Dark Perversione di G. Esse - 2
Carmela spinge il carrello del barbecue lungo il vialetto d’ingresso, intanto, in quello parallelo, arrivano Marco e Isa, i loro giovanissimi vicini, che rientrano, forse da una passeggiata.
Sono ricchi di famiglia, con un sorriso raggiante stampato costantemente sulle facce abbronzate, felici. Non a caso (e in segreto) li hanno soprannominati: la coppietta del “mulino bianco”.
Insomma… sono giovani e se la godono, fanno bene in fondo.
- Ciao Carmela – la saluta Marco – che giornata stupenda è venuta fuori, visto?
- E come, no? – risponde lei – Ormai è primavera…
Intanto Isa si porta dietro la sua immancabile guardia del corpo, Dick, un enorme pastore belga di due anni, un campione di oltre trenta chili. Bellissimo, pelo nero, lucido, sano.
Lei non ama i cani, le fanno un po’ paura, quindi ritiene che un animale in casa sia assolutamente inaccettabile. A stento tollera la presenza del marito e dei figli: portatori sani (per fortuna) di polvere, acari, germi e batteri.
- Ah, avete messo in moto il barbecue? – osserva Marco che, da buona forchetta, corteggia la vicina perché è una cuoca eccellente.
- Eh, si – risponde la donna – con una giornata così... il “nonno” ha portato la carne “dal paesello”… - ammicca alle sue spalle, verso casa, per far capire che si riferisce a suo marito; spesso lo prende in giro, accettando la corte palese di Marco, (di dieci anni più giovane di lei) e “mortificando” scherzosamente il suo uomo, che, invece, ne ha dieci di più.
Marco ride divertito. E’ affacciato alla bassa ringhiera che divide i vialetti che portano alle rispettive villette. I due corridoi sono l’unico punto di contatto tra le case, proseguono paralleli per una decina di metri, poi accedono ai rispettivi giardini, completamente indipendenti.
Isa saluta, cordiale come sempre, ma continua verso casa; Dick, il grosso pastore nero è un gran giocherellone… si affaccia nel giardino di Carmela per farle le feste, oppure, cosa più probabile, per l’intenso odore di carne che lo attrae dal barbecue, in piena attività.
- Dick – dice lei ridendo – non ti eccitare… per te qualcosa rimane sempre!
Il cagnone scodinzola felice. Con le zampe sul divisorio è alto, praticamente, quanto lei.
Carmela gli dà una pacca affettuosa sulla testa. Non lo teme, è un cane molto buono e lei lo ha visto cucciolo. Dick ricambia incondizionatamente l’affetto di Carmela e, naturalmente, anche lui ne apprezza le doti culinarie.
Ora il cane si allontana, andando a cercare la padrona.
- E’ un pazzo – dice Marco – vuole sempre giocare e, in questo periodo, è più eccitato che mai… sarà la Primavera.
Carmela ha riposto il barbecue nel suo alloggiamento di pietra; si fa più attenta.
- Ma tu intendi eccitato… nel senso che vuole una femmina? – chiese abbastanza ingenuamente.
- Eh si, anche – rispose Marco – ormai non è più un cucciolo… non so se farlo accoppiare, o aspettare un altro anno. Povera bestia, lo capisco. E’ primavera, sente l’odore delle cagne in calore…
- Ah, ecco! – dice Carmela, poi si accosta all’inferriata, facendosi più attenta – Infatti… proprio l’altro giorno, davanti alla palestra dei ragazzi… dei cani hanno fatto baruffa. – ride, poi, dopo essersi guardata intorno, si fa più seria – Vieni qua, giovane esperto cinofilo…
Marco la guarda con più attenzione.
- Ti volevo chiedere una cosa che mi ha stupita… è una semplice curiosità… ma mi vergogno a chiedere al “vecchio”… - dice, con aria di complicità – E non ridere di me… capito?
Marco, sempre allegro, le sorride onestamente:
- Non ti preoccupare… manterrò qualsiasi segreto ma solo in cambio della pastiera, a Pasqua… ho già acquolina, uhm!
- Ricattatore! – scherza Carmela, poi aggiunge - E’ solo una sciocchezza… l’altro giorno, come ti ho detto, c’erano dei cani che si accoppiavano, dei randagi. Ebbene, quando hanno finito… insomma si capiva che avevano finito… - arrossì lievemente – dopo fatto tutto, ecco, non si staccavano… come dire, sono rimasti incollati per le code, o qualcosa del genere. Erano impauriti, arrivava gente, ma non potevano liberarsi l’uno dall’altra... ecco: tu sai cosa significa? E’ strano?
- Ma nooo... – Marco rise di gusto – Eh, ma questo è un gran segreto: le pastiere passano a due!
La donna sbuffò sentendosi presa in giro.
- Va bene... te lo spiego subito! E’ una cosa naturale. – si fece più serio – Ecco, alcuni animali, compreso il cane, hanno una ghiandola, almeno credo sia una ghiandola, è come una pallina, però si trova a metà del pene. In stato di riposo nemmeno si vede, invece, appena sono prossimi all’eiaculazione, questa si gonfia, come un palloncino. – e fece segno con la mano per farsi capire – Si gonfia talmente, nella parte interna della vagina della femmina, che non ne può più uscire... ecco perché restano ancora attaccati, per un po’.
- Ah! – fece Carmela veramente impressionata, poi aggiunse: - E… perché?
- E perché… - continuò Marco, raggiante – Perché la natura è meravigliosa! Pensa ai lupi, piuttosto che ai cani. Per gli animali selvatici la selezione naturale è importantissima. Il lupo migliore è il primo ad avere la femmina, è il primo a fecondarla ma poi tocca agli altri membri del branco di… - ebbe un attimo di esitazione – Oh, insomma, di scoparsela, scusa il termine...
- Figurati – disse Carmela brevemente.
- Allora, la Natura che ti fa? Una volta fecondata la femmina, il pene non ne esce... lasciandola, come dire, tappata! Quel tempo in cui restano accoppiati, serve agli spermatozoi del maschio dominante, di arrivare fino all’ovulo, per fecondarlo. Dopo di ciò, la cagna può fare ciò che le pare, ma quasi certamente, i cuccioli saranno figli del primo, del più forte. Mi “ho” spiegato?
- Come un paracadute! – disse Carmela – Scherzi a parte, è stato affascinante: grazie Marco.
- Ma figurati... io sono appassionato di animali, se non era per continuare l’attività di mio padre, avrei fatto veterinaria, sicuro.
- Vai dalla mogliettina, adesso. – dice Carmela – Se scopre che parlo di sesso in giardino con suo marito, chiama “il telefono azzurro”… - ride, esclamando: - Ops! – e portandosi la mano davanti alla bocca.
Anche Marco scoppia a ridere.
- Sei tremenda... ci vediamo dopo, ciao – e si avvia verso casa.
- Ciao a te e… grazie! – anche la donna rientra in casa, dove il divano sembra una trincea, piena di guerrieri... ma caduti. Tutti intenti alla classica pennichella.
Carmela abbassa il volume della TV e, sorseggiando il residuo di vino rosso dal suo bicchiere, si perde nelle sue fantasticherie.
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