Prime esperienze scambiste di una neo-diciottenne

Laura Francesco
15 days ago

Ciao,

sono Laura e vedo che il titolo di questo scritto ti ha indotto ad aprirlo.

Allora in questo caso posso condividere con te quelle che io amo chiamare in modo autoironico “Le mie memorie”. Ho deciso di scriverle dopo che numerosi amici conosciuti in chat (sia uomini che donne) si sono detti molto interessati al sesso ma incapaci di affrontare il discorso col partner. Ho pensato di poterli aiutare mettendo nero su bianco la mia prima volta. O meglio, le mie “prime volte”. In modo tale che ognuno possa fare delle scelte oculate ben sapendo a cosa si va incontro. Su questo argomento ritengo sia meglio essere chiari. Nascondere o alterare la realtà porterebbe solo ad amplificare I problemi successivamente. Quindi… buona lettura a te e (se lo riterrai opportuno) anche al/la tuo/a intransigente partner. Da parte mia resto a disposizione per chiarimenti.

PS: questo racconto è già stato pubblicato dai sottoscritti anche sua altri siti

**********************************************************

Capitolo 1

Io e Francesco stiamo insieme fin dai tempi delle scuole medie (una simpatia iniziata addirittura alle elementari!) ma fui comunque molto perplessa se non addirittura arrabbiata la prima volta che Francesco mi propose di andare al club privè.

“Per il tuo diciottesimo compleanno...” mi disse con l’aria sorniona.

Quel mondo ci aveva sempre incuriosito e invece di rubare la marmellata di nascosto, come si dovrebbe fare a quell’età , spesso ci ritrovavamo con altre coppie di amici adolescenti come noi a spiare le coppiette che entravano nei locali per scambisti più famosi della città, ridacchiando del modo in cui cercavano di entrare senza farsi vedere.

Col senno di poi posso dire che noi ragazze commentavamo ridacchiando, anche per l’atteggiamento e gli abiti delle signore (quasi sempre di mezza età e passa) mentre ora so per certo che i ragazzi (in piena tempesta ormonale) fantasticavano su quello che avrebbero fatto la dentro.

Per me era solo il classico gioco di trasgressione che si fa da ragazzini, quando si inziano a provare i primi pruriti.

Ecco perché di fronte alla proposta di Francesco rimasi interdetta.

Accettai quasi per sfida nei suoi confronti.

D’altronde, mi dicevo, non gli avevo mai fatto mancare niente da quel punto di vista.

Tutti i giochini perversi che avevamo imparato guardando assieme ore e ore di filmati porno su Internet!

Lui, dopo aver buttato lì un sarcastico “sarebbe ora di metterli in pratica!” si schernì, dicendo che non avremmo fatto sesso ma solo guardato.

Ammetto che nonostante le sue rassicurazioni mi frustrava parecchio l’idea che Francesco mi avesse chiesto questo: non gli bastavo?

Ma allo stesso tempo la cosa mi incuriosiva, anche se non lo avrei mai ammesso.

Così, indossati gli abiti della fidanzatina ferita nell'orgoglio, accettai ... "ma solo per guardare" precisai.

Ricordo ancora quella prima volta.

Francesco (neo patentato) riuscì a farsi prestare l’auto di sua madre.

“Facciamo un week-end al lago” la rassicurò “ per festeggiare il 18-esimo di Laura.

“Si ma l’albergo per dormire fuori lo paghi tu !” sussurrai con fare imbronciato mentre salivamo in auto.

Scegliemmo il club che le recensioni su Internet davano come il più distinto e riservato della città e parcheggiamo un pò lontano così da poter avere la situazione sotto controllo mentre ci avvicinavamo a piedi al locale.

Per entrare dovemmo annunciarci tramite un videocitofono.

Quando la porta si aprì ci ritrovammo in quella che intuii essere la reception; una sorta di anticamera completamente isolata dal resto del locale.

Chi era fuori e chi era dentro non aveva modo di vederci o di entrare in quella stanza assieme a noi. Il titolare ci accolse con un sorriso smagliante ma allo stesso interrogativo.

L’atteggiamento della persona (era chiaro che non gli capitava spesso di vedere entrare coppie così giovani) dapprima mi convinse dell’idea che mi ero fatta, ovvero che quel tipo di locale fosse frequentato per lo più da prostitute e single disposti a pagarle, ben sapendo che le signorine avrebbero solo recitato la parte della brava mogliettina, che di notte si trasforma in una dea del sesso.

Ci chiese i documenti e di consegnare tutti gli strumenti multimediali in nostro possesso (anche questo evidenziato a chiare lettere dall’avviso sul bancone che aggiungeva anche un minaccioso riferimento ad un eventuale coinvolgimento dell’autorità giudiziaria in caso di inadempienza). Ammetto che tutto questo mi tranquilizzò non poco.

Poi ci fece accomodare facendo scattare la serratura di una seconda porta che dava sull’interno del locale.

Mentre apprestandoci ad entrare indossavamo le mascherine acquistate durante l’ultima gita a venezia (non avrei mai pensato che l’avrei utilizzata a quello scopo) mi premunii di mandare a Francesco un’ultima occhiataccia, così da fargli capire per l'ennesima volta che lo stavo facendo solo per lui.

Ma non negherò che mentre varcavo quella soglia ho sentito chiaramente uno schizzo di umore scorrere lungo le mie cosce.

La mia eccitazione era a mille ed ero preoccupata di come avrei potuto reagire.

Il posto era carino. Numerose coppie sorseggiavano cocktails, ascoltando musica e guardando spettacoli di spogliarelli maschili e femminili.

“Ma dove sono i single?” mi sorpresi a chiedermi.

Ci sedemmo e iniziammo a bere qualcosa.

Alcuni ospiti indossavano maschere ... altri no (altra assurdità, dal mio punto di vista di neofita).

Quando i drink iniziarono a fare effetto, realizzai che mi stavo rilassando, Francesco mi prese la mano e mi condusse verso una scala che saliva a lato del bar.

Ci ritrovammo in un corridoio di luce soffusa, con una serie di piccole porte.

Immaginavo già di cosa si trattasse.

In ogni stanza c'erano grandi letti e divani con persone che facevano sesso.

Altri guardavano in silenzio ... e si masturbavano.

Mi fermai quasi pietrificata all'ingresso di una di queste stanze. Francesco al mio fianco tratteneva il fiato.

Il mio sesso gocciolava di umori ma ovviamente il mio orgoglio mi impediva di ammetterlo. Non sapevo come comportarmi perché capii che la parte della fidanzatina ferita non poteva più reggere.

Feci un ultimo disperato tentativo per giustificarmi e mi rivolsi a Francesco con espressione severa:i "ricorda” dissi “diamo solo un'occhiata e poi lasciamo questo porcile".

Lui annuì ... ma sapevo già che non sarebbe stato così.

Stavo ancora parlando quando sentii chiaramente una mano appoggiarsi sulle mie natiche.

Mi voltai rapidamente pronta a reagire ma quello che mi trovai di fronte mi colse di sorpresa.

Una bella biondina (poco più che coetanea, pensai immediatamente) dai capelli lisci raccolti in una lunga treccia e gli occhi azzurri.

Mi sorrideva con aria innocente.

Indossava una mascherina da gatto e un baby doll.

Non potei fare altro che ricambiare il sorriso.

"Ti piace?" mi chiese, indicando con un gesto del viso un ragazzo dai capelli scuri (chiaramente palestrato) che stava godendosi un pompino fatto da una signora di mezza età ma comunque ancora molto piacente.

Accanto a loro un altro gentiluomo, sempre di mezza età ma ugualmente bello (“il marito?” pensavo) si masturbava guardandoli compiaciuto.

"È … è molto bello ...” balbettai, riferendomi al giovane.

"È il mio ragazzo ...” mi disse e fissandomi con uno sguardo intenso mi diede un bacio sulle labbra.

Sentii il fuoco dentro.

Non sapevo cosa dire, cosa fare, cosa pensare.

Guardai il mio Francesco. Lui sorrise e annuì.

La ragazza che fino ad allora era stata accanto a me tenendomi la mano sul sedere si spostò di fronte.

Sapevo che mi avrebbe baciato di nuovo. Non mi opposi. Questa volta sentii la sua lingua posarsi sulle mie labbra. Istintivamente chiusi le labbra ancora più forte, resistendo al suo tentativo di entrare.

Le sue mani adesso stringevano le mie natiche e i suoi seni (non enormi ma così eccitati da farmi sentire i suoi capezzoli turgidi) accarezzavano i miei ... altrettanto eccitati.

Iniziai a rilassare le labbra. Lentamente la sua lingua iniziò a trovare spazio e io andai ad incontrarla, appoggiando la mia sulla sua.

Stavo vivendo la mia prima vera esperienza Lesbo.

Chiusi gli occhi. Le nostre lingue e la nostra saliva iniziarono a scambiarsi vorticosamente.

Mi ripresi dallo shock di quello che stavo facendo solo perchè lei uscì dalla mia bocca.

Mi prese dolcemente la testa con una mano mentre con l'altra si abbassava il reggiseno.

Mi stava invitando a succhiarle i capezzoli ... rosa e turgidi come fino a quel momento avevo solo potuto immaginare al tatto.

"Cosa sto facendo ??!!" mi chiedevo mentre iniziavo a succhiare.

"Lui è con te?" mi sussurrò lei all'orecchio mentre io continuavo ad occuparmi del suo seno. "Si... è il mio ragazzo.." le risposi ansimando e senza smettere di leccare.

Non avevo ancora finito la frase che mi resi subito conto che una delle sue mani, fino ad allora delicatamente appoggiate sulla mia testa, si era staccata e il braccio si era allungato verso di lui.

Non so bene cosa successe.

Fatto sta che mi ritrovai con Francesco al mio fianco.

Lei guidava le nostre teste, mentre noi leccavamo i suoi capezzoli. Uno da una parte e uno dall'altra.

Ci stava letteralmente "introducendo" allo scambismo.

E io non opponevo resistenza.

Capivo che tutti i miei taboo stavano piano piano venendo meno.

Francesco si era abbassato la zip e si stava masturbando mentre continuava a leccare con avidità.

La mia vagina era un lago.

Ad un tratto capii dal movimento delle sue mani appoggiate sulle nostre teste che la ragazza ci invitava a rialzare i nostri visi dal suo seno. Ammetto che mi dispiacque. Non mi sarei più staccata da lì.

Riprese a baciarmi con la lingua. Ma questa volta senza entrare nella mia bocca e facendo avvicinare alle nostre lingue anche quella di Francesco.

Mi resi conto che mentre ci baciavamo lei aveva preso in mano il suo membro e lo masturbava.

"Ti va di farmi vedere come lo prendi in bocca ?"

La biondina me lo chiese con un tono per niente imperativo; piuttosto come un invito.

Apprezzavo molto il suo modo di fare gentile.

Annuii con un gesto del capo e per la prima volta da quando eravamo entrati ... mi sentivo veramente a mio agio.

Lei mi posò la mano sul capo e con gentilezza mi fece inginocchiare. Iniziai a succhiare il cazzo di Francesco con avidità, mentre lei con entrambe le mani accompagnava i movimenti della mia testa. Percepii con la coda dell’occhio il suo accennare anche col suo viso ai miei movimenti avanti e indietro

Ad un tratto si inginocchiò anche lei e senza farmi smettere di succhiare mi si avvicinò all'orecchio sussurrando con tono malizioso "posso assaggiarlo?".

Non risposi. Non serviva. Estrassi il cazzo dalla bocca e lo porsi a lei.

In precedenza avevo visto fare tanti pompini nei film porno.

Questa era la prima volta che lo vedevo fare dal vivo. E fra i protagonisti c'eravamo anche io e il mio ragazzo!

Lei era bravissima. Si capiva che le piaceva davvero.

Confesso che fino a quel momento mi era balenata più volte l'idea che lei potesse essere una prostituta assoldata dal locale per intrattenere i clienti.

Ma il modo in cui godeva nel giocare con noi mi fece immediatamente capire che mi sbagliavo.

Guardai Francesco negli occhi. Era la prima volta che gli sorridevo da quando eravamo entrati. Anche lui mi guardava soddisfatto e compiaciuto.

"Ti piacerebbe fare un pompino al mio ragazzo ?". La nuova proposta della nostra compagna di giochi mi giunse inaspettata, mentre mi stavo dedicando a leccare i testicoli di Francesco e la lingua di lei scorreva lungo l'asta nerboruta.

Non nego che il ragazzo della biondina mi aveva attirato fin da subito: sicuramente più attempato di noi, forse addirittura verso la trentina, ma aspetto e fisico da urlo.

Quindi inconsciamente sapevo che speravo di arrivare a quello.

Guardai Francesco in attesa di un cenno di approvazione che non tardò ad arrivare.

La ragazza si sollevò sulle sinuose gambe affusolate (“che invidia” pensai “si vede che fanno palestra entrambi”). Fece sollevare anche me e mi prese per mano.

Ci avvicinammo al suo ragazzo che nel frattempo si stava dedicando alla vagina della signora, mentre lei a sua volta si dedicava al cazzo del compagno.

Il ragazzo ...inginocchiato davanti alle gambe divaricate di lei (che sedeva sul divanetto mentre succhiava il compagno seduto sul bracciolo) metteva in bella mostra uno splendido culetto da atleta. Ricordo ancora perfettamente che in quella posizione (teneva le ginocchia piuttosto divaricate e la schiena inarcata) si distingueva perfettamente il rosa del suo buchino, pulsante anch'esso per le contrazioni provocate dal suo pene in erezione.

Non avrei mai immaginato di potermi eccitare nell’osservare le contrazioni dello sfintere di un uomo.

La biondina ...senza dirmi nulla ... ma come se avesse capito che ero rimasta folgorata da quella vista... si inginocchio e inizio a leccargli il buco del culo.

Capii che voleva portare a mille la mia eccitazione, perchè mentre leccava faceva attenzione a non impedirmi la vista della sua lingua che si insinuava nell'orifizio anale.

E aveva ragione.

Francesco, dietro di me, si godeva la scena e capito il mio stato, ne approfittò per abbassare la zip del mio vestito da sera (per la verità piuttosto castigato visto il contesto) che avevo deciso di indossare per l'occasione.

Non avrei certo immaginato di doverlo togliere, visti i presupposti con cui eravamo partiti da casa.

Rimasi quindi solo con tanga e giarrettiere che avevo indossato sotto.

“Già ... come mai le giarrettiere se nessuno avrebbe dovuto vederle ?” ... mi ritrovai per un attimo a pensare.

Probabilmente il mio inconscio aveva visto più in là della mia volontà razionale?

Mentre questi pensieri mi balenavano per un attimo nella testa ... incrociai lo sguardo con quello del compagno della signora.

Mi fece capire che apprezzava molto la vista del mio corpo.

Mi sentii lusingata ed ancora più eccitata.

Mentre ancora accondiscendevo la mia autostima (che in quel momento andava a gonfie vele) la ragazza sollevò il suo viso dal sedere del compagno ... gli si allungò sopra la schiena e avvicinandosi all'orecchio gli mormorò "abbiamo compagnia...".

Lui sollevò la testa dal fiero pasto che stava consumando e si girò verso di noi. Sorrise amabilmente con una chiara espressione di approvazione.

Era veramente un bel ragazzo.

Vista l'avvenente compagna che si era scelto non poteva essere diversamente.

Ebbi la netta sensazione che apprezzasse sia il mio corpo che quello di Francesco, perché percepii nettamente il soffermarsi del suo sguardo anche sul suo cazzo.

Poi riprese a dilettare la signora con la lingua.

Rimasi spiazzata, perchè mi aspettavo che alla vista di un così tenero bocconcino (a quel punto ritenevo di non essere da meno della biondina) si sarebbe immediatamente rialzato dalla sua posizione inginocchiata, mettendo a mia disposizione il suo notevole giocattolo, che invece continuava a penzolare turgido tra le sue cosce.

“Dovrò conquistarmelo” ...pensai.

Tutto si fece immediatamente chiaro quando la ragazza, che nel frattempo si era rialzata dalla schiena del compagno, mi fece cenno di accomodarmi sotto di lui.

Per farla breve: di li a poco mi ritrovai sdraiata a terra, supina, con la testa fra le gambe di uno sconosciuto che, sostanzialmente, mi scopava la bocca.

A dispetto di quanto possa sembrare era tutto molto dolce e piacevole.

Il ragazzo, che nel frattempo aveva avuto anche l'accortezza di allungare una mano per prendere un cuscino dal divanetto e metterlo sotto il mio capo (procurandomi così una posizione più comoda) faceva scivolare il suo cazzo fuori e dentro la mia bocca con estrema delicatezza, evitando accuratamente di spingerlo troppo a fondo nella mia gola, così da evitare il seppur piccolo senso di soffocamento, per il quale non ero sicuramente pronta ma che avrei imparato ad apprezzare nei mesi a venire.

Sentii le mani della ragazza che mi sfilavano delicatamente le mutandine (ormai inzuppate dei miei umori).

Agevolai l'operazione inarcando leggermente la schiena e divaricando le gambe.

E… per la prima volta nella mia vita... una ragazza mi leccava la fica.

Capii cosa intendevano le mie compagne di classe più “esperte”, quando sostenevano che nessun uomo è in grado di leccare una vagina tanto bene quanto una donna. Evidentemente sapere cosa si prova nel subire un trattamento permette anche di eseguirlo meglio sugli altri. Mi ritrovai a chiedermi se lo stesso poteva valere anche per un pompino fra uomini.

Fu allora che mi chiesi dove fosse Francesco.

Allungai lo sguardo al di là delle gonadi, ormai gonfie di sperma, del ragazzo che mi sovrastava, approfittando del suo lento ma continuo su e giù nella mia bocca.

Francesco si era completamente spogliato.

Constatai che anche lui era veramente un bell'esemplare di maschio e che il suo cazzo non era sicuramente da meno di quello che stavo succhiando.

I nostri sguardi si incrociarono per un istante.

Da come mi guardava capii che stava godendo con me e per me.

Bastò ad entrambe per capire che il gioco stava piacendo e soddisfando entrambe e che ... si poteva continuare.

Francesco si posizionò alle spalle della ragazza che continuava a leccarmi la fica. In quella posizione il suo fondo schiena perfetto (come solo una ragazza giovane può avere) svettava come un trofeo.

Potevo solo immaginare l'invitante spettacolo delle piccole e grandi labbra della vagina che doveva presentarsi in quel momento a Francesco.

Un altro sguardo verso di me. Francesco voleva essere sicuro della mia approvazione.

I suoi occhi scomparirono dalla mia visuale perchè il ragazzo affondò il colpo e rimase dentro la mia bocca per alcuni secondi più del solito.

Gemetti di piacere quando capii che Francesco aveva ricevuto il messaggio, per il fatto che la lingua della ragazza si fermò per un istante e poi affondò ancora più insistemente nella mia fica.

Francesco era entrato dentro di lei... e io ero felice.

Quando il ragazzo mi uscì dalla bocca e riottenni per qualche istante la visuale l'espressione compiaciuta di Francesco mi fece tenerezza. La testa della ragazza iniziò ad ondeggiare avanti e indietro fra le mie coscie sotto i colpi del suo bacino.

Anche lei iniziò a gemere.

Mi resi conto che la nostra performance stava attirando l'attenzione, perché la stanza si era improvvisamente affollata di uomini e donne che si masturbavano compiaciuti, guardando lo spettacolo che stavamo offrendo loro.

“Allora ci sono anche i single” (pensai) “e non solo uomini!”

Mi eccitava l'idea di godere mentre altri si masturbavano guardandomi. Probabilmente si stava scatenando la mia indole esibizionista che fino ad allora avevo soffocato.

Ebbi un primo intenso orgasmo.

Il ragazzo tolse il cazzo dalla mia bocca: penso che se non lo avesse fatto mi sarebbe venuto in bocca perchè l'orgasmo mi aveva fatto sollevare la testa e il suo cazzo mi era arrivato fino in gola.

Ma evidentemente il bello doveva ancora venire.

Il ragazzo abbassò il suo viso verso di me mentre la biondina si ritirava dal mio inguine.

Lui mi baciò con passione, mentre col bacino si faceva largo fra le mie gambe.

Iniziò a succhiarmi i capezzoli mentre il suo cazzo scivolava dentro la mia fica, completamente lubrificata dalla saliva della sua compagna e dagli umori del mio orgasmo.

L'ultimo taboo era definitivamente infranto.

Mi stavo facendo scopare da un'altro uomo di fronte al mio ragazzo di sempre.

E non solo lui mi osservava.

Anche la signora, la cui fica pelosa svettava sopra di me alcuni centimetri dietro la mia fronte, rimasta nella medesima posizione in cui era quando il ragazzo, fino a pochi istanti prima, la leccava, mi osservava seduta sul divano assieme al marito.

Si masturbavano con forza.

Dalla loro posizione, leggermente sopraelevata rispetto al mio viso, temevo che avrebbero potuto schizzarmi con i loro umori da un momento all'altro. Anche questa possibilità però non faceva che accrescere il mio stato di eccitazione.

Quando il ragazzo tornò a baciarmi percepii chiaramente il sapore aspro degli umori della fica della signora ... e scoprii che mi piacevano.

Anche il ragazzo doveva averlo capito.

Non so se fu a causa di un suo cenno. Fatto sta che la signora sollevò il bacino dal divano, fece il passo che la distanziava da noi e si inginocchiò sopra di me ... in modo tale che la sua fica fosse esattamente in direzione del mio viso.

La sua splendida vulva si stagliava sopra il mio naso... pronta per essere assaggiata. La signora si dimostrava molto discreta ed esperta della situazione. Nella posizione in cui si era messa stava a me decidere se andare oltre o smettere.

I colpi del ragazzo si susseguivano nella mia fica, decisi e profondi.

Anche la fica della donna sopra di me pulsava di eccitazione e alcune gocce di umore mi caddero sul viso.

Il profumo intenso di quell'organo sessuale eruttante piacere mi faceva impazzire. All'ennesimo colpo del ragazzo sollevai decisa la testa quanto bastava e... affondai la mia lingua.

Era per me un'altra prima volta: l'ennesima prima volta di quella sera.

Sentii nuovamente il sapore aspro che mi aveva procurato pocanzi il bacio del ragazzo.

Lui si sollevò per permettere alla signora di posizionarsi a 69 sopra di me. Non ebbi il tempo di chiudere le gambe per rilassare un attimo la muscolatura delle coscie, perchè la signora accomodò immediatamente la sua lingua laddove fino ad un attimo prima stazionava il cazzo del ragazzo. In quella nuova posizione, con la fica della donna non più sopra ma ora davanti al mio viso , potevo ammirare anche il suo splendido culetto.

Dietro di me scorsi il suo uomo, ancora seduto sul divanetto che si masturbava.

Mi sorrise, ammiccando verso il tenero buchino della sua donna che pulsava davanti a me.

Capii all'istante: mi stava chiedendo di prepararla perchè lui potesse penetrarlo.

Non me lo feci ripetere.

Dopo alcuni colpi di lingua decisi sulla fica spalancata allungai il collo e iniziai a spostare il movimento della lingua...piano piano ... sempre più su... fino a che arrivai al buchetto rosa.

Ancora una prima volta.

Mi sentivo una verginella alle prime esperienze... e la cosa mi eccitava.

Cercai di produrre più quanta saliva possibile per poi riversarla nel buchino, aiutandomi con la lingua affinché il liquido lubrificante potesse penetrare a fondo.

La mano dell'uomo che mi accarezzava delicatamente la nuca mi fece intendere che poteva bastare.

Allentai la tensione del collo, appoggiandosi sul cuscino e lasciando spazio.

Lo splendido e invitante culo della signora era pronto.

L'uomo si alzò dal divano, i piedi uno da una parte e uno dall'altra del mio viso.

Da quella posizione potevo ammirare sopra di me il nerboruto cazzo, costellato di venuzze rigonfie. E lo scroto, anch'esso evidentemente pronto a scaricare fiumi di liquido seminale.

Fu un attimo. L'uomo piegò le ginocchia quanto bastava affinché il glande fosse esattamente all'altezza del buchino di quella che poi seppi essere la moglie e senza soluzione di continuità affondò il colpo.

Vidi perfettamente quell'enorme oggetto di carne (da quella distanza ravvicinata mi resi conto di quanto fosse lungo e grosso) scomparire completamente nel culo della donna. Non percepii nessun tipo di forzatura; era scivolato dentro come una lama infilata in un panetto di burro fuso. Anche il rantolo di piacere della donna mi confermò che la pratica era per lei del tutto usuale.

Dopo aver assestato il primo colpo l'uomo rimase dentro di lei alcuni istanti.

A pochi centimetri dal mio naso solo il suo scroto, appoggiato fra le natiche e la vulva della moglie, e un sedere ricoperto di pelo scuro, muscoloso e sodo nonostante l'età non più giovanissima.

"Aaaahhhhh".... il gemito di piacere della signora accompagnò il movimento del membro, che iniziò ad entrare e uscire in tutta la sua interezza dal culo.

Lo spettacolo era mozzafiato.

Mi chiesi se anche Francesco stesse provando un piacere così intenso. Col poco margine di movimento che avevo a disposizione, spinsi la testa da un lato per vedere davanti a me.

Capii perché da qualche istante la signora non si occupava più della mia fica.

Si stava facendo scopare la bocca dal ragazzo della biondina.

L'andirivieni dei due cazzi, uno nella bocca e l’altro nel culo della donna, era perfettamente sincronizzato.

Seppur con fatica cercai di capire dove si trovassero la biondina e Francesco perchè all'appello mancavano solo loro.

Li ritrovai sul divanetto da cui si era alzato l'uomo per venire ad inculare la moglie.

Si godevano lo spettacolo, masturbandosi a vicenda.

Ebbi solo il tempo di scambiare un rapido sguardo d'intesa con Francesco perchè l'uomo sopra di me stava allungando una mano dietro di sé, per afferrare con decisione la mia nuca e indirizzare così mio viso verso fica e scroto.

Capii subito cosa dovevo fare e sinceramente non aspettavo altro.

Furiosamente iniziai a leccare tutto quanto avevo davanti: fica, scroto e asta del cazzo, che continuamente scompariva e riappariva da quell'antro invitante che sembrava non averne mai abbastanza.

Ad un tratto, dopo alcuni colpi ben assestati, l'uomo tolse il cazzo dal culo della moglie e si fermò.

L'oggetto penzolava davanti ai miei occhi, grondante di umori.

L'uomo lo spinse leggermente verso il basso: offrendomelo.

Anche questa volta il messaggio era chiaro: inarcai leggermente il viso all'indietro per favorire la penetrazione.

Aprii la bocca mettendo fuori la lingua cosi da creare maggior spazio all’interno della mia cavità orale. L'uomo piegò leggermente le ginocchia ed il cazzo mi entrò fino in gola.

Si. Mi stavo facendo scopare la bocca dal cazzo di uno sconosciuto appena uscito dal culo della moglie!

“Che puttana che sei!”(mi dissi). “No! Le puttane lo fanno per soldi. Tu lo stai facendo gratis e solo per godere. Quindi sei solo una grande troia” (mi replicai). L'idea mi piaceva. Il sapore di cazzo misto agli umori del culo della donna era inebriante.

Il pene dell'uomo mi riempiva la bocca all'inverosimile. Percepivo distintamente le venuzze rigonfie di cui era costellato. Iniziavo a provare sincera curiosità per quanto doveva aver provato la signora nel sentirselo tutto dentro il culo.

Poi, all'improvviso, l'uomo aumentò la frequenza e la profondità dei colpi.

Capii che stava per venire, le pulsazioni del suo glande aumentavano.

Un cazzo di notevoli dimensione e chissà quanto sperma pronto ad eruttare.

In un attimo di lucidità pensai che non ero pronta a ricevere lo sperma di uno sconosciuto ma capivo che in quel contesto e con quel livello di eccitazione non sarei riuscita ad evitarlo.

Per un attimo ebbi paura di poter soffocare.

Ma non mi venne in bocca.

"Aaahhh ti sborro nel culo! Troia!" rantolò l'uomo. "Si .. sborrami dentro ... siii...sono la tua troia!" replicò la donna.

Repentinamente l’uomo sfilò il cazzo dalla mia bocca e altrettanto velocemente lo tornò ad infilare nel culo della moglie. Un colpo netto e il cazzo entrò fino alle palle per subito risalire in modo tale che rimanesse dentro solo poco più del glande.

Ebbi così modo di vedere chiaramente il canale spermatico dell'uomo pulsare più volte, mentre scaricava nel ventre della moglie tutto il carico di eccitazione accumulato dall'inizio di quella incredibile serata.

Credevo non finisse più di venire.

E questo non faceva che aumentare la mia eccitazione al pensiero di quello che sarebbe uscito da quel culetto una volta rimosso il tappo di carne che lo occludeva.

La risposta arrivò di lì a poco.

L'uomo, spossato, si sollevò claudicante per la posizione mantenuta così a lungo e si accasciò sul divanetto.

Accanto a lui la biondina lasciò la presa dal cazzo di Francesco e si precipitò a succhiare gli umori di cui il cazzo dell'uomo era ancora rivestito.

L’ano della moglie si presentava completamente dilatato di fronte a me. Tutto il liquido versato al suo interno iniziò a defluire copiosamente, colando sul mio seno.

Venni una seconda volta mentre le mie cosce tremavano convulsamente.

La donna che fino a quel momento aveva continuato a ingoiare il cazzo del ragazzo, si alzò, si girò e si stese sopra di me. Il suo seno era di notevoli dimensioni.

Iniziò dapprima a baciarmi ma capii che il suo vero obiettivo era un'altro.

Infatti quasi immediatamente iniziò a leccarmi il seno con tutto il suo carico di liquido lasciato dal marito.

Una volta ripulito il tutto, tornò a baciarmi per alcuni istanti, poi si rialzò e si accomodò soddisfatta sul divano.

Ma la serata era appena cominciata.

 

Decisi di prendermi un attimo di pausa per riprendermi.

Tutte quelle novità in una sola volta mi avevano esaltata e provata allo stesso tempo.

Dovevo andare in bagno a rinfrescarmi e uscii in corridoio, attraversando il cordone di guardoni che nel frattempo si era accalcato sulla porta della nostra stanza e che mi scrutavano sbavando mentre passavo in mezzo a loro.

Anche il bagno come tutto il resto del locale era molto carino e pulito.

Nell’ampio atrio stazionavano numerosi tavolini, con grandi vasi di fiori freschi che spargevano ovunque il loro piacevole aroma e davano un tocco di classe agli enormi dispenser di fazzoletti, salviette, lubrificanti, piccoli clisteri monodose e preservativi di ogni genere.

Sui tavoli c'era anche un notevole campionario di giocattoli sessuali messi a disposizione degli ospiti.

La mia attenzione fu attratta da un plug anale, di quelli col finto diamante sul fondo.

Realizzai in quel momento quanto era stato eccitante assistere da una posizione così privilegiata alla sodomizzazione della signora.

Quasi inconsciamente presi uno dei piccoli clisteri ed entrai in uno dei numerosi bagni disponibili.

Poi feci pipì e una rapida doccia.

Tornata nell’antibagno afferrai con fare furtivo (!) il plug che avevo adocchiato poco prima. Scioccamente mi vergognai un poco, perché mentre lo afferravo entrò la signora che poco prima mi aveva scaricato addosso il nettare del marito.

Ricambiai il suo sguardo di complicità e annuìì sorridendo al suo “… faccio una doccia e vi raggiungo!...”.

Rimasi un pò interdetta, perchè lo disse con quel tono che usano le madri quando vogliono tranquillizzare le figlie mentre stanno per uscire lasciandole sole in casa dicendo “amore … torno presto”.

Sorrisi ancora una volta, perchè anche questo servì a tranquillizzarmi non poco in quella inaspettata situazione .

Poi mi diressi decisa verso la stanza dove avevo lasciato Francesco.

Mi sentivo come una star la notte degli oscar, mentre sfilavo fra due cordoni di persone che mi scrutavano. Gli uomini con la cerniera calata e il membro in mano; le donne con le mutandine all'altezza delle ginocchia e le dita che titillavano vagine ormai umide.

Percepivo la loro eccitazione e questo mi esaltava.

Qualche mano mi accarezzò furtiva le natiche.

Pensai che solo un'ora prima avrei reagito in malo modo.

Ora invece, con malcelata innocenza, abbassavo lo sguardo sorridendo maliziosamente.

Sul divanetto intanto il gioco continuava imperterrito, mentre alcune coppie che fino ad allora si erano tenute in disparte si erano fatte più audaci e si erano avvicinate.

Apprezzai il fatto che il periodo di quiescenza dell'uomo che mi aveva da poco inondato il seno di sperma era sul punto di terminare.

Il suo membro infatti era già sostanzialmente turgido, in questo senz'altro aiutato dal lavoro di bocca della biondina, che ora stazionava carponi davanti all'uomo, adagiato sul divano.

Mentre mi avvicinavo, a dispetto delle luci soffuse, la scena si apriva meglio di fronte a me.

Vidi qualcosa che confermò quanto avevo immaginato allorché (ad inizio serata) il ragazzo della biondina aveva squadrato con interesse il pene di Francesco.

Il mio ragazzo stava seduto affianco dell'uomo più anziano, mentre di fronte a lui, esattamente nella medesima posizione della biondina, stava il ragazzo che ...azz...gli stava facendo un pompino?! !

Sul momento esitai.

Non sapevo dove guardare, imbarazzata.

Poi incrociando lo sguardo di Francesco che mi sorrideva pensai che se io ero bisex (come avevo scoperto quella stessa sera) allora avrebbe potuto esserlo anche lui.

Ricambiai il suo sorriso mostrandogli nel contempo con fare lascivo il plug che portavo con me.

Lui ammiccò, indicando i culetti perfetti che i due spingevano verso l'alto inarcando la schiena.

A quel punto avevo l'imbarazzo della scelta.

Puntai istintivamente verso il culetto di lei.

Il suo sfintere rosa si presentava in tutta la sua magnificenza.

Il desiderio di leccarlo fu fortissimo e l' "aaahhh" della ragazza quando affondai la lingua mi fece capire che era anche ricambiato. Dopo qualche minuto il finto diamante faceva bella mostra fra le sue natiche bianche. La facilità con cui l'oggetto era entrato dimostrava ancora una volta l'esperienza accumulata dalla signorina, a dispetto dell'ancor giovane età.

Lei, dopo avermi lanciato uno sguardo di complicità si sollevò, appoggiò le ginocchia sul divano ai lati del bacino dell’uomo e inizio a cavalcarlo mentre lui le leccava i capezzoli con avidità.

Mentre mi gustavo quasi rapita lo spettacolo sentii una mano appoggiarsi sulla mia spalla.

La Signora era già rientrata ma capii dall’aroma che emanava che anche lei si era effettivamente concessa una rapida doccia ristoratrice.

Notai immediatamente il suo sguardo malizioso.

Nell’altra mano teneva un piccolo tubetto di lubrificante e un plug che teneva nell’altra mano, del tutto simile a quello che avevo da poco infilato nel culetto della biondina.

Capii che la donna aveva immediatamente capito le mie intenzioni, quando ci eravamo incrociate in bagno poc’anzi.

Con un fare da maestrina mi fece accomodare in ginocchio sul divano, nello spazio libero lasciato dalle altre due coppie.

“Appoggia le braccia alla spalliera, allarga bene le gambe e inarca la schiena spingendo il culetto verso l’alto” mi sussurrò all’orecchio mentre mi faceva assumere la posizione.

Il modo in cui lo diceva mi fece eccitare ancora di più.

Alla mia sinistra suo marito continuava a farsi cavalcare in modo forsennato dalla biondina che sostanzialmente si stava gustando una doppia penetrazione cazzo+plug.

Alla mia destra…

Mi resi conto solo in quel momento e non senza sorpresa che il ragazzo e Francesco si erano scambiati posto ed ora seduto sul divano era il ragazzo, mentre Francesco…

Non nego che il vederlo per la prima volta con un cazzo in bocca mi lasciò un attimo interdetta ma allo stesso tempo aumentò il mio livello di eccitazione.

La Signora doveva averlo capito perché dopo aver sommariamente lubrificato il plug con un po' di saliva e versato un’abbondante dose di lubrificante fra le mie natiche, iniziò repentinamente ma con delicatezza a spingermi il dildo nel culetto. Non potei trattenere un “Siiiii...” quando il mio ano tornò a contrarsi dopo aver ingurgitato il plug.

Anch’io adesso potevo sfoggiare un culetto agghindato con diamante.

“Piccola, mi credevo che era la prima volta per te, invece è scivolato dentro in un attimo” mi sussurrò all’orecchio la Signora, sempre con tono quasi materno.

Io per un attimo mi sentii arrossire (possibile in quella situazione?) mentre assaporavo il piacere che mi inebriava.

Non replicai, pensando che lei non mi avrebbe mai creduto se le avessi detto che lo era davvero.

La Signora si accomodò tra le gambe divaricate del marito e iniziò a leccare: scroto, asta e culetto della biondina, a seconda di quello che il continuo trottare di lei metteva a disposizione della sua lingua.

Io tolsi le braccia dalla spalliera e abbassandomi avvicinai il viso a quello di Francesco che continuava a succhiare il cazzo del ragazzo.

Con un sorriso me lo offrì e iniziammo a leccare l’asta: uno da una parte e una dall’altra. Dietro di me il marito della Signora, di fronte al quale ora si apriva lo spettacolo del mio culo diamantato e della mia fica gocciolante.

Iniziò a infilarmi nella vagina le sue dita nerborute.

Ad un tratto afferrò il plug e con decisione me lo sfilò dal culo.

Immaginai la scena del mio sfintere, per alcuni secondi completamente e sfacciatamente spalancato di fronte all’uomo e alle due donne.

Il mio culetto non ebbe il tempo di ritornare nella sua posizione di riposo perché repentinamente l’uomo infilò una delle sue dita.

Non capivo che dito fosse; ma era grosso.

Era scivolato dentro piuttosto bene, segno che l’uomo aveva ben pensato, prima di procedere, di lubrificarlo nella propria bocca o molto più probabilmente in quella di una delle due donne.

Iniziai a pensare che la fantasia maturata mentre ero in bagno (la buona pratica del clistere prima di un rapporto anale dovevo averla letta su qualche forum) stava per realizzarsi, ma per quanto grosso fosse quel dito non nascondo che ero un po' preoccupata all’idea che di lì a poco avrei dovuto accogliere nelle viscere qualcosa di dimensioni ben superiori.

Le dita dell’uomo passavano freneticamente dalla mia vagina al mio ano, talvolta usava due dita e mi masturbava contemporaneamente ano e vagina.

Godevo e leccavo. Leccavo e godevo.

Ad un tratto il ragazzo fece cenno a Francesco di alzarsi, facendogli chiaramente capire di mettersi in una posizione consona affinché potessi succhiarlo. Allo stesso modo fece lui poggiando un ginocchio sul divano e l’altro piede ben fermo sul pavimento.

Non avevo mai succhiato due cazzi insieme … anche quella era una prima volta.

E mi piaceva.

Persa in questi pensieri e sopraffatta dall’eccitazione feci solo in tempo a rendermi conto per un istante che le dita dell’uomo dietro di me non stazionavano più da qualche secondo nei miei orifizi.

Abbandonai per un istante i due cazzi che mi stavano davanti e girai il viso, quanto bastava per capire che l’uomo si era alzato ed ora il suo glande puntava dritto verso il mio culo.

Come se fosse consapevole che la cosa mi destava qualche preoccupazione, la biondina lasciato il destriero che aveva cavalcato fino a quel momento, si era alzata in piedi e accomodata al mio fianco.

Afferrate saldamente le mie natiche con le mani, dandomi la schiena (o meglio, il culetto) e col viso rivolta verso l’uomo mi dilatava i glutei e insalivava con foga il mio sfintere.

L’uomo, come ulteriori gesto di benevolenza nei miei confronti, prese il lubrificante che sua moglie aveva portato con sé dal bagno e inondò di gel il suo membro.

Un intenso aroma di fragola mi inebriò.

Tornai ad occuparmi dei cazzi che avevo davanti.

Ero eccitata e ormai consapevole di essere alla mercé di questi esperti dello scambismo, che sapevano bene come comportarsi per non mettere a disagio i loro partner occasionali.

Sentii nettamente le pulsazioni del mio cuore e le contrazioni della mia vagina aumentare di frequenza quando percepii che il viso della biondina si allontanava dalle mie natiche, pur mantenendole divaricate con le mani.

Alcuni istanti e il glande dell’uomo era appoggiato al mio culetto.

Lo percepii in tutta la sua dimensione.

Appoggiato lì mentre imprimeva una leggera pressione, insufficiente però a farlo entrare, come se stesse aspettando il via da qualcuno o da qualcosa per farsi spazio dentro di me.

La Signora iniziò ad accarezzarmi la testa e la sua mano correva dai capelli lungo tutta la schiena fino ai glutei. Per poi risalire e ricominciare.

Succhiavo e godevo, godevo e succhiavo.

“Rilassati” mi sentii sussurrare.

Voltai leggermente il viso: era la la Signora che, avvicinato il suo viso al mio, mi fissava sorridente.

Aveva infine capito che era veramente la mia prima volta.

“Ho...ho voglia di essere inculata...” mugugnai a mia volta, mentre lei continuava ad accarezzarmi.

Mentre pronunciavo quelle parole sentii nettamente il mio sfintere rilassarsi e il glande dell’uomo iniziare dolcemente a trovare quella via che stava cercando.

“Ti piace” ? Mi chiese la Signora conoscendo già bene la risposta.

“Siiii… lo voglio dentro…. lo voglio dentro...” pronunziai sempre sussurrando.

Scorsi il cenno d’intesa che la Signora rivolse al marito.

La pressione aumentò leggermente e il glande scivolò completamente dentro.

“Siii… lo voglio dentro tutto…!”

Questa volta mi resi conto che il mio tono di voce si era fatto più alto e quasi perentorio. Infatti, questa volta l’uomo non attese il cenno della moglie… e affondò il colpo.

Non brutalmente ma con decisione e continuità il cazzo entrò fino in fondo.

Mi sembrava di sentire il glande nella pancia.

La mia fica pulsava e gocciolava.

Mi aspettavo iniziasse a stantuffarmi il culo a più non posso, invece, dopo aver stazionato alcuni secondi completamente dentro il mio culo l’uomo tolse completamente il cazzo.

Percepii che se lo stava facendo succhiare dalla biondina e mi congratulai con me stessa per aver deciso di fare il piccolo clistere quando ero stata in bagno.

Pensai che tutti quei forum Hard consultati con Francesco ora venivano buoni

Poi così come era uscito ripiombo dentro di me.

La sensazione di fresco che sentii a livello dello sfintere mentre mi penetrava mi fece capire che aveva utilizzato nuovamente un’abbondante dose di gel lubrificante

Gliene fui grata.

Questa volta iniziò a scoparmi il culo.

Dapprima lentamente.

Poi via via aumentando il ritmo dei colpi.

Lasciai i cazzi che stavo succhiando per godere completamente di quel momento.

Abbassai la fronte sul divano e chiusi gli occhi.

Sentivo nettamente le venuzze di quel cazzo nerboruto che entrava e usciva dal mio culetto.

Ad ogni colpo lo scroto dell’uomo sbatteva sulla vagina.

Ormai il cazzo scivolava dentro e fuori dal mio culo come se non avessi fatto altro da anni.

Anche la ragazza aveva mollato la presa delle mie natiche dal momento che non era più necessario agevolare la penetrazione e si era dedicata ad altro.

Mi resi conto di dove si era posizionata non appena aprii gli occhi e sollevai la testa.

Non essendo più impegnati a riempirmi la bocca, Francesco e il ragazzo si stavano dedicando ad altro e la scena che stava preparandosi dimostrava che quella sera non avevo ancora visto e provato tutto.

La ragazza stava supina, con la nuca appoggiata ad uno dei braccioli del divano.

Le gambe divaricate e appoggiate sulle spalle del ragazzo; il sedere ben sollevato in modo tale da agevolare le operazioni.

Il suo ragazzo la stava inculando (un piede sul divanetto e uno ben poggiato a terra)

Il plug che avevo infilato nel culo della biondina ora stazionava in quello del ragazzo, che faceva bella mostra di se esattamente in direzione del mio viso.

Appena più in là, il cazzo di Francesco stazionava nella bocca della Signora.

Dopo aver insalivato per bene il cazzo di Francesco la Signora si avvicinò ai glutei del ragazzo e assecondando l’andirivieni dei suoi fianchi tolse delicatamente il plug.

Capii immediatamente cosa stava per succedere di lì a poco.

Fece cenno a Francesco di avvicinarsi mentre con le mani allargava le natiche del ragazzo.

Non fui sorpresa nel vedere che Francesco non si fece ripetere l’invito due volte, mentre i colpi del ragazzo nel culo della biondina diminuivano di intensità, fino quasi a fermarsi.

Francesco appoggiò il suo glande a quel magnifico buchino rosa che (lo ammetto) in quel momento mi sarebbe piaciuto leccare, se non fosse che Francesco si frappose fra quello e il mio viso, appoggiando a sua volta un piede sul sedile del divano e lasciando l’altro a terra.

Ora era il buchino di Francesco che si stagliava magnifico di fronte a me.

Attraverso le gambe di Francesco potei ammirare tutta l’eccitante scena del suo glande che dapprima si appoggiava sull’ano del ragazzo e poi scompariva all’interno, accompagnato da un gemito di entrambi gli uomini.

La lentezza con cui per ovvie ragioni si svolgevano le penetrazioni di quell’incredibile quanto eccitante trenino mi permise di realizzare la fantasia che avevo espresso alcuni istanti prima; iniziai così a leccare voluttuosamente il culetto di Francesco.

L’eccitazione era alle stelle per tutti.

L’uomo dietro di me lo dimostrava aumentando a più non posso la frequenza dei suoi colpi.

“Sborro!”… gridò all’improvviso ritraendosi dal mio culo.

Non nego che un po' mi dispiacque, dal momento che pregustavo già di godere a mia volta del fiotto caldo che ad inizio serata avevo visto inondare il culo della Signora.

Come se si fosse trattato di un segnale in codice, la Signora che fino ad allora si era mantenuta nei pressi del trio leccando a destra e a manca, all’annunciò del marito si precipitò dietro di me.

Potei solo immaginare cosa stava succedendo, confortata in questa mia ipotesi dalle espressioni eccitate degli altri tre compagni di giochi e degli astanti spettatori, che all’allontanarsi repentino della Signora l’avevano seguita con lo sguardo e ora stentavano a staccare gli occhi dalla scena di cui stavano godendo.

“Sto per venire anche io...” mi apostrofò Francesco ansimando.

Senza aspettare un mio segnale di approvazione, ormai scontato, uscì dal culetto del ragazzo e voltandosi di scatto mi offrì il suo cazzo, turgido come forse mai prima d’ora.

Non feci in tempo a pompare che due o tre sole volte perchè subito percepii il classico pulsare del pene che sta per eruttare il suo nettare.

Ebbi solo il tempo di fissarlo negli occhi e dire …:” vienimi in bocca amore...”

Il primo copioso schizzo di sperma, accompagnato da un “Aaaaggghhh...” di Francesco, mi inondò il viso.

Prontamente ripresi in bocca quel glande violaceo.

Sembrava non dovesse finire mai.

L’eccitazione di quanto provato fino a quel momento aveva fatto si che i testicoli di Francesco producessero una quantità inusuale di liquido, che ora si stava riversando nella mia bocca.

Iniziai ad inghiottire a più non posso.

Buona parte del liquido, dal momento che comunque continuavo anche a pompare, iniziò ad uscire dai lati della bocca e a colarmi dapprima ai lati del mento e poi a sgocciolare sul divanetto.

Lasciai uscire il cazzo di Francesco dalla mia bocca solo nel momento in cui fui sicura che anche l’ultima goccia di liquido seminale era uscito e il cazzo stava iniziando a perdere un po' del suo vigore.

Francesco si accasciò esausto e fu allora che ebbi conferma di quanto poco prima avevo solo potuto ipotizzare.

Mentre ancora mi trovavo alla pecorina cercando di superare l’ennesimo orgasmo che quella sborrata mi aveva provocato, si materializzò al mio fianco la Signora.

I rigagnoli dello sperma del marito inondavano ancora il suo viso e il suo splendido seno.

Si avvicinò al mio viso e iniziò a leccare lo sperma regalatomi da Francesco alcuni istanti prima.

Poi mi offrì il suo seno e a mia volta iniziai a leccarlo senza tralasciare di fare mio quanto era rimasto del liquido seminale del marito.

Mentre le nostre lingue si scambiavano lo sperma dei rispettivi compagni fummo interrotte da un gemito che sovrastava quelli dei vari avventori della stanza, molti dei quali a loro volta non avevano resistito e uno dopo l’altro (uomini e donne) si accalcavano ai vari distributori di fazzoletti sparsi nella stanza.

“Aaaarggghhhh….sto per venire”. Il gemito proveniva giusto di fronte a me e la Signora.

Ci eravamo quasi scordati del ragazzo e della biondina.

Anche nel loro caso… le performance della serata avevano portato ad un livello altissimo l’eccitazione ed era arrivato il momento di prendersi un po' di meritato riposo.

“Siii… sborrami in faccia…!”.

Gli occhi da cerbiatta ed azzurri come il mare della biondina fissavano quelli del ragazzo, mentre inginocchiata di fronte al suo bronzo di riace, con la bocca spalancata e la lingua semi protesa all’infuori lo invitava a schizzare il suo nettare.

Mentre il suo uomo si masturbava con foga pronto ad eruttare, la maliziosa girò lo sguardo verso di noi e: “...mi fate compagnia?” ammiccò, facendo l’occhiolino e avanzando un sorriso birichino.

Non ce lo facemmo ripetere due volte.

Avvicinammo i nostro due visi a quello della ragazza: guancia a guancia, una da una parte e una dall’altra giusto in tempo per veder partire il primo schizzo colpirle il ciuffo ribelle che le cadeva sulla mascherina, per terminare la sua corsa un po' in bocca e un po' sulla lingua.

Più o meno la stessa sorte toccò agli schizzi successivi che il ragazzo ebbe la prontezza di dirigere uniformemente su tutti e tre i nostri volti.

Non resistetti alla voglia di assaporare anche quel nettare e mi ritrovai anch'io a bocca spalancata e lingua protesa, nella speranza di poter ricevere il maggior numero di schizzi possibile fra tutti quelli che il ragazzo aveva mantenuto in serbo per tutta la serata... fino a quel momento. 


Continua...


Linea Erotica Z