La Posta di Giovanna: Sono il guardone di mia moglie

Giovanna Esse
3 months ago

Ciao Giovanna, voglio raccontare e confessare cosa mi è capitato una decina di giorni fa: mia moglie fa cadere il cellulare e rompe il tach screen al punto racconto che mi chiede se è possibile aggiustarlo, se posso portarlo in assistenza.

La mattina dopo andando al lavoro ho portato il telefono a un negozio di assistenza del Centro Direzionale. L'addetto mi dice che devo lasciare l'apparecchio per controllare se la riparazione è fattibile. Prende i dati, il caricatore ma toglie dal cell di Stefy una scheda SD che mia moglie, inavvertitamente, non aveva rimosso.

L'ho presa e lo messa in tasca e poi sono andato a lavorare.

Era lunedì e quella mattina, dopo aver avviato il lavoro della settimana, resto solo nel mio ufficio e, una volta al PC, mi ricordo di avere in tasca la famosa scheda della mia signora.

Non sono il tipo di marito indagatore ed evito accuratamente di sembrare uno che spia tutto, l'esperienza con le donne mi ha insegnato che più le controlli e peggio è.

Comunque, per l'occasione la curiosità vinse: inserire la scheda nel lettore del mio PC per vederne il contenuto.

Credo sia il momento di una precisazione: mia moglie è una bella donna, castana con bellissimi occhi verdi, formosa col seno grosso e con alcuni tatuaggi, situati in posti strategici del suo stupendo fisico tonico. Ha 38 anni.

Apro la scheda privata e subito vedo una serie di foto e video che la ritraevano con un uomo. Anche se in miniatura, i quadretti indicavano a prima vista che i corpi dei due erano nudi o poco vestiti…

Allibito, ingrandii e iniziai a sfogliare immagine dopo immagine…

Quello sconosciuto la stava abusando in ogni modo. Fotografava ciò che faceva di lei, adoperando sul suo corpo svariate pratiche bdsm.

Stefy (era certamente lei, anche quando non si vedeva il volto, i tatuaggi non permettevano di dubitare) era ritratta mentre veniva frustrata, sia con una frusta di cuoio che con un bastone di bambù, assai flessibile e doloroso… infatti nei brevi video, si sentiva che strillava a ogni botta che prendeva, sia sul culetto che sui seni prosperosi. C'erano anche foto in primo piano della sua vulva dalla pelle ustionata da copiose quantità di cera bollente, lasciata cadere con sadismo sul suo corpo nudo.

Poi, ancora… scene di sesso, sia in video che in foto, pervase sempre e comunque dall’elemento dominante di quell’uomo su di lei: Veniva scopata e sborrata con forza ricevendo lo sperma dappertutto, anche in bocca, dopo che aveva subito dei pompini tanto profondi che le si vedeva la gola che si allargava, quando il cazzo nodoso di lui entrava tutto, fino ai coglioni. Voglio aggiungere che l’ho vista prenderlo anche in culo e, Giovanna mia, anche se gridava era evidente che godeva come una scrofa.

Non ho alcuna vergogna a confessare una cosa che, dalle letture, ho capito essere abbastanza comune… sì, ero sorpreso e stupito da quella scoperta, ero arrabbiato con lei e con lui ma, nonostante il dolore psicologico, nel guardare il mio cazzo s’impenna come un ramo nodoso e duro.

All’ennesima inculata mi stavo segando e sono venuto sulla mia pancia nello stesso momento in cui, il misterioso Lui, le premeva il cazzo nel culo alla pecorina e le sussurrava: “Vengo … ahh … prendi la sborra, puttana, siii … vengo… ti riempio il culo… siii!”

Dopo avere scaricato il mio sperma e persa l’eccitazione, ho passato una giornata turbata, non sono sceso nemmeno per una breve colazione… ho preso solo caffè!

Non sapevo cosa fare… anche perché, Giovanna, io con lei ero felice, e, sembra, anche lei con me. In 12 anni non ho mai sospettato di questa sua indole masochista e perversa…

Prima di sposarci mi ha confessato di avere avuto delle storie ma niente di particolare, e noi ci siamo sposati per amore, abbiamo anche un bambino. Che fare?

Dopo il lavoro sono andato in giro da solo… ho preso qualcosa in un bar e, a casa, non ho voluto cenare con i miei. A Stefy ho detto che non mi sentivo bene.

Ma più tardi, quando è venuta a letto, mi ha coccolato, carezzato, compatito e alla fine, mi ha detto di stare buono, buono… che lei si sarebbe presa cura di me. E scesa verso il pube e mi ha preso il cazzo in bocca.

Io ho detto: “Lascia perdere, che te ne fai… è piccolo e moscio…”

“Ah, fatti i fatti tuoi, io lo adoro anche così… è il mio piccolino e io lo coccolo…”

A proseguito tra succhiamenti e leccate! Nella mia mente turbinavano idee confuse. Quella dolce amante che sembrava tutta zucchero e cannella era la stessa femmina, sottomessa e porca, inginocchiata e succube sotto un cazzo da anziano porco!

Ma il mio pene non era “stordito” come me, il conflitto tra il dolce spompinare di Stefania e le immagini perverse che mi ripassavano per la testa,, lo fece indurire come un bastone d’olivo. Il bocchino aumentò di intensità e lei sbuffava e respirava male pur di ingurgitarlo tutto…

Io mi ripresi, mi arrabbiai eccitandomi come un tori, mi girai e le fui sopra. La chiavai in bocca come fosse la figa, come fosse il suo culo aperto in due dall’altro, e, alla fine, la sburrai in gola tutto lo sperma. Ben ficcato dentro tanto che respirava a fatica. Tossi, saliva e sborra, la cacciò perfino dal naso…

Avevo esagerato? Pare di no.

Emerse felice da sotto le lenzuola e, sistemandosi il viso, disse:

“Tesoro… e questo è perché non ti sentivi bene? Cazzo… mi hai distrutta ma… è stato meraviglioso.”

Cara Giovanna, sono combattuto ma sessualmente mi fa impazzire più di prima… i suoi segreti, le sue trasgressioni, mi fanno impazzire, di dolore e di piacere.

Per la cronaca: le ho riportato il telefono riparato e lei mi ha chiesto subito che fine avesse fatto la scheda SD, visibilmente preoccupata.

“Ah, sì … ora ricordo. Il tecnico l’ha tolse dal cellulare e me la diede, sai per la privacy… dev’essere in ufficio, nella mia scrivania. Domani sera te la porto.”

Lei è rimasta in silenzio per qualche istante, mi guardava negli occhi… forse è anche un po’ arrossita e poi ha risposto in modo strano.

“Ah, ok… ce l’hai tu…” sorrise “mi ero preoccupata, sai sono sempre cose personali… ma se ce l’hai tu, sono tranquilla. Portamela domani.”

Un’altra cosa strana è che lei, per riparare il tel mi diede il codice di sblocco… ora, sono passati giorni da quella volta ma, qualche sera fa, quando lei è andata fare un bel bagno rilassante, ha lasciato il telefonino in salotto.

Non ho resistito. Ho preso il cell: il PIN non era stato cambiato! Così, oltre alle foto della SD, ho potuto leggere anche i messaggi… una lunga serie e alcune foto, che erano solo nel telefono.

In questo modo ho scoperto altro: l’uomo che l’ha felicemente sottomessa è, in realtà, un piccolo imprenditore, uno di anni 55 che ci ha fatto dei lavori di idraulica circa un anno fa. L’ha saputa prendere per il verso giusto, ha risvegliato la puttana sottomessa che si nascondeva in lei, (personalità a me del tutto sconosciuta) e raramente si sono incontrati per “giochi” veramente perversi.

Il più difficile da digerire è stato scoprire che, verso settembre, mi disse che andava a passare qualche ora sul Ticino, con una sua vecchia amica. Ma in realtà ha fatto ben altro.

Lui non c’era ma, per lei, aveva organizzato una gang bang con ben 6 uomini, che l’hanno abusata per circa 4 ore, in tutti i buchi e l’hanno anche pagata.

Ho dovuto vedere le foto dei loro cazzi, come sciabole puntate verso la sua bocca e poi, dopo, in figa, in culo. L’hanno lasciata ripiena di sperma su un pontile del fiume.

Poi, lui con messaggi si vantava di averla resa la “sua” puttana ubbidiente e lei era tutta felice di avere obbedito al suo ricottaro, anzi insisteva affinché si prendesse i 600 euro che i porci le avevano lasciato per terra.

Mentre guardavo e leggevo allibito, non mi ero accorto che lei era uscita dal bagno, era nuda e umida, tenera e profumata… non potevo credere che fosse la stessa puttana da strada che avevo visto all’opera… lei non disse nulla, aveva le lacrime agli occhi e mi abbracciò, cercava tenerezza come una pecorella smarrita.

La lasciai fare ma dissi: “ Però, almeno, un preservativo glielo potevi far mettere… no?”

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