Chiara & Marco 1 - sorella premurosa

Francesco P
7 months ago

Io sono Chiara, ho 21 anni e vivo con mia madre e mio fratello Marco di quasi 18 anni. In realtà siamo fratellastri, perchè il padre di Marco è diverso dal mio.

Mamma è un vero disastro nelle relazioni sentimentali.

Quando ha rotto con mio padre ero talmente piccola che non ho alcun ricordo di lui, ha iniziato a crescermi da sola, poi è arrivato questo nuovo compagno, ma dopo averla messa incinta è scappato via. A quel punto credo che abbia smesso di cercarsi un partner stabile.

Viviamo in una casa piccola, il massimo che ci possiamo permettere, talmente piccola che mamma dorme in una stanza con letto singolo, ed io e Marco condividiamo la camera matrimoniale. Ed il letto matrimoniale.

Trascorrendo molto tempo insieme e condividendo ogni spazio, abbiamo sviluppato un profondo affetto. E nell’intimità questo si è tramutato in perversione.

Mentre diventavo una donna, all’inizio è stato difficile per me condividere la mia intimità con lui. Anche lui era molto timido e si imbarazzava per qualsiasi cosa.

Molto di questo è rimasto ancora oggi. A vederlo, sembra molto più piccolo della sua età: è più basso di me, magro, gracilino, e senza un filo di peluria o di barba, talmente timido che non ha mai avuto una ragazza, mentre io ho vissuto le mie esperienze.

Il perverso interesse nei suoi confronti nasce dall’aver notato le occhiate che mi rivolgeva quando, a sera, toglievo il reggiseno per mettere in pigiama, o da quando, in piena notte, lo sentivo strusciarsi contro di me e correre velocemente in bagno.

Sono stata io a fare il primo passo.

Anzichè spogliarmi rivolgendogli le spalle, come facevo sempre, l’ho fatto davanti a lui.

Mi ha guardata esterrefatto, è diventato viola ed ha distolto immediatamente lo sguardo, sprofondando sotto le lenzuola

“andiamo, non è certo la prima volta che mi vedi cambiarmi” ho minimizzato io.

Per giorni, non ho fatto altro che provocarlo, facendomi vedere mentre mi cambiavo, indugiando seminuda più del necessario, dormendogli particolarmente vicino.

Le sue fughe notturne in bagno aumentavano, e con esse la mia eccitazione.

Una sera, mentre fingevo di dormire e strusciavo il mio seno contro di lui, l’ho sentito muoversi per andare in bagno, ma l’ho bloccato prima che potesse alzarsi.

“dove vai?” gli ho chiesto piano, fingendo di svegliarmi

“devo andare in bagno, torna a dormire” sussurra lui. Ma io non lo lascio.

“no, rimani qui” mi avvinghio a lui con le gambe.

è steso a pancia in su, e nella penombra la sua prepotente erezione è visibilissima.

“che fai? lasciami…”

“ci penso io a te” e lo bacio sul collo

“d-devo andare in bagno” obietta lui.

Accarezzo la sua erezione, facendolo sussultare

“è per questo che devi andare in bagno, vero? lascia che ci pensi io”

infilo la mano dentro pantaloni e boxer, toccando direttamente il suo cazzo.

Sospira più forte, mentre la mia mano accarezza il suo inguine, massaggia i testicoli, e risale lungo la sua verga.

“ti piace?” gli sussurro nell’orecchio, mentre riprendo a segarlo

“ahh… si…” mi risponde tra un gemito e l’altro.

Geme più forte, sembra far fatica a trattenersi, ed il mio tocco è una cosa completamente nuova per lui.

Viene nei boxer, macchiando anche i pantaloni del pigiama. è imbarazzatissimo. ed è così tenero.

“mi dispiace…” mi dice con un filo di voce, “...sono venuto subito”

“che problema c’è…” gli rispondo, mentre lo aiuto a togliere boxer e pantaloni del pigiama “...adesso ti aiuto io a pulirti”

“ma… non dovremmo…” obietta lui

“mi stai dicendo che non ti è piaciuto?” gli domando, mentre gl tiro su anche la parte superiore del pigiama

“no! cioè.. si, mi è piaciuto. Ma, mamma…”

“mamma non lo saprà.. sarà il nostro segreto. e ti aiuterò a durare di più”

Mi chino su di lui, il suo cazzo ha perso parte del vigore, e gronda di sperma.

La mia bocca lo accoglie senza problemi, voglio sentirlo tornare duro tra le mie labbra.

Lecco e succhio lentamente, accarezzando il suo corpo esile e nudo.

Ho sempre desiderato giocare col suo corpo, e ora è tutto per me.

La sua erezione ritorna, premendo il cazzo tra la lingua e il palato. Sento umido tra le mie cosce, e inizio a masturbarmi mentre lecco e succhio la sua verga avidamente, e con la mano libera massaggio i suoi testicoli.

Lo guardo, immobile ad eccezione dei tremiti che lo scuotono, lo sguardo perso, i profondi sospiri e la bocca semispalancata mentre cerca di trattenersi dai gemiti.

Trattengo le labbra sulla sua cappella, e prendo a segarlo velocemente, mentre sento il suo cazzo contrarsi fino allo spasmo, e fiotti di sperma finire tra le mie labbra.

“così, liberati. godi, fratellino…” gli dico mentre lo pulisco tutto, leccandolo avidamente “...non devi più masturbarti in bagno. Ci penserò io a svuotarti ogni volta che vorrai”

“e tu?” mi dice, mentre ho ancora la mia mano nelle mie mutandine, e sono un lago.

Mi aiuta a spogliarmi completamente. Mi guarda estasiato

“è da tanto che sogni di guardarmi così, vero?”

prendo la sua mano, la porto al mio seno. Il suo tocco è tremolante e delicato, mi sto eccitando ancora di più

“ti piacciono le mie tette? Succhiale” lo invito. La sua lingua accarezza il mio capezzolo turgido, e sneto un fuoco dentro di me.

Riprendo a masturbarmi, accarezzando le grandi labbra ben divaricate, e alla mia mano si aggiunge la sua.

Con la mia mano libera riprendo a toccarlo, e il suo cazzo è di nuovo duro.

Ci masturbiamo a vicenda, inarco la schiena e trattengo un gemito mentre vengo, segandolo di riflesso più velocemente, fino a farlo schizzare ancora.

Ci siamo addormentati abbracciati, completamente nudi.

è diventata la nostra routine. Non voglio che si masturbi, così ogni sera lo masturbo e lo succhio. Gli lascio toccarmi le tette, o masturbarmi a sua volta.

E gli ho proibito di masturbarsi o di avere altre ragazze. Lui è tutto mio! e io mi prendo cura di lui.

Poi abbiamo iniziato anche la mattina. Entriamo in bagno assieme, apriamo la doccia, ed io mi inginocchio e glielo succhio fino a farlo venire.

Anche se ha iniziato a durare un po’ di più rispetto alle prime volte, i suoi tempi sono comunque veloci, e riesco a farlo venire senza insospettire mamma.

Un pomeriggio siamo andati assieme a fare la spesa. Mentre cammino davanti a lui, con indosso una t-shirt scollata, una minigonna e dei sandali, parlando di cosa comprare, noto che cammina in modo strano, sembra non ascoltarmi, e tiene il cestino in modo piuttosto strano e scomodo: davanti a sè.

“...mi stai ascoltando!? che c’è che non va?” gli domando, voltandomi verso di lui

“n-niente niente” dissimula lui, palesemente imbarazzatissimo.

Mi faccio più vicina, sposto il cestino che lui regge davanti a sè, e la risposta è immediatamente chiara: ha un’erezione.

“ah, ecco qual è il problema!” gli sussurro nell’orecchio, accarezzandogli il pene che preme sopra i pantaloncini, e facendolo sussultare.

“oggi non l’abbiamo ancora fatto, e hai bisogno di me…” allontano la mano, e lo guardo con aria di rimprovero

“...devi avvisarmi ogni volta che sei così. Quante volte te l’ho detto?” lo rimbrotto

“scu-scusa” guaisce lui.

Lo porto nel bagno del supermercato, mi siedo sulla tavoletta del wc e lo faccio sedere su di me, con la schiena contro il mio seno.

Tiro su la sua maglietta ed abbasso pantaloncini e boxer.

Con una mano stuzzico il suo capezzolo, e con l’altra lo sego dalla base alla punta, strizzandolo energicamente.

Per soffocare i gemiti si volta e mi bacia avidamente, la sua lingua vortica contro la mia. Gli ho insegnato a baciare, ed è diventato bravo. Forse, è ora di fargli usare quella lingua…

Stacca la sua bocca dalla mia per prendere fiato, e mi sussurra

“sto per… venire!”

Gli metto una mano alla mano alla bocca, per soffocare i suoi gemiti, mentre serro con più forza l’altra attorno al suo cazzo e la muovo velocemente

“vieni, falla sgorgare tutta!” gli sussurro nell’orecchio

“mm! mmm! mmph!”

i suoi mugolii, soffocati dalla mia mano, accompagnano i fiotti di sperma che schizzano incontrollati sulle pareti del piccolo bagno, mentre i suoi respiri si fanno ora più pesanti.

Si alza in piedi, ed io mi inginocchio per ripulire il suo cazzo con la bocca

“stai meglio?” gli chiedo mentre lecco la capella bagnata

“s-si, molto meglio”

Lo prendo tra le labbra e aspiro lo sperma rimasto

“se hai bisogno di me, devi dirmelo…” mentre lecco via l’ultimo rivolo di sperma, “...hai capito?”

“sì, si. ho capito”

“stasera proviamo qualcosa di nuovo, ti va?” gli dico mentre, nella nostra stanza da letto, mi sto spogliando.

“c-cosa!?” mi dice lui, come pervaso da una scossa, mentre io slaccio il reggiseno e faccio scivolare le mutandine ai miei piedi.

Vedo la curiosità e l’eccitazione nel suo sguardo

“non preoccuparti. Ci penso io prendermi cura di te, ricordi?”

lui è già nudo, disteso supino sul letto, e soltanto a guardarmi spogliarmi, ed a sentire le mie allusioni, gli è venuto duro.

Gattono sul letto, facendo dondolare i miei seni, e mi accovaccio davanti al suo pene eretto.

Anzichè prenderlo subito in bocca come faccio di solito, lo bacio, lo lecco lungo tutta la sua lunghezza.

gli faccio sollevare il bacino, portando le sue palle più vicine al mio viso.

Le accarezzo, e inizio a leccarle lentamente.

Soffoca a stento un gemito

“ti piace, eh?” mentre non smetto di leccarle e massaggiarle.

Quindi mi alzo in piedi sul letto, gli do le spalle, e mi accovaccio di nuovo, offrendogli lo spettacolo della mia fica a pochi centimetri dal suo viso.

Non posso vedere che faccia stia facendo, ma posso immaginarla.

“che ne dici di usare anche tu la lingua?” gli domando ancheggiando col bacino, mentre i miei seni sfregano contro il suo ventre.

Non aspetto una risposta, ed affondo il suo cazzo nella mia bocca.

Mi accarezza le natiche, il suo tocco è così gentile e timido, e poi la sua lingua sfiora le mie grandi labbra.

Mugolo, mentre affondo con le labbra fino alla base, succhiando avidamente.

Le sue lappate, lente e tremanti, diventano più decise, la sua lingua vortica tra le mie gambe.

Le sue mani massaggiano i miei glutei, le mie fanno lo stesso col suo scroto.

Mugoliamo entrambi, ondeggio con il bacino, e la sua lingua raggiunge il mio clitoride sporgente.

La mia fa lo stesso con la sua cappella.

Sento il suo cazzo pulsare tra le mie labbra, sento che sta per venire.

Mi avvinghio con le braccia alle sue gambe, premendo il suo cazzo nella mia bocca, e premo il bacino contro il suo viso, quasi soffocandolo tra la fica e le natiche.

Mentre esplode, e fiotti di sperma mi finiscono dritti in gola, muovo con veemenza il bacino, strusciandomi contro di lui, e raggiungo anch’io l’orgasmo.

Quando libro il suo cazzo dalla mia bocca, e sposto la mia fica dal suo viso, a entrambi manca il fiato.

Non mi ha ancora penetrata. Lo desidero tanto, e questa attesa non fa che aumentare la mia eccitazione. Credo che quando gli ho proposto di fare ‘qualcosa di nuovo' si aspettasse che avremmo fatto proprio quello.

Immagino che gli sia piaciuto lo stesso, ma sono certa che anche lui desideri penetrarmi.

Ma non voglio essere io a proporglielo.

E anche se è estremamente timido e impacciato, sarà lui a chiedermelo.

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