Un ragazzo irriverente.

La palazzina in cui abitavamo era composta in modo asimmetrico all’esterno a causa della poca metratura disponibile, avevamo un solo balcone che dava sulla camera da letto, mentre al piano superiore spostato di un metro ce ne stava un altro dove abitava una coppia che aveva un figlio adolescente. Questo ragazzo era. Come si dice “un figlio di puttana” Ci faceva dispetti perché una volta lo avevo richiamato, buttava dei pezzi di carta sul nostro balcone. Un giorno lo incontro nell’androne, gli chiedo il motivo di quel comportamento, con un candore incredibile mi risponde che lo fa con la speranza che mia moglie si affacci, è innamorato perdutamente di lei, mi confessa che si sega continuamente pensandola. Lo racconto a Mara che la mette sul ridere, ma nello stesso tempo mette in programma alcune esibizioni sul balcone per eccitare il ragazzo che si chiama Mario. Deve approfittare quando i genitori sono al lavoro mentre lui sta a casa. Una sera appena rientra dal lavoro la trovo nuda con delle gocce di sborra sulla spalla. -Cos’è questa roba?- -E’ la sborra di Mariolino, sono uscita nuda sul balcone, si è fatto una sega e mi ha sborrato addosso- -Non esagerare però altrimenti quello vuole sempre di più- -Ad essere sincera me lo scoperei pure, ha un cazzo come il tuo, che attaccato al corpo di uno della sua età sembra esagerato- -Non facciamo scandali per favore- Diventa una cosa molto frequente che la sera la trovi con la sborra addosso, mi confessa che quel ragazzo ha una resistenza micidiale -Mentre mi guardava, anch’io mi masturbavo, ha sborrato quattro volte, lo devo scopare, aiutami tu- -Non so che fare, sei a casa tutto il giorno, se te lo vuoi fare organizzati- Una sera lo trovo a casa, i suoi genitori erano andati ad una cena, lui è rimasto solo, Mara l’ha fatto venire da noi- Quella volta che l’avevo incontrato mi sembrava un ragazzo educato e quasi sottomesso, ora invece era autoritario- Dai spogliati, andiamo a scopare- rivolgendosi a Mara - Vieni anche tu che ci guardi- Non volevo contraddirlo, siamo andati in camera, ci ha voluto nudi, poi col cazzo eretto, si è rivolto a me -Dai prendilo in bocca e bagnalo, bagna anche la figa di Mara così scivola meglio- Strano a dirsi ma eseguivo i suoi ordini con una dose di eccitazione mai avuta. Si sono messi a scopare, i ripetuti orgasmi di Mara dimostravano che effettivamente Mariolino oltre al cazzo ben fornito aveva una resistenza micidiale, ha voluto che mentre scopavano leccassi la figa ed il suo cazzo. Mentre li leccavo mi segavo e sborravo continuamente. Siamo stati insieme per un’ora abbondante, poi è tornato nella sua casa perché potevano tornare i suoi genitori. Lo abbiamo implorato io e Mara di tornare tutte le volte che poteva, lo avremmo accolto a braccia aperte, ci aveva portato in un mondo sconosciuto. E’ diventato il nostro padrone.
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