Schizzi sulla madre

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4 months ago

L’estate era giunta anche sulla costa della fresca Normandia, ed in luglio i turisti provenienti da Parigi, da Rouen ma anche da fuori la Francia per ammirare le bellezze costiere di quella terra: specialmente le sue scogliere di gesso Turoniano, come le falesie della Porte d’Aval, di Amont e quelle di Manneporte, riempivano le lunghe spiagge e gli hotel, appartamenti e b&b della zona. I semplici negozietti di Etretat erano visitati sovente dai turisti, ed i prodotti tipici normanni andavano a ruba come non mai. Uno dei diversi negozio di prodotti locali era quello di Elodie, che vendeva degli ottimi calvados, situato sulla rue Alphonse Karr, era praticamente ciò che in gergo si può definire come “casa e bottega”. Al piano superiore del negozietto, accessibile da una rampa di scale di legno, a chioccia, la casa dove la donna abitava con il marito, Guy, di 59 anni ed i figli René ed Alexandre, chiamato da tutti Alex, rispettivamente di 22 e 24 anni. Elodie, donna di 51 anni, aveva ereditato il negozio dal padre Jacques, nativo di Etrat, che acquistò nel 1954 e dove lavorò tutta la vita con la moglie, Anna, inglese. Ad Elodie non pesava molto il suo lavoro, giacché era aiutata specialmente dal figlio maggiore ed ogni tanto anche da René, anche se lo stesso amava maggiormente bighellonare con gli amici in giro per la cittadina che stare ad aiutare la mamma. Sua madre era una donna ancora molto piacente: 1:67, castana, formosa ma non grassa, ed una 6° di seno che erano l’ammirazione dei ristoratori di quella via, ed anche di qualche turista di passaggio. Al marito non sembrava importare più di tanto di questi sguardi, preso com’era dal suo negozio di modellismo che aveva alla periferia di Le Havre. Il suo lavoro, nonché passione, spesso lo teneva fuori casa anche la domenica, specialmente quando andava in giro per la Francia a tenere il suo banco nelle fiere.

Comunque l’estate era giunta, così come il primo giorno di mare della famiglia. Alle 11:00 del mattino di quella domenica, Elodie assieme ai suoi due figli si recarono alla spiaggia verso l’arco Porte d’Aval, dove erano soliti andare per non stare troppo a contatto con i turisti che spesso facevano baccano. Guy non era potuto andare con loro poiché aveva, anche quel giorno, dei clienti che dovevano recarsi nel suo negozio per acquisti.

Fra i due ragazzi Alexandre, come sua mamma, era un tipo calmo; difatti quando era in negozio con la madre aiutava, metteva la roba al posto, poi si metteva a leggere un libro ed accoglieva i clienti. Al contrario di René che amava scherzare e non stare mai fermo. Giunti che furono, sdraiarono gli asciugamani accanto ad una piccola insenatura vicino le rocce, sedendosi dopo aver messo borse ed occorrente al loro posto.

Alexandre non poteva non notare, come notava già da anni, l’enorme seno morbido di sua mamma non appena la stessa si tolse i vestiti per rimanere in costume, un due pezzi. E’ vero, era sua mamma, ma una madre con delle forme generose che in paese non aveva eguali, e lui lo sapeva. Sovente aveva sentiti i commenti degli amici del fratello, e di come anche lo stesso ci scherzasse su con i compagni, senza andare ovviamente mai oltre le ironiche frasi.

“mamma io vado a farmi una passeggiata, così chiamo anche Marie”

disse René appena poggiato l’asciugamano, svestito, tolte le scarpe e messe le ciabatte da mare

“adesso? Ma siamo appena arrivati René” disse la madre

“per questo, tanto il bagno lo faccio dopo…”“ma stai qua no? Sempre a chiamare Marie, falla respirare…poi ti lamenti che ti mollano tutte” disse Alexandre al fratello

“se stai troppo dietro ad una ragazza e le sei appiccicato da non farla respirare, si stuferà tesoro, dai retta a mamma”

“sì…sì mamma ok ti darò retta, ma ora vado”

disse René ridendo e cominciando a camminare alla sinistra di dove erano posti. Alexandre guardò sua madre e rise

“irrecuperabile !”

“mamma mia !”

Elodie rise guardando suo figlio maggiore

Passarono alcuni minuti, pochi turisti erano passati fino a quel momento ed il sole stava riscaldando quella bella giornata scevra da ogni minacciosa nuvola

“mamma ma scusa…la crema non la metti? Fra poco è Mezzogiorno”“sì tesoro bravo che me lo hai ricordato, se non ci fossi tu…me la spalmi?”

“io mamma?”

“sì tesoro fammi questo favore, così mi rilasso un poco. Tutta la settimana a lavorare…”“va bene mamma…sì ma dopo tu la metti a me”“va bene Alex va bene”

così Alex prese il tubetto dalla borsa della mamma

“ma non è una crema”“no tesoro, ho portato l’olio, è meglio ed è consigliato per la pelle. L’ho preso da Odette luned씓se lo dice Odette. Così poi brillerai tutta” disse ridendo Alex “dai stenditi mamma…”“mettilo prima sulla schiena”“ok ma stenditi no?”

“ma sulla schiena posso anche star seduta, almeno mi massaggi meglio le spalle”“massaggiatore e schiavo insomma”“lo schiavo della mamma; ti ho cresciuto almeno questo me lo devi”

disse ridendo Elodie per poi sorridere maternamente a suo figlio.

Alexandre aprì il tubetto e iniziò a cospargere la parte alta della schiena della mamma di quell’olio profumato e iniziò a massaggiarla

“bravo tesoro…che bello !”

da dietro dove era posizionato, Alexandre non poteva non ammirare il grande seno materno far bella mostra. Le mani del ragazzo massaggiavano braccia e spalle di sua madre, mentre la stessa scostava i capelli portandoseli avanti

“mamma qua il laccetto del costume si macchia, poi non te la prendere con me”

“no no non deve macchiarsi Alex, per carità”“allora ti rimarrà il segno mamma”

“no , slaccialo Alex”“come? Lo slaccio?”

il ragazzo non poteva crederci; serio ed interrogativo si fermò per un attimo

“ma sì slaccialo, tanto non passa nessuno dai, voglio abbronzarmi tutta”“sì ma…”

Elodie rise

“dai su, tanto papà non lo verrà a sapere”“si ma René non starà al telefono ancora per molto mamma…”

“allora muoviti no?”

Alexandre non se lo fece ripetere due volte e, slacciando il bikini superiore della mamma, passò l’olio dove era il laccetto, mentre Elodie si teneva il restante pezzo che le copriva i voluminosi seni. Dalla schiena il ragazzo scese giù e la mamma si drizzò più che poteva…

“bravo tesoro, passa davanti dai, se no mi brucio”“mamma io…davanti”

“dai Alex, la mamma non è cieca: vedo come mi osservi il seno da quando avevi 20 anni”“mamma ma veramente…guarda che ti sbagli”

“sì? Mi sbaglio?”

“ma ovvio, ti spiego…”

“non devi spiegarmi nulla tesoro, e soprattutto non devi scusarti perché so che poi parlando ti scuserai”“mamma io…”“dai su, mi spalmi l’olio?”“sul…ma dici sul…serio…”

ed Elodie fece cadere sulle sue gambe incrociate il costume di sopra lasciando scoperta la sua 6° di seno, che ora faceva bella mostra innanzi agli occhi di suo figlio maggiore. Alex deglutì a fatica: era immobile, incredulo, estasiato come innanzi ad un quadro rinascimentale. Non credeva ai suoi occhi e a ciò che stava accadendo

“mamma…so…s…sono…immense”

la donna rise al balbettio del figlio

“almeno qualcuno in famiglia ancora le guarda…visto che papà è come se fosse diventato cieco, nonché muto”

“mi spiace mamma…ma…”“dai su…” disse ridendo Elodie “spalma l’olio dai, prima che ritorni tuo fratello”

Alex mise una gran quantità di olio sulle mani, per poi metterle sul seno di sua madre che lo guardava sorridente, e iniziò a spalmare. Non ci volle molto che il suo costume prese la forma di una imponente erezione. Pur stando seduto, il ragazzo cercava di nasconderla come meglio poteva. Intanto le mani di Alex palpavano il grande seno materno per ungerlo a dovere, affinché nessuna parte rimanesse scoperta ai raggi solari. Elodie facilitò il tutto drizzando la schiena e ponendo le mani incrociate dietro la testa. Il seno appariva così più giunonico, così come il pene di Alex, la cui erezione era protetta solo dai boxer. Il ragazzo si guardava attorno; del fratello neppure l’ombra e la gente sulla spiaggia era in gran lontananza. Spalmava, palpava, soppesava il seno materno con le sue mani

“sei bravo tesoro, ti piace?”

“mamma mi vuoi mettere in imbarazzo?”

chiese Alexandre sorridendo imbarazzato

“a quanto pare lo sei se non riesci a staccarti da quella posizione”

rispose la mamma intuendo cosa stava succedendo nella intimità del figlio

“scu…sa mamma, è che…”

“di cosa? E’ naturale tesoro, vuol dire che stai bene”

“Dio se ritorna René…”“dai, vieni qua da mamma”

il ragazzo si avvicinò a sua madre che, alzandosi un attimo, andò a vedere se l’altro suo figlio fosse o meno nei paraggi. Constatato che non era neppure all’orizzonte, tornò a sedersi accanto a suo figlio maggiore

“non c’è?”

“non c’è tesoro…ma tutto ciò rimanga fra noi va bene?”

“certo mamma”

“prendilo come un regalo per gli anni che mi hai guardato il seno, e so che per un ragazzo giovane è una tortura, soprattutto sentire gli amici che scherzano”

“ah, tu sai che gli amici di René…”

“tesoro la mamma non è sorda”

“e…”

“alzati dai”

dicendo ciò il ragazzo si alzò mentre Elodie si mise in ginocchio avanti a suo figlio. Dolcemente gli tirò giù i boxer. Il pene bianco del giovane normanno svettò turgido innanzi agli occhi materni

“figlio mio…diamine !”

Elodie rimase immobile. Non immaginava una larghezza così imponente

“oddio mamma…non ci avrei mai pensato…mamma grazie”“ora quieto tesoro e lascia fare a mamma, va bene?”

disse Elodie a suo figlio carezzandogli il ventre

“sì…sì certo mamma”

“come mai ti depili Alex?”

“per il calcetto mamma; sudo e poi mi sento appiccicoso”“capisco tesoro…”

Elodie prese il pene di suo figlio, gli diede due, tre baci sia sull’asta che sulla punta, poi drizzò meglio la schiena e posizionò lo stesso fra i suoi grossi seni oliati, per poi stringerlo nella loro materna morsa

“oh mamma…Dioo mamma !”

“aah ecco tesoro…”

sorrise Elodie guardando suo figlio

“muoviti pure come vuoi”

I gabbiani passavano sopra la grande scogliera per andare a posizionarsi sull’arco d’Aval. Il sole ora era quasi allo zenit e i turisti si adagiavano sulla spiaggia accanto alla strada costiera…

“oddio mamma…oddio che bello mamma grazie !”

ansimava Alexandre sudato. Il suo movimento veloce di bacino lo faceva sudare e la sua eccitazione era a mille. Muoveva il bacino scopando le generose mammelle di sua madre che, inginocchiata avanti a lui, teneva stretto il pene filiale tenendo il ritmo imposto dal figlio. Il glande appariva e scompariva da quei seni che lo avevano allattato ventiquattro anni prima

“che potenza Alex”

disse Elodie con un accenno di risata, esperta in quell’arte amatoria

“oh mamma…erano anni che…lo desideravo”“ed ora la mamma ti ha fatto felice, visto?”

“oh sì mamma…oddio mio”

“aspetta, ora mi muovo io tesoro”

dicendo così Alex si placò, mentre sua madre muoveva i seni in un su e giù spagnoleggiando suo figlio maggiore

“oh mamma che meraviglia…caspita come sei brava !”

“non sono nata ieri no?”“oh mamma…oddio mamma sto quasi per venire”“sì tesoro vieni ! Vieni tesoro della mamma vieni !”

lo incitava Elodie mentre continuava a fargli la spagnola, sotto le rocce della scogliera, nell’insenatura, all’insaputa del mondo attorno a loro

“mamma…mmmmamma io…mamma ooooh mamma miaaaaa mmmmhhh”

fiotti lunghi e liquidi di sperma eruttarono dal glande di Alex fra le mammelle di sua madre

“oooh tesoro di mamma !”

esclamò Elodie incredula di cotanto orgasmo

“mmammaaaa ooohh…oooddiooo mio mammmaaa !!”

“amore ma quanta ne hai?”

“mmmhhh ca..volo mamma !! aahh…Dioo…”

la madre ancora muoveva, ora lievemente, il seno attorno al pene del figlio, affinché le ultime gocce di orgasmo potessero venir fuori.

Esausto, Alex si sedette così per poi sdraiarsi a pancia su, come Adamo appena venuto al mondo, sull’asciugamano che prima aveva posizionato

“mamma…mamma grazie…sono stravolto”

“sei tutto sudato tesoro”

sorrise Elodie, pregna sui seni dello sperma di suo figlio. Prese delle salviette, la donna si asciugò per bene mettendosi anche l’olio perso, per non destare sospetti al ritorno di René

“mamma sei divina…Dio mamma dico sul serio”

Alex era spossato e madido di sudore. In un quarto d’ora aveva buttato fuori una quantità enorme di desideri che da qualche anno aveva reconditi verso il seno di sua mamma.

Elodie si mise accanto ad Alex, ancora nudo e a pancia su

“tesoro ora rimettilo dentro, se passa qualcuno che ci conosce, o ancora peggio tuo fratello cosa potrà pensare?”

“fallo tu mamma ti prego”

“ehi che non hai le mani ora?”

“sono distrutto mamma eheh”

Elodie rise, cogliendo l’invito di suo figlio. Prese il boxer scuro accanto ad Alex e fece entrare i piedi nello stesso. Il ragazzo alzò il sedere, ma prima di ricoprirlo, Elodie guardò suo figlio che disse:“mamma, è però ancora sporco” sorridendo

“la mamma ti da una mano e ti prendi un braccio Alex?”

rispose Elodie con una piccola risata compiacente e, aprendo la bocca, ingoiò l’oramai barzotto pene del figlio, succhiandolo fino a che lo stesso non fu tutto ripulito dallo sperma che aveva eruttato.

Così iniziarono le vacanze estive di una famigliola della Normandia


Racconto selezionato per il nostro archivio dalla redazione, scritto originariamente da: InchiostroEMente

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