Il massaggio tutto incluso
Il massaggio è una pratica che ci fa stare bene. Essere massaggiati ci rilassa, ci rasserena e spesso ci eccita. Farsi massaggiare è sentirsi coccolati, sentirsi importanti. Chi di noi non si è sentito il centro del mondo per quei minuti in cui il nostro partner ci ha massaggiato, o quando da piccoli le coccole della mamma erano i massaggini sulla schiena.
Sono cresciuto con l’idea che il massaggio sia una delle forme più belle di cura per una persona. Così dopo anni di studio e pratica divento un massaggiatore professionista. La ricerca di lavoro non è facile, ma sono assunto in un centro massaggi nella mia città. Il posto molto pulito ed elegante, le colleghe e i colleghi molto gentili e accoglienti. E vengo subito ragguagliato sul fatto che in quel centro avrei dovuto fare anche dei massaggi particolari, quelli che vengono fatturati come “massaggi completi”. Oggi voglio raccontarvi proprio del mio primo massaggio completo.
Quella mattina entro in negozio come al solito, saluto tutti, scherzo con la mia capa e prendo un caffè con Nadia una mia collega molto avvenente e a cui credo di piacere. Raggiungo la sala dove di solito lavoro, ma vengo fermato da Jessica, la direttrice del centro.
«Dario, stamattina lavorerai in un’altra stanza.».
«Come mai?».
«Sei stato richiesto per un massaggio completo. Una delle tue clienti abituali ha una lista dei desideri e paga bene. So che hai firmato un contratto che ti vincola ad eseguire anche questi tipi di prestazione, ma se hai problemi…».
«Nessun problema. È lavoro anche questo.».
«Lo dici solo perché le tue clienti sono belle donne!».
«Può essere… Ahahah».
Mi sorride.
«Ti aspetta nella stanza Iris. Ecco la lista delle sue richieste, lì troverai tutto il necessario. Buon lavoro!».
Mentre mi dirigo alla camera leggo cosa prevede il programma per il massaggio e in realtà non è molto dettagliato. Quello che però è chiaro sono due concetti: immersione totale nell’esperienza e controllo totale da parte mia. Ho in mente qualcosa che ho provato tempo fa con una ragazza con cui uscivo, quindi so cosa fare nonostante la poca chiarezza delle indicazioni.
«Buongiorno, Anna.».
«Dario…».
«Come stiamo oggi?».
«Molto bene e spero ancora meglio. Sai mi vergogno un po’, è la prima volta che faccio una richiesta del genere, ma…».
«Non si preoccupi! Non c’è nulla di cui vergognarsi!».
«Sei sempre così gentile ed educato. Dammi pure del tu!».
«Bene, Anna. Iniziamo! Mi hai prenotato per due ore, quindi abbiamo tutto il tempo del mondo. Ora preparo le cose che userò così tu puoi sentirti più tranquilla. Intanto facciamo quattro chiacchiere. Mi dicevi che sei sposata, giusto?».
«Sì, da quasi vent’anni. Mio marito lavora tutto il giorno e la sera è sempre abbastanza nervoso. Ho seguito il consiglio di un’amica e sono venuta qui per prendermi un po’ di tempo per me. Io sono un’insegnante e ogni tanto ho del tempo libero da dedicare a me.».
«E come mai hai scelto il massaggio completo con me?».
Anna diventa rossa.
«Ecco… mi trovo bene con te. Ho 40 anni e credo di essere una bella donna eppure mio marito non mi degna di attenzioni. Tu mi hai dedicato il tuo tempo, sei stato gentile e mi hai fatto stare bene. So che sono solo massaggi e che sei pagato per farlo, ma…».
«Ti sei sentita importante e che qualcuno aveva interesse a prendersi cura di te.».
«Esatto! Non ho mai fatto un massaggio completo, né mai tradito mio marito. Però ecco, voglio stare ancora meglio e dato che ti sei preso cura di me fino ad ora…».
«Non dire altro. Sono qui per te. E credo davvero che sia incredibile come qualcuno possa non dedicarsi a una donna così bella.».
Arrossisce ancora di più.
«Grazie, sei gentile a farmi i complimenti.».
«Solo la verità! Bene, ora iniziamo. Da adesso esegui i miei ordini e vedrai che starai bene. Ti metto questa mascherina paraocchi. La terrai sugli occhi per tutto il tempo del massaggio e vedrai che ogni sensazione sarà più intensa.».
«Va bene.».
È bendata. Non vede più nulla. Inizia a tremare leggermente. È in un po’ agitata. Le prendo la mano e mi avvicino al suo orecchio e sussurro:
«Stai calma. So che fa un po’ paura ed è normale essere agitati, ma quello che accadrà sarà solo piacevole. Ti fidi di me?».
Fa cenno di sì con la testa.
La porta è chiusa e la stanza è completamente insonorizzata. Resto in silenzio e mi metto davanti a lei. Si sentono solo i miei passi e il respiro agitato di Anna. Sono davanti a lei e inizio piano piano a sbottonarle la camicetta e gliela tolgo. Ha un reggiseno nero di pizzo che copre una splendida quarta di seno. È magra e il suo petto è coperto da una collana di lentiggini. La sua carnagione è abbronzata. Ha un piercing all’ombelico, molto carino. Lo sfioro mentre faccio scendere le mani verso la zip dei pantaloni. La abbasso e le tolgo i pantaloni. Resta con degli slip di pizzo neri, abbinati al reggiseno. Ha delle belle gambe snelle e un bel culo sodo. Si vede che fa attività fisica e si prende cura di sé. Indossa dei tacchi che le levo. Ha messo uno smalto rosso fuoco sulle unghie dei piedi e delle mani. Si è fatta bella per me. Mi porto dietro di lei, facendo più silenzio possibile. Le slaccio il reggiseno e lo faccio cadere a terra, liberando la sua quarta e i suoi capezzoli già turgidi. Scendo lungo la schiena, sfiorandola con le dita. Ha i brividi e la pelle d’oca. Trema un po’. Le abbasso gli slip e noto un ciuffo di pelo rosso, come i suoi capelli, sul monte di venere. Il resto è depilato. Si è preparata anche lì sotto per me.
Mi avvicino all’orecchio e dopo aver soffiato per avvisarla le sussurro.
«Sei completamente nuda. Sei bellissima e ora inizierà il vero massaggio. Non parlare a meno che tu non abbia realmente necessità. Come hai provato ora bendata e in silenzio puoi apprezzare completamente la sensazione del tatto sulla tua pelle.».
La accompagno sul lettino. La faccio stendere sulla pancia. Verso l’olio per massaggi sulla sua schiena e inizio a spalmarlo sulla sua pelle morbida. Le massaggio le spalle, le braccia, i fianchi. Salto i glutei. Vado ai piedi, sembra apprezzare. Risalgo prima sui polpacci, poi le cosce. Arrivo finalmente al suo culo sodo. Lo cospargo con molto olio e le allargo leggermente le gambe. Rigoli di olio scendono sulla sua figa rossa. È visibilmente eccitata. Inizio a massaggiare i glutei, sempre con più forza e poi faccio scendere le mani verso l’interno coscia. Struscio le mie dita sulle sue labbra esterne. Ha dei brividi di piacere e il suo respiro si fa più affannoso. Inizio a strusciare la mano dalla fessurina fin su sopra l’ano. Ad occhio non è mai stato penetrato.
«Volevi che fossi in controllo totale, giusto Anna?».
Fa cenno di sì con la testa.
«Ora ti immobilizzerò le braccia dietro la schiena e le gambe aperte con dei bracciali di cuoio.».
Un volta legate le sue braccia dietro la schiena, le alzo il bacino e le infilo sotto un cuscino in modo da avere il suo fondoschiena bello alzato. Le gambe sono belle aperte e le lego le caviglie ai piedi del lettino.
«Ora mi dedicherò esclusivamente a massaggiarti in mezzo le gambe. Per i prossimi 30 minuti, la mia attenzione sarà al tue bel tempio del piacere.».
Posiziono il pollice sinistro sul suo ano. Premo in modo che senta la pressione, ma non la penetro. La pressione tiene ferma la pelle delle labbra, mentre con la mano destra prendo tra pollice e indice il suo clitoride bagnato con l’olio. Inizio a stimolarlo muovendolo tra le dita. Poi alternando piccoli strizzi a massaggi più dolci di varie intensità. Dopo il clitoride mi dedico alle labbra. Le prendo a pinza tra indice e medio e le struscio. I gemiti che Anna emette sono un chiaro segno di quanto le stia piacendo. Finito con la parte esterna, mi dedico all’interno. Inizio a farle un ditalino con due dita, poi con tre. Non resiste a lungo e viene sul lettino. Sento le sue pareti contrarsi attorno alle mie dita. Una sensazione bellissima.
La slego. La faccio girate supina. Le lego di nuovo i polsi sopra la testa e le gambe divaricate alle gambe del lettino. Cospargo d’olio la sua pancia piatta e inizio a massaggiarla. Mi dedico con piacere alla sua quarta. Parto dalla base del suo seno e salgo stringendolo tra le mani su fino ai capezzoli duri. Stimolo i suoi bottoncini duri con il pollice da sopra. Li prendo tre pollice e indice e li giro come fossero le manopole della radio. Premo sopra a spingerli verso il basso. Anna è un gemito unico. Ha di nuovo un orgasmo. Infine cospargo il suo monte di venere di olio per massaggi. Non servirebbe perché è già bagnatissima di suo, ma voglio che la sensazione sia al massimo, soprattutto quella uditiva.
«Ora concentrati sul mio tatto e sul suono.».
Inizio a massaggiarle la figa a mano aperta. Prendo tutto. Strofino la mia mano, premendola sulle sue zone erogene. Metto la mano a coppa e inizio a penetrarla molto velocemente. Nella stanza echeggiano i suoi gemiti e il ciaf ciaf della sua figa. Non resiste più e squirta come una fontanella in un lungo orgasmo, l’ennesimo. Tutti i suoi umori sono sul lettino e colano sul pavimento.
«E’ stato bellissimo!».
Dice con il fiatone.
«Anna, abbiamo ancora mezz’oretta a disposizione.».
«Vuoi farmi venire ancora?».
Mi avvicino al suo orecchio e sussurro.
«Sì, ancora. Ma che ne dici se questa volta mi dedicassi al tuo buchetto posteriore?».
«Hai tu il potere. Quello che decidi lo accetto.».
Sorride.
«Bene! Ora ti giro di nuovo a pancia in giù!».
Verso l’olio sul suo ano rivolto verso di me e senza troppi indugi infilo lentamente l’indice nel suo buchetto. All’inizio fa resistenza, ma presto entra senza troppi problemi. Inizio a masturbare la sua figa mentre con l’indice le penetro il culo. Quando le pareti del suo ano sono belle rilassate, abituate alla presenza del mio dito, inserisco anche il medio. Questa volta inizia a gemere di piacere e bastano pochi affondi nel suo culo per farla venire di nuovo.
La faccio alzare dal lettino dopo averle tolto le cavigliere e i bracciali di cuoio.
È in piedi davanti a me, sudata, oleata e con il fiatone per gli orgasmi appena avuti.
«Soddisfatta?».
«Tantissimo!».
«Apri leggermente la bocca!».
Esegue. Mi avvicino lentamente e la bacio. Le nostre lingue si attorcigliano in uno scambio che sembra infinito.
«E’ contro il regolamento. Non dirlo a nessuno o mi licenziano!» le sussurro all’orecchio.
«Sarà il nostro segreto. A te è piaciuto?».
«Farò un’altra cosa contro il regolamento.».
Le prendo la mano e la porto in mezzo alle mie gambe. Lei stringe nella sua mano il cazzo durissimo da sotto i pantaloni bianchi della divisa.
«Peccato non poter andare oltre qui!» le dico.
«Qui no, ma a casa?».
«Mi stai invitando a fare sesso a casa tua, Anna?».
«Può essere. Però, ecco, preferirei pagarti anche per quello. Non voglio approfittare di te.».
«Va bene. Ci guadagno due volte. Soldi e la possibilità di stare con una donna stupenda!».
«Mi fai arrossire.».
Mi stacco da lei.
«Ti ho messo il mio biglietto con il numero di cellulare del lavoro. Chiamami lì per metterci d’accordo. Qua nella stanza c’è lo spogliatoio privato in cui puoi sistemarti. Da quando te lo dico io conta fino a 20 e poi togli la maschera dagli occhi e poggiala sul lettino, poi sistemati. Per oggi abbiamo finito.».
«Grazie di tutto!».
«Grazie a te. Ora conta!».
Esco dalla stanza e incontro Jessica.
«Allora com’è andata?».
Mi fissa il pacco duro.
«Direi bene. Ma ora è talmente duro che mi fa male. Devo sfogarmi!».
«Ci penso io. Sono o non sono l’addetta al personale?».
Sorride, mi prende la mano e mi trascina in una stanza che non ho mai visto prima.
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