Punita di notte

Capitolo 1 - Hot week end per la donna in carriera

Giovanna Esse
2 months ago

“Ricordate, la tempesta è una buona opportunità per il pino e per il cipresso per mostrare la loro forza e la loro stabilità."

Ho Ci Minh


Nunzio aveva viaggiato tanto e così, da quando uscivo con lui, ci capitava spesso di andare fuori; e questo mi piaceva.

Conosceva bene l’Europa che, diciamolo, è tutta molto bella. E’ varia, sia nel paesaggio che per usi e costumi.

Ad aprile siamo stati a Vienna: dal mercoledì al sabato. Doveva presenziare a una fiera del suo settore, qualcosa tipo “arte e metodi per l’illustrazione e la grafica”. Naturalmente, durante il giorno me la svignavo e ne approfittavo per visitare quella stupenda città.

A colazione ci si arrangiava, perché poi, la sera, come capita spesso durante questi eventi, ci ritrovavamo a cenare in locali eccellenti. Servizio impeccabile; “allure imperiale”, e tante buone cose da mangiare. Mi sono goduta soprattutto le verdure, le patate e il riso. Il loro modo di trattare la carne ma, soprattutto, l’onnipresente aroma di wurstel affumicato, non incontrava i miei gusti, più mediterranei.

E poi, devo confessare il mio peccato: cercavo di tenermi leggera, per arrivare a fine pasto con ancora un po’ d’appetito. Nunzio mi aveva consigliato di non perdere di vista dolci e budini, e io ho obbedito ciecamente, perpetrando veri e propri “blitz” nei confronti dei carrelli, ricolmi di pasticceria.

Alla fine della Fiera, invece di rientrare subito in Italia, Nunzio mi propose un salto a Bratislava... disse che, tanto tempo prima, c’era stato e che valeva la pena di visitarla. Così, verso le tredici, partimmo.

Una volta arrivati, scoprii che aveva già prenotato una stanza per la notte. Un alberghetto dignitoso, certo non aveva nulla a che vedere con lo “standard” dei giorni precedenti. Una volta in camera mi spiegò perché aveva preferito un posto più commerciale: quella, era una città particolare. Aveva una zona turistica “disinfettata” e abbastanza stereotipata (sicuramente non ricca come Vienna), in compenso, qui era molto piacevole mischiarsi tra gli studenti e la gente del posto, per frequentare quartieri palpitanti di vita, soprattutto la notte. Fui subito d’accordo.

Mi chiesi quando Nunzio avesse fatto la prenotazione. Comunque, che importanza aveva?

Nonostante le mie doti, sono una ragazza senza troppe pretese e poi, Nunzio, non mi aveva mai delusa, turisticamente parlando.

Lungo la strada avevamo mangiato un panino, e appena fatta la doccia, davo per scontato che saremmo usciti, ma lui accampò mille scuse e consigliò di restare un po’ in albergo per ritemprarci, dopo quei giorni così intensi.

Controvoglia accettai la proposta, anche pensando che, forse, aveva in mente qualche giochino tipico da camera da letto. Non mi sarebbe dispiaciuto, visto che tra cene e impegni, nei giorni precedenti, si rientrava talmente tardi, che mi pareva si fosse dimenticato della mia accogliente “farfallina”.

Che delusione provai, quando, dopo avermi abbracciata teneramente, si dedicò con tutto se stesso, alla ricerca di una pennichella ristoratrice.

L’arietta frizzante e la stanchezza, dopo lo sconforto, si impadronirono anche di me e così riposammo, beati, fino alle sette.

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