Hanno comprato mia moglie
Capitolo 1 - L’infedele Martina
Sono Ale e ho 28 anni sposato con Martina (mia coetanea) da 2. Mi ritengo un bell’uomo e senza ombra di dubbio mia moglie è una bomba sexy. Capelli castani, fisico atletico, culo sodo e una fantastica quarta che mi fa sognare ogni volta che la scopo. Ho sempre amato le donne, ma da quando ho incontrato Martina a 22 anni ho avuto solo lei. La amo nonostante negli anni mi abbia tradito più volte. Mi ha sempre raccontato i suoi errori e io per amore l’ho sempre perdonata.
Ho sempre lavorato sodo per permetterci una vita dignitosa. Siamo in affitto in un complesso di palazzi. Quei classici con il giardinetto centrale e le finestre con le tende per evitare che il vicino del palazzo accanto ti spii mentre fai l’amore con tua moglie. Lei disoccupata in cerca di lavoro. Non viviamo nel lusso per intenderci. Il cambiamento è avvenuto qualche mese fa quando mia moglie ha iniziato il suo nuovo lavoro. Usciva quasi tutte le sere e tornava la mattina dopo. I soldi entravano e per non mi sono posto domande. Quando vedo il referto di un test per le malattie sessualmente trasmissibili inizio a essere nervoso. Per quale motivo mia moglie dovrebbe fare un test del genere? Inizio ad indagare e scopro che il suo nuovo lavoro non è proprio un lavoro. Il suo nuovo amante è un avvocato di 43 anni, divorziato con figli. La paga per passare le notti con lui. La porta in club prive’, in appartamenti di lusso o in motel fuori città squallidissimi, la fa montare da altri uomini a pagamento. Ma quello che scopro e che mi preoccupa ancora di più è che lei è totalmente sottomessa a lui, al punto che quando lui le chiede di lasciarmi lei ci pensa. Torno a casa e penso a cosa fare. La seguo altre sere. La fa battere per strada. Mia moglie fa la puttana per il suo amante e padrone.
La vedo persino tirare di coca dal cazzo di alcuni clienti. Mia moglie. La mia amata Martina, una donna forte. Ridotta a fare la puttana e sniffare dal cazzo dei clienti per il volere del suo padrone. Sottomessa come una cagnetta obbediente. Quella sera la vedo. Strafatta mentre si fa sbattere da 5 uomini senza preservativo. Sniffa coca dai loro cazzi. Li succhia. Si fa inculare da due cazzi. Sembra indemoniata. Felice di essere una puttana drogata. E all’ennesima domanda del suo padrone di lasciarmi, lei risponde di sì. Che ci ha pensato e che vuole un uomo che la sappia comandare al suo fianco. Che mi lascerà. Mi fa male il petto. Penso di avere un infarto. Ma è un attacco di panico. Il giorno dopo devo risolvere la situazione, se non è troppo tardi. Quando mia moglie rientra mi dice che dobbiamo parlare. «Senti Ale, io…».«Zitta. Adesso ascolti me.».Lei si ferma, basita. «In tutti questi anni ho sempre sorvolato sulle tue scappatelle. Questo perché ti amavo.».«Mi amavi? Ora non mi ami più?».«Si che ti amo, Marty. Ma non sono più disposto a star male per causa tua.».«Cosa vuoi dire? Mi stai lasciando?».«Pensi che non sappia del tuo nuovo “lavoro”? Fare la puttana per il tuo amico avvocato, tirare di coca tutte le sere, fare i test per l’Aids perché quel porco ti fa scopare senza protezione da tutti. E poi quando ti chiede di lasciarmi, tu che fai? Accetti? Vuoi davvero stare nelle mani di uno che ti userà e poi ti lascerà a morire di overdose in un vicolo? Non starò lì a vedere che ti riduci così. Non ti sto lasciando. Ti sto ordinando di cambiare vita.
Non vedrai più quell’uomo! Inizierai ad andare in una comunità di recupero e sappi che da ora in poi non mi tradirai più, mentre io mi riprenderò le libertà a cui ho rinunciato quando ci siamo messi insieme. Volevi un uomo che sappia comandarti? Eccomi. Sappi che se scegli me sarai comandata da un uomo che ti ama e che vuole il tuo bene, se scegli lui farai una brutta fine e non mi vedrai più. Abbiamo finito ora. Stasera voglio una risposta.».La lascio lì in casa ed esco per lavorare. «E vai a fare altri esami sperando che non ti abbiano attaccato malattie quei maniaci.».La sera quando torno vedo le valigie in salotto. “Ha scelto di morire con quello!” penso. Esce da camera nostra. «Quindi è finita?» le chiedo. «No. Pomeriggio ho chiamato un centro per tossici. Mi ricoverano già stasera. Ho scelto di vivere. Ho scelto te. Mi accompagni?».Appena in tempo. La mattina dopo scopro dai telegiornali che l’avvocato è stato arrestato per omicidio e associazione a delinquere. Una delle sue amanti puttane è morta proprio di overdose durante uno dei suoi festini. Sono passati tre mesi da quel giorno. Mia moglie è tornata a casa dopo essersi ripulita. Mi ha detto che mi vuole autoritario come quella sera. Perché il mio amore per lei e i miei ORDINI le hanno salvato la vita. Inizia così un nuovo capitolo della nostra vita.
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