Mamma: la spio e mi masturbo
Papà era partito e io e mamma eravamo restati soli a casa. Passavano i giorni e le settimane , eravamo giunti in piena estate ,Luglio e mamma si era tranquillizzata , era diminuito la sua tensione per la lontananza di papà ed era tornata alla sua routine quotidiana di casalinga e di vedova bianca ,(così erano chiamate da noi le mogli che avevano il marito lontano da casa per lunghi periodi ) in attesa del ritorno del suo uomo.
Come ogni adolescente maschio s’innamora della propria madre , anche io provai forte attrazione sessuale verso lei ,che prima non pensavo di avere e non manifestavo .
Di solito la cosa nei ragazzi rimane a livello inconscio o di fantasia e provoca qualche innocente masturbazione giovanile al pensiero o alla vista della mamma nuda , come gli episodi della spiaggia o della chiavata con mio padre .
Ma io mi ero scoperto per la prima volta a desiderarla davvero , sessualmente e fisicamente come donna e non solo psicologicamente con la fantasia .
Le sue carezze , quando me le faceva in viso e sui capelli o i suoi baci in fronte e sulle guance le sentivo in modo diverso ,morboso ,mi eccitavano ora.
Tra noi non esisteva l’argomento sesso , era tabù ,mamma da buona siciliana non me ne aveva mai parlato, non toccava a lei , questo era un compito che sarebbe aspettato al maschio della famiglia a mio padre , ma lui non c’era e quindi ero cresciuto a digiuno di quelle conoscenze .
Avevo cognizione solo delle scoperte che facevo leggendo riviste pornografiche o delle informazioni datemi dai miei amici. Pian piano ,istintivamente e quasi inconsapevolmente inizia a spiarla ,spesso… sempre oserei dire , eravamo soli in casa e mi veniva facile spiarla a sua insaputa e lei mai avrebbe sospettato che suo figlio lo facesse .
Quando si cambiava o andava in bagno , la osservavo lavarsi , mettere il reggiseno e lo slip oppure toglierli .
Arrivai al punto di spiarla mentre in bagno faceva i suoi bisogni fisiologici seduta sul water, mi eccitavo molto mel vederla fare la pipì , sentire il rumore del suo zampillo contro la ceramica del vaso e l’acqua che conteneva all’interno,o ascoltare il rimbombo dentro la tazza dell’aria che le usciva forte e rumorosa dall’intestino assieme ad altro . Nella sua privacy assoluta . Credendo di essere sola , non vista e non ascoltata nella sua intimità più profonda .
Perversamente e morbosamente spiavo ,la desideravo e poi scappavo a masturbarmi a fare pugnette (come si dice nel sud) in camera mia.
Mi soffermavo spesso a guardare la sua biancheria intima stesa , la osservavo con attenzione e libidine , la studiavo immaginandogliela addosso e non visto la toccavo, tastavo il tessuto e i ricami, l’accarezzavo e baciavo .
Arrivai a farlo anche con la biancheria intima dismessa , usata, quando andavo in bagno mi chiudevo dentro e la prendevo dalla cesta degli intimi sporchi . La guardavo , l’annusavo , esaminavo il punto segnato e un pò consumato di dove aveva appoggiato la figa e il culo , scrutavo se c’erano peli di figa o se era macchiata di pipì o altro e l’annusavo , portavo il suo slip come un rito sul viso , vicino al naso e alla bocca e aspiravo forte per sentirne i profumi , gli odori….. Restavo eccitato a contemplarle come drogato . Poi le sfregavo sulla mia minchia dura e dritta e iniziavo a masturbarmi con loro , finchè non venivo sborrando in quel tessuto morbido dove lei aveva appoggiato il sesso.
Stavo diventando un depravato, ma mi piaceva quello che facevo . Poi mi pulivo e li rimettevo nella cesta , pronte per la lavatrice.
Eravamo soli in casa e quindi era facile per me , giocando a fare il ladro , spiarla e non farmi scoprire . Ero arrivato in alcuni giorni a masturbarmi tre volte , alla mattina quando ero a casa , al pomeriggio e alla sera quando si andava a dormire. Ogni volta osavo e rischiavo sempre di più , sicuro di me , mi piaceva e la desideravo tanto ,con quel suo corpo adulto e pallido e il suo sesso coperto da peli arricciati ,nerissimi come il carbone .
Ma come tutte le cose belle finiscono presto ,anche la mia finì .
Mamma alla lunga si accorse che la spiavo, che guardavo e toccavo le sue cose ,l’intimo, i profumi , i vestiti e frugavo nella sua biancheria sia pulita che sporca. Un giorno mentre ero dietro la porta del bagno appena socchiusa accucciato a spiarla dal buco della serratura ,l’aprì all’improvviso sbattendomi contro la fronte e sorprendendomi dietro , facendomi fare spaventato un sobbalzo all’indietro ,cadendo con il sedere a terra .
Era arrabbiata davvero . Avevo paura della sua reazione e d’istinto strisciando con le mani e il sedere indietro , mi allontanai da lei pochi metri , mi girai di scatto , alzai e scappai veloce sentendo la sua voce dietro dirmi:
”Scappa! Scappa! Stasera poi facciamo i conti .Maleducato! Mentre correvo allontanandomi.
Girai parecchie ore per il paese riflettendo su quello che era successo ,era finito il bel gioco ,il mio sogno , aveva scoperto tutto e mi aveva sorpreso nell’atto di spiarla mentre era in mutandine e reggiseno. Mi chiedevo su cosa ero stato maldestro , visto che ero sempre attento. Solo dopo mesi , seppi da lei , che l’avevano insospettita il mio modo di fare , di osservarla , il trovare la biancheria intima e le sue cose spostate ; ma furono soprattutto le mie macchie di sperma sulle sue mutandine e reggiseno smessi a farla insospettire . Non sapevo io che prima di metterle in lavatrice per lavarle le guardava .E vedere quelle macchie e capire subito dopo quello che facevo con la sua biancheria intima e di li a sorprendermi le fu facile , visto che ero ingenuo e falsamente troppo sicuro di me che non mi avrebbe mai scoperto .
Pensavo a cosa poteva farmi al rientro a casa , la mia paura era che lo dicesse a mio padre oppure ai nonni. O forse ai nonni lo aveva già detto ed erano li ad aspettarmi? Ritornai a casa verso sera rassegnato e impaurito . Entrai in silenzio a testa bassa ,volevo scusarmi con mamma , ma sentii la sua voce :
” Dove sei stato? Mi chiese mentre preparava cena .
" In giro! Risposi con voce bassa e sottomessa.
” Vatti a lavare ,che a tavola è pronto.
Non una parola su quello che era successo .
La guardavo di sfuggita , furtivo e lei faceva finta di nulla ,come se non era successo niente , sembrava che era tutto normale .
Cenammo , guardando il tg come tutte le sere.
” Ha telefonato tuo padre oggi . Sta bene ! Ha chiesto anche di te !
Fece una pausa sospirando e guardandomi negli occhi:
” Gli ho detto che sei bravo e giudizioso e studi. Aggiunse osservandomi severamente mentre mi parlava.
Continuammo a cenare in silenzio guardando la tv , ma ero contento di quello che mi aveva detto. Finito di cenare ,passammo a guardare la tv nel soggiorno seduti sul divano , avevo paura a guardarla ora , lo facevo di nascosto ,timoroso di una sua reazione e del suo non accennare a quello che era accaduto .
All’improvviso la sua voce esclamò: - Allora Ciccio! Dimmi perchè mi spii quando mi spoglio o sono in bagno?
Mi voltai a guardarla , ma vidi che continuava a osservare la tv imbarazzata mentre mi parlava. Ero sorpreso e impacciato da quella domanda. Capivo che stava facendo un discorso di chiarimento anche se era a disagio.
Incominciò a introdurre l’argomento in modo semplice e materno,senza traumatizzarmi e farmi sentire sensi di colpa , tutto naturale, dolce, tenero, come si conviene tra una mamma e suo figlio che è “la gioia della sua vita “, come mi chiamava lei.
Le risposi d’istinto dispiaciuto e mortificato quasi supplicandola :
” Mamma!!… Perdonami ti prego! ….Non sono uno scostumato .Perdonami se ti guardavo come una donna e non come una madre , io ti voglio bene , un bene grande. Non dire niente a papà e ai nonni. Ti prego) .
Lei fece un respiro profondo e sempre senza guardarmi mi chiese :
“Mi devi dire allora perchè mi guardavi?
“ Perchè sei una donna . Risposi timido.
Non avevamo mai fatto discorsi sul sesso ed ora posso dire che anche lei provava imbarazzo e turbamento a parlare di quello che era accaduto , ma cercava di non mostrarlo a me, ma soprattutto a se stessa .
” Su parla tranquillo , non spaventarti che non ti faccio niente. Rispose vedendomi agitato e intimorito da lei .
Ero rosso in viso e le parole che mi uscirono dalla bocca tremante furono :
” Ti guardavo perchè sei una donna.
“ E non hai mai visto donne nude che devi spiare tua madre? Mi chiese imbarazzatissima …
”No!…Nude non ne ho mai viste.
Stette un attimo in silenzio poi continuò:
” Non hai mai visto una donna nuda? Domandò.
“No!” Risposi ancora.
Ci fu una pausa , poi aggiunse .
“E le ragazze? Non ti è mai capitato di guardarle , di vederle nude?)..
“No! “Risposi ,dicendo:
“ So le cose sulle donne per sentito dire o per averle lette o viste su qualche giornale .E basta!) Oppure perchè qualche amico più grande mi dice le cose).
La mia educazione sessuale si era formata sui pettegolezzi di compagni di scuola o peggio, sulle riviste pornografiche che mi facevano vedere. Mentre quella di mia madre era dovuta a quello che le aveva detto o fatto mio padre e nient’altro e quindi non è che lei ne sapesse molto di più di me. Proseguii: “Donne nude le ho viste solo sui giornali !.Dal vero non ne ho mai viste .Solo a te!..
“Solo a me? …Chiese mamma con un velo di imbarazzo e turbamento.
“Si!” Risposi .
“E mi hai guardata nuda completamente?.Domandò curiosa e turbata anche lei .
“Si , quando eri in bagno che ti lavavi la figa o in camera a spogliarti. Dissi.
Restò in silenzio , era a disagio . Poi chiese curiosa :
” Quante volte mi hai vista? E quando hai iniziato?)
Non gli dissi la verità , non le raccontai l’episodio della cabina , le dissi che iniziai dopo che papà era partito. Ascoltava turbata e irrequieta , muovendo spesso le mani .
“E quando mi vedi che fai dopo?.
Era una domanda scontata , non capii nemmeno perchè la fece. Restai in silenzio con gli occhi bassi …
“Ti masturbi? Chiese lei tra il curioso e l’imbarazzata .
Feci cenno di si con la testa . La vidi abbozzare un piccolo sorriso con gli occhi , ma alzarsi seria e severa dicendo :
” Non si fanno queste cose ! Non si guarda e spia la propria madre nuda o che si cambia ! Ci sono altre donne da guardare , si guardano loro!. Iniziava a farmi la morale sulla mia condotta e mentre lo faceva alzandosi impensierita esclamò ancora:
” Non ti spaventare ! Quello che hai fatto non è giusto, ma non stare più a farlo.
Restò in silenzio alcuni secondi e poi aggiunse: “Tu sei un ragazzo giovane e bello , vedrai non ti sarà difficile quando verrà il momento giusto trovare una donna .)
Poi quasi a volermi insegnare come comportarmi continuò:
” Tu quando guardi una ragazza devi sorriderle e vedrai che ti sorriderà anche lei . E non ti vergognare. Sei un bel ragazzo , sono sicura che le ragazze si accenderanno quando ti vedono . Prova ad andare con loro e vedrai che ti piacerà . Sei un maschio forte come tuo padre. Alla tua età non si spia la mamma , si guardano le ragazze. Nel mentre mi accarezzava i capelli affettuosamente con la mano.
Le chiesi esclamando per reazione :
“ Ma come faccio ad andare con le ragazze o le donne se non so nemmeno come si fa?….Come si fa a baciare ? Nessuno mi ha mai insegnato queste cose. Imbarazzata e turbata dalla discussione aggiunse:
“ Non devo essere certo io a insegnarti queste cose . Imparerai ! Sei un ragazzo sveglio . Non deve essere tua madre a dirti queste cose . Comunque non è bello spiare la propria madre mentre fa le sue cose. Disse spostandosi verso la porta della cucina.
- Va bene Ciccio , faremo attenzione tutte e due , io a non mostrarmi e tu a non guardare, ma questi fatti non si devono più ripetere, se no lo dico a tuo padre . Capito?.
Annui silenzioso con la testa .
Chiuse il discorso con quell’avvertimento e si allontanò dentro la cucina , lasciandomi a guardare la tv da solo . Era stata chiara , chiarissima, seppur con tutta la comprensione che aveva per me e quello che era accaduto , mi aveva fatto capire di non spiarla più e di non voler più sentire parlare di queste cose . Era tutto finito , il rimprovero , la ramanzina e l’ammonimento erano un avvertimento . Mamma era una donna di poche parole , chiusa e aveva già parlato tanto.
Passarono alcuni giorni e io rigavo dritto. Non dicevamo più niente su questo argomento , mamma era molto seria e diffidente verso di me . Non la spiavo quasi più e se lo facevo , lo facevo con molta attenzione . Ma in compenso mi masturbavo molto pensandola.
Nei giorni seguenti notai che il suo sguardo spesso si incrociava con il mio , osservandomi fisso , come se volesse indovinare cosa pensassi in quel momento guardandola .
Un pomeriggio rientrando, vidi mamma che stava pulendo casa , lavava il pavimento con spazzolone e straccio, con il secchio del risciacquo vicino , la sbirciai con gli occhi di traverso , non mi facevo più notare da lei a osservarla, stavo attento .Ma il mio sguardo era sempre addosso alle sue forme . Quel pomeriggio faceva molto caldo e mi accorsi che sotto il suo vestitino leggero non aveva il reggiseno , non lo metteva in casa con il caldo , le dava fastidio , sudando lo sfregamento le irritava la cute . Notai che alcune parti di tessuto con il sudore si erano bagnate e attaccate alla pelle , lasciando evidenziare e trasparire le forme sottostanti . I suoi seni non erano molto grandi, ma belli e di forma allungata, sormontati da due areole rosa, come due monete e i capezzoli come chiodi .
Continuai a fare finta di niente , guardandola appena si voltava, gettando gli occhi sopra il sedere e sul seno . Mi eccitava vederla così , con i suoi lunghi capelli neri tirati tutti sulla testa in modo disordinato e selvaggio, tenuti su con delle forcine che lasciavano cadere dei filamenti di ciocche nere lateralmente e davanti , rendendola molto sexy e più erotica e che lei con il dorso della mano cercava di spostare continuamente assieme al sudore .
Ai piedi portava le infradito e il suo corpo era evidenziato di più dal vestitino leggero e attillato di qualche anno prima quand’era più magra , con una cinta dello stesso tessuto stretta alla vita che lo alzava e le arrivava a mezza coscia ,mettendo in risalto le sue forme .
Quel vestito vecchio , lo usava solo in casa per le pulizie e quando si piegava per raccogliere lo straccio a terra o lo risciacquava nel secchio , saliva dietro arrivando quasi alle natiche , mostrandomi le sue cosce posteriori bianche ,belle , meravigliose da far girare la testa e certe volte anche le mutandine.
Facevo finta di niente , ma non gli staccavo gli occhi d’addosso ,sbirciavo letteralmente nella scollatura seguendo l’unione delle sue mammelle dentro il vestito e a volte , come il ragazzino eccitato che ero , non rendendomi conto o preoccuparmi di nasconderlo. Avevo gli occhi incollati addosso alla scollatura e al seno , quel seno meraviglioso che mi aveva allattato e che ora desideravo.
Facendo finta di pensare e distraendo lo sguardo in giro per la casa , gettavo occhiate lussuriose e libidinose su di lei , il suo culo e il suo seno, dove le si intravvedevano i capezzoli rosa sotto la stoffa aderente , che la bottonatura anteriore ,tirata ,a stento copriva le mammelle, stringendole tra loro e spingendole in alto e fuori, facendole risaltare di più ,rendendola procace ed eccitante.
All’improvviso girandosi e guardandomi mi disse sorridendo :
” Che guardi?
Accorgendosi dei miei occhi fissi su di lei , mentre cercava con la mano di chiudere i lembi della scollatura .
- Che c’è Ciccio? Perchè mi guardi?
- Niente! Niente! - risposi vergognoso di essere stato ancora sorpreso e intimorito di rompere quel patto che avevamo stabilito .
Ero eccitato , con il pene in evidente erezione nel gonfiore dei pantaloni , che coprivo con un libro per evitare che se ne accorgesse .Mi alzai e andai in camera a studiare, passando prima dal bagno a immaginarla , sfogando la mia tenera e giovane sessualità risvegliata dal suo abbigliamento e dalle sue forme sottostanti ,con la masturbazione e l’eiaculamento sul water.
Ci furono altre giornate e altre situazioni simili tra me e lei in cui percepiva i miei sguardi di desiderio e io i suoi di diffida e rimprovero , ma nessuna parola e nessun accenno alle motivazioni di questi.
Spesso mi vedeva entrare in bagno e chiudermi e come ogni mamma immaginava , sapeva cosa andavo a fare .
- Angelo!..Cosa vai a fare sempre nel bagno e ti chiudi dentro? E perchè ci stai così tanto? - Esclamava a volte forte dal soggiorno mentre io entravo .
Domandava anche se sapeva già la risposta che io mai le davo , ma lo faceva come per mettermi in guardia, per farmi capire che lei sapeva e che dovevo smettere.
“ Non faccio niente !!Leggo il libro!!) Rispondevo scocciato .
Ma mamma non era scema . ”Si niente ! Chissa cosa fai la dentro?) Mi diceva ad alta voce facendomi arrossire e imbarazzare.. Credevo che allora mi leggesse dentro e io non sapevo mentire , quando le dicevo una bugia diventavo rosso in viso , era difficile mentirle , lo capiva subito , mi conosceva troppo bene e io ero molto giovane . E poi ero troppo legato a mamma e anche se dicevo qualche bugia , alla fine mi faceva sempre dire la verità. Ma ora facendo così mi imbarazzava ..
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