UNA VITA INCESTUOSA parte prima

scrittore 71
3 months ago

LA MIA VITA INCESTUOSA 1 CAPITOLO

E’ strano come nella vita piccoli accadimenti cambino per sempre il corso della propria esistenza. Ed un anno fa per accontentare mia madre tutta la mia vita è cambiata, diventando un’esistenza totalmente basata sulla depravazione e la lussuria. La mia famiglia è composta da me, Marco (diciotto anni e studente di architettura, fisico normale forse un po’ nerd); da mia madre Clara (32 anni, casalinga che assomiglia a Valentina di Milo Manara in piccolo: capelli a caschetto, seno piccolo a pera, culetto da urlo); mia madre mi ha partorito che aveva 14 anni, era innamoratissima di mio padre, più grande di lei di 3 anni, ed entrambi minorenni fecero il guaio facendomi nascere !  Poi ahimè mio padre è morto giovane, 8 anni fa, e venendo da una famiglia molto ma molto ricca ci ha lasciato di che vivere per varie generazioni avvenire. Io e mia madre viviamo in un attico molto bello , con una terrazza affacciata sul mare adriatico, di una città del centro Italia. Ah dimenticavo ho una fidanzata, Giulia, mia coetanea, che assomiglia tanto a mia madre.

Non nego da quando ho scoperto, da ragazzino, i primi video porno su internet il sesso è diventato una parte preponderante della mia vita, e grazie anche alla mia fidanzata ne facciamo di tutti i colori. Inoltre anche facendo molto sesso con lei ammetto che ho un tarlo da diversi anni: mia madre. Mia madre che mi eccitare, mi fa arrapare come nessuna altra donna al mondo. Mi madre che gira sempre mezza spogliata per casa, ma lo fa per sbadataggine, perché per lei è normale. Con quei piccoli seni e con quei capezzoli appuntiti come chiodi che sembrano bucare le strettissime magliette che indossa. E che dire quando calza quei pantacollant bianchi con sotto perizoma insignificanti che esaltano quel suo culo piccolo a mandolino. La spio dal buco della serratura quando è in bagno, mi eccito, mi arrapo e sono costretto a rovistare fra le sue mutandine sporche sborrando come un animale in calore.

Comunque veniamo agli accadimenti che hanno sconvolto la mia vita ed anche delle persone intorno a me: due mesi fa mia madre mi chiede di partire per Bologna e andare a dormire almeno una settimana da mia nonna. Mia nonna Ada, 48 anni, che sembra una trentenne per come cura il suo corpo. Anche lei ha partorì giovanissima mia madre (forse è una tara familiare, dico io). Comunque essendoci stati dei ladri nel palazzo dove abita, mia nonna aveva paura di dormire da sola, e mia madre mi chiede di farle compagnia. Io pure un po’ rotto i coglioni prendo e parto. E’ vero che mia nonna è simpaticissima e mi tratta come un principe, ma dovendo lasciare la mia fidanzata per una settimana ed il “sesso virtuale” con mia madre mi rompevo un pò il cazzo.  Ed eccomi allora a casa di mia nonna, una casa non molto grande che lei utilizzava ogni tanto, perché amando i viaggi spesso era in giro per il mondo alla conquista di nuovi uomini. Eh si perché la mia cara nonna divorziata da anni amava i bei uomini e la bella vita ed ogni tanto irrompeva a casa nostra portandoci a conoscere le sue nuove conquiste, che per altro duravano qualche settimana. Arrivato a casa sua in serata, cenammo Era già tardi e dopo aver visto un po’ di tv ed aver chattato con la mia fidanzata stavo per stravaccarmi sul divano quando mia nonna mi invito a dormire nel letto matrimoniale con lei. “caro non puoi dormire sul divano, ormai sei un uomo…dai vieni a letto”. Devo dire che a queste parole per la prima volta guardai mia nonna con occhi diversi, completamente diversi, non più una nonna ma una femmina. Iniziai a guardare mia nonna come guardavo mia madre. Le due donne si sovrapposero, una su l’altra. Il mio cazzo in un nano secondo divenne durissimo. Fu come uno switch immediato, fulmineo e quelle parole erano la password. Mentre mi nonna era in bagno io mi distesi a letto sotto le lenzuola solo con i boxer e chiusi gli occhi facendo finta di essermi addormentato. Dopo un po’ lei entrò in stanza indossando una camiciola quasi trasparente che rendeva evidente i suoi seni grandi senza reggiseno e quel suo culo modellato. Non riuscii a capire se fosse con le mutande o no. Si avvicinò al letto e si coricò dandomi le spalle. E fu silenzio. Percepivo sul mio corpo elettricità. Il mio cazzo durissimo che non accennava ad ammosciarsi. Cercavo di non muovermi, cercavo di stare fermo e contro la mia volontà mi girai da un lato forse perché sentii l’odore di femmina. Guardavo mia nonna di spalle. Guardavo la sua schiena scoperta e rimanevo in silenzio. E così mi addormentai. La mattina dopo mi svegliai e mi accorsi che mia nonna era già uscita a fare la spesa. Andai in bagno, e ossessionato come con mia madre, rovistai nei panni segandomi nella mutandine di mia nonna. Sborrai, sborrai violentemente godendo come un porco. Ed alla fine feci una cosa veramente depravata, senza pensarci di puro istinto: lascia le mutandine sporche della mia sborra in bella vista sul cesto dei panni. In quel momento pensai voglio proprio vedere quello che succede. Voglio essere porco fino in fondo. Dopo quel gesto depravatissimo passai l’intera giornata fuori con alcuni amici che studiavano a Bologna. La sera verso le 21 rientrai, eccitato. Mia nonna era di spalle in cucina indaffarata ai fornelli e quando vi vide rientrare mi saluto come sempre. “Ciao caro…tutto bene ? sei stato tutto il giorno fuori…hai lasciato la tua bella nonnina tutta sola soletta…” ridendo. “Ma come hai avuto nostalgia di me ?” ridendo anche io. Mangiando fra una battuta e l’altra poi dopo un po’ di tv e solita chattata andammo a dormire. Quella notte in quella camera da letto c’era un’aria molto strana. Sentivo mia nonna di spalle avere il respiro profondo. Io ero disteso di traverso e la guardavo. Sentii che si avvicino un pochino quasi a sfiorarmi con il culo i boxer. Avevo un cazzo durissimo e sentivo caldo. Sudavo quasi. Impercettibilmente mi avvicinai e con il cazzo duro appoggiai la cappella al culo di mia nonna. Ebbi un brivido, forte, fortissimo. Sentii quasi la sborra salire come se il mio cazzo volesse scoppiare. Mi toccai le palle erano grosse. Sentii il respiro di mia nonna farsi ancora più profondo. Stavo impazzendo. Quasi stavo per affondare il mio cazzo in mezzo alle chiappe di mia nonna. Ma lei si alzò di scatto.

“Madonna come fa caldo…uffaaaa….Marco…Marco dormii ? “

 “Nonna che c’è ?”

“Non senti caldo ?”

“Si un po’….ma torna a dormire…” facendo finta di essere assonato.

Mia nonna si alzo e andò in bagno e richiuse la porta dietro di se. C’era silenzio. Io allora mi alzai e lentamente arrivai al buco della serratura. Potevo vedere tutto dal buco perché il bagno si sviluppava perpendicolarmente davanti ai miei occhi. E vidi. Vidi mia nonna seduta sul water di profilo che si toccava i seni. Li strapazzava con le dita. Aveva la testa rivolta verso l’alto con gli occhi chiusi. Poi si portò una mano in mezzo alle gambe ed iniziò a toccarsi da sopra le mutandine. Si toccava e strusciava le mani sempre più forte. Ansimava. Aveva la bocca spalancata e gli occhi serrati. Mormorava qualcosa…stava godendo. Stava godendo nelle mutandine. Io nel frattempo scappellavo il cazzo. Me lo menavo sempre più forte. Volevo godere nel preciso istante che mia nonna fosse venuta, insieme a lei. E godemmo insieme. La vidi lei grugnire, serrare la bocca, spalancare gli occhi. Io sborrai sulla porta del bagno. Fu una goduta liberatoria, eccitante, fortissima. Furono instanti sospesi e silenziosi dopo. Mi abbassai di nuovo e vidi qualcosa di sconvolgente: mia nonna stavo mettendo le sue mutandine sulla lavatrice bene in vista sicuramente affinchè io potessi vederle.

Appena mia nonna ritornò a letto aspettai che riprendesse a dormire. Passata una mezz’ora mi alzai silenziosamente ed in punta di piedi raggiunsi il bagno. Chiusi la porta e mi precipitai su quelle mutandine umide e bagnate messe sulla lavatrice. Le afferrai e ci affondai la bocca ed il naso dentro. Mamma mia che sensazione meravigliosa. Sentire quell’odore fortissimo di femmina in calore arrivarmi nelle narici e poi nei polmoni. Sentire gli umori della sua fica sulla bocca, nella bocca. Toccarmi il cazzo durissimo e godere passandomi le mutandine nella bocca, sotto il naso, sul cazzo ed alla fine sborrare sugli umori di mia nonna. Sborrare e sognare di riempirle la figa. Sborrare e sognare di venirle dentro la bocca, nel culo, sui seni, ovunque. Cazzo, dovevo scoparmi mia nonna. Dovevo farlo. Quelle mutandine le aveva lasciate li per me. Io sborrandole lasciavo a lei un segno della mia depravazione e della mia lussuria. Ormai non volevo tornare più indietro e costo di violentarla. Dopo l’orgasmo uscii dal bagno e sempre in silenzio indossai una tuta uscendo a fare quattro passi, a fare colazione al bar. L’eccitazione invece di svanire aumentava. Camminando per strada guardavo quelle poche persone e le immaginavo a scopare, a stare nudi per strada. Ogni mio pensiero era erotico o pornografico. Nel bar vedevo tutti nudi. Stavo avendo delle allucinazioni. E la cosa sorprendente che ne sorridevo. Pensavo che la mia lussuria stava aumentando a dismisura e pure la mia depravazione. Presi il caffè toccandomi il cazzo sotto al tavolino. Ero in uno stato di nirvana assoluto. Decisi di tornare a casa di mia nonna. Decisi che da li a pochi minuti tutto sarebbe successo. Decisi che sarei entrato nel corpo e nell’anima di mia nonna.

Arrivai a casa aprii la porta lentamente. Speravo che mia nonna stesse ancora a letto per agire indisturbato invece la trovai in cucina, nella penombra, di spalle, ai fornelli, che preparava il caffè. Indossava quella camicia da notte pressoché trasparente. Si intravedeva il suo culo spettacolare, non indossava mutandine. Lei non si girò ma disse:

“Ciao” e continuò ad armeggiare ai fornelli. Io non risposi mi misi a qualche metro da lei a guardarle il culo. Poi ad un tratto lei si fermo e rimase ferma dandomi le spalle. C’era un silenzio sospeso, quasi elettrico. Si percepiva una tensione fortissima fra me e lei. Io iniziai a toccarmi il cazzo. Mi abbassai lentamente la tuta. Nulla mi avrebbe fermato. Se mia nonna si fosse girata in quel momento mi avrebbe visto scappellarmi il cazzo durissimo. Ancora silenzio. E silenzio ancora. Poi lentamente sfilai la tuta rimanendo nudo sotto la maglietta. Mi avvicinai ancor piè lentamente e con grande calma presi i bordi della vestaglia e li alzai scoprendo il culo di mia nonna. La sentii tremare in silenzio. Mi avvicinai e con il cazzo le sfiorai le chiappe, mi abbassai quel poco per infilare il mio cazzo in mezzo alle sue gambe fino ad arrivare alle labbra della fica. Con una mano forte e decisa la presi per il collo e la feci chinare sui fornelli quasi a 90 gradi. Con l’altra mano gli strinsi il fianco e spinsi. Spinsi fortissimo, quasi di botto, entrando prepotentemente nella figa, ed il mio cazzo entrò. Entrò nella figa di mia nonna arrivando fino in fondo all’utero. La sentii fare un sospiro profondo ed aprire completamente la bocca.

“Porco ! “

“Si nonna…sono un porco !”

“Sei un porco….un porco depravato….”

“Si”

“Ti fotto nonna !”

“Dimmelo ancora…”

“Ti sto fottendo nonna…sei mia…”

Spingevo…spingevo forte…come se satana si fosse impossessato di me. Furioso nella figa di mia nonna. La stavo sfondando.

“Siiiiii…..sfondami….riempimi….ahhahahahah…..”

“Nonna…tu da oggi sei completamente mia….”

“Siiii amore….sono tua….attento a non venirmi dentro…sono ancora fertileeee….”

“Cazzo nonna….” In quel preciso istante mi balenò un’idea pazzesca, incosciente. In quel preciso istante decisi di godere nella figa di mia nonna. Sborrarle dentro. Riempirla, allagarle l’utero. Falla sentire femmine fino in fondo. Impregnarla, ingravidarla, metterla incinta. E idea ancora più forte dare una sorella a mia madre frutto della mia perversa e degenerata follia co mia nonna.

E allora spinsi più forte, gridando il mio orgasmo.

“Nonna sto godendo….”

“Esci…ti pregooooo esciiiii…” Ma mia nonna anch’essa alla prese con un orgasmo devastante non fece nulla per scostarsi.

“Nonna ti godooo dentrooo….ti riempioooo…Nonna ti metto incintaaaa….nonna ti ingravidoooo…”

“Nooooooooooooo……godooooooooooo……maiale….non voglioooooo…..”

E così arrivai dentro mia nonna spruzzandole nell’utero una quantità inaudita di sborra. Avevo raggiunto un orgasmo mai provato prima e la cosa strana non mi sentivo pentito anzi ero soddisfatto, soddisfatto di me stesso, orgoglioso di me.

Ero ancora appoggiato al culo di mia nonna mentre sentivo il mio cazzo schizzare le ultime gocce di sborra. Ansimavamo entrambi, affannati dopo un orgasmo clamoroso. Poi estrassi il mio cazzo gocciolante e feci girare mia nonna. La tenni stretta a me. La guardai, lei più bassa alzò lo sguardo: ci guardammo. Occhi negli occhi ci penetrammo nell’anima e la follia ci prese ancora. Le nostre bocche si avvinghiarono in un bacio lussurioso. Le lingue si attorcigliarono su se stesse, la saliva inizio a scorrere a fiumi. Ci bevemmo, ci sentimmo, ci odorammo, fummo un’unica persona perché aprendole le gambe e facendola sedere sulla lavastoviglie la presi ancora, entrandole dentro la fica ancora piena della mia sborra. Mi sentivo potente, forte, mi sentivo un Dio sceso in terra mentre affondavo il mio cazzo nella sua figa. Tremava, implorava, godeva mia nonna.

“Porco…sei un diavolo…mi hai corrotta…ahahahhaha…..godo ancoraaaa…”

“Si nonna…ti fotto, ti fotto ancora….non uscirò più dalla tua figa…ti voglio, sei mia !”

“Si nipote mio…prendimi fammi tua, fammi sentire perversa, deviata, affondami nel buio, fammi scoprire la lussuria più degenerata ! Non sto capendo più nulla mi sento in cielo e mi sento all’inferno…ahahhahaa…..ancora…ancora….sento la tua sborra nel mio utero….mi sento femmina…femmina piena….sono tua ! Si da oggi da questo momento sono tua completamente tua…e farò tutto quello che mi chiederai…”

“Nonna ti amo, ti amo come un nipote, come un amante, come un compagno, come un assatanato perverso, ti amo e ti voglio amare mettendoti incinta…ti voglio ingravidare e sarai gravida di me…”

“Che dici con questa bocca…che stai dicendo…smettila….ti prego….noooo….noooo…ahahahaha….”

“Lo senti il mio cazzo dentro di te? lo senti come cresce ? lo senti che vuole ancora riempirti la fica ? Ti schizzerò tanta di quella sborra che il tuo ventre sarà pieno di me…Sono pazzo ? Si, da oggi sono un pazzo, folle che ti vuole ingravidare. Voglio che la tua pancia cresca, voglio abbeverarmi al tuo seno, succhiare il latte destinato a nostra figlia ! “

Mia nonna sbatteva la testa gridando di no, ma io sentivo che mi stringeva a se, chiudendo le gambe sulla mia schiena. Volveva ancora il mio cazzo e voleva dentro. Parlava in un modo ed agiva in un altro. Lussuria, depravazione, corruzione, le nostre anime dannavano sul fuoco della perversione. Non sarei tornato indietro per nulla al mondo. Sbattevo il mio corpo sul corpo di mia nonna. Volevo sventrarla, riempirla. Volevo renderla folle del mio cazzo, schiava di me per tutta la vita.

“Non riesco a fermarmi …Marco….Marcoooo…godoooo….godooo ancoraaaaa….sto diventando la tua cagna da monta….la tua vacca…..godooooo”

“Si nonna godiiii non fermarti….abbatti tutti i muri dell’ipocrisia…l’umanità viene dall’incesto e noi in questo momento stiamo sublimando il mondo….io e teeeee…..io dentro di teeee…..nonnaaaaaa….”

E così esplosi di nuovo fiumi di sborra. Sentivo la potenza dei miei schizzi che davano potenza alla mia mente, ormai nulla mi avrebbe fermato. Eravamo drogati l’uno dell’altro ed intorno a noi tutto era scomparso.

Ci ritrovammo abbracciati a letto non so dopa quante ore. Sfatti, completamente sudati, nella penombra della camera. Un odore di sesso pungente riempiva la camera. Mia nonna era con la testa adagiata sulla mia pancia e con la mano in mezzo alle mie gambe, fra le palle ed il culo.

Inizia ad accarezzarla. Lei si mosse lentamente e girò la sua testa verso la mia. Gli occhi ci incrociarono e mia nonna bisbigliò: “….cosa mi hai fatto nipote mio….cosa mi hai fatto …”

Io mi abbassai e la bacia in bocca. Sentii le sue labbra schiudersi e la sua lingua avviluppare la mia.

“Nonna ho fatto quello che volevo fare e quello che anche tu desideravi…dimmi che non è così e mi alzo e me ne andrò e non mi vedrai mai più.” Feci la mossa di alzarmi ma mia nonna mi bloccò.

“Fermo…fermo dove vai ? …è verò…da quando sei entrato in questa casa 2 giorni fa non ho capito più nulla. Il tuo odore, i tuoi sguardi, il sentirti dietro di me a letto, la tua porcaggine a sborrare nelle mie mutandine non mi ha fatto capire più nulla…sei Satana !” E tornò a baciarmi.

“Nonna si, hai ragione, mi sento il diavolo dentro…prenderti e farti mia mi ha appagato…ma non mi rimangio nessuna cosa che ti ho detto…”

“significa che dicevi sul serio a mettermi incinta ?” Mentre diceva questa parole sentii mia nonna tremare con la bocca e con il corpo.

“si nonna…si te lo dico ancora, quando tu mia hai implorato di uscire perché ancora fertile dentro di me è cambiato tutto, ho sentito come se dovessi portare a termine una missione…te lo dico ancora…voglio che tu cresca dentro di te un figlio nostro , anzi spero che sia femmina…”

“ma ti rendo conto come faremo ? la gente…tua zia, tua madre, …cosa dirò a tua madra ?”

A quelle parole ed in quel preciso momento il diavolo che c’era in me iniziò a bruciare ancora di più lussuria.

Continua (sono graditi commenti)

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