Ada brutta ma simpaticissima

Bene! Questa storia è vera e realmente accaduta. L’ho “romanzata” in modo da poter salvaguardare la privacy delle persone coinvolte oltre che alla mia.
Eravamo tornati in Italia ed avevamo ormeggiato nel porto dove era la sede della compagnia di navigazione e ne approfittai per andare all’ufficio del personale.
Incontrai il capo del personale che mi chiese se volevo essere imbarcato su una nave passeggeri per tre mesi ed accettai.
Mi fece partire subito per un altro porto italiano dove mi sarei imbarcato.
Arrivai al porto e la nave non era ancora arrivata per cui dovetti aspettarla per imbarcarmi.
Imbarcai sulla nave, di primo mattino, andai dal comandante per conoscerlo e per le cose di rito e poi mi assegnarono la cabina.
Era la prima volta che lavoravo su una nave passeggeri, ed era la prima volta che lavoravo su una nave con delle donne. All’epoca erano rarissime le donne che lavoravano su navi mercantili, mentre sulle navi passeggeri c’erano.
Non conoscendo la nave chiesi al commissario di bordo dove fosse e lui ordinò ad una ragazza del suo staff di accompagnarmi alle cabine dell’equipaggio.
La ragazza mi accompagnò e, molto gentilmente, mi spiegò come funzionavano le cabine, in sostanza al centro nave c’erano le cabine delle donne ed ai lati quelle degli uomini. La compagnia aveva fatto quella scelta per offrire un po’ più di riservatezza alle donne perché quelle al centro non avevano l’oblò sul ponte dove passava l’equipaggio.
Prima di lasciarmi in cabina chiesi alla ragazza qualche informazione sulla nave che mi dette in maniera precisa. Si chiamava Stefania ed era al suo secondo imbarco.
La cosa mi fece riflettere perché sembrava me all’inizio della mia carriera ovvero 12 anni prima.
Mi sistemai in cabina lasciando la porta aperta (abitudine che avevo stando sempre su una nave di soli uomini) e vidi una donna, in divisa da ufficiale, sui 30/35 anni arrivare alla cabina di fronte alla mia.
Prima di aprire la porta si fermò mi salutò e mi chiese: “ Buon giorno, sei il nuovo secondo di macchina?” ed io: “Si, sono appena arrivato” e lei: “ Si vede, sei un po' spaesato, comunque io sono Ada, il secondo medico di bordo” e mi porse la mano. Ci scambiammo la stretta di mano e la cosa mi piacque tanto perchè aveva una stretta bella forte.
Ada: “Penso che prenderai servizio domani, per cui, se puoi, passa prima in infermeria per la visita medica di rito”
Io: “Quale visita medica?”
Ada: “Vieni dalle navi mercantili, vero?”
Io: “Si”
Ada: “La compagnia sulle navi passeggeri vuole che l’equipaggio, soprattutto al primo imbarco, vuole che tutti passino a fare una visita medica di controllo.”
Io: “Di questo non mi aveva informato nessuno”
Ada: “Come al solito, comunque non ti preoccupare non è niente di che ti controlleremo pressione, cuore e registreremo alcune cose come e se usi farmaci o hai allergie particolari.”
Io: “Bene, dov’è l’infermeria?”
Ada: “Sul primo ponte passeggeri a mezza nave. Dimenticavo, alla compagnia ed a questo comandante, piace che l’equipaggio indossi la divisa quando è in servizio ed il badge con il nome quando si è in borghese e fuori servizio, per cui regolati di conseguenza”
Io: “Sulle navi mercantili non abbiamo di questi problemi, siamo sempre in tuta da lavoro.”
Ada: “Tranquillo, ti abituerai. Ora prendo la mia borsa e vado in infermeria che sono di turno.
Io: “Finisco qui e verrò in infermeria”
Ada era piuttosto brutta, aveva i capelli corti neri, gli occhiali ed un fisico minuto con le tette piccole. Era simpaticissima, sempre con il sorriso e disponibile con tutti.
Mi sistemai ed andai in infermeria, bussai e mi aprì un altra donna che mi guardò e disse: “Ciao sei Antonello, il nuovo secondo di macchina?” Io: “Si” e lei: “Ada mi ha detto di te, sono Giada una delle 4 infermiere della nave. Vieni di la che la dottoressa ti visiterà!” la seguii nella stanza vicina e c’era Ada che mi guardò e disse: “Hai fatto in fretta, siediti che ti devo fare un pò di domande”
Mi sedetti e cominciò a chiedermi un po di cose tra cui la mia data di nascita e gli dissi “Sono nato il 12.03.1970”, le mi sorrise e mi chiese “A che ora”
Io: “Che sappia io alle 5 del pomeriggio!
Ada (ridendo): “Sono più vecchia di te di ben 20 ore, sono nata l’11marzo alle 13.00”. Entrambi ridemmo. Completò la visita medica e continuammo a chiacchierare, per più di un ora. Nel frattempo si era fatta ora di pranzo ed Ada disse: “Vieni a pranzo con me?”
Io: “Si volentieri, almeno imparo dove è la mensa equipaggio.”
Ada chiamò Giada e gli disse: “Vai a mangiare che dopo andiamo io ed Antonello così gli faccio vedere anche un po' la nave” poi rivolgendosi a me “L’infermeria deve essere presidiata 24 su 24 per cui o uno di noi due medici od una delle infermiere deve essere sempre qui!”
Giada: “Ok vado e torno!”
Tornò dopo circa 20 minuti ed io ed Ada andammo a mangiare assieme.
Dopo pranzo mi fece visitare tutta la nave.
Mi trovavo bene in sua compagnia.
Passarono molti giorni e, spesso, le mie poche ore libere le passavo in compagnia di Ada. Non avevo nessuna mira sessuale su di lei ma con lei mi divertivo da matti.
Mancavano 30 giorni al mio sbarco e ne mancavano 15 ad Ada per tornare a casa.
Come tante altre sere io ed Ada cenammo assieme e tornammo in cabina.
Ada aveva già aperto la porta della sua cabina ed io stavo aprendo la mia quando mi prese mi tirò a se e mi spinse nella sua cabina e mi fece il segno del silenzio con il dito sul naso.
Rimasi in silenzio Ada chiuse la porta della sua cabina e letteralmente mi saltò addosso. Mi si avvinghiò con braccia e gambe, mi baciò e disse: “Se non lo facciamo adesso non lo facciamo più!” e continuò a baciarmi.
Avevo Ada incollata addosso a me e non riuscivo a muovermi. Allentò un po' la presa, al che riuscii a muovermi fino a metterla seduta sul tavolino della cabina.
Mentre la baciavo cominciai a sbottonargli la camicia della divisa e lei fece lo stesso con me. In breve ci trovammo a torso nudo entrambi. Aveva le tette piuttosto piccole ma ben proporzionate.
Cominciai a sbottonargli cinta e pantaloni . Poi, aiutato da lei glieli tolsi insieme agli slip. Aveva una fica piuttosto piccola con un pochino di peli radi che la adornavano.
Cominciai a baciarla piano piano scendendo lentamente, baciandole le tette la pancia per poi arrivare alla figa.
Mi inginocchiai e continuai a a baciargli la figa per poi leccarla. Era bellissimo. Mi piaceva leccargli la figa e la sentivo ansimare mentre con le mani mi accarezzava la testa.
I suoi mugolii mi piacevano fino a che non la sentii “Godo!Godo! Oddio godo!! Aah!!”
Mi fermai un attimo per fargli riprendere fiato, scese dal tavolo e mi spinse sulla cuccetta e mi fece sdraiare. Con abilità mi tolse i pantaloni ed i boxer e prese la mia verga in mano.
Cominciò ad accarezzarlo lentamente dicendomi : “Ora me lo godo un po'!” Poi passò a sbaciucchiarlo tutto fino ad infilarselo tutto in bocca.
Lo spompinò per poi salirmi sopra e cominciare a strusciarsi con la sua figa.
Si alzò leggermente e se lo infilò dentro la passera. Si abbassò su di me e mi baciò profondamente e si rialzò.
Mi scopò cosi per un bel po, se ne venne un ‘altra volta e si accasciò su di me baciandomi.
Mi piaceva tantissimo.
Si alzò, si girò e mi disse prendimi così. Mi alzai e cominciai a scoparla a pecorina e lei “ Più forte! Più forte!!” le davo colpi con tutta la forza che avevo e lei : “Oddio che bello! Che bello!”
Stavo per capitolare e mi fermai, la sdraiai sul letto gli salii sopra. Lei mi abbracciò e mi baciò. Cominciai a pomparla prima lentamente e poi con più foga fino a che non estrassi velocemente il cazzo dalla sua figa e gli sborrai sulla pancia.
Ero stremato e caddi letteralmente al suo fianco. Ada si girò e mi baciò.
Rimanemmo a guardarci in silenzio.
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