Cornuto e non contento!
Questo è il mio primo racconto, è un racconto di pura fantasia, vi prego di non essere troppo cattivi con le critiche :)
Ed eccomi qua a raccontarvi il la mia storia con Alice.
Sono Leonardo, 34 anni, 1.83 fisico asciutto e prestante, sotto ho una buona dotazione circa 23 cm anche di buona consistenza, diciamo che le femmine che mi sono scopato hanno sempre apprezzato e goduto, sono sposato da sette anni con Alice, lei due anni più di me, 1.65 leggermente abbondante ma non grassa, diciamo che rientra nella categoria curvy, capelli neri lunghi, occhi blu, che mi hanno da subito stregato, una quarta di seno, ed un culo da affogarci la faccia e non solo. Amo da impazzire Alice e lei ama me allo stesso modo.
Lavoro come magazziniere da molti anni in una società di logistica, ho conosciuto Alice proprio nella società dove lavoro.
L’ho conosciuta una sera che ero rimasto in ditta per finire di registrare delle merci arrivate con un ultimo trasporto un po’ in ritardo, una volta finito il mio lavoro, sono andato nella zona uffici, dove erano anche gli spogliatoi, a cambiarmi per andare a casa, lì ho visto Alice che girava con il suo carrello dei prodotti per le pulizie con indosso le cuffiette della musica, tra i vari uffici senza avermi notato, lei era impiegata presso un’impresa di pulizie che aveva un contratto con noi.
Uscito dallo spogliatoio, mi accorsi che il pavimento del corridoio era già bagnato, Alice aveva già passato lo straccio per lavare il pavimento, non sapendo che io ero ancora negli spogliatoi, non sentendomi arrivare e vedendomi all’improvviso, si è spaventata, è indietreggiata inciampando nel secchio con l’acqua, ed è finita sul pavimento subendo anche una storta alla caviglia.
Sono subito corso da lei chiedendole se si fosse fatta male, lei scusandosi per l’inconveniente mi disse che non era successo niente di grave, l’ho quindi aiutata ad alzarsi e fu in quel momento che si accorse di non riuscire a mettere giù il piede dal dolore. Le ho detto di portare il suo braccio intorno al mio collo, e l’ho abbracciata per i fianchi aiutandola a raggiungere una sedia in un ufficio lì vicino.
Cingendola in vita per accompagnarla avevo notato un po’ di abbondanza sui fianchi, ed un culetto bello pieno ma non grasso, il che devo dire non era niente male, anzi la rendeva estremamente sexy e mentre saltellava per non mettere giù il piede infortunato, un bel paio di tette saltellavano allo stesso ritmo sotto il suo grembiule da lavoro, in quei pochi metri che dovevamo percorrere per raggiungere la sedia mi sono ritrovato con il cazzo duro, e con una migliore luce all’interno dell’ufficio, ho potuto vedere bene in viso Alice, aveva gli occhi blu come l’oceano, un viso dolcissimo e seppur i suoi lunghi e neri capelli fossero raccolti in una semplice coda di cavallo e non erano ben acconciati, era stupenda, e lì è scattata la scintilla.
Alice proviene da una famiglia molto cattolica, per intenderci, messa ogni domenica, confessione e comunione obbligatorie, e da brava figlia che è anche Alice tiene molto a frequentare la sua chiesa. Dal canto mio devo dire di non sentirmi parte di alcuna religione, ma rispetto pienamente il suo credo, non opponendomi mai a nessuna delle attività alla quale lei partecipa sempre volentieri.
Amo moltissimo Alice, e lei ama me altrettanto intensamente, il sesso tra noi è molto piacevole, uso di proposito il termine “piacevole” e non “intenso o travolgente o trasgressivo”, si esatto, io avrei delle fantasie le quali vorrei che mia moglie condividesse, che ne fosse complice, ma niente di più che scopate alla missionaria, e qualche volta quando particolarmente eccitata riesco ad ottenere un misero 69, ovviamente assolutamente no pompini con ingoio o gran leccate di fica fino all’orgasmo, o sesso anale, cosa che adorerei fare, ma che ogni volta che ci provo Alice ribatte seccata: “non faccio cose che fanno le puttane”.
Dopo sposati siamo andati a vivere in un appartamento lasciatoci da mia nonna in un condominio, non tanto distante dalla casa dei suoi genitori, il mio stipendio da magazziniere responsabile, seppur di buon livello, ed il suo sempre come professionista delle pulizie, non ci permetteva di avere una vita troppo agiata, ma allo stesso tempo non ci mancava niente di quanto necessario anche perché non avevamo un mutuo da pagare.
Sono quindi passati sette anni di convivenza con i normali alti e bassi di una coppia di sposi, parlandoci e conoscendoci sempre meglio, ma in definitiva il saldo del nostro amore resta sempre in attivo.
Non ho mai tradito Alice, e, considerando il suo rigido essere donna e moglie morigerata tutta casa lavoro e chiesa, escludo che anche lei mi abbia mai tradito.
Una delle mie fantasie, però, è sempre stata quella di poter scopare con un’altra coppia in totale complicità con mia moglie, scambiandoci di partner o godere delle gioie del sesso in un gioco a quattro, godrei un mondo vedere Alice alle prese con un altro maschio. Ma questa per Alice è una situazione che non può neanche essere una fantasia usata in privato mentre noi facciamo sesso.
Questo ci aveva portato al fatto che, dopo sette anni di convivenza, il sesso tra di noi era diventato ormai un appuntamento schedulato al sabato sera, oltre ad essere anche abbastanza scontato e monotono, io la limonavo pasticciandole i grandi seni e la fica e poi la scopavo, aspettavo il suo orgasmo e quindi godevo io, sempre in fica senza preoccuparci di una gravidanza indesiderata in quanto lei prendeva la pillola, non voleva avere ancora figli secondo lei era ancora troppo giovane, diceva.
Una sera decisi di affrontare seriamente l’argomento e le dissi: “Alice, io ti amo e cerca di non fraintendere quanto sto per dirti, ma vorrei che ci fosse un po’ più di piccante nei nostri rapporti”, “non capisco cosa intendi per piccante? Fare sesso non è una situazione già piccante?” mi rispose, “non so, ad esempio tu non hai delle fantasie erotiche che vorresti condividere con me? Non ti annoia fare sesso con me sempre e solo alla stessa maniera? Sono solo io che ho questo tipo di pulsioni?”, “Leo, ma io ti amo, per me tu sei tutta la mia vita, quello che facciamo a letto mi appaga e mi soddisfa, non saprei cosa altro fare, inoltre non mi va il fatto che tu possa pensare che io sia una troia.”, “ma amore, fare felice tuo marito non ti colloca per forza di cose nella categoria delle troie, ad esempio potremmo ravvivare un po’ se tu indossassi dei completini sexy, oppure potremmo provare altre posizioni, sai se tu mi venissi sopra potresti magari godere di più ed anche io perché no, inoltre io adoro i pompini e tu non me ne hai mai fatto uno in modo completo, cioè con l’ingoio, per contro io avrei il desidero di leccarti la fica fino a farti godere e bere tutto il tuo succo”, “ma amore, lo sai che mi fa schifo avere in bocca la sborra, non riuscirei mai, quando scopiamo e mi vieni dentro, devo correre subito in bagno a lavarmi e ti dico che anche toccarmi la fica gocciolante mi dà un po’ fastidio, e poi se mi lecchi la sotto fino all’orgasmo non riesco a baciarti fino a che non vai a lavarti”, “va bene ho capito, ma almeno non potremmo usare un po’ di fantasie, ad esempio fare finta che tu durante la giornata hai avuto delle esperienze con altri uomini ed intanto che io ti scopo tu mi racconti, oppure potremmo fantasticare che ci scambiamo di coppia con qualche nostro amico e amica ad esempio…” non avevo neanche finito la frase che subito lei: “sei un porco, un depravato, come pensi che possa fare l’amore con te dicendoti che ti ho tradito, ANCHE SE PER FINTA? Quindi, se queste sono le tue fantasie, vuol dire che anche a te piacerebbe scoparti un’altra donna, magari la nostra vicina eh? Cosa credi che non mi sono accorta di come ti guarda quando ci incontriamo? E come saluta te in modo malizioso ed a me con un semplice ciao Alice?” e terminando con un avvertimento disse: “stai attento che se scopro che mi fai le corna con lei o con qualche altra donna, io e te abbiamo chiuso per sempre e te la faccio pagare cara. Non potrei mai e poi mai accettare un tuo tradimento.”
Lisa era la sua migliore amica, si erano conosciute in parrocchia, e tutti i mercoledì sera e le domeniche pomeriggio andavano insieme ad aiutare nelle attività della parrocchia od altre attività che il parroco si inventava, inoltre occasionalmente don Luigi convocava i suoi parrocchiani per delle attività di beneficenza, io ovviamente rimanevo in casa da solo e mi ammazzavo di seghe guardando dei porno, inutile dire che i miei video preferiti erano dove i partners si scambiavano oppure dove un lui o una lei partecipavano a giochi erotici all’interno di un’altra coppia.
Un mercoledì come di solito dopo la doccia, ha indossato i suoi soliti indumenti intimi che io chiamo “anti-stupro” da tanto che te lo fanno ammosciare, quindi presa la sua inseparabile borsa gigante, piena di non so cosa, ha preso l’uscio di casa ed è uscita, come di consueto avrebbe cenato fuori con Lisa in parrocchia o lì vicino.
Quella sera, rimasi in casa a rimuginare su tutti i nostri discorsi, mentre ero assorto nei miei pensieri sento il campanello della porta, è Loredana, la mia vicina: “ciao Lori, qual buon vento, cosa posso fare per te?”, “ciao Leo, scusa ma non ho la corrente in casa, non è che tu riesci a capirci qualche cosa?”, “certamente, fammi dare un’occhiata”, e così sono entrato nel suo appartamento ed ho subito controllato il quadro generale, constatando che l’interruttore generale era abbassato. Gli ho ripristinato il collegamento e me ne stavo ritornando nel mio appartamento, quando lei nel ringraziarmi per avergli ripristinato l’energia elettrica, mi ha chiesto se per caso ero a casa da solo e gli dissi: “si, Alice come ogni mercoledì, esce con la sua amica e vanno in parrocchia a fare le loro cose di chiesa sai com’è”, “allora resta un attimo, vorrei ringraziarti offrendoti almeno un caffè e farti compagnia, dai siediti sul divano che intanto te lo preparo”.
Loredana è una bellissima donna alta 1.70, un corpo da favola, una terza di seno che lei lasciava sempre libero quando era a casa sotto una maglietta abbastanza fine e che mal celava i suoi deliziosi capezzoli, capelli neri, corti e lisci a caschetto, occhi verdi e delle curve ben disegnate, e soprattutto un culo da paura, insomma lo confesso: non conto più le seghe che mi sono fatto pensando a lei in molteplici situazioni.
Poco dopo arriva con le tazzine del caffè e si siede vicino a me chiedendomi quanto zucchero volessi, E mi chiede: “scusa Leo, ma qualche giorno fa vi ho sentito discutere, non volevo, ma come sai qui i muri sembrano di cartone, comunque spero che tra voi vada tutto bene”, “tranquilla Lori, solo un po’ di maretta tra coniugi, è normale. A volte ti invidio, tu non hai di questi problemi, sei da sola e fai quello che vuoi e quando lo decidi”, “beh s’ è vero, ma essere single ha anche i suoi lati negativi non credere”, “si certo, come no, per ogni uno dei tuoi lati negativi io ne posso calare almeno tre”, “be ma uno dei miei però ne vale almeno 10, ad esempio quando avrei voglia di scopare ed al mio fianco non ho un uomo disponibile ad accontentarmi, devo uscire a cercarmene uno, e non è detto che lo trovo, sapessi che razza di stronzi che ci sono in giro… credimi invidio Alice. Lei non dovrebbe lamentarsi di quello che ha e se lo dovrebbe tenere ben stretto un uomo come te”, “cazzo Lori, non posso negare che sia un lato negativo da 10 punti … comunque, visto che siamo in vena di confidenze, il problema con Alice è che… ecco… lei insomma non è quello che si possa definire -una dea del sesso- se capisci cosa intendo”, “ma dai, è una ragazza stupenda e sensuale, e mi immagino che a letto deve essere una gran assatanata”, “e scusa da cosa hai dedotto il fatto che Alice sia una assatanata?” a questo punto Loredana ha fatto una faccia tra il sorpreso ed il preoccupato quindi chiudendo il discorso dice: “mah, non so, mi sembra una donna abbastanza sensuale e non proprio pudica come la descrivi, ma ovviamente posso anche sbagliarmi”, “ed infatti ti sbagli, mi raccomando, niente di tutto quello che ti dirò, compreso il fatto che questa sera sono qui da te, deve arrivare a conoscenza di Alice”, “ma certo Leo, non voglio crearvi alcun problema”, “come dicevo, sbagli a pensare che Alice sia una gran maialona, anzi è esattamente il contrario, non andiamo mai oltre il fatto di fare una scopata alla missionaria con preliminari di pura circostanza, non una trasgressione, assolutamente niente cenni a varie fantasie, sia mie che sue, insomma un panorama desertico”, “cazzo Leo, questo mi sorprende parecchio, avrei giurato che tra voi ci fosse un’intesa sessuale di primo grado, ed invece tutto si riduce a questo?”
Loredana era alquanto stupita, e a fronte di quello che aveva visto e sentito una sera di qualche tempo fa, non le sembrava vero quello che Leonardo le stava raccontando, quindi incominciò a fare delle domande più mirate: “Leo, quale credi sia il motivo per cui Alice non si lasci andare come tu desideri?”, “non lo so, forse la sua educazione bigotta, il fatto di essere cresciuta in una famiglia cattolica, il fatto di frequentare amiche come lei, sempre in situazioni che ruotano attorno alla sua parrocchia, onestamente credo sia questo quello che le impedisce di lasciarsi andare”, “tu non l’hai mai tradita anche solo per soddisfare le tue pulsioni?”, “no assolutamente, non ci riuscirei, anche se devo dire che onestamente ho avuto un certo numero di occasioni per farlo, ma non sono mai andato fino in fondo, amo troppo Alice, non potrei neanche pensare di farle del male.”, “e lei? Sei sicura della sua fedeltà? Voglio dire, non si può negare che esistono situazioni dove uno dei coniugi abbia il coraggio di esternare le proprie fantasie erotiche nell’ambio del matrimonio e quindi sfogarlo al di fuori del matrimonio.”, “direi di essere abbastanza sicuro della fedeltà di mia moglie, anche solo per il fatto che quando esce di casa devi vedere il tipo di biancheria intima che indossa, credo che qualsiasi vecchietta indossi dell’intimo di gran lunga più sexy di quello che indossa Alice normalmente.”, “certo, certo, capisco… comunque per me tu sei proprio un bravo uomo e marito e mi dispiace sentire queste cose, se vuoi sfogarti con me ogni tanto sappi che io ci sono, devo confessarti che se tu fossi sulla piazza non ci metterei un secondo a farti la corte.”
Detto questo, ritorno nel mio appartamento salutando Loredana, ribadendo il fatto di non fare mai parola con Alice di questa serata.
Quella notte Alice era rientrata dopo la 1 dalle 5 del pomeriggio prima, io ero ancora sveglio a guardare la tv che l’aspettavo, appena rientrata le chiesi come mai così tardi, di solito non tornava mai oltre le 22. Lei mi rispose con un filo di agitazione, che il parroco aveva chiesto loro di fare le pulizie della mensa per i poveri in modo più profondo e quindi si erano trattenuti fino a tardi, poi hanno passato un’oretta a chiacchierare tra di loro e bersi una birra ed il tempo era volato via.
Dopo la breve spiegazione Alice è corsa subito in bagno a farsi una doccia e subito dopo si è infilata nel letto, dove io ero mi ero già coricato, appena lei si è sdraiata, io che avevo già il cazzo duro, ho incominciato a far scendere le mani sul suo ventre, ed appena sono arrivato al primo pelo del pube mi ha spostato la mano e mi ha detto “scopami subito Leo, ho una voglia matta non posso più aspettare” allora mi sono messo in mezzo alle sue bellissime cosce e le ho posizionato la punta del mio uccello sulle sue labbra, constatando che era effettivamente già abbondantemente bagnata e con un singolo colpo le sono entrato in figa fino alla sbattere con la punta sul fondo, ho cominciato a pomparla in modo lento ma costante, fui sorpreso da quanto era eccitata Alice visto che non aveva neanche accusato il fatto di essere penetrata in modo deciso, ed anche per il fatto che non era la sera “schedulata” per il sesso, non ho detto niente per non farla innervosire e perdere così il momento di eccitazione, inoltre quella sera l’ho sentita particolarmente troia, dopo pochi minuti l’ho sentita fremere per il piacere che stava provando e le ho sborrato dentro la sua figa subito dopo. Credo sia stata una delle rarissime volte che abbiamo raggiunto l’orgasmo insieme, subito dopo ci siamo addormentati abbracciati l’un l’altro.
Nei giorni che seguirono tutto riprese nella normalità, il suo ed il mio lavoro, i suoi impegni in parrocchia il mercoledì e la domenica pomeriggio. Arriva un giorno che io finisco con largo anticipo di sistemare le varie pratiche dei trasporti per il giorno dopo, decido quindi di chiedere un paio d’ore di permesso ed andare a prendere Alice presso gli uffici dell’impresa dove lavora facendole una sorpresa, per poi tornare a casa insieme.
Da mio posto di lavoro al suo basta prendere un solo autobus ed in mezz’ora lo raggiungo. Dato che ero in anticipo di circa 45 minuti, decido di andare nel bar sotto gli uffici dell’impresa dove lavora mia moglie ed aspettare prendendomi un aperitivo, ero seduto ad un tavolino e vicino al mio c’erano due ragazzi che parlavano tra loro e se la ridevano.
Avranno avuto circa 25 anni, bei fisici, sicuramente degli sportivi dato che indossavano delle tute con uno stemma di una qualche società sportiva. Anche non volendo non potevo non sentire i loro discorsi, che ovviamente erano imperniati attorno alle donne. Uno di loro dice all’altro: “dovevi vedere come ci ha preso tutti e tre i cazzi quella troia, ne aveva uno in culo uno in figa e l’altro se lo succhiava come una gran succhiacazzi, ci ha fatto sborrare più di una volta e malgrado ciò non ce li lasciava tornare mosci, ne voleva sempre di più incitandoci a scoparla, le urla dei suoi orgasmi riempivano tutto lo spogliatoio maschile urlava – dai sfondatemi tutta, voglio i vostri cazzi dentro di me non provate neanche a fermarvi… siii cosiii dai porci maiali -, meno male che erano andati tutti via altrimenti avrebbero chiamato la polizia dagli urli che faceva quella troiona” e l’altro “ma dai cazzo fammi partecipare anche a me la prossima volta”, “certo, a quella troia i cazzi non bastano mai, solo che devi aspettare fino a venerdì, quello è il giorno in cui la sua società la manda per le pulizie dei locali, che tra l’altro ho scoperto essere quella negli uffici qui sopra al bar”.
In quel momento, un campanello di allarme ha cominciato a suonare, mi chiedevo chi poteva essere “la troiona” a cui si riferivano? Conoscevo tutte le colleghe di mia moglie, e passandole ad una ad una, non riuscivo a figurarmi chi poteva essere, Lucia… no troppo vecchia, Maria no neanche lei anche perché con il fisico che si ritrovava dubito che potesse gestire 3 cazzi in un colpo solo, infatti da quanto era grassa aveva un culo che per arrivare al buco dovevi scavare prima un tunnel tra le sue chiappe... no lei proprio no, Alessandra… si poteva anche essere ma non credo che con i suoi problemi alla schiena avrebbe avuto il sentimento di darsi a 3 giovani cazzi, restava come donna, solo mia moglie, possibile? Ma se la matematica non è un’opinione 4 meno 3 fa… “Alice”. Mia moglie una “troiona”???
Ho riposizionato l’orecchio verso i discorsi dei 2 ragazzi quando il primo stava dando i dettagli all’amico: “allora facciamo così, venerdì tu dici al coach che vuoi rimanere in palestra per continuare ad allenarti ancora un po’ con noi, quindi appena se ne va andiamo tutti negli spogliatoi dove sicuramente ci sarà Alice la troiona che ci aspetta…” non ho sentito altro, se mi avessero tagliato un braccio non avrei sentito niente e non sarebbe scesa una sola goccia di sangue.
Alice, la mia Alice, mia moglie come era possibile che si trattasse di lei? Forse un’omonima, ma no le coincidenze erano troppe, il nome, la donna che fa le pulizie, l’impresa sopra al bar… era sicuramente di lei che parlavano i due ragazzi.
Ripresomi un attimo dallo shock, comincio a pensare lucidamente e mi avvicino ai ragazzi e con una scusa gli chiedo: “ciao ragazzi, scusate ma fate parte di una società sportiva?”, “si certo, facciamo parte di una squadra di atletica”, “bellissimo, scusate se vi ho disturbato ma mi sono venuti in mente dei bei ricordi di quando anche io facevo sport a livello agonistico” e tra una chiacchera e l’altra cerco di scoprire con dove si trova la palestra in cui si allenano.
Il venerdì, sapendo che mia moglie si reca a fare le pulizie nel pomeriggio, prendo a mia volta il pomeriggio libero, inforco il mio scooter, visto che l’auto la lasciavo a lei dovendosi spostare più frequentemente, e raggiungo la palestra dove si allenavano i ragazzi.
Erano le 17 e fino a quell’ora la palestra era sempre frequentata da un sacco di gente, ma dopo quell’ora cominciava a svuotarsi, quindi decido di entrare facendo finta di cercare un amico, mi guardo in giro ed individuo gli spogliatoi maschili, nella palestra c’erano sia gli atleti che altri clienti che piano piano abbandonavano la palestra per raggiungere gli spogliatoi, io mi chiudo in un bagno che scelgo considerato che da lì avrei potuto vedere per intero il locale dello spogliatoio ed attendo che tutti se ne vanno.
A quel punto regnava un gran silenzio, e sento in lontananza avvicinarsi qualcuno con un carrello, ci siamo mi dissi, sistemo il cellulare in modalità video ed attendo inquadrando lo spogliatoio con una panca al centro e gli armadietti su due lati, ed ecco che arriva mia moglie, la guardo bene e vedo che ha i capelli sciolti ed un trucco abbastanza pesante, con un rossetto rosso vermiglio che non gli avevo mai visto prima, il suo solito grembiule da lavoro ma ai piedi un paio di scarpe nere lucide con un tacco 12 e delle calze nere che sparivano sotto il grembiule, dopo pochi istanti sento le voci dei ragazzi, erano in 4, sono entrati nello spogliatoio ed hanno chiuso la porta a chiave, mia moglie appena dentro gli dice: “ciao bei maschioni, vedo che avete portato un nuovo amico, bene vediamo cosa possiamo fare anche per lui” e con mosse da spogliarellista esperta comincia a sbottonarsi il grembiule da lavoro che una volta aperto a lascia cadere mostrandosi in tutta la sua bellezza e rimanendo con un perizoma nero con i bordi di pizzo trasparente, reggiseno a balconcino in coordinato, calze autoreggenti e le scarpe col tacco.
Da dove saltava fuori tutta quella roba? La mattina usciva con il suo solito intimo “anti-stupro”, dove teneva quel completino così sexy?
I ragazzi in tempo zero sono completamente nudi, hanno già i cazzi in erezione ed ululano come dei lupi selvaggi che hanno accerchiato la loro preda. Alice preso uno degli asciugamani, lo adagia per terra, ed aiutata da due dei ragazzi, si inginocchia sull’asciugamano, fa segno con il dito indice prima ad uno poi in sequenza a tutti gli altri e li invita ad avvicinare i loro cazzi alla sua bocca, due mani segano due cazzi, la bocca ne ingoia un altro, poi come un carosello li fa girare per soddisfarli tutti e quattro, e a giudicare dalle loro facce, sembra che lei sia veramente brava con la bocca, i cazzi di tutti e quatto sono di una notevole dimensione, sia di lunghezza che di circonferenza, ma Alice non sembra avere difficoltà a farseli scendere in gola fino a sbattere il naso sul loro pube, passati circa 15 minuti ad intostare per bene tutti i loro membri, si mette a pecora appoggiata con le mani sulla panca, dopo essersi sfilata il perizoma e sganciato il reggiseno rimane solo con calze e scarpe, e chiede: “allora chi vuole essere il primo a darmi una bella ripassata a fica e culo?” quindi il primo dei 4 si mette dietro e comincia a scoparla spingendoglielo nella fica, che io da dove mi trovo la riesco a vedere ben fradicia di nettare di femmina in calore.
Non potevo credere a quello che vedevo, dopo tutti quei discorsi sul non voler sembrare una troia, a non volermi dare il culo perché quello lo fanno solo le puttane, ebbene in quel momento le puttane si sarebbero offese se paragonate a mia moglie.
Così uno per volta la scopano sia nella fica che nel culo, mentre con mani e bocca tiene in tiro gli altri, i suoi gemiti risuonano per tutto lo spogliatoio, dopo poco arriva il primo orgasmo di lei che comincia a tremare dai polpacci fin su le sue belle e rotonde chiappe e lancia un primo urlo di godimento, e penso che con me al massimo fa dei timidi mugolii.
Improvvisamente esorta il maschio che la sta scopando ad uscire e lo fa sdraiare sulla panca, gli si impala con la fica facendoselo entrare fino in fondo, poi comincia a scoparlo ed a farsi pasticciare le tettone, mentre gli altri tre gli sono intorno e si segano in modo da essere sempre pronti ad ogni suo ordine, che non tarda ad arrivare quando chiede ad uno di loro, dopo essersi sdraiata sul petto di quello che la sta scopando, di romperle il culo (parole sue) in una doppia, nel frattempo gli altri due si posizionano a destra e a sinistra della panca e mia moglie comincia a succhiarli e segarli, non passano che pochi minuti e altri 2 orgasmi di mia moglie, che quello che la sta inculando si irrigidisce e gli scarica una fiume di sborra nel culo emettendo un grugnito bestiale, appena si sfila lei ordina a quello di sinistra di prendere il suo posto mentre quello che ha appena sborrato le porta il suo cazzo ancora gocciolante alla sua bocca per farselo pulire per bene, nel frattempo anche quello di sotto comincia a sborrarle dentro la fica gridandole “prendila tutta brutta troia puttana, fai vedere a tuo marito come ti abbiamo sfondato” “siii daiii sbattimi più forte brutto stronzo, e tu rompimi il culo che tanto a mio marito non glielo do ed io lo voglio sentire sempre pieno.. cazzo come lo sento credo mi arriverà in gola, ma che cazzo di misura hai brutto maiale? Ma non ti fermare, dai sfondami per bene siiii ahhh” ed a quelle parole il tizio che la incula le riversa una seconda dose di sborra, lei appena sente che sta per essere farcita un’altra volta esplode in un ennesimo orgasmo “cazzo che belloooohhh come mi fate godere, come godooo” a questo punto tre dei quattro sono in modalità ripresa lei si gira si inginocchia di nuovo e ripulisce i due cazzi che hanno appena sborrato con sapienti slinguate fino a tirare lucidi i loro cazzi.
Ma ecco che si gira e guarda con malizia l’ultimo dei ragazzi che ancora non gli aveva dato la sua dose di sperma, gli fa cenno con l’indice di avvicinarsi e di sdraiarsi sulla panca, dicendogli: “ora a te che hai avuto la pazienza di aspettare il tuo turno, ti voglio scopare io fino a farti impazzire” e così dicendo si impala sul suo cazzo e comincia a salire e scendere, a ruotare il bacino, ad andare avanti e indietro fino a che si immobilizza su di lui e tutto sembra fermarsi fino a che il ragazzo comincia a sospirare sempre più forte dicendo: “cazzo ragazzi questa troia mi sta facendo un pompino con la figa, dai continua cazzooo che belloooo” appena sembra che stia per raggiungere l’orgasmo, Alice si sfila il cazzo dalla sua fica e se lo posiziona sul buco del culo, e con un colpo secco se lo spinge completamente dentro rimanendo immobile ed ancora una volta il ragazzo sotto di lei: “dio mio che grandissima troia che sei Alice, mi stai facendo impazzire, anche con il culo riesci a farmi un pompino, cazzo che goduria, non fermarti ti prego” invece mia moglie si ferma, e lo fa arrivare al limite, poi come una troia navigata riprende a stimolarlo sempre con le contrazioni del suo culo, il ragazzo non ce la fa più e la prega di farlo sborrare, sul viso di mia moglie appare un sorriso malizioso e guarda gli altri ragazzi che nel frattempo vedendo quello che sta facendo a quel loro fortunato amico, gli tornano i cazzi belli duri e pronti per un secondo round, allora Alice comincia a contrarre le chiappe in un frenetico stringi e lascia che in meno di niente fa arrivare il ragazzo al limite, se lo sfila di nuovo dal suo culo e lo prende in bocca, il ragazzo esplode in una sborrata che sembra non terminare mai, mia moglie non si lascia scappare neanche una goccia ed ingoia tutto, io penso alle volte che le ho chiesto un pompino come quello e lei si è anche arrabbiata offendendosi, mentre ora lo sta leccando con delicatezza come fosse un dolce prelibato fino a renderlo perfettamente pulito da ogni traccia di sperma, penso anche quando mi ha detto che le faceva schifo anche a toccarla la sborra… ma che puttana troia ho sposato?
In seguito tutti e quattro i ragazzi, sia in doppia che uno alla volta, hanno sborrato dentro e fuori mia moglie altre 2 volte. Al termine di tutto, quando ho spento la registrazione ho potuto constatare che dall’inizio della gang-bang, perché di questo si era trattato, erano passate 2 ore.
Ho il cuore a pezzi, come è possibile che Alice sia così enormemente troia tradendomi in questo modo più altre mille domande si accumulano nel mio cervello, e poi, da quanto va avanti questa storia? Dove trova il coraggio di tornare da me? Mi ama davvero?
La rabbia ha cominciato ad invadere ogni fibra del mio corpo, avrei voluto uscire dal quel bagno ed affrontarla, ben sapendo che sarebbe sicuramente andata a finire male, rimasi quindi nel bagno di quello spogliatoio e mi calmai.
Una vendetta, si, quella era sicuramente la strada che volevo percorrere, gliela avrei fatta pagare in qualche modo, non sapevo ancora come ma sapevo che non avrei mai perdonato Alice.
Quella sera rientrai a casa molto tardi, era quasi mezzanotte, avevo girovagato per la città ripensando a quanto avevo scoperto e a come potevo vendicarmi, avevo volutamente spento il telefono per non essere rintracciato da nessuno, tantomeno da mia moglie, sapevo che non vendendomi arrivare al solito orario mi avrebbe chiamato appena fossero passati 10 minuti oltre il solito orario, ed avrebbe cominciato a farmi mille domande sempre volte a scoprire se la stessi tradendo con qualcun’altra, che troia, ora capivo perché era così gelosa di chiunque, non potevo immaginare che il detto “chi male fa male pensa” fosse così centrato nella sua semplicità.
Appena entrato in casa la trovai sul divano abbracciata ad un cuscino con le lacrime agli occhi, “Leo dove sei stato, stai bene? Perché non mi hai chiamato ero così preoccupata, ma cosa è successo?” ed è corsa ad abbracciarmi. Sul momento mi ha fatto anche un po’ pena, ma poi ho pensato a quello che avevo visto nel pomeriggio e la rabbia mi ha di nuovo assalito. Ho cercato di mantenere la calma e, non avendo prima pensato a cosa raccontarle, mi è venuta in mente una scusa che ho confezionato li sul momento.
Scusami tanto amore mio, ma non ho potuto avvisarti per colpa del telefonino che mi si è scaricato, il fatto è che avevo preso lo scooter per andare al lavoro, e questa sera, oltre per il fatto di essere uscito un po’ in ritardo, sulla strada per arrivare a casa lo scooter si è rotto e non ripartiva più, ho cominciato a camminare trascinandomelo dietro per arrivare in una zona abitata e vedere se potevo trovare un meccanico, ma niente, volevo avvertirti ma non sapevo come fare, quindi ho cercato di far ripartire io lo scooter cercando con i pochi attrezzi a disposizione di intervenire come potevo, poi sono riuscito a farlo ripartire e sono tornato di corsa a casa, mi sono lavato le mani giù nei box ed eccomi qui, fatto sta che dalle 7.30 che sono uscito dal lavoro sono passate le ore e non mi sono neanche accorto.
Alice mi ha guardato prima negli occhi, poi mi ha squadrato da capo a piedi, sicuramente cercando traccia di qualche macchia di rossetto o di profumo di un’altra donna o chissà cosa, l’unica cosa che aveva trovato era un forte odore di smog dovuto al fatto che avevo passato tutto il pomeriggio e la sera in scooter, quindi si è convinta che quanto avevo raccontato era vero e disse: “odori di meccanica”, “sì lo so, ora vado a farmi una doccia”, “cosa ne dici se la facciamo insieme?”, “wow, cosa succede?” le rispondo abbastanza sorpreso, “niente amore, vorrei solo essere un po’ più disinibita con te, magari non esageriamo, ma vediamo come va a finire”, “vuoi dirmi che intendi diventare più troia per me?”, “hei piano con le parole, “più troia” mi sembra un po’ troppo non credi?”
Non credo? Anzi ne sono sicuro. Cosa era successo quella sera alla zoccola? (si, ormai era quello il suo appellativo) Si sentiva in colpa per quello che aveva fatto nel pomeriggio con 4 maschi che le avevano riempito tutti i buchi? Voleva in qualche modo farmelo sembrare meno grave? Ma non sapeva che io sapevo, quindi cosa era successo? Forse era il proverbiale istinto femminile che aveva attivato il suo allarme?
Allora le dissi: “va bene, facciamo la doccia insieme se è questo che desideri, ma sai che poi non può essere solo una doccia vero?”, “certo che lo so, cominciamo e poi vediamo”.
Una volta entrati in doccia, lei ha cominciato a lavarmi e massaggiarmi tutto il corpo, la cosa era piacevole ma allo stesso tempo il pensiero di quanto avevo visto mi riportava in uno stato di agitazione, lei se ne deve essere accorta, e cercando di far diventare duro il mio cazzo senza successo, mi dice: “amore, qualcosa non va? Ti sento agitato, dimmi la verità è successo qualcosa al lavoro?”, “ma no non è successo niente, è solo che sono stanco per tutta la strada a piedi e poi lo stress, finiamo la doccia ed andiamo a letto, non è proprio serata”
Una volta a letto, lei mi ha abbracciato mettendomi la sua gamba sul cazzo, ed ha cominciato a strusciarsi, in breve il cazzo mi è diventato duro, ma onestamente non volevo che succedesse, proprio non mi sentivo di scopare mia moglie dopo averla vista presa da 4 maschi in tutti i buchi, allora mi viene improvvisamente l’idea di incularla, mi sono detto, l’ha preso chissà da quanti uomini ormai, questa sera la voglio proprio inculare e trattarla proprio da troia quale è, inoltre volevo vedere quale sarebbe stata la sua reazione.
Allora con voce che non lasciava adito ad alcuna replica gli ho detto: “Alice, girati e mettiti a pecora, questa sera te lo voglio mettere nel culo!”, “no amore, nel culo no, ti ho già detto molte volte che non voglio, primo ho paura che mi faccia male e poi solo le troie si fanno inculare ed io non lo sono e non la voglio di certo diventare!”
Quelle parole ebbero come effetto di farmelo ammosciare e mi fecero montare di nuovo la rabbia, mi sono quindi girato dalla mia parte e mi sono messo a dormire ed anche lei a quel punto, rassegnata, si è messa a dormire.
Dopo quell’episodio, con varie scuse, sono sempre riuscito ad evitare di fare sesso con mia moglie, e sembrava che a lei non dispiacesse neanche, “certo amore capisco, non ti preoccupare, lo facciamo quando ti senti meglio…” ovvio che non le importasse, chissà da quanti altri cazzi si faceva riempire, ormai avevo preso la mia decisione: l’avrei continuamente seguita tutte le volte che avrei potuto, riprendendo ogni suo amplesso con chiunque, inoltre non mi sarei più fatto scrupoli a scopare altre donne qualora mi si fosse presentata l’occasione, si, l’amore per mia moglie si era trasformato in puro disprezzo, ormai per me era solo una con cui dividevo l’appartamento, ma non mi sarei accontentato volevo vederla soffrire, come lei aveva fatto soffrire me.
Arriva un mercoledì e come di consueto lei si prepara per uscire con la sua amica Lisa con la scusa di andare in parrocchia, decido quindi appena lei esce, di prendere il mio scooter e seguirla a distanza, lei in auto ed io in scooter non era per niente difficile, inoltre il casco e una mascherina per lo smog mi rendeva irriconoscibile.
Dopo un po’ di strada la vedo svoltare in un grande parcheggio di un supermercato, si ferma in un posto un po’ defilato, io mi apposto un po’ distante dietro una struttura per i carrelli ed osservo, lei scende dall’auto, sale dallo portello posteriore richiudendolo, dopo 10 minuti la rivedo uscire e rimettersi al posto di guida, da lontano non avevo notato alcun cambiamento se non il fatto di non avere più i capelli annodati in una coda ma sciolti e liberi sulle spalle, riparte ed io ricomincio a seguirla dopo poco si ferma davanti ad un palazzo dove la sua amica Lisa la sta aspettando, Lisa era molto elegante, aveva indosso uno spolverino grigio, ben truccata, scarpe con tacco 12 allacciate con una cinghietta nera alla caviglia, calze nere con la riga rossa dietro, tra me e me penso: è così vestiti che si va in parrocchia?
Ripartono ed io sempre dietro, arriviamo in centro città dove Alice parcheggia l’auto davanti ad un bar sotto uno di quegli edifici d’epoca con il cortile interno, sia mia moglie che Lisa scendono dall’auto, ora ero ad una distanza minore e favorito dall’illuminazione cittadina e del bar, noto che anche mia moglie indossa delle calze nere con relativa riga sul didietro e scarpe con un tacco vertiginoso, entrano nel bar dove c’erano oltre il barista una decina di persone, tutti uomini che prendevano l’aperitivo e discutevano tra loro, sembrava si conoscessero tutti, appena loro entrano alcuni si avvicinano a loro due per salutarle calorosamente, da fuori non potevo sentire i discorsi ma sembrava si conoscessero bene, nel giro di qualche minuto alcuni dei clienti uscirono ed andarono via, erano rimaste Lisa, “la zoccola”, ed altre 6 persone oltre il barista, il quale esce dal locale e abbassa le serrande per poi rientrare dal cortile di fianco al bar.
Senza indugiare mi sono intrufolato anche io nel portone cercando di capire se potevo vedere in qualche modo cosa sarebbe successo in quel bar, la fortuna mi venne incontro, c’era una finestrina a circa un paio di metri di altezza da dove usciva una gran luce, sotto la quale c’erano i bidoncini usati per la raccolta differenziata, sono salito su uno di quelli che mi ha permesso di raggiungere la finestra e di guardare l’interno della sala principale del bar, vedevo perfettamente tutto da una altezza adeguata, ho tirato fuori il mio telefonino e l’ho posizionato in modo che potesse riprendere tutto per bene, lasciandomi anche le mani libere, nel caso avessi dovuto scendere ed uscire per non farmi scoprire da qualcuno che nel frattempo sarebbe potuto arrivare.
Potendo vedere meglio da quella posizione, tra i maschi ne avevo riconosciuti almeno 3 di cui uno era il capo di Alice, Luca, che sembrava essere quello che organizzava tutto il festino, 2 colleghi di mia moglie, mentre gli altri 2 probabilmente colleghi di Lisa o altri di cui mia moglie o Lisa aveva avuto un qualche incontro scopereccio in precedenza.
Alice, rivolgendosi quindi al suo capo chiede: “allora Luca, chi di questi bei maschietti è - l’elefantino - di cui mi hai parlato?”, Luca il suo capo disse: “Alice, ti presento Giuseppe, l’elefantino” il quale si presenta ed esordisce: “ciao sono Giuseppe, mi hanno detto grandi cose di te”, “piacere mio, anche di te mi hanno detto GRANDI cose, circa 26 per la precisione” e nel contempo anziché stringerle la mano le strizza il pacco facendo eccitare immediatamente e sia lui che gli altri maschi e scoppiano tutti in una fragorosa risata ed un applauso di approvazione.
Anche Lisa si avvicina dietro a Giuseppe e lo stringono in un sandwich, e le dice: “benvenuto nel club, spero che le dicerie sul tuo conto siano vere” ed Alice: “direi di sì amica mia, da quello che posso sentire direi proprio di sì”.
Subito dopo sia Lisa che Alice si sono tolte lo spolverino che indossavano ed io sono rimasto a bocca aperta nel vedere come erano vestite, mia moglie indossava una minigonna di pelle nera ed una camicetta nera con le maniche ed il colletto di raso mentre il resto di un velo trasparente sotto la quale non indossava il reggiseno, Luisa invece aveva un tubino elasticizzato nero, con una scollatura a V che arrivava all’ombelico lasciando intravvedere metà dei suoi altrettanto grossi seni. Dalle facce dei maschi presenti e dalle palpate di apprezzamento si vedeva che c’era una intesa di lunga data, continuavo a non credere che quella che stavo guardando era realmente mia moglie, sette anni di sesso sciatto e povero di fantasie con me, e grandissima troia fuori casa, oltre al fatto di avermi tradito in questo modo.
Credo avrei sopportato il fatto che mia moglie si fosse innamorata di un altro e che mi avesse tradito a causa di un forte sentimento, ma fare la troia in questo modo e negare a me il piacere della trasgressione che tra l’altro mi avrebbe visto suo complice, mi faceva ardere dalla rabbia.
Immediatamente Alice, si inginocchia sedendosi sui suoi talloni come dovesse pisciare davanti a Giuseppe e le dice: “vediamo un po’ questa proboscide”, Giuseppe l’aiuta con la cintura e lei gli sbottona i pantaloni e glieli sfila lasciandolo con i boxer, da dove si poteva già immaginare la nerchia che ne sarebbe saltata fuori, lei piano piano ed in modo così sensuale che onestamente me lo stava facendo rizzare anche a me, le stava sfilando i boxer ancheggiando allo stesso ritmo della discesa dell’indumento infine il cazzo enorme di Giuseppe è svettato come una molla davanti al viso di lei, la quale ha emesso un gridolino di stupore e guardando Lisa ha detto: “wow!!!, cazzo Lisa ma questo qui dove ce lo infiliamo questa sera?”.
Gli altri maschi si sono denudati all’istante, e quindi in totale c’erano sette uomini con il cazzo di fuori pronti a soddisfare i pruriti delle due uniche donne.
Alice ha cominciato a leccare le palle di Giuseppe mentre Lisa si era inginocchiata davanti a 3 di quei maschi che ancora con i loro drink in mano si facevano succhiare il cazzo, Alice dopo aver preso bene le misure del cazzo di Giuseppe , leccandolo dal basso verso l’alto e viceversa, poi tutto intorno alla cappella gigantesca che si ritrovava, lo ha cominciato a prendere un pezzo per volta in bocca con l’intento di volerselo ficcare tutto in gola, Giuseppe cominciava a gemere di piacere da come Alice lo stava spompinando, si vedeva lo sforzo di mia moglie a voler ingoiare quella splendida nerchia per intero, fino a che, centimetro per centimetro è riuscita nell’intento regalando a Giuseppe delle sensazioni che io potevo solo immaginare.
Dopo alcuni minuti che Alice si lavorava il cazzo di Giuseppe , lui a cominciato ad irrigidirsi e quindi Alice se lo è sfilato di bocca dicendo: “non ancora bel moretto, non ancora, prima mi devi spanare tutti gli altri due buchi e farmi godere poi toccherà a te” detto questo ha lasciato che gli altri gli sfilassero la camicetta e levato la gonna, e lì mi sono reso conto che non indossava neanche le mutandine, poi l’hanno stesa su di un tavolo vicino ad un altro dove era distesa anche Lisa, ed anno cominciato a palparle a più mani tutti i loro corpi, Giuseppe si è posizionato seduto su una sedia di fronte alla fica di Alice ed ha cominciato a leccarla, dapprima le sue cosce per poi arrivare alle grandi labbra e ed infine al clitoride, lei si dimenava sotto tutte quelle mani e la lingua di Giuseppe che la faceva gemere di piacere, mentre con le mani segava uno dei maschi che gli si era messo di lato ed uno rivoltandole il viso oltre il bordo del tavolo glielo aveva ficcato in bocca, lei aveva in quel momento già avuto un primo orgasmo, specularmente riservavano lo stesso trattamento anche a Lisa, quando ad un certo punto Giuseppe ha posizionato la cappella sulle labbra della fica di Alice, lei gli ha intimato di fermarsi dicendogli “aspetta che prima la usino i tuoi amici, altrimenti se ci passi tu con quell’arnese loro non sentiranno più niente, ed io voglio la sborra di tutti quanti i presenti”.
E così ad uno ad uno si scoparono a turno sia Lisa che mia moglie, facendole godere come delle vacche in calore, mettendole in tutte le posizioni possibili e lasciando il povero Giuseppe in disparte con la sua gigantesca nerchia in mano a segarsi tenendoselo pronto per il suo turno. Turno che arrivò, Alice disse “ora tocca a te, voglio che mi sfondi la fica ed il culo, lo voglio sentire tutto dentro, dai vieni qui bel torello la tua vacca è bella lubrificata e pronta” ha fatto quindi stendere Giuseppe su due tavolini, che per l’occasione erano stati avvicinati tra loro, il barista ed un altro tizio l’hanno sollevata per le braccia e l’hanno collocata con la fica direttamente sopra la nerchia di Giuseppe , lei si è sistemata per bene sulla sua cappella e piano piano ha cominciato a scendere su quell’enorme palo di carne gemendo come una cagna in calore, fino ad arrivare a metà dove tra un gemito di piacere e l’altro si è fermata ed ha detto rivolta alla sua amica: “cazzo se è grosso Lisa, non credo che riuscirò a farmelo entrare tutto” Lisa l’ha esortata dicendogli: “dai brutta troia che non sei altro, lo so che non ti fermerai, fammi vedere di cosa sei capace che poi mi faccio spanare i buchi anche io da quel bel cazzone” incitata da Lisa ha continuato a salire e scendere su quel gran cazzo, fino a quando decisa a prenderselo tutto, dopo un’ennesima salita si è lasciata cadere di peso facendosi mancare l’aria dal dolore che quel palo ficcato nella sua vagina le stava provocando e restando a bocca aperta senza emettere alcun suono, ma dopo pochi istanti da quella bocca hanno cominciato ad uscire grida di piacere e frasi impronunciabili, dopo pochi colpi di quella grossa nerchia ha cominciato a tremare come una foglia al vento dall’intenso piacere dell’orgasmo, le stava sconvolgendo sia la mente che il corpo, fino a quando sfilandosi in un solo colpo è esplosa in uno squirt violento che è finito direttamente sulla faccia di Giuseppe che ne ha raccolto più che poteva con la bocca, i maschi e Lisa intorno a loro che stavano ammirando quanto nettare di donna uscisse dalla fica di Alice sono esplosi in un applauso fragoroso incitandola a prendere ancora quel cazzo nella sua vagina, lei ovviamente non se lo fece ripetere e si appoggiò di nuovo la cappella alle grandi labbra, Giuseppe però non le diede il tempo di lasciarle prendere di nuovo il controllo ed, inarcando le gambe, ha cominciato a stantuffarla da sotto come se non ci fosse un domani, Alice, che ancora aveva la fica in fiamme per l’orgasmo appena avuto, si sentì sbattere la cappella sul collo dell’utero senza preavviso, questo le scatenò un altro orgasmo, se possibile ancora più intenso del primo e come prima squirtando ulteriore nettare sul viso di Giuseppe, e frastornata da quegli orgasmi, chiese di farla scendere dal tavolo aiutata da due dei suoi colleghi, subito dopo fu la volta di Lisa salire su quel membro ancora diritto e pronto all’impalo.
Quando anche lei si fece sbattere per bene da Giuseppe decisero di rinnovare la formazione, altri due tavoli erano stati messi insieme e sia Luca che l’altro collega di Alice, Stefano, si erano sdraiati supini con i loro cazzi svettanti, chiamando a rapporto sia Lisa che Alice le quali si sono impalate sui loro cazzi ed hanno cominciato a farsi scopare, sia Stefano che Luca avevano la sensazione che in quelle due fiche fosse passato un vagone della metro, tanto che Luca disse: “cazzo Alice scoparti ora è come lanciare un salame nel corridoio” e scoppiarono tutti a ridere, ma subito dopo saliti sui tavoli sia l’altro maschio che non conoscevo che il barista che ha preso di mira Alice, hanno cominciato ad inumidire le roselline dei culi delle due femmine e poi, puntata la cappella sullo sfintere, hanno affondato le loro nerchie con un solo colpo nel culo delle due, “siii… daiii… cosi, spaccami il culo brutto maiale” gridava mia moglie mentre aveva il suo ennesimo orgasmo “certo che te lo spacco gran vacca da monta, grandissima troia succhia cazzi e rotta in culo” e preso dalla foga del momento aumentava il ritmo e la forza con il quale gli sfondava il culo, fino a che sia Luca sotto che il barista sopra hanno riversato nei due buchi di mia moglie una quantità enorme di sborra, lanciando un urlo animalesco, appena scesi dal tavolo, Alice si è inginocchiata subito davanti a loro a ripulire per bene i loro cazzi, che piano piano si stavano ammosciando.
Lisa sull’altro tavolo intanto gridava ad ogni orgasmo, ormai non si contavano più, fino a quando anche i due maschi che la stavano scopando si sono scaricati dentro di lei con un grugnito da animali, ed appena sfilati i loro cazzi dai buchi di Lisa, mia moglie si è subito resa disponibile alla pulizia degli attrezzi con cura e devozione, dopo di che le due femmine si sono prodigate in un profondo bacio saffico con l’approvazione dei maschi che le ammiravano. Finite su uno dei doppi tavoli si sono prodigate in un 69 dove si sono date rispettivamente alla pulizia intima di fica e culo con le loro lingue per poi a fine pulizia scambiarsi un ulteriore bacio per far sì che ogniuna godesse del sapore dell’altra. Era però rimasto il povero Giuseppe con la sua grassa e lunga nerchia da sistemare, sicché le due donne, dopo uno scambio di occhiate tra loro, si sono inginocchiate di fronte a Luca e hanno cominciato a succhiare e leccare la sua mazza dalla punta fino a sotto i coglioni, e mentre Alice continuava a sbocchinarlo, Lisa si era portata dietro a Luca ed aveva cominciato a leccarle anche il buco del culo, la combinazione di queste due pratiche aveva fatto sì che il cazzo di Luca fosse diventato più duro e, se possibile, più grosso, mia moglie si sistemò quindi a pecorina con i gomiti appoggiati sul tavolo e disse a Giuseppe: “dai fammi sentire la proboscide nel culo, ti prego sfondamelo e svuotati i coglioni dentro il mio culo” Giuseppe: “va bene grandissima troia, ora ti spano di più quel culo rotto che hai, e sta sicura che poi non ti potrai sedere per almeno una settimana, e voglio vedere cosa dirai al cornuto di tuo marito quando il suo cazzetto ballerà nel tuo culo”, “non ti preoccupare del cornuto, a lui il culo non glielo mai dato e non glielo darò di certo ora, ora vai sfondami questo culo che non ce la faccio più, voglio godere ancora” e così Giuseppe gli puntò il cazzo sullo sfintere e cominciò a spingere per farlo entrare tutto, il cazzo di Giuseppe era veramente grosso, anche per mia moglie, infatti la procedura di inserimento fu abbastanza lenta ma costante, entrava di qualche centimetro e poi appena lei cominciava ad urlare dal dolore, lui lo ritraeva un pochino, per poi rispingerlo dentro un altro po’, Lisa e gli altri li incitavano a continuare la penetrazione con “ohh issaaaa, ooohh issaaa” ad ogni affondo, gli occhi di Alice erano pieni di lacrime dallo sforzo a contenere il dolore che sentiva ma allo stesso tempo diceva a Giuseppe: “brutto bastardo maiale, non provare neanche a fermarti, lo voglio tutto dentro fino alle palle!”, e dopo un periodo indefinito gli era tutto dentro come da lei richiesto con somma soddisfazione di tutti, dopo essere rimasto un momento fermo per farla abituare a quel palo nel culo, cominciò a stantuffarla, prima piano, poi sempre più veloce, lei ansimava e sbuffava ma allo stesso tempo godeva di quel pezzo di carne nel suo culo fino a che dopo un paio dei suoi orgasmi, Giuseppe esplose in una sborrata che aveva trattenuto fino a quel momento, inondando il culo di mia moglie tanto da far uscire dai lati del suo cazzo lo sperma in eccesso, anche Alice in quel momento esplose in un ultimo orgasmo che la mandò fuori di testa e la fece squirtare abbondantemente sul pavimento del bar.
Erano tutti sfiniti ma soddisfatti, Luca il capo di Alice, disse: “cazzo ragazze siete le due troie più troie che abbia mai conosciuto” e loro per risposta fecero una grassa risata, poi Lisa aggiunse: “e pensare che Alice al marito non le fa neanche un pompino con il sacrosanto ingoio, mentre fuori oltre le corna che le fa è una vacca da serie A” e giù altre risate di tutti. Avrei voluto saltare dentro e prenderli tutti a calci e pugni, ma avrei solo fatto la figura del cornuto patetico, poi mia moglie disse: “dai non prendete per il culo il povero Leonardo, in fondo lo amo e non vivrei senza di lui, ma cosa ci posso fare a me piace il cazzo, e come potrei andare da lui e dirgli: sai amore io ti amo ma questa sera esco con Lisa a scoparmi 5 o 6 maschioni, non aspettarmi alzata, no no non se ne parla il mio matrimonio sarebbe finito all’istante” altre risate e poi il barista consegnò ad ogniuno di loro un drink che si gustarono e per un’altra oretta rimasero seduti tutti nudi a discutere del più e del meno.
Alla fine i ragazzi cominciarono a rivestirsi, mia moglie e Lisa li guardarono riporre i loro cazzi ormai barzotti nei rispettivi intimi, poi Alice disse a Lisa: “tesoro che ne dici se facciamo il pieno prima di andare a casa?”, non ci fu bisogno di risposta, si fiondarono in ginocchio ed i maschi si fecero di nuovo tutti intorno a loro, sembravano bambine davanti alla pasticceria, ad uno ad uno cominciarono a spompinarli in modo frenetico, Luca che era il primo a ricevere la bocca di mia moglie disse: “che grandissime troie che siete, soprattutto tu Alice, come me lo succhi tu non me lo ha mai succhiato nessuno, dai ingoialo tutto fino in fondo e fammi quel giochetto che mi hai fatto ieri in azienda con la lingua”, “mmmhh siii” rispose Alice, mentre gli segava l’uccello scappellandolo e facendoglielo rizzare un’altra volta, e poi ad uno ad uno le due donne ricevettero dai maschi di cui si stavano occupando un fiume di sborra calda e densa che ingoiarono senza perderne una goccia, per ultimo era rimasto Giuseppe, “il nuovo arrivato” che ben presto si trovò le due donne davanti e dopo essere stato leccato, succhiato, maneggiato da loro cominciò a segarsi sempre più freneticamente di fronte alle bocche spalancate in attesa dell’ultimo carico da ingoiare, che arrivò puntuale e inondò la faccia i capelli il seno delle due donne sotto il suo cazzo pulsante.
Usciti dal locale, mentre io mi ero già portato fuori per osservare in disparte cosa sarebbe successo, mia moglie salutò tutti con un bacio appassionato sulla bocca ringraziandoli della serata, poi si avvicinò a Giuseppe e le porse il suo telefonino dove lui le scrisse qualcosa, sicuramente il suo numero di telefono, perché subito dopo lei glielo fece suonare per fargli avere anche il suo, salirono in auto e ripartirono.
Intanto che seguivo l’auto con Lisa ed Alice a bordo, rimuginavo tra me e me, ero sconvolto nel vedere mia moglie, la morigerata, la pudica, la composta moglie che per sette anni mi ha nascosto la sua vera natura di troia, ma stavo anche scivolando in una totale indifferenza, infatti quella sera non avevo provato sentimenti di gelosia o di sconforto come la sera nella palestra, era stato più come guardare uno dei soliti porno ma anziché su un video dal vivo… e fu in quel momento che la mia vendetta prese forma nella mia testa.
Per il ritorno tutto si svolse come se si riavvolgesse un nastro, accompagnò Lisa a casa sua, fermata al parcheggio per cambiarsi, poi via verso casa, io prendendo strade che potevo fare in scooter, accorciai il tempo per arrivare a casa e mi feci trovare sul divano che guardavo non so neanche cosa alla tv.
Lei entrò in casa salutandomi tutta allegra, io gli chiesi se era tutto ok, e lei mi rispose: “certo amore, tutto bene come al solito”, “ti vedo particolarmente su di giri, è successo qualche cosa di eccitante?”, “si, alla mensa dei poveri, si sono aggiunte delle persone nuove che mi hanno fatto un sacco di complimenti per il cibo, sono stata veramente felice di aver dato tutta me stessa per far star bene queste persone, sai ne hanno proprio bisogno poverini”, “certo, posso immaginare” e pensavo: che grandissima troia, sono certo che si diverte ad usare doppi sensi pensando che io sia ignaro di tutto… ma vedremo, ed immediatamente si avvicinò a me dandomi un bacio sulla fronte, come a voler cementare per bene le corna sulla mia testa, e si diresse in bagno dicendo che aveva bisogno urgente di una doccia, sapendo bene quello che aveva fatto qualche ora prima, la guardai avviarsi verso il bagno e vidi che camminava in modo non naturale, un po’ con le gambe aperte, ovviamente la troia aveva sicuramente la fica infiammata ma soprattutto il culo aperto come il traforo del Gran San Bernardo. Una volta a letto non avevo neanche minimamente l’intenzione di scopare con lei, e fu lei che per prima mi disse: “caro, avevo voglia di fare l’amore con te, ma probabilmente ho mangiato qualche cosa che mi ha fatto male ed ora ho un forte mal di stomaco, scusa amore”, si hai mangiato cazzi e sborra a litri ecco cosa ti ha fatto male, pensai, invece le dissi: “non ti preoccupare neanche io sono in forma questa sera, dormi pure tranquilla”.
Il giorno seguente feci il punto della situazione e le azioni che avrei cominciato ad intraprendere. Fortunatamente sono uno smanettone tra computer, aggeggi tecnologici e via dicendo, cominciai con il nascondere un segnalatore gps nella nostra auto, poi acquistai delle micro telecamere che avevano una loro batteria ed una loro connessione internet e che quindi potevo attivare e disattivare da remoto, inoltre potevano registrare in alta definizione molte ore di video, non sapevo ancora come e quando le avrei usate ma le presi comunque, avevo poi installato sul suo cellulare un’applicazione che mi permetteva di vedere dal mio telefono tutto quello che succedeva sul suo, ed in ultimo avevo deciso di scoparmi Loredana tanto per cominciare, si, avrei trovato il modo di farmela prima o poi, sono sicuro che anche lei se le avessi dato il via non si sarebbe tirata indietro.
L’occasione si presentò la domenica mattina, Alice era uscita per andare a messa come di solito con i suoi genitori, per l’occasione pensavo: chissà quando si confessa che cosa racconta al parroco? Ma ovviamente sono sicuro che non avrebbe mai confessato le porcate che faceva di solito. Comunque ero a casa da solo, stavo cazzeggiando sul divano e guardavo le varie chat di mia moglie con i suoi compagni di sesso, Giuseppe le continuava a scrivere ogni giorno, dal mattino con il “buongiorno mia bella troia” e lei che rispondeva “ho la fica ed il culo ancora doloranti e faccine varie” insomma un andirivieni di messaggi e non solo con Giuseppe, infatti da li avevo scoperto da quanto tempo mia moglie faceva la troia in giro per la città, c’erano incontri sui luoghi di lavoro, incontri nei bar, nei cinema per adulti e se la spassava anche nei privé a quanto pare. Mentre ero assorto nella mia lettura, sento suonare il campanello, è Loredana che si presenta con in mano una piccola teglia di lasagne e mi dice: “ciao Leo, ho fatto le lasagne per un reggimento, ho pensato di portarvene una teglietta anche per voi se vi va”, “grazie Lori, sei molto gentile, accetto volentieri, ma entra dai che ci facciamo un caffè”, credo che la mia faccia fosse stata come un libro con il titolo “tristezza” perché Loredana subito mi disse: “cazzo Leo ma che faccia hai? Va tutto bene?”, “mah tutto bene non direi ma poi passa non ti preoccupare, dai siediti che ti preparo il caffè”, “certo grazie, se ne vuoi parlare sai che con me lo puoi fare tranquillamente, e sinceramente mi spiace vederti in quello stato… lasciami indovinare: problemi con Alice?”, “beh… si, hai indovinato, ma preferisco non parlarne”, “invece io è da un po’ che ho qualcosa da dirti, ma non ho mai trovato il coraggio di farlo, spero con quello che sto per dirti di non stravolgerti troppo”, “stai tranquilla Lori, non credo di sorprendermi di più di quanto già lo sia”, “mi vergogno un po’ a dirtelo ma, come tu sai io sono single e sai ogni tanto ho certi “appetiti” per così dire, quindi di tanto in tanto frequento come single un privé appena fuori città, lì soddisfo le mie fantasie sessuali, dopo di che me ne torno alla mia vita normale”, “Lori, non c’è niente di cui vergognarsi, sei una bellissima donna, single e come tutti ritengo sia anche sessualmente attiva, che c’è di male?”, “già, hai ragione, comunque una domenica pomeriggio, ero in questo privé, in una stanza si era accalcata una certa quantità di uomini e donne, chi con il cazzo in mano, chi con un bicchiere, stavano assistendo alle performance di qualcuno, incuriosita mi sono fatta spazio tra le persone presenti ed ho visto su di un grande letto di forma rotonda, una donna con 8 uomini intorno, che a due a due la scopavano in doppia facendola urlare come una cagna, mentre a turno un terzo le piantava l’uccello in bocca per farselo succhiare, la scena era per lo più molto eccitante, non nego che avrei voluto trovarmi al posto di quella donna. Ad un certo punto, mi sono spostata dal lato opposto per poter vedere la faccia che aveva la donna mentre godeva come una troia… ebbene Leo, quella donna era Alice, tua moglie!” Loredana si aspettava forse una mia faccia sorpresa ed una reazione diversa, mentre io le dissi semplicemente: “si, probabilmente stava servendo uno dei suoi deliziosi pasti alla mensa dei poveri la zoccola” e sorseggiai con calma il mio caffè.
La sorpresa fu invece di Loredana, che guardandomi stupita non sapeva cosa dire, allora io le dissi: “credo ti debba delle spiegazioni: vedi ho scoperto anche io da qualche tempo che Alice non è quella santa di moglie che tutti credono che sia. La zoccola, si fa chiavare a più riprese in qualsiasi occasione, in qualsiasi giorno della settimana, da qualsiasi maschio le mostri un cazzo duro”, “cazzo Leo, mi spiace tantissimo, non te lo meriti proprio…”, “non fa niente, ormai non sento più alcun sentimento verso Alice, non la ho ancora affrontata e non sono ancora esploso solo perché voglio farle provare quello che ho provato io quando l’ho vista la prima volta con altri, non ho ancora chiaro come mi vendicherò ma cazzo se mi vendicherò, puoi starne certa. Vieni che intanto ti faccio vedere la troia come si fa sbattere”, Loredana si avvicinò a me ed io presi il telefonino, feci partire prima il video della palestra dove Alice si faceva sbattere dagli atleti, poi il video del bar dove era anche in compagnia della sua amica Lisa.
Loredana, dopo averla vista con 8 uomini nel privé, non ne era particolarmente sorpresa, mi guardò in faccia cercando di capire le mie emozioni non trovando alcun segno di sconforto, poi abbassando lo sguardo, notò sotto i miei pantaloni della tuta un rigonfiamento, io mi accorsi che lei lo stava fissando e le dissi: “vedi? Mi sta facendo l’effetto di vedere un film porno dove una troia qualsiasi si sta facendo sbattere”, “vedo, vedo e devo dire che come immaginavo non mi sembri neanche messo male” e appoggiò la sua mano sulla mia patta tastando lungo tutta l’asta, poi senza più parlare si inginocchiò davanti a me, e dopo avermi sfilato i pantaloni della tuta e la maglietta, rimase davanti a me e disse: “che bel cazzo che hai, è da troppo tempo che lo voglio assaggiare” cominciando a spogliarsi del maglioncino che indossava e dei leggings, rimanendo completamente nuda visto che non indossava alcun intimo.
Era decisamente meglio di come me la ero immaginata durante le mie innumerevoli seghe pensando a lei, aveva un corpo da favola, con tutte le curve al posto giusto ed il culo… mamma mia che culo.
Si sedette vicino a me prendendomi il viso tra le sue mani e dopo avermi fissato per un tempo che non saprei quantificare, avvicinò le sue labbra morbide sulle mie e cominciò a baciarmi con una passione che non provavo da tempo, io ricambiai il suo bacio e le nostre lingue si cercarono facendo a gara a prendere possesso della lingua dell’altro.
Cominciai a carezzarle la nuca, scesi poi sulle spalle fino ad arrivare al culo passando per la schiena i fianchi, la sentivo fremere dai brividi ed il suo incedere sulle mie labbra si faceva più intenso e passionale, poi una sua mano si impossessò della mia verga che appena impugnata cominciò a scappellare emettendo dei mugolii di piacere nel farlo, dalle labbra scese al mio petto, si fermò sui capezzoli facendomi provare un caldo piacere, scese poi a baciarmi l’ombelico mentre la sua mano cominciò a massaggiarmi i coglioni e con la lingua cominciò a leccarmi il cazzo dalla base fino alla punta, ed ogni volta che arrivava alla cappella si soffermava con la lingua sul prepuzio guardandomi negli occhi con uno sguardo languido e sornione, all’improvviso se lo mise tutto in bocca e lo fece scendere fino alla gola, cazzo 23 cm in gola in un solo boccone, che femmina pensai, non contenta riuscì anche a fare uscire la lingua e leccarmi parte dello scroto, era una sensazione bellissima, niente a che vedere con i timidi pompini che mi faceva Alice, dopo qualche minuto di quel lavoro di bocca e lingua sentivo che mi stava montando l’orgasmo, le dissi: “Lori ti prego fermati altrimenti ti sborro in gola”, lei allora lo tirò fuori dalla bocca, lo leccò per tutta la sua lunghezza mi guardò intensamente e mi disse: “adesso rilassati e non mi interrompere più chiaro?” e così dicendo, si riprese in bocca tutta la nerchia aumentando il ritmo della suzione e delle leccate allo scroto e alla mazza e mi fece ritornare ad un livello di eccitazione che non avevo mai provato, mi guardava mentre mi spompinava così divinamente, e quando capì che ero prossimo a sborrare mi fece segno di assenso insieme ad un mugolio di piacere. Gli sparai in gola una quantità di schizzi che non sapevo neanche esserne capace, lei non ne fece uscire neanche una goccia e continuava a tenermelo in bocca mulinando la lingua sulla cappella, cazzo che sborrata, non sapevo si potesse godere così intensamente, una volta ripreso fiato e avuto pulito per bene tutto l’uccello, lo lasciò andare mi guardò e disse: “ne avevi proprio bisogno eh?”, “e non sai quanto cara Lori”, “mi chiedo cosa vada fuori a cercare Alice quando a casa ha disposizione un cazzo come il tuo, è proprio vero il proverbio “chi ha il pane non ha i denti e chi ha i denti non ha il pane”, ora che ne dici di contraccambiare il favore prendendoti cura della mia passera?”, “solo un menomato rifiuterebbe di farti un favore simile… ma non qui, vieni con me”, la portai in camera da letto, la feci sdraiare sul nostro letto e le divaricai le gambe facendo aprire leggermente anche le grandi labbra della sua fica ben depilata e liscia, cominciai a baciarla partendo dal polpaccio di una gamba fino ad arrivare all’interno coscia, baciando continuamente tutto il percorso, lei inarcava la schiena non appena mi avvicinavo alla sua vagina, ma io da gran bastardo passavo oltre scendendo per l’altra gamba, “cazzo Leo mi vuoi fare impazzire?” mi disse, ed io continuavo il su e giù prendendo anche in bocca i suoi piedini che erano lisci e delicati, questo la faceva fremere ulteriormente, quando all’improvviso dai piedi sono passato ad affondare la lingua direttamente tra le sue grandi labbra, cominciando a leccare avidamente quel frutto succoso “siiii così dai leccami tutta la fica ti prego non ti fermare non ti fermare ahhh che bello” la stavo scopando con la lingua quando mi sono avventato sul suo bottoncino del piacere succhiandolo avidamente e nel frattempo titillavo anche il suo ingresso posteriore, questa azione combinata la fece saltare e dopo pochi secondi mi allontanò il viso eruttando uno schizzo di piacere direttamente sulla mia bocca urlando “vengo, vengo… cazzo vengo, ti schizzo tutto in bocca porco maiale”, cazzo che meraviglia e che buon sapore, sembrava non smettesse mai, lo spettacolo di lei distesa a gambe oscenamente divaricate con la fica lucida e piena di sborra di femmina me lo fece rizzare nuovamente, tanto che avevo l’impellente necessità di scoparla come una cagna, le piantai il cazzo direttamente nella fica spingendolo in un colpo solo fino in fondo, facendola urlare di piacere. Per il fatto che avevo sborrato poco prima e complice l’estrema eccitazione che me lo aveva rizzato nuovamente, la scopai facendola venire più e più volte, fino a quando mi disse “cazzo Leo, ti prego mettimelo nel culo, voglio sentire che mi inondi il culo con la sborra calda” gli piantai il cazzo nel culo, dove scivolò dentro senza fatica, dopo una serie di pompate che da lente erano diventate sempre più veloci, gli riversai un’altra sborrata in quel meraviglioso culo. Cazzo, non avevo mai avuto due orgasmi così ravvicinati con mia moglie, che sensazione magnifica.
Ci rivestimmo e Loredana, guardando l’orario disse “sono quasi le 12.30, credo che Alice stia per tornare dalla messa, forse è meglio che vada altrimenti tua moglie ti fa una scenata”, “no aspetta Lori, non andare via, non me ne frega un cazzo se mi farà una scenata o no, da oggi ho deciso che seppur non mi farò mai beccare nell’atto di fare sesso con qualcun’altra, almeno per ora, lascerò che lei lo sospetti ma non lo possa mai provare… poi vedremo, ora siediti che ti preparo un aperitivo”.
Alice entrò in casa, e ci vide seduti io sul bracciolo del divano e Lori sul sedile, si bloccò sulla porta con una faccia tra il sorpreso e l’alterato, “ah, ciao Lori, sei qui?”, “ciao Alice, ho fatto una montagna di lasagne e ve ne ho portato una teglietta, poi Leo ha insistito per offrirmi l’aperitivo ed eccomi qua”, “ciao amore, tutto bene in chiesa?” “si al solito sai, la messa poi quattro chiacchere con gli amici e poi a casa, e voi cosa avete fatto?”, “noi? Niente di che due chiacchere un caffè poi il tempo è volato ed eccoci qua, vuoi anche tu un aperitivo?” finimmo di bere poi Loredana si congedò declinando l’invito che le avevo fatto di rimanere a pranzo con noi. Per tutto il pomeriggio Alice non fece altro che farmi domande più o meno volte a capire se avevo scopato con Loredana oppure no, la lasciai nel suo dubbio ed a sera tarda andammo a dormire, io per aumentare i suoi dubbi, quando lei volle scopare, le dissi di non sentirmi bene e finimmo per dormire.
Il lunedì mattina tutto ricominciò, il lavoro, le faccende di casa ecc., Alice non era più baldanzosa come suo solito, aveva perso quella sua sicurezza di sapere che era solo e soltanto lei che poteva fare la troia in giro per la città facendomi cornuto anche se non contento, anche io la guardavo con occhi diversi, nella mia testa continuavano a ripresentarsi le scene di sesso che avevo visto, lei credo se ne era accorta ma sono sicuro che pensasse che io avessi scopato Loredana e mi sentivo a disagio, niente di più sbagliato.
Avevo un sacco di ferie arretrate, quel lunedì me ne presi uno, appena mia moglie uscì di casa, io scesi inforcai lo scooter e la seguii, avevo deciso di vedere come si svolgeva una sua tipica giornata a cominciare dal primo giorno della settimana.
Arrivò in azienda, poi la vidi uscire con una sua collega, e Luca, il suo capo, poi ogniuno di loro prese la propria auto e si avviarono verso i rispettivi luoghi dove avrebbero effettuato il servizio di pulizie. Alice fu spedita in un quartiere dove doveva fare le pulizie in un’agenzia immobiliare, io da fuori seduto sul mio scooter potevo vedere l’interno del negozio, c’era solo una impiegata ed Alice, poi finite le pulizie uscii riprese l’auto e fece circa un chilometro, poi parcheggiò davanti ad un palazzo ed attese in auto, dopo pochi minuti dal palazzo uscì Francesco, il mio migliore amico, mi venne subito in mente che li abitavano i suoi genitori mentre lui abitava in un altro quartiere, salito in auto con Alice partirono, imboccarono una strada di campagna mentre io sempre a debita distanza li seguivo, senza temere di perderli dato che l’auto aveva il gps in funzione, la stradina terminava di fronte ad una vecchia casa abbandonata, conoscevo quel posto, io e Francesco da ragazzi ci andavamo a leggere i giornalini porno che suo padre aveva sempre in casa, e ci tiravamo delle grandi seghe insieme.
Quindi scesero dall’auto ed entrarono dentro la vecchia casa, io parcheggiato lo scooter a debita distanza piano piano senza far rumore mi avvicinai alla casa e seguendo le loro voci potei capire dove si erano sistemati, girai intorno alla casa e mi appostai dietro una finestra che pur non avendo più i vetri, aveva ancora delle vecchie persiane a cui mancavano diverse stecche, questo favorì l’ingresso di un po’ di luce nella stanza e diede a me la possibilità di posizionare una piccola telecamera con tanto di zoom, cominciai quindi a riprendere il tutto. Come previsto l’adulterio cominciò con Alice che si inginocchiò davanti a Francesco, gli tirò fuori il cazzo e disse: “ahh si bel cazzone mi sei mancato, Francesco una settimana senza il tuo cazzo è troppo dovremmo trovare il modo di avere più occasioni io e te” e cominciò uno dei suoi pompini, quindi dopo 1 ora di sesso sfrenato dove Francesco l’aveva perforata in qualunque buco e dopo avergli sborrato nel culo ed in fica, si sdraiarono sulla coperta che Alice aveva tirato fuori dal portabagagli della nostra auto, e cominciarono a riprendere fiato fino a che Alice non ancora contenta disse: “voglio bere anche l’ultima sborra che ti è rimasta quindi rilassati e non pensare a niente” “sei proprio una troia insaziabile, ma lo sai che dopo che mi hai spompato il lunedì non riesco a scopare con mia moglie fino al mercoledì”, e cominciò a spompinare Francesco fino a quando, inarcando la schiena per sentire ancora meglio l’uccello nella bocca di mia moglie si lasciò andare in un ultima sborrata che Alice ingoiò con dei mugolii di apprezzamento mentre gli spremeva i coglioni come a forzare l’uscita di qualsiasi residuo.
Era ormai ora di pranzo, ed Alice tornò presso la sede dopo aver parcheggiato entrò in compagnia di Luca e l’altra collega che non conoscevo nel bar di sotto, io rimasi fuori per non farmi vedere, dopo un’oretta uscirono tutti e tre e rientrarono negli uffici.
Raggiunsi così il bar per mangiare di fretta un panino anche io, visto che era dalla mattina che non toccavo cibo, quello era il bar dove per caso avevo scoperto le tresche di mia moglie, mi soffermai a pensare che magari anche questa volta avrei potuto scoprire qualche altro segreto e così fu, il barista stava parlando con un cliente e gli stava dicendo: “e poi sai nel privé appena fuori città? Sabato lei ci sarà, sembra che ogni volta che ci va è una festa per tutti” non ero riuscito a capire di chi si trattasse poi aggiunse: “pensa che l’ultima volta si è fatta scopare da 8 maschi, dando spettacolo ad un numeroso gruppo di persone tanto che il proprietario all’uscita gli ha restituito la somma dell’ingresso e gli ha detto di tornare quando voleva e che l’ingresso e le consumazioni le sarebbero state offerte, le bastava che lei lo avvisasse qualche giorno prima in modo da fare un minimo di pubblicità per attirare più clienti possibili” io feci due più due e mi convinsi che si trattava sicuramente di mia moglie, ma per esserne certo mi avvicinai al bancone e chiesi: “scusate, ma vi ho sentito parlare senza volerlo, e mi incuriosiva questo fatto del privé” “sì come dicevo al signore, c’è questa troiona che tra l’altro lavora per la società che sta qui sopra, che questo sabato si esibirà, o meglio, si farà scopare a più non posso nel privé che sta appena fuori città, sembra sia una assatanata ninfomane, in effetti viene qui ogni giorno per il caffè o per il pranzo, infatti ne parlavo con il signore perché lei è appena uscita, non perde l’occasione di strusciarsi con chiunque le faccia un minimo di avances, io l’ho scopata già un paio di volte, è proprio una gran troia, so che è anche sposata, ed una volta mi ha detto che il cornuto ha un cazzetto che non lo riesce neanche a vedere tanto è piccolo” e tutti scoppiarono in una risata, alla quale io per non destare sospetti mi unii.
Quindi la troia andava dicendo in giro che io non ero alla sua altezza… bene, questo sabato si va al privè e magari mi porto pure Loredana pensai, ed inoltre mi chiedevo quale scusa avrebbe tirato in ballo per uscire da sola.
Venne il sabato, e già la sera del mercoledì Alice mi aveva avvertito che sabato sera in parrocchia si sarebbe fatta una festa di beneficenza in favore delle famiglie degli immigrati e che si sarebbe protratta fino a tarda notte visto che era sabato e molte persone di quelle famiglie lavoravano in ristoranti come lavapiatti e quindi finivano tardi. Io per mettergli un po’ di sale sulla coda, le dissi “certo amore che ne fate di lavoro per i più bisognosi, sai a volte mi sento un po’ un’egoista a rimanere a casa a poltrire davanti alla tv mentre tu ti dai anima e corpo per chiunque te lo chieda” sottolineando “corpo” ma certo che non sospettasse il doppio senso, “sai cosa ti dico, se vi fa piacere, posso unirmi a voi, sai un paio di braccia non credo si rifiutino, poi credo che don Luigi sarà contento di vedermi insieme a te a fare beneficenza”.
Ad Alice improvvisamente vennero le guance rosse, e sono sicuro che cominciò ad elaborare un piano per dissuadermi dal partecipare, si sentiva perfino il rumore dei suoi neuroni che ruotavano all’impazzata per trovare un valido motivo per dissuadermi quindi dopo un lungo periodo di silenzio disse: “ma amore, non serve che vieni anche tu, siamo già un sacco di persone, inoltre non avremmo il tempo di istruirti sui tuoi compiti, credimi verresti li ed oltre ad esserci d’intralcio ti stancheresti troppo”, e rimase li ad osservarmi con apprensione aspettando la mia risposta, “ok, come vuoi tu cara, se pensi che non serva allora me ne starò stravaccato sul divano a guardarmi la partita”, “certo caro, inoltre come potrei farti perdere il derby, lo sai che ti amo.” Io non risposi, ormai facevo una immensa fatica a pronunciare quelle parole: “ti amo”.
Arriva il sabato sera, lei si veste in modo normale da vera donna dedita alla beneficenza mi saluta ed esce con il suo immancabile borsone, da tempo avevo capito il motivo del borsone, serviva a contenere tutto il necessario per trasformarla da moglie tutta casa e famiglia, a grandissima troia succhiacazzi. Io chiamai subito Loredana, alla quale avevo nei giorni precedenti, esposto il mio piano dove anche lei avrebbe con piacere partecipato.
Usando la sua auto ci dirigemmo verso il privé che già Lori conosceva, ed io confermai verificando che, grazie al gps, la direzione era quella giusta. Per l’occasione avevo montato una piccola telecamera sul nodo della cravatta, ben nascosta, sapendo che nei privé era vietato introdurre cellulari o attrezzature fotografiche, mentre a Lori gli avevo montato una microcamera su di un finto gioiello che era piazzato al centro di un nastro di raso che doveva mettersi al collo.
Arriviamo al privè ed entriamo pagando il prezzo per le coppie, ci facciamo dare una mascherina a testa, lei una stile carnevale di Venezia, ed io una semplice mascherina nera, eravamo quindi irriconoscibili, una volta entrati cominciamo a girare per i vari ambienti, c’era la discoteca dove uomini e donne in abbigliamento succinto ballavano strusciando i loro corpi, diversi divanetti sui quali amoreggiavano uomini con la loro compagna o con altre o piccoli gruppetti che scopavano insieme indifferenti alle persone che passavano al loro fianco. Loredana, che ogni tanto frequentava questo privè, mi faceva da guida, io che non ero mai stato in un luogo simile, guardavo curioso in ogni angolo, lei mi porta quindi in una stanza chiamata il glory hole, dove una od al massimo 3 donne al massimo, dato lo spazio ridotto, fanno dei pompini a dei cazzi che spuntano da buchi aperti su tutte le pareti, noi potevamo vedere da una finestra appositamente studiata per poter vedere in modo discreto, quello che succedeva dentro. Ed eccola lì, insieme alla sua amica Lisa, nessuna delle due indossava una mascherina, si sentivano tranquille nel loro ambiente, Alice stava spompinando un grosso cazzo nero, e nella mano destra né segava un altro, anch’esso nero, tutti e due avevano delle dimensioni ragguardevoli, lei mugolava come una cagna in calore, mentre Lisa da dietro aveva in bocca un altro uccello a cui stava regalando un pompino bavoso.
Io con la mia microcamera nel nodo della cravatta riprendevo Alice, che si stava prodigando a fare godere quei maschi, ed anche Lori si era posizionata in un’altra angolatura e riprendeva sia lei che Lisa.
Dopo un attimo il maschio che aveva l’uccello in bocca ad Alice le riversò in bocca dei copiosi fiotti di sborra calda, lei non ingoiava ma tratteneva tutto lo sperma nella sua bocca, una volta finito di sborrare il maschio si era ritirato, lei si gira verso Lisa e le pianta un bacio in bocca condividendo con lei tutta la sborra appena ricevuta che poi ingoiarono con gusto, e dopo essersi leccate le labbra si diedero il cinque, poi Alice si ributtò sull’altro cazzo nero che prima stava segando, lo prese in bocca e la scena si ripeté, questa volta però anche Lisa aveva la bocca piena di sborra ed il bacio tra loro fu più lungo ed appassionato.
Uscirono dalla stanza del glory hole Lisa si diresse al bar per bere una cosa seguita da un maschio che le teneva in mano una chiappa, mentre mia moglie, vestita da gran troia, con calze, reggicalze, string e reggiseno che le sorreggeva le grandi tette lasciandole fuori i due capezzoli che erano già ben ritti e turgidi, fece la passerella nel corridoio, un maschio era appoggiato alla parete e si gustava la vista di mia moglie con il cazzo ben duro in mano, lei lo indicò e le disse “tu seguimi” poi la cosa venne ripetuta con altri 5 uomini che seguirono mia moglie e facendo ondeggiare quel suo gran culo bianco ad ogni passo, ipnotizzava i maschi che le stavano dietro.
Entrarono in una grande stanza con un grande letto rotondo che piano piano ruotava su se stesso per dare modo agli eventuali spettatori che fossero seduti sulle poltroncine disposte tutte intorno, di vedere da ogni angolo quello che succedeva sul letto.
C’erano già alcuni posti occupati da uomini e donne che, chi insieme, chi da soli, si masturbavano lentamente, come a prepararsi per uno spettacolo che da li a poco sarebbe cominciato.
Io e Lori, su suo consiglio, ci eravamo spogliati dei vestiti, restando io in boxer e cravatta mentre Lori in intimo ed autoreggenti con immancabile tacco 12, aiutati anche dalla penombra che offriva la stanza, ci sistemammo su un paio di poltroncine assicurandoci che le nostre microcamere fossero in funzione.
Piano i sei uomini cominciano a toccare e palpare il corpo di Alice in ogni sua parte, mentre lei cominciava a prendere in bocca ogni cazzo che le si presentava a tiro, nel mentre la stanza cominciava popolarsi fino a che tutte le poltroncine furono occupate, oltre ad un certo numero di altre persone che assistevano in piedi.
Uno degli uomini le disse: “sei la troia più troia che abbia mai frequentato questo posto, dimmi come ti chiami? Vieni qui spesso?”, “si lo so, sono una gran troia, ma non sono qui per fare conversazione, perché la lingua non la usi per altri scopi?” lui senza farselo ripetere le affondò la faccia nella fica e lei comincio ad emettere gridolini di piacere sempre più rumorosi con il consenso generale di tutti i presenti.
Chi gli leccava i capezzoli, chi la limonava, chi le leccava e succhiava la figa, chi le metteva il cazzo in bocca chi in mano, insomma la stavano portando al suo primo orgasmo che arrivò violento. Io e Lori stavamo riprendendo tutto e forse anche perché l’atmosfera era pregna di odore di sesso, le cominciò a segarmi il cazzo lentamente, io senza perdere di vista quello che succedeva al centro mi lasciai andare sul divanetto, mentre Lori si stava prodigando in uno spettacolare pompino.
Alice, si era già posizionata a pecorina, e con un paio di cazzi davanti alla bocca a cui lei si stava dedicando con passione, disse: “allora non c’è nessuno che vuole occupare il posto di dietro?” uno dei maschi infatti si era già preparato in posizione e si stava umettando la cappella, subito dopo la penetrò in un solo colpo “cazzo, questa troia è un lago, mi sembra di infilare il cazzo in un bicchiere di acqua” e cominciò a pomparla con decisione lei ebbe subito un orgasmo e cominciò a gridare “dai porco scopami più forte, non provare neanche a fermarti un momento siii godo, vengo, vengo, mmmhhh!”. Un altro si mise in posizione a dare il cambio al precedente e a turno se la scoparono tutti e 6 facendo cerchio intorno a lei che prendeva cazzi, li succhiava e li menava come una dannata.
Io e Lori eravamo seduti e vedendo la scena cominciammo a toccarci i rispettivi sessi, lei mi disse in un orecchio: “tua moglie è veramente una troia di primordine, possibile che a casa non sia così troia anche con te? Leo veramente non ti merita, non so neanche immaginare il gran sesso che potreste fare con la complicità di entrambe, credimi se io fossi al suo posto ti farei impazzire 365 giorni all’anno” e senza aggiungere altro si mise il mio cazzo in bocca e cominciò a farmi un pompino magistrale. Poi gli venne un’idea e mi disse: “senti Leo, mi hai detto che lei non ti ha mai dato il culo, allora fai così, unisciti a quei maschi e quando tocca a te mettiglielo nel culo, intanto io riprendo tutto, tanto lei è troppo impegnata a succhiare i cazzi che ha davanti, inoltre con la mascherina e la poca luce, non ti potrebbe riconoscere” pensai che aveva ragione, visto che non mi aveva mai dato il culo quella sera glielo avrei sfondato per bene.
Presi posto nella giostra di maschi che se la stavano scopando, lei continuava ad avere orgasmi e gridava di scoparla più forte a chiunque la penetrava, le persone sulle poltrone che non erano occupate a scopare tra loro incitavano i maschi a scoparla più forte, fino a quando io presi posto dietro di lei, avevo il cazzo già bello duro dal pompino di Lori, ed il fatto di scopare nel culo mia moglie senza che lei lo sapesse mi eccitava oltre misura, inoltre avevo detto a Lori di assicurarsi di riprendere tutta la scena per bene, posizionai la cappella sullo sfintere e le dissi con una voce roca e falsata per non farmi riconoscere: “brutta troia, puttana, ora ti sfondo il culo!” e gli piantai il cazzo direttamente fino in fondo senza preoccuparmi di farla abituare all’intrusione, lei aprì la bocca per gridare ma non uscì alcun suono, io cominciai a pomparla come non ci fosse un domani, dopo pochi istanti di sgomento, anche lei cominciò a gridare: “siii che gran cazzo che hai, dai sfondami per bene, finalmente qualcuno di voi maledetti porci si è deciso a sfondarmi il culo… siii… godo, vengo… vengoooohhh” a quel punto sempre con la voce roca le dissi: “vedo che hai l’anello al dito, sei una zoccola sposata quindi? Chissà tuo marito quando torni a casa e ti trova il culo bello sfondato cosa ti dice” “non lo vedrà il mio culo sfondato, a quel cornuto il culo non glielo ho mai dato e non glielo darò mai, con il cazzetto che ha poi non lo sentirei neanche quindi a che servirebbe… ora zitto e continua sfondarmi con quel gran cazzo dai, siii, siii cosiii ahhh”, “e brava la nostra troia, allora goditi questo bel cazzo che io mi godo questo gran culo che hai” “siii, cazzo se lo sento, dai sborrami dentro voglio anche sentire la tua sborra calda inondarmi il culo” dopo un paio di altre pompate le ho sborrato una quantità industriale di sborra nel culo. La goduria era decisamente doppia, in primo luogo perché stavo scopando il suo culo, e poi perché a sua insaputa ero proprio io ad aprirle il culo quella sera.
Ritornai a sedermi vicino a Lori che compiaciuta di quanto avevo fatto le venne un’altra idea: “andiamo a cercare quei due cazzoni neri che prima avevano ricevuto un pompino da Alice e facciamoli partecipare” e così trovati di due marcantoni neri li conducemmo nella stanza dove mia moglie dava spettacolo, feci sdraiare uno dei due supino sul lettone vicino ad Alice che lo guardò con occhi pieni di lussuria, poi lasciai che Lori le sussurrasse in un orecchio di impalarsi su quel cazzone nero e duro che poi avrebbe avuto una sorpresa, Alice non se lo fece ripetere, fece sfilare dal suo culo l’ennesimo maschio che le aveva riversato tutta la sborra nel culo e si impalò sul gran cazzo del nero, “mmmmhhh che gran palo che hai, lo sento fino in gola, cazzo se è grosso mi raccomando fai piano che altrimenti mi sfondi” il nero cominciò a pomparla da sotto facendola sobbalzare ad ogni affondo, la sua espressione era un mix tra il “che bello” e il “che male” ma non mollava di un millimetro quel gran palo di carne scura, poi Lori prese per mano l’altro mandingo nero con il cazzo che sembrava quello di un asino che poi scoprimmo si chiamava Frank, e lo accompagnò sul lettone, poi mise una mano sulla schiena di mia moglie e la inviò a sdraiarsi appoggiando le sue grandi tettone sul petto del nero che le stava sotto, facendo salire a portata di vista il suo bel buco del culo, Frank invitato da cotanta abbondanza si mise a cavallo delle gambe dell’amico e piantò dapprima la cappella nello sfintere di mia moglie, che emise un urlo e disse: “nooo tutti e due nooo, non ci staranno mai, fermatevi vi prego” ma Frank oramai era partito, le lamentele di Alice non fecero altro che accrescere l’eccitazione di tutti e piano ma in modo costante le infilò quel grande uccello tutto in culo, aiutato anche dalle molteplici sborrate che prima lo avevano lubrificato per bene, Alice in un primo momento voleva sfilarseli, ma imprigionata tra i due non aveva modo di farlo, poi però la goduria nel sentirsi piena in quel modo, anche sapendo che dopo avrebbe camminato a gambe larghe per tutta la settimana, ebbe il sopravvento e si lasciò andare al puro godimento “si.. si… siii… così non fermatevi… così, OHHH MIOOO DIOOOO VENGO, VENGO… ORA SIIIII” un fiume dei suoi umori si riversò sulle palle e sulle gambe dell’uomo di sotto finendo per bagnare tutto il letto, lei credo svenne per il piacere perché mentre i due continuavano a pomparla con un sincronismo perfetto, non muoveva più un muscolo, fino a quando sia quello sotto che Frank gli riversarono una sborrata in entrambi i buchi, e la lasciarono completamente sfatta sdraiata supina, nell’eccitazione generale quasi tutti i maschi presenti nella camera si avvicinarono con i loro cazzi e gli sborrarono su tutto il corpo fiumi di sborra che lei si prendeva quanto più poteva in bocca ingoiandone la maggior parte, dopo di che ci fu un applauso generale e piano piano tutti uscirono.
Avevamo registrato tutto, e da diverse angolazioni, mi ritenni soddisfatto e con Lori ritornammo a casa, poi lei mi disse: “Leo ho la fica che è un lago, ti prego fermati a casa mia per un po’ voglio che mi scopi!” ovviamente non mi tirai indietro, Lori era diventata la mia complice ed era una donna stupenda e disinibita, mi fermai quindi nel suo appartamento dove scopammo per altre 2 ore.
Erano le 2.00, Alice era già rientrata, io ero ancora in casa di Lori a scopare, poi verso le 2.30 lasciai l’appartamento di Lori e senza fare attenzione a non farmi sentire chiudere la porta della vicina, entrai in casa. Lei era appena uscita dalla doccia ed era sul divano a guardare la tv, la spense e con fare indagatorio ed alterato mi disse: “dove sei stato fino a quest’ora?”, “non avevo voglia di passare il sabato sera in casa da solo e sono andato alla sala bigliardo a cercare qualcuno per fare due tiri, e tra una partita e l’altra è passato il tempo, tu invece? Tutto bene alla serata di beneficenza?”, “si tutto bene, ma non cambiare discorso. Ho sentito che sei rientrato subito dopo che anche la porta della nostra vicina si chiudeva”, “non so cosa vuoi insinuare, ma è sicuramente un caso” le risposi, lei si alzò mi guardo dritto negli occhi e mi disse: “senti Leo, ho visto come quella puttanella ti guarda, sono una donna e certe cose le capisco bene”, “e cosa hai visto esattamente?”, “per ora niente, ma il fatto che tu rientri a casa subito dopo che anche lei è rientrata non credo sia una coincidenza”, a quel punto ben sapendo come gli avevano sfondato fica e culo, mi giocai l’asso: “quindi pensi che sia andato fuori con Loredana e me la sia scopata quando avrei potuto benissimo farlo qui in casa nostra o magari perché no in casa sua? Anzi meglio, non pensi che lei invece di essere appena rientrata non mi avesse invece fatto uscire da casa sua proprio in questo momento?”, “già appunto era un’ipotesi che mi stava venendo in mente pure a me”, “bene, allora facciamo così, andiamo a letto subito e ti fai scopare per bene da me, se è come dici tu non dovrei riuscire a farmelo venire duro così facilmente no?”, la vidi soffermarsi a riflettere su quello che doveva rispondere, ovviamente la situazione la sotto doveva essere fin troppo evidente, entrambi i buchi ben dilatati, ma soprattutto sono sicuro che non sarebbe riuscita neanche ad infilarsi un cotton fiocc dal bruciore che doveva avere.
Decise quindi di lasciar cadere il discorso dicendo: “scusa amore, lo sai che sono gelosa da morire, non sopporterei di saperti con un’altra donna, per me quello che mi hai appena detto è già sufficiente a capire che non hai fatto niente di male”, io quindi feci un secondo affondo: “amore, sai, alla sala biliardi si parlava di donne e porcate varie, il mio pensiero mentre tornavo a casa era quello di scoparti appena fossi arrivata, quindi dai facciamolo, vieni a letto, tanto la doccia l’hai già fatta”, “no Leo, ti prego questa sera no, sai ho avuto un bel da fare alla festa di beneficenza, tu non sai come erano affamate tutte quelle persone, in particolare vi erano degli uomini di colore che avevano un fisico veramente imponente e continuavano a chiedere cibo, poi le altre persone tutte intorno ammassate che volevano la loro parte, sono veramente stanca, magari domani eh?”. Non so se lo facesse apposta, ma a me sembrava che ci prendesse gusto nel dirmi quanto fosse troia senza però dirmelo, credo che se non fosse per il fatto che io l’avrei abbandonata all’istante rovinandole anche la reputazione che aveva con i suoi genitori e conoscenti della parrocchia, mi avrebbe detto come mi faceva cornuto praticamente quasi tutti i giorni.
Così passarono circa 6 mesi, e grazie anche alla complicità di Loredana con la quale avevamo ormai anche instaurato un rapporto ben oltre l’amicizia, avevo raccolto una infinità di materiale video con protagonista mia moglie, ormai appellata come “la troiona”. Mi venne un’idea in mente e ne parlai con Loredana, la quale si mostrò entusiasta. Creai quindi un profilo su di un sito di contenuti erotici e lo chiamai appunto “La_troiona” lasciando intendere che il titolare del profilo fosse appunto la protagonista dei video, cominciai a postare qualche video, avevo aperto un conto in una banca diversa dalla mia, dove avrei fatto fluire i guadagni che eventualmente ne fossero derivati.
Cominciarono ad arrivare le prime iscrizioni, ed insieme a quelle anche un sacco di messaggi dove mi venivano fatte una serie infinita di richieste tipo: ti vorrei scopare anche io, dove ti posso trovare? Quando pubblichi un altro video? Sei una bellissima troia e maiala, perché non posti un video con una donna? E tante altre domande e richieste, non riuscivo più a stare dietro a tutti quei messaggi, chiesi aiuto a Lori che, essendo donna, avrebbe sicuramente risposto in modo più credibile ai vari messaggi, che si offrì volentieri a darmi una mano adducendo anche al fatto che si sarebbe anche divertita.
Passato un mese dal primo post, il canale “La_troiona” era diventato uno dei più gettonati, improvvisamente mi ero ritrovato una discreta somma di denaro nel mio conto segreto che non accennava a smettere di crescere, tanto che mi convinsi che forse era meglio lasciare il mio lavoro e dedicarmi a tempo pieno a scoprire dove e come mia moglie mi avrebbe fatto le corna, per poi avere sempre nuovo materiale da postare.
E così feci, senza che Alice lo sapesse, mi ero licenziato dal posto in cui lavoravo, quindi fingevo di uscire di casa la mattina e rientravo subito dopo che lei era uscita, volevo far salire di livello anche la qualità dei video, decisi quindi di investire un po’ di quei soldi nell’acquisto di un po’ di attrezzature di buon livello per le riprese, sempre rigorosamente minuscole, in modo da poterle nascondere un po’ in giro.
Credo che il successo del canale fosse anche per la naturalezza con il quale le scene erano presentate, il fatto che nessuno sapesse che fosse ripreso, di fatto rendeva i video molto più naturali e quindi più eccitanti. Il grosso del lavoro era il montaggio e l’oscuramento dei volti, a parte quello di Alice, per questioni di privacy. Ovviamente io conservavo tutti i video in originale.
Disseminai la casa di telecamere in posizioni strategiche, collegandole in remoto al sistema wi-fi della nostra casa, poi nascosi in cantina un computer dove venivano raccolte tutte le registrazioni delle telecamere, avevo quindi una infinità di spazio di archiviazione.
Un giorno dissi ad Alice che l’azienda mi mandava a fare un corso in una città a circa 400 km da casa e mi sarei dovuto assentare dal venerdì mattina fino alla domenica sera quando sarei rientrato, lo scopo ovviamente era quello di incoraggiarla ad usare il nostro appartamento liberamente per le sue porcate.
Lei, credo fingesse, si mostrò molto triste e mi disse che le sarei mancato, io le risposi che si sarebbe trattato di un weekend e che il corso sarebbe servito a farmi avere un avanzamento di carriera con conseguente aumento dello stipendio. Ovviamente lei mi disse che le sarei mancato lo stesso, ma poi si arrese.
Il sabato mattina preparai una piccola valigia nel mentre ascoltavo tutte le raccomandazioni di Alice che mi diceva di chiamare appena in hotel, di non fare il maiale con nessuna, che lei avrebbe capito subito se io l’avessi tradita, che al mio ritorno mi avrebbe interrogato ecc. Pensai, ma guarda questa troia, lei può fare la puttana con chiunque e quando vuole, ed io dovrei stare castigato a casa a farmi le seghe davanti al pc, ma vaffanculo pensai mentre mi pregustavo il weekend che avrei passato con Lori, la salutai ed uscii.
Scesi velocemente in cantina feci partire il software che avviava tutte le microcamere e dopo un rapido controllo che tutto funzionasse per bene andai via.
Andai in un bar dove nessuno mi avrebbe riconosciuto, e davanti ad un caffè, cominciai a tenere d’occhio il telefonino di mia moglie. Infatti cominciavano a partire una serie di messaggi a Francesco (il mio migliore amico), lei le scriveva che “il cornuto” non ci sarebbe stato per tutto il weekend e che aveva voglia di scopare il suo cazzo con calma nel nostro letto, Francesco le rispondeva che avrebbe trovato una scusa con sua moglie e l’avrebbe incontrata volentieri il giorno stesso. Poi i messaggi si erano indirizzati al famoso Giuseppe (l’elefantino), lei gli chiedeva se avesse voluto passare la serata e la notte da lei e che gli avrebbe anche fatto fare una colazione che non si sarebbe dimenticato, ovviamente anche lui accettò e lei le diede appuntamento per le 19 non prima, pensai: cazzo ma è proprio una troia ninfomane quella puttana si sta organizzando le scopate una dietro l’altra. Insomma si organizzò l’agenda del weekend senza lasciare uno spazio libero, non sarebbe neanche andata a messa quella domenica dove prevedeva di avere cazzi tra le cosce fino alle 15 in modo di avere un po’ di tempo per rimettersi in sesto sia lei che la casa prima del mio ritorno che sarebbe stato intorno alle 17.
Dal mio cellulare potevo accedere a tutte le telecamere sparse per la casa, vidi quindi Alice che si stava preparando, dopo aver fatto una doccia con conseguente depilazione di gambe braccia e soprattutto fica, si era spalmata una buona dose di crema idratante, indossato un completo sexy formato da calze a rete, reggicalze, string microscopico, reggiseno che sollevava solo le tette ma lo lasciava nudo e per concludere una vestaglietta praticamente trasparente il tutto rigorosamente rosso, si era poi messa delle decoltè con tacco 12 e preparatasi un aperitivo si era accomodata sul divano aspettando il suo primo toro. In quella occasione avevo anche scoperto dove la troia teneva nascosti tutti i suoi indumenti che poi esibiva durante le sue performance.
Passato il tempo nel bar e facendo coincidere i tempi con il suo primo appuntamento con Francesco, aspettai che lui salisse a casa mia e subito dietro salii io per poi entrare nell’appartamento di Loredana che mi aspettava eccitata sia per il fatto che da lì a breve avrebbe avuto il mio cazzo tra le sue gambe che per la curiosità di assistere in diretta all’ennesimo adulterio di mia moglie.
Passammo così il weekend a scopare come ricci, rilassarci e guardare tutte le porcate che faceva mia moglie. Uscito Francesco verso le 17.30 e dopo averla scopata e sborrato per tutta la mattina e pomeriggio nella fica in culo ed in bocca, lei si recò in bagno e si lavò via l’imbrattamento di sborra che aveva addosso, poi tirò fuori un altro completo simile al precedente ma questa volta nero ed alle 19.00 puntuale arrivò Giuseppe si sedettero lei le offrì da bere e si sistemarono sul divano a chiacchierare, con lui non aveva fretta tanto sarebbe rimasto lì tutta la notte e fino alla mattina.
Giuseppe devo dire aveva una bella dotazione riproduttiva, grandi coglioni e grande nerchia, io e Lori guardavamo il video dal mio cellulare collegato al suo tv e discutevamo sulle migliori inquadrature che poi avrebbero popolato il canale a pagamento, ma allo stesso tempo ci montava l’eccitazione e cominciavamo a scopare.
Stavo guardando Giuseppe che inculava mia moglie a pecora sul divano, il nostro salotto confina con quello di Lori, quindi sentivamo sia dai microfoni delle telecamere che anche da oltre il muro, i mugolii e le grida di mia moglie mentre Giuseppe la sbatteva con forza, allora io incitai anche Lori a godere ad alta voce, e lei capito il mio gioco, fu felice di non trattenersi e cominciò a mugolare ed urlare come una cagna impazzita tanto che le montò un feroce orgasmo che il suo corpo cominciò a tremare come una foglia al vento per un tempo interminabile mentre le sfondavo il culo “siii, cazzo come godo, dai, dai, dai, dai brutto porco, sfondami il culo, cazzo che uccellone grandioso mmmmhh non… non… riesco a smet… tere di goooo… dere ahhhh siii… OH MIO DIOOO basta ti prego basta non ce la faccio più… sborrami dentro ti prego vienimi dentro!”, vederla così in preda agli spasmi e con gli occhi riversi non fece altro che farmi sborrare e così le scaricai dentro il culo una serie di schizzi interminabili, notai che dall’altra parte Alice aveva all’improvviso smesso di gridare, io dalle telecamere potei vedere che si era sfilata il cazzo di Giuseppe dal culo e si era avvicinata al muro per ascoltare quello che succedeva oltre.
Era una sensazione particolarmente eccitante, io che mi inculavo la vicina, mia moglie dall’altra parte ignara del fatto che fossi io che mi stavo inculando Loredana, ascoltava gli orgasmi che gridava per poi rivolgere uno sguardo malizioso al suo toro e dirle: “hai capito la porcella, senti come gode, deve avere una gran bella mazza nel culo la vacca, ma chi cazzo sarà il toro che la sta montando? Uno di questi giorni devo scoprirlo, così magari me lo faccio pure io…” e facendosi una risata lei e Giuseppe ripresero a scopare a loro volta.
Giuro che ho dovuto quasi farmi legare da Lori per evitare di presentarmi in casa all’improvviso con il cazzo duro di fuori e dirle: “ciao grandissima troia, ti presento il toro che si sta inculando la tua vicina, se vuoi io sono qui a tua disposizione…” Lori mi disse: “cazzo Leo sei veramente perfido, credimi avrei voluto proprio lasciarti andare per vedere la sua faccia ahah” e ci facemmo anche noi una risata, poi Lori si fece seria e mi disse: “sai, io ti ammiro per come tu stai gestendo questa situazione, un altro uomo credo sarebbe andato fuori di testa ed avrebbe combinato un guaio più grosso, tu invece hai metabolizzato alla grande ed anzi, stai traendo addirittura dei benefici da questa strana situazione, lasciati dire che sei un bell’esemplare di maschio, sexy, educato ed anche ben dotato, sono sicura che saresti sicuramente il complice perfetto della tua donna permettendogli di godere delle gioie del sesso e goderne tu stesso. Leo, se me lo permetterai vorrei essere io la fortunata che ti farà provare delle magnifiche sensazioni e situazioni, e già da domani ti darò un assaggio di quello che potrebbe essere il nostro rapporto”. Quelle frasi dette così d’impeto mi fecero andare il cuore a mille, era da tempo che non provavo queste sensazioni.
Decisi di non replicare a quanto detto, strinsi Lori forte al mio petto e la baciai appassionatamente, ricominciammo così a scopare e godemmo nuovamente tutti e due.
Sia noi, che mia moglie ed il suo amante ci andammo a sdraiare in camera da letto, inutile dire che scopammo fino allo sfinimento, sia noi ma anche Alice e Giuseppe monitorati e registrati costantemente dalle numerose microcamere sparse per tutto l’appartamento. L’idea del viaggio durante il weekend, mi aveva permesso di raccogliere un sacco di materiale che poi sarebbe finito online, avevo già in mente il titolo del rilascio “la troiona ha la casa libera” diviso poi in capitoli con i nomi degli stalloni che la ripassavano ad orari sincronizzati.
La mattina ci svegliammo e come da previsione, Alice e Fabio facevano colazione in cucina nudi sul tavolo c’era un barattolo della famosa cioccolata e mia moglie con un dito ne prese un po’ e la spalmò sul cazzo di Giuseppe che ovviamente era già bello in tiro, poi si buttò a capofitto su quella mazza ricoperta di dolce crema e cominciò a leccarla e succhiarla, alternandola con un sorso di caffè, gli fece un pompino magistrale fino a quando poco prima di schizzare, indirizzando il cazzo dalla bocca alla tazzina del caffè, lo macchiò di sborra “siii amore, dai vieni, vieni macchiami il caffè” e parafrasando una famosa frase di un famoso film “adoro il profumo della sborra al mattino presto”, subito finita la colazione entrarono tutti e due nella doccia dove lui riprese ad inculare Alice sotto il getto dell’acqua sborrandole nel culo un’altra generosa dose di crema. A quel punto Alice le disse che era venuto per lui il momento di andarsene, si rivestirono e fu accompagnato alla porta, erano arrivate le 10.00 lei avrebbe avuto circa 30 minuti per risistemarsi e prepararsi a ricevere il prossimo, o meglio dire i prossimi, stalloni che io sapevo essere i due neri che l’avevano scopata tempo prima al privè ed uno di loro era Frank.
Sempre con un occhio al monitor del pc per vedere cosa stesse facendo mia moglie, io e Lori facevamo colazione, Lori mi continuava a stuzzicare, ma quando io cominciavo a prendere l’iniziativa, venivo fermato e mi diceva: “non ora torello, non ancora, ma tieni l’attrezzo pronto che tra un po’ sarà il protagonista della mattinata”, in effetti avevo continuamente il cazzo duro, ma non potevo metterlo da nessuna parte, Lori mi impediva anche solo toccarmelo, ma questo gioco cominciava a piacermi. Dopo circa 10 minuti, sentimmo suonare il campanello, Lori gridò “un attimo arrivo subito” mi chiedevo perché urlasse tanto, comunque andò ad aprire “ciao Ludmilla, sei arrivata finalmente, hai trovato traffico?”, “sì un po’ sulla tangenziale, sai oggi c’è una bella giornata e tanti si spostano per la gita fuori città”, “dai entra che ti presento un amico, maschione questa è Ludmilla, Ludmilla lui è maschione”, capita l’antifona, io presi la mano di Ludmilla e la strinsi “tanto tanto piacere io sono maschione”. Lori aveva inscenato questa piccola commediola per fare in modo che Alice dall’altro lato del muro potesse sentire quello che accadeva, e di fatti guardando il monitor del pc vedemmo mia moglie con l’orecchio attaccato al muro cercando di capire cosa stesse succedendo in casa di Lori, ovviamente per non farle capire che si trattava di me, aveva evitato di chiamarmi per nome.
Ludmilla: grandissima gnocca, alta 1.80, capelli neri a caschetto, occhi azzurri, una quarta piena di seno gambe lunghe e ben fatte ed un culo da oscar. Ci sedemmo al tavolo della cucina, da dove Alice non avrebbe potuto ascoltare i nostri discorsi e Lori mi mise al corrente del fatto che Ludmilla era un’amica più che fidata ed era stata informata, seppur in modo sommario, di quello che stavamo facendo con mia moglie, omettendo il fatto ad esempio, che tutti i filmati sarebbero stati pubblicati su un sito a pagamento.
Bevemmo un caffè, poi Lori ci disse di seguirla in soggiorno dove saremmo stati più comodi, e così io mi sedetti sulla poltrona mentre loro due presero posto sul divano di fronte a me, dopo pochi minuti Lori e Ludmilla cominciarono a baciarsi, un bacio lungo e sensuale che me lo fece rizzare in un battito di ciglio, le loro mani si muovevano sui loro corpi a come a cercare la parte più sensibile, Loredana spinse Ludmilla contro il divano, si inginocchiò e le sollevò la minigonna scoprendo le sue bellissime gambe avvolte nelle autoreggenti, poi le tolse le scarpe e cominciò a baciarle la pianta dei piedi, per poi salire sempre in modo lento e sensuale verso l’alto, nel frattempo mi resi conto che Ludmilla non indossava alcun tipo di intimo, Lori intanto che le baciava i polpacci tirò giù la lampo della gonna di Ludmilla, e la fece sfilare dalle gambe lasciandola solo con le calze e le cosce spalancate dove al centro spuntava una bellissima fica già lucida di umori, sentivo il profumo di donna in calore fino alla mia poltrona, Lori arrivò al centro del piacere di Ludmilla e cominciò a leccarla prima piano, poi sempre più freneticamente per poi all’improvviso avventarsi sul clitoride succhiarlo come un piccolo cazzo e facendo avere un primo ed intenso orgasmo a Ludmilla, la quale con le gambe che le tremavano si spingeva la testa di Lori tra le sue cosce per la paura che lei si potesse in qualche modo allontanare. Lori lasciò che Ludmilla riprese fiato, intanto si alzò e cominciò a spogliarsi rimanendo nuda, poi tolse la camicetta a Ludmilla ed il reggiseno, la fece sdraiare sul divano e le montò sopra mettendole la fica direttamente sopra la sua bocca, partirono contemporaneamente a leccarsi le fiche a vicenda, senza tralasciare i loro buchetti del culo, intanto mi ero tirato fuori il cazzo e me lo stavo accarezzando, quando Lori disse: “fermo maschione, tu ti tocchi quando te lo dico io, per ora guarda e basta”, “cazzo Lori che maledetta che sei” lei non curante di me e delle mie parole continuava a leccare e farsi leccare, sembravano assatanate, tanto che montò ad entrambe l’orgasmo e vennero copiosamente l’una nella bocca dell’altra, mentre il mio cazzo scoppiava ed incominciava a farmi male. Nel frattempo a casa mia si stava muovendo qualcosa, mi portai quindi davanti al pc ed infatti avevano suonato alla porta, Alice con indosso un babydoll nero trasparente con sotto praticamente niente, stava andando ad aprire la porta che una volta aperta entrarono i due neri del privè più un terzo ragazzo, anche lui nero, Alice salutò i due che conosceva chiamandoli per nome che erano Frank e Jack, i quali dissero: “ciao Alice, spero non ti dispiaccia se abbiamo portato Lucas, un nostro caro amico”, “assolutamente no, anzi… comunque, piacere io sono Alice”, “si lo so, ormai sei una star e sono in molti a conoscerti, il piacere è tutto mio”. Lori e Ludmilla si avvicinarono a me e cominciarono ad interessarsi a quello che sarebbe successo in casa mia, quindi ci sedemmo comodi tutti e tre.
Alice era già arrapata, come se il sesso della sera precedente, della notte e della mattina fosse un ricordo lontano, prese per mano il nuovo arrivato e disse agli altri due: “voi due seguitemi, andiamo in camera mia, credo che da come si prospetta la cosa non riuscirò a fare silenzio e non vorrei che la mia vicina sentisse quanto sono troia quando faccio la troia e lo andasse a raccontare a quel cornutone di mio marito” e scoppiarono tutti in una fragorosa risata, quindi raggiunta la camera da letto si inginocchiò e fece avvicinare i tre ragazzi che subito estrassero le loro sciabole, Frank e Jack li avevo già visti all’opera al privè, e seppur avevano una nerchia di tutto rispetto non era niente paragonata a quella di Lucas. Infatti Lucas, una volta calati i pantaloni e rimasto con i boxer, fece notare a mia moglie cosa si sarebbe gustata da lì a poco, il membro di Lucas seppur non ancora in tiro, fuoriusciva di un bel 10-15 cm da una gamba dei boxer facendo strabuzzare gli occhi di Alice che disse: “wow, ma che sberla di siluro hai in mezzo alle gambe ragazzo mio? Presto togliamo questi boxer che mi sembra che stia soffrendo un po’ troppo lì dentro” Prese tra le mani quel grosso uccello che non riusciva neanche a far combaciare il dito medio con il pollice da tanto che era grosso e cominciò a leccarlo per bene cominciando dalle palle come solo le troie navigate sanno fare, finendo per leccare avidamente tutta l’asta di carne fino ad arrivare alla cappella che aveva nel frattempo fatto uscire dal suo guscio, quel gran cazzo cominciò ad ingrossarsi ulteriormente ed allungarsi oltre i limiti dell’immaginabile, alla fine Alice si ritrovò in mano una verga di dimensioni impossibili anche solo da guardare. Noi seduti comodi sul divano ci guardavamo la scena e Lori disse: “cazzo che nerchia che ha il ragazzo, fa di sicuro una gran figura ma onestamente io non so se lo vorrei dentro di me, sono proprio curiosa di vedere i limiti di tua moglie”. Sicuramente Alice non l’avrebbe delusa, prese anche a succhiare e leccare gli altri due che nel frattempo si erano denudati completamente e quindi si ritrovò con tre cazzi di tutto rispetto che entravano e uscivano dalla sua bocca. Presero mia moglie e la sdraiarono sul letto supina, Lucas si tuffò tra le sue cosce e cominciò a leccare e succhiare la sua passera che era già un lago di suo, mentre Frank e Jack si inginocchiarono di fianco alla sua faccia e continuarono a farsi succhiare l’uccello mentre con le mani le pasticciavano le grosse tettone. Alice per effetto delle azioni combinate esplose in un orgasmo che la fece tremare come ormai ero solito vedere, urla che vennero attutite dal gran cazzo di Frank che gli stantuffava la gola.
Jack gli si mise in mezzo alle gambe e con la punta del cazzo ben insalivata da Alice gli aprì le grandi labbra strofinandogli la cappella sul clitoride che essendo già sensibile per l’orgasmo appena giunto, la fece sussultare “dai cazzo sfondami questa fica, ti voglio dentro subito, non ce la faccio più, siii… ohhh vengo di nuovo… dai, dai, godo cazzo siii goooodooooo” ed eravamo già a due orgasmi e nessuno dei tre ancora glielo aveva messo dentro, subito dopo, in un colpo unico e deciso Jack gli infilò il cazzo fino in fondo alla fica facendola urlare, ma non era per il dolore “aahhh dio che meraviglia, me lo sento fino in gola, mi mancavano i vostri cazzoni, sbattimi non ti fermare ti prego continua così che veng………ggooo ahhh siii”.
Fu scopata da Jack e Frank in tutte le posizioni possibili, ma lasciando sempre modo ad Alice di avere il cazzo di Lucas sempre in bocca, fino a quando, dopo innumerevoli orgasmi di lei, Frank e Jack si guardarono in faccia e come se fosse stato scritto un copione precedentemente, fecero alzare mia moglie dal letto e fecero sdraiare Lucas con il suo gigantesco cazzo che svettava, Alice lo guardava affascinata e fece per buttarsi su di lui per prenderlo ancora in bocca, ma i due ragazzi la bloccarono, la presero uno per lato sotto le ascelle e sotto le cosce, la sollevarono e la portarono con le gambe spalancate sopra il cazzo di Lucas che la aspettava lucido e duro, le puntarono la fica sulla cappella e contarono “1, 2 e 3” lasciarono cadere Alice su quel tronco di carne dura e nera che sparì nella sua vagina in un istante, lei apri la bocca senza emettere alcun suono e spalancò gli occhi, io Lori e Ludmilla, sinceramente pensammo che da lì a breve avremmo sentito un urlo dovuto alla lacerazione della vagina di mia moglie, ma con nostro stupore Alice chiudendo gli occhi disse: “ahhh siiiii, che meraviglia, me lo sento fino in gola dio come amo questo cazzo, siiii” i due ragazzi di fianco a lei la ripresero nello stesso modo di prima e cominciarono a farla salire e scendere sul quel palo facendola gridare di piacere, praticamente sia lei che Lucas non dovevano fare alcun movimento, ci pensavano Frank e Jack a segare il cazzo dell’amico praticamente utilizzando la fica di Alice, che continuava ad avere orgasmi a ripetizione. Erano tutti e 4 eccitati al massimo e lei volle anche provare quella grande mazza nel culo “ora voglio che mi fate provare la stessa cosa impalandomi anche su per il culo… avanti bastardi cosa state aspettando” Jack e Frank si guardarono e Frank le disse “Alice, ti avviso, il cazzo di Lucas non è un cazzo standard, altre hanno provato a prenderlo nel culo, ma dopo che la cappella si era appena insinuata dentro rinunciavano per il troppo dolore… sei sicura che vuoi provare con un colpo solo? Non è meglio prima se te lo allarghiamo un po’ noi e poi Lucas te lo infila piano piano?” “no cazzo, ho detto che voglio averlo nel culo in un colpo solo, dai non perdete tempo che voglio godere anche di culo…” seppur titubanti i due ragazzi la presero come prima, Lucas si tenne l’uccello in posizione e al solito conteggio al 3 dopo averle puntato il cazzo di Lucas sul suo buco della porta posteriore, la lasciarono cadere… Occhi sbarrati, bocca aperta pugni serrati, le vene del collo che sembravano dover scoppiare, rimase in quella posizione per almeno un minuto poi piano la faccia tornò ad essere più rilassata e disse: “oddioooo che male ma anche che meravigliosa sensazione di pienezza, non ho mai sentito il culo così aperto, credo proprio che me lo hai sfondato…” e cominciò a salire e scendere lungo tutto il cazzo mentre gli altri due si erano tranquillizzati vedendola godere e Frank disse: “sei la più grande troia che abbia mai conosciuto, nessuna era mai riuscita a prendere il cazzo di Lucas nel culo…” Lucas che fino a quel momento era stato in silenzio disse: “cazzo Alice mi avevano detto che eri una troia anzi la regina delle troie, ma dobbiamo trovare un appellativo diverso, regina non basta più” dopo pochi colpi Lucas non resistette più e le scaricò nel culo una quantità industriale di sborra con un evidente piacere anche da parte di Alice che aveva l’ennesimo orgasmo che la fece tremare come avesse una crisi epilettica. Sfiniti tutti e due si lasciarono cadere sul letto, mentre Frank e Jack che non avevano ancora goduto si menavano i loro cazzi davanti alla bocca di mia moglie, lei li guardò e dopo essersi ripresa disse “ora vi voglio dentro tutti e due!” i due non se lo fecero ripetere e Frank si sdraiò supino aspettando che Alice gli si impalasse sul suo cazzo, ma Alice aveva altri piani, “Jack mettiti a forbice tra le gambe di Frank, ed avvicina il tuo cazzo al suo…” capito il gioco, Jack sorrise e fece come suggerito da Alice, ora le due nerchie in tiro, nerissime e con le cappellone che sembravano baciarsi tra loro erano a disposizione di mia moglie la quale dopo averle, con non poca difficoltà, prese in bocca e succhiate e slinguate per bene, dopo essersi messa a cavallo dei due maschi e con il culo perfettamente centrato si fece scivolare entrambi gli uccelli nel buco, che ormai era anche ben lubrificato dalla sborrata di Lucas, “sii dai sfondatemelo anche voi, voglio che mi sborrate nel culo nello stesso momento, voglio sentire la vostra sborra bollente che mi inonda l’intestino, vi voglio tutti e due dai, ora, si, sborrate nel culo della vostra grandissima troia..” a quelle parole i due, che avevano resistito fino a quel momento, le scaricarono tutto il loro seme nel culo emettendo un grido di piacere che non aveva niente di umano, mia moglie intanto si sditalinava e quasi in contemporanea ebbe l’ultimo orgasmo della giornata.
Io Lori e Ludmilla eravamo senza parole, Loredana guardandomi disse: “Leo, con una moglie così troia ancora non ci credo che a letto con te, solo scopate alla missionaria e qualche pompino da dilettante. Non riesco proprio ad immaginare come una troia di quel calibro possa trattenersi quando ha per marito un maschio bello e prestante come te” io mi ero fatto quella domanda parecchie volte ma non avevo mai scoperto il motivo, eppure ero stato sempre molto chiaro sul fatto che potevamo essere complici di avventure erotiche anche al di fuori del nostro matrimonio.
Mentre Alice si dava da fare per cancellare tutte le tracce del suo weekend di fuoco, prima del mio rientro, Lori e Ludmilla decisero di riprendere il “discorso” che avevamo interrotto prima, quindi mi fecero sdraiare sul tappeto e cominciarono a baciare tutto il mio corpo, una si concentrava sulla metà di sinistra e l’altra a destra, non nego che le scene di prima mi avevano comunque eccitato e comunque credo che anche le mie due donne fossero ad un buon punto, mentre loro procedevano con il massaggio con le labbra, io avevo trovato la strada per sgrillettarle tutte due facendole nel contempo mugolare di piacere, fino a quando arrivarono alla presenza del mio cazzo perfettamente eretto nei suoi 23 cm, quindi presero a leccarlo lungo tutta l’asta incrociando di tanto in tanto le loro lingue, io potevo ammirare quelle due fantastiche creature che si lavoravano con sincronismo perfetto il mio cazzo con le loro bocche, inoltre bastava che giravo lo sguardo a destra o a sinistra per godere dello spettacolare culo e fica di entrambe. Il ritmo sul cazzo delle loro lingue aumentava in modo costante ed io non riuscivo più a trattenermi, “basta, basta con quelle lingue non ce la faccio più devo sborrare….” Lori senza staccare la lingua dal mio cazzo, mi fece il gesto del pollice in su, si stacco un attimo e disse: “tesoro, cosa credi che siamo qui a fare? Stiamo aspettando il nostro regalo. Dai sborra tesoro, sborraci in bocca…” a quelle parole esplosi dei copiosi fiotti di sperma che finivano a turno nelle bocche di Lori e Ludmilla che da brave compagne se li dividevano, dopo che finii di sborrare sempre con il cazzo nelle loro mani le due cominciarono a baciarsi scambiandosi lo sperma prima nella bocca di una poi dell’altra per poi ridividerselo ed ingoiarlo, per terminare l’opera si ributtarono sul cazzo che dalla scena erotica che mi si presentava non voleva saperne di diventare moscio, e cominciarono a leccarlo e succhiarlo pulendomelo per bene, “vedo che il bimbo non vuole saperne di arrendersi” disse Ludmilla, e si appoggiò al divano mettendosi a pecorina e mi disse “dai mettimelo nel culo che voglio sentirlo dentro fino allo stomaco..” e mentre Lori si posizionava sotto la fregna di Ludmilla e cominciava a leccargliela, io gli piantai il cazzo nel suo buchetto e cominciai a pomparla, lei gemeva sia per i colpi di cazzo che per le slinguate della sua amica “siii non ti fermare vai cosi, vai così più forte più forte, oddiooo che cazzo, siiii vengo, vengo godo… ” Lori si posizionò alla stessa maniera di fianco a Ludmilla e mi disse “allora bel torello, vuoi dare una ripassata anche a questo di buco?” mi sfilai da Ludmilla e penetrai nel culo Lori, stesso copione, Ludmilla la leccava da sotto come a ricambiarle il favore ed io la stantuffavo nel culo, Lori venne con un sonoro orgasmo, si misero poi impilate una sopra l’altra presentandomi i loro buchi del culo ed io cominciai a scoparli facendo attenzione a distribuire equamente le pompate, le due godevano come delle troie, come il giorno prima le grida attirarono l’attenzione di Alice che si avvicinò al muro per ascoltare ed aveva anche capito che Loredana aveva in casa un’amica e che insieme, il misterioso toro se le stava scopando entrambe, era sempre più curiosa di sapere chi fosse questo maschio che si trombava due donne insieme, forse nella speranza di poterselo portare a letto anche lei un giorno. Io continuavo a pompare le due fino a che dissi “devo sborrare non resisto più, chi vuole essere riempita?” loro erano troppo sfiancate anche per rispondere allora dissi “ok la divido in parti uguali contente ok?” e sborrai dei primi fiotti nel culo di Lori poi mi sfilai e finii di sborrare nel culo di Ludmilla. Finimmo stremati sul divano tutti e tre e Lori mi disse: “vedi Leo, questo è il tipo di situazioni di cui ti parlavo…” e ci baciammo in modo appassionato poi Lori mi guardò e mi disse “credo di essermi innamorata di te, anzi credo di esserlo sempre stata”.
Era ormai pomeriggio tardo e il copione diceva che io sarei rientrato dal viaggio di lavoro, ci organizzammo mi rivestii mi ripulii e con la mia valigetta uscii piano dall’appartamento di Loredana e misi le chiavi nella serratura del mio appartamento. Entrai e trovai Alice sul divano con la sua tazza di the in mano che guardava la televisione. Mi venne incontro mi abbracciò e mi baciò, “mi sei mancato tanto tanto” mi disse “anche tu mi sei mancata, ma non sei uscita per la messa e passato la domenica in parrocchia come di solito?”, “si amore ma sono appena rientrata perché sono un po’ stanca” “come mai? Avete dovuto assistere ancora gli immigrati?”, “si certo, don Luigi ci ha pregato di dare una mano ed io lo sai come sono fatta, se c’è da dare una mano mi ci dedico anima e corpo” come di solito le sottili allusioni pensai. Mentiva come una attrice professionista e sistemava le frasi in modo da nascondere doppi sensi tra le righe, o almeno per me era così visto che sapevo la verità.
Lei poi mi chiese come era andato il corso, e se qualche donna mi avesse tentato, o peggio se io avessi fatto qualcosa con qualche donna ecc. insomma faceva la parte della moglie gelosa quindi le dissi, per provocarla un po’: “amore mio, lo sai che non ti tradirei mai, io ti amo e amo tutto di te anche la gelosona che sei ed è per questo che ho pensato durante questo weekend: chissà il mio amore a casa da sola tutta la notte come starà male magari pensando che io sono a letto che dormo con un’altra donna magari dopo averci scopato” “si amore mio, infatti l’ho pensato per tutta la notte, pensa che volevo addirittura chiamarti per sapere cosa stessi facendo, poi mi sono trattenuta perché mi sembrava troppo… ma stavo male, proprio male”, si altro che male non mi aveva chiamato perché con la bocca piena di cazzo non riusciva a parlare pensai e le dissi: “lo so, lo so amore mio, infatti ascolta cosa ho da dirti: il mio capo mi ha chiesto dopo questo corso se me la sento di andare nelle filiali delle altre città per un weekend al mese ad addestrare altri colleghi nella mia posizione”, “oddio amore e quindi dovrai andare via ogni mese per un weekend?” “beh si”, vidi nei suoi occhi un luccichio malcelato dietro un muso triste, già si immaginava quanti maschi si sarebbe potuta scopare almeno per una volta al mese nel nostro appartamento senza tanti sotterfugi, quindi con il muso imbronciato disse: “va bene amore, se questo serve alla tua carriera allora anche se la cosa non mi va a genio, me la farò piacere”, a quel punto calai l’asso “ma… sorpresa… sai cosa amore? Ho detto al mio capo che non potevo accettare e che non mi andava di sacrificare un weekend ogni mese che non avrei potuto passare con te… tadaaaa!!! Sei felice amore???” guardai attentamente le sue espressioni nei secondi che seguivano in primo luogo di sorpresa poi passò alla delusione, poi la sua la sua espressione divenne di una che stava pensando attentamente a cosa rispondere ed infine disse “amore mio sai quanto ti amo, e sono felice che tu abbia risposto di no al tuo capo, tuttavia mi chiedo se sia giusto nei tuoi confronti, non vorrei che questa cosa si possa ripercuotere sulla tua carriera. Sai ora guadagni abbastanza bene, stiamo facendo una vita abbastanza comoda non vorrei che per un mio capriccio tutto questo finisse… pensandoci bene posso anche rimanere a casa a rodermi un po’ con la gelosia, ma so quanto tu sia un marito fedele e quindi non mi sembra giusto. Ti prego ripensaci e parlane con il tuo capo, io sarò felice qualsiasi cosa tu deciderai.”
Inutile dire che avrei accettato le “trasferte” ovviamente a casa di Loredana, inoltre mi serviva altro materiale da metter online e queste sessioni nei weekend erano perfette, avrei passato il weekend con Loredana che mi aveva promesso di inventarsi nuovi giochi erotici, ed avrei raccolto materiale utile allo scopo di rinforzare il mio conto in banca.
Loredana mi aveva anche raccontato che nei giorni seguenti Alice, stranamente, continuava ad incontrarla in più occasioni facendole un sacco di domande allo scopo di scoprire chi era il maschio che si era scopata la sera prima e poi, con un’altra sua amica, il giorno seguente, senza però ottenere delle risposte da Loredana la quale restava sempre sul vago facendola letteralmente morire di curiosità, finché Alice le aveva detto chiaramente di averla sentita divertirsi e non resistendo più dalla curiosità le aveva chiesto più dettagli su quel maschio che l’aveva scopata con tanta foga a lei e alla sua amica, ricevendo come risposta da Loredana: “si Alice, è vero, lui è un vero toro da monta, instancabile e con un gran bel cazzo, ma non posso dirti altro, sai si tratta di un uomo sposato e non vuole che si sappia in giro che mi scopa, posso solo dirti che la moglie non lo soddisfa appieno, e lui è costretto a cercare del buon sesso altrove, certo che la moglie deve essere proprio una povera deficiente, avere un cazzo simile a disposizione e lasciare che altre se lo godano… che coglione che sono certe donne!!!” dopo questa frase, si era accorta che Alice si era persa un attimo nei suoi pensieri, chissà, forse stava pensando che sarebbe potuto succedere anche a lei???
Era venuto il momento di passare ad un'altra sezione della mia vendetta, oltre mia moglie mi aveva tradito anche il mio migliore amico, non poteva quindi passarla liscia. Ora mi era chiaro perché quando arrivavo al bar per il biliardo lui smetteva di colpo di parlare e ridere con gli altri amici che poi mi guardavano con degli sguardi divertiti, certo, arrivava il cornuto ed il mio migliore amico, non solo si scopava mia moglie, ma lo sbandierava ai quattro venti come un trofeo di cui andare fiero, dovevo fargliela pagare ed avevo deciso come.
Una mattina, mentre lui era al lavoro, e sapevo che Federica, sua moglie, era di turno nel pomeriggio in ospedale, andai a trovarla. Lei quando arrivai, rimase stupita della mia visita, e mi disse: “ciao Leo, è successo qualcosa? Come mai sei venuto così all’improvviso?”, “ciao Federica, no tranquilla non è successo niente, solo volevo parlarti di una cosa” “certo, entra pure, non fare caso al disordine, ti faccio un caffè?” “si grazie volentieri” dopo esserci seduti a bere il caffè le dissi: “Fede, devo farti vedere una cosa” “di cosa si tratta?” tirai fuori il cellulare e feci vedere un video dove Alice si stava facendo inculare da un maschio, ma scelsi bene i tempi, in modo che ancora non si poteva vedere in faccia chi la stava inculando “oddio Leo ma quella è Alice? Ma siete voi che state scopando? Perché mi fai vedere questo video?” “no Federica, quello non sono io, Alice mi cornifica e non solo con quello lì ma con una serie infinita di uomini che ormai non riesco più a contare”, “mi spiace tanto Leo, non so cosa dire, come mai ne parli con me? Francesco magari può anche esserti di conforto visto che lui è il tuo migliore amico.”, “Federica, aspetta che ti faccio vedere il seguito” e mostrai come il filmato continuava, l’inquadratura si spostava lentamente verso il torso dell’uomo e piano piano salendo svelò il volto “cazzo!!! Ma quello è Francesco!!! Figlio di puttana maledetto bastardo ma come ha potuto…”, e tra tristezza e rabbia, scoppiò in lacrime. Passarono circa 20 minuti prima che si calmasse, nel frattempo l’avevo abbracciata per darle un po’ di conforto, accarezzandole i capelli ed il asciugandole le lacrime, si calmò e restò in silenzio poi non so che le prese ma la sua reazione fu quella di poggiare le sue labbra sulle mie e baciarmi infilandomi poi la sua lingua a cercare la mia.
Alla fine era quello il mio obiettivo, e dovevo solo portarla dalla mia parte in qualche modo, ma lei mi offrì l’opportunità su un piatto d’argento. Mancava solo un dettaglio: riprendere tutto con il telefonino, quindi le dissi: “prima che andiamo avanti, voglio che tu sappia quanti rospi ho dovuto ingoiare, ma ho deciso di farla pagare ad Alice ed anche a Francesco, inoltre ho scoperto che si scopa anche la tua migliore amica Laura, ma di quello non ho prove in video da farti vedere, posso solo dirti che l’ho visto un giorno per caso uscire da un bar insieme a lei, sono saliti sulla sua auto e sono partiti io ero lì in giro con il mio scooter e li ho seguiti per curiosità, dopo averli visti che si baciavano prima di salire in auto, si sono fermati davanti ad un motel e sono entrati, ovviamente io non ho potuto entrare a chiedere informazioni ma lascio a te decidere cosa pensare, era comunque martedì pomeriggio scorso”, “martedì pomeriggio scorso ero di turno in ospedale, e nel pomeriggio l’ho chiamato e mi ha detto che era da un cliente importante a fargli la revisione al camion… che maledetto porco…”, ora Federica era decisamente furiosa quindi le dissi: “Fede facciamo sesso anche noi ma lo filmiamo e poi al momento giusto, ti dirò io quando, gli faccio avere il video di noi che scopiamo in forma anonima, questo almeno lo ferirà nel profondo poi quando sarà a casa e te lo sbatterà in faccia, allora sarà il tuo turno farle vedere lui che si scopa mia moglie e potrai giocartela come preferisci”, “Leo fai partire quel cazzo di registrazione e scopami voglio il tuo cazzo in tutti i buchi ti prego, ora ho una rabbia da smaltire e non c’è niente di meglio di un gran cazzo per farmi calmare”. Scopammo per tutta la mattina in tutte le posizioni possibili, Federica è una gran figa ed anche una gran troia quando ci si mette, ma lei non contenta di avermi solo per quella mattina, dopo averla scopata e fatta godere molteplici volte mi disse: “devi tornare a scoparmi tutta la notte il prossimo weekend”. Francesco, lavorava come meccanico di motrici di camion ed il weekend successivo doveva rimanere fuori casa per dei corsi di aggiornamento che si tenevano nella casa madre in Olanda, io feci in modo di organizzare uno dei miei “corsi aziendali” e quindi potevo rimanere fuori casa anche io per il weekend, dissi a Loredana che non sarei rimasto a casa sua, e che dovevo portare avanti la mia vendetta, lei capì e mi disse: “va bene Leo, ma ti prego lascia qualcosa anche per me quando torni”.
Prima del weekend con Federica, riuscii a coinvolgere allo stesso modo anche la moglie di Luca, il capo di Alice, Martina l’avevo conosciuta durante una cena aziendale prima di un natale e spesso ci invitava a casa sua per delle cene in compagnia, mi ero recato presso la loro abitazione, una villetta appena fuori città. Martina, una bella donna, ma tutta casa e famiglia, pensai che non sarebbe stata una facile da convincere a farsi scopare, tantomeno a farsi riprendere mentre lo faceva, niente di più sbagliato.
Suonai alla sua porta e venne lei ad aprire, sapevo che Luca non era a casa ed i figli erano a scuola, mi venne ad aprire, aveva i capelli un po' scompigliati le gote rosse ed era abbastanza accaldata, aveva un vestitino viola addosso che sembrava avesse fatto la guerra, ma nell’insieme restava una gran bella figa, la salutai “ciao Martina, scusa, sono venuto in un momento poco opportuno? Posso ritornare un altro giorno se vuoi”, lei mi guardò da capo a piedi e mi disse: “ciao Leonardo, no anzi figurati vieni accomodati pure” mi sedetti sul divano e lei mi chiese se volevo qualcosa da bere, risposi di sì, lei andò in cucina ed io rimasi da solo in salotto, nel silenzio del locale sentii un ronzio provenire da sotto il cuscino di una seduta del divano, misi la mano sotto il cuscino e tirai fuori un vibratore in funzione e di notevoli dimensioni, pensai che sicuramente avevo interrotto Martina in una sessione di autoerotismo, decisi lì per lì di giocarmi la mia carta pensando che Martina doveva essere già eccitata, attesi che tornasse dalla cucina ed appena entrata in salotto con le bibite mi feci trovare con il grosso vibratore in mano ed un sorriso malizioso sulla faccia, appena mi vide si bloccò immediatamente e diventò ancora più rossa in viso, dopo essersi ripresa un attimo disse: “Dio mio che imbarazzo Leo, ti prego non pensare male…”, non la feci finire di parlare e volli toglierla subito dall’imbarazzo dicendogli: “Martina, non c’è assolutamente niente di male nel voler provare piacere, sei una bellissima donna, ancora nel fiore dei tuoi anni, ti prego non sentirti in imbarazzo, anzi ti vorrei proporre qualcosa di più emozionante…” mi avvicinai a lei le tolsi dalle mani le bibite e la portai a sedere vicino a me sul divano e subito lei mi disse: “Leo, ti prego non vorrei che tu fraintendessi, io non ho mai tradito mio marito, il massimo che faccio è di godere di tanto in tanto nel privato delle mie fantasie”, “lo so Martina, lo so che tipo di donna sei, ma ti prego di sederti qui vicino a me e guardare quello che sto per farti vedere, poi deciderai tu cosa fare”.
Tirai fuori il cellulare e le mostrai il video del bar dove si vedeva Luca, suo marito, che ci dava dentro con mia moglie e la sua amica Lisa, lei rimase in silenzio per alcuni minuti, poi io le dissi: “ora sai perché sono venuto da te, ed onestamente vorrei…” non mi lasciò finire la frase che si alzo, si sedette di fronte a me spalancò le gambe mettendomi in mostra una sorca con un bel pelo ma curato, le grandi e piccole labbra già abbondantemente aperte e decisamente bagnate credo dalla interrotta masturbazione di prima, infine appoggiò i talloni sul divano facendo in modo di sollevare di più le natiche e mostrandomi in bella evidenza un plug anale che era ben piantato nel suo culo. Altro che casa e famiglia, sembrava la più una troia da bordello, mi guardò con uno sguardo languido e libidinoso e mi disse: “fino ad ora mi sono sollazzata con i giocattolini, non ho mai voluto tradire mio marito, ma visto quello che fa lui non mi pare il caso di trattenermi oltre, cosa aspetti, ti voglio subito qui in mezzo alle cosce e vedi di leccarmela per bene che poi pensiamo a sistemare quella protuberanza che hai nei pantaloni”, “va bene ma prima permettimi di riprendere il tutto, vedrai poi mi ringrazierai” e così sistemai il cellulare in modo che si vedesse bene tutto quanto e mi tuffai in quella sorca invitante e gonfia di desiderio, Martina cominciò a gemere di piacere ed in men che non si dica raggiunse un orgasmo con un urlo che sembrò più un grido di vendetta che uno di piacere, poi mi buttò sul divano e mi spogliò con furia sensuale, prese in mano il mio uccello e lo esaminò “che bel cazzo che hai, ho sempre immaginato di prenderlo in tutti i miei buchi ed ora devi accontentarmi”, “ti prego, non fare complimenti” le dissi, e cominciò a leccarmi dalle palle alla punta del cazzo per poi infilarselo in bocca e succhiarlo, mordicchiarlo facendo mulinare la lingua mentre lo succhiava, era veramente brava con la bocca, avevo i brividi che mi scorrevano lungo la schiena ed arrivavano al cervello, dopo circa 10 minuti di quel trattamento sentivo che non potevo resistere oltre, tanto era brava, la fermai e la misi sul divano a 90 gradi, lei si passò le dita in bocca e si inumidì la passera, se ve ne fosse bisogno, io le presi i fianchi e gli infilai l’uccello in quella bellissima sorca pelosa, cominciai a stantuffarla afferrandole anche i capelli e facendole inarcare la schiena, ad ogni colpo vedevo i suoi grossi seni che mulinando sporgevano dai fianchi, era uno spettacolo davvero eccitante, lei ebbe subito un altro orgasmo ancora più intenso di quello precedente mentre urlava: “ti prego, ti prego, così… si si siiii non ti fermare ti prego, sfondami la figa ma non ti fermare… ahhh siii, vengo, adesso sssiiii godoooo” facemmo sesso per circa 2 ore la scopai anche nel culo che era già bello preparato dal plug, le sborrai una volta in culo e poi la seconda volta volle che le venni in bocca ingoiando tutto quanto lo sperma che le avevo scaricato in bocca, dopo avermi ripulito il cazzo per bene si stese sul divano e disse: “quando esci buttami nella pattumiera tutti i miei giocattoli, perché da questo momento voglio sentire solo cazzi di carne e di tutte le misure, voglio riempire ogni centimetro quadrato della fronte di Luca di ogni tipo di corna, e poi mandami il video che hai fatto, ora ho capito cosa farne” mi baciò sulla bocca e chiedendomi di tornare a trovarla presto mi salutò.
I mesi passavano veloci, il mio conto segreto continuava a crescere, nel frattempo avevo chiesto ad Alice di smettere di lavorare, tanto con il mio stipendio riuscivamo a fare una vita abbastanza agiata, ovviamente lei credeva che avessi fatto carriera, non aveva minimamente idea che di fatto era lei che portava a casa la pagnotta, il fatto di non lavorare le dava modo di organizzare i suoi intrallazzi più comodamente e più frequentemente, unito al fatto che io piazzavo spesso delle giornate di lavoro fuori città che mi obbligavano a dormire fuori, ovviamente il fuori era l’appartamento di Loredana, la quale era sempre più contenta di avermi tutto per lei coinvolgendo anche amiche ed amici per fare delle bellissime scopate a 2 a 3, con coppie con singoli e singole, insomma mi divertivo come un porco.
Riassumendo quindi i fatti la situazione era questa: Alice faceva la troia, a sua insaputa era diventata una star del web, mi faceva guadagnare un sacco di soldi in abbonamenti al canale, io per lasciarle campo libero mi trombavo Loredana e tutta la sua cerchia di amiche, in ultimo avevo abituato Alice ad una vita da signora benestante, ma come si può immaginare, più in alto sali e più ti fai male quando cadi di sotto.
Con i soldi che non mancavano, Alice si era comprata un numero infinito di completi intimi davvero sexy, avendo ormai scoperto il suo nascondiglio in una scatola in fondo al ripostiglio di casa, sapevo avere completi intimi per ogni occasione, uno di questi completini era particolarmente indicato per farsi scopare comodamente in auto senza doversi spogliare in quanto la lingerie aveva degli spacchi nei punti strategici, ovviamente avevo dei video che avevo postato per la gioia dei suoi fan, ora mi restava solo di scoparmi la sua migliore amica Lisa, poi avrei sferrato il colpo di grazia.
Mi recai un mercoledì di fronte all’ufficio dove lavorava, avevo scelto il mercoledì di proposito, sapendo che sarebbe stata una delle loro serate a dar sfogo alle loro fantasie da troie, quando uscì mi vide e rimase sorpresa, gli andai incontro la salutai e le dissi: “ciao Lisa, so che non ti aspettavi di trovarmi qui fuori”, “ciao Leo, in effetti no, ma cosa ci fai qui?”, “dovrei parlati, ci possiamo prendere un caffè?”, “certo, ma è successo qualcosa?” la vedevo particolarmente sorpresa ed agitata, “a suo tempo, ora andiamo in quel bar e sediamoci un attimo”.
Una volta seduti ed ordinati due caffè, senza troppi giri di parole, tirai fuori il telefono e dissi: “ora guarda bene questo video” feci partire il video dove si vedevano lei ed Alice che prendevano cazzi a più non posso, era il primo video che avevo girato nel famoso bar delle loro porcate. Lisa perse tutto il colore dalle sue guance, credo che in quel momento il suo cuore si era fermato, le lasciai il tempo di riprendersi, poi mi disse: “chi ti ha mandato questo video?”, “che differenza fa il chi o il quando?” le dissi, e lei dopo un po’ di riflessione rispose: “certo che oggi con l’intelligenza artificiale fanno di tutto, come saranno riusciti a sostituire i volti di quelle attrici con il mio e quello di Alice?”, “non ci provare Lisa, intelligenza artificiale un cazzo, il video l’ho girato io stesso, vuoi che ti dica dove vi trovavate? Indirizzo nome del locale nome del proprietario ecc.?”, “ma… come… cosa… insomma Leo perché lo fai vedere a me questo video, è chiaro che tu e Alice avete il problema, io cosa centro”, “beh, ma te e tuo marito a breve potreste averlo un problema, non pensi?”, “insomma mi stai ricattando per caso?”, “vedila come vuoi ma il prezzo che ti chiedo per tacere non credo sarà un problema per te”, “e quale sarebbe questo prezzo?”, “farti scopare da me in primo luogo, non fare assolutamente menzione di questo video e del fatto che io so delle vostre porcate ad Alice, pena, questo video finisce nei messaggi di Armando il tuo adorato marito”.
Dopo averci pensato il minimo indispensabile, Lisa probabilmente decise che in fondo una scopata con me non le sarebbe poi costata poi troppo, quindi accettò anche se simulando una falsa rassegnazione, e mi chiese: “ok, Leo quando e dove”, “questa sera a casa mia” le risposi, “ma questa sera non potrei…”, “sì lo so che avete il mercoledì fregna libera, ma saprai di certo trovare una scusa con la tua cara amica Alice e fare in modo che lei vada da sola a farsi sfondare dai 3 negri e dai 2 suoi colleghi al solito bar, di sicuro saprà tenere testa a quel gruppo assortito… a proposito gran bella idea da parte del proprietario quella di acquistare quel grosso materasso gonfiabile”, l’avevo messa definitivamente ko.
Con una scusa, quella sera Lisa riuscì a sganciarsi dal raduno scopereccio con Alice, convincendo senza alcuna fatica Alice ad andare da sola, infatti gli aveva risposto: “mi spiace che tu non ti senta bene, ma vorrà dire che avrò tutti i cazzi per me”. Arrivò a casa mia verso le 21, io avevo già attivato tutte le microcamere che avevo installato nell’appartamento, non volevo che si perdesse neanche una delle numerose inquadrature che sarebbero state disponibili a fine serata, Lisa come io le avevo esplicitamente richiesto, si presentò a casa mia con un tubino nero a mezza coscia, calze con reggicalze, senza intimo e reggiseno, scarpe nere lucide con tacco 12 e cinghietta alla caviglia, insomma vestita da vera zoccola in calore, le avevo anche chiesto di fingere che mi faceva un’improvvisata ed io non dovevo sapere che lei sarebbe arrivata.
Infatti arrivò puntuale, andai ad aprire la porta e le dissi: “ciao Lisa, ma cosa ci fai qui? Non eri con Alice? E cazzo come sei elegante, qual è l’occasione?”, lei stando al gioco rispose: “sei tu l’occasione stupido cazzone”, “co.. come io, cosa intendi?”, “fammi entrare che ti spiego” e così una volta dentro cominciò a girarmi in giro simulando un sensuale corteggiamento al quale io con malcelato imbarazzo le dicevo: “no Lisa no dai non farmi questo, sei la migliore amica di mia moglie, e poi io sono un marito fedele, non potrei mai farle le corna ti prego fermati”, come da copione lei non si fermava, ed onestamente vedevo che ci stava anche prendendo gusto, mi si inginocchiò di fronte e mi slacciò il cordoncino dei pantaloni della tuta che usavo per stare comodo in casa, mi abbassò i pantaloni e, non indossando l’intimo, il mio cazzo scattò completamente duro quasi sbattendo la cappella sotto il suo mento, Lisa cominciò a segarmelo in modo molto lento e sensuale facendo apparire e scomparire la cappella ed ogni volta che questa usciva lei le dava una lenta leccata, devo dire che era brava, mi stava portando al limite solo con questo giochetto, poi si alzò e fece cadere il vestito lungo le sue bellissime gambe fino in fondo ai piedi, dove uno alla volta si alzarono e scavalcarono il vestito che ora era sul pavimento, lei rimase in piedi con solo le scarpe le calze ed il reggicalze, mi denudò completamente e poi prendendomi per il cazzo mi disse: “seguimi bel maschione che questo cazzo lo voglio sentire dentro fino in fondo” e mi portò verso la camera da letto.
Da questo momento quello che sarebbe successo era pura improvvisazione e quindi lasciai a lei condurre il gioco, ben sapendo quanto fosse troia non mi aspettavo una delusione e così si sdraio supina sul nostro letto e mi disse: “è qui che scopi con tua moglie?”, “si è qui” le risposi, “bene, allora le condizioni sono le stesse, così potrai dirmi dopo che ti avrò fatto godere come un porco, se sono meglio io o Alice”, spalancò le gambe e mi fece segno con la lingua in mezzo a due dita quello che avrebbe voluto che io gli facessi, non la feci attendere oltre mi buttai a capofitto in mezzo alla sua figa leccandola prima tutto intorno alle grandi labbra per poi piano piano divaricarle ed arrivare alle piccole labbra e raggiungere il centro del suo piacere, che appena preso in bocca cominciai a succhiare e leccare facendola fremere di piacere, agitava il bacino per assecondare i movimenti della mia lingua fino a che non esplose in un primo orgasmo premendo violentemente la mia faccia sulla sua passera per non farmi smettere, dopo che si riprese da quell’orgasmo mi disse: “vieni qua, baciami, voglio sentire il sapore della mia figa”, la baciai sulla bocca, un bacio intenso e passionale, le feci sentire il suo sapore, lei chiudeva gli occhi e mugolava “mmmh che buono, ma ora voglio sentire il cazzo, dai mettimelo dentro e spingi forte fino in fondo, scopami Leo scopami forte e dimmi che sono la tua troia” gli misi il cazzo in bocca per farmelo leccare e farmelo venire il più duro possibile e poi la tirai verso il bordo del letto, mi misi le sue gambe sulle mie spalle e le infilai tutto il cazzo nella sua figa depilata e bagnatissima “sei una gran troia, una puttana, hai la figa bollente e sei bagnata come un lago, Alice non l’ho mai sentita così, ora ti sfondo fino a farti impazzire di piacere” e cominciai a pomparla come non ci fosse un domani in tutte le posizioni elencate nel kamasutra, lei continuava a sborrarmi sul cazzo una quantità di umori, aveva un orgasmo dietro l’altro, fino a che io decisi di sborrare a mia volta e gli sparai tutto il carico nella sua figa già grondante di umori, lei ebbe un’ulteriore orgasmo dicendo “siii, la sento è deliziosamente calda, sto godendo ancora… siii vengo, vengooo che cazzo meraviglioso, sei un toro e io sono la tua vacca ti prego sfondami tuttaaaa”.
Eravamo sdraiati sul letto vicini a riprendere fiato, dopo circa 15 minuti lei si sedette sul letto mi guardò e mi disse in modo da non darmi modo di replicare: “ora mettimelo nel culo, lo so che Alice non te lo dà, ma io voglio che mi sfondi il culo, ora!”, e si mise a succhiarmi l’uccello, che in men che non si dica ritornò duro come il marmo, lei scese dal letto, si mise con le mani appoggiate al materasso e le gambe divaricate, con ancora indosso le calze e le scarpe, con quelle meravigliose tette che le penzolavano, io mi misi di dietro e le girai un po' intorno con il cazzo in mano che me lo segavo piano ed intanto mi godevo quella visuale estremamente erotica che era Lisa in quel momento, le andai dietro e le puntai il glande duro e violaceo sullo sfintere, un piccolo colpetto ed era già dentro per meno di metà, lei cominciò a gemere e mi venne incontro con il suo stupendo culo facendoselo infilare dentro tutto in un solo colpo, restai fermo per un momento e lei disse: “ora spaccami il culo, Leo ti prego non fermarti fino a che non te lo dico io, spaccami tutta ti prego vai, vai, vai” ed io cominciai a sbatterla come un forsennato, prendendo a schiaffi anche le sue chiappe che in poco tempo assunsero un colore rosso vivo, lei aveva messo in bocca la stoffa del lenzuolo e sentivo le sue grida soffocate ed a ritmo dei colpi che le davo gridava “si, si, si, siii, dai, dai, rom… pi… mi… il… cu… lo…” raggiunsi nuovamente il limite e dopo un altro paio di colpi più forti e decisi degli altri le riversai nel culo un’altra copiosa sborrata mentre lei si sfregava in maniera forsennata il clitoride con le dita ed esplose in un ultimo orgasmo lasciandosi cadere sul letto con me sopra e con il mio cazzo ancora ben piantato nel culo.
Guardai l’ora, era già mezzanotte, dissi a Lisa di rivestirsi e di tornare a casa, da li a poco sarebbe tornata Alice e non volevo che si accorgesse di quanto successo.
Alice rientrò verso la 1.00, io ero già a letto e facevo finta di dormire, lei tutta vestita entrò in bagno e sentii l’acqua della doccia, e pensai: “eccola la troia, sicuramente pensa che una doccia possa lavare via tutte le porcate che fa” quando uscì dalla doccia era nuda, si mise la sua vestaglia da notte cercando di non fare rumore, e piano piano si infilò nel letto, io nel buio della stanza dissi piano: “sei tornata?”, “si amore, non volevo svegliarti, scusa”, io accesi la luce e la guardai negli occhi, e le dissi: “Alice, possibile che tutti i mercoledì e le domeniche tu devi essere disponibile per la parrocchia?”, “amore lo sai che don Luigi conta molto sulla nostra presenza, ci sono un milione di cose da fare”, “sì lo so, ma hai anche un marito, una casa, e poi fai sempre questi orari, torni a casa che sembri distrutta, Alice guardami negli occhi, ti chiedo di essere sincera con me e ti prego di rispondere: non è che la parrocchia è una scusa per uscire e farti scopare da qualche tuo amante?”, “Leonardo, ma per chi mi hai preso! Che cazzo di pensieri hai per la testa!”, “beh, sono un marito, e come tale ho il diritto di essere geloso, è che mi sembra strano che una parrocchia tenga impegnati i suoi fedeli fino a notte fonda, questo si verifica sempre più spesso e tu non dici mai di no, possibile che non sei stanca? Ora non lavori più lo so, ma anche prima quando lavoravi, facevi comunque le ore piccole, insomma è lecito che un po’ di sospetti li possa avere non credi?”, “ma amore, lo sai che tu sei l’unico che mi fa felice, io non saprei cosa fare senza di te, ma ti pare che per una scopata io possa rischiare di perderti?”, “Alice, sei una bella donna, se tu volessi potresti avere un milione di maschi che ti soddisfano, e per questo, ed anche per l’ultima volta e seriamente e sottolineo seriamente, ti chiedo: se tu lo vuoi potremmo ravvivare il nostro rapporto nel letto provando a fare delle esperienze trasgressive con altre coppie oppure con altri singoli o singole, come preferisci, io sarei felice di vederti godere nelle braccia di altri uomini, e questo sarebbe alla luce del sole, condiviso da noi in modo complice e sereno, quello che non tollererei in alcun modo sarebbe che tu lo facessi alle mie spalle, quindi ti prego dammi un segnale positivo, oppure chiudiamo qui il discorso per sempre e ti prometto che non lo tirerò più in ballo”, Alice mi guardò pensierosa, dal tono che avevo usato si capiva benissimo che era un invito a vuotare il sacco sulle sue perversioni senza che ne subisse le conseguenze, le avevo servito un assist e volevo vedere come lo avrebbe sfruttato, se si fosse sentita in colpa per essere così troia con altri e non con me, ed avrebbe accettato di cominciare ad esserlo anche con me, oppure se avesse perseverato nel suo fingere di essere una moglie bigotta e continuare ad essere la troia di altri solo per il suo piacere.
La risposta, dopo una lunga pausa fu deludente ma aspettata: “amore io ti amo, e tu mi soddisfi in tutto e per tutto, credimi anche se la voglia di accontentarti è tanta, non riuscirei proprio a fare sesso con un altro uomo anche se tu fossi lì davanti a me e fossi completamente d’accordo, mi sentirei sporca dentro, no proprio non ci riesco, scusami amore se ti amo così tanto”, “va bene Alice, come promesso, questa è l’ultima volta che provo a forzare la mano, da ora non te ne parlerò mai più, questa è una promessa”.
Mi rimisi sdraiato e cercai di dormire, pensai a quanto Alice fosse troia e bugiarda un connubio perfetto, era giunta la resa dei conti, per più di un anno l’ho vista darsi completamente a centinaia di uomini di ogni razza e colore, l’ho vista farsi scopare da più di un maschio per volta, l’ho vista svenire per gli orgasmi che aveva, l’ho vista ingoiare litri di sperma, a farsi scopare nel culo, a leccare la figa di altre donne e farsela leccare eccetera, nel contempo, a sua insaputa, io stavo accumulando un piccolo patrimonio, ma questa era solo una parte della mia vendetta.
Arrivò il weekend, sapevo, dato che avevo il controllo del suo telefonino, che avrebbe snocciolato la scusa di una uscita con le sue amiche, tra cui Lisa, per il compleanno di una di loro amica, che io ovviamente non conoscevo, la scusa le serviva per andare al famoso privé dove si sarebbe scatenata con non so quanti maschi ed aveva già avvisato il proprietario che quel sabato sera sarebbe ci sarebbe stata. Bene, quella sera avevo deciso di rovinarle la festa.
Dopo aver cenato, cominciò a prepararsi per uscire, quella sera non si sarebbe vestita come una sciatta casalinga che andava in parrocchia, ma si era messa in tiro adducendo come scusa che non voleva sfigurare con le sue amiche, mentre stava terminando di truccarsi, con un telefono che tenevo segreto e con un numero che lei ovviamente non conosceva, le inviai il video di me e Lisa che scopavamo per tutto il nostro appartamento, ivi compreso sul nostro letto, e rimasi seduto sul divano con una birra in mano, facendo finta di essere interessato alla partita.
Dalla porta semi aperta della nostra camera, attendevo la sua reazione all’arrivo del video, il suono della notifica che le arrivò la fece smettere di passarsi il fondotinta posò il tampone e prese il telefono in mano, avevo montato il video in modo che durasse in tutto 7 minuti, si vedeva dove ricevevo Loredana alla porta, il mio finto respingerla, fino al mio cedimento all’adulterio e le varie sborrate dentro e fuori il corpo di Lisa, Alice passò tutti e 7 i minuti davanti allo schermo a guardare immobile tutto il video, improvvisamente scattò in piedi e con il telefono in mano si fiondò in salotto con il viso paonazzo e gli occhi che sparavano lampi di collera, credo che in quel momento se avesse avuto in mano un coltello me lo sarei trovato piantato nel cuore.
Alice si mise a gambe larghe davanti a me e inizio ad urlare come una pazza: “ma che cazzo è questa merda!!! Brutto bastardo coglione che non sei altro!!! Sei veramente un bastardo figlio di puttana maledetto!!! Con la mia migliore amica per giunta!!! Cazzo!!!!”, “Alice ma che hai? Ma che ho fatto?” risposi continuando a sorseggiare la mia birra con una calma surreale, “cosa hai fatto??? Ti sei scopato la mia migliore amica e mi chiedi cosa hai fatto??? Prepara le tue cose e vattene fuori di qui immediatamente, e preparati perché quanto è vero che il sole sorge a est ti rovino fino a lasciarti solo le mutande che hai indosso, brutto porco maledetto bastardo, sappi che non mi accontenterò del divorzio, mi dovrai mantenere per tutta la vita fino a che non mi trovo un lavoro che ovviamente non cercherò mai brutto stronzo!!!”, “amore, ma che cazzo stai dicendo? Quando mi sarei scopato la tua amica? E dove? E poi chi te lo ha detto?”, “non lo so chi me lo ha detto, stronzo, ma questo cazzo di video mi basta e avanza”, “fammi vedere” e presi il telefonino guardando con poca curiosità il video, e dopo pochi secondi dissi “cazzo è vero quello sono io che scopo Lisa” e poi aggiunsi “certo che è strano, chi può aver fatto questo video? Ricordo perfettamente che mentre scopavo Lisa non ci fosse nessuno in casa nostra oltre me e lei”, feci una pausa per far assimilare il fatto ad Alice la quale, seppur in modo lento, il suo stato d’animo cominciò a passare dall’ira alla preoccupazione, forse stava assimilando il fatto che anche lei poteva essere vittima ed essere lei stessa stata filmata durante le sue innumerevoli scorribande sessuali nel nostro appartamento. Il suo tono cambiò e quindi mi disse: “Dio mio Leo, qualcuno ci ha messo delle telecamere in casa? Dovremmo chiamare la polizia?”, io sempre più con calma le risposi: “ma no tranquilla dai vieni qui, siediti e riprendi fiato che ti faccio vedere una cosa” lei stupita e sempre più preoccupata dalla mia calma, si sedette vicino a me, ed io feci partire sul tv un filmato che partiva con il titolo di apertura “Alice nel paese delle pornoviglie”.
Era un video che avevo montato prendendo degli spezzoni dagli innumerevoli video che le avevo girato, e che la mostravano in una infinità di situazioni: pezzi presi a dalle orge nel bar, pezzi presi durante le sessioni nel privé, nella palestra, in auto, nella casa abbandonata con il mio, a questo punto ex, migliore amico, il momento in cui si fece impalare sul gran cazzo nero di Lucas facendola letteralmente cadere sulla sua cappella dopo che i due maschi neri l’avevano sollevata e sistemata sulla cappella di Lucas, insomma una carrellata di porcate che mettevano ben in evidenza quanto fosse troia, zoccola e puttana mia moglie, per vostra curiosità lo stesso video, di circa 5 minuti, lo usavo come trailer del canale a pagamento per attirare nuovi iscritti, e con mia grande soddisfazione visto il numero di iscritti che attirava.
Alice guardava passare le scene che la vedevano impegnata sempre con un cazzo o più infilati in uno o più dei suoi buchi.
Passavano i minuti, e mentre io continuavo quasi indifferente a sorseggiare la mia birra, la sua espressione cambiava ancora una volta dal preoccupato allo sconforto e poi alla disperazione, quando alla fine del video si lasciò cadere seduta sul pavimento con il mascara che gli aveva già segnato le gote attraversato dalle sue lacrime, guardandomi disse: “tu sapevi… sapevi tutto… Leo… ti prego perdonami… non riesco a dire altro” le lasciai assorbire il colpo e poi dissi: “brava non dire altro, certo che la mia scopata con Lisa ora non ti sembra più tanto una bastardata confronto alle tue vero? E’ ormai passato più di un anno quando per la prima volta ho scoperto quello che facevi con altri uomini, io ti ho sempre rispettato, in 7 anni di matrimonio non ti ho mai tradito, eri la mia luce, la mia aria, la mia vita, poi quando ho scoperto che mi tradivi, e soprattutto in che modo, umiliandomi di fronte agli altri, ti giuro che avrei preferito una coltellata direttamente nel cuore, mi avrebbe fatto meno male, affrontarti e metterti davanti ai fatti non poteva minimamente alleviare il mio dolore, conoscendoti so che mi avresti lasciato e poi avresti continuato a fare la troia, lasciandomi con la mia ferita sanguinante. No questo non lo avrei potuto sopportare. Dovevi soffrire come tu hai fatto soffrire me, per cui sappi che non finisce qui. Ho preparato una serie di video con te che ti scopi i mariti di altre donne e li ho inviati già da tempo alle rispettive mogli, da domani hanno il via libera a sfogarsi con i loro mariti, tra loro ci sono la moglie del tuo ex capo, la moglie di Francesco, la moglie del barista, le mogli dei tuoi ex colleghi ed una serie di altre donne la quale tu hai scopato i mariti, intanto sappi che io me le sono scopate tutte e loro hanno goduto sia per vendetta che per il mio cazzo, mentre credo che i loro mariti faranno terra bruciata intorno a te per averli messi in questa situazione del cazzo.” Alice rimase sconcertata dalle mie parole ma io non avevo ancora terminato il mio discorso: “Ora ti chiedo esattamente quello che mi hai chiesto tu poco fa: prepara la tua roba ed esci da questa casa e dalla mia vita, ma non necessariamente questa sera, so che hai in programma una delle tue serate sfrenate di sesso, va bene anche domani mattina entro mezzogiorno dopo che sarai tornata da messa con i tuoi” Alice disperata, non sapeva più che pesci pigliare, si stava disperando piangeva a dirotto, io presi la mia birra ed andai in cucina a finire di berla, lei dopo un po’ mi raggiunse e con tono abbastanza deciso mi disse: “non vado da nessuna parte, in fondo siamo ancora sposati ed anche se ti ho messo le corna, sono pur sempre tua moglie, una moglie che non prova piacere a letto con il marito e quindi va a cercarlo altrove, ci sono sentenze che hanno dato ragione a mogli come me, per cui sarai almeno in parte obbligato a provvedere a me anche come ex-moglie”, “bene allora dovrai firmarmi un documento dove rinunci a qualsiasi indennizzo ed agli alimenti, e credimi ti conviene perché ti faccio risparmiare un patrimonio per l’avvocato che sicuramente contro quanto ho da farle vedere non credo avrà delle probabilità di successo contro il mio” allora lei rispose “guarda che non sono una stupida e so che le prove che tu hai e che mi riprendono senza il mio consenso non sono valide, ed inoltre ti potrei anche denunciare per averlo fatto anzi credo proprio che lo farò”, “tranquilla fai pure quello che devi ma sappi che le videocamere che ho installato in casa mia, le ho installate per la nostra sicurezza, come potevo sapere che tu avresti usato casa mia per le tue porcate? E comunque se non vuoi arrenderti non mi rimane di far partire l’ultimo messaggio”, lei mi guardò preoccupata non capendo cosa intendessi: “vedi Alice, basta che premo invio ed il video che hai appena visto arriva nella chat di gruppo delle nostre famiglie, poi vediamo a quale sentenza ti attaccherai per evitare la loro ira” a quelle parole crollò sulla sedia e non ebbe neanche più le lacrime per piangere, se avessi inviato il messaggio, lo sputtanamento sarebbe diventato insostenibile, i suoi genitori i loro amici, la comunità della parrocchia, no questo era troppo anche per una troia e zoccola di tali dimensioni come lei.
Inutile dire che la serata al privé era stata completamente dimenticata da mia moglie, non aveva neanche avvisato Lisa, che la continuava a messaggiare chiedendole dove fosse, e che il proprietario del privé le stava aspettando, passammo la serata io in salotto e lei in cucina, io mi guardavo la partita mentre lei se ne stava seduta al tavolo con il vestito le calze e le scarpe così come era prima di vedere il video che le avevo mandato. Probabilmente stava pensando al modo di salvare il salvabile, ma non c’era niente da salvare, ed io ero ormai da tempo deciso a divorziare da lei e continuare la mia vita con Loredana.
A proposito di Loredana, c’era un’ultima stoccata che avevo in serbo per Alice quella sera, infatti verso le 23:00 suonò il campanello di casa, io andai ad aprire e feci entrare Loredana che ovviamente sapeva cosa sarebbe successo quella sera, Alice nel frattempo venne a vedere chi fosse e Loredana la vide in quello stato e le disse: “Alice, che hai? Va tutto bene? Sembri sconvolta”, lei la guardò e le disse: “no Lori tutto bene tranquilla, ma perché sei qui? Hai bisogno qualcosa?”, “si volevo solo sapere se Leonardo voleva che dormissi qui da lui oppure volesse venire lui a casa mia. Leo cosa fai allora?”, ed io risposi: “credo che verrò a casa tua a dormire, Alice questa sera non esce e quindi non abbiamo la casa libera, a proposito Ludmilla viene vero? Lo sai come mi piace scoparvi entrambe!!” e poi Loredana le disse: “a proposito Alice, eri curiosa di sapere chi era il torello che ci sbatteva a me e la mia amica? Beh eccolo qui è Leonardo. Lasciati dire che sei proprio una scema, lasciarti scappare un uomo che ti amava con tutto il cuore oltre che essere un maschio eccezionale, credimi non ne trovi più così in giro, mi spiace veramente tanto per te avevi la possibilità di godere di un maschio come Leo, potendo anche prendere altri cazzi con la sua complicità, ma tu hai voluto tutto per te ed hai perso.” Buuum, era veramente troppo per Alice, nel giro di poche ore si sbriciolò sotto i suoi occhi quella che era fino a quel momento la sua appagante vita, quella di troia libertina che cornificava il marito a sua insaputa come e quando le aggradava, credendo di farla sempre franca e credendo che il cornuto, cioè io, fossi il marito fedele sempre casa e lavoro, che la manteneva e le faceva fare una vita da signora e che si accontentava in cambio di una scopatina settimanale alla missionaria. No, quella vita era finita, ed anche nel peggiore dei modi e cioè repentinamente, con vergogna ed un gran rimorso, si, Alice ripensando a tutto quanto sono sicuro che provava una vergogna per quello che aveva fatto ed anche e specialmente un grande rimorso ripensando a quante volte le avevo aperto le porte dandole il mio benestare per poter trasgredire a patto che lo facessimo insieme, ma lei era stata egoista, voleva tutto per sé arrivando a questo punto.
Come richiesto il giorno dopo Alice aveva fatto le valige e si era trasferita di nuovo a casa dei suoi, loro mi avevano chiamato per chiedermi spiegazioni ma io le avevo risposto di chiederle direttamente alla loro figlia, avevo lasciato ad Alice almeno il modo di conservare la sua dignità con i suoi genitori, in fondo loro erano brave persone e non si meritavano di essere trascinati nella vergogna di avere una figlia come lei. Mi firmò tutti i documenti che necessitavano per il divorzio e quelli dove lei non pretendeva niente da me in cambio del fatto che nessuna delle nostre due famiglie avrebbe saputo il vero motivo del nostro divorzio.
La mia vita con Loredana continuava nel migliore dei modi, ci amavamo, scopavamo come due adolescenti in calore, non ci facevamo mancare niente, se io volevo scopare anche con altre donne lo facevo a patto di non farlo alle spalle di Loredana, questo valeva anche per lei, ma con gli altri era solo sesso, poi quando ci ritrovavamo nel letto io e lei diventava pura passione, puro amore, il più delle volte però le nostre trasgressioni erano consumate insieme, con un singolo o singola o con una o più coppie, insomma un sano divertimento che manteneva il nostro rapporto sempre vivace ed interessante.
Alice aveva dovuto cercarsi di nuovo un lavoro, non poteva andare a chiedere ovviamente a Luca, che non l’avrebbe neanche salutata, quindi aveva trovato lavoro in un’altra impresa di pulizie ed aveva ricominciato a guadagnarsi da vivere, tutta la cerchia dei suoi amici ed amiche, la evitavano e non volevano avere più contatti con lei, ormai viveva a casa dei suoi genitori e doveva per forza di cose seguire le loro rigide regole, casa lavoro e chiesa, come del resto lei aveva sempre fatto credere che fosse.
Ovviamente, non avevo risparmiato neanche Lisa, la sua migliore amica, infatti non avevo mantenuto la promessa di non far arrivare il video ad Armando, suo marito, che dopo aver visto il filmato che scopava con me le aveva piantato una scenata e nel tempo di preparare i documenti per il divorzio tutto era finito tra loro. Sapevo, perché poi me lo aveva detto Alice, che era stata lei ad iniziare mia moglie a quel mondo fatto di adulterio, festini e porcate varie, e le aveva anche consigliato di lasciare fuori me dicendole sempre che i mariti non avrebbero mai capito. Ora sia lei che Alice erano rimaste da sole, ed inoltre anche loro due non si parlavano neanche più.
Era passato più di un anno ed una domenica di giugno mentre io e Loredana passeggiavamo per il centro, abbiamo incontrato Alice, era vestita con un semplice abito turchese e delle ballerine, ci salutammo e dopo i saluti di rito Lori le chiese: “Alice, come stai?” lei rispose “beh, non male dai, si tira avanti” ma il suo viso era tirato ed un velo di tristezza le offuscava gli occhi, rimanemmo un po’ a guardarla ed all’improvviso lei scoppiò in lacrime “Leonardo non ti ho mai chiesto scusa per quello che ti ho fatto, ho avuto tanto tempo per pensare e più pensavo e più mi maledicevo per il male che ti ho fatto, non fraintendere ti prego, non ti sto chiedendo niente di più che accettare le mie più sincere scuse, ti prego perdonami permettimi almeno di proseguire la mia vita senza il peso del tuo mancato perdono”, le sue parole mi sciolsero il cuore, ma non sapevo come rispondere, mi venne in aiuto Loredana che le disse: “Alice, sono sicura che Leonardo non abbia nessun problema a perdonarti, anzi facciamo così, sabato prossimo se sei libera vieni da noi a cena così ne potremmo parlare con calma” Alice guardandomi negli occhi per ricevere anche da me un cenno di assenso che io gli feci, accettò volentieri.
Ora nei nostri giochi erotici ogni tanto partecipa anche Alice, perché a detta di Loredana, sarebbe stato veramente uno spreco non godere di una cotanta troia insieme nel nostro letto.
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