INCESTO. vol.1
Capitolo 9 - Il regalo di mio suocero.
Mi chiamo Fausto, ho 37 anni, sono di media statura, moro, occhi scuri, fisico normale, con una dotazione tra le gambe abbastanza sopra la media. Da 11 anni sono sposato con Claudia, una bella donna di 35 anni, alta, bionda, occhi azzurri, una buona quarta misura di seno ed una bocca bella ampia, labbra carnose perfette per pompini, un bel culo tondo, già ben aperto, che sormonta delle cosce lunghe e ben tornite. Lei, prima di sposarsi, aveva avuto già le sue buone esperienze e lo stesso era stato anche per me. Dopo sposati, come coppia, abbiamo deciso di divertirci a sperimentare il sesso libero e, ben presto, siamo approdati allo scambio di coppia, alle gang, a frequentare club privé, dove lei ha dato la stura alla sua vera natura di femmina calda ed appassionata. Naturalmente la cosa mi ha riempito di gioia, perché era esattamente questo che volevo. Dopo sposati, siamo andati ad abitare in una villetta in una zona nuova della città, mentre i miei suoceri son rimasti ancora nel centro storico, in un appartamento posto nella parte alta della città. Mio suocero, Antonio, è una persona mite e tranquilla, leggermente in sovrappeso, ma sempre allegro e cordiale. Ha quasi 60 anni, ma se li porta benissimo e, da 40 è sposato con Assunta, mia suocera. Lei ha 55 anni, di media statura, bel seno anche lei, fisico snello ed un bel culetto alto e tondo. A differenza di mio suocero, è una persona che potrei definire riservata, molto pudica, sempre attenta a non suscitare critiche da parte della gente. Lei va in chiesa tutte le domeniche, critica Claudia se indossa certi vestiti, se raccontiamo di aver visto certi film, se indossa costumi troppo succinti al mare, Claudia, infatti, come me, adora praticare il nudismo o, se in pubblico, scambiarci effusioni. Tutto questo per lei è sconveniente, salvo poi scoprire che è più troia di sua figlia, mia moglie! Un sabato mattina, incontro mio suocero al bar, mentre stavo facendo colazione. «Fausto, mi faresti una cortesia; mi si è bloccato il computer e dovrei stampare alcune cose importanti, ma non funziona più niente. Se ti do le chiavi di casa, tanto Assunta è andata al mercato, avresti cinque minuti di tempo per darvi un'occhiata?»
Giunto a casa loro, apro e mi dirigo verso lo studio di mio suocero, che è stato ricavato nella stanza dove, a suo tempo, dormiva Claudia. Sono intento ad attivare il sistema di ripristino del computer, quando dal fondo del corridoio, sento provenire dei rumori strani. In un primo momento, ipotizzo la presenza di un ladro e, così, silenziosamente mi avvicino al luogo da dove provengono i rumori. Ascoltando attentamente, giungo alla conclusione che vengono dalla camera da letto dei miei suoceri. Questa stanza è sistemata in fondo al corridoio e, in quel punto, la palazzina fa angolo e, poiché la porta è chiusa, decido di passare dal balcone che porta fino al finestrone della loro camera da letto. Silenziosamente, arrivo al finestrone ed ecco la sorpresa: mia suocera, a pecora sul letto, si sta facendo chiavare alla grande da un tizio, che ho già visto altre volte in compagnia di mio suocero; credo si chiami Pino. In un primo momento non sapevo cosa fare. Però vederla così, sento il cazzo duro come un sasso, mentre dentro di me pensavo: "ma sei proprio una gran troia, proprio come tua figlia!" Il tizio la pompava e la vacca urlava dal piacere. Mezza nuda, mostrava un gran bel corpo che a me era stato sempre tenuto nascosto da abbigliamento alquanto anonimo. Ritorno sui miei passi e, arrivato davanti alla porta della camera, entro deciso. «Ciao, Assunta! Va tutto bene? Ti stai divertendo?» A quelle parole mia suocera tenta in qualche modo di coprirsi, ma io mi avvicino immediatamente. «Oddio, Fausto! Che ci fai tu qui? Come mai sei in casa mia a quest'ora?» Le sorrido, mi avvicino e, dopo aver dato una breve occhiata a Pino, sfodero il mio cazzo e glielo presento davanti alla bocca. «No, ti prego, che fai!» Tenta di sottrarsi, ma è una mossa alquanto inutile e disperata. «Sta zitta ed apri la bocca! Adesso me lo succhi per bene e, dopo, te lo farò anche provare dentro i tuoi buchi!» Lei, messa ancora a pecora, con quel cazzo ancora piantato in pancia, mi guarda sconvolta, ma le metto la mano sulla nuca e le infilo il cazzo in bocca; tenta di sottrarsi, ma la tengo ferma e, poco dopo, sento che ci sta prendendo gusto. Pino che sta dietro di lei, non emette parola e riprende a pomparla alla grande.
Lei gode a bocca piena e poi, dopo qualche minuto, chiedo a Pino di scambiarci di posto. «Dai, Pino, vieni al mio posto, che voglio provare il piacere di sfondare questa troia!» Lui mi sorride divertito e aderisce alla mia richiesta; subito si sfila e prende il mio posto nella sua bocca, mentre io mi posiziono dietro di lei. Con un colpo solo glielo infilo in fica fino alle palle. È bollente e fradicia la vacca. La pompo forte e lei gode come una troia, tenendosi bloccato in bocca il cazzo di Pino. Dopo il primo orgasmo, ne segue subito un altro, ancora più intenso. Sono attratto dal suo buco del culo, che palpita sotto i miei occhi. Incomincio con un dito a massaggiarle quel buco e, sebbene la porca cerca di fermarmi, io insisto. «No, che fai? Lì, no, non voglio! Dai, lascia stare!» Le infilo un dito nel culo. È bello stretto e lei si lamenta un po'. «No, che fai? Fermati! È una cosa contro natura! Dai, non scherzare! Non l'ho dato neanche a mio marito!» Continuo e sento che comincia a piacerle l’intrusione del dito e così ne infilo un secondo; stessa scena, si lamenta un po', ma poi ne prova piacere. Mi accorgo di volerlo quel culo, tanto più che è vergine. Comincio a passarle il cazzo fra le chiappe, mentre lei sculetta, cercando di evitare d'esser penetrata. Faccio colare un po’ di saliva e gliela spennello con la punta del cazzo, poi spingo la cappella nel buco e lei, togliendosi il cazzo dalla bocca, mi prega di non farlo. «No, dai, ti prego! Non mi inculare! Sei troppo grosso, mi farai male!» Non le do ascolto e glielo spingo all'interno dello sfintere; lei emette un urletto e poi tace. Resto fermo un attimo, per poi ricominciare a spingere. Sento il suo culo spingere quasi volesse evacuare e allora ne approfitto: con un colpo secco, affondo tutto dentro, finché le palle sbattono sulle labbra della fica. L'urlo, questa volta, è molto più forte. «Aaaaahhhiiii, fermati! Togliti: mi stai spaccando il culo!» La blocco tenendola per i fianchi e, dopo qualche secondo, comincio a fotterla. La troia, superato il primo impatto, comincia a mugolare dal piacere e, con mia grande sorpresa, dopo alcuni minuti, raggiunge un orgasmo da paura. «Oh, sì, che bello! Mi fai venire! Godo! Vengo!»
Sono sorpreso dalla sua reazione che mi eccita ancora di più e comincio a fotterle il culo come un toro scatenato, con colpi fortissimi che la portano ad avere altri due orgasmi in rapida successione. Eccitato decido di farle la festa completa. «Pino, sdraiati sul letto e tu, Assunta, vagli sopra a cavallo!» Lei ormai in preda alla furia erotica, esegue senza fiatare e, una volta a cavallo, mi sistemo dietro di lei e la infilo nuovamente nel culo. «Ecco, troia: è questo il momento per farti impazzire! Ti voglio sfondare per bene questo buco! Te lo voglio slargare tutto, perché sei una grande zoccola, checché tu ne voglia riconoscere!» Glielo sbatto dentro deciso ed iniziamo a pomparla per un buon venti minuti, fino a quando Pino non resiste più e le gode nella fica. «Sborro! Ti sto schizzando dentro, troia!» Aspetto che lui si svuoti dentro di lei e poi mi sfilo; decido che le voglio venire in bocca. Scende da lui e io la costringo a girarsi per farmelo succhiare. «Non in bocca, no! Mi fa schifo, perché prima ce l'avevo nel culo! Inoltre non ho mai preso la sborra in bocca!» Deciso, ignoro le sue parole e glielo infilo in bocca a forza; inizio a scoparle la bocca. Mi basta poco e le schizzo in gola una sborrata del tipo fiume in piena! «Bevi, troia! Ingoia tutta la mia sborra! Mandala giù tutta: vedrai che ti piace!» Le riempio la bocca e, sebbene ingoia in fretta, ne cola un po' agli angoli della bocca. La stronza, in aperto contrasto con quanto appena detto, la raccoglie con le dita e se la porta alla bocca. Mentre continua ad ingoiare la mia sborra, Pino si riveste e, dopo averle fatto un cenno di saluto, se ne va. Lei cerca di sminuire quanto accaduto. «Fausto, ma ti rendi conto? Adesso che idea ti farai di me? Credimi, è stata solo la debolezza di un momento. Anche con te, non avrei dovuto farlo: sei il marito di mia figlia!» Non riesco nemmeno a risponderle, che, d'improvviso, la porta si apre ed entra mio suocero.
«Bravo, Fausto! Ho visto tutto dal balcone e sono veramente felice che le hai rotto il culo! Era da un po' che sospettavo che fosse una troia, ma, adesso che ne ho la prova, le cose sono due: da oggi in poi, farai divertire anche a me, perché mi son eccitato molto nel vederti pompata da questo splendido toro e dal mio amico Pino che, ovviamente, mi aveva messo al corrente che ti avrebbe montato; in alternativa, se questa soluzione non dovesse esser di tuo gradimento, puoi sempre prendere le tue cose e andartene via!» Assunta lo guarda un po' sbigottita e, in qualche modo, cerca di trattare. «No, dai, Antonio, mi vergogno! È stata solo la debolezza di un attimo! Poi non è giusto nei confronti di Claudia che io faccia sesso con suo marito! Ti prego, riconsidera la tua decisione!» Antonio la guarda, sta per replicare quando improvvisamente una voce ci fa girare tutti e tre. È Claudia che irrompe nella stanza e risponde a sua madre. «Ma quale vergogna! Non ti devi vergognare di niente, soprattutto quando, come in questo caso, ti senti veramente una gran troia! Il fatto che tu possa scopare con mio marito, per me non è un problema! Da tempo papà mi diceva che era stanco di avere al fianco una donna dal fisico stupendo, ma dalla mentalità chiusa e bigotta! Oggi mi è venuto a cercare per portarmi qui a spiarti, mentre Fausto ti rompeva il culo! Non vorrai dirmi che non ti è piaciuto? E poi ti ho visto come hai goduto in doppia e, ti assicuro, che è una cosa che io pratico già da tempo; sono stata molto contenta quando ho visto che Fausto, senza nessuna esitazione, ti ha fatto provare questa esperienza. Smetti di ragionare in maniera bigotta e goditi la vita, mamma, perché il tempo passa e, presto, non sarà più possibile godere di certe divagazioni.» Senza aggiungere altro, Antonio le appoggiò le mani sulle spalle, facendola inginocchiare davanti a sé e subito le sfodera sul viso la sua mazza. Claudia ride divertita e poi, dopo avermi baciato, si inginocchia anche lei davanti a me e, guardando sua madre, la invita ad imitarla.
«Mamma, guarda come si fa a succhiare un bel cazzo! Sapessi Fausto quanti me ne ha fatti succhiare?! Adoro far la troia per lui!» Assunta lo impugna e, dopo avergli dato due leccate, si gira verso di me e mentre guarda Claudia che me lo sta ciucciando in maniera stupenda. Mi rimprovera per esser un porco bastardo ed averla iniziata al piacere del cazzo in culo; per lei non ci son problemi a far emergere la troia che alberga in lei. Oramai son quasi sei mesi che, almeno una volta a settimana, io e Antonio le fottiamo il culo in doppia, con grande soddisfazione per entrambi. Lui è più che felice ed io lo ringrazio del gradito regalo.
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