Una Passeggiata Nel Parco

Claudia
23 October 2023

Una passeggiata nel parco

Sfruttando la calda e bella giornata di primavera con Lara, la mia ragazza da circa un'anno, eravamo diretti a fare una passeggiata lungo il fiume.

Percorso un buon tratto lungo un viottolo sterrato, si poteva accedere al parco.

Vestivamo leggeri, proprio per il tepore della giornata, io, un paio di bermuda molto comodi, con sopra la mia polo preferita "il coccodrillo" di Lacoste, Lara un abito estivo ampio, leggero, tipo camicione, abbottonato davanti, le arrivava alle caviglie, molto comodo.

Stavamo scherzando mentre camminavamo, lei continuava a sottolineare quanto fossero davvero comodi quei vestiti, coprivano ma, allo stesso tempo, lasciavano passare l'aria così da rinfrescarti, senza contare che, volendo in occasioni particolari....? Finì la frase, ed io, poco accorto al senso di quelle parole, pensai cosa voleva significare?

Una volta arrivati ​​al parco fu bello vedere altre coppie, come noi, che cercavano un posto dove stare abbracciati, alcune, addirittura sdraiate sul prato pulito e ben curato, si godevano i caldi raggi del del sole primaverile.

Noi, in cerca, di un po' d'intimità, proseguimmo fino a che non trovammo

un posticino un po' più defilato, del tipo 3 panchine, di cui due già occupate da altrettante coppie, l'altra aspettava solo noi.

Avevamo preso un gelato, mettendoci seduti, Lara si sedette sulle mie ginocchia, il suo vestito riusciva a coprire la maggior parte delle nostre gambe, mentre seduti ci baciavamo, cercando con la lingua i vari gusti dei nostri gelati, oramai finiti

Ad un certo punto, Lara mi sorprese, alzandosi velocemente, per sedersi nuovamente, ma questa volta a cavallo, eravamo l'uno di fronte all'altra, potevano vederci "?" non c'importava.

Beh, di certo potevano vedere lei seduta a cavalcioni su di me, ma ciò che non potevano vedere era che aveva, sfacciatamente aperto la cerniera dei miei bermuda, avendo notato la mia virilità in tensione, sussurrandomi all'orecchio che non indossava biancheria, estrasse il pene così da farlo affacciare all'apertura della sua figa.

Simultaneamente, cingendomi il collo con le braccia, mi chiese di verificare e, allungando la mano sotto il vestito, ho carezzato la sua figa setosa ed umida, pensando "che porca".

Era da tempo che amavamo confessare l'un l'altro desideri, voglie.

La nostra fantasia, oltre al solo pensarle, era "poterle realizzare" ovviamente, il pensiero, aumentava l'eccitazione di entrambi.

Il mio cazzo già in tiro, era a contatto della sua figa.

L'eccitazione era al massimo, sentivo quella figa umida contro il mio cazzo.

Lara stava per attuare una delle sue fantasie, "mostrarsi in pubblico mentre si lasciava scopare dal proprio ragazzo".

L'idea che altre persone, potessero intuire ciò che stava facendo, la elettrizzava oltremodo, procurandole ondate di piacere, certamente in futuro sarebbe stata una donna molto ambita, l'amante che tanti desiderano per sé stessi, ma al momento solo mia.

Questo pensiero aumentò la mia eccitazione, sentivo il sangue pulsare, il turgore cominciava a farmi male lei, capendo il mio stato mi abbraccio e, sussurrandomi all'orecchio "Ti piace la tua nuova troietta?", guizzando con la lingua dentro l'orecchio, mi sussurrava

"Sì... dai... scopami, qui davanti a tutti, lo so che piace anche a te, se faccio la maialina, vero porco?"

Ero agitato e mi sentivo molto eccitato, Lara non era solita usare quel linguaggio così dissoluto, non l'aveva mai fatto.

Ora i nostri voli pindarici proiettavamo immagini, situazioni, molto oscene nelle nostre teste, stavano prendendo forma.

Con mossa delicata, lenta, quasi a dare il tempo ad altri spettatori di coglierla in movimenti, che non lasciavano dubbi su cosa si apprestava a fare, si alzò, la sua mano afferrò il mio cazzo per posizionarlo per bene sulle labbra della sua figa e, affondò con tutto il suo peso sul mio cazzo.

Quella stupenda figa lo inghiottì dentro di sé, senza alcuna difficoltà e, mi va di precisare che, non sono mega dotato, ma mi difendo abbastanza bene con i miei 18,5 cm ed una discreta circonferenza, questo giusto per far capire quanto poteva essere bagnata a causa della fantasia che stava realizzando, in pratica scivolai dentro di lei "come una lama calda nel burro".

L'abito di Lara nascondeva tutto per i pochi spettatori presenti, che in modo defilato si apprestavano ad andare via. Ci scambiavamo avidi baci, con Lara che dondolava, da vera professionista del sesso.

Il primo passo era fatto. Attraversare "quella linea sottile che divide fantasia e parole, dai fatti".

Oscillava avanti e indietro, ogni tanto roteava il bacino, nel mentre nel baciarmi con la lingua accarezzava ora le mie labbra, per infilarsi prepotentemente in bocca, quasi fosse un piccolo cazzo, le piaceva quando le succhiavo la lingua, quasi a mimare un pompino, godeva di tutto questo... la sua figa danzava sul mio tesissimo cazzo... porca più mai.

Si guardava attorno per vedere se qualcuno ci osservasse... guardai anch'io e, notando che ormai eravamo soli, chiusi gli occhi.

Quella zona del parco, poteva ritenersi riservata alle coppiette, nascosta, per modo di dire, ad altri.

Godevo appieno di quel nuovo momento.

Lara, allora mi disse, "Guardami" nei suoi occhi verdi c'era una nuova luce e, baciandomi mi fece colare in bocca una quantità esagerata di saliva poi, avvicinandomi la bocca all'orecchio, mi sussurrò:

"Amore, un vecchio ci sta osservando..." questa presa d'atto la fece diventare un vulcano, la sua prima esibizione era stata notata, aveva già uno spettatore, lì per lì non ci credetti, come poteva essere, poco prima eravamo soli, guardai incredulo era vero, un signore di una certa età era li, sembrava quasi disinteressato, un bel tipo, giovanile, curato, senza alcun dubbio molto discreto.

Sembrava guardare il panorama, poi con un leggero cenno della mano, che interpretai come saluto e, gesto di approvazione, trascinato dalla libido di Lara, chiusi gli occhi, godendomi quei momenti di nuovo piacere.

Di tanto in tanto mi abbracciava, stringendomi forte, chiedendomi se il vecchio fosse ancora li a guardare. Avuta conferma e, dicendole del gesto discreto fattomi prima con la mano, aumento la sua lussuria, roteando la lingua fuori dalla bocca e girando la testa, guardò in direzione del vecchio, per poi rivolgersi nuovamente a me,con occhi socchiusi dal piacere, avvertii una colata calda sul mio cazzo... aveva goduto.

Le sue braccia ora poggiavano sulla panchina, facendo forza sulle braccia, correggeva alcuni movimenti di su e giù in maniera sfrontato, appariva come se stesse giocando, ballando sulle mie ginocchia, saltellando sul cazzo, per vedere la reazione del vecchio, Lara mi chiedeva:

"Guarda... cosa fa?" continuava a godere.

Ormai i miei bermuda erano zuppi del suo piacere, le dissi che il vecchio si era spostato di panchina, era quasi, vicino a noi e si passava la mano sulla patta, volteggiava la lingua fra le labbra, una lingua esageratamente larga e appuntita.

Mentre le riferivo questo le sentii farfugliare, "chissà come lecca la figa?"

Quella frase servì a farmi gonfiare il cazzo fino al punto di non ritorno, mentre Lara proseguiva a dondolarsi avanti e indietro su di me, avevo spinto il mio cazzo più a fondo che potevo, dopo di che esplosi dentro di lei, fremendo dal piacere, mi svuotai completamente con una dose massiccia di sborra, provocata soprattutto dalla sua sfrontatezza.

Sentii Lara che mi stringeva forte e fremeva a sua volta, stringeva la fica come una morsa sul mio cazzo e poi allentava, la mia sensazione era come se mi mungesse con la fica, la sua piccola delicata e tenera fica, calda deliziosamente stretta ed accogliente.

Rimanemmo seduti lì, senza fiato, per alcuni minuti, troppe le emozioni una scopata da brividi, ora aspettavamo passassero.

Sapevamo che dovevamo alzarci e andarcene.

Ripresi i normali battiti di cuore e, aiutati dal suo vestito lungo, mi sistemai. Lei con uno sguardo da vera porca, alzandosi in piedi, con una voce pari al suo sguardo, perfettamente udibile da chi era vicino, disse:

"Sono tutta piena di sborra... non ho fazzolettini per asciugarmi e non voglio bagnare il vestito".

Eravamo pronti per andar via. Lara, dopo aver rivolto uno sguardo da maliarda verso il signore, rimasto in ammirazione aggiunse,

"Ok... andiamo..." ma era chiaro che quel suo modo di dire non rispondeva a quanto da lei voluto in quel momento.

Allora il signore, capita l'antifona, chiese il permesso di avvicinarsi e si presentò, piacere Carlo.

Lara, evidentemente fiera per aver catturato la sua attenzione, si chiese cosa mai potesse volere quel signore, ora non più sconosciuto. Carlo  voleva ringraziarla per sua esibizione, perciò, "tenne a precisare se tutti d'accordo", avrebbe potuto provvedere alla sua pulizia, 

Lara, da vera troia, gli chiese in che modo avrebbe potuto provvedere alla sua necessità, visto che non aveva o vedeva in giro, fazzoletti o asciugamani.

Carlo, da perfetto "porco", mostrò la lingua e disse

"Ecco, un modo c'è... aggiungendo... visto che siamo soli, io mi sdraio sulla panchina e tu, stando in piedi, poggi una gamba sulla parte alta della panchina, al resto provvedo io".

Nel dubbio, Lara mi guardò, poi, senza aspettare una risposta, fece posto a Carlo che, dato il suo fisico minuto ma tonico, si sdraio sulla panchina, io ero letteralmente incredulo e basito da tutto quel vortice di sensazioni, guardavo Lara sollevarsi il vestito e, poggiata la gamba nella maniera suggerita da Carlo, si abbassò con la fica sulla sua bocca.

L'evoluzione di quell'avventura mi aveva frastornato e non nascondo che iniziavo a sentire il cazzo riprendere vigore, per cui chiesi a Lara,

"Guarda..." convinto mi rispondesse, fatti una sega mentre guardi, invece mi fece avvicinare, per poi dire a Carlo,

"Dammi una mano..." Che sensazione sentire due bocche sul cazzo, una lecca, l'altra aspira e poi sentirmi dire, "Ora vai dietro e scopami, sborrami di nuovo dentro, tanto Carlo pulisce tutto.

Uscimmo dal parco e, sulla strada verso casa, Lara rideva, in mano stringeva un foglietto l'indirizzo di Carlo incluso numero di cellulare, guardandomi disse, "Contento della tua nuova troia?" Mi trovai a risponderle con un bacio. Volendo salire sul podio che l'avrebbe riconosciuta ancora più troia, data la sua giovane età, compose il numero di Carlo alla risposta, Lara volle precisare che era stato un attimo di follia, sicuramente primo e ultimo in ordine di tempo.

Carlo, da parte sua, ebbe a precisare che era una persona seria, sola, con un passato da libero professionista, "Avvocato", ma ora in pensione, aggiungendo che aveva gradito la loro esibizione.

Però, tenendo conto della brutta gente che poteva girare nel parco, pregava Lara e il suo ragazzo, a rivalutare la sua offerta, suggerendo che per certe divagazioni, avrebbero potuto recarsi nel suo appartamento, anche se inizialmente per una migliore conoscenza, ma soprattutto considerando che potevano andare in qualsiasi ora del giorno o notte.

Carlo sapeva parlare e Lara, ammaliata da quelle parole disse,

"Grazie, sicuramente valuteremo la tua super offerta... ci terremo in contatto e ti faremo sapere al più presto".

Chiuse, inviandogli un bacio.

Che giornata fantastica quella trascorsa nel parco! Ma, soprattutto, che meraviglia la mia dolce Lara sorridente, vulcanica, la vedevo ancora mentre si sedeva sul mio cazzo, prendere in fica tutta la mia cremosa sborra, per poi farla scivolare nella bocca di Carlo.

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