Il "palo" di Siena
Di ritorno dalle affollate strade della Nobile Contrada dell’Oca, dove i festeggiamenti per il Palio appena vinto sarebbero proseguiti ancora a lungo, Chiara e le sue amiche si fermarono nell’ormai deserta Piazza del Campo.
Era notte inoltrata, la giornata era stata lunga e divertente, per la prima volta avevano assistito al Palio di Siena seguendolo sin dalla prova del mattino e girellando durante il giorno di contrada in contrada. Il Palio lo avevano guardato dalla piazza, affascinate dalla spettacolarità del corteo storico e della corsa. A fine gara avevano seguito il cavallo e i contradaioli festanti nel loro esodo dalla piazza alla chiesa fino al rientro in contrada, lì bevuto e mangiato, ma soprattutto bevuto.
Adesso erano esauste e un po’ ubriache per il vino e la stanchezza, si erano sedute sui caldi mattoni rossi della piazza a parlare, Chiara si era sdraiata sulla schiena, con gli occhi chiusi ascoltava le amiche, i rumori della piazza e dei dintorni. Ogni tanto sentiva il suono di una tromba, non capiva da quale parte arrivasse, ne era incantata. A momenti le sembrava che si avvicinasse, altri aveva l’impressione fosse più lontano.Si domandava chi potesse essere in giro nella notte a suonare una tromba, in piena città, anche se nelle notti del Palio Siena era una cosa unica, non una città come le altre.
Faceva queste riflessioni quando d’improvviso le note del Silenzio suonarono chiare e cristalline nella piazza. Lei affascinata si alzò in piedi e si diresse verso il suono. Un ragazzo più o meno suo coetaneo era in piedi sul Palco dei Priori, era lui che Chiara inseguiva con l’udito da un po’.Al termine del pezzo non si trattenne dall’applaudire, lo sguardo di lui si soffermò sulla ragazza dall’espressione estasiata, le sorrise scendendo e la raggiunse per ringraziarla.
Si chiamava Fabio, con alcuni amici erano venuti per qualche giorno dall’Umbria per assistere alla famosa gara di cavalli.I due si misero a parlare tra loro dimenticando gli amici, camminavano in lungo e largo per la piazza, sembrava si conoscessero da anni. Con naturalezza si abbracciarono mentre passeggiavano, i volti vicini fino a sentire l’una il respiro dell’altro. Un lungo e appassionato bacio li coinvolse, lei lo teneva stretto a sé e sentiva il desiderio crescere.
“Ti desidero, sei bellissima” le sussurrò mentre la attirava verso il suo ventre.Anche Chiara lo voleva e quel contatto la eccitò ancora di più. Lo prese per mano e lo portò via dalla grande piazza. Percorsero alcune strade e vicoli del centro storico fino a trovare un vicolo a sfondo chiuso, molto buio, deserto.Lei lo trascinò lì e si appoggiò al muro di pietra.
“Fammi tua” gli ordinò con decisione, poi lo baciò con tutta la passione che la stava travolgendo.Lui le alzò la maglietta e afferrò il seno con le mani, da sopra al reggiseno si vedevano i capezzoli turgidi che sembrava volessero bucare il tessuto. Mentre lui la palpava lei si liberò dell’indumento e gli offrì i seni nudi.Fabio non si trattenne dal baciarli e leccarli, i sospiri dei due ragazzi si mescolarono.Complice il vino corposo bevuto in contrada, Chiara non aveva freni inibitori, spinse il ragazzo verso il basso, si sganciò i pantaloncini e li fece cadere a terra. Lui le spostò le mutandine mettendo a nudo il monte di Venere ricoperto dal morbido vello scuro, avvicinò la lingua e la leccò dal basso fino a raggiungere il clitoride, dove si soffermò a lungo facendolo gonfiare.
Chiara era in estasi, chiese di essere penetrata e lui lo fece con le sue dita lunghe e affusolate.Le sfuggì un grido di piacere che cercò invano di soffocare, i suoi umori erano abbondanti e il fiato le si spezzava per il piacere intenso che stava provando.Con la lingua e le dita Fabio le fece raggiungere l’orgasmo, i suoi gemiti rimbalzarono tra le pareti del vicolo, le finestre rimasero spente.“Scopami”La girò verso il muro, le allargò le gambe e prima di affondare dentro di lei la leccò partendo dall’ano fino ad arrivare alla passera bagnata fradicia dall’orgasmo appena raggiunto.Entrò con sicurezza, tutto dentro e iniziò subito a sbatterla con colpi intensi e veloci. Stavano godendo come due cavalli in calore, entrambi desideravano godere del sesso dell’altro, avrebbero voluto scopare per la notte intera in quel vicolo.La prese per i seni, li strinse e aumentò il ritmo degli affondi. Lei assecondava i suoi movimenti seguendo perfettamente la cadenza imposta da lui.Stavano godendo, le loro voci lo fecero sapere all’intero vicinato quando raggiunsero all’unisono l’orgasmo, intenso e travolgente, urlando di piacere.Una finestra si accese mentre lui, ancora dentro, si accasciava sulla schiena di lei, accarezzandole il collo con le labbra, le braccia con le mani.
Senza uscire, Fabio riprese a muoversi lentamente, era ancora duro e voglioso. Sentirlo muovere la mandò in visibilio, poté solo rendersi conto che anche lei aveva ancora voglia di quel cazzo.Questa volta le mani di lui andarono al clitoride, mentre la penetrava si mise a masturbarla, sentiva le contrazioni di piacere all’interno della vagina. La fece venire ancora poi lei, dolcemente, lo fece scivolare fuori, si voltò a baciarlo e lo fece appoggiare al muro con la schiena, si accosciò e prese il membro in mano dirigendolo verso le sue labbra vogliose.
Mentre prendeva in bocca il cazzo ricoperto dei loro umori, sentiva colare dalla figa altri umori caldi e densi.Lo ingoiò completamente, la cappella che spingeva sul fondo della gola. Prese a succhiarlo e muoversi avanti e indietro, tenendo l’asta con la mano e segandolo mentre lo spremeva con la bocca, finché lui le mise le mani sulla testa e prese a scoparle la bocca. Si accorse che stava per venire, fece per uscire ma lei strinse le labbra e lo trattenne. Lui gemette rumorosamente e schizzò il suo sperma nella gola di lei; Chiara lo accolse gemendo con lui perché le piaceva sentirlo pulsare in bocca.Fu una sborrata copiosa, con difficoltà trattenne tutto il seme in bocca per poi condividerlo con lui in un bacio lungo e ancora colmo di passione e desiderio.
Sentirono una finestra aprirsi, era quella illuminata, un ragazzo della loro età si affacciò, Chiara mise in mostra il culo e poi con lentezza si rivestì, offrendo al ragazzo uno spettacolo tutto per sé. Infine alzò lo sguardo verso la finestra, gli soffiò un bacio con le dita, prese Fabio per mano, correndo e ridendo tornarono nella bella piazza del Campo, salutandosi con un semplice ciao.
Non si videro mai più, non si cercarono neanche, ma lei non dimenticò mai il suo primo Palio.
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