Un clistere per mia suocera 2

Agata Mantisi
21 days ago

Finito il romanzetto anale...
Acchiappo le mie mutande e gliele passo. Mi sto reinfilando le braghe che sento rumori alla porta. Uuups, I ragazzi! Se fossero arrivati pochi minuti prima! Eravamo talmente infoiati che non li avremmo nemmeno sentiti. Meno male che pensano ai fatti loro.Li ha sentiti anche lei perche' arriva in vestaglia con la camiciona da notte castigata.
“Ragazzi, volete qualcosa da mangiare?”
“No mamma, grazie. Abbiamo mangiato una pizza. Magari ci facciamo un po' di latte piu' tardi.”
Chiuso il sipariio. Mi impigiamo anch'io. Un po di tele e a dormire. Ci resto di sasso. Mi sveglio piu' tardi del solito. Rumori in cucina. Odore di caffe'. Arrivo!!
Tutti con la testa nel telefono.
“Buongiorno!” Il muro risponde prima. Il caffe' lo godo lo stesso e una fetta di torta.
“Noi andiamo in spiaggia. Venite anche voi?”
“No, oggi andiamo dalla nonna. Ha bisogno di qualche aiutino. Perche' non venite anche voi? In spiaggia potete andare dopo. Magari prepara qualcosa di buono.”
Aiutino? Cosa stava dicendo?
“No, no, fate pure voi. A noi ci basta un panino. Le ragazze ci aspettano.”
Ultimo sorso e via. Ci vediamo stasera.
“Andiamo da tua mamma? Cosa deve fare?
“Ma niente! Cosi' non si insospettiscono. Figurati se mollano la patatina per lavorare.”
“Ahhh, credevo l'avessi gia' sentita.”
“La chiamo piu' tardi. Oggi sono libera, magari facciamo qualcosa!'
e mi da un'occhiataccia come a dire: “Non provarci nemmeno!” Campo minato! Chissa' cosa sta tramando. Ora mi fa lo sguardo angelico. Molto pericoloso. Non credo, dopo i fatti di ieri, che ci siano oggi ripercussioni. Sembrava l'avesse presa molto meglio di quello che avrei potuto pensare. Chi vivra', vedra'. Vado a prendere il giornale e mi infilo al bar. Giusto tempo per un caffe' e squilla il telefono.
“Non credere di averla scampata. Ci vediamo dalla mamma. Io parto adesso.”
Le do dieci minuti e mi avvio. Decisamente qualcosa bolle in pentola. Ho la chiave.
“Mamma, Rita? Sono qua. Dove siete?”
“Amore, arriviamo subito. Fai il tesoro e prepara il caffe.”
Un altro caffe'. Di sicuro non mi addormentano. Metto su, tiro fuori le tazzine e arrivano. Hanno l'aria di gattone che hanno visto un topino. Le guardo interrogativo, ma non chiedo. Stanno parlando dei ragazzi e continuano come se non ci fossi. Caffe' pronto. Rita versa poi viene a sedersi sulle mie ginocchia.
“Bene, visto che siete stati tutti e due molto sinceri e vi voglio bene, siete perdonati, anzi, visto che ormai a mamma si sono risvegliate le voglie, ti puo' scopare quando vuole, importante che ne lasci abbastanza anche per me e, visto che la cosa mi eccita, mi riservo di partecipare. In piu', visto che ormai siete porci dichiarati, ho anch'io una voglia da soddisfare. Mamma non ha obiezioni. Ho sempre avuto la curiosita' mai soddisfatta di farlo con una donna e mamma dice che sara' felice. Tu potrai guardare e essere pronto all'uso, che prevedo neccessario visto non abbiamo neanche un vibratore in due. Mamma, credo che dovremo procurarci qualcosa.”
“Ma certo cara. Sono sicura che in internet troveremo a nostro gusto. Neanch'io l'ho mai fatto con una donna e sono curiosissima. Con lui che ci guarda poi, sono gia' eccitata. Marco caro, non ti dispiace vero?”
Mi guardano tutte e due leccandosi le labbra e in piu' Rita si struscia e mi stringe la coscia. Hai capito le due porcellone? Si dividono la preda ed esplorano nuovi territori.
“Dispiacermi? Ho sognato tutta la vita di essere assieme a due donne che se la leccano. Sono a vostra disposizione. Il vostro giocattolo!”
“Avevi ragione mamma, ma me lo aspettavo. Lo conosco bene. Dai, andiamo di la'. Non vedo l'ora di essere tutta nuda a letto con te.”
Si abbraccino e cominciano a baciarsi. Le seguo in silenzio. A vederle sembrano due vecchie lesbicone. Duellano con la lingua da far concorrenza a vecchie porno stars.
Si spogliano veloci, si brancicano le tette, I capezzoli belli dritti, che voglia che mi fanno. Ce l'ho gia' duro. Mi spoglio anch'io e mi metto sulla poltroncina, le palle in mano. Mmmm, devo evitare di segarmi. Anche loro sono nude. Ancora lingua in bocca, le mani che frugano tra le cosce, mi immagino le fiche bagnate. Rita si lascia andare sul letto a gambe larghe, la fica spalancata con le mani, completamente aperta.
“Mamma ti prego, leccami la fica! Non ce la faccio piu'. Fammi sentire la tua lingua. Mangiamela tutta. Oddio che bello mamma! Ti sbrodolo in bocca!”
Gemiti e urletti accompagnano, lo stesso che le spinte verso l'alto e tenersi la testa tutta spinta contro, quasi a volerla dentro. Seduto in prima fila mi godo lo spettacolo. Mia suocera inginocchiata tra le gambe della figlia, il bel culone spinto tutto in alto, le ginocchia ben aperte e anche ben aperto e' tutto il resto. Dal buco del culo che occhieggia e palpita, alla fica succosa e gonfia che una mano passa veloce a pastrugnare.
Non riesco a farne a meno. Stringo il cazzo in mano, duro come un paletto di legno. Talmente duro che quasi mi fa male, stretto dai confini della pelle. Non so quanto potro' resistere. Rita urla ancora piu' forte e la stringe tra le cosce. E' venuta. Il tempo per Nora di alzar la testa che Rita la sbalza e le e' addosso. A cavalcioni del suo volto le tira le gambe spingendole sotto le ascelle. Tuffa la faccia nella fica spalancata e lecca a lingua larga. Sento I guaiti di Nora soffocati dalla fica di Rita che alza la testa e mi guarda.
“Amore, hai visto che bella ficona ha la mamma? Buonissima. L'hai assaggiata ieri? No vero? Tutto preso a farle il culo, vero? Porco. Dai, vieni a leccare anche tu.”
Mi sdraio un po' di fianco e accedo al banchetto. Non so cosa sia sugo di fica e cosa saliva, ma lecco tutto scambiando slinguate con mia moglie. Quel culo che ieri ho aperto cosi' bene e' anch'esso tutto offerto e si prende la sua razione di lingua.
L'orgasmo prende Nora furiosamente, urla e si batte per liberarsi, staccarsi da quelle lingue che la tormentano. Teniamo duro.
“Adesso Marco. Adesso che sta ancora godendo. Chiavala addesso.sbattiglielo tutto dentro!”
La tiene con tutta la sua forza ed io la prendo per le caviglie e metto in gioco il mio peso. Entra come una lama nel burro. Dio che bollore. Brucia addirittura. Stantuffo a fondo, con forza ma non veloce. Lei si adatta e ritorna colpo su colpo, completamente offerta, rilassata. I grugniti diventano grida. Rita si e' spostata. Giacendo al suo fianco le mastica I capezzoli baciandola ogni tanto. Le sue dita catturano il clito.
“Marco, caro, si, oddio com'e' duro! Rita, lo sento tutto dentro. Mi sta aprendo tutta! Tuo marito mi chiavaaaa!!”
“Dai amore, dai che e' in arretrato di cazzo. Sbattiglielo dentro tutto, aprila bene. Dai che gode! Amore tu non venire pero'.”
Una parola. Sono pieno fino alle orecchie!
“Oddio, oddio, Marco, si, Rita, sto godendo. Oddio, Vengo, vengo ancora!“
Comincia a sobbalzare. Mi ancoro alle sue gambe. Cerco di tenerlo dentro.
“Marco, dai, nel culo adesso! Sfondale il culo mentre viene. Le piace nel culo vero? Lo vuoi nel culo mamma?”
Da come si muove il bersaglio credevo non fosse facile, invece becco il momento e dentro, tutto in un colpo solo. Urlo di squartamento che si trasforma in rantoli orgasmici.
Si sbatte con Rita che tiene il clito in una morsa, il mio cazzo piantato a fondo nel culo. Tutto questo movimento mi fa bene. Spedisce indietro il flusso che mi ribolle nelle palle. Prendo fiato. Lei si calma. Ancora ansa paurosamente. Rita si sposta, leva la mano. Le pulsazioni finiscono, si rilassa. Rita prende il cazzo alla base e lo tira fuori.
“Tutto mio adesso” e mi schiaffa la lingua in bocca menandolo e stringendolo forte. Si sdraia a fianco della madre e apre le gambe. La fica spalancata cola. Non resisto e mi ci tuffo dentro. Mi e' sempre piaciuta la fica di mia moglie, ma non la ricordo cosi' fradicia.
Mi annego nel succo vischioso e dolce. Bruco come una capretta, succhio e mordicchio labbra e clito, spingo dentro la lingua e e succhio. Mi prende la testa, cerrca di spostarmi. Resisto sino a che mi spinge la fica contro e mi strige la testa forte. Me la sfrega forte sulla faccia.
“Si, porco, ecco tieni, mi hai fatto venire. Ecco, succhiala tutta!Mangiati sta fica!”
Mi rialzo un'attimo a prender fiato. Mia suocera si gira e si tira sopra Rita. Credevo volesse fare un bel sessantanove, invece mette le mani sulle chiappe e apre tutto.
“Vieni Marco. Dalle il cazzo adesso. Daglielo che ne ha bisogno. Mettiglielo tutto dentro che voglio vedere come se lo prende.”
“Siii, voglio il cazzo. Dammelo Marco, dammelo amore, lo voglio, lo voglio tutto dentro.”
Un secondo e sono dentro la fica e stantuffo accompagnato dai suoi urletti e lo sciaquettio dei suoi succhi. La lingua di mia suocera cerca di leccarne il piu' possibile. Comincio ad aumentare il ritmo. Gli urletti diventano gemiti, poi grugniti.
“Nel culo, Marco. Mettimelo in culo adesso. Dai, sfondamelo, dammelo in culo.”
Oddio, si, Marco, lo vedo entrare. Le hai spalancato il culo. Amore te lo sta aprendo tutto. Dai, tutto dentro. Godi amore, godi.”
Una che rantola, l'altra che parla, non capisco piu' niente. Martello il buco spalancato e comodo, lo trivello a tutta birra ancorato ai suoi fianchi. Mia suocera cerca di agguantarmi le palle con la bocca. Sento il ribollire che risale.
“Rita, amore, ci sono, sto venendo.”
“Siii, dai, siii, dai forte, dai che vengo anch'io. Riempimi il culo. Si, vengo, siiiii!”
Sento il mio urlo coprire I suoi mentre fiotto dentro di lei, spinto tutto in fondo. Il silenzio e' quasi improvviso, rotto dal nostro ansare. Resto dentro di lei fino a che si rilassano gli spasmi e comincio a levarlo, vogliosamente accolto dalla bocca di mia suocera che me lo ripulisce per poi succhiarsi tuto il resto direttamente dal culo di Rita che cola letteralmente. Mentre mi sdraio stremato mi passa un pensiero per la testa. Quanto potro' durare con questo ritmo?

Sono passate un paio di settimane da quando mia moglie e mia suocera hanno deciso di godersela assieme, sfruttandomi per tutto quello che possono spremere. Nonostante mi mantengano in un quasi costante stato di eccitazione mentale, fisicamente sto calando. Sono persino dimagrito e si che la cucina e' diventata davvero ottima. Finite le ferie, il lavoro ha stabilito nuovi parametri. Loro si vedono tutti I giorni, o da noi o da lei se I ragazzi sono in giro. Io, a dir la verita' ogni tanto mi prendo libero...non per sfuggire alle loro grinfie, ma per recuperare un po' di piu' e ritrovare la carica. Solo un paio di giorni fa, l'ultima novita'. Rita, a cena, ha comunicato hai ragazzi che con la nonna avevamo deciso che erano ormai grandi abbastanza e meritavano, oltre ad averne bisogno, la loro indipendenza. Per farla breve, la nonna sarebbe venuta a vivere da noi e loro potevano prendersi il suo appartamento da soli. Viva la nonna! I ragazzi non stavano nella pelle. Il trasloco e' stato indolore ed ora eccoci qua con due donne focose installate in pianta stabile nel mio letto. Scappare ora, diventa impossibile. Visto che per un paio di giorni che e' durato il movimento sono rimaste in astinenza, stasera sono pronte a rifarsi. Cosa mi lamento a fare? E chi si lamenta, ho riposato anch'io e solo a pensare cosa succedera' sono gia' in tiro. Sta diventando routine che le guardo mentre se la leccano tra loro e godono per poi voler essere ripassate allo spiedo. Per tutta la serata hanno avuto un fare misterioso, ammiccamenti, palpatine sulle chiappe a vicenda, sussurri vari, ma sopratutto I capezzoli induriti che spingono sotto le leggere vestagliette che indossano. Ogni tanto se li titillano e ridacchiano percio' quando annunciano di essere stanche ed andare a letto presto, le seguo a ruota.
“ Beh, allora puoi aiutarci a prepararci”
“Vieni che tu sei bravo!”
Mi spingono in bagno. Mia moglie prepara nel lavandino acqua calda e sapone con un goccio d'aceto, Nora presenta una peretta che riempie mettendo una cannula vaginale.
Rita si siede sul bide e sporge il culo indietro, la vestaglietta sollevata. La visione della sua fica aperta e del culo palpitante mi eccita sempre. Sfioro con la punta delle dita. Lei scodinzola.
“Dai che poi ti faccio leccare tutto!”
Sospirone e mi dedico a spremere la pera dopo averla infilata tutta dentro. Prima il buchino che massaggio con la punta del dito. Va veloce ed e' ancora sul bide' per una bella insaponata. Nora intanto si e' gia' messa nuda e mentre io opero le palpa le tette e la bacia. Sospirando si danno il cambio ed e' mia suocera a presentarmi tutto aperto.
“Mamma, sai che la cura di cazzo ti fa proprio bene? Hai la fica sempre piu' bella”
“Grazie tesoro, ma io penso che sia la lingua che la mantiene fresca!”
Mentre loro si complimentano e muoiono dalla voglia di limonarsi, io procedo col culo di Nora. Dito cannula e via. Nei passaggi tra bide,water e ritorno trovano modo di baciarsi e accarezzarsi. Anche Rita e' tutta nuda adesso. Vederle cosi' vogliose una dell'altra mi fa partire di testa. Ultimo lavaggio. Credevo partissero in tromba, invece no.
“Marco caro, e tu no? Dai che fa bene anche a te una sciacquatina.”
Rita lo dice e sua madre mi abbassa gli shorts, ridacchiando al mio cazzo che sbatte fuori bello dritto. Quasi mi spingono sul bide. Non me lo avevano mai fatto ...di solito faccio da solo. Ma il loro obbiettivo era il mio buchetto.
“Rita, ma hai visto che buco peloso che ha?”
“Vedo mamma! Sai, non ci avevo mica mai fatto caso. Amore, che bel buchino che ti tieni tutto nascosto!”
Antenne dritte. Chissa' cos'hanno in testa. Ma il dito che mi sta frugando e spingendosi dentro, e' piuttosto piacevole, per non parlare del massaggio alle palle. Esce il dito e una cosa dura e sottile si fa strada. La cannula. Mi hanno messo la pera. Subito sento l'acqua tiepida che mi irrora. Piacevolissimo. Faccio per alzami ma no. Me ne fanno un'altra.
Finalmente mi svuoto. Stanno confabulando. Ripasso al bide' ed arrivano come falchetti.
Ridacchiano, sbaciucchiano la cappella, insaponano, sciacquano, asciugano. Soddisfatte mi sculacciano. Via a letto. Niente tempo per pensare e giu' a leccare. Mi piace farlo in tre. Madre, figlia, culi, fiche, lecco tutto quello che capita e il mio cazzo continua ad essere oggetto per bocche calde ed umide ed anche il mio buchetto sembra ricevere molte piu' attenzioni del solito. Accidenti, se continuano cosi' va a finire che mi fanno venire. Loro hanno gia' goduto un paio di volte. Non mi ero accorto neanche di essere rimasto solo con Rita fino a quando voce e mani di mia suocera mi scuotono.
“Ragazzi, come sto? Mi dona?”
Mi scuoto un'attimo. Cos'e'? Proprio sulla faccia mi si mette. Accidenti! Legato con cinghie a fianchi e cosce uno strap. Cazzo! Sembra proprio vero. Ha persino una pellicceta per simulare il pelo e la palle penzolano davvero.”
“Mamma, e' bellissimo! Sembri quasi un trans.”
“Mamma, io direi che sei oscena, perversamente oscena!”
“Vi piace? Me lo sono regalata per festeggiare il trasloco.”
“Mammina, voglio provarlo subito. Fammi vedere come scopi.”
Ed ecco Rita a pecora, culo spinto in alto, Nora che la infilza col cazzo finto.
“Oddio mamma! Se fosse caldo sembrerebbe vero. Mmmmm, bello, si, dai, pensa a come ti piace prenderlo e dammelo tutto!”
“Davvero? Lo senti bene? C'e' come un cazzetto morbido di sotto che mi stimola il clito. Oddio, credo che verro' mentre ti scopo. Ti piace come ti chiava la mamma?”
“Ooohhh, siii, dai, dai! Chiavi una meraviglia. Dai, dai che poi ti chiavo io!”
Mi sento dimenticato. Mi sposto di fronte e a lei e glielo offro. Azzitisce e lo prende in bocca. Nora la scopa velocemente, occhi chiusi, bocca semiaperta, lingua che che vorrebbe uscire. E' partita. Infatti poco dopo comincia a perdere il ritmo fino a che le abbranca I fianchi tutta spinta contro. Spasima, sussulta, gode. A vederla godere quasi vengo anch'io.
“Mamma, hai goduto porca, vero! Dai, fammelo sentire nel culo che vengo anch'io.”
“Oddio,, si, dai, dai che te lo metto tutto nel culo. Marco, aiutami che mi tremano le gambe. Amore hai un bersaglio piccolino. Bravo Marco, puntaglielo che spingo! Oooops, tutto dentro!”
“Mammaaaa, ma e' bellissimo! Proprio la misura giusta. Mi allarga appena ma lo sento tutto. Bello duro. Si, mi piace, dai mamma, dai, inculami.”
Ecco, di nuovo dimenticato. Dietro a mia suocera glielo appoggio contro le natiche e le prendo le tette in mano, strufugnandole per bene, I capezzoli sono duri come noci. Rabbrividisce ancora dall'ultimo orgasmo.
“Oddio, oddio mamma, dammelo, dammelo bene in culo, dai, tutto dentro dai, dai che vengo anch'io!. Marco, Marco, amore, toccami, toccami la fica. Amore, si cosi' stringi, stringi forte che sbrodolo. Oddio, si, vengo, vengooo!!”
Rita crolla scuotendosi e gemendo. Aiah, mi ha intrappolato il braccio. Mi sfilo e anche Nora che si sdraia al suo fianco accarezzandola. Lo strap oscenamente dritto tra le sue cosce. Due minuti e sono di nuovo a baciarsi toccandosi dappertutto.
“Marco, amore, fai il tesoro, levagli l'affare e mettilo a me che voglio scoparmela tutta.
Lo vuoi mammina vero. Da oggi ti chiavo anch'io, quando vuoi. Dio che voglia di chiavarti.
Mentre parla mi do da fare. Dimentico il cazzo duro, per un'attimo. Sono cinghie elastiche con gancetti. Facile. Lo sfilo e subito la mano di Rita occupa il posto vuoto. Lo sciaquettio mi dice che e' fradicia. Che voglia di leccarla. Io lo penso e Rita lo fa. Si accomoda, culo all'aria, E comincia a slinguare la ficona di Nora che subito le acchiappa la testa. Esamino l'affare. Un lattice morbidissimo, sembra vera pelle. Le palle poi danno proprio la sensazione del sacchetto con qualcosa di duro dentro. Dietro la piastrina impellicciata che fa da base, c'e' come un cazzetto morbido, un po' curvo, un paio di centimrti, ecco cosa la sgrilettava. Lo sistemo ai fianchi di Rita e aggancio il tutto. Rita alza la testa, la faccia impiastricciata, Mi schiocca un bacio umidiccio al sapore di fica, mi palpa il cazzo e si aggiusta lo strap.
“Grazie amore. Questo tienilo al calduccio che tra un po' tocca a lui. Ora mi chiavo per bene la mamma. Mettiti sopra e tienile su le gambe. Me la voglio proprio strapazzare.”
Che fare se non obbedire. Subito mia suocera tratta di abboccarmi le palle, e mi prende le chiappe. Tiro bene le gambe mentre Rita le spinge sotto un cuscino. Si sistema tra le cosce e comincia a darci aumentando subito il ritmo, sottolineato da gemiti, urletti ed anche grugniti. E come ci da. Ansa e suda, le tette che ballano da tutte le parti.
Anche lei sembra grugnire.
“Rita, amore, si, si, dai, dai! Oddio, oddio, sembra proprio vero! Lo sento tutto, che bello amore. Si dai, chiavami, chiavami tutta. Dai amore. Dai, forza, dai, spingi!. Ooops, e' uscito. Oddio, oddio, si, si, nel culo. Si, inculami, aprimi tutta. Dammelo, ti prego, dammelo, sbattimelo dentro! Che bello nel culo amore.”
Sono pronte a godere ancora. La protuberanza deve essere trementa sul clito di Rita e l'essere scopata dalla figlia, dopo essere stata lei a scoparsela sta mandando Nora al punto di non ritorno. Rita passa da fica a culo, da culo a fica, sempre piu' veloce. Nora cerca di tenere il ritmo roteando I fianchi. Urla e si dimena ne vuole di piu', sempre di piu'. Rita si morde le labbra, digrigna I denti, spinge e spinge. Urla il suo orgasmo Nora, urla Rita ed entrambe crollano ansanti. Lo strap luccicante di umori un osceno obelisco tra le cosce di mia moglie. Le guardo. Anso un po' anch'io. Mi rendo conto di stringere il mio cazzo duro. Ma prima voglio una cosa. Mi tuffo tra le cosce spalancate di mia suocera leccando a piena lingua I dolci succhi viscosi appena distillati. Geme e mi stringe forte tra le cosce e allo stesso tempo cerca di spingere via la mia testa. Resisto. Il suo clito una nocciola dura tra I miei denti. Premo e lei urla. Lecco, succhio e mordicchio il clito sempre corrisposto da ulrletti e grida. Ma si sta calmando. La stretta si allenta e le mani ora mi accarezzano I capelli. Sollevo la testa. La guardo, mi allungo a baciarla. Mi succhia la lingua con voglia. Mi scuoto e cambio obbiettivo. Anche Rita e' appena venuta. Anche la sua fica e' infradiciata. Sgancio le cinghie e tolgo l'attrezzo senza resistere allo stimolo di leccarlo per tutta la sua lunghezza. Ed eccomi a leccare il nettare sgorgato dalla fontana di mia moglie. Sempre stata sugosa lei, ma ora strabocca. La piastrina ha contenuto quasi tutto e mi trovo a bere come da una tazzina. Succhio con puro piacere, mi disseto a quella fonte di pura libidine. Finalmente trovo la lumachina del suo clito e ripeto I mordicchiamenti che la fanno sobbalzare. Succhio e lecco fino che anche lei sospira e si rilassa. Poi mi spingo e mi sdraio tra di loro, il mio cazzo vivo e pulsante, spinge la testa in alto. Languidamente mi si stringono contro. Labbra umide scivolano sulla mia pelle, lingue si intrufolano nelle mie orecchie, mi mordicchiano tutto. Mani trovano il cazzo e cominciano a palpare, muovere, tirare, menare senza dimenticare le palle che passano gonfie dall'una all'altra. Mi beo dei loro corpi nudi, caldi e morbidi che fregano contro il mio. Baci e carezze languide, non ne avrei mai abbastanza. Si muovono, si staccano, tengo gli occhi chiusi concentrandomi su quelle labbra, quelle lingue, quelle mani che mi esplorano e si avvicinano sempre di piu' alla meta. L'aspettativa e' tremenda, ma finalmente un soffio, poi un'altro, una lingua fioretta, poi un'altra, finalmente una bocca ingolfa la mia cappella gonfia, un'altra le mie palle. Mi spingono su le gambe, cuscini si infilano sotto le reni, le bocche sono sempre li' che si scambiano leccando e succhiando ogni millimetro. Mi stanno ripagando della lunga attesa. Un paio di mani mi aprono le chiappe, una lingua scivola nel solco, picchietta il mio buchino, spinge come se volesse intrufolarsi. Due dita l'aiutano a dischiuderelo e la lingua spimge dentro. Dio che sensazione pazzesca la lingua in culo. Si muovono ancora. La lingua cambia, questa e' ancora piu' vogliosa e la bocca che succhia ha cominciato un vero e proprio pompino. Devo guardare. Apro gli occhi giusto a tempo per vedre le gambe di Rita scavalcarmi e la sua fica abbassarsi sulla mia faccia, il tutto senza lasciare la preda, le mie gambe ora dietro le sue braccia, dita che sembrano unte mi scivolano nel buchetto. Una, due, si muovono lateralmente, aprono, slargano, tirano. La bocca di Rita continua a lavorarmi il cazzo svariando, senza stabilire un ritmo non vuole ancora farmi venire, ma ci sono vicino. Le dita escono dal buco, sento come fresco, poi qualcosa di duro che punta e prima che possa capire spinge, entra. Entra? Spalanco la bocca in una specie di grido piu' di sorpresa che altro e me la trovo piena di fica. Grido che si trasforma in gorgoglio. Troppo tardi stringo il buco. Ormai e' dentro e se stringo il coso duro sento un dolorino. Le porche, l'hanno studiata bene. Mi stanno inculando. Mia suocera mi sta inculando, per la precisione. Ha cominciato a muoversi. Meno male che non e' uno di quei cannoni che mi e' capitato di vedere. Dentro, fuori, dentro, sento la pelliccetta morbida contro le chiappe. Ora la bocca di Rita si muove al ritmo dello strap che Nora mi spinge nel culo. Dentro e fuori. Comincia a piacermi. Si, dentro e fuori, la bocca scivola sul mio cazzo, mani sulle palle.
“Allora Marco, amore, ti piace nel culetto? Mi sembra che lo stai prendendo bene. I nostri ce li hai spannati a dovere, mi sembra giusto che lo provi anche tu. Sai che mi piace incularti. Dovrebbe essere lo stesso, ma mi fa un effetto diverso. Mi eccita inculare un'uomo, mio genero, ancora piu' di inculare mia figlia. Toh, prenditelo tutto! Mmmm, mi sa che sto per godere. Tieni porcello, tutto in culo te lo spingo.”
Parlando ha aumentato il ritmo, mi sta sbattendo un po' forte, svangando anche un po'. Anche Rita aumenta il ritmo della pompa, premendomi la fica sulla faccia, strusciandosela tutta. Devo succhiare per respirare.
Si, porco, ecco, ecco, dai che vengo, fossi un uomo ti sborrerei in culo. Ecco, ecco, tieni porco, ti sfondo il culo!”
Me lo pianta dentro e comincia a godere. Si sta sfregando il clito sulla piastrina, come se cercasse di spingere ancora piu' a fondo. Sento le sue grida ed esplodo in bocca a Rita. Sorrata dirompente e abbondante e subito dopo e' Rita che si spinge contro la mia baccia sbrodolandomi di sugo. Bevo, mi sento soffocare, il cazzo che pulsa, il culo che palpita. Con un urlo ed un certo sforzo disarciono Rita. Vedo la luce, prendo fiato, abbasso le gambe. Mia suocera e' ancora dentro. Lo strap si muove in unisono con I suoi spasmi di piacere. Ansiamo tutti come avessimo fatto una corsa. Un'altro minuto e anche mia suocera si rilassa e lo sfila. Sento subito il vuoto e poi un bruciorino, niente di grave.
“Ti e' piaciuto amore? Hai visto la sorpresa?” E' Rita.
“Mi avete fatto il culo! Tua madre mi ha inculato! Pero' si, mi e' piaciuto. Non l'avrei mai creduto.”
“Proprio per quello che non ti abbiamo chiesto. La prossima volta ti inculo io.”
“Hei, hei, andiamoci piano, il culo e' mio”
“Sentito mamma?”
“Si cara, sentito. Non cambieranno mai!”