Io Trans. Mr. Henry e il pompino terapeutico

Giovanna Esse
2 months ago

Mr. Henry prese il cappotto e uscì. Katie, ora da sola, si dedicò velocemente a rassettare la cucina, poi corse in camera. Sotto alla camicetta indossò una gonna tradizionale, leggermente svasata e le calze velate che le accarezzavano le gambe lisce e tornite. Prese dal mobile delle “pumps” col tacco 10; poi corse allo specchio per rifinire il trucco, si passò un rossetto sulle labbra, maliziosamente rosso, poi controllò gli occhi, per essere sicura che non mostrassero lo stress della strepitosa serata, passata col suo compagno.

Per finire indosso due braccialetti, che amava molto, e gli orecchini sottili.

Mentre si recava al lavoro, riandò con la mente ai bei momenti della sera e le guance si accesero di un timido rossore. Ricordò di come Henry si fosse messe comodo e avesse allentato il nodo della sua cravatta. Nel loro speciale dress-code, aveva un significato preciso; non c’era violenza nel loro essere master e slave, ma il segnale di comando veniva data in maniera soft, elegante ma eccitantissima.

- Mr. Henry desiderate che io vi aiuti a rilassarvi un po’?

La risposta di lui fu un “sì” grato e soddisfatto, e lei continuò: - Desiderate una mia “fellatio”?

- Oh, sì mia cara non chiederei di meglio…

Katie si avvicinò al suo gentlemen, si inginocchiò cortese, mentre Henry faceva finta di niente, tenendo un libro aperto tra le dita. Katie sapeva che il suo uomo aveva bel altri interessi in quel momento, con delicata maestria, gli sbottonò la patta lentamente, lasciò sgusciare la “lumachina” dai boxer di cotone, e iniziò a baciare e leccare il membro con delicatezza.

Quando da parte di Henry arrivarono i primi segnali di risposta, Katie, con su lieve risucchio, se lo trasse in bocca, gustandone il calore e la morbidezza saporita.

Sotto le narici aveva il pelo umido che le portava tracce del suo profumo, mentre il pene in bocca le offriva la estasiante emozione di qualcosa che, letteralmente, ti cresce in bocca.

Henry stava perdendo la compostezza; stese le gambe ai lati della sua donna inginocchiata, orante, e la prese per i capelli, tirandola leggermente a favore del cazzo.

Grazie al gioco delle sue labbra e all’esperto pompare, l’affare di Henry sie ra fatto lungo e duro, svettando verso l’alto, tant’è che Katie doveva faticare per inghiottirlo tutto, assoggettando il collo ai moti del suo amato.

L’uomo non diceva nulla ma gemeva delicatamente; si stava godendo ogni istante di quella dolce pratica. Sentiva il corpicino delizioso della sua donna, la sua testa impegnata ad andare su e giù per pompare con decisione al solo scopo di dargli piacere e relax, dopo una giornata di impegni e di lavoro.

Sentiva tintinnare le sue perle, che scandivano il sapiente pompare della sua lei, soggetta e felice, tutta dedita al suo benessere e alla soddisfazione dei suoi desideri sessuali.

Per vari minuti, nel rilassante salotto, sotto le luci soffuse, la coppia perfetta si esibì in quella fellatio piena di piaceri.

Senza ostacolare mai il suo desiderio, Katie assecondava il lasciarsi andare di Henry, che adesso aveva lasciato cadere il libro, rilassato sulla poltrona preferita, distese tutte le gambe, mentre il suo cazzo diventava duro come pietra, sotto lo sfregare delle labbra della signora. Katie sapeva che Henry sarebbe venuto a breve; adesso non si preoccupava più degli sbaffi di rossetto, che tracciavano striature sul pene, né di trattenersi dal succhiare con amore e violenza, preda, a sua volta, di una potente voluttà. L’attesa del seme la rendeva furiosa, voleva dargli il massimo piacere e raggiunse la felicità quando lo sentì esplodere.

Henry quasi strillo di piacere mentre le stringeva la testa in un impeto animalesco, quasi cattivo, ma Katie non aveva certo intenzione di sfuggire a quella “innaffiatura”. Il seme caldissimo le invase la bocca; Henry la tirò a sé affinché non si allontanasse dal suo bastone… e Katie bevve il succo, fino all’ultima goccia, tossendo delicatamente, soffocando nello sperma, ma senza emettere un solo lamento. Era felice e goduriosa di aver soddisfatto il gentleman.

Quando, molti minuti dopo, Henry perse il suo impeto, Katie, con la lingua, ripulì accuratamente tutto il glande, mentre il pene diventava un po’ più floscio. Raccolse con lo stesso metodo qualche gocciolina che aveva imperlato lo scroto.

Poi, senza una parola, richiuse il pantalone, e risistemò il colletto del suo amato.

Katie raggiunse la sua Boutique con il solito anticipo.

Amava camminare, fasciata dalla gonna, col passo svelto e cadenzato dal rumore dei tacchi. In poco più di dieci minuti giunse a destinazione. Era da sola, aprì per controllare che tutto fosse in ordine, poi accese la postazione nel piccolo office, per controllare gli ordini onLine.

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