Ricordi di Famiglia

Capitolo 1 - Dall'Inghilterra...

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5 months ago

Forse meglio non avere un’attività a gestione famigliare, che sia un ristorante, come una attività da parrucchieri. Così è per Anne, una donna over 50 inglese che anni fa aveva aperto con il marito e sua sorella questa attività. Parrucchieri nel Worcestershire in Inghilterra; contavano su numerosi clienti da anni anche se fra Anne e Charles, il marito, frequenti erano da un anno i litigi della gestione dell’attività. Con loro lavorava anche Alex, loro figlio di 23 anni che aveva smesso di studiare per dedicarsi al “taglio”. Alex era sempre a favore di sua madre nei litigi dei suoi genitori, anche perché a suo modo di vedere, Anne era sicuramente più preparata nell’ambito aziendale dell’attività; ma oltre questo c’era il fatto che fosse un’ottima madre ed eccellente parrucchiera. D’altro canto, se si ha una madre premurosa ma un padre orco, è facile che ci si accosti alla madre anziché ad un padre.

Anne era una splendida donna, la classica inglese dai capelli biondo cenere; occhi verde chiaro, bianca di carnagione; un bellissimo sorriso e snella con una terza piena di seno. Era alta su per giù 1:73 ed era una donna molto elegante e nel vestire e nel truccarsi; sempre di chiaro con bei lucidalabbra. Aveva messo al mondo il suo splendido Alex ventitré anni prima crescendolo con il doppio dell’amore giacché suo marito aveva ed ha un pessimo carattere. Il ragazzo si divideva fra il calcio, la sua passione, e il salone da parrucchiere dando però anche lo spazio nella sua vita per frequentazioni amorose e amicali.

In merito ai continui litigi gestionali dell’attività, Anne e suo figlio avevano formato in famiglia come una sorta di campana di vetro, nella quale vi erano solo loro due; dato che anche la sorella iniziava a prendere le difese del cognato, così come i consigli dei di lei genitori volgevano a favore del marito, lasciando in panchina le sue aspettative e quelle di Alex. Per questo motivo naturalmente mamma e figlio si ritrovavano sempre di più nello spalleggiarsi; tanto che la situazione di vicinanza iniziava a sconfinare in quel rapporto che doveva rimanere di mamma e figlio.

Era un giorno di settembre e sia madre che figlio ebbero a discutere con Charles per delle migliorie al negozio che Anne voleva effettuare. Contrario, il marito preferì una uscita con il suo amico per andare a pescare anziché recarsi al lavoro. Così, Anne e Alex, in auto, fermi vicino al ponticello del fiume a poche miglia da casa, mano nella mano come a comprendersi a vicenda di quella situazione famigliare; fra il conversare di quei problemi per interminabili minuti ed un dolce e condiscendente abbraccio, finirono per guardarsi negli occhi molto da vicino; forse troppo. Così pian piano i volti si avvicinarono e le bocche si toccarono. Si schiusero per dar spazio alle lingue che andarono a cercarsi. La pioggia che batteva sulla macchina e che si faceva più impetuosa dopo un po’ di minuti non riuscì più  a coprire il rumore del bacio che divenne via via molto più passionale di come era dolcemente iniziato. Come in un sentore liberatorio, le lingue vorticavano vertiginosamente, quasi senza pudore nel cercarsi per poi, trovatesi, nel danzare assieme in un misto di saliva ed erotismo. Le mani di Alex sul seno materno in pesanti e prorompenti palpeggi e le mani materne che sbottonavano i pantaloni del figlio; lo scansarsi dal bacio, il guardarsi per poi, dopo che i pantaloni di Alex furono sbottonati, il capo della madre abbassarsi per prendere in bocca il membro del figlio che, al contatto, tirò indietro il capo poggiandolo al sedile, con gli occhi aperto rasentando l’incredibile sensazione di quell’imprevisto momento. Anne teneva le mani poggiate alle gambe di suo figlio mentre la testa faceva su e giù in modo molto veloce e passionale; vorace si può dire. Il membro di Alex, non piccolo, impiastrato dal lucidalabbra nonché dalla saliva materna scompariva e riappariva da quella esperta bocca che lo stava così amorevolmente lavorando. Incredulo di tanta maestria, il ragazzo mise la mano sinistra sulla nuca materna dandole un ritmo ancora più forsennato, tanto da farlo gemere a voce alta, quasi gridando. Anne continuava il suo lavoro, quasi sfinita ma continuò sino a che l’eiaculazione potente di suo figlio non le inondò la bocca e, da esperta donna e da amorevole mamma, ebbe ad ingoiare ogni goccia.

Imbarazzati entrambi e ripuliti dalla loro intimità, Anne e Alex rimasero in auto in silenzio, sino a che a parlare fu il loro grande affetto in un profondo abbraccio e, prima di ripartire in direzione del loro salone da parrucchiere, un altro intimo e profondo bacio a marchio di quella nascente intimità sessuale.

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