La puttana - 2
"Bene, e ora?" chiese Sabrina, ottenendo una occhiata penetrante da parte del suo cliente – "Beh, ora la figa, ovvio!" rispose lui indicando la camera "però voglio stare comodo. Andiamo sul letto". La prostituta alzò le spalle e disse "tuoi soldi, tue regole, ma prima prendo un altro guanto" avviandosi verso la borsetta muovendo il culo in modo sensuale mentre camminava. "ascolta, me ne restano solo quattro, ma dovrebbero bastare, giusto?" disse prendendoli tutti e portandoli verso la camera "Poi quando hai finito vado?" chiese, ma lui negò col capo "No. Ho pagato duecento cinquanta euro per tutta la notte che sono un capitale quindi dormi con me, ovviamente nuda, e se durante la notte avrò voglia di infilarti un dito o due o anche qualcos'altro da qualche parte lo farò." La prostituta sospirò "Ehhh... va bene. Speravo di far presto, ma tu paghi, tu fai le regole".
Quando furono entrambi sul letto Sabrina rifece il trucchetto di mettere il preservativo sul pene dell'uomo con le labbra. Lui già abbastanza duro diventò di marmo e le tirò su i piedi con le mani fino ai lati della testa, piegando la ragazza a metà ed esponendo al suo membro la vagina della giovane prostituta, resa stretta dalla posizione. Lui appoggiò il glande sulla fighetta trovandola comunque pronta, bagnata e lubrificata come se non aspettasse altro, e con un gesto deciso la penetrò per tutta la lunghezza della sua verga. La ragazza cominciò a mugolare sotto i colpi di lui, e prendendogli la mano destra gli disse tra una spinta e l'altra "mettimi... il pollice... nel culo... fammi godere... ". Lui lo fece, trovando anche il culo reso stretto dalla posizione tirata delle gambe. La ragazza ululò di piacere e strinse poi più che poteva i muscoli pelvici, tenendogli il membro in una morsa che lo fece venire velocemente e con un piacere devastante. Anche la giovane puttana venne urlando, spruzzandogli squirt sui coglioni e le gambe.
Anche il secondo profilattico pieno di seme finì nella stessa pattumiera, e entrambi si sedettero sul letto per riprendere fiato. "Ti metto un altro guantino, con la bocca, stallone?" chiese lei indicando il membro di lui, che cominciava non essere poi così turgido, ma lui scosse il capo: "ho una nuova idea, Sabrina. Hai detto che fai anche il Pissing?" e lei annuì - "Si, vuoi che ti pisci addosso?" ma lui fece un sorrisetto, e disse "no, proprio il contrario. Mi scappa, vieni nella doccia con me che ti piscio addosso e in bocca". Lei spalancò gli occhi: "Ma non..." rimangiandosi poi le parole senza finire la frase, mentre fu lui a parlare: "Miei i soldi, mie le regole. Te lo rimangi?" - lei chinò la testa: "no stalloncino, va bene, portami nella doccia" disse, ma pareva aver perso un po' di entusiasmo.
Lui la portò in bagno e la fece mettere in ginocchio nella doccia, culo sui talloni e bocca aperta con la lingua fuori. La ragazza lo fece, e chiese: "Posso toccarmi per distrarmi durante la pratica, torello?" e al suo permesso chiuse forte gli occhi, mise una mano tra le gambe e cominciò a stimolarsi la vagina. Lui si mise davanti e con il pene in mano cominciò a irrorarle i seni di liquido giallo e caldo, salendo poi sul collo e alla fine centrando la bocca. "Ingoia, troietta!" le disse eccitato, e lei lo fece. Non molto, qualche sorso, ma nel frattempo sentiva montare un orgasmo che neanche lei si aspettava, un onda di piacere potente quanto inatteso. La ragazza gorgogliò il suo piacere nella doccia con la bocca piena di orina, venendo nuovamente sulle sue stesse dita. Lui la fece alzare, e entrambi in piedi nella doccià la baciò, Neanche quello lei si attendeva, e le fece spalancare gli occhi, anche perché aveva la bocca piena della pipì di lui e ne aveva altra addosso. Percorsa ancora dalle onde orgasmiche senti le dita di lui raggiungere la sua figa fradicia di umori e orina, e penetrarla con il medio. Le disse: "Falla anche tu, forza!" Lei si sforzò di concentrarsi sulla minzione, e con qualche difficoltà riuscì a farlo mentre lui la masturbava. Si trovò ansante e inarcata indietro: "non... non lo avevo mai fatto prima, stalloncino". Prese fiato, poi: "Lo metterò nel mio repertorio commerciale".
Si lavarono insieme, e lei dovvette farlo con un dito di lui in vagina per il 95% del tempo, trovandolo comunque piacevolissimo. Entrambi stanchi decisero di andarsene a letto, e lui le rinnovò l'ordine di dormire nuda e accettare qualsiasi cosa lui avesse voglia di farle durante la notte.
La notte passò e lui la stuzzicò diverse volte, le chiese di leccargli i piedi verso l'una (cosa che lei fece con buona dedizione) e dopo di leccargli il buco del culo (cosa che lei fece ma non troppo convinta, ma che con una opportuna auto masturbazione del suo clitoride la portò comunque a godere). Alla fine venne il mattino, e i due si svegliarono. Lei per prima, lo scosse e gli disse "Giuseppe, la puttana è andata e la fidanzatina con la quale non usi il preservativo è tornata!". Lui apri gli occhi con aria sonnacchiosa e sorrise. "Bene, avevo proprio nostalgia di lei". Però non ebbe il sorriso che si aspettava dopo il lungo, lunghissimo Role Play di una intera notte. Lei lo guardò malissimo e gli chiese "Sabrina, eh? Non potevi chiamare la puttana Mary, come la fidanzata che ti vuole bene? Chi cazzo è Sabrina?" ottenendo solo un mezzo sorriso e la risposta "Una pura invenzione, stavo recitando anch'io" poi alzò un sopracciglio e per allungare lo scherzo disse "...Forse!"
Lei fece le spallucce, e andando a prendere la borsetta "da passeggiatrice" tirò fuori due biglietti da cento euro e due da cinquanta: "Beh, è tempo che io dia i soldi al pappa" disse con il tono che aveva usato tutta la notte per imitare una puttana. Lui li prese, e poi confuso disse: "trecento? Ma la nottata era due e cinquanta, e quelli ti ho dato!" - lei lo guardò e ripetè il preziario: "Pompino in macchina cinquanta euro, scopata in macchina cento, a casa tua per il resto della notte duecentocinquanta". Lui ingoiò a vuoto: "Hai fatto un pompino a uno sconosciuto? Per quello non ti trovavo?" ma lei alzò le spalle "no, i cinquanta in più sono il tuo regalo di compleanno". Poi fece una piccola pausa, ma completò con un "...Forse!"
FINE
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