Prima mi rompo il tacco... e dopo il culo
Sono le 19.30, mi accorgo che sono in ritardo; indosso il vestitino rosso che mi hai regalato per il mio compleanno, quello corto aderente con la schiena scoperta, metto le scarpe, passando per il disimpegno, prendo la borsa e le chiavi e corro da te.
Scendendo le scale, toc, si spezza il tacco! Accidenti come faccio?
Mi ricordo che a pochi metri da casa nostra c’è un boutique di scarpe da donna e mi precipito per acquistarne un paio.
Entro di corsa mi seggo sul pouf e chiedo al commesso. La ragazza che c’è di solito oggi non è presente. «Un paio di scarpe numero 36 rosse per favore, e faccia in fretta sono in ritardo».
Lui mi porta 3 modelli e si china davanti a me per farmele indossare.
D’un tratto vedo che rimane fisso davanti a me a guardarmi… «Cavolo sono senza intimo!». In pratica ha la mia passera a 50 cm da lui.
Questa cosa mi imbarazza ma mi eccita allo stesso modo. Lui mi lancia un’occhiatina maliziosa e mi sfila la scarpa con delicatezza. La sua mano sulla caviglia mi causa una scintilla di piacere e non riesco a trattenermi dall’aprire leggermente le gambe offrendo uno spettacolo ancora più interessante al commesso.
Lui apprezza il mio senso di debolezza e sfilandomi l’altra scarpa si appresta a calzarmi le nuove. Il suo tocco mi accende come una vera porca e ricambio con complicità il suo sguardo.
Si mette in piedi e mi invita a seguirlo per provare le scarpe. Lo seguo come un cagnolino fedele e mi porta nel magazzino, dove vi è un tavolo con delle scatole sopra, mi afferra con vigore, mi gira di schiena e mi sbatte contro il tavolo. Non oppongo resistenza, la circostanza mi piace e mi eccita tantissimo.
Lui si mette dietro di me mi alza il vestitino scoprendo il mio culo e con forza mi spinge sul tavolo così che mi trovo d’un tratto a pecorina davanti a lui. Sento slacciare la cintura, calare la lampo e scorrere per terra i pantaloni. Mi sculaccia per due volte, poi si bagna due dita con la saliva e mi lubrifica il buchetto.
Due secondi di attesa e mi sento impalare il culo da una bella mazza lunga e grossa. Non capisco più nulla! Mi ritrovo a 90 gradi su un tavolo di una scarperia con dietro un estraneo che mi sta scopando il culo con vigore. Mi lasciò sfuggire dei vagiti di piacere, lui continua a pomparmi di brutto alternando delle sculacciate a dei colpi decisi e vigorosi. Mi sento una porca e mi piace. Lo sento ansimare, stringere le sue mani sui miei fianchi e poi un calore intenso nel culo. Mi ha inondata di sborra calda.
Sfila fuori la mazza dal mio culo, mi sculaccia per un ultima volta e sistemandosi mi dice: «L’aspetto alla cassa, faccia presto che va di fretta!»
Mi sistemo il vestitino, esco dal magazzino, pago le scarpe e lo saluto.
«È stato un piacere essere stata servita da lei.»
«Piacere mio signora, torni pure quando vuole.»
Sono in ritardo ma sto arrivando da te….
Racconto selezionato per il nostro archivio dalla redazione, scritto originariamente da: Fragola90
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