Seduzione, lui

Leo Lama
9 months ago

Seduzione, Lui

L’albergo è immerso in un silenzio totale, finalmente dormono tutti, forse. Lei al mio fianco è seduta con la testa reclinata su un morbido cuscino, il suo respiro mi dice che è sveglia, è assorta in non so quali pensieri e la cosa mi preoccupa un poco.

Io, rilassato simulo un sonno che non ho. Sono ancora troppo eccitato per quanto è successo nella serata, ripenso a quello che abbiamo vissuto e sono ancora eccitato per il comportamento fantastico di Lei che con una eleganza incomparabile ha messo in riga tutte le donne incontrate al ristorante che pensavano di primeggiare sulle altre. Una serie di vestiti sicuramente intriganti e provocanti ma certo poco eleganti, certo che la donna quando vuole sbalordire più che vestirsi usa l’arma del tutto fuori o di tutto trasparente.

La mia Lei al contrario ha voluto sbalordire me e far strabuzzare gli occhi a tutti gli altri con un abito formalmente serio ma che lasciava immaginare la visione di quello splendido e generoso seno dove io amo perdermi e che quando posso stringo e violento finché non sento Lei cedere al piacere che le provocano le mie mani.

Di belle donne con le tette in bella vista ce ne erano in sala, specialmente una che continuava a guardarmi e che avrebbe voluto essere al mio tavolo. Aveva due belle tette, troppo gonfie per essere vere, e a me piacciono i seni vissuti, i seni che per gli altri sono cadenti per me sono il segno della femminilità vissuta, tette grosse e cadenti che posso stringere con le mani e che desidererei legare con una corda e ai cui capezzoli le mollettine con i pesi. Comunque la tipa con le tette grosse devo coltivarla nei giorni prossimi, anche perché il compagno non mi sembrava molto interessato a lei, e ho notato durante la cena che non ci fosse molta complicità tra loro.

Quando siamo entrati in sala, sempre con un poco di ritardo, gli occhi erano puntati su di noi, la mia Lei ne era compiaciuta, ma ancora non so se lo fosse per essermi al fianco o per il suo abito fantastico che metteva in risalto il suo generoso seno lasciandone intravedere il solco tra i due quasi sino ai capezzoli. Nessuna altra aveva avuto il coraggio di esporsi così, ma ora Lei ha superato tanti complessi educativi che ne diminuivano la libertà, anzi ora ama mostrare quanto più possibile del proprio corpo. Il vestito che le scendeva morbido lasciava intravedere il suo amato lato B e nascondeva quel minuscolo perizoma che ben poco copriva, anzi in nastro posteriore che entrava e spariva tra le natiche serviva anche a tenerle allargate affinché il pensiero potesse andare ancora più in profondità sino all’ano dove nei pomeriggio avevamo inserito un bel plug anale.

Il brusio dei commensali cela i nostri discorsi o meglio pettegolezzi sulle varie donne presenti, ma levando i giovani con cui non possiamo competere dei rimanenti non ce n’è una che varrebbe la pena di coinvolgere per un possibile scambio di battute o forse un coinvolgente gioco di coppia.

Quanto vorrei che Lei potesse mettersi sotto il tavolo, aprirmi i pantaloni e preso in mano il mio cazzo ci giocasse e me lo leccasse e lo facesse sparire nella sua bocca come piace tanto a tutti e due, ma vorrei anche la tipa dalle tette grosse e dagli occhi di porcona venisse lei sotto il nostro tavolo ed, oltre a giocare con me, aprisse le gambe e le leccasse la figa che immagino già fradicia di umori fino a farla urlare di piacere.

Il vestito che lascia intravedere il tuo seno quando ti porgi in avanti si apre e le tette escono allo scoperto, dopo due o tre volte hai smesso di risistemare e lasci che i capezzoli siano in vista ai miei occhi. I camerieri fanno a gara per venire al tavolo tu rimani indifferente e questo mi eccita da morire, vederti consapevole del tuo corpo mi inorgoglisce ed eccita. La tettona si è accorta che al tavolo c’è qualcosa che attira i camerieri e quando intuisce tenta una mossa disperata per attrarre l’attenzione mia e del marito. La povera lascia cadere una spallina del succinto vestito e la tettona di sinistra si scopre, con disinvoltura continua mangiare ma il marito reagisce e nasce una discussione silenziosa ma divertente, almeno per me.

Purtroppo non abbiamo incontrato una coppia con cui parlare o passare del tempo, per cui dopo cena ci appartiamo sulla terrazza esterna a ber qualcosa che ci riscaldi. Sei brilla ma presente, ti chiedo di aprire le gambe e farmi guardare il tuo sesso. Nell’angolo della terrazza siamo soli e mi accontenti , sapendo quanto a me piace riempirmi gli occhi e la testa del sesso e di quanto tu abbia il piacere di mostrarti. Tu ami farti guardare, non solo da me. Tu vorresti che ci fosse qualcuno che dalle finestre vedesse te toglierti il perizoma umido dei tuoi umori e ti piacerebbe rimanere a le gambe larghe affinchè rimirasse la tua figa bagnata e con le grandi labbra aperte, saresti eccitata ancora di più. Anzi il tuo sguardo va verso le finestre delle camere aperte al fresco notturno, io seguo il tuo movimento ma inutilmente perché nessuno ha visto il nostro gioco.

Rientriamo in camera e ci spogliamo quasi strappandoci i vestiti, ho voglia di guardarti e di leccarti tutta, ma proprio tutta. La figa e il culo che sai a me piace allargare e penetrare. A te lascio il mio cazzo che aspetta di essere leccato e succhiato e lascio a te il piacere reciproco di giocare col mio ano che tu sai leccare a lungo per poi infilarci le dita e farmi godere.

………poi appagati dormiamo, domani è un altro giorno.

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