Un 69 fa miracoli, mamma
La placidità della domenica fa eco in ogni dove; anche se nei piccoli paesi la si scorge quasi a fatica visti i ritmi sempre uguali delle giornate: il campanile, la gente nei bar della piazza, i trattori che al mattino si recano in campagna. Luca però, 25 enne meridionale, non la pensava così. La domenica mattina poteva dormire dopo che il sabato sera, lavorando al ristorante, aveva fatte le tre. Al contrario, come ogni domenica, sua madre Concetta era lì, pronta in camera sua a rammentare a suo figlio di come dovesse alzarsi e andare con lei alla messa domenicale. Lei, donna del sud molto cattolica, non vedeva di buon occhio che il figlio non si recasse in chiesa la domenica. Per la religione sì, ma anche per l’occhio del paese sempre pronto a vedere lì dove non sono affari suoi per poi giudicare.
Così ogni domenica, alle 7:00 in punto e dopo non più di quattro ore di sonno, il povero Luca veniva svegliato da sua madre che , con colazione nel vassoio, dolcemente svegliava suo figlio che, aperti gli occhi, la prima cosa che puntualmente notava era la sesta coppa D di sua madre. Poi, quando era primavera ed estate, la visione lo indugiava ad alzarsi prontamente. Concetta aveva intuito qualcosa negli sguardi di suo figlio, ma non aveva affrontato mai l’argomento.
Tutto cambiò nel mese di maggio quando, in piena primavera, il vestito anni ‘60 della prosperosa mamma di Luca donava una bella visione al figlio che, quella domenica – come le altre – si era alzato con l’odore del caffè e i dolci scossoni di sua madre. Luca da tempo era più restio nell’ andare a messa e infatti due volte nell’ultimo mese non c’era andato. Concetta, seccata da ciò e dalle battute delle amiche e dei vari paesani, comprese che l’unico modo per convincere suo figlio era donare un qualcosa. Così quella mattina Luca rimase allibito quando sua mamma, seduta a bordo letto nella sua piccola camera, prese contatto con il suo pene comprendendo come già lo stesso si fosse svegliato, e non da poco. L’imbarazzo ma la convinzione di andare avanti come fosse una missione il portare il figlio al Signore, si fece forza in Concetta che, stretto il pene di suo figlio, aveva iniziato a masturbarlo con dovizia, portando il membro fuori i boxer e dalle lenzuola. In estasi, Luca portava la testa all’indietro gemendo mentre la mano destra di sua mamma, di rosso smaltata, continuava nel lavoro.
Luca portava spesso, quando incrociava il volto di sua madre, gli sguardi al seno così che Concetta comprese che la masturbazione doveva procedere diversamente. Così decise che quel giorno il figlio doveva andare in chiesa. Non più la gente doveva additarla come una mamma che non sprona i figli verso la via del Signore. Ma nessuno poteva sapere in paese, o immaginare, che Concetta teneva veramente al suo credo, così come , da mentalità paesana, a far si che la gente non le puntasse il dito contro. Tenace nel far si che Luca fosse ritornato in chiesa, ora la masturbazione prendeva una strada diversa e alla mano si era sostituito il seno. Il pene di Luca, ora seduto a bordo letto, era imprigionato dalla sesta di seno di sua mamma, ora in ginocchio fra le sue gambe, in un passionale su e giù adornato da quel classico rumore della spagnola; o meglio: da quel classico rumore di una spagnola fatta con foga, passione. Luca era adesso più in estasi di quando la mamma aveva iniziato con la mano. Non credeva ai suoi occhi nel vedere sua mamma fargli una spagnola. Concetta muoveva su e giù i suoi grandi seni fra i gemiti e i complimenti di suo figlio. Difatti era realmente molto brava e Luca non se lo sarebbe mai aspettato.
Non ci volle molto a che il ragazzo ebbe le sue prime contrazioni muscolari per sfociare in un copioso orgasmo che andò completamente ad innaffiare i seni di sua mamma colpendola sino al collo.
Luca, ora sdraiato e spossato nel letto, si lasciava asciugare il pene da sua mamma che, dopo averlo fatto con dei fazzoletti, incalzò dicendo a suo figlio, come seccata dato l’imbarazzo, che doveva vestirsi e andare a messa.
A piedi della chiesa, gli occhi dei paesani ora erano compiaciuti. Forse un piccolo periodo di smarrimento, ma ora Luca era tornato al Signore.
Racconto selezionato per il nostro archivio dalla redazione, scritto originariamente da: InchiostroEMente
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