I piaceri inattesi dell'Ateneo
Mi aggiro per questa casa ancora silenziosa, dormono ancora tutti, in giro i segni della festa di ieri sera, che poi dovremo sistemare.
Finalmente abbiamo finito la sessione estiva e ieri sera abbiamo festeggiato come si deve.
Non so quanta gente ci fosse ieri, ma adesso questa pace questo silenzio significa che siamo rimasti solo noi tre.
Giorgio l’ho lasciato in camera che russa come un toro, il prossimo anno vorrei stare in una camera singola, ma non so se posso permetterlo e poi vorrebbe dire lasciare questa casa.
La singola infatti è occupata da Federica, l’unica ragazza della casa, la singola è per forza la sua.
Ha lasciato la porta aperta ieri sera, era piuttosto alticcia, butto un occhio dentro, nel buio vedo il vestito e le scarpe buttate sul pavimento e il suo corpo sul letto.
È a pancia sotto, un perizoma nero a “coprire” il suo splendido culo e nient’altro addosso, rimango un attimo imbambolato a guardarla, è bellissima, sono turbato, non l’avevo mai guardata così, lei è Federica la nostra amica da sempre, accosto la porta.
Metto su il caffè.
Lo verso nelle nostre tre tazzine e li vedo comparire, mi viene da ridere perché è così tutti i giorni, è come se il profumo del caffè li riporti dal mondo dei sogni a me in cucina.
Sono due zombi.
Giorgio è in canotta e mutande, i capelli lunghi tutti spettinati sul viso, si gratta la barba sedendosi rumorosamente.
Federica si stira sulla porta come un gatto, il gesto solleva e tira la canotta oversize che si è infilata mettendo in risalto il suo fisico prorompente.
Mi sto eccitando a guardare Federica?!
Meglio mettersi al tavolo anche perché pure io sono in mutande e maglietta, ma è normale per noi, capita spesso di stare così in casa, ci conosciamo da così tanto tempo e ne abbiamo fatte così tante assieme.
“dobbiamo mettere tutto a posto”
“ecco come rovinare un risveglio quasi decente!”
Va beh io inizio a sistemare la cucina mentre loro due finiscono di fare colazione.
Mi sento osservato, Federica è stranamente seria e ci guarda come se ci vedesse per la prima volta.
“tutto bene?”
“si”
“ti vedo strana”
“vi voglio bene, a tutti e due!”
“anche noi te ne vogliamo ma adesso il bagno e mio!”
Giorgio si alza ridendo e corre in bagno.
Lei sorride e mi guarda con uno sguardo dolce, non ha cercato di fermare Giorgio e tanto meno l’ha insultato, strano, si alza e inizia ad aiutarmi.
Mettiamo la radio e canticchiando ci mettiamo al lavoro, mi distraggo più volte a guardargli le gambe o il movimento del suo seno libero sotto la canotta, quando Giorgio torna da noi la cucina risplende, si danno il cinque e lei si infila in bagno.
Lui si è messo un paio di pantaloncini e una canotta pulita, pettinato e sorridente mi indica il salone da sistemare.
Poco dopo sentiamo lei uscire dal bagno e chiudersi in camera.
Si sente il fon e vari rumori, nel frattempo diamo anche l’aspirapolvere.
“lo straccio lo do io!”
Ci voltiamo e lei è lì con scopettone e secchio, si è cambiata, un paio di leggins e una canotta corta, stretta, non si è ancora messa il reggiseno, i capelli raccolti con un ciappetto sulla testa, è una bomba erotica.
No è vero, è spesso vestita così in casa, anche quando studia, ma oggi…
Meglio chiudersi in bagno e farsi una bella doccia.
Fredda magari!
Ma quando esco avvolto nell’accappatoio assisto ad una scena che vanifica subito la doccia fredda.
Lei è chinata a dare lo straccio nel corridoio e Giorgio è dall’altra parte con gli occhi furi dalle orbite fissi sul suo culo mentre dalla mia parte si vedono le sue tette che ballano nella canotta, sembra vogliano uscire dalla scollatura, ho un’erezione istantanea come intuisco abbia Giorgio.
Lei si solleva, si sistema un ciuffo di capelli dietro l’orecchio poi ci vede, ci guarda.
Come attirati da una calamita ci avviciniamo a lei, uno per lato, ci guardiamo in silenzio.
Lui le prende una mano e la avvicina alla bocca, la bacia guardandola negli occhi.
Io lo imito con l’altra mano.
Siamo vicinissimi le nostre mani tra di noi e dividere i nostri volti.
Lei bacia la mia mano poi la sua e lentamente ce le tira giù.
Mi guarda, serissima e dolcemente mi bacia, con calma senza nessuna fretta, ci gustiamo il sapore reciproco, poi si stacca, si volta verso Giorgio e fa lo stesso.
È strano vedere due che si baciano da così vicino, è strano vedere baciare loro due, è bello.
Le scosto i capelli ed inizio a baciargli il collo, sospira. Io le bacio il collo sotto l’orecchio destro Giorgio sotto il sinistro, le sue mani nei nostri capelli, ogni tanto tira su uno di noi due tirandoci per i capelli per baciarci.
Le sue labbra sono morbide, dolci, gonfie.
Timidamente appoggio una mano sulla sua pancia e una su una chiappa, mi rendo conto che Giorgio ha già preso possesso dell’altra chiappa.
Faccio scivolare la mano sotto la canotta e raggiungo il suo meraviglioso seno, è morbido, grande, mi allontano un attimo, voglio vederlo, prendo il bordo della canotta e gliela sfilo, lei mi guarda negli occhi per vedere la mia reazione che non può essere che di stupore, meraviglia, desiderio.
Mai visto tette così belle, tonde perfette, una abbondanza che non ha bisogno di aiuti, ma davvero ha sempre avuto queste tette meravigliose?!
Ci ritroviamo io e Giorgio a guardarla inebetiti, mentre lei scoppia a ridere, con la sua risata più bella, quella che conosciamo bene.
È come se ci svegliasse da un sogno, io e Giorgio ci guardiamo stupiti, imbarazzati, stiamo guardando le tette della nostra migliore amica, lei torna seria, si volta e va verso la sua camera, restiamo a guardare il suo culo che ondeggia nel corridoio, prima della porta si ferma ci sorride poi si china e si sfila il leggins, restiamo qualche secondo fermi dopo aver visto il suo culo bianco sparire nella porta, poi la seguiamo.
La sua camera come sempre è ordinata e pulita, la finestra fa entrare tantissima luce, luce calda pulita che illumina il suo corpo steso, completamente nudo, sul letto.
Ci sta guardando con i suoi occhioni verdi che brillano, ci mettiamo uno per lato del letto per guardarla meglio, non credevo davvero che nascondesse un corpo del genere, soprattutto non mi aspettavo di trovarla completamente depilata, nessun pelo, non me l’aspettavo proprio, anche quel sorrisino sulle labbra non l’avevo mai visto, un sorriso che è un invito, una sfida, una richiesta.
Faccio cadere a terra l’asciugamano che mi copre i fianchi, dallo sguardo capisco che gli è piaciuto quello che ha visto poi guarda Giorgio.
Giorgio resta un attimo a guardarci poi si rende conto che lo stiamo guardando, che stiamo aspettando e lentamente si spoglia.
Lei si mette a sedere sul letto con le gambe incrociate e continua a guardarci con quel sorriso che non conoscevamo, poi viene verso di me, mi accarezza i pettorali e gli addominali scolpiti da dure giornate in palestra, li percorre con le dita, fino a scendere verso il mio uccello duro e teso verso di lei.
Lo accarezza lo studia poi si avvicina con il viso e lo prende in bocca, gioca con la cappella gonfia, mentre mi accarezza le palle, poi lentamente scende a prenderne più che può, sembra di affondare nel velluto è fantastica.
È Federica, guardo Giorgio, ci sta guardando come ipnotizzato, mentre si sega lentamente.
Lei si solleva e mi bacia con passione poi si volta verso Giorgio per fargli lo stesso trattamento, ma si è messa a gattoni, la vista del suo culo così esposto è davvero irresistibile.
Le accarezzo quelle chiappe tonde perfette lisce poi mi inginocchio e affondo la faccia nel suo frutto succoso.
È fradicia, ha un sapore dolce profumato, spinge il culo contro di me, il mio naso affonda in lei mentre le lecco il clitoride, sento dei mugugni ma non capisco di chi siano, non importa continuo il mio lavoro, ma dopo poco mi sfugge.
Mi alzo e lei si gira di nuovo verso di me e me lo riprende in bocca mentre Giorgio non perde tempo e affonda l’uccello dentro di lei e detta il ritmo con forza.
Ogni botta di Giorgio spingono Federica, la dolce Federica, a bocca aperta sul mio uccello che le entra fino in gola.
Vedo scomparire il mio uccello nella sua dolce bocca, vedo il suo volto stravolto, vedo Giorgio indemoniato dietro di lei che la pompa senza pietà, che stiamo facendo!? Mi scosto da lei, da loro, spaventato.
“ci pensiamo dopo, ormai è fatta, dai vieni stenditi qua”
Come al solito lei mi ha letto nella mente, come al solito lei è quella pratica, io quello emotivo, mentre Giorgio si guarda attorno stupito dell’interruzione, come sempre capirà dopo, forse.
Mi prende la mano e mi fa stendere sul letto, poi mi sale sopra e lentamente mi fa entrare dentro di lei, sospira a occhi chiusi qualche secondo, io sono un po’ più grosso di Giorgio, si abitua, poi lentamente inizia a muovere i fianchi, le braccia tese sul mio petto e i suoi occhi verdi, puntati nei miei, non vedo la solita scintilla, ma sono torbidi offuscati dal piacere.
Sento Giorgio dietro di noi, dov’era finito? Mi ero dimenticato di lui perso nei suoi occhi, non capisco cosa stia facendo ma poi Federica si china su di me fino a schiacciare il suo seno sul mio petto, il suo viso sul mio collo.
Giorgio armeggia tra le nostre gambe, che fa? Sento qualcosa di freddo colarmi sulle palle, sposto i capelli di Federica che mi impediscono la vista e lo vedo mentre punta l’uccello verso il suo culo, la sento digrignare i denti, ma non dice nulla, non si oppone, forse la dolce e innocente Federica non è innocente come credevo…
Le prendo le chiappe con le mani, le stringo con forza poi le allargo per facilitare l’operazione, lo sento entrare lentamente dentro di lei, lo sento contro il mio uccello, lo sento dal grugnito che emette lei fino a quando non è entrato tutto.
Restiamo fermi immobili per qualche secondo, poi è lei a rincominciare a muoversi, prima lentamente, molto lentamente, poi piano piano inizia ad accelerare sempre di più.
Sento sul mio collo il suo fiato, le sue labbra gonfie contro la mia pelle, la sento ansimare sempre più forte quando Giorgio inizia a spingere anche lui, provo a muovermi pure io ma non ho molto spazio per farlo.
Vedo Giorgio con i capelli sul viso, gli occhi spiritati, un ghigno sulle labbra sottili mentre aggrappato ai suoi fianchi la pompa con forza.
Non posso fare molto ma sto godendo come mai avevo provato.
Improvvisamente sento tutto il suo corpo tendersi, affonda le mani nei miei capelli mentre mi urla in un orecchio, i suoi denti stringono con forza il mio lobo, urlo a mia volta mentre mi svuoto dentro di lei.
Giorgio continua a spingere per qualche secondo, mentre lei inerme mi bacia il lobo dolorante, poi crolla sul letto al nostro fianco.
“scusa” mi bisbiglia nell’orecchio dopo avermi dato un altro bacio, poi si lascia cadere tra noi due.
Resto a fissare il soffitto esausto, stupito, felice, preoccupato…
La stanchezza, lo sforzo, le ore piccole della sera prima, ci addormentiamo esausti tutti e tre.
Mi sveglio dopo qualche ora, il sole è un po’ più basso nel cielo, ci metto un po’ a mettere a fuoco la stanza e a ricordarmi dove mi trovo, al mio fianco c’è Federica nuda, ho una mano sul suo seno, così morbido, il viso vicinissimo al suo, mi sollevo un po’ e la guardo con calma, è davvero bellissima, possibile che prima di adesso non l’abbia mai guardata così?! Ha il viso rilassato, dolce, di sempre.
Mi alzo lentamente per non svegliarla, anzi svegliarli, perché dall’altra parte c’è Giorgio che dorme con una gamba di traverso sulle sue e stranamente non russa.
Mi guardo attorno, i vestiti sparsi ovunque, il letto disfatto, il lubrificante per terra (di chi sarà dei due?) li guardo ancora per un po’, i miei due migliori amici, nudi nel letto assieme, lo stesso letto da cui mi sono alzato io…
Ho fame.
Passo dal bagno poi in cucina, nel frigo non c’è nulla di commestibile, ma che ore sono? Abbiamo saltato il pranzo.
Metto su l’acqua per un the.
Mi metto un paio di calzoncini.
Preparo tre tazze sul tavolo, pacco di biscotti nel mezzo, appena verso l’acqua nelle tazze con le bustine li sento arrivare, mi viene da ridere, come tutti i giorni, è come se il profumo del the li riporti dal mondo dei sogni a me in cucina.
Sono due zombi.
Giorgio si è infilato canotta e mutande, i capelli lunghi tutti spettinati sul viso, si gratta la barba sedendosi rumorosamente.
Federica si stira sulla porta come un gatto, il gesto solleva e tira la canotta oversize che si è infilata mettendo in risalto il suo fisico prorompente.
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