Torturando Diana

Amanti Porno
4 days ago

 Uno dei tanti rischi in cui incorre un fotoamatore riguarda le immagini ritoccate. Il profilo di Diana mostrava una ragazza curvy con gambe un po' più grosse e un po' di pancia, ma niente di eccessivo. Anzi, uniti al seno davvero enorme e ad un viso bello e pulito, la rendevano davvero sexy. La realtà era un po' diversa.
Quando sono andato a recuperarla in stazione non l'avrei mai riconosciuta. Alta circa 1,60, la circonferenza della vita era almeno il doppio di quella delle foto e gambe e braccia in proporzione. Il viso, sebbene con occhi molto belli, era deturpato come se fosse scottato al sole. Insomma, un discreto shock. Considerando che veniva da Roma mi spiaceva scaricarla ma avremmo riconsiderato il compenso. Se non altro si è rivelata una ragazza simpatica.
Arrivati in motel si è presentato un problema. Il servizio fotografico prevedeva che indossasse dei costumi sexy che avevo portato ma la sua taglia era troppo grande. Per fortuna ne avevo portati tanti e alcuni avevano così poca stoffa che Diana è riuscita a indossarli. Scattando è sorto un altro problema: la ragazza non sa posare. Ormai ho accumulato un po' di esperienza e le dico come mettersi, ma non è minimamente espressiva. Anche quando le dico di sorridere sembra che la sua mascella fatichi a muoversi.
Se non altro ha compensato in due modi. Il primo è che il suo corpo, malgrado fosse molto abbondante, aveva una bella pelle e risultava comunque sexy. Il secondo è che abbiamo concordato un nudo esplicito ma siamo andati parecchio oltre. Siccome non sapeva posare l'ho aiutata io sia verbalmente che fisicamente, ovvero la spostavo per metterla nella posa che volevo. 

Una volta nuda l'ho fatta sdraiare su due cuscini e le ho fatto aprire le gambe. Poi le ho chiesto di toccarsi e lei l'ha fatto ma coprendo tutto. Allora le ho mostrato come fare. Con le dita le ho aperto le labbra della figa spiegandole come volevo lo scatto. Visto che c"ero ho fatto qualche scatto in primo piano della figa da me aperta. Diana si lasciava fare e io ho osato di più. Ho cominciato a sfregare un dito tra le labbra e ho sentito subito umido, così ho infilato il dito fingendo di fotografare ancora. Lei ancora non reagiva ma si era distesa completamente e guardava in alto. In pochi istanti si era bagnata e ne ho approfittato per infilare un altro dito e stantuffarla sempre di più.
Diana ha chiuso gli occhi e ha iniziato a gemere a bassa voce. Io ho mollato il cellulare e ho cominciato ad accarezzarle il corpo mentre la masturbavo. Ho raggiunto il suo enorme seno con capezzoli giganteschi. Ho iniziato a massaggiarlo, poi a giocare col capezzolo. Infine ho iniziato a leccarlo e ho preso tra i denti il capezzolo e a mordicchiarlo. I gemiti sono aumentati di tono. Mi sono avvicinato per baciarla ma non ha voluto. In compenso ha mosso le mani per slacciarmi i pantaloni. Appena ha visto il membro l'ha subito infilato in bocca succhiandolo.
Ho iniziato a spogliarmi e lei, sebbene di mala voglia, si è staccata dal cazzo per aiutarmi. Poi si è sdraiata invitandomi a salirle sopra. Mi sono letteralmente seduto sul suo enorme seno mentre mi faceva un pompino. Ogni tanto le sollevavo la testa per infilarlo tutto in gola e la lasciavo solo quando iniziava a tossire. Quel trattamento le piaceva così l'ho spostata in modo che, a pancia in su, avesse la testa a penzoloni dal letto. Ho iniziato a scoparle la bocca piano mentre mi godevo i seni. Li massaggiavo, li strizzavo, torcevo forte i capezzoli. Diana si lamentava, per quanto potesse con la bocca piena, ma non si è mai mossa per farmi smettere. Così ho continuato fino a quando non stavo per venire, poi le ho preso il collo e l'ho scopata più velocemente. Lei stava iniziando ad agitarsi ma sono durato poco e le sono venuto in gola. Ha cercato di tossire un po' ma ha resistito e ingoiato tutto.
Ci siamo messi sul letto e lei ha detto che è la prima volta che è stata presa in maniera così rude ma che le era piaciuto. Abbiamo parlato di sottomissione e l'ho convinta a provare qualcosa con me. Siccome avremmo provato qualcosa di doloroso le ho fatto scegliere una parola di sicurezza per interrompere in qualsiasi momento.
Le ho fatto indossare il solito kit di polsiere e cavigliere, evitando il collare (troppo piccolo per lei) ma mettendo subito le mollette ai capezzoli. Appena messa la prima (era stretta al massimo) ha urlato e si è spostata per toglierla. Le ho afferrato la testa e tirato un ceffone. Lei si è bloccata per lo shock. Le ho subito detto "Non osare muoverti finché non te lo dico e non toccare gli oggetti che ti metto". Diana, piangendo, ha risposto "Va bene". Altro ceffone dicendo "come mi devi rispondere?" e lei "Va bene, padrone". L'ho fatta posizionare contro il vetro della finestra. Era inverno, quindi il vetro era gelato. Inoltre eravamo al piano terra: era possibile che qualche avventore la vedesse. Diana gemeva ma aveva smesso di piangere. Le ho fatto stendere le braccia e appoggiarle al muro e divaricare le gambe. Le ho dato una sculacciata forte su una chiappa. Lei ha emesso un gemito ma non sembrava di dolore. Per verificare l'ho toccata tra le gambe e ho sentito umido.
Ora, nei film porno e nei racconti di fantasia, ci sarebbe uno scambio di discorsi del tipo "Guarda, ti bagni davanti alla finestra come una puttana!" e lei "Sii, sono una puttana!" e via dicendo. Nel mondo reale non esiste. Diana è nuova in queste cose e non mi conosce. È bagnata e si sta fidando di me ma potrebbe essere al limite e decidere di interrompere il gioco. Se l'avesse fatto difficilmente avrebbe riprovato. In ogni caso non con me.
Ho appoggiato il mio corpo al suo per farle capire che non è sola, poi l'ho masturbata mentre le baciavo dolcemente il corpo e le sussurravo frasi del tipo "sei bravissima" o "stai andando molto bene". La reazione non ha tardato: si è bagnata di più e ansimava di piacere. Non si muoveva ma la sua bocca, spalancata, era rivolta verso di me. Le ho preso il viso, l'ho avvicinato al mio e ho riprovato a baciarla. Questa volta mi ha accolto e abbiamo limonato. Sentendo il risveglio del mio amico l'ho fatta tornare sul letto, pancia in su e gambe aperte. Ho messo un preservativo, le ho sollevato le gambe e sono entrato. Ho appoggiato le sue gambe sulle mie spalle e ho cominciato a montarla lentamente. Diana era un lago e credo sia venuta non appena sono entrato perché ho sentito il formarsi di un lago sulle lenzuola.
Ho continuato a montarla a quella che definisco "velocità di crociera". Lei stava godendo ancora. Io con i preservativi sento molto meno. Provavo piacere ma non al punto di venire. Così, senza fermarmi, le ho chiesto se era pronta a fare un ultimo sforzo. Lei, nel l'eccitazione del momento, non capiva niente. Le ho ripetuto la domanda e lei ha risposto affermativamente ma senza capire a cosa potessi alludere. Mi sono piegato su di lei e ho afferrato le mollettine aprendole all'improvviso. Le conseguenze sono state, in ordine: 1) Diana ha lanciato un urlo fortissimo con pianto abbinato 2) Diana ha contratto il bacino sia per il dolore che per il nuovo, forte orgasmo 3) Grazie alla contrazione sono venuto anch'io.
Ci siamo stesi sul letto, l'ho abbracciata e coccolata. Lei era scossa dagli spasmi, piangeva, ha ricambiato il mio abbraccio e ha cercato la mia bocca. Abbiamo limonato e poi, quando si è ripresa un po', le ho baciato e succhiato piano i capezzoli.
Alla fine mi ha rivelato che si era dimenticata della parola di sicurezza perché non riusciva a ragionare. Ha detto che è stata un'esperienza molto intensa e che non intende ripetere...a meno che non sia con me. Secondo voi è successo ancora? Lo scoprirete più avanti. 

Ricordo che i racconti sono tratti da storie che mi sono capitate. Se volete parlare scrivetemi: dvphoto73@gmail.com