Profumi di donna
Profumi di donna
È notte fonda, così mi sembra, dalle tapparelle non filtra luce del sole.
Mi rigiro nel letto e ti tocco. Solo ora mi ricordo che sei rimasta a dormire da me.
Ieri sera abbiamo bevuto troppo e non ho ricordo di quello che abbiamo fatto.
Un leggero cerchio alla testa mi rallenta la memoria, dopo cena siamo venuti a casa mia e mi hai coinvolto e trascinato col tuo fare malizioso, stuzzicante in un gioco senza fine di seducente malizia via via sempre più erotico.
Non ho idea come abbiamo cominciato, ma soprattutto non ricordo dove abbiamo terminato, dove fisicamente abbiamo smesso di giocare.
Ci siamo divertiti, mi hai provocato ed io ti ho ripagato con gli interessi.
Questo lo so, ma non ricordo cosa abbiamo fatto, come abbiamo giocato.
Respiriamo con lo stesso ritmo, lentamente, fisicamente appagati.
Respirando avverto un odore pungente, ma non sgradevole, è la nostra pelle, i nostri corpi, ieri notte dopo aver fatto l’amore ci siamo addormentati così coperti della nostra lussuria. I nostri sudori, gli odori più intimi si sono mischiati e sono rimasti sulla nostra pelle, sulle nostre labbra.
Nella aria più fresca della notte riesco a stento a separarli, ma con un po’ di attenzione percepisco il tuo odore del sudore sotto i seni, un sudore che ho leccato ripetutamente mentre con le dita li scostavo per trovarlo tra le pieghe e mentre ne torturavo i capezzoli, come tu vuoi che io faccia.
O quell’odore dolce del sudore delle tue ascelle, un afrore che mi eccita e mi gonfia il pisello mentre le lappo e a te provoca gemiti di piacere e ti fa bagnare la figa.
Mi piego su di te e ti annuso, riempio i miei polmoni di te. Scendo sul tuo sesso e ispiro il profumo di figa piena del tuo godimento e della mia sborra, che ho baciato e leccato direttamente nel tuo sesso. quanto mi piace leccare e assaporare il mio liquido direttamente nella tua accogliente figa, che amo allargare con le dita per sentirne l’odore ed il sapore.
Sono un lussurioso e tu ne godi più di me stesso. Quando ti chiedo di aprirti la figa perché ci possa mettere dentro la mano non esiti un attimo, metti le tue dita in profondità e te la allarghi e ti piace mostrarmela aperta e attendi bramosa che ci infili una mano o il piede, che poi a tua volta leccherai da zozzona come piace a me chiamarti quando mi succhi le dita bagnate dei tuoi umori più intimi. Perché a te piace essere la mia puttana, e ti fidi di esserlo solo con me. Ti piace lasciarti andare, perdere ogni remora morale e divenire lo strumento attivo e passivo del tuo e del mio piacere lussurioso.
A te piace che io sia un provocatore di porca lussuria e ti abbandoni alle mie più turpi fantasie. Stanotte ti ho chiesto di rimanere nuda in balcone, esposta alla piazza ormai buia con le tue tette morbide e dondolanti mentre da dietro ti leccavo la figa ed il culo, ti piaceva tanto che ti sei allargata le natiche e mi chiedevi ripetutamente di assaggiare il tuo buco del culo e di metterci dentro qualsiasi cosa, adoro quando ti mostri così aperta e puttana. Dal tuo sesso colava un dolce nettare che io spalmavo sulle cosce e sulle morbide chiappe e che non ti ho fatto lavare.
Tu, quando libera, non sei da meno. Ti sei ingoiata il mio cazzo fino in fondo, lo hai leccato, baciato, succhiato, lo volevi in figa e poi lo leccavi e poi mi baciavi passandomi con la lingua i sapori più intimi di noi stessi. Quando ti vengo in bocca , dopo un pompino senza fine, non ingoi la mia sborra ma mi baci e me la versi tra le labbra, ed io ti adoro per la tua sfacciataggine. Mi piaci perché sei la mia puttana, solo mia. Anche se so che ti piacerebbe avere in bocca due bei cazzoni contemporaneamente per divertirti come si conviene a una donna come te.
Nel letto ti giri lentamente, mi mostri le terga. Riprendo ad annusare il tuo corpo, la tua pelle. Le ascelle che sanno di sudore secco, leggermente pungente, che mi fa gonfiare il pisello, le tue natiche coperte da un velo dei tuoi umori vaginali che mi stimola ancora di più, il tuo culo con cui ieri notte abbiamo giocato insieme. Tu te lo allargavi ed io lo leccavo e ci infilavo di tutto, due, tre dita, poi di più e poi il mio cazzo che ti sei risucchiata dentro fino in fondo. Hai mosso quel culo come una forsennata, ne volevi di più, e allora ci ho messo dentro anche due dita per allargarlo ancora, amore mio.
Ti odoro e più mi accosto al tuo culo più il pisello si drizza, lo appoggio tra le cosce, vicino alla tua dolce figa. Tu dormendo allunghi una mano lo impugni e telo spingi tra le labbra già umide e ricominci a scopare, anche se dormi o se sogni, o continui il gioco di stanotte. Che donna!
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