Le confidenze di una mamma
Erano orami passati 19 giorni dall’inizio della quarantena, all’inizio era andato tutto bene anche per una persona come me, abituato a stare sempre in giro, a vedere amici, ma soprattutto ad avere rapporti occasionali con ragazze conosciute nei locali della città, ora però tutto questo isolamento stava minando la mia sanità mentale e non solo.
Da quando era cominciato tutto questo, ero rimasto bloccato in casa con mia madre, che non possiamo considerare una santa donna, anche in quel caso però il primo periodo era andato bene, ma da qualche giorno anche lei cominciava a sentire i primi sintomi dell’isolamento, diciamo che me ne accorsi una sera, dopo cena, mentre riordinavo la cucina feci l’errore madornale di rompere un bicchiere e lei d’un tratto cominciò a inveire contro di me pesantemente.
Lo sfogo si concluse con un :
“sistema tutto, io me ne vado a letto, buono a nulla”
Quella frase mi toccò molto, mia madre non era mai stata una donna aggressiva o nervosa ed inoltre non si era mai rivolta a me in quel modo, per molti anni infatti ero stato più che un figlio, un amico, infondo quando ero nato lei aveva appena 18 anni e nei successivi ventidue il rapporto che si era creato era di pura complicità.
Lei mi raccontava delle sue conquiste ed io facevo lo stesso, ci confrontavamo su innumerevoli argomenti, possiamo dire che avevamo conversazioni molto libere non che spinte, naturalmente entro i limiti. Pertanto quel suo comportamento irruento e aggressivo mi fece stare male. Quella stessa notte infatti non dormii molto, rimasi per lo più a rigirarmi nel letto, incapace di rilassarmi.
Verso le sei del mattino mi svegliai di soprassalto e dopo quasi mezzora di completa insonnia mi alzai, attraversando il lungo corridoio che portava dalla mia stanza alla cucina e passai di fronte alla camera di mamma, la porta era socchiusa e la luce entrava dalla finestra illuminando tutto l’ambiente. Pensieroso mi fermai proprio li davanti e senza neanche accorgermene guardai dentro.
Mamma era distesa sul letto, le coperte orami erano scivolate quasi del tutto per terra e lei distesa su un lato indossava una piccola vestaglia rosa cipria. Da quel leggero vestito inoltre si intravvedevano bene le sue curve, le sue lunghe gambe erano incorniciate da una vita un po’ larga che si protraeva in un sedere tonico e perfetto, più in su la vestaglia disegnava completamente la forma del suo seno abbondante, il volto era incorniciato da lunghi capelli castani che le arrivavano appena sotto le spalle. Vedendo quella scena, così senza neanche pensarci la mia mano scivolò lungo la maglietta afferrando, da sopra i pantaloni il mio ormai turgido pene.
In tutti quegli anni devo ammettere di aver avuto molte fantasie su di lei, infondo vivere da solo con una donna sexy non è facile, ed in più quando questa donna è tua madre è ancora più difficile.
Rimasi qualche minuti a guardarla mentre da sopra i pantaloncini mi masturbavo, rimasi li anche quando si mosse un pochino, il suo corpo si girò dal lato opposto lasciando in mostra il sedere. In quel movimento la vestaglia si era alzata e il suoi glutei erano era in bella mostra, l’eccitazione raggiunse il suo culmine quando notai che tra quelle natiche perfette e senza veli si intravvedeva anche la sua vagina, rimasi li a fissarla mentre la mia mano quasi senza accorgermene era scivolata all’interno dei pantaloni, in pochi secondi sentii lo sperma risalire lungo il mio pene e venni nelle mutande. Rimasi li qualche altro minuto a fissare quello spettacolo, poi ancora pervaso dall’eccitazione andai a darmi una ripulita.
Passai il resto della mattinata in cucina a guardare la tv e verso le otto e mezza anche mamma si svegliò, appena la sentii uscire dalla stanza misi sul gas la moca del caffè e dopo qualche minuto anche lei mi raggiunse.
“buongiorno amore” disse ancora assonnata
“buongiorno Ma, il caffè è quasi pronto” dissi voltandomi verso di lei, quando la guardai però rimasi un attimo impietrito, indossava ancora la vestaglia rosa e dovetti muovermi in fretta verso il tavolo per nascondere il durello che stava riemergendo.
“grazie tesoro, ne vuoi un po’ anche tu ?” disse ed io ancora un po’ spaesato ribattei
“certo, grazie”
Mamma allora versò due tazzine e me ne passò una, poi avvicinandosi alla finestra e dopo un lungo sorso si accese una sigaretta e disse :
“senti, scusami per la scenata di ieri sera, ma sai, tutto questo isolamento mi sta facendo impazzire”
“tranquilla mamma, capisco” dissi prendendo una sigaretta dal suo pacchetto e accendendola
“vieni più vicino alla finestra dai” disse invitandomi ad avvicinarmi con la mano, io con un movimento lesto mi sistemai il pene orami quasi del tutto eretto e mi avvicinai alla finestra.
“sicuro vada tutto bene” ribadì
“ma si tranquilla, ci sta essere nervosi in questo periodo, infondo le nostre abitudini erano un po’ diverse” ammiccai
“hahaha, si hai ragione e l’astinenza non aiuta” disse ridendo
“mamma e dai, sei sempre così esplicita” risposi un po’ in imbarazzo
“beh scusa, sono una donna e ho le miei esigenze, sono quasi un mese che non lo faccio con nessuno, noi donne non siamo come voi uomini a cui basta una sega per stare bene, abbiamo bisogni più particolari” disse un po’ scocciata.
“beh ma allora masturbati come fanno tutte” esclamai in tutta risposta mentre facevo qualche tiro di sigaretta
“secondo te non lo faccio ma non riesco a venire, forse manca proprio il calore corporeo di un uomo”
Sentendola fare tali affermazioni il mio pene si rizzò del tutto e mi dovetti schiacciare contro il piccolo mobile davanti alla finestra per non farglielo notare.
“mi dispiace Mamma, non so proprio cosa dirti”
“tranquillo amore, nessun problema” disse mentre si girava per prendere la moca del caffè, ma sbadatamente con il gomito contro il mobile rovesciò la tazzina ancora mezza piena facendo cadere a terra tutto il contenuto.
“oddio esclamò” guardando il caffè per terra
“ma ti aiuto io” esclamai protraendomi verso di lei che inaspettatamente fece un passo indietro, il suo corpo impattò con il mio e il suo sedere andò ad appoggiarsi esattamente sul mio pene turgido.
Ci bloccammo entrambi, i nostri corpi si toccavano e entrambi sentivamo le intimità dell’altro io il suo magnifico fondoschiena, lei il mio pene. Rimanemmo paralizzati per qualche istante poi mamma si girò.
Aveva gli occhi un po’ sbarrati ma non sembrava sconvolta, il suo sguardo corse sul mio corpo e si bloccò un attimo sull’escrescenza che spuntava dai miei pantaloncini, io di istinto mi coprii con le mani così lei alzò lo guardo e disse :
“Tesoro mah che succede?”
“scusa mamma ma sono sveglio da poco, cioè, e…” dissi mentendo “beh i discorsi di prima non hanno aiutato”
“Stai dicendo che ti sei eccitato sentendomi dire quelle cose” affermò con voce interrogativa
“si beh sai…” balbettai un attimo
“cioè, è da un po’ che sono a secco pure io e sentendoti dire quelle cose mi si è rizzato di istinto”
“va bene amore, stai tranquillo è normale, ora dammi un attimo che pulisco il pavimento” disse mordicchiandosi il labbro, poi si voltò e dopo aver preso una spugnetta si inginocchiò davanti a me, mi lasciò li, con le mani avvolte attorno al mio pene mentre piegata a novanta passava la spugna molto lentamente.
Ad un certo punto, non so se per caso o per suo volere la vestaglia si ritirò verso i fianchi lasciando in mostra il sedere, notai subito che tra quelle natiche perfette non vi era l’ombra delle mutandine e a quella vista un fremito di perversa eccitazione attanagliò il mio corpo.
Ero li, impietrito mentre fissavo il sedere di mia madre intenta a pulire il pavimento, mi risvegliai solo quando mamma disse con voce lieve quasi senza farsi sentire :
“amore, potresti aiutare un attimo la mamma” nell’udire quelle parole non capii a cosa si riferiva, ma mentre il suo sguardo era rivolto nella direzione opposta estrassi il pene e inginocchiandomi dietro di lei lo puntai nella direzione della sua vagina, esitai un attimo ma poi con un unico movimento pelvico inserii il mio pene in lei.
Nel sentire la mia presenza mamma sussultò ma non si allontanò, allora con iniziale lentezza cominciai a muovermi avanti ed indietro, continuando sempre più forte fino a quando il suono del mio bacino che impattava contro i suoi glutei riecheggiò per tutta la stanza.
Stavo scopando mia madre sul pavimento della cucina e lei sembrava non volersi staccare, più mi muovevo più dalla sua bocca piccoli gemiti cominciavano a provenire, tantè che con un unico movimento le afferrai i capelli e la tirai verso di me, dopo quel gesto la sua schiena era appoggiata a me e il suo viso era a pochi centimetri dal mio. Con un filo di voce tra i continui mugolii di piacere la sentii dire
“amore… lo so che è sbagliato… ma ti prego, non fermarti”
“va bene mamma” replicai mentre la lasciavo ricadere sul pavimento
Le mie mani allora si fecero più strette attorno alla sua vita e la velocità con cui la prendevo continuò ad aumentare, ad un certo punto sentii il suo corpo irrigidirsi, e la sua vagina trattenermi in una morsa, in quel momento i gemiti di mamma divennero sempre più acuti vino a quando non esplose in un :
“Si !!! amore !!! sto venendo !!!” e mentre lei si accasciava al suolo tra gli spasmi estrassi il pene e con un potente spruzzo venni sul sedere e sulla schiena di mia madre.
Rimasi li un attimo mentre guardavo la sua schiena ricoperta dal mio denso sperma, poi lei si alzò e si girò a guardarmi, il suo viso era rosso e i suoi occhi sbarrati, si avvicinò a me e dopo avermi dato un bacio sulla guancia disse :
“grazie di aver aiutato la mamma tesoro”
“grazie a te mamma” riuscii a dire
Poi si alzò e dirigendosi verso la porta della cucina disse :
“io vado a darmi una ripulita, poi sarebbe meglio se anche tu ti facessi una doccia”
“certo mamma, vai tu e tra un po’ ti raggiungo”
Lei ammiccò e poi uscì dalla cucina. Allora mi alzi in piedi e dopo aver acceso una sigaretta cominciai a guardare fuori dalla finestra, la mia mante era vuota e l’eccitazione ancora regnava sovrana.
Non riuscivo a credere a quello che era appena successo, ma era successo ed era questo l’importante, una fantasia portata nel corpo per anni diventata finalmente realtà.
Appena finii la sigaretta mi diressi verso il bagno, aprii la porta senza neanche bussare, mamma era in accappatoio davanti allo specchio che si sistemava i capelli, le passai accanto e mi infilai sotto la doccia.
Mentre l’acqua mi scorreva addosso intravidi attraverso il vetro opaco mamma spogliarsi e riporre l’accappatoio sulla gruccia appesa al termo, i suoi movimenti erano lenti come se volesse aspettarmi, mi insaponai velocemente e mi sciacquai con altrettanta fretta, appena aprii la parto mamma mi passò l’accappatoio e cominciò a fissarmi mentre meticolosamente mi asciugavo, per tutta quel tempo non professò parola finche non disse :
“senti tesoro, dovremo parlare di quello che è appena successo”
“guarda mamma, potremo far finta che non sia successo niente, infondo …” non mi lasciò nemmeno finire la frase che si avvicinò, il suo viso era a pochi centimetri dal mio e dopo avermi aperto l’accappatoio disse con un filo di voce :
“ma io ne voglio ancora”
“mamma, io…” e neanche questa volta riuscii a finire la frase perché la sua mano si strinse attorno al mio pene che quasi in un istante cominciò a inturgidirsi.
“voglio sentire ancora il tuo grande cazzo dentro di me” esclamò mentre cominciava a chinarsi fino a portare il suo volto all’altezza del mio pene, non riuscii a dire niente anzi, non volevo dire niente, aspettai solo una sua mossa.
La sua bocca si avvicinò cauta alla mia cappella, sentivo il suo alito caldo sbattere contro il mio pene non ancora completamente eretto ed a un certo punto il piacere. Con movimento esperto mamma lo prese in bocca e cominciò ad assaporarlo, più la sua bocca si muoveva più il mio pene si inturgidiva in lei e la libido cresceva a dismisura in me. Quando si staccò orami l’erezione era al suo culmine, lei lo fissava e i suoi occhi quasi rilucevano, fu allora che disse :
“non vestirti, andiamo in camera mia”
“va bene mamma” dissi mentre lei si rialzava e con presa ferrea mi guidava lungo la strada.
Raggiunto il suo letto mi ci spinse sopra e dopo essere rimasta a fissarmi per qualche secondo si mise sopra di me e avvicinò il volto al mio.
“vuoi che la mamma ti scopi?” disse con tono calmo
“si” riuscii a dire annuendo convulsamente preso dall’eccitazione
Allora si scostò di lato e dopo avermi afferrato il pene con una mano se lo mise dentro, la sua vagina era calda e bagnata e il mio pene entrò senza fare alcuna resistenza. Appena fu completamente dentro vidi nel suo volto un’espressione di soddisfazione e dalla sua bocca proruppe un lungo mugolio di piacere.
Cominciò a muoversi piano piano, mentre continuava a guardarmi negli occhi, uno sguardo fisso e permeante che aumentava la mia eccitazione, le mie mani corsero lungo la sua schiena e le afferrai i glutei, comincia a muoversi anch’io e più lo facevo più lei gemeva.
“Si ! tesoro così, scopami, dammelo di più” diceva orami in preda a quell’eccitazione perversa mentre la sua vagina si contraeva in orgasmi multipli.
Ad un certo punto la cinsi con le braccia e con un movimento di gambe e bacino la girai, ora mi trovavo io sopra di lei, la potevo vedere bene, i suoi seni si movevano a tempo con i miei affondi e più andavo veloce più il suo viso si contraeva e le sue mani si stringevano alle coperte.
“insultami !” disse mentre orgasmava
“come ?” replicai rallentando il movimento del bacino
“si, sono una madre degenere, insultami !!!” urlò
Non capii ma assecondai quella sua strana richiesta, eccitato e permeato da quella insana passione comincia a gridarle
“sei una puttana vero mamma ?”
“SI ! SONO UNA PUTTANA !!!” mi rispondeva
“Ti piace farti scopare duro dal cazzo di tuo figlio eh?”
“SI !!! MI PIACE !!! TI PREGO SCOPAMI PIU’ FORTE, SCOPA PIU’ FORTE LA MAMMA” urlò, allora aumentai ancora di più la forza dei colpi mentre con una mano cominciai a tastarle le tette.
Ad un certo punto le sua mani scattarono verso il mio corpo allontanandomi un attimo, il mio pene scivolò fuori da lei un secondo prima dell’esplosione, un urlo di piacere seguito da uno schizzo profondo, mi ritrovai il pene e le gambe ricoperti di squirt, mentre il corpo di mia madre continuava a contrarsi in spasmi di piacere.
“Ti è piaciuto eh ?” dissi ammiccando
“Si amore mi è piaciuto tantissimo, fai squirtare di nuovo la mamma per favore” disse tirandomi a se nuovamente, la penetrai di nuovo e questa volta con la vagina ancora più lubrificata potei andare ancora più veloce.
Ad un tratto lei mi afferrò la mano che tenevo sul suo seno e se la portò alla gola, mi strinse le dita attorno e disse :
“AMORE SCOPA QUESTA TROIA, SCOPA LA TROIA DI TUA MADRE !!!” allora le strinsi il collo e i suoi occhi si girarono mentre continuava a tremare dal piacere.
In tutta quell’euforia dell’atto quasi non mi accorsi di essere arrivato al limite della resistenza, sentivo già lo sperma salire lungo il mio pene pronto ad esplodere, lasciai il collo di mamma e dissi quasi gridando :
“Mamma sto per venire !” lei mi guardò e i suoi occhi si ricolorarono, sul suo volto si disegnò un grande sorriso mentre disse con vece tremolante
“Vienimi dentro, voglio sentire il tuo caldo sperma !”
Non me lo feci ripetere, con due ultimi colpi profondi sprigionai tutti i miei fluidi della vagina di mamma, mentre il mio pene si contraeva riempiendole la vagina la sua bocca si aprì e dopo un sonoro grido il suo corpo fu attraversato da un ultimo potente orgasmo.
Ormai esausto ricaddi su un lato, il letto era ricoperto di fluidi e umori e l’area pervasa da un forte aroma di sesso, tutto questo era magnifico, ero, anzi eravamo in pace.
Mi voltai e vidi il volto di mamma rasserenarsi e dopo esplodere in un grande sorriso, infine orami sfinita si avvicinò a me e disse :
“scopami ogni volta che vuoi, la mamma è qui per te”
Contatti: kal.rolling2@gmail.com
Generi
Argomenti