Adesso c’è solo mio fratello

Mi chiamo Roberta, ho 23 anni, sono alta m. 1,70, mora, capelli lunghi fino le spalle, occhi azzurri, snella, ventre piatto, cosce lunghe ed un bel culetto alto e sodo. Abito ancora con i miei genitori, sto ultimando gli studi universitari in una facoltà di architettura fuori regione; parto la domenica sera e torno ogni quindici/venti giorni, in genere il venerdì. I miei sono due persone molto tranquille, che lavorano tutto il giorno: partono al mattino e tornano la sera. In casa nostra vi abita anche Matteo, mio fratello, di 21 anni, alto m. 1,75, castano, occhi marroni, fisico ben modellato, un ragazzo che non passa inosservato. Lavora come elettricista con una grossa ditta di impiantistica. Tra me e lui prima c’era un bel rapporto, ma, da quando me ne son andata a studiare fuori, lui è diventato più chiuso, più taciturno e, a volte, addirittura scostante, anche con me! Un atteggiamento un po’ strano, considerando che, fino a quando io non me ne sono andata, avevamo diversi interessi ed amicizie in comune. Mamma mi ha detto che sta passando uno strano periodo. Passa da una relazione all’altra in poco tempo, senza nessun motivo apparente. Mi ha detto anche che ha discusso con più di un amico e la sera se ne sta a casa sempre davanti al pc, chiuso in camera sua. Lavoro, casa e... basta! Questo fine settimana ero tornata un giorno prima, avendo sostenuto un impegnativo esame con un ottimo risultato e, essendo la festa del patrono, nessuno sarebbe andato al lavoro. Mamma e papà erano andati a trovare una coppia di amici loro, diventati nonni, e sarebbero stati di ritorno o il giorno dopo, o la domenica. Io me ne stavo in salotto a guardare la tv, cercando di organizzarmi per la sera successiva, in quanto era più di un mese che non scopavo a causa di quell'esame molto importante, per sostenere il quale avevo ignorato fame, sete, sesso ed anche un po’ di sonno. Stavo cercando tra le mie possibili amicizie, qualcuno che mi desse una bella ripassata, mentre mio fratello era in camera sua. La sera non l’avevo visto perché ero arrivata tardi e questa mattina ancora non ci eravamo nemmeno salutati, anche se eravamo da soli sotto lo tesso tetto. Giunta l'ora di pranzo, metto l'acqua sul fuoco, intenzionata a fare degli spaghetti al sugo. Quando sono pronti, impiatto tutto, metto a tavola e chiamo Matteo. Non mi risponde, lo chiamo ancora ed ancora nessuna risposta. Così vado in camera sua, la porta è socchiusa, do un'occhiata per vedere cosa fa e così lo vedo: si sta guardando un porno, mentre si masturba. La cosa mi fa imbufalire non poco. «Sei un porco! Se devi proprio masturbarti, almeno potevi chiudere la porta a chiave!» Mi ignora completamente! Continua a masturbarsi, ma non guardando il porno, ma guardando me! «Che cazzo fai, cretino! Smetti di masturbarti, sei un maiale!» Lui mi guarda laconico e tranquillo, come se fosse la cosa più naturale del mondo. «Perché dovrei? Tu sei molto bella!» Furiosa lo aggredisco verbalmente. «Ma che cazzo dici? Sono tua sorella, idiota!» E lui ancor più tranquillo. «E allora? Mi sto solo facendo una sega, che c'è di male?» Io resto basita. «C'è di male? Che ti fai una sega, guardando tua sorella?!» Lui si alza dal letto, mi viene vicino e, continuando a masturbarsi, mi arriva proprio davanti. È impossibile per me, non vedere che impugna un cazzo davvero bello, uno di quelli mai visti! Cerco di distogliere lo sguardo, ma lui mi incalza. «Ti infastidisce tutto questo?» «Certo che mi infastidisce: vuoi smetterla, ora!» «No! Non la smetto perché tu sei troppo bella per fermarmi ora!» Lo aggredisco ancor più duramente. «Mi spieghi che cazzo ti sta succedendo? Mamma dice che ti sei isolato da tutti! Che passi le tue serate chiuso qui dentro, senza capire che cosa ci fai. Perché ti stai masturbando, quando potresti aver un sacco di ragazze pronte a scopare con te?» La sua risposta mi sconvolge. «È tutta colpa tua! Te ne sei andata e mi hai lasciato qui solo! Io voglio solo te! Non l’hai capito?» Sono sconvolta dalle sue parole. Ho capito che il discorso sta prendendo una strana piega, mi giro per uscire dalla stanza. Lui prontamente mi prende per un braccio e mi trascina al pc, facendomi prender atto di che tipo di porno stava vedendo.
Un porno di incesto tra fratello e sorella, dove scopano senza problemi e, alla fine, lui le veniva dentro rimanendo abbracciati. «Vedi che bel video mi vedevo? Lo sai che era a te che pensavo, mentre mi masturbavo?» Sono furiosa con lui. «Ma che cazzo dici, cretino! Smettila di dire cazzate!» Lui è fuori di testa. «Rilassati e guardalo anche tu, vedi che brava sorella ha quello lì? Perché non sei come lei?» «Ma quanto sei scemo? Quelli sono attori: se fossero davvero fratelli, non lo farebbero!» Pronta è la sua risposta. «Lo dici tu? Hai presente Fabrizio e Anna? Loro sono fratelli, eppure scopano!» Tremo, perché conosco entrambi. «Se lo sarà inventato, per prenderti per culo, idiota!» Lui però è serio e convinto. «Ho chiesto anche ad Anna e mi ha confermato!» Sono sconvolta. «E quindi? Cosa vorresti fare con me? Scoparmi?» «Esattamente, scoparti!» «Tu sei fuori! Non mi farò mai scopare da te! Va al diavolo! Esci e cercati una puttana, così potrai smaltire i tuoi bollori, coglione!» Finita la frase, mi son girata e son andata in camera mia. Mi son gettata sul letto ed ho iniziato a pensare alle sue frasi. Di colpo ho ricollegato tante cose. Fino a quando non son partita per andare a studiare all'università, il nostro rapporto era veramente idilliaco! Mi sono sempre occupata di lui, fin da piccolo e, crescendo, siamo stati sempre molto uniti ed affiatati. A scuola poi, essendo io due anni più avanti di lui, gli ho sempre fatto da seconda maestra, lo aiutavo a far i compiti e, quando si è diplomato in elettronica, la prima persona che ha abbracciato sono stata io. Ricordo che i suoi occhi, per un lungo istante, sono stati dentro i miei ed ho avuto quasi il presentimento che volesse baciarmi in quel momento. Prima di allora, c'erano stati anche momenti in cui lo avevo sentito masturbarsi di notte, perché dormivamo assieme nella stessa cameretta. Altre volte, lo avevo spiato mentre faceva la doccia, ma non ero mai riuscita a veder bene il suo membro, che invece oggi mi era apparso in tutto il suo splendore. Bello, lungo sicuramente una ventina di centimetri, somigliante ad una matura pannocchia di mais, molto largo alla base, con una cappella molto piccola ed il corpo tronco conico, attraversato da grosse venature, che lui mi ha evidenziato mentre si masturbava, impugnandolo e mostrandolo per farmi veder bene com'era fatto. In quell'istante mi son bagnata, un po' per la voglia arretrata e un po' perché mio fratello ha un carattere che a me piace molto: allegro, dolce e disponibile con tutti. Ora dentro di me, devo ammettere che, nonostante la cosa mi faceva paura, aveva un non so che di eccitante. Ho cercato di giustificarlo, pensando che l'eccitamento suo era dovuto al porno, ma per me il motivo era un altro: il suo cazzo! Che bel cazzone grosso! Mentre riflettevo su tutto questo, senza che me ne accorgessi, avevo iniziato a farmi un ditalino, immaginando il suo pisellone duro per me! Ero un lago! Avevo già inzuppato il perizoma! Matteo stava sicuramente origliando, infatti, appena mi è scappato un mugolio, lui ha spalancato la porta, facendomi prendere uno spavento. È entrato deciso in camera mia. «Se io mi masturbo, pensando a te, sono un porco; ora dimmi, se tu lo fai pensando a me, cosa sei?» Beccata in pieno! «Chi ti dice che pensavo a te?» Lui sempre più spavaldo e sicuro di sé. «Ammettilo, pensavi a me ed al mio cazzo! Ti è piaciuto vero?» Farfuglio una inutile scusa, che non regge. «Non è vero! Pensavo... Pensavo... (non mi veniva in mente niente, così mi arresi...) E va bene, pensavo al tuo cazzo, contento?» Lui ha cambiato atteggiamento di colpo. «Si, tantissimo! Sono davvero contento!» Lui si avvicina a me col cazzo ancora duro. «Roby, ti andrebbe di toccarlo? Non morde mica, sai!» Il primo istinto è stato quello di rifiutare, ma il desiderio di averlo in mano era più forte di me. Così l’ho afferrato ed ho iniziato a segarlo.
Lui, intanto, aveva allungato la mano sotto la mia gonna corta ed è giunto alla mia patata; mi stava toccando da sopra il perizoma, completamente fradicio. Poi si è avvicinato, mi ha fissato con lo sguardo e mi ha baciato. Eccitatissima, ho risposto al suo bacio. Abbiamo limonato, poi mi ha spinto sul letto e mi si è messo al contrario; abbiamo iniziato un bel 69. Mentre lo facevamo, ci siamo spogliati rapidamente. Subito dopo ha iniziato a far scorrere la lingua lungo lo spacco ed io era affascinata dalla sua verga che svettava davanti alla mia faccia. Mi ha fatto godere quasi subito. «Vengo, pazzo! Mi fai godere così presto?! È bellissimo! Dai, non ti fermare!» Ho infilato il suo cazzone tutto in gola, spingendolo il più possibile dentro e lui ha emesso un gemito di piacere. Ero sconvolta, lo volevo, cosi mi son tolta il cazzo dalla bocca e l’ho pregato di chiavarmi. «Basta, ti voglio! Adesso chiavami, mettimelo dentro!» Lui si è girato. Ho visto i suoi occhi brillare di gioia. Aveva lo sguardo carico di lussuria, mi ha aperto bene le gambe e, lentamente, ha avvicinato il suo cazzo alla mia fica grondante. Lo ha appoggiato ed è entrato dolcemente, fin in fondo, e subito dopo ha preso a pomparmi con affondi lunghi e ben cadenzati, aggiungendo un colpetto secco quando era quasi tutto dentro. Ho avuto un orgasmo molto repentino. «Mi fai godere, Matty, vengo! Vengo!» Lui ha aspettato che il mio corpo vibrasse dal piacere, poi mi ha abbracciato ed è ruotato su sé, stesso mettendomi su di lui. Siamo passati dal missionario alla cowgirl, la mia preferita: lui ha allungato le mani sui miei seni ed ha preso a torturarmi i capezzoli. «Oh sì, che bello! Adoro scopare stando sopra. Dai, Matty, strizzami i capezzoli che mi fa impazzire sentirli stimolati dalle mani: che bello! Dai, che vengo!» L’ho cavalcato sentendomi nello stomaco il suo splendido scettro di carne, perfettamente conficcato dentro il mio ventre. Anche lui era in estasi. «Finalmente, ho desiderato questo momento da tanto tempo; godi, amore mio!»
Mi ha fatto godere ancora. Il mio corpo ha tremato e la mia bocca ha urlato per il piacere che stavo provando; dentro di me, sentivo che era ciò che avevo sempre voluto. Mi ha scopato tanto ed a lungo. Ha cambiato ancora posizione. Prima mi ha messo alla pecorina e poi è tornare a quella del missionario. «Sono prossimo a venire, non stringere le tua gambe dietro di me, che sto per sborrare!» Gli ho sorriso e l’ho baciato. «Non ti azzardare ad uscire! Prendo la pillola, quindi sono protetta; voglio sentire che mi vieni dentro! Matty sei stato fantastico e adesso fammi godere ancora, riempiendomi!» Mi ha pompato con colpi fortissimi, veloci e, soprattutto, molto profondi. Lo sentivo arrivare e sbattere con forza contro il fondo della mia vagina, procurandomi un orgasmo ancora più sconvolgente. Poi, d'un tratto, è rimasto immobile e, fissandomi negli occhi, si è svuotato dentro di me. «Roby, vengo! Ti sto sborrando dentro! Che bello! Non puoi immaginare quanto ho sognato questo momento!» Ho sentito un'ondata di calore riempire il mio ventre. L’ho stretto e l'ho abbracciato a me con forza e, con le lacrime agli occhi per l'emozione, l'ho tempestato di baci. «È bellissimo anche per me! Solo ora mi son resa conto di quanto anch'io ti volevo! In questo ultimo mese, in cui mi son concentrata nello studio, la notte, prima di dormire, mettevo una mano dentro le mie mutandine, chiudevo gli occhi e immaginavo che tu eri lì, con me, e mi accarezzavi. Matty, credo di amarti!» Dopo aver sborrato, è rimasto a lungo ancora dentro. Ha risposto al mio bacio. Quando si è staccato da me, sempre continuando a tenermi abbracciata, mi ha guardato dritto negli occhi e mi ha detto cosa pensava. «Ti ho odiato, quando te ne sei andata! Mi son sentito così solo ed abbandonato; mi sembrava che la vita non avesse più senso! Ero sicuro che avresti trovato un altro che ti amasse più di me ed io non accettavo il fatto di averti perso. Capisco che tutto questo è pazzesco, ma io ti amo!»
Gli ho dato un bacio e poi me lo son tenuto stretto a me. «Anch'io ti amo e tutto questo è un gran casino! Dopo questo momento, ti vorrò ancora dentro di me. Ti vorrò la notte, nel mio letto e, al mattino, al risveglio, voglio vederti lì che mi dici: buongiorno. Adesso, cosa facciamo?» Lui ha sorriso. «C'è una grossa azienda nella città dove frequenti l'università, che cerca personale qualificato e, così, gli ho inviato un curriculum vitae. La prossima settimana, dovrei andare nei loro uffici per un colloquio, se mi accettano, possiamo trovare un appartamento e vivere insieme!» L'ho baciato, tenuto stretto a me e me lo sono scopato per tutta la notte e, anche il giorno dopo, durante il quale gli ho concesso di aprirmi il culetto per la prima volta. All'inizio è stata dura, ma poi, alla fine, ho trovato piacere anche in quella pratica. Ora viviamo insieme da due anni.
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