La barista succhia bene

leona
17 September 2023

Compra sei casse di prosecco per il baraccio che gestisce, mi sta sul cazzo, Renata, una cliente, ha l'aria dell'ex puttana, volgare, ignorante, cessa, maleducata, mi chiede una mano a caricarle in macchina, in un esaltazione buonista mi offro di portargliele io a fine turno, il resto è degno di un film porno di serie b.

Entro nella bettola, quattro pensionati imbalsamati dall'alcool fanno da arredamento, la pettinatura di Renata insolitamente vaporosa, mi chiede se per gentilezza potrei parcheggiare sul retro, dove ha il magazzino.

Mi pare una battuta: se la vecchia troia ha una cosa che ti fa pensare è il culone, abbozzo e faccio la manovra.

Scarico le sei casse, inizia subito a blaterare di quante clienti belle vedo ogni giorno, sciorina statistiche su quante dovrei farmene, rispondo orgogliosamente che me ne faccio più che posso, risponde che lo immagina...

Le troie non hanno età, eravamo soli nel magazzino, sono un esibizionista, mi piace mostrare il cazzo alle femmine, mi eccita, così quando calai i calzoni Renata assunse addirittura un espressione da intenditrice, ero felice che il mio approccio fosse piaciuto, la verga era tirata come un nerbo, mi avvicinai ancora alla maiala.

Si sporse a controllare che le mummie fossero al loro posto, prese a masturbarmi velocemente, ci poteva stare, una sborrata e vado a casa, ma penso che la vacca non sarà un incidente isolato, un presentimento, mi ripete che ho un gran cazzo, le dico che ho voglia di sborrare, si da da fare con le mani, quando sto' per mandare in orbita una sborrata improvvisa la bagascia cala la testa, la bocca una ventosa, lascia che il cazzo sborri senza intervenire troppo, giusto qualche strattone alla base dell'asta per accompagnamento.

Era contenta come una ragazzina, le feci i complimenti, con disprezzo evidente, mi accesi una sigaretta, continuai a commentare la sua prestazione, trattarla con arroganza mi piaceva, le chiesi addirittura se le fosse piacito il mio sborro, mi rispose che le era piaciuto molto era davvero una troia sfacciata.

Spensi la sigaretta e me ne andai dal retro, la vecchia maiala aveva sicuramente voglia di cazzo, avrei giocato bene le mie carte.

Il giorno dopo, in negozio, è molto socievole, troppo per una pompinara spudorata come lei, è sera quando entro nella bettola, le sedie sono già a gambe all'insu' sopra ai tavoli, la puttana sta spazzando per terra, quando mi vede si precipita a chiudere la serranda.

Non servirono molte parole, ancora nel retrobottega, questa volta si mette subito il cazzo in bocca, adora fare pompini, adora i cazzi grossi, si da da fare come una ragazzina innamorata, le tengo ben ferma la testa mentre le regalo una sborrata formidabile, la lascio finire, è molto minuziosa, lo succhia alla ricerca della minima traccia di sborro, uno spettacolo indecente.

Se prima disprezzavo la vecchia pompinara, ora, dopo aver visto con che spudoratezza si conceda alle peggiori porcate, la consideravo una vera maiala, un porca pronta a tutto per un bel cazzo, disposta a mostrarsi troia in modo umiliante con una persona molto più giovane di lei, c'era davvero da divertirsi.

Per qualche giorno non mi feci vedere al bar, fu lei a chiedermi di passare alla fine del lavoro, l'idea di un bel pompino mi andava, tanto più se a farlo era Renata.

Fortunatamente non ci sono clienti, le faccio cenno di venire nel retro, mi sbottono i calzoni, voglio che si metta al lavoro, subito, quella lurida troia non si smentisce, da parte mia voglio solo sborrarle in bocca, tanto e prima possibile, in pochi minuti le do la sua razione di sperma.

Le chiedo dove ha imparato a fare la troia a quel modo solo per umiliarla, mentre si pulisce gli angoli della bocca dallo sperma, la sua risposta mi lasciò di stucco: aveva fatto la puttana a Milano, in gioventù, lo diceva con malcelato orgoglio,

Ero esterrefatto dal comportamento della Signora Renata, una vecchia troia sfacciata quella puttana era talmente laida e volgare che il, cazzo mi era tornato duro, le dissi che volevo il culo, l'unica cosa notevole della troia, ebbe il coraggio di rispondere che se volevo il culo dovevo portarla in albergo,

Quella sera le sborrai addosso, masturbandomi mentre si infilava il collo di una bottiglia di prosecco nella figa, accuratamente depilata.

Quando andavo la bar per uno spritz il riferimento a quell'appuntamento sospeso era nell' aria, Renata voleva che la portassi in un albergo da troie, e come tali essere trattata.

Scelsi l'albergo più squallido, la costrinsi ad accettare un caffè, al bar del postaccio, bevvi il caffè molto lentamente lasciandola sotto gli sguardi di un paio di camionisti stranieri, avevo messo il portachiavi dell'albergo sul bancone del bar, volevo si capisse cosa eravamo venuti per fare.

La presi con vorace impazienza, subito nella figa, la montai semisvestita, piazzarle una bella sborrata in corpo, dopo tanti pompini, lo feci convtronfia arroganza, come si meritava la vecchia bagascia, le rimestai nella figa a lungo, sguazzando nel mio sperma, il cialis che avevo preso per dare a Renata la lezione che meritava fece il suo effetto.

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