Un marito complice. Primo capitolo. La prima gang.

pennabianca
21 September 2023

Mi chiamo Lucrezia, ho 36 anni e da sei sono sposata con Paolo, che ha due anni più di me. Lui è un bell’uomo, alto, biondo, occhi chiari di un azzurro stupendo, un bel fisico asciutto e muscoloso, le mani sono grandi e forti e, fra le gambe, ha una splendida dotazione, ben oltre la media, che lui usa in maniera davvero stupenda. Io sono mora dai capelli lunghi, occhi scuri, bocca ampia e carnosa, un seno di una quarta misura, il ventre piatto, un bel culo e cosce lunghe e affusolate. Ci siamo conosciuti circa otto anni fa, ad una festa di una amica comune. Io venivo da un periodo molto difficile, perché da un mese mi ero lasciata con il mio fidanzato, per la sua incontrollabile gelosia. Era un ragazzo abbastanza carino, molto ricco e questo gli permetteva di pretendere il totale controllo su di me. Era di una gelosia asfissiante, così, alla fine, l’ho mollato. Ha fatto un sacco di tragedie, mi ha minacciata se non tornavo con lui, ma io, esasperata dalla sua gelosia, ho deciso che era ora di abbandonarlo. Un mese dopo, mi trovo a questa festa di amica che conoscevo da tempo e vi era anche Paolo che, naturalmente, era l’oggetto dell’attrazione di buona parte delle ragazze presenti. Io avevo una voglia di cazzo da far paura. Avevo indossato una mini talmente corta che, al solo sollevare le braccia, metteva in mostra fica e culo. Tacchi alti ed una camicetta bianca, sotto cui era visibile un reggiseno a balconcino che gonfiava ulteriormente la mia quarta misura. Ci siamo dati uno sguardo e, in quel momento, ho deciso che quella sera doveva essere lui a soddisfare il mio prurito vaginale. Ho parlato con lui per tutta la sera, stuzzicando il suo interesse continuamente e, quando mi sono resa conto di aver suscitato il suo desiderio, senza dir nulla, ce ne siamo andati. Giunti nel parcheggio, lui mi ha chiesto solo se doveva portarmi a casa mia o a casa sua. Gli ho risposto che per me era indifferente e, dopo pochi minuti di strada, entravamo nel portone di una palazzina e, saliti in ascensore, siamo entrati in casa sua. Per tutto il tragitto nessuno di noi due ha parlato, ma, appena chiusa il portone dietro di noi, ci siamo avventati l’una contro l’altro, in maniera famelica. Esatto, avevo forte il desiderio di divorare quel maschio, come una mantide religiosa. Quando mi sono inginocchiata davanti a lui e mi sono ritrovata fra le mani e davanti alla bocca quella splendida dotazione, grossa e dura, ho avvertito subito un brivido di piacere percorrermi la schiena e mi sono bagnata all’istante. Scopare con lui, quella sera, è stato qualcosa di veramente stupendo. Mi ha scopato per così tanto tempo, che nemmeno mi sembrava vero. Ha goduto ripetutamente in entrambi i miei buchi. Sembrava non esser mai pago di sentire le mie grida di piacere e, soprattutto, continuava a scoparmi in continuazione, passando dal culo alla fica, alla bocca e poi di nuovo nella fica e poi nel culo. Era una girandola di orgasmi che non finiva mai. Alla fine, sfiniti, ci siamo addormentati, senza neanche rendercene conto. All’alba mi sono svegliata fra le sue braccia e ho visto quel membro che mi aveva fatto così tanto godere; allora l’ho preso ancora in bocca ed ho ricominciato a succhiarlo, facendolo diventare subito bello duro. Lui si è svegliato, ha sorriso e si è complimentato con me.

«Che adorabile e insaziabile puttana che ho nel mio letto, questa mattina! Nonostante tu abbia preso cazzo per tutta la notte, questa mattina ne vuoi ancora! È davvero fantastico!»

Le sue parole mi hanno gonfiato d’orgoglio e, senza dir nulla, son salita su di lui e mi sono infilata dentro quel palo di carne viva, che subito mi ha fatto godere. Mi ha scopato di nuovo, facendomi godere ancora moltissimo e, al momento dell’orgasmo, l’ho pregato di venire nella mia bocca.

«Sborrami in bocca! Voglio bere il tuo seme. Mi hai farcito ogni buco questa notte, ma non nella bocca, quindi disseta la mia voglia di piacere.»

A causa della notte così intensa di orgasmi, pensavo che la sua sborrata fosse stata abbastanza contenuto, invece, nel momento dell’orgasmo, mi ha gonfiato letteralmente le guance da quanta me ne ha riversato in bocca. È stata la colazione più bella che abbia mai avuto in vita mia. Quando mi ha riaccompagnato a casa, mi ha chiesto un contatto telefonico e, due giorni dopo, mi ha invitato a cena. Durante la cena, abbiamo parlato delle nostre esperienze passate ed entrambi ci siamo trovati a raccontare le stesse esperienze e verificare che avevamo vissuto gli stessi identici problemi. Anche lui era stato costretto a mollare per problemi di gelosia della sua lei e così, da qualche tempo, pensava solo al sesso e basta, ma anche questo gli aveva creato dei problemi, perché le donne con cui scopava, diventavano possessive e gelose. Quando gli ho detto che io avevo avuto lo stesso identico suo problema, subito ci siamo resi conto che entrambi cercavamo la stessa cosa: la libertà di scegliere la persona con cui stare, senza l’ossessione della gelosia. Dopo cena siamo tornati di nuovo a scopare. Anche in questa occasione ho goduto moltissimo fra le sue braccia. Appagato il nostro desiderio di piacere, siamo rimasti a lungo a letto distesi ed abbracciati, e lui, fin da subito, mi ha detto che ero la femmina che stava cercando, perché con me si era sentito bene e, in questi due giorni, aveva pensato a lungo a me. Anch’io mi ero sorpresa a pensare a lui e così è nata la nostra storia. Dopo due anni di fidanzamento, durante i quali abbiamo passato momenti indimenticabili, ci siamo sposati. Il matrimonio ha solo rafforzato di più la nostra intesa. Con lui ho vissuto esperienze assolutamente uniche. Piace ad entrambi frequentare spiagge nudiste, dove abbiamo avuto esperienze molto appaganti, perché gli piace esibirmi ed io mi bagno in maniera incredibile quando lui mi propone di far la troia con altri. Adoro vedere i cazzi che si gonfiano quando mostro il culo o la fica. Queste cose sono per me come una droga, che mi obbliga a desiderare sempre più spesso di vivere queste emozioni così forti e travolgenti. Lui è il grande organizzatore di questi giochi perversi, ma in queste occasioni è anche un incallito voyeur. Mi osserva con desiderio, mentre interagisco con chi mi guarda, con chi si masturba per me, con chi mi sborra addosso, facendomi impazzire dal piacere. Ama immortalare quei momenti con foto/video, che poi, insieme, rivediamo e, oltre ad eccitarci di più, permettono di migliorare sempre più le mie performances. Da ultimo, ad entrambi è venuta una fantasia che, fino ad ora, non avevamo mai messo in pratica. In tutte le occasioni in cui lui mi ha esibito, nessuno dei maschi mi ha mai scopato, mentre ora desidera che io mi cimenti in una gang, dove sono alle prese con almeno tre uomini. Quando mi ha proposto questa esperienza, ho avvertito, dentro di me, sensazioni contrastanti. Ero affascinata dall’idea di essere l’oggetto del desiderio di tre maschi, ma, nello stesso tempo, ho avuto paura di non riuscire ad esser spigliata con loro.

«Devi stare tranquilla, perché saranno persone estremamente selezionate, tranquille, che non ti faranno alcun male, se non farti godere tutti assieme. Se sarà necessario, ti coprirò gli occhi, così, bendata, potrai solo godere delle sensazioni che riceverai, senza alcun timore.»

Seppur con ancora qualche dubbio, gli ho chiesto di organizzare la gang-bang. Dopo circa una ventina di giorni, mi dice che il sabato successivo saremmo usciti per andare a trovare Luca, un singolo cui ha mostrato la mia foto e non vede l’ora di sbattermi come una troia. Al solo sentir quelle parole, già mi provocava le farfalle allo stomaco. Il sabato mattina, mi sono preparata con cura: sono andata dall’estetista, parrucchiera e, insieme a lui, ho acquistato un abito adatto alla serata.

Era un vestito molto semplice, con cinque bottoni davanti che, naturalmente, solo tre venivano lasciati chiusi, sotto un paio di sandali dal tacco alto e basta. Il trucco leggermente più marcato, soprattutto le labbra sono state ricoperte di rosso fuoco per rendere più evidente la mia bocca da succhiacazzi. Quando siamo giunti a casa di Luca, erano già presenti anche gli altri due soggetti di questo gioco a tre. Tutti erano più grandi di noi, come minimo quarantenni, ma fisicamente molto palestrati. Vedere tutti quei muscoli tesi, sotto delle magliette attillate, mi ha, in qualche modo, fatto tremare. Paolo, nel mostrarmi questi tre maschi, si è girato verso di me e, con aria sorniona, mi ha parlato con un tono pacato ma deciso.

«Lui è Luca, Marco e Luigi; come vedi sono tre maschi fisicamente molto dotati e appena aprirai i loro pantaloni, capirai immediatamente cosa ti aspetta.»

Senza aggiungere altro, ha preso un foulard nero e mi ha bendato gli occhi. Immediatamente ho sentito le mani di quegli uomini su di me. Sentivo anche la loro voce ed i loro commenti.

«È veramente molto bella. Molto di più di come appare nella foto. Se poi è anche brava come l’hai descritta tu, allora sicuramente ci divertiremo molto a farla godere fino a stremarla.»

Mi hanno slacciato il vestito, bottone per bottone, con una calma estrema. Non sapevo chi dei tre lo stesse facendo o, forse, poteva essere anche mio marito. Per l’occasione Paolo aveva portato con sé, oltre ad una video camera, anche una macchina fotografica digitale, perché voleva immortalare ogni singolo momento di questo gioco. Appena mi hanno denudata, subito delle mani hanno preso ad accarezzarmi natiche e cosce. Non lo facevano tutti assieme, ma solo due mani distinte che mi hanno fatto vibrare e nello stesso tempo eccitare. Mi sarei aspettata che tutti mi saltassero addosso, invece avevo la netta sensazione che si alternavano su di me per farmi godere. Ho fatto un profondo respiro e, poi, sentivo Paolo che interrogava probabilmente quello che mi stava carezzando.

«Ti piace? Senti come è liscia la sua pelle? Senti come sono gonfi i suoi seni, sono molto sensibili; se li accarezzi e stimoli suoi capezzoli, gode molto... hai notato come è sodo il suo culo?»

Non so a chi apparteneva la voce che gli ha risposto.

«Ha una pelle che sembra seta, i suoi capezzoli sono veramente un invito a succhiarli.»

Poi ho sentito altre due mani aggiungersi alle altre e così, ora, ero maggiormente stimolata perché alcune dita sono finite con l'esplorare i miei buchi. Qualcuno mi ha fatto piegare in avanti e una bocca calda mi ha baciato. Paolo continuava ad elogiare le mie qualità di femmina in calore.

«Continuate ad eccitarla, perché quando comincerà a gemere sarà pronta a fare tutto quello che vorrete, ma anche a fare tutto quello che lei vorrà, perché non ama essere passiva.»

Ero al settimo cielo. Sentire mio marito elogiare le mie qualità, mi stava eccitando molto di più. Ho sentito due dita scivolare tra le gambe ed insinuarsi direttamente nella mia fica.

«Accidenti! È già bagnata fradicia! Questo gioco la sta eccitando moltissimo.»

Sono rimasta un attimo interdetta, perché la mano che mi aveva accarezzato sicuramente doveva essere quella di mio marito, che constatava quanto mi stavo eccitando. Era vero, ero eccitatissima, ma, nello stesso tempo, mi sentivo serena e desiderosa di godere. Mi hanno fatto dischiudere le gambe e, improvvisamente, mi sono sentita stretta fra corpi nudi che premevano contro di me. Quello dietro, ha appoggiato fra il solco delle mie natiche una verga sicuramente grossa, come quella di Paolo o, forse, anche più, mentre quello davanti, più alto di me, ha appoggiato anche lui qualcosa di estremamente grosso, appena sopra il monte di Venere ed ho sentito chiaramente quella mazza arrivare a lambire i miei seni. Fremevo, mentre sentivo le farfalle nello stomaco che rendevano le mie gambe molli. Mi hanno sollevato, e dopo pochi passi ho capito che eravamo giunti in camera, perché sono stata adagiata sopra un letto. Ho sentito Paolo chiedermi di tenere le cosce aperte e di offrirmi al loro sguardo. Ero immobile ed ho avvertito che qualcuno era salito sul letto, perché subito dopo ho avvertito un membro duro sfiorare le mie labbra. Senza esitare l’ho afferrato e l’ho portato alla bocca, mentre qualcuno ha iniziato a succhiare i miei capezzoli. Ancora la voce di Paolo mi ha dato un nuovo ordine.

«Prendilo in bocca e succhialo; quando lui sarà pronto a riversare nella tua gola tutta la sua sborra, voglio che la ingoi.»

Intenta a succhiare quel membro, ho sussultato quando una lingua calda si insinuata fra le pieghe della mia fica ed ha cominciato a leccarmi. Mi prendeva il clito fra le labbra e lo sfregava contro la lingua dura. Era qualcosa di meraviglioso, mi piaceva così tanto che ho preso a succhiare il cazzo che avevo in bocca con ancora più verve. Questo ha fatto gemere l’uomo che me lo spingeva sempre più in gola.

«Meravigliosa! Lo succhia in una maniera veramente stupenda!»

Godevo anche del piacere che mi procurava la bocca dell’altro maschio che si dedicava ai miei capezzoli. Mi sentivo succhiare e stimolare con forza i miei punti erogeni, stretti fra i denti, e tutto questo mi procurava un misto di piacere dolore, veramente da delirio. Ad un tratto ho avvertito forte il desiderio di vedere questi tre maschi all’opera, così senza dir nulla, mi sono tolta la benda. Paolo mi ha sorriso e ha annuito soddisfatto della mia scelta. Ora mi trovavo tra le mani quelle tre verghe possenti che si alternavano nella mia bocca. Ne succhiavo due contemporaneamente, mentre il terzo mi faceva godere leccandomi la fica. Ho avuto un orgasmo forte, intenso, che mi ha scosso tutta, dalla testa ai piedi. Sentivo forte il desiderio di essere posseduta, ma loro erano di tutt’altro avviso.

«Paolo, amore, permetti a questi uomini di scoparmi. Sento che voglio essere posseduta con forza, fino in fondo. Li voglio sentire dentro di me. Ti prego. Ti prego, lo voglio.»

Nessuno mi ha risposto, ma hanno continuato ad eccitare il mio corpo, facendomi provare un nuovo orgasmo che ho urlato con tutta me stessa. Poi Luca si è disteso sotto di me e, finalmente, mi sono impalata su di lui. Ho sentito quel cazzo che dilatava la mia fica e scivolava tutto dentro di me, regalandomi immediate sensazioni da sballo. Marco mi ha presentato il suo pene alla bocca e l’ho subito infilato tutto in gola, mentre sentivo Luigi che stava lubrificando il mio culo. Un lungo brivido mi ha percorso la schiena al pensiero che, fra poco, sarei stata posseduta anche in quel buco. Ha lavorato con solerzia il mio fiorellino, fin quando ha notato che ero pronta e rilassata, così mi ha fatto distendere sul corpo di Luca e, inginocchiatosi dietro di me, ha appoggiato quella grossa verga al culo. È stato qualcosa di veramente incredibile sentirlo scivolare dentro di me, che avevo già un grosso ingombro davanti. Quelle due aste hanno dilatato in maniera superba i miei buchi. Paolo fotografava e riprendeva ogni attimo, ogni singolo gesto di quell'operazione. Luigi mi ha lasciato un po’ di tempo affinché mi abituassi alla nuova penetrazione e, poi, con perfetto sincronismo hanno preso a pomparmi, mentre Marco mi ha di nuovo offerto il suo cazzo da succhiare. Ero piena, ingombra in ogni mio buco, e quella sensazione mi procurava piacere in continuazione. Ho goduto, urlato tutto il mio godimento con una lunga serie di orgasmi che sembravano non finire mai. Si sono alternati, scambiandosi i buchi per molto tempo e, quando Paolo mi ha guardato negli occhi ed ha visto che il mio volto appariva stremato dal piacere, ha sorriso soddisfatto.

«Adesso copritela di sborra. Voglio che le schizziate addosso tutto il vostro piacere.»

Mi ha fatto inginocchiare in mezzo a loro con la bocca aperta ed ho ricevuto, per buona parte in faccia, tutto il loro piacere. Schizzi bollenti hanno colpito le mie guance e, scorrendo lungo il viso sono colati giù fino ai seni. Ho succhiato e spremuto quelle canne roventi fino all’ultima goccia. Poi, soddisfatti, tutti e tre si sono complimentati con me.

«Paolo, complimenti, la tua donna è una magnifica puttana! Ci ha fatto godere a lungo e bene; sei molto fortunato ad avere una femmina così lasciva al tuo fianco.»

Mi sono sentita davvero inorgoglita, perché ho visto la soddisfazione negli occhi di mio marito e questo per me era la cosa più importante. Questa è stata la prima esperienza, che ho vissuto con tre uomini contemporaneamente, ma oltre a questa, con mio marito ho vissuto anche altre esperienze, davvero uniche.

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