Fiorella e il labrador

Capitolo 1 - Cane eccitato per donna sola

Amanti Porno
a month ago

Salve mi chiamo Fiorella e sono Bisex o meglio dovrei definirmi “pansessuale”, ho trentatré anni e sono sempre alla ricerca di nuove esperienze. La prima cosa che cerco in un nuovo o nuova partener, però è la capacità di eccitarmi mentalmente di farmi viaggiare con la fantasia, nel sesso non ho limiti, posso tranquillamente affermare che sono veramente aperta a tutto.


Da tre anni condivido l’appartamento con Ralf un Labrador color miele di trenta mesi e con Giada una bellissima ragazza di poco più giovane, che grazie anche alle restrizioni del lockdown è diventata la mia compagna; in quest’anno abbiamo scoperto di non avere limiti o condizionamenti la nostra coabitazione nel tempo si è trasformata prima in amicizia, poi in attrazione fisica e infine in amore puro. Viviamo un bellissimo rapporto e il fatto di non essere possessive, né gelose ci dà la possibilità di sperimentare nuove relazioni e, se a una delle due, ma anche a tutte e due, capita di avere un rapporto con altri/e non c’è nessun problema.


Tempo fa venne a trovarci Andrea, un ragazzo che avevamo conosciuto ai giardinetti dove di solito portiamo Ralf il nostro bellissimo Labrador color miele, un ragazzo molto carino ma anche tanto timido, Andrea oltre ad essere letteralmente impedito con le donne aveva anche paura del maschio di casa, infatti, era letteralmente incollato al divano guadandosi intorno con circospezione e restando immobile, il suo unico movimento era costituito dalla rotazione degli occhi.


 Giada capì il disagio del nostro ospite, e condusse il nostro bellissimo cane Ralf in soggiorno avendo cura di chiudere la parta e solo a quel punto notammo che Andrea si rilassò un po’. Iniziammo a conversare della situazione del momento, di come la gente reagiva ai vari DCPM che condizionavano la vita economica e sociale del paese, ma anche che forse la politica stava facendo tutto quello che erra nelle sue possibilità e che i cittadini avrebbero dovuto avere un atteggiamento più responsabile, ma subito ci lamentammo anche che con questa situazione si scopava molto meno.


Avevamo stappato un’ottima bottiglia di Falanghina beneventana con la speranza che l’alcool ci aiutasse a stemperare la tensione che percepivamo tra noi tre. Nonostante Ralf era stato esiliato in un’altra camera e, le allusioni che sia io che Giada facevamo, Andrea restava impacciato ed era ancora teso, ma si percepiva anche che la situazione di trovarsi solo tra due belle ragazze lo imbarazzava ma allo stesso tempo lo eccitava, e che gli piacevamo, e molto probabilmente immaginava di poter rivivere con noi due qualche video di un Threesome visto su internet.


Con molta probabilità tutta questa situazione generavano in lui emozioni contrastanti al punto che non sapeva cosa fare per realizzare la sua fantasia, per dirla con molta franchezza era impacciato e forse anche poco esperto o addirittura vergine. Anche a me la situazione stava provocando un aumento delle mie secrezioni vaginali e conoscendo Giada dalle occhiate che mi lanciava, deducevo che la sua passera non era indifferente e reclamava la sua dose di piacere.


Fu grazie alla complicità che c’era tra me e la mia amante che ci permise di sbloccare la situazione. L’ottino vino sannita aveva iniziato a darci alla testa, creando uno stato di euforia grazie alla quale iniziammo a stuzzicarci e scherzare tra noi con lui immobile seduto al centro sul divano, con una alla sua destra e l’altra alla sua sinistra, tra una battuta e l’altra le nostre mani cercavano il corpo dell’amica solleticandola, e nel farlo chiaramente ci strusciavamo su di lui schiacciato tra me e Giada.


Il povero Andrea sudato cercava quasi di essere invisibile, di farsi più piccolo, ma si vedeva che la cosa lo eccitava, con falsa indifferenza i nostri seni si schiacciavano su di lui, a un certo punto Giada per baciarmi si stese letteralmente su di lui e mise una mano sulla sua patta, lui era immobile ma qualcosa nei pantaloni diceva che non era indifferente. Giada da animale erotico qual era iniziò a massaggiarlo da sopra ai pantaloni, facendo crescere e quel pene che era imprigionato.


Nel frattempo io staccatami dalla bocca della mia amante lo baciai rompendo così il ghiaccio, le nostre lingue iniziarono ai cercarsi, le nostre salive al gusto di Falanghina si unirono, con la mia mano sinistra iniziai a fargli dei grattini dietro la nuca mentre Giada con molta naturalezza armeggiava con la lampo dei pantaloni di Andrea e finalmente liberava il suo cazzo che non era di notevoli dimensioni, ma era duro come il marmo, chiaramente la mia amica approfittando della posizione subito si chinò prendendo quel membro turgido tutti in bocca.


Da quel momento fu tutto un intrecciarsi di corpi, di vestiti che volavano portando così alla vista degli altri ogni centimetro della nostra pelle, lui stava finalmente realizzando il sogno della sua vita, forse quello che ogni uomo desidera, con avidità cercava i nostri seni e le nostre fighe, noi ci dedicavamo a lui, ma da brave amanti non tralasciavamo il nostro reciproco piacere. Andrea dopo che si era dedicato a scopare la bella passera stretta e depilata di Giada, si fermo e lo vidi sfilare il suo cazzo lucido e ricoperto degli umori della mia amante. Il nostro amico quasi ipnotizzato indirizzava il suo pene all’ingresso della mia fica, come ho detto, non era di notevoli dimensioni, e quasi lo risucchiai dentro di me, la sensazione fu bella e il fatto che prima aveva fatto visita alla fica che io conosceva in ogni piega in ogni millimetro mi eccitava da matti. Lui con movimenti lenti e ben ritmati entrava e usciva dal mio sesso mentre Giada mi baciava i capezzoli ed io le carezzavo delicatamente il clitoride passando a fare delle veloci incursioni nel suo stretto e meraviglioso culetto, mentre ci accarezzavamo e lui era dentro di me sentii che sfilava il suo cazzo e subito dopo avvertii che stava depositando il suo sperma caldo sulla mia pancia sulle spalle di Giada.


 Onestamente speravamo in una maggiore resistenza, ma non ci perdemmo d’animo e in attesa che si ricaricasse gli offrimmo forse il suo primo spettacolo lesbico dal vivo, quindi com’eravamo abituate a fare ci concentrammo sui nostri corpi succhiando e baciando i nostri capezzoli sensibili e turgidi, facendo percorrere le nostre lingue ogni centimetro della nostra pelle fino ad arrivare ai nostri clitoridi per poi passare alla porta del paradiso e là andare a raccogliere tutti i nostri umori che copiosi colavano dalle nostre fiche, in pratica ci comportammo esattamente com’eravamo abituate a fare quando eravamo sole.


Mentre noi eravamo concentrate a dare e ricevere piacere, quasi ci eravamo dimenticate della presenza del nostro ospite che senza dire nulla in modo furtivo si era rivestito e ci aveva lasciate abbracciate a godere, forse involontariamente si era sentito il terzo incomodo, mentre noi invece speravamo che grazie alla nostra meravigliosa lesbicata riprendesse le forze e recuperando un’erezione per continuare a scoparci.


Noi come facevamo di solito ci divertimmo dedicandoci ai nostri clitoridi, a stuzzicare i capezzoli, a baciare ogni centimetro della nostra pelle e a penetrare ogni nostro orifizio, eravamo talmente perse e prese a dare e ricevere piacere, che non avevamo visto che il nostro ospite ci aveva lasciate, quando comprendemmo che lui non c’era più stupite per la sua fuga ma anche sollevate per un eventuale imbarazzo del “DOPO”, fastidio che poteva derivare dalla particolarità del nostro rapporto senza commentare continuammo ancora per un po’ a giocare tra noi fino allo sfinimento, appagate e soddisfatte come sempre restammo abbracciate ancora per diversi minuti con il cuore che piano piano ritornava a battere regolarmente.


Forse a causa del vino, ma probabilmente più per aver utilizzato la mia bocca prima per un pompino magistrale ad Andrea e dopo per i vari cunnilingus che avevo praticato nelle ultime ore alla mia amante, avevo la gola secca, quindi sfilando dolcemente il braccio e la gamba da sotto il corpo di Giada che era stata sopraffatta da Morfeo, mi alzavo dal divano per andare a bere. Avevo le gambe intorpidite dalla posizione e tremanti dal piacere, quasi barcollando mi stavo recando in cucina a bere, a quel punto sentii Ralf che guaiva ricordandomi così che lo avevamo esiliato, confinandolo per la prima volta lontano da noi due.


Sentendolo piangere dietro la porta subito andai a liberarlo, il nostro meraviglioso Labrador di color miele, per la gioia di essere riammesso tra noi, ha subito iniziò a farmi le feste e a scodinzolare dando colpi a destra e sinistra con la sua coda, nel frattempo Giada sopraffatta dalla stanchezza e sfinita dal piacere dormiva distesa sul divano che era stato il nostro campo di battaglia, Ralf era iperattivo, felice di essere stato riammesso nel gruppo e che il suo esilio era finito, iniziava ad annusarmi e cosa che non aveva mai fatto spinse il suo naso ruvido e nero tra le mie gambe, forse sentiva ancora l’odore del sangue mestruale che da poca mi aveva abbandonato, ma non si era mai comportato così, allora pensai che sentisse l’odore degli umori miei mischiati a quelli del nostro ospite e di Giada generando un cocktail di umori che risvegliavano in lui istinti primordiali.


Io rimasi stupita dal suo comportamento, non aveva mai osato fare una cosa simile, o meglio a volte in occasione del ciclo ci annusa tra le gambe ma mai con insistenza, devo però confessare che quel contatto inopportuno, inatteso, strano mi provocò un brivido che partì dalla mia vagina e si propagò lungo la schiena, al collo disperdendosi come una scossa nella mia testa, io rimasi immobile, in un attivo fui assalita da emozioni contrastanti, volevo che si fermasse ma in me speravo il contrario, in realtà quella sensazione causata da una lingua a contatto con il mio sesso che poteva sembrare nota, era qualcosa di mai provato, una sensazione a me totalmente sconosciuta.


Ralf come se mi avesse letto nel pensiero tira fuori la sua lunga lingua e iniziò a leccarmi, una sensazione eccezionale, sembrava che il mio clitoride fosse stato colpito da mille piccole ventose provocandomi un immenso e improvviso orgasmo. Ralf scodinzolando ritmicamente batteva la coda sullo sportello di un mobile e questo tamburare aveva svegliato Giada che affacciata dalla spalliera del divano aveva assistito a tutta la scena.


Chiaramente io ignoravo di essere osservata e quasi come se il mio corpo fosse staccato dal mio cervello, infatti, la ragione mi diceva di fermarmi ma il desiderio mi diceva di proseguire, spingevo in avanti il mio bacino a cercare la lingua calda, lunga e direi morbida ma allo stesso tempo quasi ruvida del nostro amato Labrador. Giada che era rimasta ipnotizzata dalla scena a cui stava assistendo, incuriosita dalle sensazioni che provavo (le espressioni del mio volto facevano trasparire tutto il piacere che Ralf mi stava regalando),  propose facendo sobbalza e riportandomi alla realtà che forse dovevamo far diventare Ralf il nostro amante, evitando così di invitare a casa giovani inesperti.


Dopo quel pomeriggio io e Giada riparlammo di quanto era successo e lei propose di fare delle ricerche in internet per verificare se quel rapporto era possibile, da una parte avevamo paura ma dall’altra volevamo verificare e provare questa nuova esperienza.


Da quel giorno sono passati oltre otto mesi e tante cose sono cambiate, abbiamo approfondito la nostra conoscenza in materia, e fatto nuove esperienze che per qualcuno di voi potrebbero essere sconvolgenti mentre per noi tre sono state semplicemente molto interessanti e piacevoli. Ora il lettino di Ralf è sistemato ai piedi del nostro grande letto matrimoniale da dove spesso ci osserva mentre io e Giada facciamo sesso, in diverse occasione si è auto invitato salendo sul letto e regalandoci delle lunghe e meravigliose leccate e  …


Tutto questo ha rafforzato in me la convinzione della mia pansessualità, infatti, come indica il prefisso greco PAN, comprende “il tutto” senza che ci sia una discriminante di genere. In questo caso dunque non c’è un limite da chi ci si può sentire attratti e tutto dipende da elementi che vanno di là degli schemi che sono imposti dalla società. Perciò io alla mia pansessualità attribuisco l’accezione più ampia e cioè attrazione verso gli altri individui indipendentemente dal loro sesso o genere sessuale.

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