la mia prima volta gay

star
2 days ago

Da ragazzi di un tempo, senza internet e senza telefonini, ci si affidava ai racconti, ai sentito dire degli amici.

E così si fantasticava, lavorando di immaginazione. Mi capitò di trovarmi davanti a qualche immagine "omo". Vedere quei piselli eccitati nel contatto con un altro uomo, la penetrazione, il pompino ... Sentii una eccitazione crescente che mi turbò. Mi trovavo a desiderare quel contatto, a toccare un altro maschio, a farmi toccare da un altro maschio. La cosa strana è che quei pensieri venivano e poi magari scomparivano anche per mesi, per poi ripresentarsi all'improvviso, dirompenti, senza alcuna giustificazione o stimolo. Mi capitava di  masturbarmi  immaginando di fare sesso con un uomo, di essere penetrato. E sì, perché le fantasie erano da passivo, nessun desiderio di essere parte attiva. Iniziai a toccarmi il buchino, scorrendo il polpastrello in senso circolare e su e giù, mentre mi masturbavo. Il dito si faceva ogni volta più sfacciato, fino a quando provai a spingerlo dentro. Mi feci male, non era una bella sensazione. Ma più che il fastidio poté il desiderio: il mio letto aveva la pediera con un piccolo pomello con una punta arrotondata all'altezza giusta per potercisi sedere sopra .... L'eccitazione era tanta, il cuore mi andava a mille mentre mi appoggiavo col buchino su quel coso e lasciavo che il mio peso facesse il resto .... MI mancava il respiro, ero tremante. Quel pomello stava scivolando dentro di me, dolore e piacere che divenne incontrollabile quando arrivò in qualche modo a stimolare la prostata. Quando venni, le pulsazioni coinvolsero la mia parte posteriore, il buchino violato pulsava intorno a quel pomello. La cosa strana che quella attrazione per il maschio si fermava al sesso, nel senso che non ho mai sentito in vita mia alcuna attrazione per un ragazzo reale, mai mi sono neppure invaghito di un uomo. Come vi dicevo, la voglia di maschio poteva scomparire per lunghi periodi. Sono arrivato molto più avanti negli anni a soddisfare questi desideri proibiti che non avevo mai il coraggio di concretizzare usando zucchine, carote, cetrioli o cazzi finti fatti in casa con i calzini arrotolati strettamente, uno intorno all'altro, fino alla dimensione voluta e un profilattico a coprire il tutto: non ci crederete ma è una consistenza incredibilmente naturale e poi c'era anche il fattore scomparsa, perché bastava disfarlo per far scomparire qualunque traccia... Un giorno scoprii una chat gay e cominciai a prendere contatto con altri maschi con cui scambiarsi confidenze, desideri, fotografie. Scoprii il piacere di mostrami, di "offrirmi" agli occhi ed ai desideri di tanti che commentavano le mie gambe, i piedi, le natiche. Qualcuno mi disse che avevo forme femminili ma che per valorizzarle avrei dovuto depilarmi. Lo feci. Anche il depilarmi completamente divenne fonte di eccitazione. Una piccola strisciolina verticale era rimasta sul pube, null'altro, ero nudA e la cosa mi piaceva un sacco, mi guardavo allo specchio in tante pose ed in effetti sembravo molto femmina. Ma il volto era maschile, purtroppo, per cui mi guardai bene dal mostrarlo, neppure celato. Aggiunsi un reggiseno e un perizoma, aggiunsi la cam che mi riprendeva di spalle. Infiniti i commenti, alcuni molto divertenti e gratificanti: "Porco ... hai culo più bello di quello di mia moglie!". Su quella chat incrociai un massaggiatore che si faceva pubblicità, lo contattai, sarebbe stata una occasione d'oro per farmi toccare da un maschio. Ci andai. Lui era un bel tipo, lo trovai in maglietta e pantaloncini nel suo studio, allestito a casa sua. Mi invitò ad andare a svestirmi in bagno ma io gli risposi che non era necessario, dato che sarei dovuto uscire da lì comunque nudo, quindi tanto valeva spogliarmi lì. Mi fece distendere sul lettino a pancia in giù. Man mano che mi massaggiava, partendo dal collo, mi accorsi che si era eccitato e non lo nascondeva affatto. Mi si metteva davanti in modo da farmelo trovare davanti alla faccia, veramente a pochi centimetri. Alzai gli occhi, incrociai il suo sguardo e rimanemmo in contatto visivo per alcuni istanti. Lui si spinse col bacino ancora più vicino, ormai a un centimetro dalla bocca. Non resistetti e avvicinai la bocca a dare un bacetto più o meno sulla punta, da sopra i pantaloncini. Guardai di nuovo lui, e senza mollare lo sguardo, lui se li slacciò, abbassandoli e mettendo in mostra il pisello. Era un po' storto da un lato, palpitante davanti a me. Aveva pochi peli anche sulle palle. Non ebbi il coraggio di prenderlo in bocca ma lo baciai lungo l'asta mentre lo reggevo con una mano, baciai e leccai anche le palle, prendendogliele, quelle sì, in bocca. Lui nel frattempo, mi mise le mani sulle natiche massaggiandole con vigore per poi allargarle quanto più poteva. Il "massaggio" diventò ... profondo ... mi spinse dentro le dita, due insieme (si era accorto che fosse un buchino allenato).  Che meravigliosa sensazione .... ero violato da un maschio. Si sfilò, mi fece mettere poi a  pancia in sù, ero tanto eccitato. Troppo. Provò a toccarmelo e io: "No no no!!!...." pluff ... non riuscii a trattenermi in alcun  modo. Buona notte, sapevo che quello avrebbe cancellato il desiderio e così fu. Glielo dissi, gli spiegai cosa mi accadeva dopo l'orgasmo.

Che fregatura. Finì il massaggio, mi rivestii e me ne andai dopo averlo salutato. 

E' stato certo il primo pisello che ho toccato ma non voglio archiviare questa come prima esperienza, che arrivò di lì a qualche mese. 

Mi iscrissi ad una pagina gay dove si poteva costruire un profilo, misi foto, selezionai i profili di interesse: chiarii di essere solo passivo e di cercare solo chi non fosse minimamente interessato al mio pisello.

Incrociai un bel tipo, di qualche anno più grande di me, pelatino ma con un bel fisico ed un pisello stupendo, si chiamava Michele, era della provincia di Lecce. Decisi di incontrarlo, volevo andare oltre. Lui prese l'impegno di prenotare un B&B (almeno così eravamo rimasti) ma quando ci incontrammo, alla stazione di Taranto, scoprii che aveva prenotato in albergo e peggio mi sentii quando scoprii che aveva preso una matrimoniale. Quando salimmo in stanza, le donne addette alle stanze si scambiavano ovvi commenti e risatine. Io non sapevo dove nascondere la faccia per la vergogna. Entrammo e chiudemmo la porta alle nostre spalle. Io mi fermai vicino alla porta, lui arrivò vicino al letto e si girò verso di me. Non so cosa mi prese, mi lanciai verso di lui e lo baciai. Fu uno scambio di lingue che mai avrei immaginato di poter vivere e per di più partito da me. Mamma mia! Mentre ci baciavamo le sue mani erano sulle mie natiche e mi tirava a sé, a farmi sentire il suo uccello durissimo. Mi slacciò i pantaloni, li abbassò insieme ai boxer. Mi volle spogliare completamente, ne fui felice. Rimasi nudissimo davanti a lui. Mi prese la testa tra le mani, mi spinse giù. Ero in ginocchio, il suo pisello era duro e palpitante, dietro i pantaloni. Glieli slacciai,  aprii e tirai giù e subito dopo afferrai lo slip tirandolo giù a due mani. Fui davanti a quel capolavoro. Era bellissimo, perfetto. Una cappella lucida, un'asta dritta dritta, due palle grandi. Era depilato, Toccai tutto, con delicatezza e poi affondai le labbra, la lingua. Lo leccavo dappertutto, fin sulla punta e poi aprii la bocca e me lo spinsi dentro, leccandolo avidamente. Il mio primo pompino!!!!!!

"Ma che bravo - mi disse - possibile che non lo hai mai fatto?" Ma non mi diede la possibilità di rispondere, mi prese la testa tra le mani e me lo spingeva dentro, fino in gola. Lo "ingoiai" con non poca fatica e in parte perché era grosso davvero e lungo 19 cm!!! 

Dopo un po' mi tirò su, mi spinse verso al finestra della stanza che era aperta, spalancata. Mi fece appoggiare lì e lui da dietro mi allargò le gambe con le sue, appoggiò l'uccello sul buco e spinse. Io non volevo perché era senza profilattico ma il desiderio mi fece cedere anche se per poco. Dopo pochi istanti che la sua punta era dentro di me mi scostai e mi sottrassi alla penetrazione. Gli dissi che non potevamo fare a meno della sicurezza. Si ritrasse ma mi disse che non trovava il profilattico. Gli risposi che non saremmo andati oltre senza protezione. Allora uscì il profilattico, "guardando meglio" nel portafoglio. Glielo infilai io e cominciò la giostra. "Adesso vieni qui" mi disse. Ti voglio scopare in tutte le posizioni possibili. Mi fece piegare in avanti, con le mani appoggiate sul letto. MI bagnò con la saliva il buco e ci appoggiò la cappella con fare deciso, spinse ed entrò mas questa volta non si fermò alla cappella, colpo dopo colpo prese possesso di me, quell'asta fu molto presto tutta dentro di me, tanto che le palle sbattevano sulle mie. Un calore pervase tutto il mio corpo, cominciai a mugolare come una puttanella, senza pensare che avrebbero potuto sentirci. Mi stava scopando. Mi stava scopando!!! E stantuffava infaticabile. Bam, bam, bam e ad ogni colpo mi perdevo sempre più. Mi spinse sul letto e mi  fece girare. Mi riprese scopandomi dal davanti. Lo potevo guardare, soffermarmi sulle espressioni del suo viso ed offrirgli le mie che ormai erano da femmina eccitata. Le mie gambe erano appoggiate sul suo petto, le teneva con le braccia per tenermi tirato a sé. Poi mi fece alzare e volle che mi aggrappassi a lui, sollevandomi e stringendomi a lui con le gambe. Per come ero allargata non fece fatica ad infilarmelo anche così. Ci baciavamo mentre mi scopava, ero al settimo cielo. Ero, dentro di me, femmina come desideravo. Poi mi ha gettato sul letto, a pancia in giù e si è messo sopra di me. Questa volta mi fece rimanere a gambe chiuse ma il suo pisello riuscì lo stesso a farsi strada dentro di me mentre mi baciava sul collo con una certa veemenza. Il suo peso sopra di me, il sentirmi sovrastata, dominata, mi fecero perdere ogni registro. Mugolavo di piacere, non mi trattenevo il alcun modo, la stanza era inondata di sesso. Cominciò ad accelerare e i suoi gemiti mi dicevano che era vicino all'orgasmo. Allo stesso tempo quei movimenti stimolavano anche me, che avevo il pisello schiacciato sotto il peso dei nostri corpi. Quando sentii il suo orgasmo, arrivò anche il mio. Venimmo praticamente insieme, un orgasmo infinito, appagante. Le mie vibrazioni non erano solo "anteriori", provai un orgasmo anche prostatico. Quando ci fermammo, ormai esausti, eravamo appagati ma gli chiesi di non togliersi subito. Volevo ancora godere di quel sesso dentro di me. Ero stata una femmina, fino in fondo. Per la prima volta.