Sborratine giovanili di Stefania Klimt

STEFANIA
5 months ago

Ho sempre viaggiato con piacere fin da giovanissima. Svariati anni fa approfittando di un collega di mia madre, sono andata a Vienna per vedere il pittore che in assoluto amo di più, Gustav Klimt.
Sarei rimasta una settimana a Vienna, e Gunter il collega di mia madre insieme alla moglie mi avrebbero guidato per la città.
Arrivo in serata, i due mi accompagnano in albergo e ci diamo appuntamento per la mattina successiva per andare alla Galleria Belvedere per ammirare Klimt. Entriamo e dopo aver girato per circa un’ora, arriviamo davanti al quadro.
Bellissimo e incantevole, rimango colpita dal fantastico quadro “Il Bacio”, e quasi immediatamente, il cuore comincia a battere forte. Sembra che il mio cuore sia impazzito e la vista fa strani giochi. Ho l’impressione che tutto si muova intorno a me. Ingrid la moglie di Gunter immediatamente comprende che qualcosa non va. Mi passa dell’acqua e senza volere faccio cadere la bottiglietta. Non riesco a respirare bene, la camicetta mi stringe forte il busto. Mi sento confusa, ma non riesco a distogliere lo sguardo dal quadro. La sua bellezza mi rende inquieta, ho brividi intensi. 
Ho crampi allo stomaco e la pancia in subbuglio. Percepisco un intenso piacere, vorrei quasi urlare, e la mia mano si stringe al braccio di Ingrid, le lascio il segno delle unghie. Sento forti contrazioni alla farfalla e mi bagno tantissimo. Sono una serie di pulsazioni e a malapena mi rendo conto di avere una serie di orgasmi. Sento scivolare lungo le gambe i miei umori. Sono pietrificata, la donna ha compreso la mia situazione di estasi e quasi trascinandomi, dice al marito che mi porta in bagno per bagnarmi il viso con acqua fresca.
Davanti al lavandino, riesco un pochino a riprendermi e mi scuso con la donna e lei…
-    Tranquilla capita ai più sensibili, è la sindrome di Stendhal…
-    Oddio sono confusa e il cuore ancora batte fortissimo.
-    Dai tranquilla, tra poco ti riprendi. Siediti nel bagno.
-    Sì ma non andare via….
-    No no rimango qui.
Abbasso la tavoletta, rischio di cadere un paio di volte, ma lei mi sorregge. Finalmente riesco a sedermi. La donna chiude la porta, appena entrano altre donne per andare in bagno.
Ho gli occhi chiusi e sembra che tutto giri intorno a me. Lei cerca di farmi arrivare più aria sventolando il libretto del museo.
Mi sbottona la camicetta per farmi respirare.
-    Povera sei tutta sudata, per fortuna non hai il reggiseno.
-    Si porto la biancheria solo quando ho le mie cose.
-    Beh, almeno respiri meglio.
-    Sono imbarazzata.
-    Perdonami esco subito.
-    No Ingrid non è per ora. Mi vergogno, ma ho avuto una serie di orgasmi davanti al quadro e mi sono bagnata da morire.
-    Tranquilla piccola.
Ho gli occhi chiusi, la testa appoggiata al muro. Ho molta confusione e non riesco ad alzarmi ancora. La donna dalla borsetta prende le salviette umide, e mi bagna il viso. 
-    Sei molto bella Stefania, labbra carnose e viso luminoso. Va meglio?
-    Si grazie.
Ne prende un’altra e mi accarezza il viso. Scende sul collo, mi lascio andare al massaggio. La sua mano scende con la salvietta sui seni e li sento quasi freddi. Sento solo sensazioni forti e ancora provo dei brividi. Le sue mani fanno cadere sulla mia gonnellina la salvietta, Continua ad accarezzarmi, ho i capezzoli duri, ma non reagisco. Muove le sue mani con un movimento circolare sui seni. Li palpa con dolcezza.
-    Va meglio?
-    Si, ma quel povero di Gunter…
-    Non pensare a lui, è andato a prendere un caffè.
Ora sento il suo respiro affannoso, le sue mani afferrano i miei seni. Il mio cuore riprende a battere, quasi vorrei alzarmi ma non riesco. Sono passiva ai suoi atteggiamenti.
-    Accidenti Stefania, comincio a sentire caldo…scusami ma…
Si slaccia, la camicetta e intravedo una goccia di sudore scivolare tra le sue tette. La apre bene e afferrandomi una mano se la passa sopra di lei.
Sono sode, lisce. Ha un colore bianchissimo, che quasi sembra luccicare. I capezzoli grandissimi e scuri.
Mi bacia la fronte, e mi fa accarezzare i suoi seni, poi mi bacia il naso e la lingua scivola sulle mie labbra, le lecca e le bacia. Apro le mie e la lingua entra nella mia bocca. Mi afferra i capelli e continua a baciarmi. Ingrid è molto alta, bionda con capelli cortissimi. Sono confusa, ma comprendo le sue intenzioni, le prendo la testa mentre ci baciamo. Capelli corti da maschietto, ma i seni duri e grandi mi ricordano che è una donna come me. È dolcissima, mi bacia il collo. Ho tanti brividi e sento che tra le gambe i miei umori riprendono a colare.
-    Stefania se vuoi mi fermo…
-    Oddio non saprei… potrei non controllarmi.
-    Tranquilla ma se vuoi smetto.
-    No no semmai tra un pochino.
-    Va bene come preferisci tesoro.
Mi bacia i capezzoli, e la sento succhiare come se volesse bere del latte che non ho. 
Mi succhia e si infila sotto la gonna la mia mano destra. Ha gli slip caldissimi e bagnati, ne sposta un lembo e si carezza con il mio dito medio la sua patata priva di peli. Torna a baciarmi, e la masturbo. La sento ansimare fino all’orgasmo.
Poi si inginocchia di fronte a me. Alza le mie gambe, togliendomi i sandali, mi lecca i piedi. Poi li poggia sulla tazza, la mia gonna sale su. Sorride vedendo il mio folto pelo nero, mi mostra la sua completamente depilata. Sono aperta completamente, e accolgo la sua lingua. Mi penetra con un paio di dita mentre mi lecca. Godo quasi subito, e poi ancora di nuovo, stringo le gambe attorno alla sua testa e le vengo sul viso. 
Dalla borsa, afferra un evidenziatore di un giallo acceso e lentamente sparisce dentro la mia farfalla, entra ed esce. Godo ancora. Si alza e fa cadere il suo vestito, è liscia e lucida di umori. Si masturba e mi fa toccare. Si gira mostrandomi il sedere fantastico, duro e sodo. Allarga e vedo i due buchini. Si tira indietro fino quasi a toccarmi il viso con il sedere.
-    Dai leccami….
Eseguo e la lecco, gode soffocando i lamenti. Non si accontenta della lingua, mi fa inserire tre dita…
-    Ti senti meglio tesoro…?
-    Mmm si….
-    Riesci ad alzarti?
-    Sì ora si.
Mi alzo, ci baciamo. Sembra un uomo, con forza mi appoggia al muro. Mi alza la gonnellina e la sua lingua rotea sul mio buchino. Entra e la sento frugare dentro, poi inserisce l’evidenziatore, sfilandolo dalla mia patata. Mi fotte con forza, e continuo a godere. Usciamo dal bagno e sono rilassata. Mi porta per mano al caffè.
A cena parliamo della mia esperienza con il quadro, confesso di avere avuto orgasmi multipli. La mano di Ingrid accarezza le mie gambe. Mi guarda con tenerezza, mi accorgo che con l’altra accarezza il pacco di Gunter, che rimane sorpreso
La mattina dopo come d’accordo vado a casa loro per andare al lago.
Arriviamo e stendiamo i teli. Gunter con i boxer ed io e Ingrid, solo con gli slip. Facciamo un bagno e…
-    Stefania noi qui veniamo spesso e normalmente prendiamo il sole nudi, a dire il vero qui tutti prendiamo il sole nudi. È un pochino fresco, ma il sole ci scalda. Se preferisci teniamo i costumi.
-    No no va bene, anche io quando posso prendo il sole nuda.
Ci spogliamo, e la donna prende in giro il marito che tarda a spogliarsi…
-    Ahahah Stefania è timido…
-    No no sciocca e che sistemo il laccetto dei calzoncini.
Poi sfila i boxer e rimane nudo sedendosi. Non posso fare a meno di notare che anche lui è depilato, non è completamente moscio, è leggermente in tiro. La cappella è ben fuori. 
Rimaniamo sdraiati parlando di varie cose. Ingrid mi osserva e mi guarda intensamente il corpo. Scavalca il marito e si sdraia accanto a me. Non tarda ad accarezzarmi. Mi siedo con le gambe leggermente aperte e le mani appoggiate sul telo dietro la schiena. Non mi sfugge la mano di Ingrid sul corpo del marito. Una coppia poco lontano è abbracciata e la ragazza muove la mano, non nascondendo di masturbarlo.
-    Gunter… vedi lo masturba….
-    Mm sì…
Ingrid, si piega sul marito e lecca la cappella poi scende e lecca le palle per poi salire e mettersi il bastone in bocca. Mentre fa il pompino, mi guarda.
Lo prende in mano e lo indirizza verso di me, mi fa cenno come mi invitasse ad assaggiare il gelato.
Sono titubante e mi sento osservata. Mi piego leggermente e una mano di Ingrid scivola tra le mie gambe. Osservo l’uccello da vicino, non ha peli, cappella molto larga e la forma vagamente assomiglia ad un birillo. La bocca della donna è sullo spacchetto della cappella ed io lecco le palle. Ha un buon sapore di pulito, sfioro anche la lingua di lei e lecchiamo insieme.  Mi attira molto succhiare insieme a lei, non tanto per il bastone, ma proprio per fare questa cosa con lei. Mi porge l’uccello da succhiare, mi schiaffeggia con la mazza, e mi tocca il corpo. Ormai il pisello è durissimo e le palle sono dure come il marmo. Lui gradisce essere leccato nel buchino e Ingrid lo fa volentieri. Si aiuta con il dito, è la prima volta che lo vedo nudo, ma non si crea il problema a mettersi a pecorina per farsi leccare tra le chiappe, e chiede di essere penetrato. Mi scopa la bocca, mentre lei lo scopa con lingua e dito. Un’altra coppia si sdraia poco lontano da noi, si spogliano e immediatamente la ragazza spompina il suo compagno. Ci guardano e mentre commentano scopano. Comincio a sentire indolenzita la mascella, saranno 40 minuti che succhio. Ora poi sono sdraiata e lui mi scopa la bocca, mentre Ingrid continua a penetrarlo. Sono fradicia, e disponibile ad essere scopata forte, ma capisco che finirà in altro modo, perché ho le gambe aperte per essere penetrata ma la posizione non cambia. Eccitante sentire il dito nel mio sedere. Ho l’uccello in gola e la sento in fiamme. Ingrid ormai tra lingua e dita nell’ano del marito, mi fa comprendere come terminerà. Lui è vicino all’orgasmo, spinge in gola mentre la moglie lo scopa sempre più forte. Ho gli occhi che mi lacrimano, quasi mi soffoca con l’uccello, fino a quando non esplode il suo seme dentro la mia bocca.
La donna mi bacia per ricevere lo sperma che ancora non ho ingoiato.
Lui si sdraia sull’asciugamano e noi andiamo a farci il bagno, ci baciamo e ci tocchiamo. Attraversiamo il torrente e facciamo l’amore sulla sponda, proprio davanti all’altra coppia, dove la ragazza lo sta ricevendo a pecorina.
Dovrei prendere il treno la sera, ma Ingrid mi convince a partire il giorno dopo. Non ho l’albergo, ma non hanno problemi ad ospitarmi. Ingrid mi solletica con un gioco particolare che avrebbe voluto fare la sera.
Mangiamo e beviamo, ogni scusa è buona per mettermi le mani sul corpo. Ingrid spenge le luci e mi dice di andare in camera e di mettermi il pigiama.
Entro, guardo i vestiti ed è un pigiama più o meno della mia taglia, ma con sorpresa mi rendo conto che è da ragazzina. Sto al gioco, mi trucco e poi davanti allo specchio mi rendo conto di dimostrare dieci anni in meno. Ho fatto i codini sopra la testa, il pigiama ha orsacchiotti davanti e cagnolini dietro, i calzoncini rosa, con disegni infantili. Sento che mi chiamano dalla loro stanza, entro e rimangono stupiti dai vestiti e dal trucco, ho centrato la loro fantasia. Ingrid…
-    Vieni Stefania, mettiti in mezzo a noi… stanotte dormi con Mamy e Papy… ti coccoliamo.
Comprendo e sto al gioco…
-    Si Mamy vengo subito.
Mi infilo nel letto tra loro. Mi danno il bacio e chiudo gli occhi. Ingrid…
-    Ti fa ancora male il pancino… Ti massaggio.
Lei massaggia la pancia, e mi bacia il viso, lui steso su un lato mi sfiora le gambe poco sotto i pantaloncini.
Assurda la situazione ma eccitante. I bacetti della donna, diventano leccate sul viso, con la mano che sfiora la mia pancia, ma talvolta mi sfiora il pelo. Ci gioca, tirandolo. L’uomo sfiora le mie gambe, dicendomi all’orecchio quanto Papy tiene a me.
Ingrid ed io siamo su un fianco e ci baciamo o, meglio, la sua lingua mi fruga la bocca. Le sue mani sono sui miei fianchi e i seni si strofinano.
-    Va bene così Stefy…?
-    Si Mamy se a te va bene…
Gunter anche è su un fianco dietro di me, mi carezza e strofina il basso ventre sui miei glutei.
Ho il viso tra i seni della donna, la lecco e lei mi dice di succhiare la Mamy, come se bevessi il latte. Mi prende una mano e se la mette tra le gambe. Sono il loro giocattolo. Mi piace essere nel mezzo, la bacio e la lecco, la sento godere con le mie dita.
La voce di Ingrid sembra quasi trasformata, la sento godere in continuazione…
-    Ummm non sai Mamy quanto gode tesoro… che brava che sei…
Sento le mani dell’uomo sui miei fianchi, mi abbassa i pantaloncini, inarco la schiena e Gunter mi carezza con il suo membro. È duro, e i colpi che mi da sembrano legnate. Sono bagnatissima, e non mi basta masturbare la donna, ormai ho due dita nella sua patata e pratico con altre due dita il suo buchetto. Sembra non esaurirsi mai la donna, che continua a godere facendo uscire fiumi di umori, l’odore lo sento forte.
Mi afferra i glutei e spinge la cappella, non trova opposizione e mi penetra rapidamente, arriva bene dentro la mia intimità….
-    Ahhhh mmmm si…..è durissimo…
-    Stefy che fa Papy…?
-    Mmmm oddio Mamy è dentro….
-    Mmmm siii ti piace?
-    Mmmm tanto…già sto per godere…
Mi mette a pancia sotto e monta sopra di me. Sento salire l’uccello, sbattendo sui reni. Scivola sui miei glutei, scopandomi. Lo sento bello grosso e pieno. Ingrid, lecca l’uccello che entra.
-    Mmm godo…
-    Sei una porcellina Stefy… ti piace l’uccello di Papy?
-    Mmm si… più forte…
Mi mette a pecorina e mi cavalca, lecco Ingrid di fronte a me con le gambe aperte. Mi sbatte forte ed ho l’impressione che prima o poi mi uscirà l’uccello dalla bocca. Sono sudata e mi sento veramente una puttanella tra le loro mani. Ormai godo ed urlo e lei toccandomi mi offre al marito. Salgo sopra di lui, appoggiando la schiena sul suo petto, la donna ci lecca. Godo ancora e Ingrid riceve il mio scroscio sul viso…
-    La ragazzina riserva belle sorprese…. Leccami il viso Gunter, senti che buon sapore.
Lui la lecca ed io mi sdraio per riprendere le forze, ma lei mi apre le gambe e lui monta si di me alzandomi le gambe. La donna si siede sul mio viso, quasi mi soffoca e la devo leccare per forza. Mi fa male la pancia, mi sta devastando.
-    Mmm Stefy….sborro….
-    Mmm si…. Fammi sentire come è caldo.
Non attendo molto, e arriva caldo nella mia pancia… Si svuota completamente per poi sdraiarsi al mio fianco.
-    Stefy non ti muovere fammi bere alla tua fonte.
Ingrid mi lecca assaporando lo sperma che esce dalla mia farfalla.
Penso di poter dormire, sono esausta. Ma la donna mi prende per mano e mi porta in bagno.
Entriamo nella vasca, lei si mette sotto di me.
-    Dai tesoro…
-    Dai cosa…?
-    Sei così ingenua…?
Comprendo bene, mi lascio andare e le faccio la pipì sul viso…..
Poi tocca a me, mi arriva calda sul viso, sento anche il sapore acido sulla bocca.
Sto andando proprio oltre ogni limite, ma lo trovo eccitante.
-    Rimani a pecorina nella vasca tesoro, Mamy ti pulisce per bene.
Prende un arnese che riconosco subito, non lo amo, ma in effetti mi ricorda quando dovevo fare dei lavaggi.
Si mette dietro di me e mi infila nel sedere un beccuccio…
-    Trattieni più che puoi…
Arriva acqua calda nello sfintere, la pancia si gonfia. Credo che mi scoppi… poi con le mani allarga ed esce tutto il liquido sul suo viso. Sembra delusa che sia limpida.
Arriva Gunter con l’uccello in mano, già in erezione…
-    Ehh si Papy recupera subito….
Lo succhiamo, poi mi fanno di nuovo rimettere a pecorina, stavolta è lui che infila il beccuccio, entra l’acqua e poi la fanno uscire. Lui beve dietro di me. Ripetono il gioco, quattro o cinque volte. Mi brucia tutto, ma lei ancora mi masturba. Attendo ancora il beccuccio, ma stavolta sul buchetto sento la sua cappella, cerco di dilatare tutto. Entra la cappella nel sedere e la mia voce diventa forte nel bagno. È dentro per metà, le mie pareti si allargano, fa male,  l’acqua ha reso ruvida l’entrata. Lo sfila e la donna mi lecca il sedere, sputa sul buco e infila le dita dentro, poi torna lui ed ora scivola giù completamente.
Mi è sempre piaciuto dietro, forse più che nella farfalla, mi prende i seni e mi scopa il culo. 
Mi fanno andare nel letto dove rimango carponi, di nuovo torna a sodomizzarmi. Mi sfonda il sedere, e lecco lei, non sento quasi più il mio corpo, mi sento aperta ovunque e piena di umori. Mi fa montare su di lui ed ho sempre il membro nel sedere, cavalco sfinita. Lei mi strazia le tette e mi bacia, gode a ripetizione nel vedere come mi tratta il marito. Poi su un fianco, e di nuovo sopra. Credo di averlo preso in tutte le posizioni. Spinge forte dentro lo sfintere non riesco più a stringere l’ano.
Credo di aver compreso quando dicono che mi vogliono rompere il sedere. Sarà almeno un’ora che mi impala, e l’uccello è sempre ben piantato. Godo continuamente come lei. Cola il mio umore tra le gambe e lei lo lecca, fino a quando lui mi afferra il sedere spinge forte e mi sborra copioso nel sedere. Lei lo lecca.
Mi sdraio e mi addormento.
Non so quanto tempo passa, ma nel dormiveglia, mi accorgo che lui è dietro di lei. Loro mi toccano come fossi un oggetto, li lascio fare e rimango in quel torpore piacevole. Le mani mi toccano e scopano….
-    Mmm guarda come è bella Gunter…
-    Si… oltre ogni aspettativa…mmmm sto per venire Ingrid…
-    Mmmm sborra su di lei, sul viso…
Mi accorgo che mi ricopre il viso di sperma, sembra non finire mai di schizzare, capelli viso, bocca. Ricoperta di crema ovunque, e lei con tenerezza mi lecca.
Mi addormento di nuovo.
È mattina, vedo la luce del sole. Quasi non mi accorgo che lui è sopra di me, tiene le mie gambe alzate ed è dentro… Il pisello scivola senza problemi…
-    Sono 20 minuti che ti pompa tesoro… e te dormi tranquilla.
Non dico nulla, chiudo gli occhi e afferro i glutei dell’uomo per farlo spingere. Si toglie, mi alza le gambe, le unisce e le spinge sul mio petto. Di nuovo lo sento nel sedere e di nuovo la lecco. Ho il sedere aperto, potrebbe entrarci un tronco di un albero. Godo ancora, mi rimettono carponi e mi spingono nel sedere, ho la pancia piena, non resisto e mentre ho l’ennesimo orgasmo mi faccio la pipì addosso.
Di nuovo sento il calore nel sedere, mi riempie di crema.
Sono stremata, ma dopo la doccia mi accompagnano a prendere il treno.

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