Corna di compleanno

Amanti Porno
4 days ago
Corna di compleanno

Se ripenso a tutto quello che è successo non riesco a credere che sia passato solo un mese. Un solo mese per cambiare tutta quella che credevo essere la mia vita.
Mi chiamo Caterina, ho 31 anni e praticamente da sempre sto con Marco l’uomo che amo e che ho sposato. E’ un uomo meraviglioso, mi sostiene e mi riempie di attenzioni. 
Prima di lui ho avuto pochissime esperienze, ma quando mi ha chiesto di sposarlo non ho avuto esitazioni, essendo lui il tipo di uomo che ho sempre sognato.
Il sesso si può dire che me lo ha fatto conoscere lui e anche se non nego di avere avuto negli anni la curiosità di sapere come sarebbe stato farlo con altri la cosa non mi è mai pesata perché lo amo e ogni volta che facciamo l’amore mi sento piena e soddisfatta.
Insomma sono una donna realizzata, o almeno lo ero perché come dicevo, circa un mese fa la mia vita è cambiata.

Era il compleanno di Marco e avevamo dato una piccola festa in casa nostra per festeggiare. Abbiamo un bel giardino grande e come facciamo sempre in queste occasioni abbiamo invitato tutti i nostri amici, un bel gruppo di gente che ama divertirsi. C’era musica cibo e bevande a volontà, era una serata molto calda e come sempre accade in queste occasioni avevamo tutti bevuto abbastanza. 

In genere vesto abbastanza sportiva, ma quella sera avevo messo una gonna sopra al ginocchio svolazzante, con un paio di sandali con tacco alto e lo smalto rosso che esaltava i miei piedini. Sono una ragazza molto attraente e mi trovo spesso a faticare per tenere a posto i maschietti arrapati, quindi per mia scelta solitamente mantengo sempre un profilo dimesso, anche per far piacere a mio marito che è abbastanza geloso.
Quella sera però era il suo compleanno e volevo essere bellissima. Anche Marco era molto elegante e sicuro di sé. Aveva una bella casa un bel lavoro e una moglie bellissima e bravissima come me: si sentiva un leone.
La serata procedeva bene nel nostro giardino tra gli amici che schiamazzavano e la musica e io mi muovevo tra i gruppetti di persone facendo la padrona di casa. Marco era sempre premuroso, ogni tanto si avvicinava a me e mi chiedeva se stavo bene, poi mi sussurrava - ti amo. -
Inutile dire che il mio abbigliamento non aveva lasciato insensibili i maschi presenti e complice anche il vino mi sono ritrovata a fare un po’ la gatta morta praticamente con tutti i fidanzati delle mie amiche, rimediando anche qualche occhiataccia.  Una cosa di cui mi accorsi pur facendo finta di niente fu vedere una coppia di amici che litigava perché lui mi aveva guardato il culo. Questa cosa mi dava una soddisfazione.

Arrivò il momento dei regali e del dolce,con annessi baci e abbracci. Nella confusione generale all'improvviso sentii nell’orecchio sussurrare una voce maschile che pronunciò queste parole: - Perché non gli regaliamo anche un bel paio di corna? Le gradirebbe moltissimo -
Mi girai di scatto, era Daniele, il playboy della compagnia. Bello, sicuro di sé, sempre una ragazza diversa, probabilmente grande amatore e ora sapevo anche grande porco. 

Lo fulminai con lo sguardo, ma lui non si scompose mi fissò negli occhi e continuò a parlare:
Il tuo futuro maritino è un cornuto nato e te lo dimostrerò. Ora vai a prendere una fetta di dolce e un bicchiere di spumante e portameli sul dondolo.-
Dopo aver detto questo si avviò a sedere. Volevo insultarlo ma mi accorsi che il mio corpo gli stava obbedendo come un automa. Avevo preso il dolce e lo spumante e glie lo stavo portando. Quando fui vicino a lui prese il piatto ed il bicchiere e mi guardò sorridendo.
Brava mogliettina, ora entra in casa, togli le mutandine e lasciale in bagno nel primo cassetto - 
MI alzai convinta di non voler assecondare questo gioco, volevo dire tutto a mio marito, ma ero curiosa di vedere cosa avesse in mente il porco e pensai che avrei potuto interrompere questa cosa in qualunque momento. Così andai in bagno e mi sfilai gli slip, poi li misi nel cassetto come mi era stato ordinato. Avevo la fica in fiamme, così la stropicciai un po’, ma senza venire. Mi ricomposi e tornai in giardino.
Poco dopo lo vidi alzarsi e andare a sua volta in bagno. Quando tornò non disse niente ma ricevetti un messaggio sul telefono:

Torna in bagno, apri il cassetto, pulisci bene tutto con la lingua e poi vai a baciare il cornuto.-
“Che porco insolente!” pensai, avrei voluto dire tutto al mio Marco, ma così poi avrei dovuto ammettere che mi ero prestata al gioco per un po’ e non mi andava. Optai per non fare niente, la festa finì e tutti se ne andarono, incluso Daniele che quando mi salutò non disse nulla di particolare.
Ero arrabbiata, ma anche tanto eccitata senza più gli slip e con la gonnellina svolazzante.
Dissi a Marco di occuparsi del riassetto della casa e andai in bagno per prepararmi per la notte. Guardai il cassetto, sapevo di dover togliere quegli slip, altrimenti se mio marito li avesse visti avrebbe fatto domande. Mi feci coraggio ed aprii lentamente. Pensare a cosa avrei potuto trovare mi eccitava tremendamente. La sborra bianca e liquida era ancora fresca, aprii il rubinetto dell’acqua con l’intento di lavare via tutto, ma all’improvviso senza rendermene conto portai le mutandine alla bocca e iniziai a leccare tutto e a spalmarlo sul viso, mentre con l'altra mano mi toccavo la fica e ci infilavo le dita, prima uno poi due, poi tre ero completamente fuori di me stavo godendo come non avevo mai goduto in tutta la mia vita, neanche scopando. L’orgasmo fu fortissimo, cercavo di non farmi sentire sfruttando il rumore dell’acqua, andai per lavarmi ma ancora una volta mi trovai bloccata. 
Raccolsi tutto lo sperma che avevo sul viso con la mano e la leccai bene bene, poi aspettai che si asciugasse e andai a letto vicino a Marco, lo baciai appassionatamente e gli dissi che lo amavo perché era vero. Facemmo l’amore e lui non si accorse di niente; mi addormentai pensando che era stato un momento di follia e che l’indomani lo avrei dimenticato.


La mattina dopo mi svegliai un po’ turbata. Io potevo anche dimenticare tutto, mi dicevo, ma Daniele? Cosa avrebbe fatto o detto quando ci saremmo rivisti?

Inoltre c’era qualcos’altro: mi ero svegliata con la voglia di scopare,tanto che Marco se ne era accorto e me lo aveva messo subito dentro. 

A differenza del solito però non stavo facendo l’amore con mio marito. Lo baciavo con gli occhi chiusi e continuavo a pensare che in bocca probabilmente avevo ancora un po’ di quello sperma che avevo bevuto la sera prima. Pensando a Daniele a come mi dava gli ordini ho goduto tanto al punto che  Marco, convinto di aver fatto chissà quale prestazione, andò a lavoro tutto soddisfatto .

Nelle ore successive guardavo il telefono, certa che Daniele prima o poi mi avrebbe scritto. Ero pronta a rispondergli che dovevamo dimenticare l’accaduto e che comunque non era successo niente di grave. 

Le ore passavano ma lui non mi scriveva. Mi sentivo frustrata, tenevo il telefono con whatsapp aperto sulla chat di lui. Ogni tanto digitavo delle cose e poco dopo le cancellavo.

Poi in un momento di eccitazione violenta ho fatto partire un messaggio.

L'ho fatto - 
Hai fatto cosa? - 
Mi aveva risposto subito. Ormai non potevo più cancellare, ero imbarazzata, ma l'eccitazione mi prese fortissima. 
Abbassai le mutande fino alle ginocchia e iniziai a toccarmi con la sinistra, mentre con la destra digitavo i messaggi
Ieri sera prima di andare a letto sono entrata in bagno, ho aperto il cassetto e preso i miei slip che erano pieni del tuo seme. Li ho puliti con la lingua e me lo sono spalmato sul viso -
La mia fica era tutta fradicia.

E poi cosa hai fatto - scrisse lui
L'ho baciato - 
Chi hai baciato?-
Il cornuto -
E quando finii di scrivere la parola cornuto sono venuta sporcando tutto il divano. Un orgasmo violento solo con le dita non mi era mai successo. Ero totalmente fuori di me.

Mi ricomposi andai in un’altra stanza e non guardai più il telefono per un’ora. Mi sentivo in colpa, Marco è un uomo meraviglioso e lo stavo trattando male. Oltretutto mi piaceva da morire trattarlo male, dargli del cornuto. Piansi per un po’, poi tornai a leggere il telefono.

Brava puttanella, adesso arrivo a farti succhiare il mio cazzo -
La frase era inquietante e stavo per rispondere ma immediatamente il telefono squillò: era Marco.

Amore, ha chiamato Daniele che ieri ha dimenticato da noi la giacca e tra poco passa a prenderla. Anche io sto tornando magari lo trovo così lo saluto.-
Il porco arrivò poco dopo, con un sorrisetto spavaldo entrò in casa e mi toccò il seno senza grazia, poi mi infilò la lingua in bocca, io finsi indifferenza, ma lui sentiva la mia voglia crescere. 

Divenne autoritario, prese un cuscino dal divano e lo buttò in terra, poi mi spinse la testa per farmi mettere in ginocchio. Aprì i pantaloni, tirò fuori il cazzo e mi ordinò di prenderlo. 
Era bellissimo, come quelli dei film porno, svettava duro e il confronto con quello di mio marito era impietoso sia per dimensioni che per bellezza. Lo desideravo da morire.

Non facevo mai bocchini a mio marito ma in quella occasione stetti zitta e non mi opposi per non fare la figura di una sprovveduta. Presi a succhiare come come una troia navigata e intanto con la mano libera mi toccavo la fica .

A un certo punto sentimmo il rumore della macchina di Marco che rientrava. Dalla bocca mi uscì una frase stento a credere di aver detto:

Cazzo, è tornato quel cornuto proprio adesso-
Daniele sfilò il cazzo dalla mia bocca, mi buttò sul divano e si segò velocemente fino a sborrarmi sui piedini.
Raccolsi tutto con le mani e poi le portai alla bocca spalmandone un po’ sui piedi e un po’ sul viso, poi mi ricomposi, infilai le infradito  e finsi di offrire a Daniele una birra in giardino. 
Mio marito entrò e io dovetti recitare la parte della mogliettina gentile ed educata.

Si sedettero in giardino e io andai a preparargli da bere. In maniera discreta cercavo di ascoltare quello che dicevano. 

Dopo alcuni discorsi di lavoro, mio marito mostrò il suo apprezzamento per la ragazza che la sera prima aveva accompagnato Daniele:
Hai una nuova fidanzata allora? - 
No, figurati. Sai che non voglio legarmi… e poi lei ha già un marito!
Davvero? Ed esce così alla luce del sole con te?
Beh sì. Ma lui lo sa e gli va bene così. E’ una specie di gioco.
Ma che razza di gioco è? Farsi scopare la moglie… bisogna essere degli scemi.
Lo so Marco è strano, ma se ci pensi non è una cosa tanto stupida. Quando una donna è realizzata e dalla vita ha avuto tutto ciò che desiderava inizia ad avvertire bisogni di cui prima non era consapevole. Se voi mariti ne prendeste atto invece di stare lì a fare i gelosi si eviterebbero un sacco di tradimenti.
Hahaha sei incorreggibile. 
Continuarono a parlare di altre cose, poi Daniele se ne andò.

Dopo cena Marco iniziò a toccarmi le gambe e mi trovò subito bagnata.
Lo baciai appassionatamente, poi lui mi disse:
voglio scopare
Era arrapatissimo, allora ne approfittai e gli dissi:
prima mi devi leccare bene i piedini- 
Mentre li leccava mi toccavo la fica e pensavo che un paio d’ore prima ci avevo spalmato la sborra di Daniele. Per la prima volta in vita mia venni schizzando del liquido: stavo squirtando. 
Mio marito era eccitato come mai prima di allora e mi scopò come non mi aveva mai scopato, dandomi della troia e prendendomi a sculacciate.

Caddi nel sonno appagata e per un attimo pensai che tutto questo, se ci faceva godere così tanto non doveva essere poi così sbagliato.


La mattina seguente ero triste. 
Sentivo di aver tradito mio marito, il mio grande amore e per di più con un nostro amico.
Non ero stata penetrata ma la sostanza cambiava poco. Io non lo volevo.

Scrissi a Daniele e gli chiesi di vederci per parlare in un luogo pubblico, dove non avrebbe potuto fare i suoi giochetti. Optammo per un fast food in pieno centro.
Andai subito al dunque:

- Vedi Daniele, io amo Marco e voglio essere soltanto sua -
La mia bocca parlava, ma il mio corpo avrebbe voluto tutt’altro e il porco lo sapeva benissimo.
- Ma certo Caterina, non ti preoccupare se non vuoi più vedere il mio cazzo non lo vedrai più-. 
Alla parola cazzo ebbi un sussulto. Se ne accorse, ma fece finta di niente e continuò:
- Ma cosa mi diresti se scoprissi che Marco in cuor suo non desidera altro che farti scopare da me?-
A questa frase iniziai a bagnarmi come una fontana  ma non risposi, lo lasciai proseguire.
- Scommetto che ieri sera ti ha scopata forte vero?
- si
- e sai perché?
- per il discorso che gli hai fatto ieri sul marito della tua amica che gli stava bene di farsela scopare?-
- Esatto, proprio per quello. Scommetto che era molto eccitato.
- Non l'avevo mai visto in quel modo - ammisi

Dalla tasca estrasse una busta e me la diede.
- Questa sera fai esattamente le cose che sono scritte qui osserva le sue reazioni.  Domani mi dirai che cosa hai deciso di fare e io lo accetterò in tutti i casi. 
Presi la busta, consapevole che stavo ancora una volta eseguendo i suoi ordini e me ne andai.

Alle 18 come sempre Marco rientrò che ero sotto la doccia.
Gli urlai di prepararsi perché sarei voluta uscire così a sua volta si andò a custodire e mi attese davanti alla porta.
Mi presentai a lui poco dopo avvolta in un vestitino molto sexy, cortissimo con sotto soltanto un perizoma. Il seno nudo si intravedeva nella stoffa lasciando pochissimo all’immaginazione. Il trucco era leggermente carico e ai miei bellissimi piedi avevo dei sandali altissimi corredati da una cavigliera d’oro che avevo trovato nella busta di Daniele insieme alla raccomandazione di indossarla per la serata. 
Questo particolare, insieme a tutto il resto non sfuggì a Marco che mi disse:
- dove pensi di andare vestita così?
- che c’è? Siamo tornati nel medio evo?
- No, semplicemente mi da fastidio che mia moglie vada in giro così, sembra che cerchi rogna- 
- Amore, davvero vuoi che mi cambi? Davvero sei così poco sicuro di te?
Avevo toccato il tasto giusto. Se mi avesse costretta a cambiarmi avrebbe dovuto ammettere la sua debolezza, così fece buon viso a cattivo gioco e cambiò atteggiamento dicendo:

- Bene, vorrà dire che sarò l’uomo più invidiato del ristorante.
Durante la serata assecondai con lo sguardo tutti i maiali che mi guardavano. Marco, ostentava sicurezza ma era a disagio. Mi accorsi che vederlo così imbarazzato era la cosa che di più mi eccitava. Se lui non fosse stato lì a fare la figura del cornuto, gli sguardi volgari di quegli uomini mi avrebbero solo infastidito.
Lo provocavo divertita dicendogli cose tipo:
- Guarda quella coppia stanno litigando perché lui mi sta guardando le cosce.- oppure
- Il cameriere si è accorto che non ho il reggiseno
Finì per abbandonare la sua maschera di marito sicuro di sé e mi fece capire senza tanti preamboli che questo gioco a lui non piaceva. Mi richiamò all’ordine con le sue tipiche rimostranze di gelosia ed io smisi di atteggiarmi a troietta abbassando lo sguardo per tutta la serata. le cose erano andate decisamente in modo diverso da quello che credevo e forse in cuor mio speravo.

Alla fine tornammo a casa che era parecchio arrabbiato. In qualche modo mi sentii in colpa per come mi ero comportata anche se dati alla mano non avevo fatto niente di male se non essere un po’ provocante.
Lo feci calmare un po’, poi gli sussurrai all’orecchio che lo amavo e che era l’unico uomo della mia vita. Immediatamente tornò dolce e ci baciammo con amore, ma proprio in quel momento mi riprese l’eccitazione pensando a quello che stavo per fare. 

Lo portai sul letto e lo spogliai, poi gli presi in mano il cazzo ed iniziai a segarlo piano mentre con la bocca attaccata al suo orecchio gli parlavo sottovoce con tono da troietta, non mancando di tanto in tanto di infilarci la lingua.
- Amore mio ho voglia di scopare-
- Mmm si anche io-
- Ma io amore io non voglio scopare con te. Io voglio provare un altro cazzo, più grosso-
- Ma che dici amore?-
Mentre parlava sentivo che aveva il cazzo durissimo

- Amore, ti prego fammi scopare da un altro-
Il suo cazzo era ora di marmo, si stava eccitando da morire e allora disse:
- Da chi vuoi farti scopare?-
- Da Daniele, voglio il cazzo di Daniele. Elena lo ha scopato e ne parla sempre. Dice che nessuno mai l’ha fatta godere come lui. Elena ne ha presi di cazzi, mica come me che ho preso solo il tuo... -
- Elena è solo una gran troia. Dille di venire qua che la sistemo io-
- A parte che tu non sistemi nessuno perché sennò non mi vedi più, penso che se Elena vedesse il tuo pisellino si metterebbe a ridere.
Notai che queste parole avevano il potere di farlo eccitare ancora di più e allora rincarai la dose:

- Ma guarda come godi maialino, non lo hai mai avuto così duro. Io lo voglio fare per te, per noi amore mio: voglio scopare col tuo amico e umiliarti come un cornuto
 Alla parola cornuto  esplose un litro di sborra, come non aveva mai fatto in tanti anni e così aspettai che finisse l’ eccitazione per dare seguito alla seconda parte delle istruzioni ricevute.

Lui si avvicinò a me e mi abbracciò, un po’ come a decretare la fine del gioco. Io ricambiai la tenerezza, ma poco dopo ripresi a toccargli il cazzo che nel frattempo si era ammosciato e ripresi anche a parlare:
- Marco io ero seria, voglio scoparmi Daniele e poi forse anche altri. Apprezza che te lo chiedo, altre lo avrebbero fatto e basta-
- Allora sei una troia.
- Non parlarmi in questo modo - lo ammonii seria -  se ti permetti di nuovo di darmi della troia in modo dispregiativo me ne vado e non mi vedrai mai più. Io ti amo e voglio scopare con altri perché anche se non vuoi ammetterlo questa cosa eccita tantissimo tutti e due. Guarda come scopiamo bene quando ne parliamo.

Era perplesso
- Quindi se ho capito bene vorresti che diventassimo una coppia aperta?
- No amore, tu le altre non devi neanche guardarle. Io mi farò scopare ma godremo insieme. Saremo solo io, te e i miei amanti: non ci devono essere altre donne oltre me. Sarò la tua regina fuori dal letto e la loro schiava nel letto. 
- Cioè secondo te io dovrei guardarti scopare con un altro senza fare niente?- disse con aria contrariata.

Ma il cazzo durissimo tradiva nuovamente la sua eccitazione e io allora divenni spietata.

- Vedi amore, a te piace essere trattato male e ho capito che a me piace da morire umiliarti. Non voglio che mi guardi mentre lo scopo perché mi sentirei in imbarazzo e non sarei libera di fare tutte le porcate che voglio. Ma ti racconterò tutto nei particolari mentre ti farò una sega. Sai cosa mi ecciterebbe tanto?
- Cosa?
- Che mi leccassi la fica fino a farmi venire subito dopo che ho scopato
Il cazzo di Marco era di nuovo durissimo e se lo stava menando velocemente.

- Lo vedi che ti eccita da morire, cornuto? Dimmi che vuoi che Daniele mi scopi forte. Dillo!
- Sì
-Sì cosa?!
-Voglio che Daniele ti sfondi la fica
Non finì la frase, sborrò di nuovo tantissimo.
Io con un rituale ormai consolidato raccolsi lo sperma con la mano e la portai alla bocca ingoiando la gran parte. Il resto lo spalmai un po’ sulla fica e dopo aver spalancato le gambe gli dissi:

-Ora lecca!
Obbedì. Ebbi un orgasmo profondo, come quelli cui mi ero abituata ultimamente.
Abbracciai teneramente mio marito e lo ringraziai, poi andai a fare una doccia lasciandolo sul letto. Non diceva niente ma era chiaro dalla sua espressione preoccupata che si stesse chiedendo se tutto questo fosse soltanto un gioco di fantasia oppure ero realmente intenzionata a farmi scopare dal suo amico.

Quell’espressione invece di farmi pena mi eccitò nuovamente. Stavo prendendo coscienza che la mia eccitazione cresceva a dismisura quando mio marito veniva umiliato. Presi il telefono mentre ero in bagno e mandai un messaggio a Daniele:

- E’ proprio un cornuto, andiamo avanti.
- Va bene, sei stata brava. Ora non ti preoccupare di niente, penso io a tutto.
Ormai mi ero messa nelle sue mani, ero sua. 



Passarono alcuni giorni durante i quali Daniele non si fece sentire. Io mi masturbavo spesso pensando a tutta la situazione che si era creata, ma una parte di me si sentiva sollevata. Questa cosa infondo era potenzialmente molto pericolosa per la vita che così faticosamente mi ero costruita. 

Ma il meccanismo della perversione era ormai stato messo in moto e ben presto me ne resi conto.

Un pomeriggio tornai a casa dal lavoro e trovai Marco sul divano con un’aria perplessa.

- Che è successo? - chiesi
- Niente, stamattina Daniele mi ha invitato a pranzo e ci sono andato.
Improvvisamente mi raggelai, ma lui continuò il racconto.

- Non era solo, con lui c’era un'altra persona. Un uomo sui 45 anni portati male. Un po’ di pancia, l'aria dimessa. Sembrava molto a disagio. Me lo ha presentato perché a suo dire abbiamo molte cose in comune, ma onestamente a me non è sembrato affatto e più ci penso, più non colgo il senso di questa conoscenza..
- Va bene- cercai di rassicurarlo - ma perché hai quella espressione preoccupata? Avrà pensato che farvi conoscere potesse essere funzionale magari al vostro lavoro-
- Ma è proprio questo il punto: lavorativamente non abbiamo niente in comune. Lui si occupa di edilizia, mentre io sono impiegato amministrativo.
- Amore, qual’è il problema? Si sarà semplicemente sbagliato-

Improvvisamente mi guardò con aria sospettosa e disse:
- Tu hai fatto capire a Daniele che ti piace?
- Ecco il mio gelosone...ma no dai, sono fantasie che facciamo nel letto e basta. Poi che cosa c’entra con questo tipo?
- Bhe ecco, oggi pomeriggio non riuscivo a darmi pace perché non capivo questa cosa, così ho fatto una ricerca sui social per capire di più su quest’uomo e su cosa potessimo avere in comune…
- Ebbene?
- Ecco, guarda tu stessa!
Mi passò il telefono e vidi come foto del profilo il tipo vestito da sposo con la moglie che riconobbi immediatamente: era la ragazza che aveva accompagnato Daniele il giorno del compleanno di Marco.
Mi venne da ridere e Marco mi guardò malissimo
- Ahahah ecco cosa avete in comune, le corna!! Che maiale che è Daniele!
- Ma che cosa ridi? Io ho le corna?- era tra il preoccupato e l’incazzato
- Non proprio amore, ma io credo che non ti dispiacerebbe
- C’è qualcosa che non so?
- Va bene tesoro, vieni qua sul letto che ti racconto una cosa che ti farà tanto arrabbiare, ma così tanto che ti scoppierà il cazzo.
- Senti se hai fatto la troia io… io…
- Io cosa? Cosa fai mi lasci? Vuoi lasciarmi e perdermi per sempre? Rimanere solo?
Tacque, io gli presi la mano e portai a letto. Gli tolsi i pantaloni e le mutande e iniziai a parlargli all'orecchio mentre segavo il suo cazzetto già durissimo.

- La sera del tuo compleanno ho lasciato le mutandine nel bagno e Daniele ci ha sborrato sopra. Dopo la festa ho leccato e bevuto tutta la sborra e poi ti sono venuta a baciare.
- Sei una troooia - disse sborrandomi in mano.
- E tu sei un cornuto, anzi tecnicamente non lo sei ancora perché Daniele non mi ha scopata, ma dovremo rimediare stasera stessa. Questa umiliazione che ti ha dato è talmente eccitante che non voglio aspettare un minuto di più, voglio scoparmelo adesso qui nel nostro letto amore.
- Il suo uccello come di consueto era di nuovo duro, ma stavolta gli vietai di toccarlo
- Prendi il tuo telefono e dammelo - ordinai e lui eseguì
Cercai Daniele nella rubrica e gli scrissi: “ hai ragione io e il tuo amico abbiamo due cose in comune sulla testa. Vieni a casa che mia moglie ti aspetta”

- Ora premi invio-
Esitava
- premi ho detto!
Inviò il messaggio. 
Dopo mezz’ora suonò il campanello e lo mandai ad aprire.Si salutarono come se niente fosse poi si sedettero sul divano.
- Allora Marco, prima di tutto fatti dire che tua moglie è bellissima ed è una donna straordinaria. Quello che sta per fare lo fa per te più che per se stessa, lo capirai con il tempo. Questo gioco lo faremo insieme, tu sarai un protagonista assoluto, perché la tua umiliazione è ciò che più eccita la nostra Caterina e un po’ anche me.
La parola Nostra mi piaceva perché mi iniziavo a sentire anche sua. Poi si rivolse a me:

- Caterina vai a prendere la cavigliera che ti ho dato l’altra sera
Mi avviai non senza incrociare lo sguardo interrogativo di mio marito. Tornai e consegnai il gioiello.

- Ecco Marco il gioco è molto semplice: sarai sempre tu a decretare l’inizio del gioco, allacciando questa cavigliera sopra al piede destro di tua moglie. Da quel momento lei sarà la mia schiava e tu sarai il suo. Questo stato di cose durerà fino a quando lei arbitrariamente non deciderà di togliersela e te la consegnerà. Ora fai bene attenzione: almeno una volta al mese dovrai mettergliela altrimenti, passati 30 giorni dall’ultima volta interverrò io  e non ti consiglio di sperimentare questa modalità.
E’ tutto chiaro?
Mentre parlava ero tutta fradicia. 
Marco annuì.
- Bene proseguì Daniele, mi sa che tua moglie adesso vuole scopare con me. Vuoi allacciarle la cavigliera, così la potrò accontentare?
E nel dirlo, delicatamente mi slacciò il sandalo e pose il mio piede nudo sopra al tavolinetto della sala.

Mio marito prese la cavigliera e me la allacciò.
- Bravo cornuto, ora fino a quando Caterina non deciderà di toglierla sarai il nostro schiavo. Aspetta qui che andiamo a scopare.
- No - lo interruppi
- Prima voglio fare una cosa.
Presi il cuscino e lo buttai in terra, ero molto vicina a Marco. Aprii la patta dei pantaloni di Daniele e tirai fuori il suo cazzo. Lo succhiai un po’, poi lo mostrai orgogliosa a mio marito.
- Lo vedi? Il confronto è impari- dissi guardando verso il suo cosetto che si stava già menando. Poi ripresi a succhiare parecchio. Alla fine mi alzai e andai a baciare mio marito, constatando la sua fortissima eccitazione. Gli toccai la testa e mi girai verso Daniele, lo presi per mano e dissi:
- Andiamo fargli queste corna, è ora!

Entrammo in camera e mi dimenticai completamente di avere un marito. Baciai Daniele appassionatamente e lo invitai a scoparmi in tutti i modi. Gli urlavo che lo amavo ed ero solo sua. Sentivo mio marito che diceva di fare piano e ricordo di aver detto a Daniele:
- Guarda amore, questo cornuto si preoccupa dei vicini, non del fatto che gli stai sfondando la moglie.
- E’ proprio il re dei cornuti - commentò lui
Mi sentivo la padrona del mondo e al momento di venire insieme urlai a Daniele di sborrarmi nella fica.
- Mettimi incinta - urlavo
Riversò nella mia fica una gran quantità di sborra calda che mi fece godere da morire.
Marco intese che avevamo finito ed entrò in camera. Sembrava un uomo disperato ma col cazzo in tiro. Un primo istinto fu quello di andare a consolarlo, ma di nuovo la perversione ebbe la meglio. Mi girai verso Daniele e gli dissi:
- Baciami amore mio, mi hai fatto godere tantissimo. Ti amo
Lo baciai appassionatamente a lungo, poi ordinai a mio marito di leccarmi la fica mentre baciavo il mio amante e lui obbedì.

Ebbi l’orgasmo più forte di tutti proprio in quel momento e  Marco poco dopo venne a sborrarmi in faccia dandomi della troia.
Quando tutto finì finalmente abbracciai mio marito e ringraziai Daniele.
- Vuoi che dorma qui con te?- mi chiese con grande galanteria.
- No, ora voglio stare con mio marito. - E detto questo mi sfilai la cavigliera e la appoggiai sul comodino.
Brava- disse Daniele
Poi si rivolse a Marco

- Amico, mi sembra che hai goduto bene anche tu, no? Le corna non sono poi così male!
Se ne andò e rimanemmo soli. Dormimmo abbracciati tutta la notte e poi la mattina dopo facemmo l’ amore con una intensità mai vista. Ci baciammo tutto il tempo come due fidanzatini di 15 anni.
E’ come se avessimo vissuto un sogno, quell’uomo era il mio grande amore, mentre Daniele la mia voglia di trasgredire.
Feci una doccia e mi preparai per andare a lavoro, mi sedetti per allacciare i sandali quando fui colpita dalla cavigliera che era ancora sul comodino e mi prese una strana voglia, di giocare ancora.
- Amore- dissi oscillando la catenina davanti a lui - me la metti per andare a lavoro? Per favore…
Fece un'espressione disperata che mi eccitò ancora di più, ma scappò via lasciandomi lì. Le regole sono regole, pensai, posai la cavigliera e andai a lavorare.

Ero tornata ad essere la mogliettina perfetta. Almeno fino alla prossima volta...

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