Etero

con un bicchiere di whisky

Ho conosciuto questa donna in un club per scambisti che frequento spesso, come singolo, insieme ai miei amici.

Sulla cinquantina passata, lunghi capelli biondi lisci, un toppino nero che mette in mostra la sua generosa scollatura e lascia scoperto l’ombelico, minigonna in pelle anch’essa nera, che aderisce perfettamente a culo e cosce, e stivali con tacchi a spillo alti fino al polpaccio.

Un abbigliamento che si addice di più ad una ragazzina in discoteca, ma che qui sembra non destare particolare scalpore.

In questo club è possibile vedere praticamente di tutto: donne vestite in modo normalissimo, che chiacchierano, consumano qualcosa al bancone o ai tavolini, oppure ancora ballano nella pista; come se fossimo in un normalissimo discopub.

Oppure ancora, donne che girano nude o seminude per la sala, limonano, toccano o scopano con uno o più uomini, con disinvoltura. E il belo è che non sai mai se i loro compagni d’avventura sono il loro marito, il loro amante, o un tipo conosciuto appena un minuto prima.

E oltre all’area pubblica, ci sono le aree private, se così si può dire: stanze in cui chiunque può entrare, più o meno grandi, per ospitare due, quattro, fino a dieci persone. Private è un po’ un eufemismo, perché tutte le stanze hanno delle grate, delle finestre, attraverso le quali chi è all’esterno può comodamente sbirciare e godersi quanto accade all’interno

La regola qui è una sola: niente costrizioni. Se ti avvicini ad una donna, e quella non ci sta, devi lasciarla in pace. Tutto il resto è concesso.

Si parla poco, qui, tra luci soffuse o stroboscopiche e musica ad alto volume. ciò che conta è andare dritti al punto, senza troppi giri. 

Ed è per questo che adoro questo posto.

Non mi butto mai per primo, anche perchè non ce n’è bisogno: se una donna vuole provare qualcosa con te, è lei a fartelo capire.

E poi, la mia età mi rende più che appetibile, per la maggior parte delle donne qui: più giovane rispetto all’età media maschile, sufficientemente adulto da aver accumulato anni di esperienze, e soprattutto: ben dotato.

Sono già diverse volte che frequento questo club, ma è la prima volta che incrocio questa donna, o almeno credo.

Si avvicina al bancone, dove ci sono anch’io, intento a bere un vodka lemon mentre osservo una donna che in pista sta ballando in topless, con un uomo che balla con lei e le succhia il seno.

A distogliermi dalla scena è questa bionda in toppino e minigonna, che chiede un whisky liscio.

“è più buono se lo gusti mentre ciucci qualcos’altro” le dico con nonchalance

“dipende se il qualcosa da ciucciare è abbastanza grosso” mi risponde lei

“vogliamo prendere le misure?” le chiedo, ed in tutta risposta mi sbottono i pantaloni e glielo tiro fuori. Non ho ancora raggiunto la piena erezione, ma le dimensioni sono già più che notevoli.

Lei allunga una mano, e lo accarezza, sfregando la superficie ruvida con le unghie

“si, vorrei misurarlo…” mi dice, mentre con l’altra mano prende il bicchiere di whisky che il barman nel frattempo le ha servito. “...vogliamo metterci comodi?” mi chiede.

In gergo significa spogliarci

“fai strada” le rispondo. 

Tenendomi per il cazzo, mi guida verso le stanze private, entrando in una di quelle più piccole. Chiudo la porta dietro di noi.

Nella stanza c’è semplicemente un materasso a una piazza, dei kleenex e qualche preservativo chiuso.

Non ha fatto obiezioni quando ho chiuso la porta. Un’altra tacita regola del posto è che, nelle stanze, se la porta è chiusa, nessuno deve entrare. Si può guardare e sbirciare dalle finestrelle, ma non entrare. Viceversa, lasciare la porta aperta è un chiaro invito ad unirsi alla festa.

Non so ancora se sia sola o se ha qualcuno, un compagno o un marito. E non so nemmeno se quest’ultimo è qui fuori pronto a godersi lo spettacolo, o in giro a spassarsela con qualcun’altra.

E non mi interessa nemmeno saperlo. Così come non so nemmeno il nome della signora. Qui non si parla, ci si diverte e basta.

lasciato per un momento il mio cazzo e poggiato il bicchiere sul materasso, la donna si toglie il toppino, liberando i suoi grossi seni cascanti, con due capezzoloni scuri.

Sbottona la gonna, lasciandola cadere ai suoi piedi, mostrandomi la sua fica completamente depilata. Toglie anche gli stivali, mettendosi poi seduta sul materasso, completamente nuda, con le gambe accavallate.

Il suo look da adolescente in discoteca mi arrapava abbastanza, peccato.

Nel frattempo, anch’io ho tolto rapidamente camicia pantaloni e scarpe, mostrandomi nudo davanti a lei, con il cazzo pronto a dare il meglio di sè.

Prende il bicchiere, beve un piccolo sorso, e prima di ingoiarlo prende il mio cazzo in bocca.

La sua lingua vortica attorno alla capella, mentre sparge il whiskey lungo tutta la lunghezza del mio cazzo.

Delle gocce di liquore scivolano via dalle sue labbra, e scorrono fino alla base del mio cazzo. Prontamente le raccoglie con la lingua, mugolando di piacere.

Prende un altro sorso di liquore e riprende a succhiarmi la cappella, mentre con l’altra mano soppesa i miei testicoli.

Sono in piena erezione, riesce a tenere in bocca appena la metà, e gocce di saliva e liquore le scivolano via dai lati della bocca.

Non se le fa scappare: bacia e lecca la base, tenendo gelosamente la mia verga in mano, lecca e bacia i testicoli, beve un altro sorso e li irrora di liquore, infilandoseli in bocca.

Se all’inizio teneva le gambe accavallate, ora le divarica. Riesco a intravedere le sue grandi labbra. 

Beve un altro sorso, riprende a ciucciarmi la cappella, ma inzuppa indice e medio nel bicchiere, passandoseli sulla fica.

Le tolgo di mano di bicchiere, bevo un sorso e mi inginocchio davanti a lei, tenendole le gambe ben divaricate.

Con i pollici allargo le sue grandi labbra, e sputo con forza saliva e liquore sulla sua fica, leccando immediatamente prima che coli via.

Geme senza ritegno, mentre la lecco con foga e accarezzo il clitoride con le dita.

Bevo un altro sorso, e mi sollevo su, succhiandole uno di quei grossi capezzoloni scuri.

Diventano turgidi in un istante, mentre lei con una mano accarezza il mio cazzo e con l’altra si infila due dita nella fica bagnata.

Mi stacco da lei e prendo un preservativo.

“non mi piace il suo sapore” obietta lei

Neanche a me, ma preferisco non correre rischi

“la prossima volta lo avrai senza, ora troviamo una soluzione”

Infilato il preservativo, la spingo dalle spalle, portandola a stendersi supina sul materasso, mentr io mi ergo in piedi davanti a lei.

Guardo il bicchiere: c’è ancora un po’ di liquore.

Lo verso sul mio cazzo, facendolo colare sulla sua pancia, quindi struscio la mia verga contro il suo ventre, per raccogliere e impregnare tutta superficie.

Le tengo le gambe ben divaricate, e la penetro con forti spinte di bacino

Geme, mentre le spinte fanno sobbalzare i suoi grossi seni.

Esco quasi del tutto, sfrego la cappella contro il suo clitoride, facendola mugolare, e spingo di nuovo.

Le mie spinte ora sono più lente ma più vigorose, il mio cazzo entra quasi tutto dentro di lei.

Geme, mi avvinghia con i talloni attorno alle natiche, e muove il bacino all’unisono con le mie spinte.

Aumento il ritmo fino a far sbattere le palle contro le sue natiche

“oh si, si, ancora!” mugola lei

“grida più forte, se ne vuoi di più” la incito io, mentre spingo più forte e le strizzo i capezzoli con le dita

“si, si, così!" urla lei

mi stendo sopra di lei, e continuo a fotterla con maggiore intensità, sfregando il bacino contro il suo clitoride.

Mi afferra le natiche, si avvinghia a me e muove il bacino come un’ossessa, gemendo e urlando senza ritegno.

“ah, ah, si, SI!” urla mentre raggiunge il suo orgasmo: sento la sua fica fremere, avvolgersi attorno al mio cazzo, mentre lei è scossa dai tremiti e il suo ansimare si fa prima più intenso e poi più profondo.

Mi sfilo dalla sua fica grondante, ma non ho ancora finito

“girati” le intimo, aiutandola a mettersi a pecora, mani e ginocchia sul materasso, mentre io sono in piedi dietro di lei.

La tengo dai fianchi, un’unica spinta e il mio cazzo scivola dentro la sua fica bagnata fino alla base, facendo sbattere le palle contro le grandi labbra

“ahh!” geme lei.

Mi sfilo fino alla cappella, e spingo di nuovo, con la stessa intensità.

Lei grida ancora

"grida più forte, ti piace farti socpare come una troia?”

spingo ancora, il mio bacino impatta contro le sue natiche. La tengo ferma dai fianchi, spingo come un forsennato.

Lei ondeggia col bacino, geme e urla mentre la sua fica continua a grondare umori.

la sento fremere ancora, sta avendo un altro orgasmo, mentre anche io sono al limite

“dove la vuoi?” le chiedo ansimante

“...in bocca…!” risponde lei, la voce rotta dai gemiti.

mi sfilo da lei, che nel frattempo si gira e si mette seduta; prima di sfilare il preservativo, glielo ficco in bocca così com’è, pregno di alcol e dei suoi stessi umori.

Lo ciuccia mugolando, poi scivola alla base e prende a leccarlo sfilando via il preservativo.

Prende la cappella in bocca e lo sega furiosamente, avida.

Gemo, e mentre vengo i fiotti di sperma le entrano in gola.

Aspira e beve tutto, ciucciandolo finchè non esce anche l’ultima goccia, prima di ansimare soddisfatta.

Mentre ci puliamo e ci rivestiamo, mi chiede se mi interessa rivederci al di fuori di qui.

Io ovviamente accetto.

Prende il mio numero di cellulare, dice che mi farà sapere orario e luogo dell’incontro, con congruo preavviso. non mi lascia il suo numero e non mi chiede il mio nome.

Neppure io so il suo nome, né so nulla di lei. E va benissimo così.


author: darkside

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Darkside

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Avido lettore e scrittore per hobby, amo scrivere racconti che descrivono mie esperienze dirette, eventi che mi sono stati raccontati, o che sono il frutto della mia fantasia

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