Con mia moglie stesso hobby ma pesci diversi.

In una vita normale, quasi mediocre, mi ero ricavato una passione che se praticata in maniera superficiale, aveva costi accessibili a chiunque. Veramente ne avevo un’altra di passione, ereditata da mio padre, che però tenevo solo per me in quanto non facilmente praticabile. La prima era la pesca, per un motivo immaginabile, starsene solo in attesa che qualche pesce abboccasse, mi rilassava, in funzione di un carattere introverso quindi la solitudine era la mia arma. Quando è arrivata Patrizia, diventata in seguito mia moglie, questa passione è svanita, preferivo la figa, lei di riflesso, il cazzo. Si può dire che il tempo libero si trascorreva a scopare, in qualsiasi posto, prevalentemente a casa. Pensavo sempre alla mia passione nascosta, per praticarla avevo bisogno della sua partecipazione. Cercavo di coinvolgerla nel mio vecchio hobby, la pesca, dapprima riluttante, in seguito per evadere da casa, ha dato il suo assenso. Succedeva così che qualche domenica, colazione al sacco col programma di attendere che qualche trota abboccasse a quell’amo infingardo. In un periodo di tempo abbastanza lungo le trote pescate sono state solo cinque, dicasi cinque. Deludente, tutto deludente, Patrizia comunque ne ha tratto vantaggio perché mentre pescavo lei prendeva il sole, quasi integralmente, si toglieva tutto e metteva lo slip del bikini sulla figa. Aveva assunto un eccitante colore ambrato, era una desiderabile figa, vederla nuda poi era un invito a scoparla. Si cambiava posto molto spesso con la speranza di trovare un posto più pescoso, pescoso in tutti i sensi, infatti avrei voluto che anche lei pescasse un pesce di suo gradimento con la figa. Ecco perché mi riferivo alla passione ereditata da mio padre, a lui piaceva veder scopare mamma con altri. Anch’io sentivo quella voglia incontrollabile, desideravo ardentemente che, sotto i miei occhi si facesse penetrare da un cazzo di ragguardevoli dimensioni, basta dire che quando la scopavo ed immaginavo che lo facesse con un altro, il mio cazzo rispondeva adeguatamente. Avevamo trovato un posto, lungo un fiumiciattolo, che poteva servire più al mio scopo che alla pesca. Dovevamo lasciare la macchina a circa un chilometro da quel posto, per poi fare un tratto di sentiero comodo ed almeno quattrocento metri di sentiero quasi impraticabile, invaso da siepi di rovi che lasciavano segni evidenti sulla mia pelle perché dovevo aprire il percorso per lei e non farla pungere. Quel posto era ideale per prendere il sole totalmente nuda, anche la figa si poteva abbronzare, questo era il suo scopo. Una di quelle volte, troviamo il parcheggio occupato da un’altra macchina. Un ragazzo era seduto al posto di guida con lo sportello aperto. Sono sceso dalla macchina con l’intenzione di chiedergli se si spostava un pochino per permettermi di parcheggiare. Era nudo e si faceva una sega, alla mia vista invece di nascondersi metteva in evidenza un bellissimo cazzo. In quel momento ho pensato che quel cazzo poteva essere l’ideale per Patrizia. Mentre gli chiedevo con la mano ho spostato la sua ed ho preso il cazzo con la mia e gli ho sussurrato -Vieni dietro di noi che ti faccio scopare mia moglie- Ha eseguito celermente tutte le mie richieste. Ho parcheggiato la macchina a fianco della sua, ho preso per mano Patrizia, ho preso l’attrezzatura con lo zaino dei rifornimenti. Ci siamo incamminati, il ragazzo è rimasto in macchina. Dopo aver percorso un tratto di sentiero, mi sono girato per vedere se il ragazzo ci seguiva, non si vedeva nessuno. Pensavo che non avesse accettato la proposta, noi abbiamo continuato fino al nostro posto. Siamo arrivati Patrizia dopo aver disteso il telo, è rimasta nuda esponendosi al sole. Io fingevo di armeggiare con l’attrezzatura da pesca ma non avevo nessuna voglia. Ecco che sento un rumore di passi ed appare il ragazzo, anche lui nudo, ci saluta, chiede se può stare vicino a noi, al mio cenno di si con la testa, apre il telo, si distende al fianco di Patrizia, restando a meno di un metro da lei, comincia a giocare col suo cazzo, Patrizia fingeva di non vedere ma vedeva perfettamente quel magnifico cazzo. Ho lasciato perdere l’attrezzatura mi sono disteso tra loro due per lanciare un messaggio subliminale a Patrizia, come dire “Sono qui stai tranquilla” Mi sono girato verso di lei mettendole un braccio sotto al collo per stringerla a me, subito ho avvertito il corpo del ragazzo sulla mia schiena ed il suo cazzo tra i miei glutei. Che momento meraviglioso, il mio cazzo sulla figa di Patrizia ed il cazzo del ragazzo sul mio culo. Non ho resistito con la mano libera ho preso quel bastone in mano per continuare la sega che avevo iniziato al parcheggio. Era bello averlo in mano ma era più bello sentirlo tra i glutei, mi sono rimesso in posizione premendo col culo il suo cazzo, doveva capire che lo gradivo molto. Forse non l’ha capito subito, cosa che invece ha fatto Patrizia che, scavalcandomi si è adagiata sul corpo del ragazzo. Non potevo fare altro in quel momento, ho preso quel cazzo e l’ho infilato nella figa di Patrizia che lo ha accettato con un meraviglioso sospiro di piacere. Mentre scopavano li leccavo, ma l’orgasmo per entrambi è stato istantaneo tralasciando un dolcissimo nettare che ho bevuto avidamente. Dopo l’orgasmo il cazzo del ragazzo non si è rilassato, è rimasto duro, forse più di prima. Mi sono alzato per godermi quel magnifico spettacolo, mi sono fatto una sega sborrando sulla schiena di Patrizia. Sono rimasti a scopare per oltre un’ora sempre sotto i miei occhi. Quando ci siamo seduti per riprenderci, solo allora ci siamo presentati, Elio il ragazzo, molto bello e simpatico ha centrato il piacere di Patrizia che se lo coccolava in tutti i modi. Abbiamo mangiato il panino, subito dopo loro si sono rimessi sul telo abbracciati, si baciavano, Patrizia giocava col suo cazzo in attesa che si riprendesse. Non poteva andare diversamente siamo diventati amici (di figa) di Elio. Finalmente avevo raggiunto lo scopo di mostrare a Patrizia la mia passione nascosta, quella di farla scopare con chi voleva basta che lo facesse sotto i miei occhi e perché no, darmi una parte dei suoi cazzi. Esattamente come mio padre.
Generi
Argomenti