Chat erotiche madre-figlio - parte 1

Anna fissò a lungo lo schermo del suo smartphone, indecisa se proseguire o meno cliccando quel fatidico bottone “registrati”.
“devo farlo, devo farlo per mio figlio…” si disse, quasi più per convincere se stessa. Doveva farlo per lui, o voleva farlo per sè?
Pochi giorni prima, mentre riordinava la cameretta di suo figlio -un adolescente di 16 anni da poco compiuti- aveva notato che il suo tablet non era bloccato… e non aveva resistito a sbirciare.
Suo figlio era spesso chiuso in cameretta, ed i momenti in cui aveva libero accesso a quel regno erano fondamentali. Un po’ per capirlo, un po’ per controllarlo.
Aveva trovato una sessione aperta in una chat per adulti. Una chat erotica!
Fu così turbata e sconvolta che -complice anche il fatto che sentì suo figlio tornare dal bagno- non riuscì a cercare tra chat, messaggi e preferiti per capire cosa effettivamente suo figlio facesse in quella chat, ma almeno aveva visto il suo nickname.
Lasciò tutto com’era, e riprese a sistemare. Ma quel pensiero fu il suo chiodo fisso per alcuni giorni.
Che cosa doveva fare? Parlarne con lui? parlare con suo marito? Ogni volta che azzardava un’ipotesi, era assalita dai dubbi.
E quel pomeriggio le venne la folle idea: registrarsi sul sito e chattare con lui.
Avrebbe potuto tenerlo occupato, tenerlo lontano da potenziali minacce o truffe, dopotutto il web era pieno di malintenzionati, e lui era solo un adolescente -forse- molto arrapato.
CasalingaAnnoiata6. Si maledisse per quanto ridicolo suonasse il nickname che aveva scelto solo dopo aver cliccato su quel bottone.
Entrata in chat, si stupì della rapidità con la quale fu inondata di messaggi, tanto da dover subito silenziare il cellulare.
Tra i vari “ciao”, “buongiorno bellissima”, “disturbo?” “fai cam?” “20 cm per te”, tutti brutalmente ignorati, finalmente arrivò il saluto da parte dell’unico nickname che le interessava, quello di suo figlio.
“quanti anni hai?” gli chiese lei
“18, e tu?”
“47…” rispose lei. Se lui aveva arrotondato di due anni, si sentì in diritto di fare lo stesso, in questo caso dichiarandosi di due anni più giovane, “...sono troppo vecchia per te?”
“no no, anzi. mi piacciono le donne mature. io sono troppo piccolo?”
“mi piacciono più giovani” rispose, mentre avvampava
“ti va di descriverti?” le chiese lui
“castana capelli lunghi lisci, 1.64, 75 kili, occhi marroni, labbra carnose, molto formosa”
“wow, devi essere bellissima. che taglia porti di reggiseno?”
“sesta”
“naturali?”
“certo”
“wow! le tue tette saranno morbidissime, adoro”
Anna si sentì avvampare al ricevere quei complimenti. Avrebbe potuto dare qualunque altra descrizione e inventarsi un aspetto fisico completamente diverso, ma scelse di descriversi così com’era. Si chiese se in quel momento suo figlio non stesse pensando al corpo di sua madre. Rispose immediatamente
“ti ringrazio, diciamo che i miei anni li porto bene. e tu come sei?”
“castano capelli corti rasati ai lati, 1.75, 70 kili, fisico asciutto e definito”
Più che definito, Anna trovava che suo figlio fosse secco, ma si ritrovò ad immaginarselo con un po’ di muscoli in più, e senza l’acne che aveva in viso, che lui aveva scaltramente evitato di menzionare.
“anche tu devi essere molto carino. che cosa cerchi in chat?” si sentì battere forte il cuore mentre gli poneva quella domanda, ma era quello il motivo per cui si era iscritta, no? anche se, aveva un certo calore anche al basso ventre…
“divertimento, conoscere qualche bella donna, e tu?”
“anch’io. per rompere un po’ dalla routine quotidiana, mi sono appena iscritta. tu sei qui da tanto?”
“ci entro quasi ogni giorno”
“hai conosciuto molte donne?”
“qualcuna, anche se molti sono uomini che si spacciano per donne, ma di solito dicono sempre di essere lesbiche. tu non sei un uomo, vero?”
“certo che no!”
“mi manderesti una tua foto?”
“qualche altra donna ti ha mai mandato subito delle foto?”
“qualcuna si”
“e come fai ad essere sicuro che sia effettivamente sua e non di qualcun'altra, o presa da internet?”
“fa parte del gioco. allora, mi mandi una foto?”
“non mando foto ad ogni sconosciuto che me lo chiede”
“se vuoi ti mando una mia, vestito o nudo”
ecco, suo figlio mandava in giro foto di sè, solo per ricevere in cambio qualche fotina -presumibilmente fake- da donnine o pseudo tali.
Scrisse e cancellò il messaggio due volte, sembrava troppo “da mamma”, e cambiò approccio
“lasciamo per un po’ da parte le foto e continuiamo a chattare, ti va?” sperò di non averlo annoiato
“che stai facendo ora?” rispose lui
“sono sul divano con un bicchiere di vino” magari ad avercelo, un bicchiere di vino.
“che cosa indossi?”
tuta, ciabatte e un felpone largo? no, in questo caso non poteva certo dire la verità. E doveva trattenere suo figlio in chat con lei, così ricorse ad un po’ di immaginazione.
“autoreggenti nere, tubino grigio e intimo in pizzo nero”
“fantastica! sono lì sul divano con te”
“massaggiami i piedi”
“ti accarezzo la pianta fino alle caviglie”
Anna si immaginò la scena, sfregando tra loro i piedi, e quella sensazione di calore al ventre aumentò. Stava flirtando con suo figlio, o immaginando solo di essere nei desideri di un giovane?
“infilo un piede sotto la tua maglia”
“mi tolgo la maglia. adoro i piedi, soprattutto con le calze” Anna si chiese se suo figlio era anche feticista o solo eccitato dall’idea di quella donna matura e sexy
“risalgo lungo la pancia e ti accarezzo i capezzoli con gli alluci”
“ho il cazzo duro. lo tiro fuori” lo aveva fatto per davvero o solo in quella fantasia?
“scendo con i piedi lungo il petto, e lo accarezzo”
Anna non aveva mai fatto una sega con i piedi, ma d’un tratto trovò quell’immagine estremamente eccitante, e non riuscì a resistere. S’infilò una mano nella tuta, accarezzandosi sopra le mutandine, e le trovò umide, mentre le sue grandi labbra erano dilatate. Si stava masturbando durante una chat erotica con suo figlio?
“sei fantastica. il mio cazzo è durissimo e pulsa di desiderio. Sarebbe bello sborrarti su quei piedini”
Anna sfregò più forte le dita contro il suo clitoride, mentre la mano destra le tremava e faceva fatica a scrivere
“mi accarezzo sopra le mutandine mentre stringo il tuo cazzo tra le piante dei miei piedi e muovo più velocemente”
“si, fammi venire. ti piace la sborra sui piedi?”
sentire suo figlio così volgare e diretto le fece quasi girare la testa, mentre si ritrovò a pensare alla sua ordinaria vita sessuale, ed a quante sfumature si fosse persa. Ora però doveva restare nel personaggio, quindi mentì
“certo, lo trovo molto eccitante”
“anche a me eccita molto. dove altro ti piace ricevere la sborra?”
un’altra domanda che la portò a guardarsi indietro. Da ragazzina, venivano sempre nel preservativo; qualche volta in mano, o in bocca, ma soprattutto per orgasmi incontrollati, che non avevano nulla di eccitante; poi, con le prime relazioni stabili, e presa la pillola, venire dentro era diventata l’unica, noiosa, alternativa.
“dovunque…” rispose lei, immaginando epiloghi diversi nel suo passato, “...sui piedi, in mano, in bocca, sul seno…”
“deve essere fantastico sborrare sulle tue tettone”
“mio marito lo adora”
“che uomo fortunato. scopate spesso vero?”
“almeno ogni notte” mentì di nuovo. In realtà lo facevano una volta a settimana, a volte anche una volta ogni due settimane
“adesso devo andare, c’è mia madre che rompe”
Anna si ritrovò a pensare che in realtà la madre di suo figlio era seduta sul divano a masturbarsi, quindi immaginò che fosse una scusa dato che probabilmente era appena venuto.
“ok, quando ti rivedo?” gli chiese. voleva saperlo per continuare a controllarlo, o perchè aveva dentro di sè un irrefrenabile fuoco?
“ci sei stasera?”
“a stasera, un bacio dove vuoi tu” lo salutò istintivamente lei.
Lui rispose con l’emoji di un bacino, e chiuse la chat.
Anna era umida, ma si convinse a riscuotersi ed a tornare ad essere la solita mamma poco sexy.
Dopo cena, come di consueto, suo marito andò a stravaccarsi sul divano, mentre suo figlio fuggì in camera.
Anna si ritrovò a pulire la cucina e lavare i piatti in fretta e furia, prima di correre in camera
<<cos’è questa fretta? non vieni sul divano?>> le domandò suo marito, vedendola così presa a sistemare tutto
<<stasera inizia un film che mi piace, e vorrei guardarlo a letto. tu guarda pure ciò che preferisci, e raggiungimi dopo>>
Si infilò sotto le coperte, ed entrò in chat.
“finalmente” la salutò lui non appena CasalingaAnnoiata6 fu online
“dove eravamo rimasti?” rispose lei
“dove sei ora?”
“a letto, con la stessa biancheria di prima”
“aspetti tuo marito?”
“si, ma prima vorrei divertirmi con te” cosa stava dicendo? il calore che l’aveva pervasa nel pomeriggio si impadronì di nuovo di lei
“sono steso accanto a te, ti accarezzo le cosce. hai ancora le autoreggenti?”
“si, con ancora la tua sborra sui piedi” la sborra che macchiava le cose non era una cosa che Anna trovava eccitante, ma in quel momento invece lo era. S’infilò una mano sotto il pigiama.
“dalle cosce risalgo sul culo, strizzo le tue grosse chiappe”
Anna sfregò il sedere contro il materasso, contraendo il bacino, e si accarezzò le grandi labbra
“slaccio il reggiseno”
“le tue tettone libere sono meravigliose”
“toccale.”
“le palpo e le strizzo. come sono i tuoi capezzoli?”
“rosa chiaro, larghi e turgidi” sentiva il bisogno di toccarli, così tolse la parte superiore del pigiama, e ondeggiò col bacino, sfregando il suo seno contro le coperte
“li adoro. li stringo tra le dita”
Anna con l’unica mano libera dovette lasciare temporaneamente la sua fica per accarezzarsi i capezzoli, e quasi le sfuggì un gemito, mentre aveva sempre più caldo
“leccali” poggiò per un istante il telefono, e si tolse il resto del pigiama, restando completamente nuda sotto le coperte.
“li lecco e li succhio”
con la sola mano sinistra alternò dal tormentarsi i capezzoli all’infilare un dito nella sua fica bagnata. Da quanto tempo non si masturbava?
“ti spoglio e tocco il tuo cazzo” scrisse con una tremante mano destra, e si rese conto che lo voleva, lo voleva davvero.
“è duro per te. lo infilo tra le tue grosse tette”
il respiro di Anna si fece più pesante, prese a masturbarsi freneticamente
“lo avvolgo tra i miei seni caldi. Sono un lago”
“ti infilo due dita nella figa e spingo”
a stento Anna trattenne un gemito ma iniziò a contorcersi freneticamente, mentre oltre a spingere con le dita dentro di sè si tormentava il clitoride con il pollice. Era davvero un lago
“ti prendo il cazzo in bocca e succhio avidamente”
“si succhiamelo prendimelo fino alle palle”
Anna era in estasi quando con orrore si accorse che suo marito stava entrando in camera da letto. Per fortuna la stanza era buia e lei era sotto le coperte, quindi riuscì a fermarsi in tempo e a stendere le gambe. La sua mano sinistra era fradicia dei suoi umori
“scusami. mio marito. a domani” scrisse frettolosamente mentre suo marito si infilava sotto le coperte
<<che stai facendo? ancora col telefono in mano?>>
<<ma no nulla, ti aspettavo. dormiamo?>> Anna si girò su un fianco, posò via il telefono, e sperò che suo marito restasse nel suo lato del letto. Era profondamente rammaricata per aver interrotto bruscamente la chat, e soprattutto desiderava venire.
Mentre realizzava di essere ancora completamente nuda e di aver lasciato il suo pigiama in giro sotto le coperte, suo marito notò la stessa cosa
<<ma.. perchè sei nuda?>> le domandò, avvicinandosi a lei fino a strusciarsi contro la sua schiena
<<ma nulla avevo caldo. dai dormiamo>>
infilandole una mano tra le cosce, suo marito però notò quanto fosse bagnata
<<altro che caldo, potevi dirlo subito che avevi voglia>> rispose lui mentre armeggiava per tirare fuori il suo uccello
<<ma che dici! fai piano che nostro figlio potrebbe essere ancora sveglio>>
<<è ormai abbastanza grande da sapere che anche i genitori scopano. Hai fatto venire una gran voglia anche a me>>
disteso sul fianco alle sue spalle, suo marito con una mano le tenne una gamba sollevata, e infilò il suo cazzo dentro di lei
<<haaah.. senti come entra, vuole risucchiarmelo>> mugugnò lui
<<sshhhh.. fai piano!>> sussurrò, ma trattenne a stento un gemito.
Il marito prese a spingere con foga, il letto cigolava ad ogni spinta, ed Anna con una mano strizzava il seno e con l’altra tormentava il suo clitoride, pensando alle chat avute durante la giornata.
Raggiunse dopo poco l’orgasmo, contorcendosi mentre suo marito spingeva con foga. L’uomo la tenne stretta a sè mentre tra un mugugno e l'altro veniva dentro di lei.
<<Dovresti mettere via quei pigiamoni e dormire nuda più spesso>> le disse dandole un bacio sulla guancia e una sonora pacca sul sedere, prima di voltarsi dall’altro lato e mettersi a dormire.
A differenza della sua alter ego virtuale, Anna oltre a badare alla casa ed alla famiglia aveva anche un lavoro. Era ancora in ufficio e ne avrebbe avuto ancora per un paio d’ore prima di tornare a casa, ma non riusciva a non pensare alla chat avuta col figlio. Soprattutto, aveva bisogno che continuasse.
Anche se era a lavoro, prese il cellulare ed entrò in chat.
Suo figlio non si fece attendere
“buongiorno, ti piace sempre farti aspettare?”
“però ne vale sempre la pena, no?”
“certo, anche se ieri sono dovuto venire da solo. sei stata scorretta”
“devi scusarmi, ma non posso farmi beccare in chat da mio marito! cerca di essere comprensivo”
“purchè tu ti faccia perdonare. avete scopato?”
“si, come ogni notte”
“sai, ieri sera ero così eccitato che sono andato vicino alla camera dei miei, e li ho sentiti scopare!”
“sono due persone adulte e penso che si amino, è normale. anzi sarebbe preoccupante il contrario” e così suo figlio l’aveva sentita fare sesso con suo marito! era vergognata ed eccitata al tempo stesso
“si ma.. pensavo ormai non lo facessero più. sono sempre presi dal lavoro e da mille cose”
“magari non hai solo prestato attenzione. Sono certa che come me anche loro lo fanno ogni notte”
“forse hai ragione. proverò a prestare più attenzione” essere spiata da suo figlio mentre faceva sesso, cosa aveva appena fatto? eppure, la cosa sembrava sempre più eccitarla, anzichè farla vergognare. Arrossì vistosamente, cercando di non essere notata dai colleghi.
“comunque, io ora sono solo in casa. Tu dove sei? dove lo facciamo oggi?”
“ora non posso, sono a lavoro” cazzo! nella fretta non si rese conto della cazzata se non dopo aver inviato il messaggio
“ma non eri una casalinga???” chiese lui, infatti
“si, ma per arrotondare faccio le pulizie, sono passata solo per salutarti” sperò di svignarsela in questo modo
“la chat è scomoda, dobbiamo sempre essere entrambi online per parlarci. perchè non ci scambiamo il numero di telefono? prometto di non telefonarti nè darti fastidio. e poi puoi sempre bloccarmi quando sei con tuo marito e non vuoi rischiare di ricevere messaggi, e sbloccarmi quando sei sola”
“no guarda, il telefono non me la sento…”
“vuoi fare sesso in chat e non vuoi scambiarci il numero? non è che sei un fake?”
di fronte alla possibilità di perdere del tutto il gioco che aveva instradato, Anna non riuscì a resistere. Ma non poteva dargli il suo numero!
“facciamo così: ci penso su un po’. Adesso veramente devo finire le pulizie qui. facciamo che stasera dopo cena, se ci sarai e mi vorrai ancora, ti darò il mio numero, ok?”
“va bene, a stasera”
“un bacione”
“non vedo l’ora di scoparti” la salutò lui
aveva guadagnato tempo, ma sapeva di doverlo accontentare, o l’avrebbe perso ed il suo gioco sarebbe finito.
Si acquistò una SIM virtuale, e dopo cena, con la scusa di avere del lavoro urgente da finire, lasciò suo marito davanti alla tv, ed andò nello studio.
“buonasera…” le scrisse lui appena Anna entrò in chat “...ci hai pensato?”
“si. ti darò il mio numero, ma dovrai rispettare le mie regole”
“sentiamo”
“niente chiamate nè foto.se sparisco all’improvviso o non rispondo, sai il motivo”
“certo, tutto chiaro”
si scambiarono i numeri di telefono.
“eccoci” le scrisse lui su telegram
“io ho chiuso la chat, e tu?”
“anch’io, devo godere per bene con te”
“significa che quando non ci sono vai in chat?”
“sei gelosa?”
“certo, sono una donna molto possessiva, pretendo l’esclusività”
“però io devo condividerti con tuo marito, non è giusto”
“nella realtà, ma nel sesso virtuale sei l’unico che mi fa godere. anch’io voglio essere l’unica a farti godere”
“va bene, tu fammi esplodere e non avrò più bisogno della chat. dove siamo?”
“in camera tua. sei davanti al pc, io ti abbraccio da dietro e ti accarezzo i capezzoli”
“cosa indossi?”
“una vestaglia semitrasparente”
“mi hai beccato col cazzo di fuori a farmi una sega, ma tu lo vuoi tutto per te”
Anna avvampò, si tolse la felpa ed iniziò a toccarsi i capezzoli
“si non hai bisogno di altre donnine e non devi toccarti da solo, ci sono qui io a prendermi cura di te”
“si ho tanto bisogno di te, guarda il mio cazzo che ha bisogno di te” rispose lui, e le mandò una foto del suo cazzo, bn eretto, una vena scura che o attraversava, e la cappella lucida.
Era il primo piano del cazzo di suo figlio, ed Anna era eccitatissima
“si lo voglio” scrisse quasi senza rendersene conto
“se lo vuoi davvero, fammi vedere anche tu qualcosa di te”
“ma avevamo detto niente foto”
“non mi sembra che tu abbia reagito male alla vista del mio cazzo duro per te. Avanti, fammi vedere”
A quel punto l’unica preoccupazione di Anna fu non farsi beccare, perchè in realtà una parte di sè desiderava dimostrare a suo figlio che anche lei era una donna eccitante, e lo era per davvero, non solo nel suo alter ego.
Si tolse la felpa, rimanendo a petto nudo, e scattò una foto al primo piano dei suoi seni, tenendoli ben stretti e mettendo in bella vista i suoi capezzoli turgidi.
“queste tette sono meravigliose, perfette per infilarci il viso e il cazzo” rispose lui dopo aver ricevuto la foto
“ho i capezzoli turgidi” rispose tormentandoseli, mentre si toglieva anche la tuta, e rimasta completamente nuda, spalancò le gambe e riprese a masturbarsi
“vorrei che fossi a cavalcioni su di me a farti impalare dal mio cazzo mentre ti succhio quelle tettone”
“si e sentirlo tutto dentro di me” Anna a stento trattenne un gemito
“farmi soffocare dalle tue tette mentre entro fino alle palle”
“sollevo il bacino e mi impalo fino in fondo”
“siii”
“e raggiungere insieme l’orgasmo mentre la tua sborra mi riempie tutta”
“siiii”
Anna sfregava il culo contro la sedia mentre si masturbava forsennatamente e desiderava raggiungere l’apice. Apice che invece suo figlio sembrava aver raggiunto
“tesoro ho fatto un casino devo pulire prima che i miei mi sgamano. torno tra 5 minuti”
Contrariata, Anna capì che forse avrebbe dovuto ricorrere di nuovo a suo marito
“non posso caro. c’è il marito. ci sentiamo domani ok?”
“uff, volevo continuare. scusami”
“non ti preoccupare, un bacione”
“sei fantastica, a domani”
Anna aveva bisogno di una chiavata che non fosse il classico sesso a letto sotto le coperte. Come aveva scritto in chat, voleva impalarsi su un cazzo. E una parte di sè, anche se non riusciva ad ammetterlo, voleva che suo figlio vedesse che anche lei era una vera donna, una che sa far godere.
Non si rivestì, ma camminò nuda fino alla porta del salone, si appoggiò allo stipite della porta, e guardò verso suo marito, ancheggiando ammiccante
<<vogliamo divertirci?>>
<<che cazzo fai?>> esclamò il marito, sorpreso di ritrovarsi la donna nuda in giro per casa
<<hai detto che mi volevi più spesso nuda, ed eccomi qua, tutta per te>> rispose lei, camminando sinuosa verso di lui, fino a salirgli a cavalcioni, la sua figa grondante di umori contro il suo ventre.
<<e se ci vede tuo figlio?>>
<<l’hai detto tu ieri, ormai è grande>> prese il volto di lui e se lo portò al seno caldo sfregandogli addosso i capezzoli mentre ancheggiava contro il suo bacino.
In pochi secondi sentì il cazzo di lui farsi duro e premere contro la patta, e mugolò soddisfatta.
Lo tirò fuori, infilandolo rapidamente nella sua fica umida, gemendo soddisfatta.
Iniziò a montarlo con foga, sollevando il bacino e spingendo forte fino ad avere il cazzo dentro di sè, e mugolava ad ogni colpo, mentre il marito non si staccava dal suo seno.
Le natiche di Anna impattavano sonoramente contro le cosce dell'uomo, mentre spingeva come un’ossessa, impalandosi senza ritegno e gemeva fin quasi a urlare.
Immaginava che sotto di sé ci fosse suo figlio, che stesse montando il cazzo che aveva visto in foto. Pensarsi così depravata, e pensare che forse suo figlio era proprio alle sue spalle a spiarla, la eccitò ancora di più.
Gemette più forte, mentre sentiva l’orgasmo montare dentro di lei. Si avvinghiò forte a suo marito, contraendo il bacino scosso da spasmi, e tirò fuori un urletto strozzato, mentre anche suo marito mugolava tra le sue tette in preda al piacere.
Sentì i fiotti caldi di sperma entrare dentro di lei, e colare tra le sue cosce mischiandosi ai suoi umori.
Con la fine dell’orgasmo, il suo essere totalmente disinibita lasciò spazio alla vergogna. Era tutta nuda in sala!
<<dovremmo andare a letto>> disse imbarazzatissima, e corse via
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