Affari e segreti di famiglia

Adrian
2 months ago

Elisa era una ragazza bellissima, simpatica, piuttosto disinibita e io ne ero follemente innamorato. 

Era la mia ragazza, era la mia passione. 

Passavo tutto il mio tempo libero con lei, se non eravamo in giro con gli amici eravamo a casa sua a scopare, spesso poi rimanevo a dormire da lei. 

Casa sua era praticamente sempre disponibile, i suoi genitori erano spesso in giro per lavoro, in quegli anni li avrò visti un paio di volte, ma lei non era sola, in casa c’era anche suo fratello, più grande di un paio di anni. 

Ho sempre pensato che il loro rapporto fosse un po’… particolare. In estate giravano per casa mezzi nudi senza nessuna inibizione, lei in tanga minuscolo e canotta larga in cui si intravedevano i suoi seni perfetti, lui in boxer e basta. Più volte mi è capitato di vederlo uscire nudo dal bagno, con un fisico scolpito e un uccello davvero notevole, lei se lo vedeva non ci badava. Io sono figlio unico e non le capisco le dinamiche tra fratelli, anche se mi sembrava un po’ strano. 

Succedeva che anche lui portasse a casa una ragazza e le colazioni della mattina dopo erano un misto di risate ed imbarazzo per la malcapitata, che poi malcapitata mica tanto visto quello che sentivamo durante tutta la notte. 

Spesso mentre scopavamo mi sentivo osservato, più volte ho visto un movimento nello spiraglio della porta socchiusa. Ma scopare con lei era talmente sconvolgente che esistevamo solo noi, il mondo attorno scompariva. Con il tempo poi ci avevo fatto quasi l’abitudine a questa loro libertà, tanto che una volta la stavo scopando alla pecorina sul divano bianco quando si apre la porta di casa proprio davanti a noi, lui ci saluta tranquillissimo e si dirige verso la sua camera, noi scoppiamo a ridere e riprendiamo da dove eravamo rimasti. Da quel momento successe più volte che ci sorprendesse a scopare, una volta addirittura lei mi fece un pompino mentre guardavamo un film tutti e tre assieme sul divano, un’altra volta invece lo vidi distintamente che ci guardava dalla porta della camera mentre si segava apertamente. 

Ci avevo fatto l’abitudine, ma sotto sotto pensavo che questa cosa non era poi così normale, sentivo che c’era qualcosa che non andava. Una volta sono arrivato a casa loro senza avvisare e quando lei mi è venuta ad aprire era tutta scarmigliata, con le guance rosse e l’occhio lucido, con la coda dell’occhio mi è parso di vedere suo fratello correre nudo nel corridoio, stavo per chiedere cosa stava succedendo che lei mi è saltata addosso scopandomi lì sul pavimento davanti alla porta.

Quella sera però è stato passato il segno, siamo andati oltre o forse mi si sono solo aperti gli occhi.Avevamo bevuto e fumato troppo quella sera, eravamo in quattro, io e lei, suo fratello e Annalisa la ragazza che forse avevo visto più volte a casa loro, una amica.Gli altri due stavano limonando da diversi minuti, lei mise su la musica e si mise a ballare con mosse suadenti, io la guardavo dal divano, come ipnotizzato, bellissima nelle sue movenza, il vestito leggero che in controluce con la lampada risultava quasi trasparente. Guardando se anche loro si stanno godendo lo spettacolo, mi accorgo che Annalisa ha il suo uccello completamente piantato nella gola mentre lui le tiene la nuca guardando la sorella ballare.

Elisa balla e li guarda con occhi di fuoco.

Ma avevamo bevuto davvero troppo infatti Annalisa inizia a fare dei brutti rumori poi si svincola e correverso il bagno a vomitare.Lui non si muove resta lì con il suo cazzo dritto bagnato di saliva mentre guarda Elisa ballare.Elisa balla, sembra non essersi accorta di nulla.

Dal bagno sento Annalisa vomitare e piagnucolare, mi alzo, li guardo incredulo e vado ad aiutarla.La trovo che si sta spogliando, è davvero ubriaca, si è sporcata il vestito, sta cercando di toglierselo, la aiuto,mi ringrazia biascicando, resta in reggiseno e mutandine, ha un seno enorme che fatico a non guardare.

“Ti piace!?”

“Sei una bellissima ragazza, lo sai”

“E tu sempre troppo gentile!”

Si guarda il reggiseno, è sporco pure quello, lo sfila con disinvoltura sfila svelando un seno ancora più bello e grande di come immaginavo.

“Ti piacciono eh!? Dai vieni con me!”Mi prende per mano e mi porta in una camera.

“Dai stenditi a riposare, io torno di la!”

“Sempre troppo gentile!”Si stende lasciva sul letto, allungando le braccia verso di me a chiamarmi.

“Dai loro sono di là!”

“Sempre troppo gentile ma soprattutto troppo ingenuo!”Guardo nel corridoio, si sente la musica dallo stereo.

“Cosa vuoi dire?” ma ha chiuso gli occhi, braccia e gambe aperte, il seno invitante, le mutandine di pizzoleggero, è davvero una bellissima ragazza, prendo una coperta e la copro.“Sempre troppo gentile!” Sorrido, forse ha ragione.

“E ingenuo” lo bisbiglia prima di addormentarsi del tutto. 

Accosto la porta e torno silenziosamente verso la sala. 

Lo spettacolo che mi trovo davanti è a dire poco sconvolgente. 

La mia Elisa, la mia ragazza, il mio amore è in ginocchio tra le gambe di suo fratello. 

La mia Elisa, la mia ragazza, il mio amore ha in bocca la verga enorme di suo fratello. 

Lui le tiene la coda di capelli mentre si fuma una canna guardando il soffitto. Sono immobilizzato, ipnotizzato. 

Guardo il culo di quella che dovrebbe essere la mia ragazza ondeggiare a ritmo con il movimento della sua testa. 

Guardo quel culo che tanto amo e mi eccito, mi eccito e mi maledico. 

Come ho fatto ad essere così… ingenuo, sì ha ragione Annalisa…vorrei tornare da lei… per piangere, perché è questo che vorrei fare ora. Ma alzando lo sguardo incontro quello di lui, uno sguardo divertito, quasi sprezzante. Vorrei scappare, sbattere la porta di casa e non tornare mai più, ma quello sguardo mi tiene inchiodato lì. La tristezza, la delusione, si trasforma lentamente in amarezza, rabbia! Voglio fargliela pagare, ma sono eccitato da fare male. 

Mi spoglio completamente sotto gli occhi incuriositi di suo fratello poi mi avvicino silenziosamente, lei non si è ancora accorta di me. Le metto una mano tra i capelli e le spingo lentamente la testa sempre più giù, le faccio ingoiare fino in fondo quel uccello maledetto, la cappella le arriva in gola mentre il suo naso è schiacciato sul pube del fratello. Vedo i suoi occhi dilatarsi preoccupati, allarmati, roteano in cerca di spiegazioni e mi vedono… Allento la presa e lei si sfila velocemente tossendo, mentre io mi posiziono dietro di lei. 

“Io …” 

“Zitta!” entro dentro di lei con un colpo solo, le tolgo nuovamente il respiro. La pompo senza pietà, senza lasciargli il tempo di reagire, mentre con una mano le spingo nuovamente la testa verso l’uccello che si trova davanti. Non sento nulla, nessun piacere, lei è bagnata larga eccitata, io solo arrabbiato deluso triste. Guardo quel corpo che ho tanto amato, guardo quel viso così dolce trasformato trasfigurato dal cazzo che ha in bocca dal piacere che sta provando.

Con le mani le strapazzo le chiappe, le stringo con forza, le dilato, le graffio, lei sembra gradire anche questo trattamento, allora inizio a darle degli schiaffi sempre più forti, ha la pelle rossa, ogni schiaffo un urlo, un urlo soffocato da quel uccello, un urlo di piacere. 

Le allargo le chiappe più che posso esco dalla sua figa e lo appoggio a quel forellino pulsante. Sono bagnato di lei, dei suoi umori, la mia cappella luccicante scivola dentro di lei che si è fermata, è immobile mentre mi spingo lentamente nel suo culo. Si lamenta, vorrebbe più lubrificazione, ma il dolore che sta provando non è nulla rispetto a quello che sto provando io… Quando sono arrivato in fondo, le do il tempo di abituarsi un po’, nella testa le parole di Annalisa “sempre troppo gentile”.

Inizio a muovermi, lentamente, con calma, è stretta, calda, ma io ancora non sento nulla, sono come anestetizzato. Inizio ad accelerare, mentre lei inizia a venirmi in contro, le piace anche così, gode nell’essere inculata mentre continua a ciucciare l’uccello di suo fratello. Guardo lui che sta per esplodere, ha gli occhi fuori dalle orbite, gode nel vedere trattare così sua sorella, gode e le schiaccia la testa sul suo pube mentre le riempie la gola grugnendo, urla tutto il suo piacere mentre si scarica dentro di lei. Lei ha perso ogni ritegno, manda giù tutto quello che può mentre una buona parte inizia a colargli dalla bocca, si sfila per non soffocare, mentre lui continua a venirgli sul viso, quel viso che tanto amavo e ora mi fa orrore. 

Quel viso sporco di lui, sconvolto dal piacere che si irrigidisce assieme a tutto il corpo, mentre viene percorso da una scossa, un urlo liberatorio, fortissimo esce da quella gola, poi si accascia su di lui e si sfila da me. 

Mi alzo in piedi, ho l’uccello gonfio duro puntato contro di loro, mentre li guardo con disprezzo. Sono una tra le braccia dell’altro, nudi, sudati, sporchi dei loro stessi succhi, sono bellissimi ma mi fanno solo schifo. 

Mi volto per riprendere i miei vestiti e vedo Annalisa che mi guarda con gli occhi spalancati, in mutande, un braccio a coprirsi il seno, una mano sulla bocca. 

“Vado via” 

“Vengo con te, ma ho il vestito sporco!” Le passo la mia camicia, si volta e se la infila dandomi la schiena, con una timidezza che mi sorprende, mentre io mi sistemo i pantaloni.

Usciamo così da quella casa maledetta, lei con una camicia che le copre appena il culo e un sacchetto di plastica con i vestiti sporchi di vomito, io a torso nudo, sembriamo due scappati di casa, ma appena in strada entrambi facciamo un sospirone liberatorio e ci guardiamo sorridendo timidamente. 

“Ti do un passaggio?!”

“Grazie mille!” 

“Io, così per la cronaca, sono figlio unico” 

“Anche io!” 

Guida in silenzio, non le ho neppure detto dove abito, ma lei è partita sicura, senza nessuna fretta, la guardo è davvero sexy, le cosce nude che si tendono a spingere i pedali, la camicia leggera e mezza slacciata fa intravedere quei seni meravigliosi che ho visto poco fa. 

“E’ stata una scena…sconvolgente” 

“Io…l’amavo… non avevo capito nulla!” 

“Io qualcosa lo sospettavo, ma noi non stavamo insieme” 

“Sono un idiota!” 

“No, eri innamorato!” 

“Volevo punirla” Restiamo in silenzio qualche minuto. 

“Mi è parso che in realtà le sia piaciuto” 

“Solo a lei! Che troia” 

“Non solo a lei, ma tu non hai goduto…” 

“No, ho provato solo rabbia e amarezza, nessun piacere” 

“E adesso?” 

“A parte le palle gonfie!? Una strana tranquillità” 

“Bene” 

La guardo ha uno strano sorrisino compiaciuto, mentre guida sicura. 

“Ma dove stiamo andando!? Io abito di là!” 

“A casa mia!”

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