
«Quindi la mamma vuole il mio cazzo per sé, vero? Ok! L'hai chiesto e ora lo avrai!»
Me lo ha avvicinato alla bocca. È bastata solo qualche lieve leccata per farlo tornare perfettamente duro. Ne sono rimasta alquanto stupita, mentre lui, dopo avermi fatta sdraiare sul divano, si è inginocchiato fra le mie cosce e, con due spinte decise, me lo ha infilato tutto dentro. L’ho sentito entrare, aprirmi tutta quanta e si è fermato solo quando la punta ha sbattuto con forza sul fondo della mia fica. Ho avvertito come una scarica elettrica che ha attraversato l'intero mio corpo, facendomi godere all’istante.
«Sto venendo, cazzo! È incredibile! Lo ha solo infilato tutto dentro di me e già godo? Guardami, figlia mia, mi spacca in due, ma godo come una vacca!»
Ho visto gli occhi di mia figlia brillare, si è avvicinata a me e, dopo aver appoggiato una mano al culo di Luca, lo ha incitato a scoparmi più forte.
«Bravo, spaccala tutta! Faglielo sentire fin dentro lo stomaco!»
Mi sbatteva con colpi sempre più forti e i miei seni sobbalzavano su e giù ad ogni affondo. Mia figlia si è avvicinata e, mentre con una mano mi torturava il clitoride, si è abbassata e, con la bocca ha serrato le sue labbra su uno dei miei capezzoli, aumentando di gran lunga il mio piacere. Ho guardato Luca commentando ciò che stavo provando.
«Luca, guardala! Questa puttana di mia figlia è una maniaca del sesso, non ne ha mai abbastanza. Prima di venire qui, faceva tanto la santarellina ed ora? Guardala sembra la più consumata delle troie, e tutto perché si è trovata tra le labbra il tuo cazzo enorme. Le piace così tanto che già non capisce più niente!»
Lui ha sorriso compiaciuto, poi si è girato verso mia figlia che, prima gli ha sorriso, poi ha dato seguito a quanto da me affermato:
«Hai ragione mamma, il tuo piccolo tesoro è una cagna di prima classe: guarda quanto son troia!»
Ho socchiuso gli occhi in preda al piacere, mentre lui continuava a sbattermi con sempre più vigore, in maniera alquanto violenta, direi quasi con brutale ferocia. Poi, all’improvviso, dopo che son di nuovo venuta, lui ha allungato una mano e l’ha appoggiata sul capo di Maria, costringendola ad avvicinare la sua guancia alla mia. Un attimo dopo si è sfilato e, in piedi, davanti a noi, ha preso a segarsi velocemente: un attimo dopo le nostre facce erano ricoperte di schizzi di sborra che sgorgavano da quella verga, come un idrante. Ero affascinata dal fatto che ne avesse ancora tanta, nonostante il bocchino che gli aveva fatto Maria e, nello stesso tempo, stravolta dal piacere che stavo provando nel sentire i nostri visi coperti di sborra. Presa dal piacere, mi son girata verso mia figlia ed ho preso a leccare quella crema bianca che ricopriva le sue guance. Ad un tratto lei mi ha preso la testa fra le mani e la sua bocca si è incollata alla mia e ci siamo baciate in maniera appassionata. Armando ha osservato tutto quanto con evidente soddisfazione: Carmela e Maria non eravamo solo madre e figlia dall'aspetto molto attraenti, requisito, questo, fondamentale per il suo prossimo film, ma entrambe avevano appetiti sessuali che sarebbero stati appagati davanti ad una cinepresa, ricavandone, oltre al loro personale piacere, un ingente guadagno. Era assolutamente certo di aver trovato le persone giuste per quel che serviva. Immediatamente prese il telefono e chiamò qualcuno, dandogli un preciso ordine.
«Marco, per domani preparati ad iniziare le riprese: ho appena trovato le nostre due protagoniste, attrici nuove che sono davvero due magnifiche troie!»
È iniziata così la nostra carriera di attrici porno e, ben presto, ho venduto il negozio ed ora, insieme a mia figlia, facciamo una vita veramente fantastica: abbiamo cazzo a volontà ed anche una cospicua disponibilità economica.
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