La mia ex-moglie è molto cambiata

Giovanna Esse
2 months ago
La mia ex-moglie è molto cambiata

Ciao, cara Giovanna, con piacere condivido le cose che ho provato con la mia ex-moglie con i tuoi lettori.

Non sembra possibile ma il nostro rapporto sessuale è diventato una perversione a cui non possiamo rinunciare solo da dopo che ci siamo lasciati.

Non so spiegare bene, non è tanto il fatto che ci siamo tolti una "maschera", dietro la quale nascondevamo i nostri vizi, è più un qualcosa che ci stimola di volta in volta a pervertire sempre di più l'uno l'altra. Quasi a volerci colpire a colpi di sesso, sempre più estremo.

Lei ed io ci sposammo e siamo stati una coppia abbastanza normale, per qualche anno. A letto facevamo tutto, senza porre limiti, compreso pompini con l'ingoio e inculate. Poi dopo una brutta lite lei mi lasciò ed io dovetti accettare la cosa.

Dopo circa un anno iniziamo a scambiarci qualche messaggio, finché non decidiamo di prendere un caffè insieme. In quell'anno senza lei mi ero reso conto di quanto mi mancasse fisicamente, lei bassina, forme perfette, un corpo a clessidra, generoso ed elastico, appassionata nel sesso. Una volta su di giri prendeva il cazzo sbuffando e ansimando per la gioia di ogni suo buchetto.

Mi mancava talmente che in me, segretamente, si era sviluppata una sorta di desiderio, di dipendenza... nei miei sogni erotici sarei stato disposto a fare di tutto pur di averla ancora.

Ebbene, cara Giovanna, come per miracolo (ma questo l'ho scoperto poco alla volta) sembrava che lei mi avesse letto nel pensiero!

Quando ci incontrammo in un baretto appartato era vestita in tiro, con minigonna di pelle e calze a rete, pur essendo elegante di base, sembrava una troia, e gli sguardi dei presenti venivano subito attratti da quella bruna spavalda, sulla quarantina, che sculettava sui tacchi appuntiti, mentre si avvicinava la nostro tavolo.

Non ci mise molto ad esternare i suoi desideri, mi chiese di uscire e di andare in un posto tranquillo, perché la dovevo chiavare! MI tirò persino la mano sotto il tavolo, affinché con le dita scoprissi che era senza slip e che l'esterno della fessa era umidiccio.

Quel suo comando mi fece intostare il cazzo e mi fece sentire subito sottomesso alle sue voglie... felice di essere utile alla mia "signora". Lei ha circa 10 anni più di me e, da quella volta, automaticamente mi sono ritrovato il suo servitore muto. Ero già convinto, senza sapere nulla del futuro che, pur di averla ancora, avrei accettato tutto! Facemmo l'amore in macchina, con lei che dirigeva il gioco e prendeva le mie sborrate in corpo.

Da allora iniziammo a vederci saltuariamente a casa mia o in un alberghetto. Io iniziai a essere curioso della sua vita sessuale senza me: chi la chiavava, se era bravo, cosa provava, eccetera. Lei iniziò a raccontarmi tutto, in ogni particolare. Era evidente che si era accorto che io, anche se da sempre geloso di lei, ero eccitato all'ascolto delle sue avventure sessuali. Ero ormai il suo cucciolo sottomesso e sapere di come veniva sbattuta da altri mi provocava piacere e dolore, un mix incredibile per la mia nuova depravazione, da servo e schiavo d'amore.

Le iniziai a chiedere di tutto: del suo passato, dei primi rapporti, di chi l'aveva sverginata e come, di chi le aveva profanato il culetto.. se aveva un cazzo grande, se aveva sofferto, e anche dei pompini, quanti ne aveva fatti e di chi beveva la sborra. Non solo, un giorno che eravamo a letto, titubante trovai il coraggio di domandare se mi aveva mai cornificato, e con chi.

Speravo inventasse ciò che mi raccontava, ma i particolari erano talmente precisi che solo la mia sottomissione totale mi permise di non infuriarmi, al contrario, avevo le lacrime agli occhi per l'offesa ma intanto mi segavo ascoltando le sue descrizioni.

Non passo molto che lei si rivolse a me come al suo schiavetto col cazzo duro:

- Mi fai tante domande sui cazzi degli altri e su come li prendo, ho deciso di farti vedere...

Non capii del tutto, credevo si riferisse a qualche video che aveva girato con il suo compagno. Ma non andò così.

Il sabato successivo ci sentimmo e lei mi disse, umiliandomi oltre ogni limite:

- Come sai, mi facevo scopare da Renzo, quel tuo amico del calcetto... tu hai il suo numero, chiamalo e chiedigli di liberarsi per questo pomeriggio perché la tua ex, ha pensato di farsi scopare ancora una volta!

- Ma diamine, - sbottai - proprio io? Non mi permetto di rimproverarti nulla ma... trovo umiliante chiamare una persona che conosco, che mi ha cornificato con te... che figura di merda.

- Stammi a sentire, se vuoi partecipare al mio gioco, stai al tuo posto e renditi utile, altrimenti puoi tranquillamente sparire e tornare il mio ex, inutile, marito!

Volevo ribellarmi ma... mentre sostenevo già quella semplice conversazione al di fuori di ogni morale, già stavo avendo un'erezione pazzesca. Più mi faceva sentire un cornuto più mi arrapava.

Continuai a scendere nel gorgo del mio masochismo, avevo troppo bisogno di lei e dei suoi peccati. Contattati Renzo ma credo che lui già fosse preparato, sembrava spettare la mia chiamata...

Quel pomeriggio in albergo, lei venne con un Jeans, una giacca e una borsa grande. In camera si fece la doccia e poi mi disse di scegliere l'intimo e le calze.

- Preparami tu in modo eccitante per far piacere al tuo amico.

Da gran cornuto quale stavo diventando, non pensai ad altro che a "confezionare" la mia troia nel modo più appetitoso ed eccitante per Renzo; non si può immaginare cosa si prova a fare di tutto per far sì che la propria donna sia pronta per farsi sbattere da un altro.

Quando venne Renzo ci volle poco a iniziare i nostri primi approcci, io ero impacciato ma anche lui. Invece, Marzia sembrava a suo agio, tolse gli slip ad entrambi e ci prese i cazzi in mano, con un sorriso diabolico sulle labbra.

- Prendi un cuscino dal divano, - mi comandò, e poi ci si inginocchiò sopra facendoci provare di lì a poco sensazioni mai vissute. Ci teneva per i cazzi e poi, uno per volta, li spompinava con maestria, anche attirandoci a lei per imboccarsi i due glandi contemporaneamente.

Il contatto diretto col pesce di Renzo mi diede i brividi, non ero mai stato omosex nonostante, in quella situazione dovessi ammettere che un cazzo grosso e duro può essere una vista molto eccitante.

In realtà, non sapevo cosa mi aspettava! Un poco dopo Marzia mi strattonò significativamente il braccio. Con sguardo d'intesa mi fece capire che mi dovevo inginocchiare vicino a lei... fu Marzia stessa ad attrarre il cazzo di Renzo verso me:

- Leccalo! - ordino. Io strabuzzai gli occhi, terrorizzato. Ma non servì a nulla, non riuscii a ribellarmi, col prepuzio a pochi millemetri dalle labbra sentii l'odore del cazzo per la prima volta e... lo baciai timidamente.

Riscontrai un momento di sorpresa estrema da parte di Renzo che per poco non arretrò. Marzia fu svelta, mi spinse in avanti con la nuca ed io spontaneamente aprii le labbra. Facevo il primo pompino della mia vita, avevo oltre 30 anni, e il cazzo in bocca mi diede una sensazione di profonda eccitazione, mai provata in vita mia. Era come se l'ambito sessuale, prima dedicato alle zone erogene, adesso si impadronisse di me e della mia mente, molto, molto in profondità. Insomma, ora che quel primo pesce in bocca è solo un ricordo non posso che ammettere che fu una sensazione indescrivibile e meravigliosa.

Ancora più eccitante fu scoprire che la mia sottomissione era stata percepita come una vittoria, dal maschio dominante, Renzo, in questo caso. Dopo il primo sgomento ci provò gusto ad averci entrambi sotto di sé, e senza esclusione di colpi, ce lo mise tutto in gola, fino alle palle, ora a mia moglie ora a me.

Dopo toccò a me essere spompinato da Marzia. In piedi, a 9i0 gradi, prendeva i colpi di Renzo in corpo. Le sue spinte davano vigore al suo ingoio del mio pene.

Successivamente venni usato per rendere più comode le penetrazioni di Marzia. Sul bordo del letto, il mio compito era tenerle le gambe alzate e aperte. In questo modo la sua vulva e l'orifizio anale erano accessibili facilmente, e Renzo ne approfittò con passione. Doveva conoscere bene i "tempi" di mia moglie, perché al momento opportuno, con solo un po' di sputo sullo sfintere, la inculò senza farle troppo male. Sentii solo le sue vaciglie irrigidirsi durante la penetrazione completa, poi si rilassò e lo prese nel buco ammorbidito fino alla sborrata in profondità del mio "amico".

La stavo lasciando, quando lei mi ordinò:

- Puliscici! Dai... non mi chiedi sempre che gusto ha la sborra? Se ci piace berla...? Ora tocca a te. Pulisci!

Io non ero ancora arrivato, quindi ancora eccitato, Ormai il bocchino a Renzo lo avevo già fatto, non mi ribellai. L'odore di sburro maschile era intenso ed arrapante, lo ammetto, così quando lui lentamente fece uscire il pene da lei, non ebbi nulla in contrario e lo presi in bocca, per succhiarlo fino a renderlo pulito e liscio, come appena lavato.

Fu in quella occasione che imparai che un bel cazzo ancora gonfio, ma morbido e barzotto, è una delle "proboscidi" d'uomo più tenere e piacevoli da ingurgitare. Devo ammettere che faticai a privarmene, per affrettarmi a recuperare la sborra bianca che, sempre più copiosa, usciva dal buco di Marzia.

Concludemmo con Marzia, che ormai assatanata e assetata di sperma, tornò a farci i pompini fino all'eiaculazione di entrambi, che ricevette in faccia, sui seni e sulla lingua protesa.

Quello fu un ulteriore passo verso la mia sottomissione e la nostra depravazione. I nostri incontri avvengono spesso con uno, ma anche con due maschi sempre molto dotati. Ama farsi vedere in pose oscene e farsi aiutare a prendere i cazzi, anche i modi complicati: ad esempio quando, come su un'altalena ne prende due in piedi, appesa per le gambe e le braccia, oscillando sui due pesci infitti sia in figa che nel suo culo. In queste performance lei adora descrivere e raccontare di quanto si sente troia, imponendomi di guardare e soffrire per quanto può essere stronza.

Ora ci vediamo ogni tanto, a volte anche da soli, è allora che lei si sfoga di più su di me con le sue porcate. Parla, racconta, descrive volgarmente ciò che fa e quanti ne prende. Io sottomesso a lei, devo farmi pisciare addosso e in bocca, devo farmi inculare da lei con un enorme dildo, e, a volte, mi chiede di scendere all'improvviso, spesso in piena notte, perché nelle mutande e in corpo ha ancora lo sperma di chi l'ha fottuta quella sera stessa. Ed io devo bere e pulire tutto quello sperma senza nemmeno sapere da chi è stato cacciato... e ti confesso, Giovanna, che spesso è talmente tanto che dubito che si tratti della semplice sborrata di un maschio solo.

Ecco amica cara, come vanno le cose tra noi... ma io non posso farne ameno.

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