Angeli & Diavoli

Capitolo 7 - Guerra tra schiave

Giovanna Esse
3 days ago

... poi cosa intende quando senza ordini mi invita e creare ogni giorno uno spettacolo all’altezza delle sue aspettative, dimentico la serva persa in una trappola che di nuovo il mio padrone mi ha lasciata senza fiato. Esco dalla porta con il cuore che batte forte per la paura di non poter tornare da lui.


Non riesco a pensare, fatico a camminare, un vuoto nello stomaco, ma proprio non riesco ad immaginare cosa posso fare per accontentare il mio padrone. Mi muovo per casa mia ansimando tanto che mia madre si preoccupa per me, ma il pensiero fisso non mi permette nemmeno di mangiare. Così navigo in rete e trovo un sito che vende qualsiasi prodotto per il bdsm che leggo vorace : fruste, vibratori, strizza capezzoli, vibratori di ogni tipo insomma tutto quello che voglio per usarlo su di me per sorprendere il mio padrone lo posso ordinare on-Line per maggior sicurezza faccio inviare i miei ordini ad una casella postale di fronte a casa e pago il mio ordine on Line con la carta di credito del nonno. La consegna avviene il giorno successivo ora devo preparare per stasera. Mi organizzo con strumenti che trovo in casa; alle 21 il segnale sulla microcamera mi indica che lui, dopo penso che ha osservato ogni cosa del giorno passato, così accendo la televisione per vedere il mio padrone in poltrona nudo con il suo bel cazzo duro. Io lo saluto poi mi spoglio e comincio la mia prima performance: afferrò una serie di mollette a cui ho legato con un elastico i dentini per far sì che la sterra sia più forte, mi corico sul letto e aggancio le mollette ai capezzoli sul clitoride e in vari punti del corpo. Il dolore che mi esplode è un terribile, ma non voglio cedere così afferro delle zucchine enormi che mi infilo non senza dolore nei due orifizi muovo il bacino fino a sentirli piantarsi entrambi dentro dilatando al massimo i miei buchi poi prima di iniziare la cavalcata ho raccolto dal giardino dei mazzi di ortiche; mi metto sul pavimento inginocchiata per spingere dentro e fuori i due mostri che mi riempiono il corpo ed a questo punto mi flagello con le ortiche il corpo insisto sulle parti più sensibili e il dolore che mi travolge diventa sempre più intenso e insopportabile; in quel momento guardo lo schermo dove vedo il mio padrone segarsi il cazzo tutto bagnato dalla sua saliva e noto come i suoi occhi sono spalancati e molto eccitati. Quella vista mi sconvolge travolgendo il mio corpo con dilanianti scariche di piacere; tutto il dolore che provo non svanisce, ma comincio a sopportarlo meglio; la mia fica si bagna sempre più intensamente mentre accelero la cavalcata, aumentò i colpi sulla figa e i sento -Godi troia fammi vedere come sei porca- quelle sue parole meravigliose mi riempiono le orecchie e rimbombano nel mio cervello aprendo la porta ad un orgasmo tremendo che mi scoppia dentro confuso dal dolore che amplifica il mio piacere sento il piacere sgorgare rabbioso in getti fortissimi continuo e nonostante quella sensazione di dolore non mi lascia godo senza ritegno allago il pavimento così bevendo il mio nettare mi trovo con le natiche sollevate che non esito a colpire con un nuovo fascio di ortiche e fisso il mio padrone sempre più eccitato per quello che gli faccio vedere. La sua sega dura a lungo mentre il mio cervello si perde in quel miscuglio di dolore e piacere senza però fermare i miei orgasmi che ora sono travolgenti e continui, solo la sborra del mio padrone che schizza fiotti di rara bellezza (ai miei occhi) mi fanno impazzire e sento esplodere il piacere inondando il pavimento. Quando chiude il collegamento -Grazie padrone, Grazie padrone- mi sento ripetere senza sosta e suo che lui può sentirmi; mi tolgo tutto e infilo in un sacchetto delle spazzatura i vari oggetti usati per lo spettacolo, doccia e a dormire. Il sonno tarda a venire e il mio corpo ancora trema per il dolore/piacere che ho provato quella sera, sento al pensiero del mio comportamento il mio stato d’animo mi fa indurire capezzoli e clitoride trovandomi completamente fradicia, so che non posso fare nulla per alleviare quelle sensazioni sempre più forti che mi conducono a prendere i capezzoli fra le dita stingendoli poi in un incontro casuale con le mie unghie mi porta spontaneo dí affrontare le mie unghie ben curate dentro ai capezzoli ed il dolore che sento mi lascia senza respiro, tolgo le unghie per avere un po’ di sollievo, ma una voce roca mi ordina di continuare ed iniziare a fare la stessa cosa sul mio clitoride. Non sono molto sorpresa dalla voce del mio padrone, ma penso che non dorma mai. Così riprendo a serrare le unghie un po’ su uno poi l’altro mentre la mano scivola giù afferra il clitoride e lo stringe fra le unghie, rimango impietrita dal dolore che mi sto provocando: troppo forte, intenso, devastante, ma ancora la sua voce mi ordina di continuare con maggior forza, il mio corpo non vuole più sentire il dolore devastante che provo, ma la sua voce risuona dentro di me come una campana a festa stordendomi e guidando ogni mio movimento così serro di più le unghie conficcate nella mia carne quando sono al limite della sopportazione ancora lui che mi ordina di non fermarmi, ma di riprendere e vedo lo schermo riaccendersi con il suo fallo in primo piano, so che non è la vista di un cazzo a farmi eccitare anche se sento un eccesso di saliva riempirmi la bocca e la mia fica bagnarsi ed aprirsi come una ostrica. Ogni pensiero svanisce e sento le unghie infierire con maggior intensità di prima quando improvviso come un temporale estivo un orgasmo travolgente mi scorre lungo il corpo facendomi bagnare il pavimento in modo innaturale, ma ancora il mio istinto mi porta a bere e leccare tutto quello che è uscito dalla mia fica. -Ora basta schiava dormi- L a sua voce non permette disubbidienza così mi metto a dormire.

La mattina quando mi sveglio sento ancora il corpo dolorante per la serata passata, ma ricordo che il mio padrone mi ha dato una pomata che già una volta mi ha spalmato sul tutto il corpo lenendo rapidamente il dolore. Ora, finiti i mestieri in casa, di gran carriera volo al negozio per ritirare il pacco che ho ordinato ieri, al pensiero di aver preso una notevole quantità di articoli per compiacere il mio padrone mi sento molto eccitata con la fica che tutta bagnata mi fa tremare le gambe; a casa apro il grande pacco per tirare fuori ogni singolo oggetto che ho comprato: due falli con doppia funzione (35 di lunghezza per 15 dí circonferenza riporta i dati del primo vibratore, di lunghezza e circonferenza mi vergogno di leggervelo perché è molto più lungo con una circonferenza disarmante) vibrazione/sussultoria controllati da remoto con una app sul cellulare, tre tipi diversi di fruste, tre serie dí mollette quasi identiche a quelle che porta la serva, un pungolo elettrico, una canna di bambù, un po’ di corde, un collare anch’esso in grado di stringere il collo controllato da me con un telecomando, diversi tipi di vibratori compreso due uova di metallo circondate da spine di ferro, una ball gag, delle manette, plung anali di diverse dimensioni; ho esagerato con gli oggetti che ho acquistato, ma nella mia testa ho pensato solo al acquistare ogni oggetto per essere più sicura di accontentare il mio padrone. Il pomeriggio passa lentamente con la testa alla sera che mi aspetta e sento continuamente i capezzoli, il clitoride durissimi e questo mi fa eccitare moltissimo, mangio poco poi mi ritiro nella mia stanza ad aspettare un segnale dal mio padrone; il tempo passa non chiama, comincia a montare nella mia testa la paura di non essere contattata così dopo tre ore mi corico a letto con le lacrime che mi bruciano gli occhi ed il cuore che mi brucia per la cocente delusione. A quel punto sento la televisione accendersi -Perché non mi hai aspettato piccola puttana, ora fa vedere al tuo padrone come usi tutti gli oggetti che hai acquistato.- Scatto in piedi non oso dire nulla e comincio con il collare stretto alla gola per poi fissare le tre mollette sui capezzoli e il clitoride, prendo i due falli, ma prima mi colpisco tutto lì corpo con la frusta che mi procura un dolore tremendo solo a quel punto mi infilo i falli dentro di me; il più grande lo spingo ben insalivato nella fica che sembra non permettere di fare entrare il dildo così decido di aumentare la pressione delle mollette e a colpirmi con più forza, sono travolta da un dolore tremendo che mi scuote ogni centimetro della pelle, ma a quel punto sento la mia fica bagnarsi e lascia entrare lentamente cm dopo cm il mostro che spalanca la mia carne all’inverosimile; scombussolata dalla reazione del mio corpo lo sento invadere spingendolo fino in fondo, ma non trovo sollievo anzi se possibile il dolore mi trascina via. Persa nel buio più profondo della mia vita ho appena la forza di accendere il fallo, lo sento vibrare dentro di me ed aumento la intensità di vibrazione inserendo anche il movimento sussultorio quando lentamente sento la fica contrarsi intorno cominciando a bagnarsi sempre più intensamente, il dolore non mi lascia ora però sento crescere un piacere travolgente che mi fa sopportare meglio il male che provo; ad ogni minuto che passa il mix di emozioni che provo mi conducono ad un orgasmo inaspettato ma bello intenso. Sono talmente coinvolta in quelle sensazioni da non riuscire più nemmeno a capire come e cosa sto provando, ma quel dolore che provo non mi lascia nemmeno respirare; non riesco più a sopportare quella sofferenza che mi porta ad avere una reazione innaturale per il mio ruolo di schiava -Ora basta mio padrone sono la sua schiava che deve ubbidire ai suoi ordini ed io sono più che felice di essere la sua schiava ma non il suo strumento di tortura che se ben ricordo è scritto nero su bianco sul foglio che ho firmato per essere sua, le punizioni seppur dolorose hanno fatto bene al mio addestramento ma questo come mi ha spesso detto non rappresenta il nostro percorso- Lo guardo nel video che ascolta con attenzione prima di sentire una sonora risata che riempie la stanza -Ma mia devota schiava sono io che ti ho ordinato di farti questo No io ti ho chiesto di sorprendermi e tu hai immaginato che ti voglia come la serva che tu temi di essere rimpiazzata, ma non ho mai chiesto nulla di ciò che ti stai infliggendo io adoro la tua sottomissione devota e senza limiti, ma lo sai bene che non sono un padrone sadico; ora accantona tutta quella roba tieni per me i vibratori le mollette e la frusta e ti voglio vedere godere fino a domani mattina mostrami i tuoi orgasmi- Io rimango atterrita dalle sue parole e mi rendo conto che non è quello che il mio padrone vuole da me, ma trovo che ha ragione quando mi fa capire la mia paura di essere sostituita dalla sua serva. Non parlo, comincio a masturbarmi e sento il rumore del mio piacere riempirmi mentre godo per lui infilando i falli dentro di me che condisco con frustate ora divenute moltiplicatori del mio piacere. Mi scopo con intensa emozione e divento un sudario di piacere che mi fa sentire troia e schiava, mi stringo forte i capezzoli colpisco con precisione il clitoride e offro una vera e ininterrotta serie di orgasmi che moltiplico con ceffoni sulle natiche mentre spalancata spudoratamente godo ancora e ancora e ancora -Grazie padrone, Grazie padrone……ripeto senza sosta oramai in un acquidrinio di umori che sgorgano a gettiamoci dai miei orifizi- Quando il sole si insinua fra le tende mi accorgo che il mio padrone mi ha lasciato con un P. S. Sei una grandissima puttana. Le altre serate con variazioni sul programma (cambio falli, tipi di fruste, attivo vibratori sul mio clitoride, ma il risultato non cambia mai un piacere invadente mi travolge non solo ogni sera ma quasi ogni minuto della notte. Mi rendo sempre più conto di come il mio corpo e la mia testa dí giorno rivede tutto della sera precedente per poi tornare indietro anche alle altre notti e sento il mio respiro affannato crescere insieme al piacere che provo anche quando ricordo quanto ho goduto e come ora mi sento ancora più bollente e ansiosa di tornare a casa per ricominciare ho come la sensazione di essere drogata di sesso facendo bagnare il mio sesso che ora con una semplice carezza mi sento godere)

mi trovo con puntualità al venerdì sera davanti alla porta del mio padrone.

-Buona serata signora Angela- mi sento dire appena attraverso la soglia e noto come sia la voce che lo sguardo basso della serva che solo ad occhi attenti possono arrivare a cogliere il suo vero significato: il suo corpo anela al piacere trattenuto per tutta la settimana. Ricambio il saluto, vedo il mio padrone aspettarmi davanti alla porta della sua camera da letto, affretto il passo mentre le due uova inserite nei miei orifizi muovono un piacere immenso che mi fa quasi cadere a terra salvata dalle forti mani del mio padrone che mi sorregge, mi spinge in camera mi fa inginocchiare e afferra il telecomando delle uova aumentando la loro vibrazione al massimo; appena spalanco la bocca mi blocca l’urlo di piacere infilandoci tutto il suo cazzo che subito succhio lecco colma di gioia e lussuria che mi sta invadendo il corpo con il vibrare intenso degli ovetti dentro di me. Gode e si scarica nella mia bocca con getti intensi di sborra che io bevo come un assetato nel deserto bagnando tutto il pavimento con il mio orgasmo.

Andiamo a cena intanto che mangiamo gioca con il suo cellulare inviando segnali più o meno forti alle mollette della serva procurandole intense emozioni di dolore/piacere; la vedo piena di desiderio resistere a fatica; finalmente la casa si svuota il mio Padrone mi ordina di afferrare il collare della serva e mi indica di seguirlo, sempre a 4 zampe, mi indica le scale che portano alle segrete fino ad aprire una porta. La stanza più grande della precedente ricoperta di specchi con il pavimento lucidissimo nero.

Noto uno accanto all’altro due macchine per il sesso a cui non è ancora attaccato nessun dildo, -Coricatevi per terra, tenete le gambe aperte afferrate le con le mani le caviglie- ordine eseguito immediatamente mentre sento delle corde che mi fissano caviglie e mani altre corde mi bloccano lo stomaco fissando saldamente a terra da cui spuntano dei cerchi di ferro che mi obbligano a rimanere immobile per finire la corda mi avvolge sopra e sotto le tette serrando così forte i lacci che i seni vengono spinti, stretti procurano un dolore improvviso, afferra i capelli che girandoli ne fa in coda che fissa ai ganci del soffitto stirando la con altre corde. Lo specchio riflette i nostri corpi: testa obbligata a rimanere dritta per la corda che stringe i capelli, seni che sembrano esplodere esposti e fissati, i nostri buchi aperti alla sua merce’ avendo fissato caviglie e mani ai due lati della stanza e per finire ad entrambe fissa dei morsetti nuovi che subito posiziona sui capezzoli e clitoride mentre una serie infinita di candele ci circondano; mentre guardo la serva già bagnata eccitata io sono sospesa in un limbo che oscilla fra dolore/paura e una sensazione di leggera eccitazione.

- Bene ora vi offro una seconda sfida-. Infila alla base della macchina una decina di falli dalle dimensioni che vanno dal primo piccolo all’ultimo dí dimensioni equine poi fa la stessa cosa con dei plum-in anche essi dal piccolo all’enorme. -Vedete come sono disposti i vari oggetti, ma se nella precedente sfida vinceva chi di voi godeva di più ora vince un bellissimo premio chi riesce a godere di meno; per vostra conoscenza ogni 15 minuti la macchina è progettata per cambiare in autonomia i falli ed i plus-in io posso solo guardare, non ci saranno fruste o altro ma solo i morsetti che si regolano da soli nello stringere- A quelle parole sento il mio cuore battere forte nel terrore di poter perdere la sfida.