I suoceri, le nuore e i generi.
Capitolo 1 - Due femmine nel letto

Mi chiamo Giulia, ho 39 anni e sono una mamma single. Sono alta 1,70, occhi scuri, capelli neri che mi arrivano alle spalle. Un bel seno di una quarta piena e un bel corpo, che tengo in forma con palestra e piscina. Il culo mi sembra un po’ troppo prominente, ma, in compenso, ho cosce lunghe e snelle. Sono una ragazza madre. Sì, un giorno, ebbi a conoscere un bel maschio, alto, forte, occhi chiari, spalle larghe e mi ha stregato. Avevo appena diciotto anni ero una sua dipendente e questo non mi ha impedito di andarci a letto, ma, quando son rimasta incinta, non gli ho detto nulla; lui era già sposato con due figli, così me ne sono andata via ed ho messo al mondo Silvia, una bellissima ragazza dai capelli neri e ricci, occhi azzurri da far restare a bocca aperta chi li guarda. Sono seguiti anni duri, ma, fra me e mia figlia, si è stabilito un rapporto d'affetto tale che, oggi, ci fa apparire non come mamma e figlia, ma due indivisibili sorelle. Infatti lei, che adesso ha diciotto anni, è la mia sosia in tutto e per tutto: stessa taglia di vestiti e stesso numero di scarpe, amiamo molto far cose assieme. Abbiamo anche raggiunto una certa complicità, così da eliminare ogni possibile segreto o riserva mentale, al punto che, quando mi ha detto di essersi innamorata di Luca, ho voluto conoscerlo. Il primo incontro è avvenuto una domenica a pranzo in casa nostra. Mi son trovata davanti un bel ragazzo dal fisico ben scolpito, alto, biondo e dai modi molto garbati e gentili. Dopo quella volta, è tornato altre volte a casa nostra e, fra di noi, si è creata una certa confidenza al punto da farmi accorgere che questo ragazzo, più volte, mi aveva guardato con occhi colmi di libidine. Se da un lato, ne ero lusingata, dall'altro, ovviamente per rispetto di mia figlia, non ho mai fatto trapelare alcunché. Ho cercato, in vari modi, di non dare peso a certe velate allusioni, o ai complimenti che mi rivolgeva anche in presenza di Silvia, la quale sorrideva compiaciuta a questo suo modo di fare. Essendo Luca orfano dei genitori, allorché fu assunto nella filiale dalla banca dove lavorava anche Silvia, il passo successivo era quanto mai ovvio: sarebbero andati a convivere ed io sarei rimasta sola. Ora, in considerazione del fatto che il loro lavoro è a due passi da casa mia, che è un appartamento con due camere matrimoniali ed una cameretta, era strategico per loro sistemarsi in casa mia, in quanto avrebbero potuto raggiungere il posto di lavoro anche a piedi, in cinque minuti. Ne abbiamo discusso ed io gli ho offerto di servirsi di casa mia fin quando non avrebbero trovato una casa nelle vicinanze. Così è successo di trovarmi Luca per casa, giorno e sera. La convivenza è stata fin da subito un successo. Sono infermiera ed ho dei turni, mentre loro escono la mattina e tornano la sera insieme. Fanno sport e, spesso, escono anche la sera, cosa che ha evitato di farci impicciare più di tanto. Ammetto, però, che un certo imbarazzo lo provo quando, a volte, mi capita di vederlo in accappatoio o che indossa solo dei pantaloncini ed una semplice t-shirt. In segreto, mi sono masturbata più di una volta, ma sempre senza mai far capire che Luca non mi era indifferente. Un’altra cosa mai successa, era quella di vederli o sentirli far sesso: non era mai successo ed un po’ mi dispiaceva, perché avrei voluto esser sicura che il ragazzo accontentasse la mia bimba. Silvia, dal canto suo, era molto felice e io, in fondo, non avevo motivo di dubitare che lui potesse farla divertire anche a letto. Una sera, però, le cose son cambiate, anzi precipitate. Ero stata alla cena di pensionamento della nostra caposala e sapevo anche che il posto da lei lasciato vacante, sarebbe stato mio, ma la cosa mi sarebbe stata comunicata dopo qualche giorno. Avevo bevuto parecchio a quella festa, ero alquanto ubriaca e non facevo sesso da mesi. Sì, ogni tanto mi ero concessa qualche sporadica avventura senza strascichi, solo per placare o sfogare le mie pulsioni sessuali, senza creare legami di nessun genere. Quella sera son tornata a casa ed ho visto che Luca stava scopando mia figlia sul divano del soggiorno. Non mi aspettavo una cosa simile e, perciò, li ho praticamente sorpresi. «Accidenti! Silvia, ma che…oddio! Scusami! Son rientrata senza pensare che voi due…accidenti, scusatemi! Che imbarazzo! Che stupida!» Son rimasta bloccata sulla soglia del soggiorno a fissare quel corpo maschile, che chiavava mia figlia. Era uno spettacolo meraviglioso! Un bronzo di Riace che si muoveva ritmicamente avanti e indietro ed io che non riuscivo a far nulla, immobilizzata da quello spettacolo. Improvvisamente lui si è sfilato dal corpo di Silvia e si è girato verso di me. Ho avuto modo di ammirare la sua splendida dotazione: un cazzo lungo e tanto, tanto grosso! Immobile ed inebetita per la visione di quel maschio così potente e mezza sbronza, ho lasciato che lui si avvicinasse a me, mi prendesse la mano e mi tirasse verso di loro. «Dai, lasciati andare! Unisciti a noi, che non volgiamo altro che condividere il nostro piacere con te.»
Luca ha preso a baciarmi e mettermi le mani addosso; ammetto di aver ceduto. La sua voce calda e suadente, mi ha fatto avvertire le farfalle nello stomaco. All'improvviso, mi ha tolto le mutandine da sotto il vestito e mi ha spinto contro il divano. Silvia, mi ha abbracciato e baciato sulla bocca, poi mi ha sorriso, mentre lui mi ha afferrato per le cosce ed ha iniziato a scoparmi. «Dai, mamma, non perdere questa occasione! Lo senti come ti riempie e ti sfonda con il suo splendido randello, così duro e grosso? Lo senti come ti apre? Come ti arriva nel profondo del ventre! Mamma, godi! Godi di questo cazzo meraviglioso!» Non ho capito più nulla! Era davvero bello, poi ho visto mia figlia sistemarsi sotto di noi a leccargli palle e cazzo, mentre mi penetrava. Lui l’ha incitata a farmi godere ancora di più. «Dai, amore, leccala tutta! Falla godere! Da quanto lo volevamo, no? Sì, così, amore, leccami anche palle e culo!» In un barlume di lucidità, mi son detta che era molto sbagliato, così sporco, ma... non so, mi sentivo bene e quindi l'ho fatto. Ho preso ad assecondare il suo ritmo e ho avuto un orgasmo, che non sono riuscita a trattenere. Ho goduto intensamente e con tutta me stessa. «No! Pazzesco! Non è possibile! Mi fai venire! Luca mi fai…godo! Vengo! Sto venendo! Che bello!» Mi ha lasciato godere e gustare il momento in maniera sconvolgente, poi, io e mia figlia, ci siamo alzate; lei mi ha preso per mano e mi ha condotto in camera con loro. «Dai, mamma, vieni, mettiamoci comode che lui ci farà godere entrambe. Vedrai! È molto bravo, credimi!» Così, mentre entravo in camera, mi son praticamente spogliata e, giunte sul letto, ci siamo scambiate di posizione. Ora lui stava scopando mia figlia, mentre Silvia, con la faccia immersa fra le mie cosce, mi leccava la fica in quello stesso momento. Devo dire che Luca si è subito dimostrato un vero stallone. Dopo averla fatta godere, mi ha fatto mettere al suo posto e, a quel punto, sono stata presa da dietro. L’ho sentito entrare come un ariete fin dentro il mio ventre, tenendomi per i fianchi e mi chiavava come un vero toro da monta. Mi son trovata fra le cosce di Silvia e non mi son tirata indietro: ho affondato la mia lingua fra le pieghe della sua ostrica slabbrata e fradicia dei suoi umori. Lei ha emesso un lungo gemito di puro piacere, nel sentire che la leccavo. «ooohhh! Sì, mamma! Sì, dai continua! Che meraviglia, mamma! Non puoi immaginare da quanto lo desideravo!»
Luca continuava a scopare me e mia figlia come inferocito, quasi in maniera animalesca. Eravamo entrambe molto eccitate ed entusiaste di esser scopate da lui. Silvia si è girata e si è infilata sotto di me. Ho sentito che la sua lingua gli leccava l'asta, ma anche la mia fica nello stesso tempo. Ho avuto un orgasmo ed è venuta anche lei. Ho avuto ancora qualche remora, insistendo sul fatto che ero a conoscenza che lei mi desiderasse, ma sapevo anche che era molto, ma molto sbagliato; ora, però, cavolo, mi sentivo così bene che mi son lasciata andare al piacere ed ho goduto senza più alcuna remora. Ora anche Luca era prossimo all’orgasmo e ci ha fatto mettere l’una accanto all’altra, in modo da poter venire su entrambe. Gli ho sorriso e lui, mentre noi avevamo le guance unite, ha iniziato a scaricare il suo sperma su entrambe. «Vengo! Sborro! Donne, vi copro! Amore, mi fate godere tantissimo!» Schizzi densi e bollenti hanno coperto il nostro viso. Silvia ha sollevato una mano, lo ha afferrato e munto fino all’ultima goccia, poi l'ha leccato e me lo ha infilato in bocca, affinché anch’io avessi la mia razione di crema da gustare. Poi si è girata ed ha iniziato a leccare anche ciò che era sparso sul viso. Siamo rimaste immobili a guardarci negli occhi, lei mi ha abbracciato e, assieme a lui, mi ha detto, con le lacrime agli occhi, che era da tempo che lo volevano. «Mamma, ti ho sempre amato. Quando lui è comparso nella mia vita e mi ha detto che mi amava, sono stata onesta con lui e gli ho risposto che nel mio cuore il primo posto era il tuo. Lui è stato fin da subito molto comprensivo e, dopo che ti ha conosciuto, un giorno mi ha detto che eri una gran bella donna. Sapere che eri di suo gradimento, mi ha portato a proporre che mi sarebbe piaciuto se, ciò che è successo questa sera, fosse divenuta realtà. Lui ne è stato subito entusiasta e adesso vorremmo che tu non lasciassi mai più questo letto per godere insieme a noi. Ti amiamo entrambi moltissimo e voglio che la nostra vita vada di pari passo con la tua.» Commossa ho accettato. Ci abbiamo messo un po’ a trovare il giusto equilibrio, ma non è stato difficile. Io non lo considero il mio uomo, ma gli sono devota e adesso che Silvia è incinta lo tengo a bada, perché lei ha qualche problema a scopare con lui e questo per noi è importante. Ammetto che per me è stata una cosa cui non avrei scommesso: trovare un maschio simile che quando mi scopa non solo mi fa godete tantissimo, ma non è mai sazio e, per questo, Silvia dice che gli ci vogliono due femmine nel letto. Come dargli torto?
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