Fine anno, festa al culo

Carletto Duro
3 months ago
Fine anno, festa al culo

Quel Natale io e mia moglie lo avremmo passato da soli in un bell’hotel sulle montagne austriache. Una settimana di relax dopo un anno intenso.

Mia moglie era in bagno e si stava struccando prima di venire a letto. Stavamo chiacchierando ed io mi misi appoggiato allo stipite della porta a guardarla. Era piegata in avanti verso lo specchio, sulle punte dei piedi scalzi, e indossava soltanto una corta camicia da notte di seta che le cadeva sulle curve del corpo. Era bella, era eccitante. Fra poco a letto avremmo fatto probabilmente sesso. Io ero in boxer e canottiera, nella stanza faceva caldo, e il mio cazzo già si preparava a diventare duro stimolato dalla bella visuale che avevo.

“L’hai notata quella coppia seduta vicino a noi a cena?” mi disse mia moglie.

“Sì.” risposi io.

Nella saletta dell’hotel in cui avevamo cenato c’era una coppia che non si poteva non notare, soprattutto, almeno per me, per la componente femminile: una bellissima ragazza giovane che sembrava una modella. Aspetto nordico, capelli lunghi lisci biondi, un visino da attrice e un corpo all’altezza. Lui invece era un uomo di aspetto non molto gradevole, non in forma e di età decisamente più avanzata di lei.

“Quanti anni hanno secondo te?” mi chiese mia moglie.

“Mah… lui direi più di cinquanta, sembrerebbe più verso i sessanta ma forse li porta male. Lei invece non credo che raggiunga i trenta.”

“Già. Direi anche io. Lei l’hai guardata bene, eh?” mi provocò.

“Beh… indubbiamente è una bellissima ragazza, non si può non guardare.”

Mia moglie mi guardò con una espressione che esprimeva gelosia, ma con una sfumatura scherzosa.

“Secondo te perché una come lei dovrebbe stare con uno come lui?”

“Non farmi essere sessista ma… secondo me per soldi, lui sarà ricco.”

“Come sei poco romantico…” scherzò mia moglie. “Secondo te una ragazza non può amare un uomo maturo?”

“Sì, certo. Ma…”

“Ma? Perché se vediamo una bella ragazza con un brutto uomo più grande di lei dobbiamo per forza pensare che lei stia con lui per i soldi? Magari lui è dolce, gentile, premuroso e intelligente e lei se ne è innamorata.”

Guardai mia moglie scuotendo la testa perché sapevo che la pensava come me.

“Diciamo che non davano quella impressione a guardarli da fuori. Ma tutto può essere.”

“Tu quando sarai più vecchio e ricco mi sostituirai con una ragazza?”

Andai dietro di lei. Mi appoggiai e le feci sentire che ero già parzialmente eccitato.

“Io voglio te.” le dissi mettendole una mano sul collo e facendole girare la testa per baciarla. “Preferisco le donne con esperienza.” aggiunsi.

“Ah sì? E perché?” indagò mia moglie.

“Perché scopano meglio.” le dissi facendole sentire il cazzo ormai del tutto duro contro l’incavo delle chiappe.

“È un modo carino per dirmi che sono una troia?” mi provocò maliziosa.

Non le risposi ma mi inginocchiai e le sollevai la lingerie. Sotto era nuda. Infilai la testa fra le gambe ed iniziai a leccarle la fica da dietro. Lei emise un mugolio di piacere.

“Sei un porco bugiardo…” mormorò. “L’ho notato come le hai guardato il culetto quando si è alzata…”

Era vero. L’avevo guardata e sicuramente avevo fatto dei pensieri eccitanti su di lei. Ma questo non diminuiva il desiderio che avevo per mia moglie. Iniziammo a scopare lì in bagno per poi concludere più comodamente nel letto.

Eravamo nella spa dell’hotel a rilassarci e riposarci entrando e uscendo dalle varie saune. E come noi erano presenti altri ospiti dell’hotel. Come ad esempio quella coppia di cui avevamo parlato la sera prima.

Non eravamo lì da molto ma mia moglie ad un certo punto si avvicinò a me e mi parlò nell’orecchio.

“Torniamo in camera?”

“Di già? Perché?”

“Sì.” disse senza dare altre spiegazioni.

La seguii malvolentieri. Pensai che doveva essere gelosa. Avevo cercato di non fissare troppo quella ragazza nuda nelle saune, ma probabilmente aveva notato come fossi curioso di osservare quel corpo perfetto. Temetti che mia moglie fosse arrabbiata.

“Sei voluta venire via perché eri gelosa?” le chiesi mentre salivamo in ascensore avvolti nei nostri accappatoi.

Lei mi fece una espressione enigmatica. Poi entrammo in stanza e lì mi saltò letteralmente addosso. Mi slacciò l’accappatoio e si chinò per prendermi il cazzo in bocca, poi lo volle dentro di sé. Era eccitata, focosa e vogliosa come poche altre volte.

“Ti fa questo effetto la sauna?” le chiesi ansimante al termine di quell’amplesso intenso e rapido.

“A te no?” chiese lei ridendo.

“Beh, forse…”

“Non ti sei eccitato a guardare quella ragazza nuda?” sembrava una domanda trabocchetto. Dovevo ammettere di sì oppure mentire per non farla arrabbiare.

“Un po’…”

“In fondo anche io…”

“Tu? Cioè ti sei eccitata a guardarla?” chiesi con la speranza che mia moglie avesse voglie bisex.

“No. Cioè era sicuramente un bel vedere. Ma ero invidiosa. Io non ho mai avuto quel fisico, neanche alla sua età.”

“Non hai nulla da invidiare.” le dissi palpandole il culo ed ero sincero anche se oggettivamente quel corpo era perfetto.

“Però almeno abbiamo scoperto perché lei sta insieme a lui…” aggiunse sibillina mia moglie.

“Cosa vuoi dire?”

“Non lo hai visto?”

“Cosa?”

“Non hai visto il suo uomo?”

“No. In che senso? Non l’ho guardato. Non era certo un bel vedere.”

“Ti sbagli.” disse mia moglie sogghignando.

“Cioè? Non mi dire che ti piaceva il suo fisico.”

“Non il suo fisico. Ma quello che aveva fra le gambe.” ridacchiò lei.

Io la guardai stupito.

“Davvero non lo hai notato? Era impossibile da non notare.” mi disse.

“Ma cosa?”

“Aveva un cazzo… enorme.” sottolineò l’ultima parola con un tono appropriato.

“Enorme?”

“Sì… una cosa… incredibile.”

“Ma quanto?”

Mia moglie si tirò su. Guardò il mio cazzo. Poi con le mani prese le misure e provò a indicare quanto fosse quello di quell’uomo. La distanza fra le sue mani era notevolmente più ampia della lunghezza del mio. Mi sentii un po’ sminuito.

“Ma poi larghissimo…” disse con aria quasi sognante.

“Ma ce l’aveva duro?” chiesi curioso.

“No… è questo il bello… non immagino come possa diventare.”

“Mah… probabilmente se uno ce l’ha così grande in realtà non cresce molto, cioè non in proporzione come il mio.” dissi guardandomi il mio cazzo che non avevo mai considerato piccolo, però che ora sentivo un po’ inadeguato.

“Ecco perché lei sta con lui. Mica per i soldi.” disse ridendo.

“Dai, non è possibile…”

“Perché? Ti dà fastidio pensare che una così bella ragazza stia con uno solo per il sesso?”

“Non ci voglio pensare.”

“Perché?”

“Perché già è così bella… non posso pensare che sia anche così… troia. Sarebbe troppo.”

“Sono troie quelle che vogliono i cazzi grossi?”

“No, va beh… poi troia non è un insulto per me, lo sai…”

“Già, anche io lo sono.”

“Sì, ma…”

“Ma cosa?”

“Ma lo sei non perché guardi alle misure.”

“Chi l’ha detto?”

“Mi hai sempre detto che il mio cazzo andava più che bene…”

“Ed è vero, ma…”

“Ma cosa?”

“Ma mi ha eccitato vedere quello di lui.”

“Davvero? Perché?”

“Perché mi eccita pensare di essere scopata da un cazzo del genere. Oh, poi in realtà probabilmente mi farebbe anche male. Ma non è solo la sensazione fisica. È l’idea. Il pensiero che un cazzo del genere voglia me. Il pensiero di essere così troia da andare con uno solo per il suo cazzo. Anzi proprio il fatto che quell’uomo per il resto non mi piaccia rende il suo sesso ancora più attraente.”

Ascoltavo mia moglie che mentre parlava si eccitava in maniera evidente. Anche io mi stavo eccitando. Il mio cazzo reclamò attenzione nonostante non potesse competere con quello che in quel momento stava popolando i pensieri di lei.

“Ti stai eccitando perché tua moglie ti parla del cazzo di un altro o perché ti stai immaginando quella ragazza scopata da lui?” mi chiese maliziosamente mentre con un dito mi faceva dondolare il cazzo.

“Ehm…” balbettai non sapendo cosa era meglio ammettere.

“Hai ancora la fantasia di fare scambio di coppia?” mi chiese.

“Beh… sì.” risposi quasi timoroso del seguito.

“Lo faresti con loro? Ti andrebbe bene condividere la moglie con un superdotato pur di avere in cambio quella gran figa?”

“E… e tu lo faresti?” ribaltai la domanda.

Lei non mi rispose. Scivolò col suo corpo sul mio e con la mano guidò il mio cazzo dentro di lei. Poi si mosse lenta e sinuosa ondeggiando i fianchi, facendosi scopare con dolcezza.

“Forse lo farei…” mi sussurrò. “Lo farei per togliermi dalla testa l’idea di quel cazzone, sperando che invece non sia un modo per diventarne dipendente… sarei disposta persino a vederti insieme a quella gran figa pur di provare lui… oddio, che troia che sono…”

Ebbe un orgasmo che interruppe quei suoi discorsi. Seguito dal mio. Quando ci riprendemmo non ebbi il coraggio di chiederle se diceva sul serio. Poteva essere un occasione per finalmente sperimentare lo scambio di coppia, sempre che riuscissimo ad avvicinare quella coppia, a fare conoscenza e ad entrare in intimità nel giro di pochi giorni. Ma io lo volevo veramente? L’idea era eccitante, perfino troppo. Da qualunque punto di vista. Sia l’idea di scopare quella figa sia l’idea di vedere mia moglie con lui. Così eccitante che ne ero spaventato. Alla prospettiva concreta di farlo (ma poi concreta fino a che punto?) non ero più così sicuro delle mie fantasie.

Mia moglie si addormentò su di me, con una espressione beata. Forse stava sognando quel cazzo.

Facemmo una gita nella cittadina più vicina, tra mercatini di Natale e shopping vario. A me era venuta una idea e avevo controllato se potevo metterla in pratica. Dovevo solo liberarmi per un attimo di mia moglie. Mentre era dentro ad un negozio vicino al posto in cui volevo andare io le dissi che sarei andato in un negozio sportivo lì vicino. Lei mi disse che non c’era problema ed io che sarei tornato nel giro di poco. Ma poi non andai nel negozio di sport ma in un sexy shop che avevo addocchiato.

Per me per lavoro era normale parlare in inglese ma fu strano farlo con la commessa del sexy shop per chiederle se avevano dei “cazzi finti di grandi dimensioni”. Mi mostrò una vetrinetta in cui ce ne erano esposti di spropositati. Dissi che cercavo qualcosa di meno estremo, qualcosa di grande ma di realistici. Mi indirizzò verso quella che era la riproduzione di un cazzo di un porno attore di colore. Lo acquistai senza pensarci troppo e le chiesi di farmi un pacchetto regalo.

Era la sera di Natale e dopo cena, in camera, lo consegnai a mia moglie.

“Ma avevamo detto niente regali tra noi quest’anno!” protestò sentendosi in colpa perché lei non ne aveva uno per me. “Il nostro regalo era questa vacanza.”

“Lo so, ma mi è venuto in mente oggi. Aprilo.” mi giustificai.

Fu divertente vedere la sua faccia nel momento in cui, strappata la carta da regalo, capì di cosa si trattava.

“Ma… ma…”

“È sufficientemente grande? Visto che volevi provarne uno così…”

“Ma sei un porco!” mi disse fintamente scandalizzata rigirandoselo fra le mani.

“A questo punto fammelo anche tu un regalo…”

“Ma non ho niente…” rispose ma già intuendo cosa intendevo.

“Lo so. Ma se mi mostri come usi il mio regalo sarà equivalente ad un regalo per me.”

Mi guardò di sottecchi e poi andò in bagno a prepararsi.

Fu un po’ imbarazzata all’inizio ma poi prese confidenza e mi fece uno spettacolino degno di una star del porno. Io mi segavo, ma non troppo per non venire e perdere parte dell’eccitazione.

Ad un certo punto era sul letto con le gambe piegate, appoggiata alle ginocchia. Il cazzone finto era sotto di lei e se lo guidava dentro e fuori dalla fica. Mi dava la schiena. Io osservavo il suo culo. Andai anche io sul letto. La abbracciai. Le feci sentire l’erezione contro le chiappe.

“Immagina di essere con lui. Ti stai scopando lui e ci sono anche io. Vogliamo scoparti insieme.”

Lei mugolò di piacere. Io puntai il cazzo contro il buco del culo. Lei non si ritrasse. Il culo me lo dava solo quando era veramente molto eccitata e quello era uno dei momenti giusti. Iniziai a spingere, ma lei mi fermò.

“Aspetta. No.”

“Perché?” chiesi deluso.

“Se fossimo insieme vorrei fare un’altra cosa. Stenditi.”

Mi stesi sul letto e lei mi salì sopra. Si impalò su di me.

“Dimmi. Dimmi allora quello che immagini.” la provocai.

“Sì. Stiamo scopando. E c’è anche lui. Anzi ci sono anche loro. Lui sta scopando la sua ragazza. E noi stiamo scopando tra noi. Così.”

“Ok.” dissi invogliandola a continuare. Ero curioso di sapere che situazione si immaginava.

Prima di continuare si allungò verso il comodino dove aveva appoggiato il lubrificante intimo. Lo usò sul cazzo finto, ungendolo per bene.

“Lui mi dice che ho un bel culo. E che vuole farmelo.”

La guardai stupito. Aveva voluto cambiare la posizione perché voleva lui invece di me nel culo. Non potevo crederci.

“Vuole farmelo mentre mi scopi tu. Vuole farmi la doppia.” disse portando il cazzo finto dietro di lei.

“Ma è troppo grosso. Lui nel culo? Ce la fai?”

“Voglio provare. Non voglio rinunciare a provare un cazzo del genere nel culo, anche se forse mi farà un po’ male…”

Io la guardai estasiato ma anche quasi intimorito da una moglie quasi irriconoscibile nella sua perversione. Lei si puntò il cazzo finto contro il buco. Lo aveva lubrificato ma quando spinse le vidi fare diverse espressioni di disagio. Il mio cazzo sentì una presenza che si faceva largo in lei. Poi lei spalancò occhi e bocca in una espressione di godimento. Se lo era infilato tutto.

“Oddio mi sta scopando il culo…” disse.

Io allungai la mano dietro di lei fino a trovare la base di quel fallo di lattice. Era effettivamente tutto dentro il culo di lei. Lo afferrai ed iniziai a muoverlo. Lei reagì con urla di piacere e parole sconce senza un filo logico.

Ormai il mio cazzo si era sfilato da lei che forse non se ne era neanche accorta, tanto era concentrata su quello che aveva nel culo. Usai l’altra mano per stimolarle il clitoride e lei mi ringraziò con un altro orgasmo così potente che le fece schizzare i suoi liquidi sulla mia pancia.

Poco più tardi, rientrato in camera dal bagno in cui ero andato a ripulirmi un po’, la vidi ancora distesa a pancia in giù sul letto. Il cazzo finto era ancora piantato per meno di metà nel suo culo che era oscenamente esposto. In seguito ad un impercettibile movimento di lei il fallo venne espulso rapidamente dal culo che si richiuse subito dopo. Lei ebbe uno spasmo di piacere nel percepire quell’oggetto che le liberava lo sfintere da quella dilatazione insolita.

Mi stesi a fianco di mia moglie e la abbracciai.

“Non chiedermi adesso se farei lo scambio con quella coppia.” mi mormorò ad occhi chiusi.

“Perché?”

“Perché ti direi di sì.”

I giorni successivi passammo molto tempo in camera. Io, lei e… il nostro nuovo amico.

Passammo del tempo anche nella spa dell’hotel e incontrammo di nuovo quella coppia che ormai faceva parte delle nostre fantasie erotiche. Ebbi modo di verificare che mia moglie non aveva esagerato nel descrivere il sesso di lui. Questo mi provocò una erezione che cercai di nascondere meglio che potevo. Anche mia moglie capii che era imbarazzata a condividere gli spazi con quei, pensando a tutto quello che avremmo voluto fare con loro.

Facevamo sesso e parlavamo delle nostre fantasie. Pensavamo a come avremmo potuto metterle in pratica. Non avevamo scambiato neanche una parola con quella coppia. Avevamo solo capito che venivano da qualche parte del nord europa, non avendo riconosciuto con precisione la lingua che parlavano fra loro. Come potevamo conoscerli e proporre loro una cosa così fuori dal normale come uno scambio di coppia? Era impossibile e la nostra era dunque solo una fantasia, che il cazzo finto che le avevo regalato ci aiutava a renderla più reale.

Poi un giorno, era l’ultimo dell’anno, scesi dalla stanza per andare a cena. Mia moglie era scesa poco prima di me. Arrivai giù e la vidi che stava parlando con qualcuno. Con quella coppia. Ridevano e scherzavano. Sembravano già quasi in confidenza. La ragazza della coppia mi dava le spalle. Indossava un paio di leggings che le mettevano in grande evidenza le forme perfette del suo culetto.

Mi avvicinai a loro, preceduto dal mio cazzo che si era irrigidito e puntava verso quel capolavoro. Mia moglie mi vide e mi sorrise, preparandosi a presentarmi a loro.

L’alcool quella sera aiutò molto a fare amicizia. Ne bevemmo tutti più del normale ed eravamo tutti allegri e disinibiti. Con quella coppia parlavamo in inglese, soprattutto mia moglie era molto loquace. Non so se lo fece apposta a portare il discorso su certi temi o se ci capitò in modo involontario. Di sicuro non aveva più molti freni inibitori quando confessò davanti a tutti una cosa, parlando con la ragazza:

“Ho visto il tuo uomo in sauna. L’ho visto tra le gambe. Da allora ci penso. Mio marito da anni mi propone di fare degli scambi di coppia… Ecco, con voi lo farei, per provare il tuo uomo… Anche se sarei molto gelosa nel vedere mio marito con una bella ragazza come te.”

I due si guardarono dopo questa affermazione da parte di mia moglie e ridacchiarono fra loro. Poi si strinsero una mano, si scambiarono un’altra occhiata di intesa e poi la ragazza parlò. Io ero trasalito quando avevo sentito mia moglie parlare in modo così esplicito, ma ora attendevo impaziente di conoscere la loro reazione, che fu in qualche modo sorprendente.

“Beh, vedi, resteresti delusa dal mio uomo. È vero, è molto grosso… ma non gli diventa più molto duro…”

Mia moglie la guardò con gli occhi sbarrati. Era imbarazzata. Pensò di aver fatto una gaffe. Ma poi evidentemente l’essere ubriaca vinse ancora rispetto al farsi scrupoli e indagò ulteriormente.

“Non ci credo…” disse. “E quindi come fate a..? Cioè cosa fate?”

La ragazza non si fece problemi a rispondere. Forse il suo essere nordica la rendeva meno pudica su questi argomenti, oppure era anche lei molto brilla.

“Beh, lui è molto bravo con le dita, con la lingua… si può far sesso anche senza una erezione… poi abbiamo qualche gioco e… sì, qualche volta lui mi lascia farlo con altri uomini…”

Nel dire questo si girò verso di me e mi fissò negli occhi. Io avvampai di calore, per l’imbarazzo dell’erezione che sentivo crescere. Ma poi lei continuò:

“… o con altre donne.” e guardò mia moglie.

Poi scoppiò in una risata. Seguita a ruota da tutti noi. Io non capii bene. Forse stava scherzando. Forse era solo allegra. Nessuno di noi era lucido, nessuno era pienamente in controllo delle sue reazioni.

L’argomento dei discorsi cambiò e per un po’ sembrò che la parte piccante della serata si fosse conclusa con quelle confessioni reciproche, fino a quando, al momento conclusivo del cenone, mentre ci apprestavamo a tornare ciascuno nelle proprie camere, lei si rivolse di nuovo a noi:

“Volete venire nella nostra camera?”

Io e mia moglie discutemmo un po’ tra noi in italiano, in modo che non capissero cosa ci dicevamo. Eravamo entrambi nell’ottica di concludere quella serata con qualcosa di trasgressivo, anche se lei non era molto contenta del fatto che forse soltanto io avrei potuto scopare con quella bella ragazza. Ma alla fine era troppo curiosa ed acconsentì.

Salimmo con loro. Entrati in camera ci accomodammo.

“Allora, lo vuoi vedere?” disse la ragazza a mia moglie iniziando a slacciare i pantaloni al suo uomo. Mia moglie rispose allegra e impaziente. Si avvicinò ed entrambe le donne si inginocchiarono davanti a lui che aveva i pantaloni abbassati. Il cazzo era veramente impressionante, le dimensioni avrebbero potuto benissimo essere quelle di un cazzo eretto, ma penzolava morbido. Le due donne lo toccarono, lo accarezzarono, lo soppesarano, lo baciarono, senza provocare gran ché come reazione. Mia moglie sembrava essersi dimenticata che io ero presente e che la stavo guardando maneggiare il cazzo di un altro.

Poi però si rivolse a me e mi disse di avvicinarmi. Mi fece spogliare e mettere vicino a lui, per fare un impietoso confronto. Nel fare questo entrambe le donne mi toccarono allo stesso modo con cui avevano toccato lui. Purtroppo anche la reazione fu la stessa. Non so se fu il nervosismo, l’umiliazione, la solidarietà maschile o chissà cos’altro, ma neanche il mio cazzo diede segni di vita. Ed io lo maledii: se non collaborava non avrei potuto scoparmi quella gran figa. E più ci pensavo e più cercavo di farlo reagire e meno lui si induriva.

Mia moglie sembrò fortemente delusa. Forse mi avrebbe veramente fatto scopare con lei. Io diedi la colpa all’alcool che avevo bevuto. Poteva anche essere vero, avevo un po’ esagerato, come tutti.

Le due donne si guardarono, alzarono le spalle e scossero la testa. Poi la ragazza si avvicinò e mia moglie e la baciò, subito dopo averle detto:

“Ho dei giochi, possiamo fare da sole.”

Mia moglie non aveva mai avuto esperienze lesbiche, ma quella sera sembrava pronta a tutto.

Scattò in piedi, annunciò che anche lei ne aveva uno, e corse fuori dalla camera, diretta alla nostra per prendere quello che le avevo regalato.

Così mi ritrovai per un po’ da solo con loro e li osservai mentre lui iniziò a masturbarla e poi lei lo spinse sul divano e gli salì sopra, facendosi mangiare la fica. Nell’essere così semplice spettatore, a cui non era richiesto nulla, il mio cazzo decise che poteva dare segni di vita.

Quando tornò mia moglie tenendo in mano trionfante il dildo enorme che le avevo preso (ci pensai poi dopo, si era fatta i corridoi dell’hotel con quello in vista…) mi vide col cazzo duro.

“Eh, no, troppo tardi.” commentò e prese per mano la ragazza.

Si spostarono sul loro lettone. Io e lui le seguimmo, da bravi spettatori. Osservai mia moglie destreggiarsi in un rapporto lesbico con una maestria che sembrava che non avesse fatto altro fino ad allora. Era estremamente eccitante. La ragazza poi era uno spettacolo e sono sicuro che piacque tantissimo anche a mia moglie per quanto era bella. Dovetti evitare di segarmi con troppa costanza altrimenti avrei goduto subito.

Le due donne si capivano e l’una faceva godere l’altra con apparente facilità. Quando ad un certo punto mia moglie si mise a quattro zampe con la schiena inarcata e il culo verso l’alto la ragazza capì che doveva usare il grosso dildo e glielo piantò con facilità nel culo. Poi prese per mano il suo uomo e lo posizionò dietro a mia moglie. Lui la afferrò per i fianchi e mimò l’amplesso premendo il dildo dentro di lei col pube, quasi fosse uno strapon. Mia moglie impazzì e urlò in maniera scomposta il suo piacere.

Il dildo non perdeva mai la sua consistenza e questa scena dunque potè andare avanti a lungo. Mia moglie non sembrava volersi fermare e lui sembrava apprezzare di scoparla con quel surrogato di cazzo. Notai come dal suo cazzo sgorgarono parecchie gocce si sborra, durante tutto l’amplesso.

Tutto ciò diede modo alla ragazza di rivolgersi a me. Era interessata al mio cazzo eretto. Si inginocchiò per leccarlo. Poi si girò e volle essere scopata. Ormai mi segavo da così tanto che avevo superato quel momento in cui per l’orgasmo sarebbe bastato un nulla e così riuscii a durare a lungo abbastanza da fotterla in entrambi i suoi buchi.

Mia moglie, persa nei suoi orgasmi, girò la testa e ci vide. Capii che non era molto contenta di vedermi godere del culo di quella giovane, ma capii anche che era talmente avvolta nel piacere che avrebbe accettato tutto. E infatti lo dimostrò anche poco più tardi, quando si dedicò amorevolmente al mio cazzo con la sua bocca, dividendolo equamente con la bocca della sua nuova amica.

Racconto selezionato dalla redazione, scritto originariamente da: analcoholic

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