Punita in culo

sesso italiano
4 months ago

Anna è una donna di quarantatré anni, sposata con Luciano trentacinquenne. I due hanno caratteri molto diversi, tanto che più volte Luciano si chiede come abbia potuto sposarla. Non concordano su quasi nulla, lei è molto bigotta, sgraziata nell’esprimersi, col brutto vizio di parlar male delle persone in loro assenza, a meno che non si trovi di fronte qualcuno più debole da poter sovrastare. Luciano e l’opposto, molto istruito, dai modi garbati, capace di ascoltare e comprendere chiunque.

Se c’è una cosa che li tiene legati è il sesso, con tutto ciò che concerne la sfera erotica. Anna, al netto dei difetti umani, è una bellissima donna, un po’ bassina, ma seno e sedere da paura, con delle gambe favolose. Luciano apprezza tantissimo il fatto che a lei piace mettere in mostra tutto questo. Non c’è festa o cerimonia a cui Anna non si presenti con abiti striminziti, che hanno appena il compito di coprire le parti intime, quando ci riescono. Questo anche nelle occasioni informali, come andare a fare la spesa oppure visitare amici, soprattutto in estate, se la ritrova spesso con magliette bianche senza reggiseno, con le punte dei capezzoli che sembrano stiano proprio a dire; noi siamo qui!

Uno degli episodi che possiamo prendere ad esempio, è il diciottesimo compleanno della figlia di alcuni loro vicini di casa, parenti della coppia. Per l’occasione Anna opta per un tubino rosso, cortissimo e scollatissimo, sia avanti che dietro, dall’anca al ginocchio copriva appena un terzo di coscia. La scollatura anteriore in pratica era inesistente, lo spacco arrivava sin giù all’ombelico, il seno gli ballonzolava tutto. Dalle spalline si aprivano appena un paio di centimetri di stoffa per coprire i capezzoli, i quali, più di una volta in quella serata sono usciti a prendere un po’ d’aria. Soprattutto quest’ultimo dettaglio scatenava la libido di Luciano, quei capezzoli in vista lo facevano godere come poche cose avessero fatto mai, ogni volta che se ne accorgeva non avvisava mai la moglie, voleva che tutti nella festa guardassero di cosa potesse godere. Il cazzo gli esplodeva nei pantaloni, ostentava fierezza, il suo viso sembrava esclamare; guardate tutti, osservate bene questa donna, sappiate che tromba solo con me!

Durante il tragitto di ritorno non faceva altro che pensare al post serata. Anna come suo solito era impegnata nell’elencare i difetti di tutti i presenti, dalle cose che avevano detto a quelle che avevano fatto, ma lui non ascoltava nulla non gli entrava nulla in testa. Rientrati in casa corrono in camera da letto, Luciano le dice solo che vuole e deve scoparla, mentre si stanno spogliando. Lei con un sorrisino malizioso lo guarda e non dice nulla, toglie il vestitino ed è solo in slip. Lui allora afferra con le mani le due tette e comincia a baciarla, dovrebbe pulirsi il trucco prima, ma lui le chiede un pompino con ancora il rossetto e si sdraia sul letto. Lei si riversa sulla cappella, comincia dapprima a fare su e giù, per poi concentrarsi sullo stuzzicare solo la parte superiore. Dopo un po’ lei si stacca, lo monta a smorzacandela, con le mani gli prende il pisello, prima lo struscia un pochettino sulla peluria vaginale, poi lo infila dentro, con lo sguardo verso di lui, il ritmo con cui lo cavalca è velocissimo, farebbe venire chiunque in due secondi, ma non due macchine di sesso come sono loro. Il trucco sul volto di Anna si sta sciogliendo col sudore, le cola la matita intorno agli occhi. I gemiti sono interrotti dall’affanno, ogni tanto Luciano da una spinta di reni e lei perde un po’ l’equilibrio, ma poi subito si riassesta. Gli poggia le mani sul tronco scolpito con le quali si regge. Ad un certo punto Luciano la ferma un attimo e si riposiziona, con la schiena appoggiata alla spalliera del letto, lei gli si rimette su nella stessa posizione di prima. In questo modo, lui, tenendosi più rialzato riesce meglio a stringerle le natiche e sculacciargliele. Lei intanto gli ha portato le mani alle guance facendogli delle carezze affettuose, nel baciarlo però gli impiastra tutta la faccia di trucco sciolto, continuano così per un’immensità di tempo, in mezzo a qualche lamento di Luciano, il respiro affannato di Anna e il tintinnare degli orecchini di costei.

Lei ha raggiunto l’orgasmo, per cui si ferma. Rimangono un po’ fermi, tra sguardi negli occhi e bacetti qui e la finché lei non decide di scendere prende una salvietta e si pulisce quel poco che può la faccia. Luciano non è ancora venuto, avvisa la moglie che per lui bisogna continuare, lei gli afferma che infatti avrebbe ancora voglia di prenderlo nel culo. Si alza dal letto e comincia a toccarle le natiche, sono belle, forme simmetriche e la pelle liscia. Nonostante un fisico attraente Anna non è mai andata in palestra o fatto sport, per cui è tutto morbido, le mani affondano come se stessero toccando un soffice panbrioches. Gli fa sentire la cappella puntandola qua e là tra le varie zone del culo, poi le passa le mani tra i capelli e il collo, un attimo di pazienza gli chiede lei, così lui le appoggia la testa dietro la schiena.

Quando Anna ha fatto si volta e chiede se preferisce a pecora o in piedi, la risposta sarà a pecora. Quindi, dopo avergli leccato la cappella per lubrificarla, sale in ginocchio poco oltre i bordi del letto, chinandosi fino a poggiare la testa sul materasso. Lui dapprima le lecca il buco del culo finendo per sputargli dentro, poi prende il cazzo con le mani e lo porta alla fessura, senza farlo entrare subito, ma poggiandolo prima un pochino a mo’ di saggiare il terreno, poi con una velocità regolare una volta immesso il glande spinge il resto del cilindro, fino ad immergerlo tutto. Anna ha sentito dolore, le si sono gonfiate le vene al collo, con i denti si morde il labbro inferiore, Luciano le mantiene con le mani i fianchi e la penetra dapprima con dolcezza, poi gradualmente aumenta d’intensità. Anna mentre viene dimenata batte i pugni sul materasso, urla, ad un certo punto prende un cuscino e lo afferra con i denti, emette una sorta di ruggito lungo, condito per una metà di sensazione di piacere e per l’altra da dolore atroce. Luciano pensa di stare li, ad incularla, per infliggerle una sonora punizione. Per tutti i comportamenti grezzi e sbraitanti che assume in pubblico, per il suo parlare male degli altri in loro assenza, essa stessa comprende che questi la stia punendo e ciò le provoca una immensa goduria.

Luciano si sente il padrone del mondo,  in quell’impero di Sodoma che ha fondato nella sua camera da letto, sembra che aumenti sempre più di ritmo ed intensità. Ora però comincia a sentire un lieve formicolio e capisce che sta venendo, e dopo un po’ finalmente sborra nel culo di Anna, adesso comincia a rallentare, sempre più piano, poi ancora un po’, così fino a fermarsi, ma non lo estrae ancora.

Resta qualche secondo fermo, osserva la schiena di Anna sgonfiarsi e rigonfiarsi nel respiro mentre continua a lamentarsi, quando lo tira fuori osserva che fuoriesca dello sperma dal culo. Lo rallegra molto vederne un po’  fra le due natiche, gli da l’impressione di una torta farcita. Dopodiché, stremati, si addormentano, lei semplicemente stende le gambe e rimane di traverso nel letto, non ha la forza di raddrizzarsi.


Racconto selezionato per il nostro archivio dalla redazione, scritto originariamente da: sognoescrivo

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