IL VILLAGGIO DEL PIACERE parte terza e fine
IL VILLAGGIO DEL PIACERE parte terza
Erano le dieci del mattino del secondo giorno al villaggio e Marcello stava seduto al tavolino del bar a fare colazione, da solo. La moglie, Sara, aveva passato la seconda notte con Guido ed ancora non era rientrata nel bungalow.
Erano passata quarantotto ore da quando la coppia era arrivata al villaggio nudista e già tante cose erano cambiate. Marcello era diventato un cornuto conclamato e la moglie era diventata la femmina di Guido, il proprietario del complesso turistico. La donna ormai passava più tempo con il suo dominatore che con suo marito. Non perdeva l’occasione di scopare e farsi chiavare da quell’uomo che in meno di una giornata l’aveva conquistata fino a venirle dentro senza protezione.
Mentre pensava questo l’uomo, sorseggiando un caffè, fu interrotto dall’arrivo di Francesca, la figlia di Guido. Oggi portava i capelli attaccati dietro ed il suo viso bellissimo adolescenziale si esaltava ancora di più.
Francesca: “buongiorno …solo soletto a fare colazione ?”
Marcello:”…ciao…eh si…solo soletto…”
Francesca: “…immagino che tua moglie sia con mio padre…ormai fanno coppia fissa…”
Marcello: “…si credo di si…stanotte di nuovo ha dormito con lui…”
Francesca: “come mi piacerebbe trovare un fidanzato che la pensi come te…sarebbe meraviglioso…avere un compagno che non fa storie e non si ingelosisce se andassi con altri uomini…ma fino ad adesso sono stata sfortunata…eheeheh…”
Marcello: “se non fossi sposato mi farei aventi io…”
Francesca: “oh che carino...” E avvicinandosi a lui gli stampò un bacio sulle labbra, insinuando la lingua nella bocca.
Francesca: “e mi permetteresti anche di continuare ad avere rapporti con mio padre ?”
Marcello: “si…assolutamente…sarebbe ancora più eccitante…”
Francesca si mise allora a sedere affianco all’uomo sussurrandogli nell’orecchio:
“e allora perché non lasci tua moglie e ti metti con me ? sarebbe fantastico…mi piaci…sei un bell’uomo…potresti essere l’uomo della mia vita…”
Parlando Francesca gli mise la mano sul cazzo, sotto al tavolino. L’uomo ebbe una reazione istantanea, sentì il membro indurirsi.
Francesca: “dai…mettiti con me…fammi diventare la tua donna…eehhhe…potrei regalarti forti emozioni…più di quelle che ti da tua moglie…”
Marcello: “ma…io la amo…è vero che sei bellissima…ma io amo mia moglie…è tutta la mia vita…ti ripeto se fossi solo sicuramente ti chiederei di diventare la mia donna…ma c’è mia moglie…”
Francesca:” mmmm….facciamo una cosa…dato che tua moglie adesso sta con mio padre che ne dici se fino alla fine della vostra vacanza qui non facciamo finta di essere una coppia ?...lei con lui ed io con te…sarebbe carino…”
Marcello: “eh si…sarebbe carino…”
Francesca: “dai…facciamolo….non credo che tua moglie sia gelosa dopo tutto quello che sta facendo…eehhehe….”
Marcello: “sai che c’è ? va bene…okkei…da adesso siamo una coppia, tu sarai la mia fidanzata…”
Francesca: “ohhh…che belloooo….non ci credooo…anche io potrò sfoggiare il mio uomo da oggi al villaggio…” E gli diede ancora un bacio tenendo il cazzo per la mano e scappellandolo su e giù.
Marcello: “una domanda …ma se sei la mia ragazza allora dovremmo avere un incontro ravvicinato ?...non credi ?”
Francesca: “vuoi scopare con me ? vuoi fottermi ?”
Marcello: “si…voglio scoparti…mi ecciti…dalla prima volta che ti ho vista…”
Francesca: “allora andiamo…andiamo nel tuo bungalow…daiii…”
I due si alzarono dal tavolino e mano nella mano si avviarono verso il bungalow. Da dietro il bancone del bar, Antonella, la madre di Francesca osservò la scena sorridendo e sentì la fica bagnarsi. Pensò in quel momento che la figlia era una puttana quanto e più di lei.
Marcello e Francesca appena arrivati nel bungalow si buttarono sul letto, abbracciandosi e baciandosi.
Marcello: “sei bellissima…meravigliosa…” toccandola ovunque, sul seno, sul culo, in mezzo alle gambe.
Francesca: “anche tu sei un bell’uomo…dimmi che mi vuoi…dimmi che mi vuoi fare tua …dimmelo…ti pregoooo….mmmm….”
Marcello: “siii…ti voglio scopare…chiavareee….ti voglio fare mia….mi piaci…mi sembra di stare con una ragazzina di quattordici anni…mi sembri molto più piccola…”
Francesca: “e questa cosa ti eccita ? ti eccita farla con una minorenne ? Eh ? porco…maialeeeee…”
Marcello: “si mi eccitaaa… moltoooo….fatti fottereee…fatti chiavareee…”
Francesca: “porcooo…lo sai che fotto con mio padre….che mi faccio chiavare lui ? Che sono una troiaaa…una porca….?”
Marcello: “si lo so…sei una puttana che si fa fottere da suo padre …e questa cosa mi eccita…mi eccita moltoooo….” Così dicendo si piazzo in mezzo alle gambe di Francesca e gli appoggiò il cazzo all’entrata della figa.
Francesca: “fottimi, mettimelo dentroooo…non resisto piùùùù…fotti questa puttanaaa….fottimiii….”
Marcello spinse il cazzo dentro la figa della ragazza ed iniziò a spingere.
Marcello: “siiii….ti fottooo..mmmm…ti fottooooo….troiaa…..”
Francesca: “la senti com’è largaaa….me la sfondata mio padreee….non sai quante volte mi ha fottuta, aperta….sfondataaaaa…ahhhh…vai….più forteeee….più forteeee… ti eccita sapere che mi faccio fottere da lui ? ti eccita che si fotte anche tua moglie ? te la metterà incinta quella puttanaaaa……sei un cornutoooo…..sei il suo cornutoooo ed anche il mio adessooooo…ahhhha…..”
Marcello: “siiii….ti fotto…ti fottoooo…..e si…mmmm..ahhhh…mi eccita sapere che ti scopaaa….che scopa mia moglieeeee…..che me la metterà incintaaaa……mi eccita sapere che sono un cornutoooo…..ahhhh…prendiiii….tieniiiii….aahhhhh…..voglio godereee…..ahhahahah…fammi godereee…troiaaaa….”
Francesca: “aahhaha…si fammi godere…..spingiiii ….spingiiiii fino a dentroooo….mio padreee c’è l’ha più grande del tuo….moltooo più grossoooo….e mi fotteee come un’animaleeee….fottimi anche tu come luiiii …..daiiii…..ohhh …godoooo…. godooooo…. .godoooo…sto godendoooooo”
Marcello: “ahahaha….mmm…sto per sborrareeee….sto per sborrareeee lurida puttanaaaa….mi stai facendo impazzireee….”
Francesca: “ahhhhh…godoooo….godoooo…non mi veniree dentroooo..caccialoooo…non mi poiii venire dentrooooo ahhhh….solo mio padre potrà farlo quandoooo deciderà luiiiii….caccialooooo….sono suaaaaa non tuaaaa…..aahhahaha….”
Marcello estrasse il cazzo in tempo e sborrò sul corpo e sulla faccia di Francesca. Schizzò dappertutto godendo tantissimo e poi si accasciò sfinito sul letto, di fianco alla ragazza.
Stettero in silenzio qualche istante.
Francesca: “amoreeee….ho goduto tantissimo. Ora però ho voglia di fare una cosa, scendi dal letto…mettiti per terra…”
Marcello: “aspetta un attimo piccola furia, aspetta un secondo sono sfinito…”
Poi Marcello dopo qualche secondo si mise ai piedi del letto steso a pancia in su. La ragazza si mise in piedi sopra di lui. Lo guardò sorridendo ed iniziò a pisciare sulla sua faccia, schizzandolo tutto.
Marcello rimase un attimo sconvolto da quel gesto e da quegli schizzi, poi preso da una lussuria irrefrenabile, aprì la bocca ed iniziò ad inghiottire il liquido, assaporandolo. Il suo cazzo divenne di nuovo duro ed iniziò a mastrubarsi.
Francesca: “…daiiii…daiiii…bevi la mia pisciaaaa..cornutoooo….bevilaaaa… ingoiala ...vaiii…maiale…porcoooo….ahahaha…..che meraviglia….”
Francesco bevve tutto spalancando la bocca e godette, in un attimo, di nuovo masturbandosi violentemente il cazzo durissimo. Francesca lo incitava a bere e venire e poi sorrise soddisfatta soprattuttto perché vide sul ciglio della porta del bungalow Sara osservare tutta la scena.
Sara entrò nella stanza e si avvicinò al marito ed a Francesca. Li guardò, sorrise, poi si abbassò sul marito e lo baciò in bocca. Marcello si alzò ed abbracciò la moglie, mentre Francesca si mise dietro la donna ed iniziò a leccarla dappertutto.
Francesca: “…mmm…hai sperma ovunque…”
Sara: “…è quello di tuo padre…mi ha schiantato…dilaniata…mi ha fatto godere…con lui credo di aver raggiunto il paradiso in terra…”
Marcello: amore…ti sei fatta venire di nuovo dentro ?...dimmelo…voglio saperlo…”
Sara: “si…mi ha scaricato tanta di quella sborra…che sicuramente mi avrà ingravidata…sono piena di lui… e non me ne basta mai…lo voglio ancora dentro di me…te l’ho detto sono sua completamente…”
Mentre parlava sentì che Francesca era scesa in mezzo alle gambe e leccava dalla sua fica la sborra del genitore. Aveva infilato la lingua in mezzo alla fica e succhiava e leccava.
Sara: “siiii…..mmmmm….siiii Francesca…lecca….lecca la sborra di tuo padre….leccala…bevilaaaa….ingoialaaaa….”
Marcello: “amore ti amo…lo capisci che ti amoooo…”
Sara:”….siii…anche io ti amoooo…mmmm…mi fate impazzireee…..”
Nella stanza c’era un odore di sesso tremendo: sborra, umori, piscio; tutto si mischiava, ormai la depravazione ed il piacere aveva preso il sopravvento. La goduria, la lussuria era la priorità assoluta. I tre stettero ancora ad amoreggiare un po’, poi Sara venne nella bocca della ragazza mentre Marcello si masturbava furiosamente venendo sulla pancia della moglie. Alla fine la coppia rimase sola nel bungalow ma non aveva nessuna intenzione ne di lavarsi ne di farsi la doccia. Marcello aveva espresso il desiderio di rimanere con gli odori addosso. Dopo aver dormito per un paio di ore Sara si alzò, e si portò fuori dal bungalow mettendosi a sedere sulla sedia di vimini nel patio. Si accese una sigaretta e si mise a pensare a tutto quello che era successo nella precedenti quarantott’ore. Mentre rilassata ad occhi chiusi si destò perché sentì una voce richiamare la sua attenzione.
Simona (vicina di bungalow): “ciao…ti disturbo ?...”
Sarà aprì gli occhi e vide sbucare da dietro la siepe, che divideva il loro bungalow da un altro di fianco, una ragazza bionda, su per giù di venticinque anni, carina, con un bel seno ed una figa completamente depilata. La squadrò dalla testa ai piedi.
Sara: “ciao…vieni…no, non disturbi…accomodati…piacere io sono Sara…”
Simona: “io sono Simona….”
Sara: “vuoi una sigaretta ?...”
Simona: “…si grazie…”
Simona prese la sigaretta offerta e l’accese. Le due donne stettero per alcuni in silenzio a fumare, guardandosi negli occhi ogni tanto. Sara si accorse che ogni volta che incrociava lo sguardo la ragazza abbassava gli occhi. Pensò che doveva essere un po’ timida.
Sara: “e con chi sei al villaggio ? da sola, famiglia, fidanzato ?”
Simona: “no, non da sola….con il mio compagno, …siamo arrivati ieri…ci hanno segnalato di questo posto alcuni nostri amici che erano venuti l’anno scorso e si sono trovati bene. Io all’inizio ero un po’ titubante, non ero mai stata in un villaggio nudista ma poi il mio compagno mi ha convinto…e siamo qui.”
Sara: “si sta benissimo qui…mare da favola…cibo attimo, tanta riservatezza ed anche i proprietari sono molto ma molto speciali…”
Simona: “e tu sei con il tuo fidanzato ?”
Sara: “marito…sono con mio marito…che è dentro che dorme…abbiamo avuto una giornata molto movimentata…ehehh…” sorridendo.
Simona: “capisco…ehm…Carlo invece è andato a pescare…lui è molto appassionato…”
Sara: “ahaha…se è per questo qui si pesca molto …e non solo pesci di mare…ehehee….”
Simona: “ah si ? in che senso ? …”
Sara: “…ahah….i pesci di terra…”
Simona: “ah ! adesso ho capito…scusa…”
Sara consapevole di volerla provocare aggiunse: “sai io e mio marito siamo una coppia molto aperta… vogliamo divertirci… non abbiamo nessuna preclusione in ambito sessuale… e voi ? anche voi siete una coppia aperta ?”
Simona: “bhe...mmm…veramente…, veramente no…no.”
Sara: “neanche fantasie ? non mi dire che sei una ragazza pudica e morigerata ?”
Simona: “…mmm…no…a parte le solite fantasie a letto quando facciamo l’amore…nulla…ci vogliamo bene…non sentiamo l’esigenza di altre avventure…”
Sara: “ma che significa…anche io e mio marito ci amiamo alla follia…ma questo non significa che non mettiamo del pepe nel nostro rapporto….anzi devi sapere che essere una coppia libera rafforza l’unione, si diventa più uniti, più complici, … ci si ama di più…ecco !”
Simona: “ah si ? veramente ? non credevo…”
Sara: “Assolutamente…è così…credimi…il rapporto ne esce rafforzato…”
Simona molto incuriosita da questo discorso, superando la sua timidezza, aggiunse: “posso farti una domanda…un po’ personale ?
Sara: “prego…chiedimi tutto quello che ti passa per la testa…non ti fare scrupoli…”
Simona: “…non so come dirtelo…. uhmmm…. tu lo fai solo con altri uomini ?”
Sara: “…ahaha….no, no….per me non ci sono barriere: uomini, donne, coppie…fare sesso non dovrebbe avere tabù…è sesso…piacere…godere…capisci ?”
Simona era turbata da quella conversazione, capitata per caso, dopo un momento di timidezza non riusciva più a staccare gli occhi dalla bocca, dal seno, da gli occhi di Sara. La guardava, la osservava parlare ed era turbata. Notò che parlando con lei si era messa a gambe incrociate sulla sedia e mostrava in tutta la sua bellezza la sua figa aperta. Aveva notato come sulla figa ci fossero macchie evidenti di seme maschile, ancora fresco, ed ogni tanto vedeva fare capolino dall’entrata della fica un grumo di sborra. Era confusa, ma anche eccitata.
Sara: “che c’è questo discorso ti turba ?”
Simona: “…si….un po’ si…non avevo mai affrontato certi argomenti con un’estranea…”
Sara: “è bello essere turbati…vuol dire che questo discorso ti intriga…ti confonde…. Ti eccita…è vero ? Sei un po’ eccitata ?
Simona: “…si…ma così…è strano…”
Sara capendo il momento di imbarazzo e la vulnerabilità della ragazza si alzò dalla sedia e si avvicinò a lei. Avvicinò il suo volto alla sua faccia. Avvicinò la sua bocca alla bocca di Simona. Sentì il respiro corto della ragazza. Le prese la mano, tremava.
Sara: “lasciati andare…dobbiamo seguire i nostri istinti… quando sei eccitata devi godere…devi lasciarti andare…capisci ?”
Simona: “ma io…io…”
Sara: “zitta…non parlare…stai in silenzio…lo so che sei eccitata….lo so che in fondo vorresti godere…lo so…lo vedo…lo intuisco…”
Sara appoggiò la bocca su quella di Simona e la baciò. Prima dei bacetti brevi, poi sempre più lunghi, poi insinuò la lingua fra le labbra della ragazza, che prima resistette e poi aprì leggermente la sua bocca. Sara con una mano le prese la testa e la strinse a se e mentre la baciava con l’altra mano iniziò ad accarezzare il seno, il capezzolo, poi l’altro seno, poi l’altro capezzolo, per scendere infine in mezzo alle gambe, ed insinuarsi con le dita fra le labbra della figa. La ragazza tremava, ansimava, era scossa da un piacere diverso perverso, mai provato prima. Sara staccando la bocca iniziò a guardarla intensamente negli occhi, mentre con le dita affondava nella figa, sentendola un lago.
Sara: “godi…godi…lasciati andare al piacere….le senti le mie dita…vogliono darti piacere…vogliono farti godere…è quello che vuoi…dimmelo….dimmelo !”
Simona”…mmm….ahhhh….mmm….ahhh….che ni staiii facendooo…o mammaaa miaa…”
Sara: “dimmelo che vuoi godere ? dimmelo che ti sei eccitata a guardarmi…dimmelo…!”
Simona: “…mmm…..ahhhhh…..siii….siiii….ti prego fammi goderee….non so quello che mi sta succendoooo…ma fammi godereee….. voglio godereee….voglio essere come teee…. voglio lasciarmi andaree…..aahhaha…mmmm….”
Sarà affondava sempre di più la mano nella figa di Simona, le entrava dentro, le tintillava il clitoride, affondava le dita e le ritraeva in un balletto eccitante. Simona si bagnava sempre di più, stava arrivando all’orgasmo, stava per esplodere in un godimento superbo, stava per raggiungere vette di piacere inesplorate. Sarà all’improvviso ritrasse la dita e si abbassò affondando la faccia, la bocca, la lingua fra le labbra della figa di Simona. La ragazza a quel gesto, fu scossa, ebbe degli scatti improvvisi. Sentì la lingua della donna insinuarsi fra le labbra della figa, dove nessuna donna aveva mai osato prima. Chiuse gli occhi, si lasciò andare completamente e godette. Godette prendendo la testa di Sara e schiacciandola ancora di più. Strinse le gambe in una morsa di piacere assoluto. La tenne a se sperando che quella bocca non si staccasse mai dalla sua figa. E venne, esplodendo in un orgasmo, non riuscendo più a trattenere le sue grida di piacere e di lussuria.
Simona: “ohhh….godooooo…godooooo….godoooo….ahahahaha…siiiii…..mamma miaaa… mi stai facendo impazzireee…..godoooo…..godoooo…ahhhhhhhaaaaaa…. siiiii….cazzo….godoooo….ohhh mamma miaaaaa….siiii…”
Sara nel darle l’ultima stoccata di piacere alzò gli occhi per guardarla negli occhi godere e girando lo sguardo vide un ragazzo che a pochi metri da lui si stava masturbando, scappellando la cappella. Il suo cazzo ero molto grosso, molto. Quel ragazzo era Carlo, il compagno di Simona che non era riuscito a trattenersi vedendo la sua ragazza godere con quella donna.
La sera Marcello e Sara insieme ad Simona e Carlo si ritrovarono al ristorante del villaggio. Cenarono insieme scambiandosi battute e racconti più o meno piccanti. Ormai dopo l’esperienza di quella giornata si erano legati molto tra loro e sembravano conoscersi da sempre. Intorno a loro agli altri tavoli c’era una famiglia di francesi, una coppia di giovani sposini, che avranno avuto si e no vent’anni, ed una comitiva di tre famiglie composte variegatamente da padri, madri, figli e figlie, tutte maggiorenni. Tutti erano nudi, perché la serata lo permetteva, essendo pieno agosto. Verso la fine della cena mentre sorseggiavano un bicchiere di limoncello arrivò al loro tavolo Guido, il proprietario del villaggio, l’uomo che probabilmente aveva fecondato Sara. Salutò tutti e si mise a sedere vicino alla moglie di Marcello. Senza nessun pudore la baciò in bocca, abbracciandola a se. Mentre l’uomo baciava la “sua” donna, il tavolo era diventato silenzioso. Marcello in silenzio osservò l’uomo dimostrare il suo possesso sulla moglie, mentre Simona guardò turbata la scena. Poi Guido staccandosi dalla bocca della giovane donna si rivolse agli altri.
Guido: “…allora com’è andata la cena ?”
Carlo: “bene…bene…signor Guido…benissimo, tutto il pesce era freschissimo e buonissimo…”
Guido:” sono contento e sono felice anche che abbiate fatto amicizia fra di voi…”
Sara abbracciandosi a Guido e guardandolo dall’alto in basso come una gattina che fa le fusa al proprio maschio.
Sara: “Si amore…sono una coppia fantastica…se vuoi sapere la verità sono maiali e porci quanto noi…”
Guido: “mmm…benissimo…allora stasera potrete partecipare a buon diritto alla nostra festa sulla spiaggia…è una festa un po’ particolare…”
Simona: “ah si ? non sapevamo nulla…che tipo di festa ? in costume ? a tema ?...sono curiosa …”
Guido: “è una festa dove solo alcuni ospiti del villaggio possono parteciparvi perché può succedere di tutto….e tutto è permesso…si abbatono tabù, ipocrisie, moralismi, è l’esaltazione dei sensi…”
Sara: “ohhh….amore…è meraviglioso…stupendoooo…già mi sto bagnando…”
Marcello: “e chi parteciperà ?...non credo tutti quelli che sono qui…”
Guido: “quelli che stanno al ristorante qui si tutti…poi c’è la mia famiglia, e lo staff del villaggio.”
Marcello: “ma anche quelle famiglie ?”
Guido: “si…anzi quella tavolata grande lì, sono tre famiglie parenti, figli tutti maggiorenni che sono apposta qui per la festa di stasera.”
Sara: “mmm….veramente allora sarà fantasticaaaa…”
Mentre parlavano si avvicinò Francesca, la figlia di Guido, che dopo un bacio in bocca la padre disse: “allora…è tutto pronto…possiamo andare in spiaggia…dai…”
Come un segnale tutti gli ospiti del ristorante si alzarono e si incamminarono verso la spiaggia, percorrendo il vialetto alberato. Era tarda sera ed il buio era rischiarato da piccole candele poste ai lati del camminamento. Era una processione di corpi nudi nella semioscurità di una notte d’estate. Quando furono in prossimità della spiaggia videro dei piccoli falò accesi e sentirono una musica dolce, quasi una nenia africana. C’era un tavolo con ogni sorta di bevanda alcolica sotto una tenda. Dopo alcuni minuti tutti gli ospiti alla serata furono fatti disporre in cerchio, attorno ad un enorme letto completamente bianco. Bianco il legno, bianchi i lenzuoli, bianchi i cuscini. I fuochi furono spenti, solo la luna illuminava la spiaggia. La nenia era cessata sostituita da un battito di tamburi, prima lieve e poi più forte. Un ritmo, una danza tribale, preludio del piacere. All’improvviso si fece spazio Francesca che salendo sul letto iniziò a danzare, a ballare. Sinuosamente si muoveva al ritmo dei tamburi, si abbassava, si alzava, scuoteva la testa, passava le mani sul proprio corpo, si toccava i seni, poi la figa allargando le labbra, e poi di nuovo a muoversi sempre più scatenata, quasi posseduta. Tutti guardavano incuriositi ed in silenzio. Poi ad un tratto la ragazza si fermò, la musica scemò, e guardando davanti a se disse: “padre…padre sono pronta…ti ho sempre desiderato fin da bambina, ti ho sempre voluto, vieni ed affonda le carni dentro di me, dammi il piacere che ho sempre cercato, rompi le mie catene e fammi diventare per sempre la tua donna !”.
A quelle parole apparve il padre, accompagnato da Antonella, la madre, arrivò ai piedi del letto e come una cerimonia pagana disse: “amore, figlia mia, oggi sarai mia. Qui c’è tua madre che vuole che continuiamo nella stirpe incestuosa dei nostri avi. Lei figlia del padre e tu figlia mia. Ora sarò tuo e tu mia.”
La ragazza si stese sul letto a gambe aperte e l’uomo salì su di lei. Aveva il cazzo duro e subito fu dentro di lei senza preliminari, senza carezze. Iniziarono a scopare e chiavare con una furia sovraumana. Il padre dava affondi fortissimi nella figa della figlia, senza fermarsi, senza tregua.
Francesca: “siiiii…prendimiiiii…fammi tuaaaa….siiii….ahhhh…ahhh…..godoooo…. godooooo….sfondamiiiii…sfondamiiiii….”
Il padre grugniva, serrava i denti e la scopava e mentre quest’azione proseguiva, Sara vide anche gli altri ospiti iniziare a sciogliersi, evidentemente eccitati. Padri che strusciavano il loro cazzo dietro le figlie, madri baciare i figli. Senti anche che dietro di se si era posizionato un cazzo durissimo. Girò solo per un attimo la faccia per vedere chi fosse e vide Carlo dietro di se. Si chinò leggermente e sentì farsi largo nella sua figa il suo cazzo, poi godendo tornò a guardare davanti a se. Sul letto erano arrivati anche la mamma francese con il figlio ed anche loro avevano iniziato a fottere davanti a tutti, consumando un incesto appassionato. Ormai quella spiaggia stava diventando un’immensa orgia, un’immensa distesa di corpi in accoppiamento animalesco. Godendo e sentendo dentro di se il cazzo di Carlo, Sara vide il marito accoppiarsi con la giovane sposina che sedeva al tavolo del ristornate, poco prima. Poi noto Antonella scopare con un giovane ragazzo, un membro dello staff del villaggio, e poi corpi accoppiarsi con corpi, grida, piacere, e ancora piacere ed urli. Corpi e orgasmi, orgasmi e corpi che finito accoppiarsi con alcuni cercavano altre prede da possedere. Sborra che si mischiava ad umori, e ancora sborra che sgorgava a fiumi da culi, fiche, bocche, senza fermarsi, anzi cercando la depravazione ed il piacere più estremo. Sara godette sentendosi spruzzare dentro la figa una quantità enorme di sborra, e venne urlando, accasciandosi in ginocchio, ma subito sentì una lingua scavare in mezzo alle labbra della figa. Era Simona che raccoglieva con la bocca la sborra del compagno. Poi alzandosi si avvicinò alla sua bocca e fece scorrere un rivolo di sborra dalle sue labbra fino alla bocca di Sara. La donna bevve la sborra versata nella sua figa e godette senza toccarsi, per il gesto immondo e depravato della sua nuova amica. Poi quando il piacere stava sfumando si alzò e raggiunse il letto al centro della spiaggia. Si avvicinò a Guido e Francesca, iniziò a baciare i corpi di entrambi, dal seno alla fica, dalle bocche al cazzo, dal culo e di nuovi i seni della giovane ragazza. Quando Guido si stacco dalla figlia ed estrasse il cazzo, Sara vide fuoriuscire un rivolo di sborra dalle figa e subito corse a leccarla. La bevve, bevve la sborra dell’uomo che l’aveva ingravidata. Bevve la sborra ed una volta succhiata tutta avvicinandosi alla ragazza disse: “Ormai siamo più che conoscenti, siamo amanti, saremo madri dello padre, sarà fantastico amore mio e credo, veramente credo, che non lascerò mai più questo posto.”
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