Da due a tre - seconda parte
Fuori era completamente buio, i due a turno si fecero una doccia e si vestirono per uscire e trovare un posto dove mangiare, magari il solito dove la cucina era discreta e non era neppure distante dall'hotel, scesero le scale e presero l'auto percorrendo i pochi chilometri per arrivare al ristorante ma una volta giunti davanti videro che era chiuso per ferie e così tornarono indietro dove poco prima avevano visto un'insegna luminosa con scritto ristorante pizzeria.
Parcheggiata l'auto sul piazzale di ghiaia entrarono e fu una piacevole sorpresa vedere seduta da sola a un tavolo, l'unico occupato per altro, proprio Roberta la ragazza del bar, i due la salutarono e si sedettero due tavolini più in là, la giovane era sola e sorseggiava un bicchiere di vino rosso, Mario e Luisa si scambiarono alcune battute quasi bisbigliando, poi Mario prese e andò in bagno lasciandola sola, Roberta e Luisa si guardarono per alcuni secondi, così Luisa colse l'occasione per scambiare due parole con la ragazza, la prima cosa che le chiese era quanti anni avesse, 29 rispose Roberta, ma dai, replicò stupita Luisa, ne dimostri di meno, pensa che con Mario avevamo scommesso che non superavi i 24, lei sorrise ed esclamò magari.
Luisa le chiese se stava aspettando qualcuno e Roberta rispose che doveva cenare con una sua amica ma all'ultimo aveva avuto un imprevisto e lei ormai era già seduta, poi con voce dalla quale traspariva un filo di tristezza aggiunse che di andare a casa a mangiare non ne aveva voglia, allora Luisa colse nuovamente l'occasione per invitarla al tavolo, dai se ti fa piacere mangia con noi, le disse con fare amicale, Roberta non se lo fece ripetere due volte, prese il calice e la bottiglia sul tavolo e si accomodò, poi però ebbe un piccolo ripensamente, ma non è che disturbo la vostra cena, chiese un po' titubante e con un tono che Luisa percepì come di chi aveva piacere di restare e che sarebbe rimasta male per un no.
Figurati, la rassicurò Luisa, a me fa piacere e a Mario, beh Mario credo proprio che sarà molto contento, fidati aggiunse subito dopo, ed infatti quando tornò al tavolo non provò neppure a nascondere il piacere, visto, cosa ti avevo detto, disse Luisa sorridendo.
I tre ordinarono al titolare che segnò tutto in un piccolo blocchetto a quadretti e poi andò verso la cucina dove c'era la moglie, socia e cuoca, nell'attesa la bottiglia di vino finì e ne ordinarono un'altra che arrivò insieme ai primi, tra un boccone e un calice di vino le bottiglie diventarono tre e le chiacchiere iniziavano ad essere meno formali e il trio si stava lasciando andare, iniziando a fare alcune battute maliziose e via via sempre più piccanti, provocatorie e con parecchi doppi sensi.
Ormai s'era fatta una certa ora, i due titolari erano dietro al banco e con la voglia di andarsene a casa, sul tavolo erano rimaste le tazzine del caffè, Luisa con la scusa di andare in bagno passò prima a pagare, Mario si fermò a guardare bene la giovane, Roberta era una biondina ma non naturale, occhi neri e un fisico minuto, nascoste da un maglione largo aveva un seno sproporzionato per il fisico, lo so cosa stai pensando, esclamò la ragazza, e chissà cosa può succedere questa sera, aggiunse divertita, intanto Luisa era tornata, Roberta guardò Gustavo, il titolare, ci porti il conto per piacere, è tutto a posto Robi rispose l'uomo.
No, non dovevate, grazie cosa dite se vi invito a casa mia per prendere un amaro o quello che volete, sono ben fornita e sarebbe un piacere per me, così almeno mi sdebito, una frase che in apparenza poteva sembrare normale ma che uscita dalla sua bocca e misurando tono e tempi e pause poteva effettivamente nascondersi dietro qualsiasi cosa, Luisa rispose che era una gran bella idea, e così i tre uscirono, per la gioia dei due titolari, presero le loro auto e si diressero verso casa di Roberta.
In auto Mario disse a Luisa, ma brava, lo sai vero quello che potrebbe succedere tra poco vero? Luisa sorridendo rispose certo che lo so, cosa pensi che l'ho invitata a mangiare con noi, so che ti piace, piace anche a me e da come ti guarda direi che anche a lei gli piaci, e poi è pur sempre una nuova esperienza non credi?
Certo rispose l'uomo ma sappi che potrebbe essere una bella esperienza ma anche il contrario, si lo so e c'ho pensato anche io, ma tra di noi c'è qualcosa che non è solo sesso ma neppure amore, affetto si, atrazione anche, complicità molta, penso che siamo intelligenti da poter vivere questa esperienza, poi ti ricordi all'inizio, ti ricordi la ragazza impacciata che ero, guarda ora come sono, come mi hai fatto diventare, e guarda che di questo te ne sono riconoscente, con te ho scoperto me stessa, con te è emersa la vera Luisa, cosa credi che non so che ti scopi anche altre, è la tua natura, tu dai tutto te stesso ma non sei in grado o non vuoi essere di nessuna, tu sei solo di te stesso, lo so e me lo sono fatto andar bene.
In quei pochi minuti Luisa si era messa totalmente a nudo, aprendo l'ultima porta della sua anima a quell'uomo al quale era perversamente legata e che in cuor suo sapeva molto bene che avrebbe sempre fatto di tutto per non perderlo, una storia difficilmente spiegabile, una relazione irrazionale ma consapevole, ma era anche sicura che Mario non avrebbe mai fatto niente per ferirla, era sì un gran paraculo ma onesto e chiaro, forse dopo 8 anni di quella relazione clandestina si stava semplicemente aprendo ad altre esperienze, o si sarebbe definitivamente chiusa, una scommessa e Luisa aveva puntato tutto sulla prima.
A Mario che l'aveva ascoltata in silenzio non venne fuori che un minchia...poi i due si guardarono per pochi istanti e scoppiarono a ridere, intanto erano arrivati sotto casa di Roberta, lei era in piedi che li aspettava, in mano le chiavi per aprire il portoncino di casa che aprì, salirono le scale in fila, Roberta aprì la porta di casa, accomodatevi prego, accese la luce della sala, chiuse la porta e i tre si misero a loro agio davanti a un bicchiere di rum gelato, mentre l'atmosfera diventava sempre più bollente.
Ancora una volta le chiacchiere erano piene di provocazioni e malizia, le donne erano sedute una accanto all'altra in un piccolo divano a due posti, l'uomo invece di fronte in una comoda poltrona, poi Luisa senza farsi vedere fece un cenno con gli occhi a Mario di andare in bagno, l'uomo colse al volo e chiese a Roberta se poteva andarci, Roberta si alzò e lo accompagnò davanti alla porta, la aprì e nel tornare gli sfiorò il pacco, Mario chiuse la porta e sorrise.
Restò via pochi minuti e quando torno le due donne erano abbracciate e si baciavano intensamente, le guardò compiaciuto e si sedette nella poltrona, Roberta era solo con gli slip e come aveva immaginato, esibiva un seno molto prosperoso e sodo, mentre Luisa era in intimo e con la mano dentro agli slip della giovane, Mario ebbe subito un'erezione, lo spettacolo che stava ammirando lo eccitava molto, ma si trattenne dall'intervenire lasciandole fare, si limitò a dire, vi vedo, vi vedo, le due lo degnarono solo di uno sguardo veloce e continuarono imperterrite a baciarsi e ad accarezzarsi, ora la mano di Luisa stava sfiorando il capezzolo della giovane e subito dopo si chinò a succhiarlo e leccarlo, Roberta ansimava e fissava negli occhi Mario che intanto si era sfilato i pantaloni.
Luisa ormai si era totalmente calata in quella situazione che forse mai avrebbe immaginato potesse capitare, in maniera autoritaria si era messa in ginocchio spingendo Roberta contro lo schienale del divano, le aprì le cosce iniziando prima a infilare un dito dentro la sua ficca, poi due, e si chinò tra le gambe della giovane che iniziava a godere di quelle attenzioni, solo allora Mario si alzò andando verso le due mettendosi di lato con una gamba nel divano e il cazzo duro, Roberta con una mano stringeva la testa di Luisa che la stava divorando e l'altra afferrò l'asta e la portò verso la bocca, ansimando di piacere tirò fuori la lingua e assaggiò quel cazzo, poi decisa affondò il colpo spompinandolo furiosamente e più Luisa la stava portando vicino all'orgasmo e più aumentava la foga dei movimenti.
Improvvisamente lo sfilò dalla bocca afferrandolo con la mano e segandolo forte, inclinò il busto e si lasciò cadere contro lo schienale lanciando un grido di piacere grazie a un intenso orgasmo che l'aveva fatta esplodere, Luisa continuava e Mario si sfilò portandosi dietro la sua amante e iniziò a scoparla a pecora, Roberta e Mario continuavano con quel gioco di sguardi, Luisa iniziava a godere sotto a quei colpi decisi tanto che non riusciva più a leccarle la ficca piena di umori di Roberta.
Vengo cazzo, vengo ringhiò la donna, Mario continuava imperterrito a montarla, la donna si portò poco avanti sfilando quel cazzo macchiato di umori biancastri e dove si fiondò Roberta che con la lingua li raccolse golosamente, dopo poco le due si guardarono scambiandosi un bacio e spingendo Mario verso la poltrona, avanzavano a carponi verso di lui e si fiondarono entrambe sul cazzo dell'uomo che allungando le braccia posò le mani sulle teste delle due donne che a turno pompavano e succhiavano le palle gonfie e piene di calda sborra che non tardò ad uscire, anche Mario ansimando profondamente dal piacere esplose in una copiosa venuta, gli schizzi colpirono il volto delle due donne che poi si avvicinarono a leccare l'asta e la cappella fino ad asciugarla e conclusero col leccarsi reciprocamente le gocce di sborra che avevano nel viso, nel collo e nel seno.
La giornata si concluse con una serata inaspettata e che avrebbe segnato significativamente la continuazione del rapporto tra i due amanti, aprendo nuovi scenari che nessuno dei due immaginava solo qualche ora prima, i tre si salutarono e tornarono alle loro vite, Roberta ad asciugare piattini e tazzine nel suo bar, Luisa alla sua vita di tutti i giorni e Mario verso altre avventure ma tutti aspettando il giorno di potersi ritrovare.
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